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La gestione del tempo e dello stress nei contesti organizzativi

A San Maurizio Canavese  l’incontro promosso dalla rete di professionisti di Focus Hub

 

Mercoledì 29 settembre alle ore 18.00 presso La Società Operaia di San Maurizio Canavese, i professionisti di Focus Hub si confronteranno sul tema della gestione del tempo nei contesti organizzativi e sulle tecniche di gestione dello stress.

 

Focus Hub è una rete di professionisti nata ad aprile 2020, in piena emergenza Covid-19, come unione di competenze differenti a servizio di aziende e privati cittadini. Il team di Focus Hub è formato da professionisti altamente specializzati (avvocati civilisti, consulenti finanziari, commercialisti, consulenti del lavoro, ingegneri civili, geometri) uniti per seguire con professionalità le diverse esigenze dei clienti: tra queste assume un ruolo sempre più centrale il tema della gestione del tempo.

 

L’emergenza Covid ha, infatti, spinto le organizzazioni e i professionisti verso un ripensamento dell’organizzazione del lavoro: un cambiamento importante che ha introdotto la necessità di riflettere sulla riorganizzazione di spazi fisici e temporali, in termini di conciliazione famiglia-lavoro. L’incontro “TEMPO E STRESS: DA NEMICI AD ALLEATI” vuole, quindi, essere un’occasione di confronto e dibattito sul tema aperta a tutti i professionisti e cittadini.

 

L’evento, organizzato in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Focus Hub di San Maurizio Canavese, si terrà Mercoledì 29 settembre alle ore 18.00 presso La Società Operaia di San Maurizio Canavese, in via Matteotti 13. Sarà condotto dalla Dott.ssa Emanuela Morello – Life & Business Coach e insegnante di Mindfulness Metodo Respira per IL LEONE E LA FARFALLA e interverranno per la rete Focus Hub: Rossana Grasso, Commercialista; Francesca Contento, Avvocato; Cristina Ierfino, Consulente finanziaria; Manuela Albertini e Fabrizio Marchino, Consulenti del lavoro; Luca Fontana, Geometra; Marco Suppo, Ingegnere edile.

Sarà inoltre possibile seguire l’iniziativa da remoto attraverso la piattaforma Zoom Meeting. I posti sono limitati: per partecipare è necessario inviare una mail a info@focushub.it specificando la modalità con cui si intende seguire l’iniziativa.

Più giochi all’aperto, meno videogames

A seguito dell’iniziativa dell’assessore al Welfare, con delega ai Bambini,  Chiara Caucino, i ragazzi potranno, grazie a un’importante azione di incentivo sostenuta con uno stanziamento di 250mila euro, «riconquistare» giardini, piazze e cortili delle proprie città e dei propri paesi. Anche per vedersi restituita la socialità interrotta dalle chiusure causate dal Covid. 

 

«Giochiamo all’aperto». La giunta regionale, su iniziativa dell’assessore regionale al Welfare, con delega ai Bambini, ha approvato una delibera per favorire il ritorno ai vecchi, cari, giochi tradizionali all’aperto: quelli che, da che mondo è mondo, si praticano nelle piazze, nei giardini, nei cortili. Una risposta concreta, dopo tanti mesi in cui, in particolare i più piccoli, sono stati costretti a restare chiusi in casa a causa dell’emergenza Covid.

Ma anche un’iniziativa tesa a valorizzare il gioco «fisico», «in presenza» – mutuando un’espressione usata in campo lavorativo – offrendo un’alternativa antica, ma oggi più che mai moderna, ai videogiochi, che negli ultimi tempi – proprio per la necessità di non muoversi di casa – hanno monopolizzato l’attività ludica di grandi e piccini. Con i loro pro, certamente, ma anche con i limiti e – in taluni casi – con gli abusi, di cui spesso si legge sui media.

