LeU: Si metta subito in sicurezza Bussoleno
Sopralluogo ieri mattina della commissione consiliare regionale
Ieri mattina, insieme alla II Commissione consiliare (pianificazione territoriale) e l’Assessorato regionale, abbiamo effettuato un sopralluogo a Bussoleno, sui luoghi della gravissima alluvione successiva alle piogge del 7 giugno. Insieme alla Protezione Civile e all’amministrazione comunale, abbiamo approfondito le cause che hanno provocato il pesante fenomeno alluvionale e abbiamo potuto renderci conto dei danni causati dal fango. L’encomiabile lavoro svolto dalla Protezione Civile, dai vigli del fuoco e dai volontari, ci ha reso persino difficile percepire l’esatta gravità di ciò che è accaduto; tuttavia i danni alle abitazioni, alla montagna stessa e alle strade sono ben visibili e sono anche la risultante del terribile incendio che ha investito quelle montagne lo scorso anno. A questo proposito, il Gruppo di Liberi e Uguali ha ritenuto necessario porre agli uffici regionali il problema relativo alla messa in sicurezza preventiva degli altri due luoghi interessati dal fenomeno incendiario – Chianocco e Mompantero – al fine di realizzare interventi di che scongiurino nuove calamità. Per quanto riguarda Bussoleno, la priorità è oggi quella di mettere in sicurezza e ridurre il rischio residuo, al fine di permettere agli sfollati (ad oggi, oltre 90) di rientrare nelle proprie abitazioni; successivamente sarà necessario intraprendere le azioni necessarie ad affrontare il nuovo assetto idrogeologico della zona, creatosi dopo gli incendi dell’ottobre scorso. A questo proposito, riteniamo fondamentale la proposta del Sindaco di Bussoleno che prevede un collegamento – oggi mancante – che permetta all’acqua in eccesso di arrivare nella Dora. Abbiamo concordato con i colleghi della II Commissione di fare il punto della situazione con l’Assessore Valmaggia durante l’estate: sull’entità dei fondi sbloccati e sul crono-programma delle opere di prima necessità. Entro ottobre, poi, insieme alla V commissione regionale (ambiente), sarà nostra cura sollecitare un nuovo sopralluogo per verificare lo stato dei lavori delle opere di somma urgenza ed il programma dei lavori di più lungo termine.
I Consiglieri regionali di Liberi e Uguali Marco Grimaldi, Silvana Accossato, Walter Ottria.
I complimenti di Gianduja
Da Michele Franco, il Gianduja della Famija Turinesisa, le congratulazioni ai reporter del Torinese Lella Valloti e Francesco Levante per i servizi realizzati in occasione della festività di San Giovanni
“Siete semplicemente splendidi! Vi ringrazio. Veramente ben fatto l’articolo, ineccepibile… complimenti per la vostra serietà e capacità di essere presenti sul territorio e creare informazione con contenuti, livello giornalistico, fotografia, ritmo di montaggio altamente professionali. A risentirci, un sincero augurio da Gianduja, Giacometta, la Famija turineisa e da Michele Franco a voi tutti de Il Torinese per le Vostre attività!”
Ieri i consiglieri regionali del Partito Democratico, la lista Monviso e la Giunta hanno deciso di sostenere la proposta di legge di Liberi e Uguali, a prima firma Grimaldi, “Disposizioni in materia di lavoro mediante piattaforme digitali”.
Chi lavora in questo settore si colloca in una zona grigia tra il freelance e il dipendente, ma gli elementi di subordinazione sono numerosi, il rischio è tutto schiacciato sulle sue spalle e, soprattutto, in molti casi viene pagato a cottimo. Il disegno di legge interviene perciò per definire l’inquadramento dei lavoratori come prestazione subordinata, per riconoscerne diritti e tutele impedendo che siano aggirate molte delle regolamentazioni previste dai contratti collettivi, per garantire loro un salario minimo legale. La legge prevede per esempio l’estensione ai lavoratori delle piattaforme tecnologiche del diritto a condizioni contrattuali formulate per iscritto, il riconoscimento delle spese legate all’utilizzo dei propri mezzi, tutele assicurative e previdenziali, formazione.
