RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 64

NAPOLI-IOCOLA: “CHI SA QUALCOSA SULL’OCCUPAZIONE IN VIA GUIDO RENI 24?”

Osvaldo Napoli, capogruppo Forza Italia al comune di Torino, Alessandro Iocola Consigliere Seconda Circoscrizione dichiarano: 

Siamo a conoscenza dell’occupazione dei sei appartamenti e un negozio di via G. Reni di proprietà o di gestione della XENIA srl. Non entriamo in merito alla legittimità dell’occupazione. Siamo sicuri che la prefettura e gli organi competenti abbiano svolto il loro compito di controllo. Vorremmo, comunque, la certezza che tali controlli vi siano stati. Ci chiediamo, però, perché nessuno degli organi preposti abbia ritenuto di avvisare la circoscrizione di quanto sta avvenendo. Tutti sappiamo che i cittadini sono in tensione, e allora perché non avvisare l’organo locale di queste occupazioni? Il comune ne era a conoscenza? Se sì, è grave che non abbia avvisato la circoscrizione. Presenteremo un’interrogazione, sia in circoscrizione sia in comune, per conoscere lo stato della situazione al riguardo e l’iter burocratico che è stato seguito.

UDU TORINO – FLC CGIL: IL 17 NOVEMBRE TRA DIRITTO ALLO STUDIO E UNIVERSITÀ IN ROSSO

Il 17 novembre – Giornata Internazionale dello Studente – si inserisce al centro delle mobilitazioni portate avanti dall’UDU – Unione degli Universitari per un’Università aperta. L’UDU Torino, tramite l’affissione di segnali di pericolo come atto simbolico, ha deciso di portare avanti la campagna nazionale “Scuola e Università IN ROSSO” per sottolineare la grave situazione economica in cui si trova l’Universitá pubblica italiana a causa del sottofinanziamento statale.

 

La coordinatrice Valeria Sartori dichiara: “Proprio nelle ultime settimane l’Unione degli Universitari ha richiamato l’attenzione sul gravoso aumento della contribuzione studentesca a partire dai tagli iniziati durante il governo Berlusconi con la legge Tremonti 133/2008. A livello nazionale dall’anno accademico 2008/2009 al 2015/2016 la tassa media è aumentata del 35,1% fino a sfiorare i 1248,66€ . Per quanto riguarda gli atenei del Nord l’innalzamento è stato di circa il 43%. In particolare nell’Università degli Studi di Torino, dove la tassa media è aumentata di quasi il 30% arrivando quindi a 1237,87€, e nel Politecnico, dove registriamo una variazione del 41,6% che ha portato la tassa media a 1259,79€.  A livello nazionale è da tenere in considerazione anche l’effetto negativo che ha avuto la riforma dell’ ISEE, che ha provocato un considerevole aumento degli idonei non beneficiari di borsa di studio nel nostro paese e un aumento della contribuzione studentesca media nazionale di 87€ nell’anno 2015/2016 rispetto all’anno precedente. Come studenti riteniamo inammissibile tale situazione che limita fortemente il diritto allo studio universitario quindi chiediamo che il Governo inizi seriamente ad investire nell’Università pubblica a partire dalla legge di bilancio.”

A Torino e in tutta Italia la FLC CGIL – Federazione dei lavoratori della conoscenza –  si unisce alla denuncia degli studenti. Con l’attuale disegno di legge di bilancio, il totale della spesa finale per scuola e università del bilancio statale scende dal 9,3% al 9,1%, in controtendenza rispetto ai maggiori paesi europei. Al progressivo sottofinanziamento del sistema della conoscenza corrisponde l’aumento di anno in anno delle tasse universitarie, un sempre maggiore asservimento al mercato della formazione dei giovani, un numero di borse di studio insufficiente a sostenere i costi che affrontano gli studenti.  Dall’Università di Torino, al Politecnico, alle scuole, i lavoratori della FLC CGIL TORINO sostengono la protesta degli studenti e saranno al loro fianco il 17 novembre, “Giornata Mondiale dello studente” e fino a quando questa legge di bilancio non sarà modificata con investimenti per l’Università pubblica e per una concreta realizzazione del diritto allo studio e dell’ uguaglianza nell’accesso all’istruzione. Il 17 novembre vuole quindi essere una data di protesta e di richiamo all’ attenzione sulla situazione precaria dell’Universitaria italiana. L’accesso libero e gratuito per tutti gli studenti, senza restrizioni come il numero chiuso, rappresenta l’obiettivo primario per un Paese che vuole rimettere al centro del proprio sistema l’istruzione.

