società- Pagina 130

Ansia, come uscire dalla gabbia e riprendersi la vita

Giampaolo Perna con una guida chiara e semplice  ci aiuta a fronteggiare ansia e crisi di panico

Era fine luglio, passeggiavo per Torino pensando alle ferie, al lungo viaggio che dovevo fare, al cane che dovevo lasciare, alla casa che abbandonavo temporaneamente per partire. Il verbo pensare forse non rende l’idea,  probabilmente è più esatto dire che il mio cervello stimava tormentosamente tutto quello che dovevo fare e i relativi scenari catastrofici. 

Entrata in una libreria del centro in cerca di qualcosa da leggere il mio occhio, attento a captare qualsiasi cosa facesse rima con calmare, lo vede, intercetta il titolo: Ansia. Come uscire dalla gabbia e riprendersi la vita.Scettica in un primo momento sul termine guida mi convinco e lo compro, fortunatamente. Questo libro non è semplicemente un manuale di auto aiuto, ma uno strumento concreto e accessibile per capire e affrontare questo essere deforme che solo in Italia ha preso in ostaggio la vita di 5 milioni di persone: l’ansia.

L’aumento di questo fenomeno di ipersensibilità emotivache pretende di tenere tutto sotto controllo anticipando i rischi,è anche la conseguenza di un mondo che cambia troppo velocemente, che spesso ci mette davanti situazioni nuove che non siamo preparati ad affrontare, l’effetto indesiderato di una società liquida che ci inonda di informazioni e situazioni inedite che ci mettono in seria difficoltà; non siamo sempre pronti a far fronte a mutamenti e riforme che la nostra vita ci propone, per questo motivo i cambiamenti, spesso inattesi e improvvisi, possono diventare i nostri peggiori nemici.

L’autore  spiega, facendo oltretutto una comparazione storica del fenomeno in passato e nel presente, cosa accade al nostro cervello quando siamo pervasi dall’ansia, quale è il meccanismo che ci mette in posizione di difesa per anticipare l’ipotetico pericolo e quanto tutto questo sia abile ad influenzare negativamente la nostra vita suffragando perfettamente la Legge di Murphyse qualcosa può andare male lo farà.

Di grande interesse è la classificazione del fenomeno ansioso, dal disturbo d’ansia generalizzato a quello ossessivo compulsivo, dal panico alle fobie o a quello causato dalle sostanze, che Perna ci racconta utilizzando dei casi reali, delle storie vere; di grande utilità la delucidazione tra ansia “normale” e ansia “patologica”, come riconoscerle e come curarle.

Infine un vero e proprio compendio su come gestire e curare il fenomeno ansioso, dai farmaci alle tecniche di rilassamento, dallo stile di vita alla psicoterapia, interventi importantissimi che spesso devono essere combinati a seconda delle necessità del paziente;fondamentale il consiglio di Perna circa la comprovata serietà e i riscontri scientifici che coloro che trattano questi disturbi: medici, psicoterapeuti, coach, ecc., devono doverosamente dimostrare e il diritto sacrosanto dei pazienti ad esigerli.

E’ vero, come dichiara l’autore, che non esistono certezze assolute quando si parla di disturbi mentali, ma la scienza è in grado di dare molte risposteogni giorno sempre più concrete per restituire  la libertà, riconsegnare una vita normale a coloro che soffrono del disturbo ansioso per permettergli, finalmente, di uscire dalla gabbia.

Maria La Barbera

StemDays, Fondazione Human+ a sostegno della parità di genere

StemDays, un progetto di Fondazione Human+ a sostegno della parità di genere a cui hanno aderito 23 istituti scolastici della Città Metropolitana di Torino, è ospitato al Cottino Social Impact Campus, dal 21 giugno fino al 2 luglio 2021.