E così il Piemonte ha scelto di reagire a questa situazione, «restituendo» il territorio ai più piccoli, affinché – proprio come «una volta» – si possa tornare a giocare insieme, ovviamente nella massima sicurezza. Da qui l’idea – che ieri è diventata realtà – di promuovere la realizzazione di progetti, da parte dei Comuni, singoli e associati, capofila di reti locali formate da scuole, associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, che abbiano la finalità di realizzare occasioni di svago, crescita e rafforzamento, sviluppando conoscenze, competenze e autostima, ritrovando energie e fiducia; promuovere l’utilizzo dei parchi e dei luoghi pubblici dedicati nel rispetto delle misure di prevenzione previste dalle autorità (cortili, piazze, strade aperte al solo transito pedonale) e creare reti locali formate da enti locali, scuole, con il coinvolgimento di associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, anche attraverso lo strumento della co-progettazione degli interventi, attraverso la realizzazione di specifiche  azioni volte a favorire proprio il gioco e l’attività motoria per i minori, anche attraverso                                                                                        installazioni, integrabili con il contesto, con la pavimentazione stradale e gli edifici esistenti, nel rigoroso rispetto delle misure anti Covid e dell’assetto urbanistico e di viabilità dei centri interessati. Ecco così che i soggetti coinvolti potranno realizzare parchi gioco diffusi nelle vie e viali, nelle piazze, nei giardini pubblici e nei cortili (purché aperti alla cittadinanza) delle città e dei comuni, nei quali svolgere attività ludiche e motorie all’aperto.

Con l’obiettivo dichiarato di favorire il riappropriarsi degli spazi pubblici del proprio contesto di vita attraverso il gioco e le attività all’aperto, favorendo, al contempo, la cura dei «beni comuni» e la salvaguardia e la crescita culturale della propria comunità.

L’iniziativa è anche suggerita dai risultati di importanti studi di respiro internazionale che dimostrano quanto i bambini abbiano, oggi più che mai, bisogno di un «ritorno al passato». Come la ricerca Unicef, dell’aprile 2020, la quale evidenzia la necessità che i governi e le istituzioni locali mettano in atto interventi in termini di protezione, sostegno e coinvolgimento in grado di garantire la sicurezza e il benessere dell’infanzia. O l’indagine, tutta italiana, dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova  sugli effetti del lock down sui più piccoli, che evidenzia che nel 65% dei bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. O quanto fatto rilevare da «Save The Children» che ha evidenziato proprio il rischio elevato che subentri la paura di affacciarsi a un mondo dove il virus non è scomparso.

L’assessore ha specificato che, da parte sua, non vi è però alcuna «crociata», contro i videogames, ma, allo stesso tempo, in questa delicatissima fase, è importante – se non fondamentale – incentivare il ritorno ai giochi tradizionali, sociali, fisici e manuali, che contribuiscono ad una crescita corretta dei nostri ragazzi, restituendo loro almeno parte di quanto tolto dalle chiusure forzate.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, possono presentare istanza di contributo ai sensi del presente atto, i Comuni, singoli o associati nelle forme previste dalla legge.

La valutazione dei progetti sarà effettuata da un Nucleo di valutazione, formato dai dirigenti o funzionari della Direzione Regionale competente.

La Regione, sulla base delle richieste pervenute, provvederà all’individuazione delle istanze ammissibili ed alla stesura di apposita graduatoria, sulla base dei seguenti  cinque criteri:

1) qualità e coerenza della proposta progettuale  e coerenza con gli  obiettivi dell’iniziativa regionale;

2) coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nella progettazione delle attività;

3) dimensione della rete progettuale;

4) sostenibilità e replicabilità del progetto.

Al fine di favorire la tendenziale copertura di tutto il territorio regionale, si provvederà a finanziare almeno due progetti per ciascuna provincia, purché ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo.

Esclusivamente per i Comuni dell’ambito territoriale afferente alla Città Metropolitana di Torino, in considerazione della popolazione minorile presente sul territorio, si finanzieranno almeno 6 progetti, purché  ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo del presente provvedimento.

Qualora da una provincia pervengano più istanze da Comuni, singoli o associati, si procederà al finanziamento  sulla base del punteggio attribuito secondo i criteri di cui sopra; in caso di parità di punteggio, si darà la priorità ai Comuni, singoli o associati, con la popolazione minorile più elevata.

Nel caso da un ambito provinciale non pervengano almeno due progetti finanziabili, si procederà al finanziamento di ulteriori progetti afferenti agli altri ambiti provinciali, sulla base del punteggio ottenuto.

Nuovi corsi al Tullio De Mauro

LA SCUOLA STATALE PER GLI ADULTI. DA SETTEMBRE NUOVI CORSI IN PRESENZA E ONLINE.

