RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 61

BATZELLA, (MLI) GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: “LA REGIONE DEVE INFORMARE TEMPESTIVAMENTE LA POPOLAZIONE”

Dal Consiglio regionale

“VIGILARE SUI COMUNI PER LA CORRETTA APPLICAZIONE DELLA LEGGE”

In Aula ho espresso parere favorevole al “Piano Integrato delle attività di contrasto, prevenzione, diagnosi, cura del Gioco d’Azzardo Patologico”, anche se è arrivato in ritardo rispetto alle previsioni indicate nella legge stessa.

E’ una legge importante, frutto del lavoro condiviso di tutte le forze politiche, che ritengo possa davvero dare una risposta concreta per la prevenzione e il contrasto di una grave piaga sociale e sanitaria che coinvolge tante persone. Persone che si illudono di poter guadagnare denaro con il gioco, e invece si ritrovano a perdere tutto, peggiorando situazioni economiche già gravemente compromesse.

Ora, però, la Regione non deve abbassare la guardia e tenere alta l’attenzione sull’applicazione della legge nella sua interezza. Tanti Comuni, infatti, non si sono ancora adeguati alla nuova normativa per quanto riguarda le ordinanze indicanti le limitazioni degli orari di slot-machine e videolottery, la cui apertura è ora ridotta a otto ore nell’arco della giornata.

Inoltre è necessario che la Regione provveda in tempi rapidi all’avvio della campagna di informazione necessaria per comunicare alla popolazione come funziona il servizio offerto dai Dipartimenti “Patologie delle Dipendenze” delle Asl per chi è affetto da questa patologia.

L’Asl To3, per esempio, assiste un’alta percentuale di questi malati, dispone di un’équipe che lavora con grande professionalità, l’accesso al servizio è diretto e i tempi sono limitati a qualche giorno d’attesa. Inoltre non si paga il ticket ed è previsto il rimborso del biglietto dei mezzi pubblici per i meno abbienti che si rivolgono al servizio.

Purtroppo i giocatori non sono a conoscenza di tutte queste informazioni, e spesso non sono neppure consapevoli di essere affetti da questa patologia. E’ su questo che adesso la Regione deve intervenire: un’informazione a tappeto per prevenire, contrastare e curare il “gioco d’azzardo patologico”. Oltre a vigilare sulla corretta applicazione della legge da parte dei Comuni.

Stefania Batzella

VOLONTARIATO A BORGO VITTORIA

 
PRO.CIVI.CO.S. UNA DELLE ASSOCIAZIONI ATTIVE SUL TERRITORIO 
 
Prosegue la distribuzione gratuita de La Via della Felicità, di L. Ron Hubbard, una guida laica al buon senso, la cui divulgazione contribuisce a migliorare il clima sociale in direzione di un atteggiamento costruttivo e responsabile della cittadinanza a favore di una convivenza migliore.

 
La campagna di sensibilizzazione viene svolta settimanalmente nel cuneese, in provincia ed in varie zone di Torino. A portare avanti l’iniziativa che giovedì 28 dicembre avrà luogo nelle vie principali di Borgo Vittoria, i volontari di protezione civile della comunità di Scientology PRO.CIVI.CO.S. onlus che ha sede in via Villar 2, dove è possibile richiedere copie omaggio del libretto.
 
PRO.CIVI.CO.S. inoltre partecipa settimanalmente ai servizi, attività, incontri e attività di aggiornamento richiesti come parte della Sezione Comunale, del Centro Operativo Misto o della Commissione di Protezione Civile.

Traffico e smog, Osvaldo Napoli (FI): “Sospendere moratoria è assurdo”

Il commento di Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Civico

“La decisione di sospendere la moratoria sullo stop del traffico e di bloccare, a partire dal 27 dicembre, anche le auto Euro 5 è un provvedimento privo di ogni buon senso. Per due ragioni molto semplici: la prima è che questo blocco riguarda la sola città di Torino, e quindi è destinato a creare caos per chi deve entrare o uscire dalla città. Un minimo di accortezza avrebbe dovuto indurre a un coordinamento con i Comuni dell’Area metropolitana per evitare disagi ed equivoci. La seconda ragione, ancora più semplice della prima, riguarda la natura in sé del provvedimento. Bloccare anche le auto Euro 5, che sono il contingente più numeroso e lasciare libertà di circolazione a poche migliaia di auto Euro 6, appare, ed è, discriminatorio. Tanto vale fissare il blocco completo della circolazione, magari in una fascia oraria più ristretta. A meno che il provvedimento del Comune, ma non osiamo neppure pensarlo, non sia un invito ai torinesi a cambiare la loro auto per comprarne una Euro 6”.  

