Siamo passati da Cavour a Laura Castelli via  Giolitti Gramsci Togliatti Einaudi

In attesa della Tav e della Cina capitalista

Ignazio Corrau eurodeputato 5 stelle non teme Matteo Salvini.  Contrarissimo alla Tav sostiene viceversa che il sottosegretario Giorgetti è favorevole all’opera perché fortemente condizionato dai poteri forti che i pentastellati combattono.  Poi affondo finale: la Lega stando al governo con i pentastellati  sta espiando la colpa di aver governato con Berlusconi. Reazioni tra ilarità e stupore, indicative di che clima si respira all’interno del governo.  Fino a queste dichiarazioni pensavo che ci fossero forti contrasti.  Ora sono convinto che c è anche disprezzo.  E noi piemontesi ci finiamo di mezzo. Giorgetti in questo caso ha solo una colpa: aver detto la verità.  Solo il Parlamento può decidere se interrompere l’opera con le conseguenze del caso. Difficilmente avverrà perché la maggioranza è saldamente in mano ai pro Tav, con le miserie pentastellate  e qualche balla di troppo. Abbiamo fermato la Torino-Lione. Balle spaziali. Conte ha chiesto al cda di Telt di soprassedere, per favore. Probabile che i bandi saranno confermati, il premier ha chiesto un incontro con Francia ed Europa per la richiesta di modificare il progetto. Probabilmente gli incontri si faranno. Sicuramente risponderanno di no. Se n’è accorto pure Perino, leader storico no Tav. E suppone che dietro la lettera ci sia lo zampino di Mario Virano .Se ha ragione è  palese la presa in giro grillina. Matteo Salvini si è arrabbiato tanto ma proprio tanto. Il motivo? Lesa maestà.  Non gli hanno detto nulla . Segna e farà un conto unico che salterà tra sei mesi. Mi sembrava difficile se non impossibile che Giggino battesse Matteo Fregoli . La lettera è fumo. Confermato il mio scetticismo.  Ed ecco che il Chiampa insiste ed ha formalizzato la richiesta di Referendum.  Alcuni dicono che è un bluff perché non si può fare. Non essendo esperti nel settore non ci esprimiamo e comunque osserviamo che i Si Tav lo vorrebbero convinti di stravincere.  I no Tav non lo vogliono perché sono convinti di straperdere e l’euforia di Giggino dura 24 ore. La Francia ed il cda del Telt hanno deciso: avanti con i bandi. Appunto, la Tav va avanti. Rimangono solo i pentastellati torinesi e la Sindachessa di Torino ad aver fiducia nelle lettera di Conte.  Tecnicamente si dice un buco nell’acqua. E sempre la Chiara Appendino si vede a Roma con la Castelli e le chiede: che sta succedendo? La sottosegretaria con occhi sbarrati nel vuoto confessa: francamente non so.  Tipico del loro non fare. A volte capita che la realtà abbia più fantasia dell’immaginazione. Così i Borboni pentastellati ottengono il reddito di cittadinanza per il Nord e gli Asburgo leghisti quota 100 pensionistica per Sud. Lombardia e Piemonte in testa alle classifiche del primo. Gli Enti locali al Sud primi per il secondo aspetto.  Siamo alle prime battute per queste classifiche, ma mi pare che una tendenza sia segnata. Tanti artigiani, pochi operai.  E se la povertà è stata sconfitta non pare si concretizzasse al Sud.
.
Sicuro che qualcosa non torna, si vedrà a bocce ferme quali sono  le relative cause. Intanto nel Piemonte crollano le vendite delle auto.  Magneti Marelli componentistica saldamente in mano ai Giapponesi e le esportazioni diminuiscono. No,  non stiamo campando bene. Pure i deputati leghisti disertano gli incontri con gli Imprenditori. Loro sono solerti verso il capitano Salvini più che alle esigenze del territorio  e del mondo del lavoro. Ma noi torinesi e piemontesi che abbiamo fatto di male? Qualche amico in Lombardia Liguria e Veneto l’ abbiamo ancora. Indubbiamente qualche errore l’abbiamo fatto. basta vedere l’attuale compagine governativa per capirlo.  Siamo passati da Cavour a Laura Castelli via  Giolitti Gramsci Togliatti Einaudi Scalfaro. Oggi non contiamo più nulla, ed è ora che ci diamo una svegliata. Magari con la Regione Piemonte che sostituendosi alla ignavia del Governo italiano gestisca in prima persona la vicenda Tav. Poi non ho sentito o capito che cosa le forze politiche locali pensano della venuta dei cinesi nel porto di Genova e nella economia nostrana. Ricordo il mitico triangolo industriale del Nord con Milano Torino e Genova, nel mio immaginario arricchito ora dal nuovo polo Veneto. Ricordo anche quando per i comunisti era fortemente preferibile il trasporto su treno e non su gomma.  Anche qui non sono esperto nel settore, cerco comunque di utilizzare la poca logica che mi è rimasta.  Il porto di Genova vuol dire soprattutto merci che vengono importane ed esportate, dunque merci che debbono essere trasportate.  I Cinesi hanno già comprato i porti nel Pireo ed hanno forti capitali e liquidità. Se scelgono l’ Italia ed in particolare il Nord puntano a tutta l’Europa. Appunto mi sembra elementare prevedere le infrastrutture necessarie. Mi sa che l’ultima commissione-costi benefici ha scritto un sacco di stupidaggini. Strana è la vita. Ora un’ icona dei comunistoidi è il no Tav.  Lo scontro attuale tra Usa e Repubblica Popolare Cinese è tra chi è più capitalista tra i due. Le cose cambiano proprio.  Ora i capitalisti più sfrenati sono  i compagni cinesi.
.
Patrizio Tosetto