Corsi in presenza e corsi online. Così il CPIA3-Torino Tullio De Mauro, la scuola statale per l’istruzione degli adulti che serve l’area di Torino sud- Moncalieri- Chieri- Carmagnola, si prepara a ripartire da settembre. Nessun corso sarà sacrificato a causa della pandemia, si sceglieranno le modalità migliori e più sicure per andare incontro alle esigenze di tutti gli studenti. Come ogni anno, si potranno frequentare la terza media, i corsi di italiano per stranieri e, naturalmente, i corsi di lingue straniere e informatica, anche con possibilità di conseguire certificazioni di alto livello, i corsi di educazione finanziaria e micro credito.

In più, quest’anno ci sono importanti novità: a seguito dell’accordo con l’IIS E. Majorana di Torino, partirà il primo anno di un percorso che in tre anni porta al conseguimento del diploma di maturità nel settore Tecnico Economico. “La novità è che il primo anno partirà in orario diurno“, dice la preside del CPIA, prof.ssa Elena Guidoni. “Con questa scelta vorremmo andare incontro alle esigenze degli studenti e soprattutto delle studentesse che vogliono diplomarsi ma non possono frequentare i corsi di sera: mamme con figli piccoli, persone che lavorano in orario serale, ecc. Il percorso vedrà coinvolti i professori del CPIA e del Majorana. Valuteremo il numero di iscritti. Se il percorso avrà successo proseguiremo attivando anche il secondo e il terzo anno al mattino.”

Tutti i corsi di alfabetizzazione, scuola media e superiore e italiano per stranieri sono gratuiti. Per i corsi di informatica e lingue straniere in genere è richiesto un contributo materiali anche se cerchiamo di andare incontro sempre andiamo incontro alle esigenze di tutti gli studenti. “Lavoriamo con utenti italiani, migranti, richiedenti asilo e cerchiamo di offrire a ciascuno un percorso personalizzato. L’anno scorso abbiamo fornito connessioni e apparecchiature elettroniche per le lezioni a distanza e abbiamo avuto un tasso di successo scolastico molto alto”.

Anteprima Torino Fashion Week al Teatro Sociale di Pinerolo

Dal 5 al 26 settembre 2021. In mostra lo stile italiano indipendente tra arte, cibo e colori

Le sfilate della TFW, in digital streaming, si svolgeranno a Palazzo Madama | Torino | 15-21 novembre

Taglio del nastro venerdì 10 settembre ore 18 per la Rassegna “Artigianato Pinerolo”

TModa, CNA Torino e CNA Federmoda, con il supporto della Camera di commercio di Torino, sono orgogliosi di portare a Pinerolo in occasione della Rassegna dell’Artigianato l’Anteprima della Torino Fashion Week 2021, l’evento più importante a livello piemontese per la promozione del made in Italy nel comparto moda-accessori che ha saputo affermarsi anche nel panorama internazionale.

La sesta edizione della TFW si terrà anche quest’anno in versione 100% digital a causa della pandemia di Coronavirus dal 15 al 21 novembre. Un’edizione che avrà però due anteprime «reali»: la prima a Pinerolo attraverso la mostra “La moda tra arte, cibo e colori. Peccati di gusto e per gli occhi”, fruibile da tutti; e la seconda, su inviti, il 13 novembre alle ore 19, nella Sala Grande del Circolo dei lettori, in via Bogino 9 a Torino, con un defilé in presenza e la premiazione degli stilisti.

La sala “Caramba” del Teatro Sociale di Pinerolo, accoglie dal 5 al 26 settembre gli abiti e gli accessori moda che solcheranno in modalità virtuale la catwalk di Palazzo Madama, una sfilata che sarà possibile vedere in diretta streaming sul sito www.torinofashion­week.eu


CNA Torino nel presentarli in anteprima, ha deciso di giocare con i colori delle mele, frutto tipico del territorio, e di tutte le altre eccellenze enogastronomiche del Pinerolese, e di far incontrare questi colori e le emozioni che in noi suscitano con altri colori, quelli dei tessuti e degli accessori moda, per realizzare una grande mostra che è al tempo stesso vetrina e provocazione.
Una vetrina di bellezza e di bontà firmata dalla scenografa Eleonora Rasetto per la curatela di Vitaliano Alessio Stefanoni che diventa provocazione per gli occhi e per i sensi, con le creazioni a tema food di Non Mangiarlo by Crisiplastica, le immagini del fotografo pubblicitario Guido Siviero e le poltrone progettate e realizzate interamente in Italia dal designer italo­iracheno Hussain Harba progettate e realizzate interamente in Italia e l’abito scultura creato con le stoffe di Tessitura Corte dall’Istituto di Taglio e Confezione Ferrero Floriana di Pinerolo che accoglie i visitatori all’ingresso della mostra.