Si tratta di un camp gratuito rivolto a 40 ragazze di terza e quarta superiore, interessate a migliorare sé stesse e curiose di scoprire le tecnologie che stanno cambiando il mondo, le ragazze sono state selezionate tra 100 candidature pervenute. Un grande laboratorio di esperienza e formazione in 8 tappe che toccheranno le discipline più ricercate dal mondo del lavoro  Science, Technology, Engineering, Mathematics corredate da uno specifico programma di empowerment personale.

Fondazione Human + da quest’anno inizia un nuovo corso tutto a sostegno della parità di genere. Stemdays è il primo progetto di un percorso al femminile che ci vedrà impegnati per 10 anni sul territorio torinese in attività di empowerment e avvicinamento alle tecnologie. Negli anni ne misureremo l’efficacia e i futuri risvolti nel mondo del lavoro” dice Patrizia Ghiazza, Presidente della Fondazione Human+.

Cottino Social Impact Campus ha scelto di sostenere il percorso ospitando gli StemDays per collaborare a un’offerta trasformativa legata a un obiettivo sociale e culturale importante come la parità di genere.

Oggi più che mai infatti è necessario colmare quel gender gap che pregiudica l’inserimento delle donne in determinati percorsi di studi e nel mondo del lavoro; l’elevata risposta nell’invio di candidature per partecipare a StemDays è un chiaro segnale di questo bisogno.

All’interno di questo percorso Giuseppe Dell’Erba, membro del board del Cottino Social Impact Campus, illustrerà l’obiettivo formativo del Campus volto a generare una cultura dell’impatto sociale per trasmettere l’importanza della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, integrandola in tutti i modelli di business. “L’impatto sociale è una visione del mondo. Applicare questo metodo di visione trasformativo alla formazione delle giovani donne di oggi, che costruiranno il futuro e il mondo di domani, speriamo più giusto e paritario, è una bellissima sfida per il nostro Campus” commenta Dell’Erba.

Il Campus sceglie dunque di aprirsi alla città di Torino e a progetti come StemDays, in linea con le discipline oggetto della propria offerta formativa, in un’ottica di sempre maggiore attenzione al territorio e a sostegno di iniziative come questa per la parità di genere.

E, in un circolo virtuoso, Fondazione Human+ darà il proprio sostegno al Cottino Social Impact Campus elargendo alcune borse di studio, con l’obiettivo di contribuire a divulgare presso i giovani la cultura e la filosofia educativa di progettazione condivisa e trasformativa del Campus.

https://www.cottinosocialimpactcampus.org/

https://www.fondazionehumanplus.it

www.stemdays.it

La pace nella pace

Ho avuto modo di conoscere da poco la realtà del sermig, o meglio, di viverla, purtroppo in circostanze tristi, ma ne sono uscito piacevolmente meravigliato.

Meravigliato da un luogo che trasuda storia da tutti i muri, storia non solo intesa come passato, ma storia intesa come vite umane, che in quel complesso dietro a porta palazzo hanno potuto trovare un sollievo alle loro difficoltà! Ma la cosa che mi ha lasciato davvero a bocca aperta è l’aria di pace e di serenità che si può sentire quando si varca la soglia d’ingresso: tutto sembra tranquillo!

Venire a conoscenza del patto che potrebbe essere proprio il sermig, guidato sempre dal suo straordinario fondatore Ernesto Oliviero, a prendere in mano la gestione della basilica di Superga mi riempie di Gioia.

Superga è per i torinesi di tutti i tempi un riferimento, un’icona, e tutti coloro che si sentono torinesi, al solo sguardo di quella basilica che sovrasta la città, si sentono a casa.

Superga significa tanto per tutti noi: dalle visite con i genitori da piccoli, alle gite scolastiche, fino ai primi appuntamenti, ma non solo, quella basilica per il suo trascorso rappresenta anche la sportività, dove non importa la fede calcistica, li si va a rendere onore al Grande Torino.

