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Il Comitato per i diritti umani premia quattro donne speciali

Sono quattro le donne che, in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani,  il Comitato regionale per i diritti umani e civili ha voluto  premiare con un riconoscimento speciale  poiché  si  sono distinte per la tutela dei diritti nel mondo, anticipando quello che sarà il tema 2022 di cui si occuperà il Comitato regionale “I diritti  delle donne”. 

Al centro della cerimonia svoltasi  nella sala Viglione di Palazzo Lascaris, alla presenza del presidente del Comitato diritti umani e civili Stefano Allasia e dei vicepresidenti  Sara Zambaia e Giampiero Leo, le protagoniste femminili :

  • suor Angela Pozzoli (Italia) Presidente del Gruppo di volontariato vincenziano. Nata nel 1933 in Brianza, arrivata a Torino nel 1968, suora delle figlie della carità di San Vincenzo De Paoli, nel 1989 ha fondato il coordinamento mamme-bambino firmando successivamente un protocollo d’intesa con il Comune di Torino e la Regione Piemonte, nell’ambito del quale é nato un call center per le donne in difficoltà e la prima casa delle donne vittime di tratta e violenza. suor Angela in questi decenni ha aiutato migliaia di donne
  • Amiri Farzana  (Afghanistan) ginecologa presso la “Clinica dell’Amicizia Italia/Afghanistan” nel distretto 13 di Kabul. Il suo coraggioso impegno professionale è stato speso in particolare sul versante delle vaccinazioni del family planning, pratiche mediche che hanno ottenuto grande approvazione da parte della popolazione, pur se invise agli estremisti islamici.
  • Mariela Magallanes  (Venezuela), deputato venezuelano dello Stato di Aragua. Da gennaio 2019 è componente della Commissione Speciale per il Piano Paese. Dal 7 maggio 2019, a seguito della violazione della sua immunità parlamentare, perseguitata dal regime di Nicolas Maduro, è costretta a tutelare la sua integrità fisica e la sua vita e a rifugiarsi nella Residenza dell’Ambasciata d’Italia a Caracas . A marzo 2020 viene nominata dal Ministero degli Esteri del governo provvisorio Coordinatore dei deputati in esilio e da gennaio 2021 è Membro della Commissione Permanente di Politica Estera dell’Assemblea Nazionale.
  • Marie-Jeanne Balagizi Sifa, (Congo) nata nel 1979 a Bukavu, una piccola città del Kivu, all’Est della Repubblica democratica del Congo al confine con il Rwanda, in una famiglia di 13 figli. A Torino ha fondato la prima Associazione di donne dell’Africa subsahariana, poi il Forum Africane Italiane perché le donne africane e italiane abbiano uno spazio di dialogo.  Lavora sull’integrazione per portare le donne africane a partecipare attivamente alla crescita dell’Italia e allo sviluppo dell’Africa. Con la rete delle donne dell’Africa francofona collabora con 26 paesi africani per incentivare le donne a partecipare al processo di sviluppo in Africa, a lottare per la pace che è un elemento fondamentale per lo sviluppo dell’Africa e contro ogni forma di violenza sulle donne.

“Anche quest’anno la Giornata mondiale dei diritti umani assume un significato importante a causa dell’emergenza pandemica che purtroppo continua ad accrescere le disuguaglianze – ha dichiarato il presidente del Comitato per i diritti umani e civili, Stefano Allasia   – Oggi diamo un riconoscimento a quattro donne diverse tra loro, ma accomunate però dalla determinazione e dalla volontà di combattere in prima linea per i diritti umani e civili. Ancora oggi nel mondo centinaia di milioni di persone sono prive di diritti fondamentali, e di tutti quei principi richiamati anche nel preambolo dello Statuto della nostra Regione, che vede quale fonte d’ispirazione la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”.

“Non possiamo rimanere indifferenti al destino di popoli che sono afflitti da regimi dittatoriali, fame, discriminazioni civili e sociali – ha dichiarato in una nota scritta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Esprimo, quindi, la mia piena adesione all’iniziativa odierna,  con la premiazione di quattro grandi donne esemplari nella difesa di questi valori. A loro e a tutti  coloro che si battono per i principi di libertà, giustizia, pace e inclusione, garantisco la vicinanza ed il pieno appoggio del governo regionale, anche tramite gli appositi strumenti di cui abbiamo voluto che la giunta regionale si dotasse”

“Il tema attorno al quale ruoterà l’attività del Comitato diritti umani nel 2022 sarà quello dei diritti delle donne – ha esordito  la vicepresidente del Comitato Diritti umani e civili Sara Zambaia – Proprio in quest’ottica abbiamo deciso di dedicare la Giornata mondiale dei diritti umani a quattro donne che si sono distinte, soprattutto nei loro paesi d’origine, per lo straordinario impegno nella difesa dei diritti. Vogliamo inoltre che sia un segnale per dare il giusto riconoscimento anche chi è attivo sul nostro territorio con associazioni e attività di volontariato”.