Come una grande tavola imbandita, questa sala propone al pubblico un menù d’eccezione i cui ingredienti non sono soltanto i frutti della terra e della sapiente trasformazione delle mani degli artigiani, ma anche i tessuti e le loro forme eleganti che gli stilisti della edizione 2021 della Torino Fashion Week hanno saputo loro attribuire con talento e creatività.

 

Orari:

venerdì, 15­-20
sabato, 10­-13 e 15­-20
domenica, 10­-13 e 15-­20
Ingresso gratuito

 

Elenco degli stilisti associati a CNA Federmoda
protagonisti della “Sfilata made in Italy” a La Rinascente nell’ambito della Torino Fashion Week e partecipanti all’Anteprima al Teatro Sociale di Pinerolo:
Adelyur Fashion by Adele Vasilache
Anyta Style by Sara Marrari
Cristina Doneddu
Soho by Daniela Bosco
Verman Style by Mioara Verman

Special Guest:
Hussain Harba

 

Informazione promozionale

 

“Un pianeta, molti mondi”, torna Biennale Democrazia

VII edizione dal 6 al 10 ottobre 2021 a Torino e online

215 relatori dal mondo per 90 appuntamenti, dei quali 54 trasmessi in diretta streaming; 75 collaborazioni con enti e organizzazioni; 15 sedi in città;
5 mostre e installazioni; 4 percorsi tematici.

Biennale Democrazia tornerà a Torino, in presenza e anche online, da mercoledì 6 a domenica 10 ottobre con la sua settima edizione, intitolata Un pianeta, molti mondi.
A ottobre si tornerà ad abitare per cinque giorni i luoghi della cultura di Torino, con oltre 90 incontri, 215 relatori dal mondo, 5 mostre, 4 percorsi tematici, 80 volontari. Al programma in presenza sarà affiancata un’ampia offerta di dirette streaming – oltre la metà degli eventi – per fare fronte alla necessità di ridurre la capienza delle sale, nel rispetto delle normative di sicurezza, e dunque garantire a tutti, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in palinsesto.

Un pianeta, molti mondi è il tema di Biennale Democrazia 2021, che partirà dalla nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato. L’immagine guida scelta per rappresentare l’edizione è un’opera dall’artista internazionale Andrea Galvani scelta in sinergia con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Biennale Democrazia verrà inaugurata al Teatro Carignano mercoledì 6 ottobre alle ore 17.30 da una lectio della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, intitolata Il Metodo scientifico: dubitare per comprendere. Alla lectio inaugurale seguirà Dante fra le fiamme e le stelle, l’anteprima in forma di mise en espace dello spettacolo di e con Matthias Martelli, realizzato con la consulenza storico-scientifica di Alessandro Barbero e diretto da Emiliano Bronzino, a cura di Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

Il programma completo degli incontri della VII edizione di Biennale Democrazia è da oggi disponibile – e costantemente aggiornato – sul sito biennaledemocrazia.it

