“Pubblicità inopportuna, fuorviante e offensiva”. L’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, per bocca del suo Presidente Luca Asvisio, prende posizione contro un volantino della Cgil, diffuso in Emilia Romagna e poi ripreso sui social network e in rete. Per pubblicizzare i servizi dei propri Caaf anche fra chi ha una partita Iva, l’organizzazione sindacale scrive fra l’altro: “Alla CGIL non sarai seguito come da un semplice commercialista, ma entrerai in un ufficio con un team di esperti che ti fornirà assistenza contabile e fiscale”. “Innanzi tutto – prosegue Asvisio – è una totale mancanza di rispetto nei confronti dei Commercialisti e di tutti i lavoratori che operano all’interno degli studi professionali. In quel documento si vuol far credere che gli esperti siano altrove rispetto ai nostri studi, dove invece operano professionisti competenti e qualificati. Ricordo che per diventare Commercialista occorre aver partecipato ad uno specifico percorso formativo, aver svolto un periodo di tirocinio professionale e aver superato un esame di Stato. Inoltre, al fine di mantenere l’iscrizione, il Commercialista ha obblighi di aggiornamento professionale continuo, deve essere assicurato ed è soggetto al rispetto di un codice deontologico, se lo viola va incontro alle sanzioni comminate dal Consiglio di Disciplina dell’Ordine”. “I Caaf – conclude il Presidente dei Commercialisti torinesi – svolgono servizi e non prestano consulenze professionali; siamo, dunque, su due livelli diversi e non paritari”. L’iniziativa della Cgil sarà esaminata del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Commercialisti per eventuali azioni a tutela dell’immagine della categoria.
“Il futuro del Barattolo? È immerso nella nebbia”
Poche, confuse e comunque non chiaramente esplicitate le idee della Giunta, che si dimostra sempre più inadeguata di fronte a questo problema.Non cambiano le condizioni oggettive: mi chiedo perché, allora, dovrebbero rientrare le diverse criticità connesse allo svolgimento del suk. Il mercato di libero scambio rispetta le ultime circolari ministeriali? Lo chiederò all’Amministrazione con una mia prossima interpellanza.L’Assessore Giusta relaziona sul Barattolo durante la seduta della Conferenza dei Capigruppo, ma di fatto non dice nulla di chiaro e nulla di certo. L’unica cosa sicura (o almeno presentata come tale) è che le sedi attualmente valutate per il trasferimento del Barattolo sono tre e che non tutte insistono sul territorio della Circoscrizione 7. Poche idee e confuse, dunque: la relazione odierna altro non è che l’ennesima fumata nera. La situazione è incancrenita e non si vedono spiragli. È evidente che la Giunta non sa neanche da che parte iniziare: figuriamoci essere in grado di gestire il fenomeno. Nel nuovo bando sono previsti 400 postazioni: troppe. La Circoscrizione ha più volte espresso l’esigenza di contenere questo numero, ma non ha mai ottenuto ascolto. Il mercato di libero scambio è un vero e proprio ricettacolo di illegalità: il numero dei sequestri operati dagli Agenti della Municipale lo testimonia. Ora sono curioso di ricostruire l’iter: come, perché e a che punto il bando si è arrestato? Come si è giunti, alla fine, a una nuova assegnazione a ViviBalon? Se le condizioni oggettive non cambiano, come si pensa che possano rientrare le diverse criticità da me segnalate in questi anni? Resta urgente il problema dei controlli e della presenza di più venditori rispetto al numero previsto. Il numero degli Agenti presenti nelle aree del suk deve essere incrementato. I cittadini riferiscono che, da quando il libero scambio è in via Carcano, in tutta la zona sono aumentati atti vandalici e furti negli appartamenti. Presenterò al più presto un’interpellanza per capire se e in che misura le ultime circolari ministeriali (a partire dalla circolare Gabrielli) siano rispettate durante lo svolgimento del Barattolo.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino
ACEA ENERGIE NUOVE. ATTENZIONE ALL’AMBIENTE E AL TERRITORIO
