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Romano Canavese si è raccontato in un webinar attraverso gli studenti dei licei

Lo scorso giovedì 3 giugno sulla piattaforma Zoom, alcuni studenti del Liceo Martinetti di Caluso e del Liceo Botta di Ivrea hanno presentato al pubblico RaccontArti. Storie e mestieri di Romano Canavese, un progetto educativo e di sostegno al territorio realizzato da Next-Level, promosso dal Comune di Romano Canavese e sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’iniziativa rientra tra le proposte ministeriali dei percorsi per le competenze trasversali e lorientamento e rappresenta la fase conclusiva del progetto “Palazzo Bellono a Romano Canavese, laboratorio di buone pratiche tra conservazione e valorizzazione”, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Luoghi della cultura” e coordinato dallArch. Francesco Novelli, del Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino.

Con l’obiettivo di trasferire e comunicare non solo alla comunità locale di Romano, ma anche ai turisti che visitano il Canavese, un patrimonio di cultura materiale e immateriale, il progetto ha previsto varie attività che hanno consentito ai ragazzi di avere una più concreta conoscenza del territorio che li circonda.

Il restauro di Palazzo Bellono, caratterizzato da decorazioni di dichiarato gusto liberty, è stato la cornice per lattivazione del progetto rivolto ai ragazzi, con un percorso di alternanza scuola-lavoro orientato allapprendimento (il liberty, le professioni, i mestieri), alla scoperta (Romano, le storie degli artigiani), alla cooperazione e allo sviluppo di competenze (le attività laboratoriali).

Dal 4 maggio al 30 dicembre 2019 la Fondazione Arte Nova  organizzò la mostra Donne in Liberty. Cambiamenti in atto (curata da Marilina Di Cataldo), che ha affiancato il restauro del Palazzo Bellono nella valorizzazione di questo periodo storico e ha permesso agli studenti di analizzarlo con lo sguardo dei giovani di questo secolo. Non essendo stato possibile per i novanta studenti lavorare in presenza ed esporre le reinterpretazioni creative delle opere viste in mostra, il percorso – incentrato sulla narrazione e adattato alle nuove esigenze didattiche – è stato interamente realizzato con strumenti digitali e si è svolto con quattro laboratori per le due scuole superiori: al Liceo Martinetti si sono tenuti i laboratori di fotografia (con Alice Godone) e di marketing territoriale (con Francesca Zanutto) mentre al Liceo Botta si sono svolti i laboratori di giornalismo (con Giampiero Maggio) e di storytelling (con Silvia Vecchini).

Guidati dai professionisti – attraverso ricerche e interviste e grazie allausilio del Comune – i ragazzi hanno lavorato in rete per raccontare il liberty, Romano e le sue botteghe attraverso un servizio fotografico, un piano di promozione locale, un articolo longform (che grazie alla partnership con La Stampa sarà pubblicato sulla pagina digitale del quotidiano) e un reportage che si sono vicendevolmente integrati.

Nella giornata del 3 giugno il Sindaco di Romano Canavese, Oscarino Ferrero, i professionisti, gli studenti e gli insegnanti coinvolti, hanno presentato il progetto che ha portato ad un risultato utile per una conoscenza più consapevole e strutturata di una cittadina che da questo momento si presta ad una lettura davvero sorprendente.

 

 

Per informazioni:

Marilina Di Cataldo tel. 347.7365180 – e-mail: marilinadicataldo@gmail.com

Nell’immagine, ragazzi del liceo Botta di Ivrea al lavoro

Volpiano. inclusione per bambini diversamente abili

Presentati i libretti “Con i nostri occhi” e dei gruppi di narrazione

Sono stati presentati  durante un incontro online, i nuovi libretti «Con i nostri occhi» e dei gruppi di narrazione realizzati dall’Istituto comprensivo di Volpiano nell’ambito delle attività di inclusione di bambini diversamente abili; il progetto è stato avviato nel 2015 e si colloca nell’ambito della Pedagogia dei genitori, un modello che propone un patto educativo tra scuola, famiglia e sanità, promosso dall’ente locale, nel quale i genitori assumono un ruolo attivo grazie al riconoscimento delle loro competenze; in particolare, i libretti «Con i nostri occhi» raccontano le caratteristiche dei bambini attraverso le parole dei loro genitori, con l’obiettivo di presentarli a compagni di classe, docenti e famiglie, mentre i gruppi di narrazione favoriscono l’ascolto attivo per «diventare insieme genitori più attenti e responsabili».