Paradise Papers – Grimaldi, Sinistra Italiana: “erosione fiscale e profit shifting, qualcuno se ne vuole occupare?”

E’ finalmente uscito su L’Espresso online l’elenco completo degli italiani clienti di Appleby, la grande fabbrica di società anonime dalle Bermuda alle isole Cook, dopo che domenica scorsa Espresso e Report hanno rilevato i più eclatanti casi italiani coinvolti nei “Paradise Papers”, la recente inchiesta giornalistica internazionale firmata dallo stesso network dei Panama Papers.

La lista di italiani eccellenti, beneficiari di ricchi investimenti in società offshore, esentasse e anonime, con sede nell’arcipelago ormai vastissimo dei paradisi fiscali, è lunga, e include Silvio Berlusconi, le eredi del manager Camillo Crociani, il finanziere Andrea Bonomi, la famiglia Rovelli, i Legionari di Cristo. Ciò che emerge, soprattutto, è che le catena di controllo di società strategiche per il Paese è offshore, grazie a un’élite finora intoccabile che ha imparato a nascondere enormi ricchezze nei paradisi fiscali.

L’anno scorso i “Panama Papers” sono arrivati fin qui in Piemonte: il Nucleo Polizia Tributaria di Torino è stato incaricato dalla Procura di acquisire la lista ed esaminarla, in ordine alla presenza di 214.000 società schermo curate dallo studio “MOSSACK & FONSECA” con sede a Panama. I nomi di residenti in Piemonte citati nei documenti dello studio Mossack Fonseca sono più di cinquanta.

Dall’elenco apparso oggi sui Paradise Papers, sono otto i nomi di piemontesi coinvolti: imprenditori, manager, diplomatici. Varie sono le attività lecite e legalmente riconosciute in Italia da cui provengono: dal mondo dell’informatica ai super alcolici, dell’energia, al caffè, alla finanza. Saranno lecite anche le operazioni? Di questo, certamente, si occuperà la magistratura. C’è da attendersi e da augurarsi l’apertura di un’inchiesta gemella a quella derivata dai Panama Papers.

Non si tratta di casi isolati, ma semplicemente di quelli per ora emersi. Inoltre, come già rilevato da altre inchieste, spesso i nomi sono semplicemente “teste di legno” di altri imperi “economici e finanziari”.

“Non è certo una novità” – dichiara il Segretario di Sinistra Italiana Marco Grimaldi: – “oltre la metà di tutti gli attivi bancari e un terzo dell’investimento diretto estero, effettuati dalle imprese multinazionali, vengono dirottati offshore. Proprio per questo, per noi il problema ora è un altro: i rapporti IRES sull’Irap mostrano un’evidente erosione dell’imponibile domestico relativo alla tassazione d’impresa, dipendente dalla localizzazione degli asset produttivi, ossia dal fenomeno del “profit shifting”. Qualcuno se ne vuole occupare?”

“La settimana scorsa abbiamo presentato un accesso agli atti per conoscere la situazione fiscale di tutti i piemontesi coinvolti nei Panama Papers. Oggi abbiamo chiesto di integrare la richiesta con l’aggiunta dei nomi che compaiono nei Paradise Papers. I Presidenti di Regione e il Parlamento però, invece che disquisire di autonomia fiscale e statuti speciali, pensino ad aprire una grande inchiesta sull’elusione e l’evasione attraverso una Commissione di indagine, e inizino a immaginare il cambiamento del nostro sistema di tassazione a partire dall’IRAP. Ci dicono che il problema è il costo della sanità pubblica, o la pensione a 67 anni, o la presenza di rifugiati e migranti, mentre c’è chi indisturbato porta i miliardi all’estero. I generatori di crisi beneficiano molto spesso di accordi, leggi o vuoti normativi, protezioni, per questo la politica non può delegare alla sola magistratura il compito di puntare il dito su di loro e sulle loro pratiche elusive.”