ALIENI TRA DI NOI
Avvistamenti, testimonianze, miti e leggende
Il recente caso dell’avvistamento UFO di Corio Canavese ha fatto scalpore sui giornali per via dei tanti misteri legati a questo evento. Due cacciabombardieri intorno alle 23 del 6 giugno avrebbero solcato il cielo di Corio all’inseguimento di un “disco luminoso” che sarebbe poi schizzato via a una velocità quasi istantanea, come raccontato da diversi testimoni. La Procura di Ivrea ha affidato una delega ai carabinieri della Compagnia di Venaria per poter interpellare i vertici dell’Aeronautica ed è stata depositata anche un’interrogazione in Parlamento perchè “si è creato un allarme sociale e qualcuno deve spiegare cosa è davvero successo quella notte”.Il caso di Corio porta alla ribalta il fenomeno degli avvistamenti UFO, una manifestazione che si verifica da sempre, ma un incomprensibile insabbiamento impedisce la possibilità di approfondire un argomento che accompagna la storia dell’uomo.Se ne parlerà all’Ecovillaggio di Dreamland nel Parco della Mandria sabato 23 giugno alle 21.30. Durante questo incontro si parlerà del caso dell’UFO di Corio, delle testimonianze degli astronauti e dei tanti argomenti legati a questo tema, compresa la possibilità che gli alieni siano già da tempo tra di noi.La serata sarà condotta da Giancarlo Barbadoro, giornalista e scrittore, ricercatore nell’ambito dell’esobiologia e autore del libro “Alla ricerca di intelligenze diverse”. Parteciperanno il geologo INAF Valerio Vivaldi e il ricercatore Gianluca Roggero. Giancarlo Barbadoro affronterà questo argomento offrendo spunti di riflessioni e testimonianze, con proiezione su maxischermo del video “Gli UFO degli Astronauti”. Una occasione di un excursus tra il mito e la cronaca moderna per impostare un filone di ricerca e di divulgazione sul tema dell’esobiologia al fine di giungere alla creazione di un gruppo di lavoro con un preciso obiettivo: “se gli alieni sono sulla Terra noi cercheremo il contatto”.
L’incontro si inserisce nell’iniziativa dell’Ecovillaggio di Dreamland:
I SABATI DELL’ECOVILLAGGIO
- – alle ore 20 Buffet vegan offerto dall’associazione SOS Gaia con il contributo dei partecipanti
- – alle ore 21.30 “Il Salotto del Mistero” in cui vengono affrontati ogni volta temi riferiti al rapporto con Madre Terra, i suoi doni e i suoi misteri.
SABATO 23 GIUGNO 2018, DALLE ORE 20
Ecovillaggio di Dreamland – Parco La Mandria
Via G. Agnelli, 2 – Fiano (TO)
INGRESSO LIBERO
Per informazioni:
Tel. 011 9234 625 – 011 530 846 info@eco-spirituality.org
www.eco-spirituality.org
***
Ecospirituality Foundation Onlus
NGO in Consultativ Status with the United Nations
Con il Patrocinio del Comune di Fiano (TO)
La Giornata mondiale del rifugiato
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei diritti Umani, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, celebrata il 20 giugno, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 66/76, approvata il 4 dicembre del 2000, per commemorare l’approvazione della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati, avvenuta a Ginevra nel 1951, ritiene fondamentale sostenere la necessità di assicurare ai rifugiati il godimento dei loro diritti umani fondamentali e della sicurezza necessaria alla loro sopravvivenza, evidenziando che proprio l’art. 1 nella citata Convenzione fornisce la definizione di status dei rifugiati; tante le iniziative, in tutta Italia, che intendono dare visibilità alle espressioni di solidarietà verso i rifugiati, amplificando la voce di chi accoglie e rafforzando l’incontro tra le comunità locali e i rifugiati e i richiedenti asilo. L’obiettivo è quello di far conoscere i rifugiati attraverso i loro sogni e le loro speranze: prendersi cura della propria famiglia, avere un lavoro, andare a scuola e avere una casa.