«Il nostro istituto – ha detto la dirigente Stefania Prazzoli – tiene molto a questo progetto perché esprime l’idea di una comunità educante; attraverso la Pedagogia dei genitori la scuola si prende cura dei propri alunni e in particolare di quelli che hanno delle difficoltà. È molto importante il sostegno del Comune di Volpiano perché per crescere un bambino ci vuole un villaggio e questo progetto dimostra che il nostro villaggio partecipa alla crescita dei propri bambini». Fiorella Miotti, referente per i progetti sulla disabilità dell’Istituto comprensivo di Volpiano, ha aggiunto come siano «poche le scuole che hanno potuto contare su un sostegno così energico da parte del Comune».

La Pedagogia dei genitori è stata ideata da Riziero Zucchi Augusta Moletto, intervenuti all’incontro: «Questo modello – hanno sottolineato – si è sviluppato a livello nazionale e internazionale e questo è in gran parte dovuto all’esperienza di Volpiano; ogni testimonianza che troviamo in questi libretti è un momento di crescita, ed è importante ricordare che il successo formativo va oltre l’esperienza scolastica e come in questa dimensione la famiglia assuma un ruolo fondamentale».

All’incontro è intervenuto, insieme all’assessora alla Scuola Elisa Gigliotti, il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne che ha detto: «Mi ha fatto molto piacere seguire, durante tutto il mio mandato, quest’avventura e sapere che l’esperienza di Volpiano è cresciuta negli anni ed è stata portata ad esempio per lo sviluppo della Pedagogia dei genitori. Sul sito del Comune pubblichiamo i libretti “Con i nostri occhi” perché è necessario che queste tematiche vengano messe in rilievo e siano accompagnate dalla comunità».

A Ivrea nasce la Cronaca Viola

A Ivrea nasce la “cronaca viola” nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza: un colore in più per le notizie dalle sfumature gentili. La proposta è stata sviluppata da Elisabetta Signetto, giornalista e cittadina per la gentilezza, la scorsa settimana dopo aver partecipato a un incontro sulla gentilezza e dopo aver moderato nel corso del lockdown alcuni incontri con gli ospiti invitati a dibattere l’argomento, sempre più attuale oggi.

Grazie a questi incontri dunque la brillante intuizione sulla creazione di un nuovo genere giornalistico: la cronaca viola, appunto.  Pensata per rispondere all’esigenza di molti di poter scrivere e leggere notizie, che contribuiscano – attraverso il racconto di avvenimenti – a portare alla ribalta anche i buoni esempi di pratiche gentili volte ad accrescere il benessere delle comunità. Quando una notizia può essere considerata di cronaca viola? ”Esercitando il diritto di cronaca (interesse pubblico, continenza e pertinenza) quando una notizia racconta un fatto che ha in sé le caratteristiche della gentilezza, ossia l’ascolto, l’accoglienza e l’azione – è la definizione data dalla giornalista – Mettendo in pratica la gentilezza nel senso più pratico del termine: la descrizione dei fatti, senza pregiudizi. La verità è dunque lineare e chiara. Ed il fatto viene raccontato attraverso una forma gentile, ad esempio usando forme attive e non passive del verbo, scegliendo parole semplici e inequivocabili (senza sarcasmo), prive di ossimori.” Questo nuovo genere giornalistico è stato subito condiviso nell’archivio delle buone pratiche di gentilezza nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza (www.costruiamogentilezza.org) affinché possa essere diffuso liberamente. Il viola è il colore della gentilezza in quanto nasce dall’unione del rosso (concretezza) e del blu (profondità) caratteristiche dell’essere gentile.