AUDIZIONE PUBBLICHE/SAI CHI VOTI: “FINALMENTE APPENDINO HA MANTENUTO GLI IMPEGNI”

 Siamo soddisfatti che il Consiglio comunale di Torino, modificando il regolamento per le nomine nelle aziende partecipate, abbia deciso di introdurre le audizioni pubbliche quale strumento dato ai cittadini, alle associazioni e ai giornalisti per poter rivolgere domande dirette e valutare le competenze dei futuri vertici delle partecipate. Con l’introduzione delle audizioni pubbliche la Sindaca Appendino tiene finalmente fede a un impegno assunto, prima di essere stata eletta nel 2016, con la campagna Sai Chi Voti promossa da Riparte il futuro, Movimento Consumatori e altre 10 organizzazioni della società civile”, dichiara Federico Anghelé di Riparte il futuro. “Il regolamento per le nomine del Comune di Torino – di cui aspettiamo di conoscere tutti i dettagli – permetterà ai cittadini di avere molti più elementi per comprendere chi amministrerà le aziende partecipate: tutti i cv dei candidati saranno online e il prescelto sarà audito pubblicamente. Un significativo passo avanti” – concludono Federico Anghelé e Alessandro Mostaccio del Movimento Consumatori.

L’assessora Leon risponde agli studenti di Storia dell’arte

Nella serata di martedì 19 dicembre la segreteria dell’assessore Leon ha telefonato agli studenti di storia dell’arte dell’Università di Torino per chiedere un incontro privato in merito alla lettera aperta che avevamo scritto al Sindaco e inviato per conoscenza anche a lei (https://studentiarteto.wordpress.com/2017/12/14/savegambis-lettera-aperta-degli-studenti-di-storia-dellarte-al-sindaco-di-torino/

L’assessore ha proposto un incontro in presenza del presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Cibrario, da svolgersi a porte chiuse, immediatamente dopo l’audizione pubblica del 22 dicembre, che tratta gli stessi temi. 

Siamo felici che l’assessore Leon ci voglia incontrare ma, per ragioni di trasparenza, chiediamo un incontro aperto al pubblico che includa tutte le parti coinvolte.

Ribadiamo che il fondo librario, archivistico e fotografico della Fondazione Torino Musei è legato indissolubilmente ai musei civici e alla loro storia, e per questo non deve essere scorporato e diviso, ma rimanere costantemente fruibile.

Ad oggi, restano aperti alcuni quesiti fondamentali:

  • Quale sarà la situazione del nucleo biblioteca, fototeca e archivio GAM nei prossimi mesi? Esistono, a tal proposito, progetti di dismissione del fondo già approvati? 
  • È stato approvato un progetto di spostamento? Se sì, quali sono i tempi e i costi di questa operazione? Nella nuova sede sarà garantita, in tempi brevi, una completa fruibilità dei fondi? Quali sono le parti coinvolte economicamente e amministrativamente?
  • Quanto si risparmierebbe con il nuovo progetto? Quanto con il licenziamento dei dipendenti,?

Alla luce di quanto è emerso, chiediamo al Comune di Torino di assumersi le proprie responsabilità per i pesanti tagli dei finanziamenti alla Fondazione Torino MuseiCi opponiamo fermamente, inoltre, alla decisione della Fondazione Torino Musei di dismettere i servizi e licenziare il personale.

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Studenti e professionisti di Storia dell’arte dell’Università di Torino

“NUOVE RISORSE PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI EDIFICI PRIVATI”

BATZELLA (MOVIMENTO LIBERO INDIPENDENTE) “FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE: IN ARRIVO DOPO 13 ANNI RISORSE NAZIONALI, OLTRE A QUELLE REGIONALI”