La scuola ha il dovere di aiutare i ragazzi a comprendere il fenomeno delle migrazioni nella sua complessità; proprio in risposta alla pericolosa semplificazione della questione proposta da alcuni mezzi di informazione e a favorire il più possibile l’integrazione e l’inclusione tra studenti provenienti da realtà differenti.
L’epoca in cui viviamo è la più complessa della storia dell’umanità, non solo le migrazioni di massa, ma anche i cambiamenti climatici scaturiti dall’inquinamento globale, la crescita demografica nei Paesi a sud del mondo, l’invecchiamento della popolazione europea, e infine il mantenimento di uno “Stato sociale” moderno, sono tutte tematiche interdipendenti.
Senza una visione sistemica e complessa, che sia in grado di percepire contemporaneamente sia gli effetti locali che gli effetti globali di ogni decisione politica, gli errori decisionali possono avere ripercussioni devastanti. La sfida più grande dunque è riconoscere tra le varie soluzioni quelle idonee, come ad esempio i centri di accoglienza, diffusi sul territorio e finalizzati all’inclusione e al monitoraggio costante del fenomeno migratorio.
Tali luoghi sembrano permettere una migliore qualità dei servizi, facilitano l’incontro personale e risultano comunque produrre un impatto più sostenibile sul territorio. Non sono ipotizzabili soluzioni che prevedano l’espulsione indiscriminata dei richiedenti asilo, proprio perché provenienti da paesi politicamente instabili, in cui sarebbero perseguitati, qualora vi tornassero. Bisogna valorizzare quelle realtà in cui è stato possibile individuare le capacità e le competenze dei rifugiati, divenendo una vera risorsa per le comunità di accoglienza, ma solo dopo aver garantito percorsi formativi linguistici e di cittadinanza attiva e un’informazione adeguata nelle loro lingue originali. Occorre tenere alta la guardia, certamente, per impedire che il sistema di accoglienza, attraverso l’esternalizzazione alle cooperative, si trasformi in fabbrica di clandestini, o occasione di guadagno illecito; a tal fine devono aumentare i controlli sulle cooperative che gestiscono l’accoglienza, sul personale e sulle attività svolte. Non possiamo dimenticare le infiltrazioni mafiose nell’aggiudicazione degli appalti indetti da alcune Prefetture per la fornitura di servizi ad imprese appositamente costituite per spartirsi i fondi destinati all’accoglienza.
Bisognerebbe rivedere la convenzione di Dublino, cioè il regolamento che definisce quale paese europeo sia competente in relazione alle domande di asilo; in modo da condividere autenticamente difficoltà e responsabilità in Europa alleviando una situazione insostenibile per i paesi di frontiera come la Spagna, l’Italia e la Grecia.
Infine, sarebbe necessario rivedere il termine “emergenza immigrazione”, in quanto si rischia di dimenticare il reale impatto dell’immigrazione in Italia, spiegando che i costi sociali dell’integrazione sono sostenuti principalmente a livello locale (casa, sanità e asili nido), il gettito fiscale e quello contributivo prodotto dai lavoratori stranieri, con l’eccezione dell’Irpef regionale e comunale, si indirizzano verso lo Stato centrale, divenendo meno visibili per le comunità locali.
Rimane a noi docenti il compito non facile, di spiegare i termini, i regolamenti, le fonti statistiche relative al fenomeno delle migrazioni, aiutando gli studenti a saper discernere le informazioni utili e reali, e a formarsi un’opinione critica e lucida. Creare inoltre, occasioni di approfondimento, attraverso la visita dei musei, la lettura di libri, la proiezione di film, musica, pittura e lo studio della terminologia appropriata (Glossario sull’asilo e la migrazione, Consiglio Nazionale delle Ricerche Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale Roma (https://immigrazione.it/docs/2017/glossario-asilo-migrazione.pdf)).