Docenti della Disciplina dei Diritti Umani per le discipline giuridiche

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani nel rinnovare con forza la propria istanza di estendere l’insegnamento delle discipline giuridiche in tutte le scuole , in particolare nelle scuole di primo grado, vuole esprimere il proprio pensiero in merito alle recenti iniziative del Ministero in materia di Cittadinanza e Costituzione.

E’ noto a tutti come il Coordinamento abbia concluso ogni suo intervento e ogni sua comunicazione evidenziando l’importanza dell’educazione al rispetto delle regole, fin dalla più tenera età. Nel mese di aprile di quest’anno, in seguito alla manifestazione contro tutte le mafie svoltasi a Locri, il Coordinamento ha ritenuto di scrivere al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Istruzione sottolineando ulteriormente il ruolo fondamentale che i docenti di diritto hanno in questo compito delicato, senza con ciò voler sminuire il ruolo dell’intero corpo docente, ma rivendicando le competenze specifiche degli stessi che li potrebbero e li dovrebbero rendere protagonisti tanto di un insegnamento curriculare quanto coordinatori di tutte le iniziative che riguardano la legalità.

E’, infatti, importante che la scuola venga potenziata nella sua offerta formativa e, indiscusso e indiscutibile il lavoro encomiabile e gli sforzi profusi dagli insegnanti di tutte le discipline, in particolare Noi insegnanti di diritto potremmo sostenere ulteriormente e validamente, data la specificità della nostra materia, il compito affidato a ciascun docente. Perché per divenire cittadini consapevoli si deve procedere a piccoli passi e fin da bimbi, comprendendo che il rispetto delle regole è alla base della convivenza pacifica e civile. Siamo certi che un progetto siffatto non potesse non essere stato valutato allorché nel 2015 è stato avviato un piano di assunzione che ha segnato l’ingresso a scuola di migliaia di docenti di diritto, ma dobbiamo constatare che molti di essi, purtroppo, a distanza di due anni dal loro ingresso nel mondo scolastico, si trovano sconsolatamente e soltanto ad effettuare sostituzioni di colleghi, mortificati nella loro dimensione umana e professionale. Eppure la strada sembrava proprio orientata nel senso giusto. Molti di Noi furono assegnati alle scuole medie e lavorarono con entusiasmo a contatto con i più piccoli che accolsero la novità in maniera estremamente positiva.

Cosa è successo? Cosa si è interrotto? Perché non si è ritenuto di proseguire sulla strada intrapresa? Perché oggi si parla reiteratamente dell’importanza dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, prevedendo anche un colloquio in sede di esami conclusivi del primo e del secondo ciclo, ma pervicacemente non si vuole attribuire ai docenti di diritto l’insegnamento della loro materia ? Perché si insiste nel voler attribuire una materia che rientra nelle nostre specifiche competenze a docenti rispettabilissimi e preparatissimi, ma non formati come Noi all’insegnamento delle materie giuridiche? Perché, ancora, con tutte le risorse umane e professionali di cui dispone la scuola , si privilegia la scelta di cercare all’esterno gli esperti che dovrebbero insegnare la cultura della legalità? Non ritenete che per tutti Noi sia mortificante? Non ritenete che sia giunta l’ora di darci il giusto rango nell’ottica del piano di educazione alla legalità ed in relazione agli obiettivi dell’Agenda 2020?

Perché? Attribuire l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione ai docenti di diritto è fisiologico e consentirebbe, peraltro, a tantissimi docenti di fare rientro nelle loro realtà dalle quali si sarebbero anche allontanati con entusiasmo se nella loro nuova destinazione avessero avuto, e avessero, la possibilità di svolgere concretamente un lavoro che li gratifichi professionalmente. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un incontro al signor Ministro per discutere le problematiche inerenti a tali argomenti.

Prof.ssa Elisabetta Barbuto

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

 

CHIUSURA PRONTO SOCCORSO DELL’OFTALMICO: NON CON IL NOSTRO SILENZIO

“Saitta e Chiamparino a dicembre chiuderanno il Pronto Soccorso dell’ospedale Oftalmico”

E’ infatti evidente che quello che oggi chiamano ‘trasferimento’ è a tutti gli effetti una ‘chiusura’ e che i numeri dei medici e degli infermieri che opereranno in via Cherasco sarà del tutto insufficiente per garantire le stesse prestazioni annue dell’Oftalmico.