Insomma Superga a qualsiasi età riesce a dare un tetto alle emozioni di ogni abitante di questa città, un rifugio nei momenti di sconforto, e un porto sicuro, in cui vivere con le persone a noi più care momenti di gioia.

Sapere quindi che d’ora in poi queste due case di Pace potrebbero fondersi in un’unica entità, oltre a commuovermi, mi fa davvero sperare sul futuro di questa città, la nostra Torino!

Pietro Ruspa

Rems e pazienti psichiatrici, cinque anni dopo

“Le Residenze sanitarie per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) cinque anni dopo” è il titolo del seminario on line che prende il via lunedì 28 giugno alle 17.

Organizzato dall’Ufficio del garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, intende approfondirne problematiche e potenzialità anche alla luce del primo report di ricerca nazionale su pazienti psichiatrici autori di reato che il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, sulla base della banca dati del Sistema informativo per il monitoraggio del superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Smop), ha recentemente pubblicato.

“In Piemonte – sottolinea il garante Bruno Mellano, che introduce e modera l’incontro – operano due Rems: la Clinica San Michele di Bra, attiva dall’ottobre 2015, e la Anton Martin–Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese, attiva dal novembre 2016”.

Intervengono la vicerettrice dell’Università di Torino Laura Scomparin, il responsabile di Smop Giuseppe Nese, coordinatore responsabile del laboratorio territoriale di Sanità penitenziaria della Regione Campania, Giovanni Torrente e Michele Miravalle del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, lo psicologo dell’Asl To3 Marco Zuffranieri, referente per le funzioni di governance del sistema di presa in carico degli autori di reato sottoposti a misura di sicurezza della Regione Piemonte, la psichiatra Grazia Ala, responsabile della Rems Clinica San Michele di Bra e lo psichiatra Alessandro Jaretti Sodano, responsabile della Rems Anton Martin-Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese. Le conclusioni sono affidate a Franco Corleone, già commissario governativo per il percorso di superamento degli Opg e per la costruzione di una rete nazionale delle Rems.

Per seguire il seminario, che si svolge sulla piattaforma Webex del Consiglio regionale del Piemonte, è necessario inviare richiesta di partecipazione all’indirizzo mail garante.detenuti@cr.piemonte.it

Passaggio di consegne al Rotary Club Torino Duomo

L’avvio dell’estate rappresenta il periodo tipico del passaggio di consegne tra i Presidenti nei Club rotariani.

Nella suggestiva cornice del Castello di Casalborgone si è svoltomercoledì 23 giugno scorso il passaggio di consegne tra il Presidente uscente del Rotary Club Torino Duomo, il Maestro Antonmario Semolini, e il Presidente entrante, l’Avvocato Marco Novara.

L’affetto e la stima reciproca tra il Presidente uscente e quello ora in carica erano evidenti durante il passaggio del collare, quando il Maestro Semolini ha espresso con sincere e sentite parole il suo augurio per un anno di presidenza felice e in armonia.

A suggellare il clima festoso, i due Presidenti si sono uniti nella nomina a socio onorario del Rotary Club Torino Duomo dellGovernatore Michelangelo De Biasio, presente all’evento.

In un ispirato discorso, il nuovo Presidente ha citato le parole di Shekhar Meta, “Fare di più. Crescere di più”, tendendo così una mano verso la tradizione e la continuità e indicando, al tempo stesso, l’apertura verso nuove idee e collaborazioni che caratterizzerà il suo mandato. È quindi passato a raccontare le origini del Rotary, nato grazie alla lungimirante visione di un giovane avvocato, Paul P. Harris, che ha desiderato unire gli intenti degli imprenditori e dei professionisti americani in un clima di amicizia e cordialità.

“I soci del Rotary agiscono facendo forza sulle loro passioni, energia e intelligenza” – ha sottolineato il Presidente MarcoNovara – “si coopera. Si lavora insieme unendo idee e realizzando progetti, al fine di poter migliorare il mondo in cui viviamo”.