“Nessuno stato sociale può sopravvivere se deve confrontarsi con una continua crescita della popolazione. A meno che, naturalmente, non vi sia pari sviluppo. Poi c’è un fattore emotivo da non sottovalutare, ovvero il livello di empatia che una società è in grado di esprimere nei confronti dei nuovi venuti e nella capacità di comprendere il fenomeno demografico. L’atteggiamento ostile di alcuni Paesi europei è un errore politico ed etico. L’Europa possiede già un’anima solidale. Il che naturalmente non vuol dire immigrazione incontrollata. L’Africa deve comunque trovare la sua via allo sviluppo affinché la sua gente trovi lì vita e benessere”. Amartya Sen
Prof.ssa Daniela Provenzano
Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani
Il tunnel del mistero (e dell’odore)
DA PALAZZO CIVICO – Fetori acri in zona stazione Rebaudengo-Fossata: da dove vengono? Dai fuochi del Campo Nomadi di via Germagnano? Dal cantiere della Torino-Ceres? La Giunta (che ha risposto a una mia interpellanza sul tema) non ha risposte certe e i residenti continuano a respirare i miasmi. La mia preoccupazione è forte: oltre che fastidiosi, non saranno per caso anche tossici?
L’aria diventa fetida chissà dove e per chissà quale ragione; è quindi risucchiata dal tunnel ferroviario; e infine, come per un effetto-camino, si riversa in zona stazione Rebaudengo-Fossata. Un problema sotto gli occhi (anzi sotto il naso) di tutti: ma l’Amministrazione, ancora, non è riuscita a identificarne la fonte.
Due le ipotesi: potrebbero trattarsi dei fumi della plastica bruciata in via Germagnano, sede di diversi Campi Nomadi; o, ancora, potrebbero essere l’effetto di lavori presso il cantiere della Torino-Ceres (corso Grosseto angolo via Sospello). Una situazione che mi preoccupa. Tale evenienza si verifica cinque, sei e più volte ogni anno, come i residenti rivelano e affermano. La mia preoccupazione è che i fumi, oltre ad avere un odore tremendo, possano essere anche tossici. Ho chiesto di poter approfondire il tema in Commissione, dopo la discussione della mia interpellanza sul tema in Sala Rossa.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Intesa Sanpaolo e il villaggio Coldiretti
Intesa Sanpaolo ha accolto l’invito del “Villaggio Coldiretti”, che dal 15 al 17 giugno porterà a Torino un’importante testimonianza di integrazione tra agricoltura, enogastronomia, cultura e turismo nell’Anno nazionale del Cibo italiano
Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria della Banca ha dichiarato: “Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati del nostro Programma Sviluppo Filiere, iniziativa per far crescere le filiere produttive di eccellenza grazie ad un accesso al credito più semplice, possibili miglioramenti del rating, offerte bancarie dedicate. Da quando è partito il Programma, nel Nord-Ovest vi hanno aderito oltre 70 aziende capo-filiera, di cui 14 nel solo settore agroalimentare con 824 fornitori, con un fatturato complessivo per il 2016 di 652 milioni e oltre 1200 dipendenti. Al 31 maggio 2018 le erogazioni della nostra Direzione al settore agroalimentare sono state pari a circa 90 milioni di euro (180 milioni il dato 2017) e gli stock di impieghi di oltre 1 miliardo (di cui circa 338 milioni a breve e circa 745 milioni a medio lungo termine)”.Intesa Sanpaolo è presente nel Villaggio con lo stand n° 13, dove i visitatori possono degustare i prodotti della piattaforma di e-commerce Destination Gusto, che offre ai produttori agricoli, in particolare ai più piccoli, nuove grandi opportunità commerciali e che porta direttamente nelle case dei consumatori, a cominciare dai 14 milioni di clienti della Banca, le eccellenze dei produttori locali. La filiera agroalimentare e più in generale l’intero comparto agroalimentare rappresentano un fattore trainante dell’economia del Paese, della Regione e del Made in Italy, che Intesa Sanpaolo sostiene da sempre con convinzione, attraverso finanziamenti, servizi mirati e un presidio centrale e territoriale garantito da una rete di 550 “filiali verdi”, di cui 45 in Piemonte. Grazie all’accordo stipulato con il MIPAAF con l’obiettivo di sostenere le imprese agricole e le filiere agroalimentari e promuovere la convergenza tra politiche creditizie e industriali, Intesa Sanpaolo ha reso disponibile un plafond dedicato all’agribusiness di 8 miliardi di euro. La conoscenza del settore ha consentito di individuare e valorizzare alcuni fattori qualitativi “intangible” nei modelli di rating della Banca, con importanti novità appositamente dedicate all’agricoltura. Con ISMEA è stato creato un questionario, completamente online, che permette alle imprese agricole di autovalutare il proprio posizionamento rispetto alla capacità di competere sul mercato. L’output del questionario viene inoltre valorizzato all’interno del modello di rating della Banca.