“Credo che il Comitato per i diritti umani – ha concluso Giampiero Leo (nella foto piccola) , vicepresidente del Comitato Diritti umani e civili –  sia partito veramente nel verso giusto e nello spirito del tempo,  decidendo di dedicare il 2022 all’impegno delle donne per la difesa dei diritti umani nel mondo. Di conseguenza assume un grande significato la premiazione di quattro straordinarie donne, provenienti dai quattro angoli del mondo, in ragione del loro coraggio, della loro coerenza, della loro dignità e della loro generosità”.

 

Disabilità, 130 progetti per l’inclusione con Fondazione Crt

Dai percorsi per diventare “giovani reporter” al social catering, dalla formazione dei “caregivers” alla “make up therapy”: i risultati di Vivomeglio
Torino, 6 dicembre 2021 – Con un investimento di 1 milione e 450 mila euro, Fondazione CRT dà il via a 130 progetti di inclusione nell’ambito di Vivomeglio, iniziativa per migliorare la qualità della vita di donne, uomini, ragazzi in difficoltà, e aumentare l’autonomia delle persone con disabilità.
I progetti di quest’anno riguardano, in particolare, ambiti di intervento coerenti con gli obiettivi della prima Agenda della Disabilità in Italia “firmata” Fondazione CRT e Consulta per le Persone in Difficoltà, lanciata il 3 dicembre in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità e ora a disposizione di tutti (sui canali online di Fondazione CRT, CPD e sulla piattaforma agendoperlagenda.it): dai percorsi per diventare giovani reporter all’avvio di tirocini e borse lavoro nell’ambito dell’agricoltura sociale, dalla “make up therapy” al social catering, dalla formazione per i “caregivers” (famiglie, operatori, volontari, figure educative che, a vario titolo, si relazionano con le persone con disabilità) alla preparazione alla vita indipendente orientata al “dopo di noi”. Molte iniziative messe in campo rispondono ai bisogni relazionali delle persone con disabilità e delle loro famiglie, acuiti dalla pandemia.
I progetti sostenuti con Vivomeglio aggiungono un nuovo tassello all’ecosistema dell’inclusione che la Fondazione CRT, in sinergia con le associazioni del territorio, ha contribuito a delineare in questi anni, promuovendo una cultura che valorizza la diversità come risorsa”, spiega il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.
’Leave no one behind’ è una delle sfide dell’Agenda 2030 che la Fondazione CRT ha fatto propria, sia attraverso il sostegno e la messa in campo di idee innovative, efficaci e sostenibili per l’inclusione, sia attraverso un percorso non-stop di formazione del capitale umano sul tema dell’accoglienza”, dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci.
Tra i 130 nuovi progetti sostenuti dalla Fondazione CRT si segnalano, in particolare: “Sport e scuola per crescere insieme TUTTI!” dell’Associazione Bionic People di Torino, che propone attività motoria per alunni con disabilità delle scuole medie, avvicinandoli allo sport paralimpico attraverso incontri teorico-pratici; organizzazione di momenti di scambio/formazione per i genitori; seminari per docenti e istruttori sportivi sullo sport come strumento di inclusione.

 

Il progetto “Inse(me)rimento H” della Società Cooperativa agricola sociale Onlus “Cascina Pensolato” di Fossano che, attraverso partenariati e il coinvolgimento del territorio, offre formazione ed esperienze lavorative per persone con disabilità nell’ambito dell’agricoltura sociale.
Il progetto “Vivere l’inclusione e l’autonomia” dell’Associazione Vivere di Chieri, che gestisce le attività diurne e residenziali presso CasaAmica a Pino Torinese, Casa Ponte a Chieri e Casa delle donne a Poirino. Saranno attivati laboratori per persone con disabilità finalizzati a sviluppare abilità psicosociali e a vivere momenti di tempo libero. Previsti anche laboratori rivolti alle famiglie per la crescita e l’autonomia dei figli.
Salgono così a oltre 27 milioni di euro i contributi erogati dalla Fondazione CRT nell’ambito di “Vivomeglio” a enti e associazioni dal 2005 ad oggi, per un totale di oltre 2.500 interventi.

Un’enciclopedia del laicismo

Percorsi laici.  Solo il titolo mi appassiona e mi intriga. Proprio il sottoscritto che arriva da altre culture ed altre formazioni, diciamo così ideologiche. Diciamo così perché, se ho capito bene, ideologia è un concetto e categoria filosofica opposta al laicismo.

Il laicismo non nega le idee altrui, nega i dogmi che sovraintendono le ideologie.  Di conseguenza il termine percorsi, cammino alla ricerca della verità, non rilevata bensì dimostrata.  Tempi duri per i laici . Ma i miei amici Tulio Monti e Marco Chiuzza non mollano.  Sono in minoranza, ma non se ne dolgono. Abituati per secoli.  Partendo da Giordano Bruno. Sempre presenti!, come protagonisti nelle grandi rotture storiche come la rivoluzione francese o la resistenza italiana al nazifascismo. E sempre, successivamente delusi delle conclusioni post rivoluzione. Emblematico il caso del Partito d’Azione.  Attivissimo durante la resistenza con le Brigate Giustizia e libertà.