Oggi per far fronte agli oltre 50 mila passaggi all’anno al Pronto Soccorso di via Juvarra vengono esclusivamente dedicati ogni giorno 5 medici. In via Cherasco lo stesso numero di medici sarà invece operativo per gestire l’intera oculistica (emergenze, sale operatorie, ambulatori, degenze..).

Secondo quanto dichiarato dallo stesso assessore alla Sanità, dei 27 medici oggi operativi all’Oftalmico solo 8 andranno al San Giovanni Bosco e alle Molinette e su 52 infermieri solo la metà hanno accettato il trasferimento. E’ evidente che con questi numeri in via Cherasco non si riuscirà a far fronte contemporaneamente al Pronto Soccorso, alle attività operatorie e a quelle di degenza.

Vi è poi una evidente insufficienza dei locali previsti. Dove si rivolgeranno i 50 mila pazienti che ogni anno si recano al pronto soccorso per un’emergenza ai loro occhi?

Per effetto della DGR 1-600 approvata dalla Giunta regionale e per obiettivi assegnati al Direttore Generale dall’Assessore Saitta vi è LA VOLONTA’ DI CHIUDERE IL PRONTO SOCCORSO ENTRO IL MESE DI DICEMBRE.

E’ evidente che a dicembre sarà a rischio la salute dei cittadini. Non lo faranno con il nostro silenzio. Dopo anni di battaglia e raccolte firme (oltre 90 mila) Saitta e la giunta Chiamparino hanno fatto una piccola inversione di marcia: l’ospedale Oftalmico non chiuderà, ma in esso rimarranno la chirurgia ambulatoriale per la cura della cataratta e un ambulatorio diurno.

Far sentire la nostra voce è oggi più che mai importante. Per questo motivo questa mattina il Comitato Salviamo l’Oftalmico, il Comitato Salviamo gli Ospedali, hanno organizzato un incontro nell’Aula Magna dell’Ospedale Oftalmico per definire strategie e modalità di azione. Erano presenti il consigliere regionale Gian Luca Vignale e il consigliere comunale Roberto Rosso, oltre che esponenti sindacali.

Sono state invitate tutte le rappresentanze associative, sindacali, politiche e amministrative cittadine e regionali. L’iniziativa è, infatti, aperta senza alcuna restrizione a chiunque altro condivida i nostri obiettivi di tutela della salute dei cittadini e delle eccellenze sanitarie regionali.

 

Testimoni di Geova: “Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo”

Caro direttore,

si è conclusa l’assemblea dei testimoni di Geova dal tema “Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo”. Nella giornata di domenica 5 novembre, sono stati circa 1700 i presenti alle due sessioni in cui sono stati evidenziati i valori pratici di qualità come onestà, altruismo e affezione famigliare, oggi sempre più rare, ma che dovrebbero essere il fondamento di ogni società civile. Nel riassumere questo concetto, un rappresentante proveniente dalle filiale di Roma, il sig. Alessandro Pasotto ha detto: “La misericordia nei confronti di altri, non è semplicemente provare pietà ma si completa con opere motivate da sentimenti di compassione sia per chi ci è familiare che per estranei.” Questa assemblea è stata per certi versi storica: dei 5 nuovi testimoni battezzati, ben 2 erano non vedenti. Uno di loro, vive presso una struttura nel comune di Ciriè e ha fatto questa scelta nonostante la sua rispettabile età di 73 anni, vari problemi fisici e soprattutto la cecità totale dalla nascita. Quest’uomo è davvero felice di avere davanti a se qualcosa che nessun medico purtroppo è mai riuscito a dargli: speranza. 

 

Ufficio Informazione Pubblica

 Luca Brocchin

I cittadini di Aurora hanno presentato più di 430 firme per chiedere un Consiglio aperto

I residenti sono esasperati e non sono più disposti a tollerare una situazione che ogni giorno si fa più difficile.