Tra gli ospiti internazionali: il biologo, antropologo e geografo statunitense Jared Diamond; l’economista francese Esther Duflo – la più giovane di sempre a ricevere il premio Nobel per l’economia; l’archistar cinese Gong Dong; il sociologo canadese Daniel Bell; il politologo australiano John Keane; l’antropologo norvegese Thomas Hylland Eriksen; il politologo americano Stephen Holmes in dialogo con Marta Dassù, già Vice-Ministro agli Affari Esteri; il filosofo e sinologo francese François Jullien; il celebre antropologo francese Philippe Descola; il biologo, biosemiotico, filosofo tedesco Andreas Weber; il sociologo australiano Anthony Elliott; l’attivista polacco Miko Czerwinski, che racconterà le nuove forme di intolleranza nel cuore dell’Europa; la filosofa albanese Lea Ypi; il filosofo, economista e giurista belga Philippe Van Parijs.
E tra i tanti ospiti: Lucia Annunziata, Simone Arcagni, Franco Arminio, Alessandro Barbero, Diego Bianchi, Lelio Bonaccorso, Rachele Borghi, Alex Braga, Annalisa Camilli, Mario Calderini, Ilaria Capua, Lucio Caracciolo, Maria Chiara Carrozza, Antonio Casilli, Elena Cattaneo, Sergio Cecchini, Manuela Ceretta, Eugenio Cesaro, Luigi Ciotti, Andrea Colamedici, Francesco Costa, Marco Damilano, Serena Danna, Marta Dassù, Marco d’Eramo, Donatella della Porta, Adriano Ercolani, Maria Rosaria Ferrarese, Paolo Flores d’Arcais, Carlo Galli, Massimo Galli, Andrea Galvani, Massimo Giannini, Emanuele Giordana, Helena Janeczek, Stefano Mancuso, Francesca Mannocchi, Maurizio Molinari, Marino Niola, Laura Pepe, Simona Ravizza, Nadia Urbinati, Nadeesha Uyangoda, Chiara Valerio, Tommaso Valletti, Nicla Vassallo.
La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà domenica 10 ottobre presso la Sala Fucine di OGR Torino con Fenfo, concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara, una delle voci più carismatiche e vitali della musica contemporanea africana.

Importante novità è Memory Matters, un progetto speciale di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, programma curato e prodotto con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Attraverso installazioni e performance artistiche nello spaziopubblico, Memory Matters propone una riflessione sul tema della memoria collettiva, sui processi della sua formazione e sugli immaginari che – a partire da etnia, genere, status sociale, rapporto umano/naturale – sono oggetto di contesa e di rinegoziazione.

Per il 2021 si apre inoltre un’importante collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino, grazie alla quale il pubblico di Biennale potrà assistere a una discussione sul tema della cancel culture con il direttore de L’Espresso Marco Damilano, il saggista Adriano Ercolani e la vincitrice del Premio Strega 2018 Helena Janeczek. Nell’autunno 2021 le due grandi manifestazioni torinesi si susseguiranno, passandosi virtualmente il testimone in città: Biennale contribuirà infatti alla programmazione della fiera del libro con un appuntamento che vedrà dialogare al Lingotto Gustavo Zagrebelsky e Romano Prodi.

Anche questa edizione è stata arricchita dalle numerose proposte di cittadini e organizzazioni no profit che hanno partecipato alle call di Biennale Democrazia lanciate lo scorso autunno, e che daranno vita a 12 incontri ed eventi particolarmente stimolanti.

Per il racconto di Biennale Democrazia sarà imprescindibile anche quest’anno il prezioso supporto dei media partner: Rai Cultura e Rai Storia, oltre a La Stampa, la Repubblica e Limes. TOradio è il nuovo local media partner.

Biglietteria e prenotazioni. In base alla normativa vigente per la gestione e il contenimento del Covid-19, le capienze degli spazi della manifestazione sono limitate e la prenotazione è sempre obbligatoria, preferibilmente online. Sarà possibile prenotare online, sul Circuito Vivaticket (www.vivaticket.itbiennaledemocrazia.it) oppure presso la biglietteria – C/O Urban Lab, Piazza Palazzo di Città 8/F. In ottemperanza alla normativa vigente, per poter accedere alle sedi degli incontri – adeguatamente igienizzate con regolarità – sarà necessario esibire il Green Pass; all’ingresso verrà inoltre misurata la temperatura. L’assegnazione dei posti garantirà il necessario distanziamento e gli spettatori dovranno indossare la mascherina per tutta la durata degli incontri.

I detenuti del carcere di Saluzzo raccontano la storia sbagliata di Ulisse

Da giovedì 23 a domenica 26 settembre, alle 15 e in replica alle 17, presso la Casa di Reclusione di Saluzzo “Rodolfo Morandi” (Regione Bronda, 19/B) si terrà lo spettacolo teatrale a ingresso gratuito “Ulisse. Una storia sbagliata” a cura dell’associazione di formazione e produzione teatrale Voci Erranti, portato sulla scena da 30 detenuti del carcere saluzzese.

