Nel 2001 una ragazza, allora sedicenne, fu abusata del padre e venne affidata a una comunità, a Torino. Anche qui la giovane è nuovamente vittima di abusi da parte di un’operatrice che la costrinse a partecipare a orge. Ma sono emerse “anomalie”, nell’iter del processo per abusi sessuali terminato giovedì sera in Cassazione con l’annullamento senza rinvio della sentenza per la prescrizione dei reati. Arturo Soprano, presidente della Corte d’appello di Torino a Palazzo di Giustizia ha cominciato ad acquisire informazioni e a fare accertamenti. “Al momento – osserva Soprano attraverso l’Ansa – abbiamo avuto un pubblico ministero solerte, che ha chiuso in fretta le indagini preliminari, un processo di primo grado con tempistiche da lumaca, un periodo di vuoto fra il 2007 e il 2013, tre anni per fissare l’udienza. Accerteremo il motivo. Se dovessero ravvisarsi delle responsabilità prenderemo dei provvedimenti”.
(foto: il Torinese)