 Con successiva ed ampia delusione alle prime elezioni ed il relativo scioglimento. Ma il liberal socialismo è sempre stato un fiume carsico e di tanto in tanto riemergeva.

Tullio Monti è uno di questi.  Da giovane liberale a socialista Craxiano in prima linea. Inventore della Consulta Laica.  Eredi della tradizione dell’eroe antifascista Gobetti. Il termine eroe è tutt’altro  che fuori luogo.

Che Tempi.  Torino non solo culla politica della classe operaia, ma anche culla del liberalismo.  Che Tempi. Una Torino che aveva “partorito” i salesiani.  Ora la congregazione cattolica più diffusa nel mondo.  Un tempo in cui  l’altro, e lo scontro dialettico con l’altro era arricchente. Torino dove il 54 % voto’ per isocialisti. Una triade quasi perfetta.  Mondo socialista , mondo cattolico e mondo laico. Vi fu la comunità ebraica intellettualmente, moralmente , ed attivamente attiva nella resistenza.  Torino, dove  si respirava classe operaia e cultura, con gli oratori inventati da Don Bosco.

La convivenza tra questi tre mondi non è mai stata semplice. Uniti dal fine comune dell’anti fascismo e divisisi, molto dal  metodo del raggiungere la separazione tra le funzioni dello Stato e della chiesa. L’espressione politica del laicismo fu il partito d’Azione. Poi dopo gli scarsi risultati elettorali il laicismo prese i mille rivoli della cultura politica di sinistra . Dal Repubblicano La malfa a Lombardi ed i Socialisti.  Anche il Pci ne accolse, ma indubbiamente non fu una convivenza facile. Socialisti e comunisti doc che privilegiando la classe non capivano il laicismo che parlava di individuo e suoi diritti all interno di una collettività.  O la ricerca della verità.  Per i laici capita nell’osservare la realtà , per cattolici e comunisti come realtà rivelata. Tullio Monti, su di me ha un tale ascendente nel conoscere e capire questo mondo che in verità non mi apparteteneva.  C’è stato anche un laicismo direi pratico.  Come quello del mio amico Nando Cabrini. Prima mio professore e poi mio amico.

Sempre  presente al liceo scientifico Albert Einstein dove Chiuzza fa il Presidente. Piccolo il mondo. Ma grande ( allora ) questa Torino.  Cabrini fu tra i fondatori dell’Associazione per i diritti dei carcerati.  Primi anni 70. Sembravano dei marziani. Quando gli ho telefonato mi ha subito detto : non ti dimenticare dell’avvocato ultracentenario Segre attivissimo per difendere i diritti.  Segre ovviamente ebreo. Orbene questo mondo mi ha sempre affascinato. Ed allora perché non esiste una Enciclopedia del laicismo. O perlomeno io non ne sono a conoscenza. Dopo i percorsi laici dare senso e valore all’idea della ricerca e del muoversi. L’Enciclopedia che fissa trovando sintesi e definizione.  Probabilmente non c’è perché è decisamente complesso realizzarla. Sarebbe un’intrigante sfida intellettuale.  Speriamo che qualcuno la realizzi prima o poi.

Patrizio Tosetto

Bear’s Travels per il sociale

Si chiama Bears Travels è un’associazione di promozione sociale e nasce come conseguenza del premio per un progetto di un dipendente della Zschimmer & Schwarz Italiana, il vercellese Enrico Allara.