 

Lo spettacolo, reso possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, rientra nel progetto nazionale “Per Aspera ad Astra”, coordinato dalla Compagnia La Fortezza di Volterra e sostenuto da ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio). Per partecipare è necessario prenotarsi entro domenica 12 settembre telefonando a Voci Erranti al numero 380/1758323 o scrivendo a info@vocierranti.org. L’ingresso è consentito solo a chi è provvisto di Green Pass. Gli spettatori dovranno presentarsi presso la Casa di Reclusione 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo per la verifica dell’autorizzazione all’ingresso, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità.

Illustrazione: Marco Cazzato

Moda adattativa, il diritto al bello è di tutti

Sabato 11 settembre 2021 alle ore 17:00 si terrà la sfilata di moda adattativa di presentazione dei risultati della sperimentazione. L’evento è inserito nella programmazione di I INTRODUCE MYSELF, mostra di arte contemporanea con l’esposizione delle opere di Fiber Art della Collezione Civica Trame d’Autore del progetto RestArt del Comune di Chieri. La sfilata Diritti al bello è il frutto di una sperimentazione avviata dai Punti Rete del Consorzio dei Servizi socio-assistenziali di Chieri e Cooperativa Il Raggio, realizzata dall’Associazione Puntoacapo, che vede il coinvolgimento degli utenti con disabilità in tutto il processo creativo di ideazione di abbigliamento a loro dedicato. Il contesto creato garantisce il diritto delle persone con disabilità alla bellezza, alla capacità di scelta, alla creatività, per stimolare il diritto ad investigare, a scoprire, ad apprendere attraverso il loro corpo, i loro occhi, l’interazione con i materiali e con il gruppo di lavoro. La collezione è stata creata con la collaborazione di diversi professionisti e designer, Il lavoro congiunto tra educatori e sarte ha consentito di sperimentare varie tecniche di attività artigianali con gli utenti in un clima stimolante e divertente. E’ stata realizzata una ‘capsule’ caratterizzata da speciali adattamenti che rendano i vestiti facili da mettere o togliere. L’obiettivo generale è quello di arricchire la personalità delle persone con disabilità anche attraverso l’estetica allo scopo di rendere evidente che bellezza e funzionalità sono conciliabili. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione della Cooperativa Il Raggio, il Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali di Chieri, la Cooperativa La Contrada, il progetto Reborn in Italy, oltre a sarte e creativi, ed è stato sostenuto dalla Fondazione Cattolica Assicurazione e Fondazione CRT. RestArt è patrocinato da Città Metropolitana di Torino, Turismotorino, MAB Unesco Collina Po, Maggior sostenitore Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Fondazione e Museo del Tessile, Theatrum Sabaudiae, Associazione PuntoAcapo, media partner La Stampa.

I giovani Anpas contro ogni violenza di genere

ATTRAVERSO LA CAMPAGNA #SIGNALFORHELP

 

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato regionale del Piemonte ha realizzato un video di un minuto per sensibilizzare contro le violenze di genere e abusi e per promuovere il segnale di aiuto. Signal for help è un gesto fatto con una sola mano per chiedere silenziosamente aiuto.

Il segnale di aiuto è stato lanciato dalla Canadian Women’s Foundation nell’aprile del 2020, in piena emergenza Covid-19, quando le necessarie misure di isolamento sociale dovute alla pandemia hanno reso più difficile per le persone a rischio di violenze cercare aiuto in sicurezza.

Il video #SignalForHelp realizzato da Anpas è nato da un’idea delle ragazze e ragazzi del Gruppo Giovani Anpas Piemonte, i quali hanno inoltre partecipato alle riprese in qualità di attori protagonisti.

 

Vincenzo Sciortino, responsabile della Comunicazione Anpas Piemonte: «La violenza di genere così come tutte le violenze rappresentano un problema grave e complesso che affligge la nostra società. Il messaggio veicolato dai nostri giovani non vuol essere una banalizzazione della problematica, ma unicamente una sensibilizzazione verso altri giovani affinché possano acquisire consapevolezza della drammatica situazione e farsi veicolo di un messaggio di prevenzione».

