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Dalla Regione un aiuto contro le nuove povertà

Saranno 270 i progetti finanziabili in tutte le Province. Obiettivo: contrastare ogni forma di povertà, assicurare la salute e benessere per tutti e ad ogni età e fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, oltre che opportunità di apprendimento permanente riducendo, allo stesso tempo, le ineguaglianze.

 

Senza dimenticarsi di promuovere un’agricoltura sostenibile. L’esponente della Giunta regionale: «Estrema soddisfazione per la grande partecipazione al bando, che va a sostenere progetti a favore del benessere di tutti i Piemontesi portati avanti dalle tante realtà che, in questa pandemia, sono sempre state in prima linea senza mai tirarsi indietro».

Sostenere con azioni concrete ed efficaci ogni iniziativa contro la povertà, in particolare quelle nuove, in aumento a causa della pandemia. Garantire e assicurare salute e benessere per tutti ad ogni età e fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, offrendo opportunità di apprendimento permanente. Ridurre le ineguaglianze e promuovere un’agricoltura sostenibile: sono queste le finalità dei 317 progetti pervenuti al settore «Politiche per i bambini e le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale» della Direzione Sanità e Welfare. Le graduatorie sono state pubblicate sul «BUR».

Il bando per il Terzo Settore, promosso dalla Regione e fortemente voluto dall’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ha riscontrato un grande successo, cartina di tornasole della bontà dello stesso e del fatto che va a colmare, almeno in gran parte, un’esigenza molto sentita dai territori, stremati dalla pandemia. Molto importante la cifra messa a disposizione, che ammonta a quasi 6 milioni di euro (5.907.686,00, per la precisione). Uno stanziamento di un’entità che, in questo settore, non si era mai vista prima. Inoltre il bando era aperto per la prima volta in assoluto, oltre alle organizzazioni di volontariato ed alle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri regionali, anche alle Fondazioni Onlus, alle sezioni territoriali ed ai circoli affiliati alle associazioni di promozione sociale nazionali.

Se si calcola che mediamente ogni progettualità ha coinvolto circa altri 10 soggetti tra partner e collaboratori complessivamente si sono raggiunti oltre 3.170 Enti. Un numero molto significativo se si pensa che ai Registri regionali delle organizzazioni di volontariato e a quello delle associazioni di promozione sociale, a fine 2020, erano iscritte complessivamente 4.162 organizzazioni di cui 3.402 organizzazioni di volontariato e 760 associazioni di promozione. La presenza percentuale di queste organizzazioni nelle diverse province piemontesi vede primeggiare ovviamente Torino con il 38,65%, seguita da Cuneo con il 16,72% e Novara, con il 10,93%. Importante la presenza anche nel Biellese (6,70%), nel Vercellese (5,69%), nell’Astigiano ( 5,67%) e nel Vco (3,48%).

Ognuna delle province piemontesi ha ottenuto progetti finanziati con una prevalenza nella provincia di Torino 58,33%, seguita da quelle di Cuneo 12,12%, Novara 9,09%, Biella 7,58%, Alessandria 4,55%, Asti 3,79%, Vercelli 3,03% e Verbano Cusio Ossola con 1,51%.

Tra tutti i progetti presentati solo 46 sono risultati non ammissibili in quanto privi dei requisiti richiesti, mentre soltanto uno è stato ritirato per sopraggiunti motivi.

Dei 270 progetti risultati ammissibili 152 sono stati presentati da organizzazioni di volontariato, 104 da associazioni di promozione sociale o articolazioni territoriali e dai circoli affiliati alle associazioni di promozione sociale e 14 da Fondazioni del Terzo Settore.

Sono state formulate sei distinte graduatorie, poiché per favorire la partecipazione degli Enti più piccoli e caratterizzati da un loro stretto rapporto con le comunità locali erano state previste due tipologie di finanziamento: progetti che richiedevano un finanziamento compreso tra 30mila ai 100mila euro e progetti che richiedevano un finanziamento minore compreso tra 10mila ai 29.999 euro.