Nell’ambito delle celebrazioni dei 125 anni del Gruppo – impresa a proprietà familiare fondata a Chemnitz in Germania, nel 1894, la cui sede centrale si trova oggi a Lahnstein nel Land Renania Palatinato, edopera a livello internazionale annoverando tra le proprie attività principali lo sviluppo, produzione e fornitura di ausiliari chimici per cuoio, ceramica, tessile e fibre – le famiglie dei soci avevano promosso un programma di charity con l’intenzione di aiutare concretamente persone in condizioni di necessità, finanziando più progetti sociali, presensetati dai propri dipendenti in tutto il mondo. Uno dei 14 premiati, sui 70 progetti presentati è stato quello di Allara che gli ha permesso di tirare fuori dal cassetto un’idea che aveva da oltre dieci anni: realizzare un veicolo 4×4, corredato da una cellula abitativa per permettere a persone con problemi di mobilità di avvicinarsi al mondo del viaggio in completa autonomia. Enrico Allara, che molti anni fa, poco più che ventenne, ha perso un arto, è un uomo tutto di un pezzo che ha saputo reagire superando difficoltà ed ostacoli con grande determinazione. Di qui, grazie al finanziamento dell’azienda, la nascita due anni orsono dell’Aps dal nome altamente significativo (in italiano ‘I viaggi dell’Orso’) perché, come ha detto lo stesso Allara, in occasione della presentazione ufficiale del prodotto concreto del progetto, ovvero il veicolo, avvenuta al resort ‘Il Convento’ di Trino, “Oggi possiamo iniziare il nostro progetto di viaggio, oggi vorremmo aiutare chi si trova in difficoltà ad andare oltre, oggi vorremmo tendere le mani a coloro che si trovano nella condizione in cui questo ragazzo si trovava nel 1982”, ha detto Allara. A fargli eco è stato Giorgio Mosso, uno degli amministratori delegati della Zschimmer & Schwarz che ha evidenziato come si sia voluto finanziare progetti per ricerca, cultura, solidarietà sociale. E una forte valenza sociale si avverte da subito nel progetto: il veicolo verrà concesso in uso a persone amputate o con diverse abilità e patente speciale con la semplice contribuzione delle spese, in modo che queste possano intraprendere periodi di vacanza e viaggi verso mete anche inconsuete. Lo staff dell’associazione provvederà all’istruzione alla guida del mezzo, alla formazione tecnica e, se gradito, alla definizione di mete e percorsi da affrontare in autonomia. E quale sia il concetto di andare oltre è lo stesso Enrico Allara a spiegarlo in uno scritto che presenta il progetto: “La cosa veramente sconcertante è che lo schema fissato per il ‘disabile’ o ‘diversamente abile’ o ‘handicappato’ che dir si voglia, rimane quello estremamente limitato e predefinito degli ‘sport per disabili’ o degli ‘alberghi per disabili’ o strutture che accettano anche disabili. Iniziative assolutamente lodevoli ma che, forse, chiudono ancora di più la persona in un suo mondo fatto di cose possibilistiche e di altre a lui precluse. Il progetto Bear’s Travels intende offrire a persone ‘normali’ la possibilità di intraprendere esperienze libere”. Davvero parole belle, meritevoli ed un esempio da seguire per tutti per la forte carica umana che irradia.

L’Aps Bear’s Travels ha sede a Tricerro (Vercelli) ed è contattabile per posta elettronica: bearstravels2020@gmail.com e per telefono 335/7664613.

Massimo Iaretti

La città di Moncalieri “Amica delle Bambine e dei Bambini”

A Moncalieri nel giugno del 2019 veniva inaugurato il  “Baby pit stop” presso la Biblioteca Civica “A. Arduino” di Moncalieri.

I Baby pit stop, promossi dall’UNICEF nell’ambito del programma “Ospedale e Comunità amici dei bambini e bambine” per favorire la cultura dell’allattamento,  sono spazi dedicati a tutti i bambini e bambine del mondo in cui tutte le mamme, i papà e le famiglie in generale sono i benvenuti.

Al riguardo, l’Ospedale Santa Croce di Moncalieri da alcuni mesi ha iniziato il percorso di riconoscimento di “Ospedale Amico dell’UNICEF”.