«Il Gruppo Giovani di Anpas Piemonte – spiega Riccardo Casaro, viceresponsabile del Gruppo Giovani Anpas Piemonte – ha ideato questo video per sostenere la campagna #SignalForHelp, gesto lanciato dalla Canadian Women’s Foundation nel 2020 che significa: urgente richiesta d’aiuto contro la violenza domestica. La speranza è che il segno possa diventare simbolo di sensibilizzazione sulla tematica delle violenze di genere».

«Dopo aver visto altri video inerenti all’argomento in questione – racconta la responsabile del Gruppo Giovani Anpas Piemonte, Samantha Ferrari – abbiamo pensato che i giovani volontari potessero contribuire alla campagna sensibilizzazione #SignalForHelp cercando di fare emergere questa problematica, purtroppo ormai diffusa anche tra i ragazzi. Quando abbiamo proposto questa iniziativa ai ragazzi abbiamo ricevuto un’ondata di risposte positive. Entusiasti hanno iniziato a proporre idee, a cercare più informazioni possibili per non risultare banali e approssimativi nel parlare di violenza. Quindi abbiamo cercato tutti insieme di comunicare e portare avanti quello che Anpas ci ha insegnato: essere presenza, accompagnare, condividere una responsabilità promuovendo atteggiamenti coerenti ed efficaci nei confronti delle problematiche individuate».

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 10.301 (di cui 3.986 donne), 5.509 soci, 595 dipendenti, di cui 64 amministrativi che, con 433 autoambulanze, 220 automezzi per il trasporto disabili, 260 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 4 imbarcazioni, svolgono annualmente 493.795 servizi con una percorrenza complessiva di 16.035.424 chilometri.

Il video Anpas sul Segnale di aiuto è disponibile in alta risoluzione al seguente link per il download:

https://we.tl/t-uZThxRe2CH

 

Morti sul lavoro, bilancio drammatico in Italia. E il Piemonte è in zona arancione per numero di vittime

IN ITALIA SONO 139 LE VITTIME SUL LAVORO REGISTRATE NEL SOLO MESE DI LUGLIO. E NEI PRIMI SETTE MESI DEL 2021 IL BILANCIO CONTINUA AD ESSERE DRAMMATICO CON 677 MORTI BIANCHE. UNA MEDIA TRAGICA DI QUASI 100 DECESSI AL MESE.

 

 

IN ZONA ROSSA: PUGLIA, CAMPANIA, TRENTINO ALTO ADIGE, BASILICATA, UMBRIA, MOLISE E ABRUZZO

IN ZONA ARANCIONE: PIEMONTE, MARCHE E FRIULI VENEZIA GIULIA

IN ZONA GIALLA: LAZIO, VALLE D’AOSTA, CALABRIA, EMILIA ROMAGNA, SICILIA, VENETO E LIGURIA

IN ZONA BIANCA: TOSCANA, LOMBARDIA E SARDEGNA

 

LA ZONIZZAZIONE A COLORI È LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ELABORATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING DI MESTRE, PER FOTOGRAFARE, ALLA STREGUA DELLA PANDEMIA, L’EMERGENZA MORTI BIANCHE IN ITALIA.

 

 

IL RISCHIO DI MORTE, REGIONE PER REGIONE DA GENNAIO A LUGLIO 2021.

DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA.

 

“La media della mortalità sul lavoro è drammatica, perché parla di circa 100 vittime al mese. Sono infatti 677 i lavoratori che hanno perso la vita da gennaio a luglio del 2021. Il decremento del numero dei decessi rispetto allo scorso anno (- 5,4%) potrebbe sembrare un dato positivo, ma in realtà è molto influenzato dall’andamento della pandemia COVID19 e dal rilevamento statistico degli infortuni mortali per COVID19. Il numero di 677 morti sul lavoro nei primi sette mesi è comunque superiore ai dati del 2019 e del 2018, ultimi anni pre-pandemia”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, commenta così l’emergenza morti bianche e gli ultimi dati elaborati dal proprio team di esperti che, da oltre 10 anni, monitora mese dopo mese l’andamento dell’emergenza, superando l’analisi dei numeri assoluti e arrivando al vero e proprio rischio di mortalità calcolato sulla popolazione lavorativa.

 

E a finire in zona rossa nei primi sette mesi del 2021 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio pari a 23,7 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Trentino Alto Adige e Abruzzo.