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 luglio 2017, relativo al riparto del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale dell’Italia, sono stati assegnati a livello nazionale 180 milioni di euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, per gli anni dal 2017 al 2021. Di questi 180 milioni, per l’anno 2017 sono stati assegnati alla Regione Piemonte 3 milioni di euro, che saranno erogati nel 2018. Queste risorse, aggiunte a quelle regionali, che ammontano a un milione e mezzo di euro per il 2017 e a 2 milioni e 230 mila euro per il 2018, consentiranno di dare risposte concrete ai tanti disabili piemontesi che da anni sono in attesa dei contributi alle spese sostenute per eliminare le barriere architettoniche da edifici e appartamenti privati. E’ da anni che ho intrapreso, in Consiglio regionale, la lotta per ottenere il rispetto, da parte delle istituzioni, della legge che detta le regole per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati (legge n. 13 del 1989). Lo dimostrano le interrogazioni che ho presentato in Aula, a più riprese, e il mio continuo pungolare l’assessore. Oggi, finalmente, una buona notizia: il fondo speciale del ministero delle infrastrutture e dei trasporti viene rifinanziato dopo ben 13 anni: era dal 2004 che non veniva più versato un centesimo. Le risorse regionali, pur nella ristrettezza dei fondi, unite a quelle nazionali, consentiranno di azzerare la graduatoria del 2011 degli aventi diritto al contributo, di andare incontro alle necessità di domande ancora precedenti, ma ad oggi inevase, oltre che soddisfare domande presentate negli anni successivi. Ci vorrà ancora del tempo prima di riuscire a smaltire tutte le domande che gli aventi diritto hanno presentato ai Comuni di residenza, e da questi alla Regione. Continuerò a lottare affinché ci siano sempre meno casi di persone “prigioniere” di ostacoli e barriere all’interno della propria abitazione e del palazzo in cui vivono.

 

Stefania Batzella

Consigliera regionale Movimento Libero Indipendente

Radicali, piazza San Carlo e la catena di comando

“Se vale per sindaca e questore è giusto farla valere anche per prefetto. Appendino faccia un regalo di Natale a tutti i cittadini: pubblichi integralmente (non parzialmente come ora) atti commissione comunale d’indagine”

 

Le dichiarazioni di Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):

 

Quando arrivarono gli avvisi di garanzia per i fatti di Piazza San Carlo del 3 giugno alla sindaca e al questore di Torino, penso di non essere stato l’unico a chiedermi: perché non al prefetto? Se il principio della catena di comando – per cui chi è al vertice ha responsabilità anche per gli atti di chi sta alla base della piramide – è stato fatto valere rispetto al Comune e alla Questura, deve essere fatto valere anche nei confronti della Prefettura, che ha come compito precipuo la tutela della sicurezza ed incolumità dei cittadini.

 

Sarebbe cosa buona e giusta se la sindaca di Torino facesse un bel regalo di Natale senza spesa (vista la situazione dei bilanci comunali), pubblicando finalmente integralmente sul sito del Comune gli atti della Commissione consiliare d’indagine sui fatti di Piazza San Carlo.

 

I pochi documenti che sono scaricabili dal sito del Comune sono stati scelti dall’amministrazione a suo piacimento, non sono gli atti integrali. Lo scorso giugno, dopo che tali atti erano stati pubblicati dalla stampa, noi radicali li pubblicammo sul sito dell’Associazione Aglietta e chiedemmo con una lettera aperta a sindaca, presidente del Consiglio Comunale e capigruppo di pubblicarli sul sito del Comune. Nessuna risposta.

 

Ad ottobre il Consiglio Comunale approvò una mozione presentata dalla consigliera PD Chiara Foglietta, che chiedeva la pubblicazione integrale degli atti. Abbiamo avuto la pubblicazione di quello che piace all’Appendino.

 

Almeno come regalo di Natale, visto che colei che chiedeva trasparenza dai banchi dell’opposizione si è presto trasformata in colei che nega trasparenza dalla poltrona del Palazzo, speriamo che la sindaca Appendino provveda a fare quello ora quello che gli avrebbe già imposto di fare prima la moralità dell’agire politico e poi una inequivocabile mozione consiliare.

 Atti commissione comunale d’indagine sui fatti di Piazza San Carlo

Quello che c’è sul sito del Comune di Torino:

http://www.comune.torino.it/amministrazionetrasparente/altri-contenuti/dati-ulteriori/atti-della-commissione-comunale-di-indagine-sui-fa.shtml

Quello che c’è sul sito dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta:

http://www.associazioneaglietta.it/i-protagonisti-della-notte-di-caos-in-piazza-san-carlo/

(foto: il Torinese)

“LA VIA DELLA FELICITA'” IN DONO DA PRO.CIVI.CO.S. PER LE FESTIVITA’ NATALIZIE

Martedì 19 dicembre dalle 17.00 all 19.00 con ritrovo ai giardini Madre Teresa di Calcutta di corso Vercelli, i volontari dell’associazione PRO.CIVI.CO.S. onlus distribuiranno il libretto La Via della Felicità alla cittadinanza come dono in vista dell’imminente festività natalizia.  
Si tratta di una guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard con l’intento di ricordare i valori morali che che stanno alla base di una convivenza pacifica e costruttiva, troppo spesso turbata dalle cattive condotte.
L’ampia diffusione della guida, tradotta in molte lingue, contribuisce a ridurre le tensioni sociali e a crare un clima di maggiore sicurezza.
L’iniziativa è aperta a tutti.