L’iniziativa Ospedale Amico del bambino, lanciata nel 1991 da UNICEF e dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), si pone l’obiettivo di proteggere il neonato nel primo periodo di vita tramite la promozione del legame tra genitori e bambino e il sostegno dell’allattamento, assicurando che tutti gli ospedali accolgano nel migliore modo possibile i nuovi nati e divengano dei centri di sostegno per l’allattamento al seno. In un ospedale “Amico del bambino”, tutto il personale deve essere consapevole che la coppia mamma – bambino va messa sempre al centro dell’attenzione, e deve fare tutto il possibile per impegnarsi a favorire l’allattamento al seno, incentivando, informando e supportando la neomamma.
Sotto l’aspetto informativo il Dott. Antonio Marra, già direttore Pediatria-TIN dell’Ospedale Santa Croce di Moncalieri, decideva di consegnare alle neo mamme l’opuscolo in italiano “Benvenuti al Mondo” contenente consigli e coccole per genitori e figli. “Da tempo non consegniamo più alle famiglie, alla dimissione del neonato, materiale pubblicitario. Quest’opuscolo si inserisce, invece, perfettamente nella nostra visione di assistenza al neonato sano: permettere che i primi passi della relazione mamma bambino avvengano in un contesto favorente, rispettoso, felice, sostenendo la genitorialità con fiducia ed empatia – spiega con soddisfazione il Dott. Marra – Ed allora l’allattamento al seno, il contatto pelle-pelle, il gioco di sguardi, le coccole non necessitano di regole, ma di condivisione emotiva. Queste sono le basi affinché le mamme, sostenute ed aiutate all’inizio, tornino ad essere le vere esperte dei loro bambini”.
Tuttavia, considerato il sempre crescente numero di mamme straniere che partoriscono, la  Dottoressa Chiara Giovannozzi, responsabile del nido fisiologico dell’Ospedale Santa Croce di Moncalieri, auspicava che alle suddette potesse essere fornito l’opuscolo nelle lingue di origine ed in particolare: cinese, rumeno, arabo e inglese. Infatti, sono spesso le donne straniere ad avere più difficoltà all’accesso a tutti quei servizi a sostegno della genitorialità.
Grazie alla collaborazione di persone di madre lingua, si è proceduto alla traduzione dei testi e, successivamente, alla redazione e stampa degli opuscoli. Lunedì 6 dicembre i nuovi opuscoli sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa nella sala Matrimoni del Comune di Moncalieri, alla presenza tra gli altri del direttore generale dell’Asl To5 Angelo Pescarmona, della direttrice facente funzione dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri, Antonella Travierso, del Sindaco di Moncalieri Paolo Montagna e dell’assessore alla Cultura Laura Pompeo (la Città di Moncalieri ha concesso il patrocinio al progetto), del presidente del Comitato provinciale di Torino per l’Unicef Antonio Sgroi, del dott. Antonio Marra e della dott.sa Chiara Giovannozzi.
L’assessore Laura Pompeo riassume così le ragioni alla base della concessione del patrocinio: La fase che segue il parto è forse per le neomamme la più delicata – sintetizza Pompeo – Il cambio repentino delle abitudini, la penuria di sonno, le paure e le incertezze relative alla cura del bimbo, la fatica quotidiana: sono diverse e tutte importanti le variabili che possono incidere sul benessere della mamma. Queste traduzioni proseguono le iniziative già in essere, uno strumento in più di sostegno alle neomamme in questa delicata fase”.
Copie degli opuscoli saranno consegnate alle  neomamme all’atto delle dimissioni dall’Ospedale e potranno essere consultatepresso gli studi pediatrici convenzionati e presso il “Baby pit Stop” della Biblioteca “A. Arduino”, un angolo della biblioteca dedicato alle neomamme, inaugurato nel 2019 e che da allora è diventato il luogo ideale per un’intima area di sosta, per allattare e cambiare i pannolini ai propri bambini. In altri termini, la biblioteca non solo come erogatore di cultura e libri, ma anche come luogo che si intreccia alla vita quotidiana delle neomamme, facilitando l’incontro e la condivisione di percorsi e momenti che possono anche essere più difficili da superare, se affrontati in solitudine. Il quadro generale è quello di una forte attenzione da parte della biblioteca alle esigenze dei bimbi nella fascia 0-3 anni e dei loro genitori, come attesta anche l’adesione al progetto “Nati per leggere”, con allestimenti e arredi dedicati, libri di ninne nanne, rime e filastrocche, libri senso-percettivi, libri cartonati e albi illustrati; prestito di libri ai pediatri e incontri al consultorio pediatrico; laboratori e Festa dei Nuovi Nati con dono di un libro ai piccolissimi partecipanti e, da quest’anno, attribuzione del passaporto culturale ideato dal coordinamento “Nati con la cultura”. Un documento che a ogni nuovo nato e ai suoi genitori consente, per un anno, l’ingresso libero ai musei aderenti al progetto fino al compimento del primo anno d’età.
I Passi per diventare Ospedale Amico

La necessità di proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento poggia sulla consapevolezza del complesso equilibrio che regola il processo fisiologico dell’intero precorso nascita in tutti i suoi aspetti: prenatali, perinatali e postnatali. In un punto nascita, questo viene sostenuto da procedure organizzative a sostegno dell’allattamento e dell’alimentazione infantile, da operatori e operatrici con conoscenze e competenze specifiche, e da una serie di buone pratiche che mettono le famiglie al centro, sostenendole nelle scelte per l’alimentazione e la cura dei propri bambini.

I Passi riguardano 

Politiche e procedure a sostegno dei 10 Passi 
Competenze di counselling fondamentali 
Informazioni nel periodo prenatale 
Assistenza al parto e nell’immediato post partum 
Aiuto pratico per una madre che allatta 
Assistenza a madri e bambini con bisogni speciali 
Assistenza alla dimissione 

Nel 1991, OMS e UNICEF hanno lanciato la BFHI e da allora oltre 117 paesi hanno implementato i Dieci Passi nei loro punti nascita. Il percorso di riconoscimento OMS/UNICEF basato sulle evidenze accompagna le strutture in un processo di cambiamento.

Con un ulteriore segno di vicinanza e positiva interazione, a Moncalieri, dato dalla disponibilità della Biblioteca civica Arduino a garantire il servizio di prestito di libri decentrato tra le corsie dell’Ospedale Santa Croce.

Ferrari a tavola, il libro di Cassano fondatore del club

Diceva Plutarco che non ci si siede a tavola per mangiare, ma per condividere la vita con gli altri.

A Sergio Cassano piaceva stare a tavola, piaceva condividere la vita con altri e piaceva la Ferrari, anzi, l’amava. Amava profondamente il mondo Ferrari che ha conosciuto, frequentato, vissuto, studiato e collezionato.

A un anno dalla sua scomparsa esce, pubblicato da Fucina, Ferrari a tavola il libro che Sergio aveva concluso – stava curando la prima revisione delle bozze – proprio prima di lasciarci.

Un volume che, come i precedenti, racconta il mondo Ferrari ma lo fa, questa volta, in modo molto originale: partendo dalla tavola apparecchiata.