In un clima festoso e partecipe, ha quindi ribadito l’importanza della collaborazione e della solidarietà tra soci e ha concluso affermando: “Sono certo che, unendo le forze di ciascuno di noi,possiamo creare progetti che miglioreranno la vita di chi ci circonda e certamente la nostra”, promettendo così di mantenere lo spirito Rotariano vivo e ardente, nel rispetto di elevati principi etici, per costruire un mondo di armonia e di pace.

La Vita, La Morte e il Post Mortem: il punto di vista delle religioni

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Mercoledì 23 giugno alle 18:00 in diretta sulla Pagina Fecebook SPIRITUAL LIFE andrà in onda “La Vita, La Morte e il Post Mortem – il punto di vista delle religioni” secondo incontro della serie dedicata a questo tema a cura di FEDINSIEME.

Interverranno: Luigi Berzano, professore emerito di Sociologia presso l’Università degli Studi di Torino; Mauro Bombieri, International Society for Krishna Consciousness; Patrizia Pagano, Chiesa di Scientology di Torino; Sergio Coscia, Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale e l’Unificazione; Antilope Verbena, Federazione Comunità di Damanhur; Sergio Griffa, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Moderano Francesco Curto e Giuseppe Cicogna, rispettivamente Presidente e Direttore del Comitato FEDINSIEME.

Per richiedere maggiori informazioni e per assistere sarà sufficiente accedere alla pagina Facebook SPIRITUAL LIFE.

Da Frankly Bubble Tea la spilla del Pride

 Nel punto vendita di via Giuseppe Garibaldi, è possibile acquistare la spilla arcobaleno Frankly: il ricavato della vendita sarà interamente devoluto alla campagna #SchoolMates, contro il bullismo nelle scuole, dell’Associazione Arcigay LGBTI

 

 Giugno, da sempre, è il mese del pride e quest’anno, allentate le misure restrittive dovute alla pandemia, torna a esserci un ricco calendario di eventi e manifestazioni in tutto il mondo.

Frankly Bubble Teafranklybubbletea.com, la prima catena italiana di bubble tea, che da sempre fa dell’inclusione e dell’inclusività suoi valori portanti, ha deciso di contribuire attivamente attraverso una serie di iniziative di sensibilizzazione per i suoi clienti e dipendenti.

Per tutto il mese di giugno, infatti, sarà possibile acquistare nel punto vendita torinese le spille Frankly in versione arcobaleno: l’intero ricavato di questa vendita sarà devoluta all’Associazione Arcigay LGBTI italiana. Il primo lotto è già andato sold out e altre migliaia sono in arrivo.

D’accordo con l’Associazione, il ricavato sarà utilizzato per sostenere #SchoolMates, il programma nazionale di Arcigay, finalizzato alla realizzazione di laboratori e percorsi di formazione sul bullismo, di destrutturazione degli stereotipi e rispetto delle differenze.

Contestualmente Frankly ha anche lanciato una campagna di sensibilizzazione interna che coinvolge direttamente i dipendenti, protagonisti di video dal tema ‘Love is love’, per parlare dell’amore a 360 gradi, in cui si affrontano temi come la bisessualità, l’amore per se stessi, la famiglia e l’omosessualità senza paura e senza pregiudizi.

Frankly non esisterebbe senza il valore dell’inclusione. Per questo abbiamo deciso di partecipare attivamente al mese del pride: colorare i nostri negozi con l’arcobaleno, la collaborazione con Arcigay e la realizzazione dei video sono solo la concretizzazione della nostra cultura aziendale, che conserva uno spirito di internazionalità, inclusione e apertura verso il mondo. Basti pensare che nei nostri punti vendita lavorano persone di 10 nazionalità diverse e si parla inglese come lingua corrente”, spiega Lati Ting, cofounder di Frankly.

Crisi di identità o identità in crisi?