MUSEI. BOETI (PD): “SE TORINO CREDE ANCORA NELLA CULTURA, LA GIUNTA RITIRI I LICENZIAMENTI”

Il licenziamento di 28 dipendenti della Fondazione Torino Musei, tra cui tre del Museo Diffuso della Resistenza, è una notizia grave che ci riempie di amarezza e che risulta in netto contrasto con l’immagine di Torino nell’ultimo decennio, una città che ha saputo investire in cultura e turismo, reagendo alla crisi manifatturiera. Se l’attuale amministrazione comunale ritiene che la cultura rappresenti ancora un investimento, allora i 28 dipendenti non possono essere licenziati. Una soluzione può e deve trovarsi.

Nino BOETI

Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Presidente Comitato Resistenza e Costituzione

LA LAV CHIEDE A DECATHLON LA RICONVERSIONE DEL REPARTO DEDICATO ALLA CACCIA

VOLONTARI E ATTIVISTI DAVANTI AL NEGOZIO DI TORINO PER INVITARE I CITTADINI A SOSTENERE L’APPELLO

Si è tenuta oggi, di fronte al negozio Decathlon di TORINO, la mobilitazione organizzata dalla LAV per chiedere alla multinazionale francese di rimuovere abbigliamento e strumenti da caccia, dai propri scaffali e dal sito di e-commerce.

Oltre che a Torino, decine di volontari vestiti da calciatori, rugbisti, tennisti, sciatori, pallavolisti, hanno incontrato i clienti fuori dai negozi di Milano, Mantova, Padova, Catania, Bassano del Grappa (Vicenza), Bari, Venezia, Reggio Emilia, Firenze, Grosseto e Macerata, e hanno chiesto loro di farsi portavoce di quella stragrande maggioranza di cittadini italiani – circa l’80% – da sempre contraria alla caccia, facendo proprio l’invito della LAV a riconvertire il reparto dedicato alla caccia.

Il codice etico di Decathlon dichiara al pubblico l’obiettivo di voler “creare e rendere accessibile a tutti il piacere ed i benefici dello sport”. Ma la caccia non può certo essere assimilata allo sport. Quale attività sportiva prevede l’uccisione di un essere senziente? Nessuna! Per questo la caccia non può essere definita sport.

“E’ assurdo che un’azienda che vende attrezzature e abbigliamento per ogni sport, includa tra questi anche la caccia – commenta Gualtiero Crovesio, responsabile LAV di Torino – per questo ci siamo recati direttamente nei negozi Decathlon: per dire chiaro e forte che la caccia non è uno sport!”.

Sono ben 464 milioni gli animali che ogni anno possono essere uccisi dai cacciatori. Non bastassero le vittime animali, bisogna anche ricordare le vittime umane: nei soli primi due mesi e mezzo di caccia, quest’anno, ben 17 persone sono state uccise e 47 ferite durante l’attività venatoria. Oltre a procurare milioni di vittime, infine, la caccia comporta lo sversamento di circa 10.000 tonnellate di piombo l’anno sul territorio (dati ISPRA), con il conseguente grave avvelenamento dell’ambiente.

“Siamo convinti che Decathlon non abbia alcun interesse ad associare il proprio nome ad un’attività così violenta e inquinante come la caccia per questo abbiamo coinvolto i suoi clienti, per chiedere assieme a noi che il reparto all’interno dei negozi e del sito sia riconvertito ad altre attività realmente sportive”.

“Siamo molto fiduciosi che Decathlon possa raccogliere il nostro invito – conclude Gualtiero Crovesio – anche perché dal punto di vista economico la caccia rappresenta oramai un mercato residuale destinato ad azzerarsi nel giro di pochi anni, come indicano le stime relative alla popolazione venatoria. I veri sportivi non uccidono né inquinano l’ambiente”.