Forse non tutti sanno che la straordinaria idea della Scuderia Ferrari ha preso il volo proprio a tavola nel 1929, mentre Enzo conversava con altri appassionati di corse automobilistiche.

Quindi un racconto che non tratta solo di bolidi rossi con scudetto giallo, o di mondiali di Formula 1 ma dei piatti preferiti dal Drake, dei suoi ristoranti di riferimento, dei celebri menù conditi dalle abitudini gastronomiche di piloti e Direttori sportivi, in una carrellata spesso esilarante.

Un volume che ci racconta come la tavola imbandita fosse, per Enzo Ferrari, una scrivania su cui disegnare le sue strategie e i suoi rapporti con il mondo. E con le donne.

Da Nuvolari a Forghieri, da Montezemolo a Vaccarella, da Fangio a Tavoni, dalle teste Coronate a Capitani d’industria,Ferrari tutti riceveva davanti a una tavola imbandita per sorprendere, concludere, spiare, tessere la sua abile rete.

Sergio Cassano, discepolo e amico di Franco Gozzi, in questo volume ne raccoglie i ricordi e le confessioni affinché i tanti appassionati di questa Storia tipicamente italiana ne potessero godere.

Giovedì 9 dicembre, alle ore 18.00, presso il Centro Comunale di Cultura (piazza XXXI Martiri n. 1) Paolo Cassano e l’editore Gippo Salvetti, con gli amici ferraristi di Sergio, Lorenzo Beltrami e Mauro Raccanello, presenteranno il volume. L’evento, patrocinato dal Comune di Valenza, è stato realizzato con  la partecipazione di: Scuderia Ferrari Club Alessandria.

Ingresso libero, consentito ai possessori di green pass.

Per info: Biblioteca civica: 0131 949286biblioteca@comune.valenza.al.it

Piazza XXXI Martiri n. 1, 15048 Valenza (AL) – tel 0131-949286/287   fax 0131-946082, cultura@comune.valenza.al.it

Charity night e Invasioni vegetali alle Ogr

OGR Torino presenta:
DOMANI, martedì 7 dicembre: la prima OGR Charity NightAmici di Piero,
insieme alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus
mercoledì 8 dicembre: secondo appuntamento di “Invasioni Vegetali” sul cioccolato,
con Clara e Gigi Padovani
martedì 7 dicembre: OGR Charity Night con AMICI DI PIERO

Martedi 7 dicembre, a partire dalle 19: OGR Torino scende in campo insieme alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus con un’iniziativa per raccogliere fondi a supporto della ricerca. Per l’occasione, dopo due anni di attesa, torna sul palco della Sala Fucine Amici di Piero, la storica maratona musicale in memoria dell’amico cantante e fonico Piero Maccarino e della fotografa Caterina Farassino.

Alle ore 19, nella Corte Est si accenderà l’albero di Natale OGR insieme a Cristina Chiabotto, madrina di FPRC Onlus. Dalle ore 19.30 alle 20 sarà possibile immergersi nell’ambientazione sonora di Davide Boosta Dileo, nel mese di novembre ambasciatore di FPRC Onlus, e di Guglielmo Diana. L’ingresso per questa prima parte della serata sarà gratuito.

La serata proseguirà poi in Sala Fucine con Amici di Piero. Dalle 21 saliranno sul palco Africa Unite, Bandakadabra feat. Willie Peyote, Black Mungo, El Tres, Eugenio in Via Di Gioia, Fratelli di Soledad, Johnson Righeira, Loschi Dezi, Medusa, Monaci del Surf, Motel Connection, Omini, Statuto, The Bluebeaters, per sostenere insieme al pubblico la raccolta fondi: il ricavato del concerto, di nuovo live dopo due anni di attesa, sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro a favore dell’Istituto di Candiolo IRCCS.
A condurre la serata lo scrittore e giornalista Domenico Mungo e Mao.
Biglietti al costo di 15€ disponibili su www.ogrtorino.it

CasArcobaleno, i prossimi eventi di dicembre

15/12 Presentazione di fanzine dedicate al Poliamore

18/12 Presentazione del libro “Io sono Io” di Cinzia Messina

22/12 Proiezione di “Make the Yuletide Gay”

 

CasArcobaleno (via Bernardino Lanino 3/A, Torino) è casa: un luogo pubblico e privato, abitato da una o molte associazioni. CasArcobaleno è un polo integrato di servizi di interesse pubblico rivolti alla popolazione LGBTQIA+ e di servizi diretti alla popolazione cittadina tutta creati dalla popolazione LGBTQIA+ stessa. È l’esplosione del concetto dell’associazionismo LGBTQIA+ inteso come Bene Comune, ovvero una possibilità di crescita per tutta la società. CasaArcobaleno è sintesi di bisogni e ramificazione di desideri. CasArcobaleno è servizi ma anche eventi per tutt*

Mercoledì 15 dicembre alle 18.00

PRESENTAZIONE DI POLY-TECNICO, POLY-TICO E POLY-ROID

Presentazione di Poly-tecnico, poly-tico e poly-roid, raccolta di fanzine, ovvero autopubblicazioni indipendenti a cura di Car (Polycarenze): https://www.instagram.com/polycarenze

L’obiettivo è quello di dare voce al tema del poliamore e delle altre non monogamie etiche/consensuali attraverso una narrazione sia divulgativa, sia politica.