L’Associazione Cor et Amor, che coordina l’attuazione del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, che ha come obiettivo, in 15 anni,  di far divenire la gentilezza un’abitudine sociale diffusa, ha voluto fare conoscere la cronaca viola con un momento inaugurale.  È stata quindi dedicata una puntata intera del programma radiofonico Spazio Costruiamo Gentilezza, gestito dalle associazioni Radio Spazio Ivrea e Cor et Amor e condotto da Daniele Schilirò, Alessandra Militello, Luca Nardi e Livia Saltetto, andata in onda (sulla webradio www.radiospazioivrea.it) giovedì scorso, 3 giugno, dalle 19 alle 21.  Alla puntata, ascoltata in tutta Italia,  hanno partecipato come ospiti, oltre alla stessa Elisabetta Signetto, numerosi giornalisti di diverse testate giornalistiche rappresentative di tutta la Penisola, ognuno dei quali ha raccontato una notizia di cronaca viola di cui ha avuto esperienza: Manuela Mimosa Ravasio libera professionista scrive per Io Donna e Repubblica; Cristina Palazzo di Repubblica; Cecilia Leo di TV2000; Viviana Bruschi del Resto del Carlino; Francesca Merz Giornalista di Radio Alto Adige; Michela Berti giornalista di La Nazione; Beniamino Pascale di L’Attacco; Bianca Bianco di Comunicare il Sociale; Saverio Tommasi di Fanpage; Domenica Bumbaca di Lente locale; Maria Meini del Tirreno; Federica Giobbe del Corriere del Trentino. A chiudere la puntata Jacopo Frattini giornalista e docente di comunicazione  dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, e Ezio Ercole Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Proprio quest’ultimo ha commentato: “Abbiamo bisogno di buone notizie e ce ne sono tante nonostante quello che appare, purtroppo l’eclatante delle notizie negative sopraffà quelle positive. Quindi le notizie viola sono edificanti e importanti.

Corso per reporter digitali a Villamiroglio

Villamiroglio ha ospitato il corso aggiornamento Rdv Villamiroglio, piccolo comune agli estremi confini nord occidentali della Provincia di Alessandria ha ospitato sabato il corso di aggiornamento dei Reporter digitali volontari-Rdv della protezione civile della Provincia di Alessandria, diretto da Dante Ferraris.

 

Il corso, che aveva come tema arte e natura, è servito per provare sul campo le tecniche dei volontari e si è svolto con la collaborazione del Comune di Villamiroglio, dell’associazione J’Amis en festa e di Aib Valcerrina Aldo Visca. Ad accogliere i partecipanti c’erano il sindaco Paolo Monchietto, il vice Corrado Gennaro, il consigliere delegato Massimo Iaretti (che è anche Rdv), il vice presidente Valeria Calvo J’Amis en festa e il caposquadra di Aib Valcerrina Aldo Visca, Gianfranco Balocco.

È intervenuto anche il presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi. Sono state visitate Dapprima le chiese del capoluogo, com la bellissima parrocchiale dei Santi Michele e Filippo, poi il gioiello di Santa Liberata, patrona delle partorienti e le rovine dell’antico castello dei Miroglio dove l’amministrazione ha ricavato un’area di sosta con fondi propri e del Gal astigiano. Dopo altre tappe la mattinata si è conclusa nella frazione Vallegioliti. Qui i sindaci di Villamiroglio e Monleale, Paola Massa hanno consegnato un attestato ai migliori scatti dell’ultimo corso che si era svolto nel 2020 a Monleale.

“Il Maria Adelaide diventi casa di comunità”

Revocare la delibera regionale, che prevede la vendita dell’Ospedale Maria Adelaide di Torino, per farlo diventare Casa di comunità, prevista dalla legislazione sanitaria nazionale e regionale.

È quanto richiede la petizione popolare al Consiglio regionale promossa dall’Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide di Torino, la cui prima firmataria, Angela Maria Rosolen, è stata audita nei giorni  in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

“Sono migliaia – ha dichiarato Rosolen – le firme raccolte nei quartieri Aurora, Rossini e Vanchiglia e, più in generale, nella Circoscrizione 7 di Torino, che conta circa 90 mila abitanti e che dal punto di vista dei servizi sanitari risulta assai carente. Chiediamo che il Maria Adelaide possa essere trasformato in Casa di comunità. Il Governo ha presentato un piano di 9 miliardi di euro per questo tipo di strutture e 28 milioni sono previsti per quelle che dovranno essere realizzate a Torino. Chiediamo inoltre che il complesso Maria Adelaide sia eventualmente cancellato dal dossier di candidatura di Torino alle Universiadi 2025, che ne vedrebbe la trasformazione in studentato”.

Rispondendo alle domande di Francesca Frediani (M4o) e Marco Grimaldi (Luv), Rosolen ha dichiarato che “dopo un anno e mezzo di incontri e di richieste di confronti non siamo ancora riusciti a sapere se s’intenda modificare la destinazione d’uso della struttura e se il progetto di trasformarlo in studentato in vista delle Universiadi sia contenuto nel dossier di candidatura”.

A Mauro Salizzoni (Pd), Sarah Disabato (M5s) e Sara Zambaia (Lega) ha ribadito che “è necessario rivedere decisioni che, in nome della crisi e dell’austerità, hanno portato alla chiusura dell’ospedale anziché a una sua trasformazione per rispondere ai bisogni di salute della popolazione”.