«Il risultato di questo bando – spiega l’assessore regionale al Welfare – Chiara Caucino – è estremamente positivo perché dimostra la volontà di fare e la capacità di mobilitazione del mondo del volontariato che, fin dal primo giorno della pandemia, non ha avuto paura e l’ha affrontata a testa alta e a caro prezzo, sempre con un unico obiettivo: aiutare gli altri, in particolare i più fragili e i più deboli». «L’importanza della cifra stanziata – conclude Caucino – è la dimostrazione di quanto la Regione tenga a questo comparto e intenda sostenerlo in ogni modo. Nostra ferma intenzione, infatti, è stata sempre quella di tutelare i più deboli e i più fragili, che grazie al fondamentale supporto del Terzo settore, possono aumentare significativamente il loro benessere essendo aiutati non certo a parole, ma con azioni e progetti mirati ed efficaci».

Gallo (Pd): “Covid Hotel, un altro flop della Giunta Cirio”

“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata finalizzata a capire quale sia esattamente la situazione dei Covid Hotel in Piemonte e come vengano utilizzati per far fronte alla pandemia, isolando i pazienti ancora positivi, ma dimessi dagli ospedali, e chi ha contratto il Covid, ma non può osservare la quarantena a casa.

 

Nel novembre scorso erano 63 gli alberghi che avevano aderito alla manifestazione d’interesse per un totale di 2271, ma in realtà sono stati decisamente meno! Ecco uno dei motivi per cui gli ospedali sono sovraffollati” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“In questa terza ondata gli ospedali sono particolarmente sotto pressione, anche per i casi paucisintomatici che non richiedono ricovero in terapia intensiva, casi che, se si fossero attivati anche i Covid Hotel, avrebbero potuto essere curati, appoggiandosi a strutture extraospedaliere e consentendo così agli ospedali di occuparsi dei pazienti più gravi e di non limitare, in modo tanto ampio, i ricoveri per altre patologie, oltre che di evitare gli affollamenti” precisa Gallo

“La tabella e i dati forniti dall’Assessore Icardi – conclude Raffaele Gallo – ci certificano che dei 14 Covid Hotel in Piemonte 5 sono state le convenzioni stipulate: 2 sono in corso (di cui una stipulata solo il 9 aprile 2021), 2 sono scadute, ma prorogabili, anche se non ci è dato di sapere se sono state prorogate, e una è scaduta il 31 gennaio scorso. Questi sono numeri molto distanti dall’annuncio di novembre con 63 alberghi e 2271 camere. Possiamo concludere, quindi, che anche questa iniziativa della Giunta Cirio si è rivelata un flop”.

Il Piemonte scommette sull’idrogeno

Centri di ricerca, aziende e associazioni supportano l’iniziativa, voluta da Regione Piemonte e Città di Torino, per ospitare il Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno

“Il Piemonte scommette sull’idrogeno per contribuire alla crescita delle imprese, per lo sviluppo della ricerca e per il rilancio dell’economia, in chiave di sostenibilità ambientale. Oggi il Piemonte rappresenta in questo settore tecnologico la regione italiana con l’offerta più completa di spazi, dotazioni ed intelligence a servizio delle imprese nazionali ed è un territorio di eccellenza di livello europeo: le sue imprese e i suoi centri di ricerca sono in grado di rispondere alle nuove sfide sulle tecnologie dell’idrogeno lanciate dai mercati internazionali. Il Piemonte è una regione leader in Europa nel comparto manifatturiero con imprese teste di filiera nell’automotive, nell’aerospazio, nei settori ferroviario, chimica ed energia. Questo tessuto industriale alimenta filiere di eccellenza che coinvolgono piccole e medie imprese ad alto contenuto tecnologico a scala regionale, nazionale e internazionale. Una regione che si qualifica come un motore industriale nazionale. Siamo pronti e preparati per la grande sfida dell’idrogeno”.

Così l’assessore regionale all’Ambiente, Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati, nel corso della presentazione a centri di ricerca, aziende e associazioni, che sostengono l’iniziativa, del position paper proposto da Regione Piemonte e Città di Torino, per ospitare il Centro Nazionale di Alta Tecnologia, elaborato da Environment Park.