Lunedì 11 giugno alle ore 9.30, presso il teatro della Casa circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno”, si terrà la presentazione della relazione annuale della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino. La relazione rappresenta un’articolata raccolta di dati e considerazioni sulle condizioni dei luoghi di privazione della libertà della nostra città. Un’analisi sui numeri, un quadro sul sovraffollamento, sulle criticità strutturali, sulla provenienza della comunità carceraria, sulla detenzione delle donne con e senza figli, sulle difficoltà delle persone straniere e sulle condizioni di salute dei detenuti. Un focus particolare, la relazione lo dedica: all’Istituto minorile, alle misure alternative al carcere e alle prospettive della Giustizia di Comunità a Torino. Il documento della Garante contiene, inoltre, un aggiornamento sul progetto di deradicalizzazione degli estremisti all’interno degli istituti penitenziari.L’incontro sarà anche l’occasione per presentare i nuovi ambiti all’interno dei quali l’Ufficio opera, con il recente inserimento nel programma dei monitoraggi dei rimpatri forzati degli stranieri trattenuti al C.P.R. (già CIE.), coordinato dal Garante nazionale e regionale. Alla conferenza stampa interverranno, la sindaca di Torino Chiara Appendino, l’Ufficio di presidenza del Consiglio comunale e la Conferenza dei capigruppo, il direttore della Casa circondariale Domenico Minervini, il Garante regionale Bruno Mellano, una delegazione di detenuti.
Chi guida lo sviluppo della mobilità intelligente?
Torino in Comune nel programma elettorale aveva avanzato la proposta di un distretto dell’automotive, connesso ai principi della mobilità sostenibile, della applicazione della ricerca sulle produzioni ecocompatibili, delle competenze locali in ambito universitario e della manifattura della filiera dell’auto. Il protocollo sottoscritto dalla Città coi centri di ricerca e alcune realtà industriali rispetto alla guida autonoma ci interroga sulle prospettive, sui risvolti occupazionali, sulla continuità, sulla relazione tra città dell’innovazione e città della produzione.
Per approfondire:
Chi guida lo sviluppo della mobilità intelligente? Mercoledì 6 giugno 2018 – Ore 16,30 Comune di Torino – Sala Carpanini
Piazza Palazzo di Città 1 – Torino
Intervengono:
Giorgio Airaudo
Torino in Comune – La Sinistra
Eleonora Artesio Capogruppo consiliare Torino in Comune – La Sinistra
Marco Grimaldi
Consigliere regionale Liberi e Uguali
Ne discutono con:
Federico Bellono, Segretario Fiom-Cgil Torino
Silvia Bodoardo, Prof.ssa
Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia – Collegio di Ingegneria Energetica
Salvatore Tropea, giornalista
Sarà presente Paola Pisano, Assessora al Progetto Smart City, Innovazione del Comune di Torino
Organizza:
GRUPPO CONSILIARE TORINO IN COMUNE – LA SINISTRA