C’è la necessità  di avviare un progetto di riqualificazione a 360° che dovrà  necessariamente coinvolgere più ambiti con inevitabile intervento della Pubblica Amministrazione. I cittadini elettori della Circoscrizione 7 hanno raccolto più di 430 firme per chiedere un Consiglio aperto con il Sindaco e Assessori comunali competenti . Ricordo che l’Art.9 comma 4  del regolamento della Circ.7 cita:” Il Presidente del Consiglio circoscrizionale è tenuto a riunire il Consiglio in un termine non superiore a venti giorni quando lo richiedono 5 consiglieri o almeno 150 elettori della Circoscrizione 7. Prima avevo provato raccogliere le firme di 5 consiglieri, ma ne ho ottenute solo 4 del Centrodestra. Le firme non sono state raccolte da Comitati e Associazioni di zona ma da cittadini semplici. Tra le tante situazioni problematiche  c’è anche la richiesta di sapere se e quando il Barattolo si sposterà  da Canale Molassi-San Pietro in Vincoli. In una interpellanza che presenterò nel Consiglio del 27 novembre 2017  sono riassunti punti di criticità e proposte che spero vengano votati all’unanimità  dai consiglieri.

Patrizia Alessi (FdI)

Consigliere Circoscrizione 7

Associassion Piemontèisa, patrimonio da salvare

L’Associazione è una realtà attualmente non attiva e gravata dai debiti: in pericolo il prezioso patrimonio librario e archivistico e un inestimabile patrimonio culturale. Ho portato il tema in Consiglio Comunale per cercare di sbloccare la situazione

Un patrimonio librario e archivistico di valore assoluto e, in generale, un prezioso capitale di cultura per Torino e per il Piemonte. L’Associassion Piemontèisa ha rappresentato tutto questo fino a oggi, ma rischia di non esserlo più in futuro. La situazione, in breve: l’Associassion Piemontèisa, fondata nel 1957 da Andrea Flamini (recentemente scomparso), per anni ha valorizzato la cultura e le tradizioni piemontesi, occupandosi di conservare e promuovere il folklore e la cultura della nostra regione. Il patrimonio dell’Associazione è costituito dalla biblioteca e dell’archivio, con oltre 12mila volumi, molti dei quali introvabili e di grande valore. Tutti i volumi sono custoditi presso la sede di Palazzo Birago di Vische (di proprietà della Asl), all’incrocio tra via Verdi e via Vanchiglia. A causa di problemi di carattere economico e di un rilevante indebitamento, l’Associassion Piemontèisa ha recentemente interrotto la sua attività, e risulta difficile identificare un soggetto che possa rilevarla. I nodi della questione: Palazzo Birago di Vische presenta gravi criticità strutturali. Ci sono problemi rilevanti anche in termini di salvaguardia dell’immobile dalle occupazioni abusive. Che qualcuno possa entrare nella biblioteca e sottrarre o distruggere libri e materiale non è un’ipotesi assurda. L’Associazione al momento non dispone di nessun altro bene. Il figlio di Andrea Flamini ha rinunciato all’eredità (con relativa situazione debitoria). Questo dal punto di vista della situazione economica e strutturale. Dal punto di vista politico, invece, preoccupa l’immobilismo della Giunta. Non si registrano sviluppi da mesi a questa parte, nonostante le roboanti dichiarazioni di qualcuno sui giornali. Ho portato il tema in Consiglio Comunale questo pomeriggio per cercare di smuovere la situazione, ma alla domanda “quando faremo un intervento di salvaguardia su quel luogo?” non ho avuto una risposta precisa. Ho chiesto di poter approfondire il tema in Commissione, alla presenza di rappresentanti della Regione Piemonte (disponibile a ospitare nei locali della Biblioteca del Consiglio Regionale il vasto patrimonio archivistico e librario dell’Associazione). Sarebbe utile, a questo punto, andare in Commissione, invitando anche rappresentanti della Regione. L’Associassion Piemontèisa è un patrimonio che deve essere messo nuovamente nella disponibilità dei torinesi. Non c’è tempo da perdere.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

M5S: “La Circoscrizione ritiri il patrocinio a Lele Mora”

Il 19 Novembre 2017 l’associazione commercianti Quadrilatero 5 organizza una festa di via “Aspettando il natale”. Nella locandina compare tra gli ospiti d’eccezione Lele Mora (condannato per evasione fiscale, bancarotta fraudolenta e favoreggiamento alla prostituzione per una pena complessiva di 6 anni e un mese di reclusione) definito “l’agente dei vip più famoso d’Italia”.     