“La Città di Torino ha istituito a inizio 2020 un tavolo di lavoro specifico sull’idrogeno e le tecnologie emergenti ad esso collegate, denominato “Torino Circolare”. Obiettivi dell’iniziativa sono valorizzare gli attori della filiera della mobilità sostenibile cittadina e coordinare gli sforzi per far avanzare, in maniera coesa e inclusiva per il territorio, la ricerca e l’innovazione su questa nuova frontiera tecnologica – dichiara l’Assessore per l’Innovazione e la Smart City della Città di Torino, Marco Pironti – Siamo molto contenti di veder convergere il nostro lavoro nella proposta istituzionale allargata guidata dalla Regione Piemonte. In questo modo il nostro territorio potrà assumere un ruolo strategico rispetto al Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno”

Una regione, dunque, nella quale è presente un ecosistema di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico di rilevanza europea; una rete di competenze gestite dai centri di ricerca pubblici del territorio che dialogano con imprese locali, nazionali e internazionali e, parallelamente, un sistema di imprese manifatturiere attive nel campo dell’idrogeno, concentrate in diverse filiere.

Una candidatura, o più tecnicamente una manifestazione di interesse spontanea, sostenuta dal sistema della ricerca e del trasferimento tecnologico – Politecnico di Torino, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale , IIT (Istituto Italiano di tecnologia) e Environment Park-  e da moltissime aziende:  Acea Pinerolese Industriale; Alstom Ferroviaria; Avio, Avio Aero; Cim 4.0; Fpt Industrial brand di Cnh Industrial; Gtt – Gruppo Torinese Trasporti; Comau;  Iren; Italgas, Leonardo, Marelli Europe; Novamont; Giacomini; Memc Electronic Materials; Punch Torino; Sagat; Smat – Società Metropolitana Acque Torino; Solvay Specialty Polymers Italy, Thales Alenia Space Italia e Toyota Motor Italia. E a queste, altre se ne aggiungeranno.

A supportarla anche Dap – Distretto Aerospaziale Piemonte, Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte, Confapi Piemonte, Cna Piemonte, Sindacato Artigiani CasArtigiani, Amma (Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate) e Anfia.

La “candidatura” sarà inviata al Governo nei prossimi giorni.

“Il lavoro agile raddoppia il valore nel Bilancio del Piemonte”

Andrea Cane (Lega Salvini Piemonte): “un futuro di opportunità da cogliere”

“Un bilancio che, pur pagando il disavanzo ereditato, guarda al futuro – dichiara il Consigliere regionale Andrea Cane dopo il voto in aula del documento previsionale triennale – con grande e rinnovata attenzione alla sanità, al lavoro e la formazione all’interno dei quali è presente anche il il Fondo regionale per il lavoro agile o smart working, che ha solo un anno di vita ma ha raddoppiato il primo valore finanziato con altri 500 mila euro che si aggiungono a quelli della Legge regionale dello scorso anno”.
“Quando iniziammo a parlare in Consiglio regionale di smart working o lavoro agile nell’estate 2019 – prosegue l’esponente della Lega Salvini Piemonte, primo firmatario dell’emendamento che aveva portato alla creazione del Fondo – nessuno avrebbe immaginato l’accelerazione spinta dall’emergenza pandemica che ci aspettava. Durante la fase più acuta del lockdown il lavoro agile ha coinvolto il 97% delle grandi imprese, il 94% delle PA italiane e il 58% delle PMI. In Piemonte un terzo dei lavoratori dipendenti ha lavorato da casa e a settembre 2020, tra rientri consigliati e obbligatori, in media i lavoratori nelle grandi aziende private hanno lavorato da remoto per la metà del loro tempo. Il lavoro agile oggi in Piemonte è declinato in tante nuove opportunità da cogliere, dall’holiday working appena lanciato dall’assessore al Turismo Vittoria Poggio sino al progetto di ripopolamento e di riqualificazione dei borghi montani di cui sono promotore, denominato ‘Coworking in Valle’, che riprenderà a pieno regime non appena le condizioni pandemiche lo permetteranno”.

Regione Europea dello Sport, Piemonte candidato ufficiale

“A Roma è stata ufficialmente presentata la candidatura del Piemonte a Regione Europea dello Sport nel 2022.