In Zona ArancionePiemonte, Marche e Friuli Venezia Giulia

In Zona Gialla: Lazio, Valle D’Aosta, Calabria, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto e Liguria.

In Zona Bianca: Toscana, Lombardia, Sardegna

(Sul sito vegaengineering.com sono disponibili i grafici e i dati).

 

 

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA.

 

Diversa invece è la geografia dell’emergenza quando si leggono i numeri assoluti, anche se la Campania che è in zona rossa è anche la regione in cui si registra il maggior numero di vittime in occasione di lavoro.

 

Da gennaio a luglio 2021, infatti, i decessi registrati in Campania sono 63. Seguono: Lombardia (61), Piemonte (52), Lazio (50), Puglia (49), Emilia Romagna (46), Veneto (41), Sicilia (26), Abruzzo e Toscana (25), Trentino Alto Adige e Marche (15), Friuli Venezia Giulia e Umbria (14), Molise, Calabria e Liguria (11), Basilicata (7), Sardegna (6), Valle D’Aosta (1).

Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia.

 

Da gennaio a luglio del 2021 sono 677 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 543 quelle rilevate in occasione di lavoro, mentre 134 sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere. Rispetto a fine giugno 2021, ci sono 139 vittime in più nel mese di luglio.

Ancora il settore delle Costruzioni quello che conta il maggior numero di lavoratori deceduti (64 dall’inizio dell’anno, 13 in più rispetto a giugno). Seguono: Attività Manifatturiere (54), Trasporto e Magazzinaggio (51 vittime da inizio anno), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (34), Amministrazione Pubblica e Difesa (17), Sanità e Assistenza Sociale (15).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 64 anni (387 su un totale di 543).

 

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nei primi sette mesi del 2021 sono 50 su 543.

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro da gennaio a luglio del 2021 sono 75.

Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi sette mesi dell’anno.

 

*La pandemia ci ha obbligati da diversi mesi a vivere l’Italia “a colori”. Ma ci ha anche insegnato che i colori possono raccontare l’emergenza in modo più semplice ed efficace. Per questo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – che da oltre un decennio elabora indagini statistiche sulle morti bianche nel nostro Paese – ha deciso di utilizzare gli stessi colori per descrivere in modo più leggibile e incisivo le tragedie che si consumano nella quotidianità lavorativa. Si tratta, dunque, di una zonizzazione sulla base della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, parametrata su un’incidenza media nazionale (Im=23,7).

Si è conclusa la serie on line dei congressi dei Testimoni di Geova per il 2021

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il Congresso dei Testimoni di Geova del 2021 dal tema: Potenti grazie alla fede” appena concluso è stato un vero successo superando ogni aspettativa.

L’evento, interamente trasmesso in streaming a motivo della contingente situazione sanitaria attuale, ha potuto raccogliere la partecipazione di oltre 15 milioni di persone in tutto il mondo comprese le circa 22mila della regione Piemonte. Di queste, circa 12mila della sola area metropolitana di Torino.

Molti sono stati i momenti toccanti del programma, ma uno nello specifico, il più atteso, è stato il video racconto sulla vita del profeta Daniele, intitolato:

“Daniele. Una storia di fede lunga una vita”.

Il suo racconto, tra i più avvincenti nel panorama storico della Bibbia, spiega come sia possibile, nonostante le molte pressioni sociali e culturali,dimostrarsi persone di fede. L’emozionante video (segue il link del trailer) insieme all’intero programma del Congresso del 2021, per chi lo desiderasse, è ancora disponibile sul sito internet jw.org.

https://www.jw.org/it/testimoni-di-geova/congressi/videoracconto-daniele-trailer/

E’ stato inoltre emozionante assistere alla cerimonia del battesimo in acqua dei neofiti.

Persone di ogni età, uomini e donne, hanno avuto la possibilità di rendere pubblica la decisione di abbracciare la loro nuova fede nonostante le difficoltà del momento e per l’occasione, rispettando le norme cautelative vigenti, ogni battesimo si è tenuto privatamente grazie ad ausili come vasche, piscine, addirittura in fiumi e laghi.

Lo scorso anno sull’intero territorio nazionale si sono tenuti 4000 battesimi, 242mila in tutto il mondo.