 

Se un’associazione di via invita certi “personaggi” impresentabili pur di attirare pubblico (??), è un’iniziativa certamente di cattivo gusto. Ciò che non è assolutamente accettabile è la concessione del patrocinio gratuito della Circoscrizione 5 ad una iniziativa di questo genere, offensiva verso tutte le famiglie che solitamente partecipano alle feste di via domenicali.

 

Ricordiamo che il patrocinio, a termini di regolamento, viene concesso dal Presidente della Circoscrizione sentita la Giunta Circoscrizionale, a seguito di presentazione e visione della bozza del materiale pubblicitario. Il che vuol dire che il Presidente della Circoscrizione 5 sapeva della presenza di Lele Mora e ha dato il proprio consenso. Viene da pensare che lo stesso pensi, come chi ha invitato lo squallido personaggio in questione, che Lele Mora sia una buona attrattiva per il quartiere Borgo Vittoria e i suoi abitanti e che questo sia un buon modo di portare la cultura in periferia, altroché le “luci d’artista” molto criticate dallo stesso Presidente.

 

Pertanto, conclude il consigliere della circoscrizione V Pasquale Frisina: “chiediamo che venga immediatamente revocato il patrocinio della Circoscrizione 5”.

 

Inoltre, invitiamo il Comune di Torino a tutelare la propria immagine impedendo l’utilizzo improprio del simbolo della Città da parte di inaffidabili Presidenti di Circoscrizione con una apposita regolamentazione.

 

Per ultimo, attendiamo le scuse pubbliche del Presidente della Circoscrizione a tutti gli abitanti di Borgo Vittoria per questa scelta squallida e infelice.

 

 

                               Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle

                                               Circoscrizione V

Piazza San Carlo, i sindacati di polizia: “Gli avvisi di garanzia a Questore e Funzionari non minano rapporto fiduciario. La magistratura accerterà eventuali reali responsabilità”

Una vittima e 1526 feriti impongono, sempre, prudenza e misura nei toni usati per intervenire in una vicenda che, senza dubbio, costituirà per sempre una ferita di indelebile rilevanza

Quella prudenza violata dai toni trionfalistici di chi, forse in preda a delirio di onnipotenza, si affretta a rivendicare il merito degli avvisi di garanzia indicando espressamente per chi li avrebbe richiesti.

Siamo abituati a lavorare a stretto contatto con la Magistratura torinese ed i cittadini possono essere certi che gli avvisi di garanzia, strumento a tutela della persona destinataria, giungono a seguito di serio lavoro investigativo e non su richiesta di personaggi in cerca di continua visibilità e promozione degli interessi di bottega.

Confidiamo dunque nell’operato della Magistratura, certi che saranno chiarite nel dettaglio  tutte le eventuali reali responsabilità individuali indipendentemente dai tentativi di veicolarle verso altri o dalle strumentalizzazioni politiche che disturbano il clima in cui si sviluppa la necessità di fare piena luce sui riflessi nefasti causati dall’onda di panico ad oggi ancora inspiegabile.

Al Questore ed ai Funzionari interessati esprimiamo la nostra vicinanza che non è corporativa ma frutto della conoscenza diretta delle qualità professionali ed umane sempre dimostrate negli anni e nei difficili impegni di ordine pubblico, anche di rilevanza internazionale, affrontati dalla Questura di Torino e risolti con esito positivo ogni qual volta ne ha avuto l’esclusiva competenza.

Sappiamo bene quanto sia difficile avere la responsabilità di assicurare il migliore risultato, sempre auspicato, disponendo di risorse umane e mezzi non più adeguati a seguito delle scellerate scelte economiche che hanno falcidiato l’intero sistema sicurezza di questo Paese.

Quanto sta avvenendo, dunque, non mina il rapporto fiduciario che abbiamo e non lasceremo alcuno spazio a chi tenta di utilizzare biecamente questa tragedia e le doverose indagini della magistratura per isolare e processare politicamente figure di spicco della Polizia di Stato.

 

SIULP                         SAP                         SIAP

Bravo                        Perna                    Di Lorenzo   

 

(foto: il Torinese)