 

Si tratta del passo formale che segue a un lungo lavoro di preparazione di questa candidatura, iniziata con una lettere inviata ad ACES Europe in cui manifestavamo la nostra intenzione di correre per questa importante occasione – spiega l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Possiamo vantare, e questo è testimoniato dalle decine di competizioni di prestigio internazionale che ospitiamo e dalle migliaia di realtà dedite alla promozione sportiva che operano sul nostro territorio, un indiscusso talento sul fronte dell’organizzazione e della promozione dell’agonismo in ogni sua forma. Sono convinto che il Piemonte abbia le carte in regola per vincere questa sfida. Inoltre credo che diventare Regione Europea dello Sport, oltre che un prestigioso riconoscimento per il lavoro di tutti, sia anche un messaggio per il futuro: il Piemonte vuole ripartire, vuole lasciarsi alle spalle la pandemia, vuole tornare a vivere e a parlare di sport e vuole vedere i suoi atleti nuovamente liberi di allenarsi davanti ai tifosi e agli appassionati”.

Napoli (Cambiamo!): “Cirio rivisiti i progetti del Recovery plan”

La giunta regionale piemontese ha “fotografato”, diciamo così, la bellezza di 1273 progetti da inserire nel Recovery Plan nazionale per un totale di circa 27 miliardi di spesa. Mi fermo sulle cifre:

 

disponendo l’Italia di 191 miliardi circa, fra aiuti e prestiti, quei 27 miliardi rappresentano qualcosa come il 14-14,5% e il Piemonte è una delle 20 Regioni. Con questo non intendo discutere la bontà dei progetti raccolti dalla giunta Cirio.

     Osservo soltanto che non potendo essere tutti accolti, quelli de Piemonte come di altre Regioni, mi chiedo se non sia più proficuo riesaminare la massa dei micro-progetti per valutare la loro congruità rispetto ai progetti quadro del governo, evitando così di registrare, una volta approvato il Recovery, la sollevazione di quanti ritengono frustrate le loro legittime aspettative. Se ogni Regione presentasse 1200 progetti, non oso immaginare la dispersività delle risorse per finanziare 24.000 progetti sparsi sul territorio. Con quale scarso beneficio per le popolazioni locali  e per il Paese nel suo complesso è facile immaginare.

Osvaldo Napoli, capogruppo di Cambiamo! in Consiglio comunale di Torino

Gioco d’azzardo, in Regione oltre 20mila emendamenti

Sono oltre 20mila gli emendamenti depositati, relativi alla proposta di legge Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP), presentata dal Claudio Leone (Lega) e richiamata in Aula per la discussione.

La Pdl intende modificare l’attuale normativa sul gioco d’azzardo che ha delimitato e circoscritto la possibilità del gioco legale sul territorio, in particolare riducendo il numero di slot-machine.

Più di 15mila emendamenti sono stati depositati da Luv, altri da tutti i partiti di opposizione e alcuni anche di maggioranza.

Allasia: “Basta violenze, la Tav è un’opera strategica”

Il presidente del Consiglio regionale sugli scontri in Valle di Susa tra Polizia e No Tav

 

“La Tav è un’opera strategica per il Piemonte e per l’Italia, decisa democraticamente che porterà benefici all’intero Paese. Trovo assurdo che in un momento difficile come quello attuale, ci siano azioni violente anche ai danni degli operatori del cantiere. L’ennesima indecente guerriglia in Valle di Susa contro le forze di Polizia è stata  provocata da dei delinquenti, e come tali devono essere trattati. Faccio un appello al Ministro dell’Interno affinché intervenga duramente per mettere fine a queste continue violenze. Ringrazio ed esprimo ancora una volta solidarietà e vicinanza alle nostre forze dell’ordine e a tutti i lavoratori impegnati nella costruzione della Tav.”

Un odg di Biletta (Fi) per sostenere le piscine

“Abbiamo approvato in Consiglio un ordine del giorno che abbiamo presentato come Forza Italia per chiedere da parte della Regione Piemonte un sostegno concreto al mondo delle piscine.

bilettaE’ evidente che quello degli impianti natatori e delle piscine sia stato uno dei comparti produttivi legati al mondo dello sport più colpito dalle conseguenze delle misure restrittive attuate per limitare i contagi da Covid.