Un charity shop e una vendita promozionale da non perdere

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Nel Regno Unito sono popolarissimi e a Londra sono una vera e propria istituzione. Si chiamano Charity shop, negozietti in cui si può trovare di tutto, dall’abbigliamento vintage all’arredamento per la casa.  Shop come negozio, charity come beneficenza dal momento che il ricavato delle vendite va a organizzazioni senza scopo di lucro.

A Torino, c’è ne uno bellissimo, quasi nascosto in Via Pacinotti 2/a, tra Via san Donato e Corso Regina Margherita. Non ci passi per caso, ma quando lo scopri non puoi fare a meno di tornarci.

 

CambiaMenti è il negozio che Maria Pecoraro e Michela Zappia, mamma e figlia, aprono nel 2007 dopo aver fondato l’associazione Kons. Ma facciamo un passo indietro perché questa è una bella storia da raccontare ed è tutta al femminile.

 

Michela come nasce l’idea della Onlus?

 

Per caso. Anni fa organizzavamo spettacoli ed eventi e una parte del ricavato andava sempre ad associazioni benefiche, a cause che ci stavano a cuore. Poi un giorno la mia dentista mi fa scoprire l’ambulatorio Bambi del Regina Margherita. L’ambulatorio opera in uno spazio davvero angusto e si occupa di visitare mamme e bambini per verificare se c’è stato un abuso familiare.

 

Un compito non facile.

 

Già, soprattutto perché per i bambini non deve sembrare una visita. Bisogna capire se c’è stata violenza e a quel punto allontanare mamma e figlio dall’ambiente familiare mentre si mette in moto la macchina giudiziaria. Così abbiamo iniziato raccogliendo fondi per acquistare un videocolposcopio.  Successivamente io e mia mamma volevamo aprire una casa famiglia, ma non ne eravamo in grado fino a che nel 2020 sulla nostra strada abbiamo trovato la comunità Murialdo.

 

Una comunità che ha una struttura in centro a Torino, giusto?

 

Esatto, con sei alloggi destinati all’ospitalità di mamma e bambino, anche se spesso le mamme ospiti hanno anche due o tre bambini. È un luogo bellissimo, gestito da donne, Oss, volontarie e ovviamente Melina, la responsabile.

 

Voi, la dentista, le operatrici. Donne che aiutano donne.

 

Si, in un ambiente con spazi condivisi come il salone e la cucina. Le ospiti della casa famiglia fanno un percorso che cerca di guidarle verso l’indipendenza una volta lasciata la struttura.

 

Non siamo ancora arrivate al Charity shop

 

Dopo aver saputo che la nostra Onlus Kons sosteneva la comunità Murialdo, molti amici hanno inziato a donarmi abiti per le ospiti e i loro bimbi. A un certo punto Melina, la responsabile mi dice che avevano troppa roba e non sapevano più dove metterla. Fu allora che mi è venuta l’idea del negozio. Potevo vendere tutto ciò che ci veniva donato, aiutare la comunità e l’ambulatorio Bambi e persino riciclare.

 

Un circolo virtuoso rappresentato dal negozio di Via Pacinotti 2/a.

Esatto. E oggi in negozio puoi trovare abiti, accessori, bigiotteria per adulti e bambini. C’è un’ampia selezione di giocattoli sia usati sia nuovi. Due volte all’anno la Quercetti ci dona i giocattoli, ma non è la sola a sostenerci. Sono molti i privati e le aziende coinvolte ma preferiscono non essere nominate.

 

In pieno stile sabaudo

 

E a me piace l’idea che chi viene qui trova l’abito vintage firmato o l’accessorio per arredare casa.

 

Continui a organizzare eventi?

 

Certo. Infatti oggi venerdì 28 Maggio e domani, sabato 29 svendiamo tutto a due euro.

 

Lo so, ho già adocchiato due anelli e non intendo lasciarmeli scappare.

 

Saremo aperti con orario continuato dalle 9.30 alle 19. Esporremo nel piazzale davanti all’ingresso e, come è successo in passato, sarà una piccola festa per chi ci passa a trovare.

 

Io lo dico sempre. Lo shopping fa bene a noi, al nostro stile, all’economia. Questo poi è totalmente privo di sensi di colpa. Anzi, abbiamo bisogno di contatti e di solidarietà, oggi più che mai. Io poi ho pure bisogno di un anello rosso da abbinare a una collana comprata di recente!