Acea Pinerolese Energia srl si presenta con il suo nuovo logo, sintesi del percorso intrapreso dall’azienda in questi decenni che l’ha portata a diventare modello di Energie Nuove, cioè energie rinnovabili da fonti sempre più innovative come il biometano o l’energia elettrica dai rifiuti organici o altre più note come l’idroelettrico.Il nuovo logo che abbiamo voluto ridisegnare per raccontare ancora meglio la nostra storia, dai primi anni del mercato libero dell’energia alle attuali proposte d’avanguardia dedicate all’efficienza energetica, ma soprattutto per dare corpo ai nostri valori e gettare le basi per il futuro che vogliamo costruire nel segno della solidità e dell’innovazione.Nel logo si vedono due ali: sono dell’ape di Acea Pinerolese Energia e il nostro augurio è che diventi, anch’essa come tutte le api, simbolo di operosità, impegno, lavoro di squadra, attenzione all’ambiente, qualità senza sprechi, integrazione con il territorio, affidabilità, cura, eccellenza, ma anche dinamismo, movimento, capacità di adattamento.Il cambio di immagine sarà graduale, per dare a tutti la possibilità di prendere confidenza con questo cambiamento: in tutte le comunicazioni del 2018 saranno presenti entrambi i loghi e da gennaio 2019 comparirà solo il nuovo logo. Un’identità quella di Acea Pinerolese Energia che si è evoluta, ma che è da sempre votata all’innovazione per cercare soluzioni sempre più sostenibili e capaci di valorizzare l’ambiente e il territorio dando sì energia, ma energia che, nel suo percorso di produzione, rispetti l’ambiente. E’ questa la differenza che caratterizza da decenni lo sviluppo di Acea Pinerolese Energia sul mercato energetico: un player che intende promuovere un consumo energetico che comporti scelte precise da parte dei suoi utenti, siano essi industriali o famiglie: scegliere un’energia pulita e consumarla responsabilmente. Proprio su questo ultimo aspetto per promuovere la riduzione dei consumi, Acea Pinerolese Energia lancia, proprio oggi, un nuovo servizio di efficientamento energetico degli edifici. Partiamo dal presupposto che sprecare l’energia equivale a richiedere nuovi sforzi all’ambiente che ci ospita e quindi nuove risorse, che, seppur rinnovabili, comportano uno spreco. Per questa ragione, grazie a questo nuovo servizio, Acea Pinerolese Energia vuole promuovere un servizio di efficientamento energetico che si rivolge a condomini, palazzi e case per evitare dispersioni di calore e quindi di denaro e di risorse naturali, grazie alla realizzazione di un cappotto termico che li avvolge. Immenso è il patrimonio edile esistente che può essere “migliorato” in termini di performance energetiche e di risparmio per inquilini e beneficio per l’ambiente.
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Intanto salutiamo il nuovo logo e questa nuova storia che parte, oggi, con il video del “volo dell’APE” https://we.tl/t-7VowBogRcK
“Formalizzi disponibilità a Ministero Salute e convochi
subito tavolo tecnico in Assessorato con tutti gli operatori
interessati”
Dichiara Giulio Manfredi (giunta Associazione radicale Adelaide Aglietta):
A oltre tre anni dall’approvazione della legge regionale sulla
cannabis terapeutica (L. R. n. 11/2015) e a soli otto mesi dalle
elezioni regionali, l’Assessore Saitta ha dichiarato che la Regione
Piemonte chiederà formalmente al Ministero della Salute di autorizzare
altri enti alla produzione dei farmaci con cannabinoidi, poiché la
produzione dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze
è inadeguata a soddisfare la domanda (l’Itala ha già dovuto
approvvigionarsi all’estero, in gennaio in Germania ed ora in Olanda).
Sono d’accordo con l’Assessore Saitta che la decisione finale su chi
potrà affiancare Firenze nella produzione spetti al governo centrale;
ciò non toglie che la Regione Piemonte possa e debba fare delle
proposte di candidatura. E’ dal 2015 cha abbiamo a più riprese segnalato sia a Saitta sia alla
Commissione Sanità del Consiglio Regionale di verificare la
disponibilità sia dell’IPLA (Istituto Piante da Legno e per
l’Ambiente), istituto controllato dalla Regione Piemonte, sia dell’
“Istituto Bonafous” di Chieri (ente controllato dal Comune di Torino)
ma vi sono sicuramente altri enti disponibili, come peraltro segnalato
dal consigliere regionale Marco Grimaldi. L’Assessore Saitta, oltre a formalizzare la richiesta al Ministro
Grillo, convochi a tambur battente in Assessorato un tavolo tecnico
con tutte le organizzazioni interessate alla produzione in Piemonte di
cannabis terapeutica. Inoltre, visto che Saitta è anche coordinatore della Commissione
Salute nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, puo’ utilizzare
tale carica per richiedere alle altre Regioni di attivarsi nei
confronti del governo centrale per ampliare l’offerta dei farmaci
cannabinoidi.