Camminando per strada spesso finiamo ad ascoltare, senza nemmeno farlo apposta, discorsi altrui e molte volte quelli che attirano maggiormente l’attenzione sono quelli dei bambini, un po’ per la voce con un tono spesso alto, un po’ per il contenuto che solitamente strappa un sorriso, ma alle volte, e ultimamente di più, ci porta a pensare, riflettere e cercare di analizzare con occhi diversi quanto stiamo vivendo.

Una bambina che passeggiando mano nella mano con la mamma, alla vista di un cane, chiede: “Mamma, ma quando avrai di nuovo un lavoro, ne prendiamo uno anche noi?”. Una frase che all’apparenza sembra normale, ma detta da una persona di cinque anni o poco più risulta alquanto strana, fa paura, ma soprattutto nella sua testa sicuramente denota un segno indelebile di questo periodo per il suo futuro, inconsciamente sta già vivendo qualcosa che non meriterebbe di sentire ancora come un suo problema.
Altra situazione, davanti ad una scuola superiore, uscita dell’ultimo giorno di scuola: una madre chiede al figlio, probabilmente di prima superiore, come fosse andata la giornata, e questi risponde “molto bene mamma, ci hanno fatto la merenda in cortile e quando ci siamo tolti le mascherine per mangiare ho visto per la prima volta la faccia di tutti i miei compagni, alcuni me li aspettavo diversi”.
La domanda che sorge spontanea non riguarda solo il futuro di questi ragazzi, che sicuramente stanno saltando delle tappe fondamentali per la loro formazione, sia scolastica che non, ma soprattutto stanno perdendo la concezione di identità. Relazionarsi per loro nell’ ultimo anno e mezzo è stato pressoché impossibile, e manca quella consapevolezza della vita di tutti i giorni che si impara solo vivendo il gruppo degli amici, dei colleghi. Non hanno avuto modo di vivere le loro età al 100%, un po’ perché impossibilitati nell’ uscire, un po’ perché a strettissimo contatto con i genitori per tanto tempo hanno imparato ad ascoltare ed in un certo qual modo farsi carico di faccende “da grandi”.
Speriamo che presto possano tornare ad essere i ragazzi di sempre, quelli del “grande prato verde” come potrebbe dire Gianni Morandi.
Pietro Ruspa

Diventare pubblicitario in una sola notte

L’Art Directors Club Italiano anche a Torino con “Il Grande Venerdì di Enzo” la più grande Portfolio Night per aspiranti creativi e pubblicitari.  Ultimi giorni per iscriversi.

100 direttori creativi dell’Art Directors Club Italiano in 7 città saranno a disposizione dei giovani aspiranti creativi per scovare i futuri ‘guru’ della comunicazione.

 

Aprono oggi alle ore 18.00 le iscrizioni per partecipare a Il Grande Venerdì di Enzo, la più grande Portfolio Night del settore – iniziativa di ADCI Art Directors Club Italiano – che torna in presenza il 18 giugno prossimo in 7 città: Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Aspiranti creativi, comunicatori, pubblicitari, copywriter, art director, graphic e UI designer, filmaker, fotografi ed illustratori, avranno, così, l’opportunità di sottoporre il proprio portfolio direttamente a 100 tra i più riconosciuti direttori creativi italiani.

 

Iscrizioni al via da oggi al link: https://blog.adci.it/adci/grande-venerdi-di-enzo-2021/(fino a esaurimento posti).

 

A Torino appuntamento il 18 giugno dalle 19.00 alle 23.00 presso Cortile del Maglio   via Vittorio Andreis 18. L’evento è gratuito  ma va facilmente ‘sold out’ per questo si raccomanda di iscriversi preventivamente

 

Ispirato e dedicato ad Enzo Baldoni, giornalista freelance assassinato in Iraq, ma di mestiere pubblicitario copywriter solito – ogni venerdì, appunto – aprire il proprio studio ai ragazzi e alle ragazze desiderosi di intraprendere la professione, Il Grande Venerdì di Enzo è un appuntamento fisso per gli aspiranti creativi e creative di tutta Italia.