 

Lori Barozzino

Mercato immobiliare: i separati sono i nuovi studenti

Il periodo che stiamo vivendo, che sempre di più a causa del tempo sembra per tutti noi essere la normalità, ha portato tutti quanti a raggiungere dei compromessi, a cambiare le nostre abitudini e molto spesso a modificare drasticamente le nostre vite.

L’essere costretti in casa con lockdown generali, quarantene e coprifuoco ha visto in aumento i litigi famigliari, che in molti casi hanno portato a separazioni più o meno pacifiche, unite a situazioni economiche di difficoltà spesso in aumento, situazione che possiamo già constatare senza ancora dati Istat ufficiali.
Uno spiraglio di luce per i proprietari di immobili a reddito, oramai spesso sul lastrico dopo quasi un anno che la richiesta degli affitti è calata drasticamente, un po’ per lo smartworking, che ha allontanato i pendolari dalle loro aziende, ma soprattutto per la chiusura delle università: da marzo dell’anno scorso i cosiddetti “studenti fuori sede” non esistono quasi, oggi studiare distanti dall’ateneo di appartenenza è la normalità, di conseguenza la necessità di un affitto risulta quasi nulla.
Purtroppo o per fortuna quindi possiamo dire che i separati in questo buio periodo sono una risorsa per chi non percepisce un centesimo di guadagno, ma che allo stesso tempo non ha visto la benché minima forma di ristoro, se non tante spese, prorogate, ma assolutamente non ridotte: un membro di una famiglia che lascia il tetto coniugale, è in cerca di una dimora dove proseguire e riiniziare una vita, dove poter vedere i figli in alcuni casi, con la necessità quindi di spazi specifici, con costi possibilmente molto bassi per far fronte ad una quantità di spese che in molti casi è superiore alle entrate dettate dal periodo.
La regione Piemonte ha introdotto un’importante elemento per dare speranza a questi attraverso l’introduzione di una nuova graduatoria che consente ai padri separati di avere accesso più facilmente all’assegnazione delle case popolari, fornendo sicuramente un grosso contributo per chi si trova in difficoltà.
Insomma in un contesto fuori dalla normalità che stiamo vivendo possiamo davvero sostenere che i nuovi studenti sono le coppie in via di separazione che portano sì vantaggio economico verso alcuni, ma sicuramente sensibilizzano anche i poteri forti, perché la vita deve proseguire per tutti, anche quando sembra molto difficile.
Pietro Ruspa

“La moda della vacanza”, storia e costume all’Unione industriale

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SETTIMANA CULTURALE DAL 24 al 29 maggio

Incontri di Primavera 2021

L’ultimo incontro, martedì 25 maggio ore 15.00, celebrerà il periodo dell’anno che da sempre mette d’accordo adulti e piccini, mariti e mogli, genitori e figli: il momento della vacanza. Lo si farà attraverso il libro di Alessandro Martini e Maurizio Francesconi, “La moda della vacanza. Luoghi e storie 1860-1939” – Einaudi editore – a partire dal quale risulteranno spontanee riflessioni e accostamenti con due particolari e insoliti periodi di vacanza: l’estate passata e quella che deve ancora arrivare. A moderare l’incontro Damiano Cortese, docente di Economia Aziendale dell’ Università degli Studi di Torino.

Ci si chiederà come è cambiata nei secoli la concezione di vacanza, quali erano i protagonisti del trionfo del turismo tra Otto e Novecento attraverso l’architettura e la moda. E ancora, quali similitudini e quali differenze possono essere colte tra quel periodo e quello attuale.

Se in una crisi sanitaria come quella che stiamo vivendo siamo stati capaci di rinunciare a molte delle nostre libertà, cercheremo di comprendere quali ricadute ci possono essere su un’economia in gran parte basata sul turismo come quella italiana e cosa potremo aspettarci dall’estate 2

Denatalità e futuro, conferenza del “Pannunzio” su Zoom

Mercoledì 26 maggio alle ore 21, per le conferenze on line del Centro “Pannunzio” si svolgerà sulla piattaforma Zoom un dibattito sul tema: “Denatalità e futuro”.

Intervengono  la Presidente del Centro “Pannunzio” Chiara Soldati, il giornalista Edoardo Massimo Fiammotto, lo storico Pier Franco Quaglieni.

Coordina la giornalista Mara Antonaccio, redattore capo di “Pannunzio Magazine”. Per collegarsi:   https://us02web.zoom.us/j/5545579464

(nella foto una iniziativa del Centro Pannunzio)