La prima, poly-tecnico, vuole essere una fanzine introduttiva al tema delle non monogamie che tenta di rispondere alle domande più frequenti. Cosa si intende per poliamore? Può esistere una relazione tra una persona monogama e una poliamorosa? Come si gestisce la gelosia? Quali sono le diverse forme che assumono le relazioni non monogame?

La seconda, poly-tico, raccoglie interventi di stampo transfemminista queer. Cosa critichiamo di San Valentino? Perché scendiamo in piazza l’8 marzo? Cosa c’è di problematico nel concetto di decoro?

La terza, poly-roid, è una raccolta di opere artistiche a tema poliamore creata da persone che hanno voluto mettersi in gioco per il progetto.

A condurre l’evento insieme a Car sarà presente Chiara Isabelle Berard, attivista sociopolitica e vicepresidente di Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA.

A seguire, ci sarà una festa polyfriendly.

Sabato 18 dicembre alle 18.00

Presentazione del libro “Io sono Io” di Cinzia Messina, presente l’autrice.

Questa sera presentazione del libro, tratto da una storia vera, “Io sono Io” di Cinzia Messina, Società Editrice “Il Ponte Vecchio” (https://www.io-sono-io.com).

L’autrice sarà a CasArcobaleno, Il tema è il transgenderismo vissuto e narrato da una madre che combatte per il diritto all’autodeterminazione della figlia Greta. L’amore di genitore, la lotta per essere se stess*, il senso della famiglia.

Tanti spunti di discussione ci aspettano.

A dialogare con Cinzia Messina ci saranno Valeria Bonante del Gruppo Cultura di Arcogay Torino, Cristina Cultrera di Agedo Torino e il Gruppo Giovani di Arcigay Torino.

Mercoledì 22 dicembre alle 20.30

Cinefrocium: rassegna di film a tematica LGBTQIA+ / Proiezione di “Make the Yuletide Gay”

Il Cinefrocium presenta film inediti in Italia, in lingua originale e sottotitolati in italiano. Una rassegna per far conoscere a tuttə che la produzione di film a tematica LGBTQIA+ nel mondo è enorme con storie d’amore felici, matrimoni, adozioni, diritti… film che spesso in Italia non vengono distribuiti.

Il film che abbiamo scelto per il 22 dicembre è una simpatica commedia natalizia che ci arriva dagli USA: “Make the Yuletide Gay” (Rendiamo gay le feste natalizie) di Rob Williams. Commedia, USA 2009.

Il film racconta la storia di Olaf “Gunn” Gunnunderson, studente gay dichiarato che si prepara alle vacanze di Natale. Dopo avere salutato il suo ragazzo Nathan, arriva alla casa dei genitori con cui però ancora non ha fatto coming out e che anzi gli hanno preparato un incontro con Abby, la sua compagna di scuola delle superiori ancora innamoratissima di lui. Le cose si complicano quando arriva inaspettato il suo ragazzo Nathan che rimane scioccato nello scoprire che Olaf è ancora velato in famiglia. Anche i genitori sono perplessi nel vedere quest’amicizia del figlio e cercano di indagare più da vicino… Protagonista del film l’attore gay dichiarato Adamo Ruggiero (“Degrassi: The Next Generation”).

Presenta il film Fabio Giuffrè che dal 2008 cura il progetto Buzz Intercultura, occupandosi della traduzione e sottotitolazione dei film.

Prima del film, proiezione random di videoclip a tematica LGBTQIA+ inediti in Italia.

INFO UTILI

Gli eventi sono a ingresso gratuito. Per accedere a CasArcobaleno è necessario: esibire il green pass, indossare la mascherina, esibire la tessera Arcigay (o Arci e federate) in corso di validità.

Per maggiori informazionihttps://www.facebook.com/casarcobaleno.torino/events  | eventidicasa@gmail.com

La Chirurgia in Piemonte. Storia di una Scienza e di una Regione

Venerdì 10 dicembre alle ore 17, l’Accademia di Medicina di Torino organizza la presentazione del nuovo testo di Mario Nano, Professore di Chirurgia Generale e membro dell’Accademia, dal titolo “La Chirurgia in Piemonte. Storia di una Scienza e di una Regione” (Edizioni Minerva Medica, 2021). Il testo verrà commentato da Bruno Gambarotta e da Mario Nano. Modera il Presidente dell’Accademia di Medicina, Giancarlo Isaia.