Sospesi gli abbattimenti dei cinghiali nel Torinese
ORDINANZA DEL TAR PIEMONTE
Vittoria giudiziaria delle associazioni animaliste LAC, LAV, SOS GAIA, OIPA nella causa contro la Città Metropolitana di Torino. Con l’Ordinanza n. 403 della 2° sezione del TAR Piemonte , depositata la sera del 4 ottobre, viene fissato in fase cautelare dai Giudici amministrativi un punto fermo in materia di controllo straordinario della fauna selvatica: gli abbattimenti di animali devono essere l’extrema ratio, potendosi eseguire solo se l’Istituto Superiore per la Protezione la Ricerca Ambientale (ISPRA) certifica l’iniziale inefficacia di interventi ecologici alternativi incruenti. Il pretesto dei costi degli interventi di prevenzione non giustifica alcuna violazione della normativa statale.Il prossimo 10 gennaio 2019, nella udienza di merito, le associazioni ricorrenti, assistite dallo studio Fenoglio-Callegari di Torino, auspicano di far annullare in via definitiva il decreto del consigliere delegato n. 533/2017, “Programma per il contenimento del cinghiale (Sus scrofa) anno 2018”, approvato dalla Città Metropolitana (ex Provincia) di Torino.Ora ci aspettiamo che il Vicesindaco Marco Marocco (M5S) della Città Metropolitana di Torino, titolare della delega sulla materia, concordi con le Associazioni ricorrenti, come promesso negli incontri svoltisi nel corso di quest’anno, un Piano 2019 di controllo del cinghiale rispettoso degli animali selvatici e della legge.
Per:
LAC, LAV, OIPA, SOS Gaia
Roberto Piana
Vice Presidente nazionale LAC
Associazione Iroko Onlus è molto lieta di invitarvi all’incontro che si terrà il prossimo 8 ottobre alle ore 17, presso il Centro Culturale Dar al Hikma, Via Gianfrancesco Fiochetto, 15, a Torino.
La tratta di esseri umani è un fenomeno di genere. Secondo i dati dell’ultimo rapporto IOM, “nel mondo si stima che circa il 51% delle vittime di tratta siano donne, mentre gli uomini rappresentano il 21% ed i minori il 28%. Nel caso in cui le vittime siano donne, lo sfruttamento è soprattutto sessuale (nel 72% dei casi)”. Nel solo 2016 in Italia le vittime di tratta identificate erano 6.599 – dato estremamente parziale -, rispetto alle 2.195 del 2014-15. Circa l’80% delle migranti nigeriane -nazionalità prevalente – arrivate via mare nel 2016 è probabile vittima di tratta destinata allo sfruttamento sessuale in Italia o in altri paesi dell’Unione Europea. La tratta per fini di sfruttamento sessuale è, altresì, un fenomeno strettamente correlato alla domanda di servizi sessuali: è la prostituzione che accresce i numeri di donne trafficate. In una cornice politica internazionale e locale estremamente delicata, che vede in aumento il numero di donne e minori vittime di tratta a fini sessuali, quali strumenti politici occorre mettere in campo per affrontare e arginare il problema?
Ci confronteremo su questo con:
Giampiero Leo, Vice-Presidente Comitato Regionale Diritti Umani e Portavoce Coordinamento Interconfessionale ‘Noi siamo con Voi’
Sen. Anna Rossomando, Vice-Presidente del Senato
On. Fabiana Dadone, Presidente Comitato per la Legislazione
On. Daniela Ruffino, Commissione Ambiente
e Rachel Moran, attivista e autrice del libro Stupro a pagamento: La verità sulla prostituzione
Il libro, edito e tradotto nel 2017 da Round Robin, è il racconto della sua esperienza di violenza, solitudine, sfruttamento e abusi: la sua storia svela il costo emotivo della vendita del proprio corpo, della perdita di autostima e di contatto con la società in cui vive. Non solo: il libro è anche, soprattutto, una preziosa e lucida riflessione sulla prostituzione come forma di violenza sessuale, psicologica e sociale, incompatibile con la difesa dei diritti umani e frutto dei meccanismi di una società patriarcale.Per la prima volta è la voce di una sopravvissuta alla prostituzione che, attraverso il movimento SPACE International, denuncia le violenze subite, ponendosi come soggetto politico che chiede l’abolizione del sistema prostituente.