 

 

 

Fondato nel 1985 l’Art Directors Club Italiano ADCI è l’associazione allargata che riunisce i migliori professionisti del settore della pubblicità e della comunicazione. L’ADCI  è votata al riconoscimento e al sostegno del valore della creatività come elemento fondante e vantaggio competitivo della comunicazione d’impresa, istituzionale e sociale, nonché per la formazione e la valorizzazione dei giovani talenti che anno dopo anno hanno consentito all’Italia di essere uno dei paesi più apprezzati nel mercato mondiale della pubblicità e della comunicazione d’impresa.

L’ADCI organizza ogni anno gli ADCI Awards il più ambito premio italiano per la creatività e la qualità nella comunicazione pubblicitaria, nonché i Giovani Leoni, il contest creativo che permette di selezionare i migliori talenti emergenti italiani per le Young Lions Competitions del Festival Internazionale della Creatività Cannes Lions.

 

Omaggio a Liliana Segre, testimone del Novecento

Giovedì 10 giugno ore 17.30

Diretta streaming sui canali Facebook YouTube del Polo del ‘900:

facebook.com/ilpolodel900

youtube.com/channel/UCNbxiejcoV10V7C0UP3Rp9Q

 

Giovedi 10 giugno il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino e la Fondazione Polo del ‘900 rendono omaggio a Liliana Segre, testimone della Shoah e senatrice a vita che pubblica da Solferino editore quello che per sua scelta è l’ultimo intervento pubblico tenuto a Rondine, un piccolo borgo in provincia di Arezzo.

Ho scelto la vita. È questo il titolo del volume, si apre con una lunga prefazione di Ferruccio De Bortoli, Presidente onorario del Memoriale della Shoah, è a cura di Alessia Rastelli, redattrice delle pagine culturali de Il Corriere della Sera.

Dopo trent’anni di incontri nelle scuole e in tutti i luoghi dove la trasmissione della memoria e il racconto della sua esperienza potevano essere utili a far capire gli orrori del nazifascismo, Liliana Segre passa ai giovani il ruolo di testimoni.

Ho scelto la vita è una rappresentazione delle persecuzioni e del Lager intessuta di fatti concreti e di interrogativi aperti, cui anche il lettore è chiamato a trovare risposte.

Vi si dice di scoperte straordinarie che soltanto un’esperienza estrema come la deportazione può rivelare; vi si parla di un passato lontano, ma è come se le esperienze di allora offrissero più di una chiave utile a misurarsi con la realtà che abbiamo intorno.

Per tutte queste ragioni e per l’affetto che Liliana Segre ha ispirato nei tanti che l’hanno conosciuta, il Centro Primo Levi ha voluto coinvolgere numerose istituzioni torinesi in una riflessione pubblicata guidata dalle parole di una grande testimone del Novecento.

L’Evento è a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi e della Fondazione Polo del ‘900.

In collaborazione con: Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Levi, Università degli Studi di Torino, Comunità Ebraica di Torino, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.

Diretta streaming sui canali Facebook YouTube del Polo del ‘900:

facebook.com/ilpolodel900

youtube.com/channel/UCNbxiejcoV10V7C0UP3Rp9Q

 

Saluti: Dario Disegni – Presidente della Comunità Ebraica di Torino e del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Levi

Letture: Roberta Fornier

Interventi di:

Fabio Levi – Presidente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi

Sebastiano Gino e Stefano Coscia, docenti di Storia e Filosofia presso il liceo delle Scienze Umane “F. Albert” di Lanzo Torinese

Ginevra Perino Bert, studentessa presso il liceo delle Scienze Umane “F. Albert” di Lanzo Torinese

Alessia Rastelli – curatrice del volume

Conduce Alessandro Bollo, Direttore del Polo del ‘900