«Il libro presenta via via figure di chirurghi che con le loro osservazioni e i loro studi hanno determinato progressi e innovazioni della disciplina. I fatti che presenta interessano sia lo specialista sia il lettore appassionato di storia, o anche semplicemente il lettore curioso. Il grande numero di personaggi e la parcellizzazione delle loro vicende, di fatti circostanziati, di avvenimenti che coinvolgono le istituzioni ospedaliere e universitarie si trasformano in infinite tessere di un mosaico che va componendosi, col procedere della lettura, in un grande disegno compiuto vivido nei dettagli quanto nell’insieme. La lettura del testo è agevolata anche da una ricca documentazione iconografica» (dalla prefazione di Stefano Geuna, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino).

Con riferimento alle recenti normative di sicurezza, si potrà intervenire in presenza solo se muniti di green pass e previa prenotazione (accademiadimedicina.unito.it oppure telefonando al n. 011/6709607). E’ inoltre richiesta la compilazione del modulo a questo link.

I giorni del destino

Un quadro crudo e commovente della vita di un uomo sfrattato dalla propria abitazione, in concorso alla 39° edizione del Torino Film Festival

Paolo Poma è una di quelle tante persone che ogni giorno possiamo incontrare nelle strade o fingere di non vedere. Vive al Balon e cerca di campare vendendo oggetti al tipico mercato della zona. Spesso non sa dove dormire e la sua dipendenza dall’alcool è l’unica via di fuga che gli è rimasta da quella sofferenza che si porta dentro. Se lo incontrereste per strada probabilmente lo giudichereste senza nemmeno sapere che quell’uomo una volta aveva una casa e si era costruito una famiglia. La storia di Paolo potrebbe essere quella di ciascuno di noi, piccola o grande che sia la ferita che ci portiamo dentro. Ed è grazie alla documentazione della sua storia, attraverso gli occhi del regista, che veniamo condotti in un viaggio introspettivo personale ma, allo stesso tempo, comune alla condizione umana. Un viaggio fatto di ingiustizie, sofferenze, coraggio e speranze. Un viaggio alla ricerca di una rivincita nei confronti di un destino subito e di un’identità perduta, perchè se è vero che i fatti del passato non si possono cambiare è pur sempre vero che i ricordi del passato, racchiusi dentro di noi, si possono curare. Ed è da questo viaggio di cura che nasce la voglia del regista di vivere da vicino la vita di Paolo, di tuffarsi a capofitto in quel dolore per trovare una strada che lo conduca sempre più in profondità dentro di sé, alla ricerca del senso della sofferenza umana.
Anche il papà di Emanuele da giovane aveva vissuto il problema dell’emergenza abitativa e, sempre quello stesso papà, è riuscito a trasmettergli la passione per la filmografia non lasciandosi sfuggire nemmeno un solo attimo prezioso della sua vita: Emanuele era il protagonista indiscusso del papà che lo osservava da dietro quella videocamera della Sony che oggi lui stesso utilizza per documentare le storie e le vite dei suoi personaggi.
Ecco che la pellicola diventa uno strumento terapeutico per entrambi, protagonista e regista, alla ricerca di quel significato che possa riempire un vuoto che solo le ferite abbandoniche sanno egregiamente lasciare.
E’ possibile vedere il film “I giorni del destino” questo sabato 4 dicembre alle ore 16.15, presso il cinema Greenwich sito in Via Po, 30.
Per quest’anno, è possibile acquistare i biglietti esclusivamente online sul sito del TFF: https://biglietteria.torinofilmfest.org/biglietti/

 

Il regista
Emanuele Marini, marchigiano classe 91, è il regista del documentario “I giorni del destino” in concorso alla 39° edizione del TFF. Emanuele è il tipico esempio di chi, senza imparare il mestiere in modo accademico, riesce a farcela da solo contando sulle proprie risorse interiori e sul poprio talento.
E’ il 2010 quando Emanuele, finito il liceo, tenta il concorso al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma in qualità di aspirante regista. Il provino non va come lui vorrebbe: “forse ero ancora acerbo” dice lui riflettendoci e, spinto dalla curiosità, sceglie un percorso di studi che gli consenta di maturare come persona e di ampliare gli orizzonti della sua mente.

Si laurea in filosofia e inizia a prendere parte a diversi seminari cinematografici per formarsi come regista. E’ il 2014 quando Emanuele partecipa ad un workshop sul cinema documentario diretto dai fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, i quali si appassionano del nascente progetto sulla storia di Paolo. Nel mentre, nel 2016 esce un suo cortometraggio dal titolo “Non chiudere gli occhi”, in cui racconta la storia e la tragica morte del nonno avvenuta nel 1961, quando il suo papà aveva appena 9 anni. Emanuele capisce presto quanto il cinema possa essere per lui un potente mezzo di introspezione e, allo stesso tempo, di condivisione con il mondo esterno e sente ancora di più quella spinta motivazionale che lo porterà a lavorare per ben sette anni alle riprese dei frammenti di vita del suo protagonista. Intanto, nell’intricarsi dei fili del destino, Emanuele partecipa ad un laboratorio di scrittura cinematografica, tenuto dallo sceneggiatore e produttore Alejandro De La Fuente, colui che diventerà anche il produttore di quel nascente documentario ora in concorso al Torino Film Festival.

Irene Cane