Nica Mammì
LinFa: laboratori di autocostruzione per mamma e papà
Fiabosco lancia un calendario di appuntamenti per tutta la famiglia. Il primo in Piemonte
Come costruire con le proprie mani una casa a misura di bambino
Parte domenica 7 Ottobre LinFa – Laboratori in Famiglia, il percorso che propone laboratori diautocostruzione, riuso creativo e percorsi multisensoriali promossi da Fiabosco in collaborazione con associazioni e professionisti di Torino e Piemonte. Si tratta di un progetto unico nel suo genere, dedicato ai piccoli ma anche e soprattutto agli adulti, invitati a lasciare scrivanie, computer e cellulari per (ri)mettersi a “fare”. Fare nel vero senso della parola perché, forti della convinzione che attraverso la manualità si possa ricominciare a “stare” insieme per crescere e scoprire con i propri figli, i laboratori proposti sono di autocostruzione smart. L’obiettivo di LinFa è quello di accompagnare gli adulti nel creare oggetti (e opportunità) per i propri figli, sfruttando il laboratorio come momento di condivisione, scambio e esperienza. Casa baby friendly per stimolare l’autonomia Ci sono degli oggetti imprescindibili per una casa baby friendly: dal seggiolone per la pappa alla culla, dal riduttore per il wc al fasciatoio. Altri oggetti, invece, ai più sembrano del tutto superflui, e solo con l’esperienza si capisce quanto invece possano fare la differenza. È il caso ad esempio della learning tower, o torretta per l’apprendimento, uno sgabello con balconcino che permette al bambino, in totale sicurezza e autonomia, di raggiungere le altezze degli adulti. Lo stesso vale per l’appendiabiti che consente ai bimbi di scegliere cosa mettersi e di imparare a vestirsi da soli, o del cestino dei tesori, una cesta piena di odori e forme del mondo, lasciata in mezzo a una stanza e che il piccolo può esplorare con i suoi tempi, spazi e sensi. Il lettino basso senza sbarre consente al bambino di scendere e salire in libertà, senza sentirsi chiuso e senza uscita; o ancora il pannello multisensoriale per la scoperta di movimenti, incastri e suoni del quotidiano, dal lucchetto all’interruttore della luce, ma in totale sicurezza, relax e autonomia. Insomma, i bambini amano partecipare alle attività di casa ed emulare le attività dei più grandi, in cucina, in bagno, ovunque. Soddisfare e assecondare la curiosità dei bimbi è fondamentale e secondo il metodo Montessori, i bambini vanno stimolati nel “fare” e nel partecipare alle attività di casa, e vanno aiutati con i giusti supporti perché possano essere autonomi. LinFa propone ai genitori di costruirli insieme questi supporti, in modo facilitato e divertente.
Laboratori: calendario e partner
I laboratori sono condotti da altri genitori che, in famiglia appunto, hanno già sperimentato l’autocostruzione. Il materiale viene fornito durante il corso e verrà preparato in anticipo; durante l’incontro infatti si procede con la sola fase di assemblaggio e rifinitura. E mentre mamma o papà sono al lavoro, i bimbi con uno dei due genitori, o soli a seconda dell’età, saranno coinvolti in altre attività parallele. Possono partecipare mamme e papà, ma anche nonne e nonni, zii, cugini, amici, babysitter!
Location d’eccellenza per questo progetto, unico in Piemonte: gli incontri avranno luogo di domenica mattina, da ottobre a giugno, dalle ore 11 all’interno di Fiabosco, il primo parco emozionale del Canavese. Appuntamenti che verranno garantiti anche in caso di brutto tempo negli spazi coperti della struttura ricettiva Equinozio, dove sono inoltre presenti servizi igienici ed il ristorante per garantire ogni comfort ai partecipanti. Il progetto è realizzato da Fiabosco in collaborazione con Casa maternità Prima Luce,Circowow, Equinozio, Janani la casa dell’Ayurveda e la rivista per famiglie Giovani Genitori, media partner del progetto.
Per chiedere a Generali di diventare leader contro i cambiamenti climatici
“Acqua alta in arrivo”, “Cambiamenti climatici in corso”. Con questi messaggi i volontari di Greenpeace hanno manifestato quest’oggi a Torino in Piazza Santa Rita, zona dove ha sede un’agenzia di Assicurazioni Generali. La stessa attività è stata replicata in circa altre 15 città italiane.
Il binomio cambiamenti climatici e Assicurazioni Generali è presto spiegato: da circa un anno Greenpeace, in collaborazione con Re:Common e molte associazioni internazionali, chiede al Leone di Trieste di smettere di assicurare e finanziare centrali e miniere a carbone, il più inquinante tra tutti i combustibili fossili.
«Lo scorso febbraio – dichiara Luca Iacoboni, responsabile della Campagna energia e clima di Greenpeace Italia – Generali ha approvato una “strategia sul cambiamento climatico”, un primo passo che però prevede delle pericolosissime “eccezioni” grazie alle quali il più grande gruppo assicurativo italiano potrà continuare a finanziare e assicurare il carbone in Polonia e Repubblica Ceca. Paesi che hanno impianti tra i più inquinanti d’Europa. Chiediamo a Generali – aggiunge Iacoboni – di diventare un vero leader nella lotta ai cambiamenti climatici, abbandonando il carbone senza eccezioni ed impegnandosi così ad assicurare a tutti i cittadini un futuro con meno disastri climatici».
Tra le “eccezioni” nella strategia di Generali ci sono: la centrale di Kozienice, secondo impianto più grande d’Europa; la miniera di Turow, che si calcola inquini l’acqua potabile di 30mila persone; la centrale di Opole, che raddoppierà la produzione nei prossimi anni e che già oggi emette ogni anno oltre 5 milioni di tonnellate di CO2 (tanta CO2 quanta ne emettono in media, nello stesso periodo, circa 2,5 milioni di SUV).
I volontari dell’associazione ambientalista hanno simbolicamente “portato” a Torino e in altre piazze italiane l’innalzamento del livello del mare, che secondo uno studio dell’Enea sarà nel nostro Paese di 90-140cm al 2100. Tra le cause principali di questo fenomeno ci sono proprio i cambiamenti climatici, oltre ad altri fattori come erosione delle coste e cementificazione. L’Enea ha recentemente prodotto anche delle dettagliate mappe che analizzano diverse zone d’Italia particolarmente a rischio.
«Tra le città più in pericolo c’è Venezia ma anche Trieste, sede storica proprio di Generali. Speriamo che questo paradosso spinga il management del Gruppo – conclude Iacoboni – a prendere una posizione davvero ambiziosa sul tema dei cambiamenti climatici, iniziando dall’abbandono immediato del carbone senza nessuna eccezione perché non abbiamo davvero più tempo da perdere e, se non agiamo oggi, domani potrebbe essere già troppo tardi».
A dicembre si terrà in Polonia la annuale Conferenza sul Clima (COP24), proprio vicino ad alcuni degli impianti in cui Generali si trova coinvolta. Gli occhi di tutto il mondo saranno puntati sulla Polonia e soprattutto sugli impianti a carbone. Generali ha la possibilità di giocare un ruolo fondamentale in uno dei momenti storici più importanti nella lotta ai cambiamenti climatici. Speriamo che ne prenda consapevolezza e diventi un leader del settore da imitare in tutto il mondo.
“Si impegna il Presidente Chiamparino a perseguire tutte le soluzioni utili per affermare la candidatura dei Comuni olimpici, disponibili a condividere l’organizzazione, per ospitare in Piemonte le Olimpiadi delle Alpi”, questa la richiesta dell’ordine del giorno presentato dal presidente del Movimento Nazionale per la Sovranità, Gian Luca Vignale e che oggi ha ottenuto il parere favorevole della giunta e dell’intera maggioranza consiliare. “Dopo che il Sindaco Appendino ha preferito rinunciare alle Olimpiadi del 2016 piuttosto che perdere la propria maggioranza – sbotta Vignale – diventa indispensabile il ruolo della Regione e dei sindaci dell’arco alpino olimpico piemontese”. “Nulla è ancora perduto – dichiara il presidente del gruppo consiliare MNS – e ora non bisogna perdere tempo prezioso in polemiche o giudizi. Le responsabilità sono evidenti, ma ora bisogna agire uniti per provare a dare al Piemonte un’occasione unica come i giochi olimpici. Per questo serve che Chiamparino, anziché stare alla finestra, tiri fuori la voce e assuma il ruolo di governatore che gli è stato affidato. Esattamente come Zaia è riuscito ad inserire Cortina, così il presidente della regione Piemonte oggi può ancora lavorare per sostenere la candidatura delle Valli Olimpiche”. “Nonostante in molte occasioni non ho mancato di attaccare lui e la sua Giunta –continua Vignale – se sarà necessario sarò al fianco suo e dei sindaci dei comuni olimpici”. “Il Coni può ancora modificare il documento – conclude -. Né Milano né Cortina hanno gli impianti oggi perfettamente operativi delle vallate olimpici. Perdere questo patrimonio e doverne costruire di nuovo sarebbe una scelta scellerata e dispendiosa. Ma serve una voce ferma e determinata che riesca a far capire al Coni per quale motivo il Piemonte può essere l’elemento più importante della candidatura italiana”.
L’ordine del giorno, infine, invita la città di Torino – senza alcun onere per le casse comunali – a mettere a disposizione gli impianti ex-olimpici per poter ospitare le discipline del ghiaccio.
Il testo sarà approvato nella prossima seduta consiliare.