Queste società e associazioni non hanno proprio più aperto al pubblico da quando è iniziata la pandemia e devono fare i conti con costi di gestione tra i più elevati nel mondo dello spot. Anche durante questo lungo lockdown ad esempio le attività di riempimento e ricambio dell’acqua nelle vasche è stato continuamente effettuato per evitare il deperimento delle strutture, una voce di bilancio tra le più pesanti che quindi i gestori non hanno potuto limitare o stoppare. Ecco quindi che il nostro ordine del giorno, richiamandosi al D.Lgs 28 febbraio 2021 n. 38, impegna la Giunta di mediare con gli enti gestori del servizio idrico integrato di dare attuazione alla nuova norma in tempi brevissimi in modo che le società possano vedere applicate tariffe per l’uso pubblico del bene per la fornitura d’acqua e non quelle di natura commerciale. Si tratterebbe di uno sconto importante che potrebbe costituire una boccata d’ossigeno per tante Società e Associazioni che animano il nostro territorio e svolgono una funzione di socializzazione per lo sviluppo psico fisico delle persone di ogni età, in particolare quelle appartenenti alle fasce più deboli”. Ad affermarlo il vicecapogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, Alessandra Biletta, prima firmataria dell’ordine del giorno collegato al Bilancio approvato oggi in Consiglio regionale e i consiglieri Ruzzola, Graglia e Vercellotti.

La Regione approva il bilancio di previsione

L’Assessore Andrea Tronzano “destinate risorse importanti a molti settori”

E’ stato approvato a maggioranza, dopo un lungo iter il Bilancio di Previsione 21/23 della Regione; un Bilancio incardinato da quelle che erano, come hanno ricordato durante la discussione sia il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore Andrea Tronzano le indicazioni della Corte dei Conti che prevedono di garantire solo spese obbligatorie e indifferibili e interventi per fronteggiare l’emergenza Covid con un ridimensionamento generalizzato della spesa corrente. Obiettivo raggiunto ma sempre tenendo ben in evidenza sia gli aspetti finanziari che anche quelli operativi

I numeri del Bilancio regionale prevedono Entrate (e di conseguenze uscite) in competenza sul 2021 per 19,928 miliardi di euro e 23,502 miliardi di cassa, mentre per l’esercizio 2022 vi sono entrate di competenza per 18,993 miliardi di euro e per l’esercizio 2023 sono previste entrate in competenza per 18,621 miliardi di euro.

“Soddisfatto del lavoro portato a termine e grazie al contributo di tutti – il commento dell’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano – in un momento di difficoltà oggettiva legato alla pandemia siamo riusciti a dotare l’Ente di un Bilancio che mette in sicurezza i conti e dà anche alcune prospettive su diversi settori. Abbiamo fatto fronte a 550 milioni per la copertura dei mutui, mentre 323 milioni sono stati riservati al disavanzo e 123 milioni destinati a un fondo per i crediti di dubbia esigibilità. L’Ente – ricorda l’assessore Tronzano – con un disavanzo di 6,5 miliardi ha di fatto una capacità di indebitamento pressoché nulla. Inoltre nella predisposizione del documento abbiamo dovuto far fronte a mancate entrare a causa della sospensione delle cartelle esattoriali, con 68 milioni in meno per il recupero dell’evasione del bollo auto. In questo Bilancio inoltre mancheranno anche i 90 milioni del mutuo acceso dalla Giunta regionale precedente e i 200 milioni derivanti dal rientro di capitale di Finpiemonte.

Ma nonostante questa difficoltà abbiamo cercato di lavorare dando alcune prospettive – continua l’Assessore Tronzano – destinando risorse importanti a vari settori. Lavoro e la formazione 412 milioni (85,5 milioni per il mercato del lavoro, 46 milioni per la formazione professionale, 14 milioni per il sostegno all’occupazione, 265 milioni per la politica regionale per il lavoro e la formazione professionale). Istruzione e diritto allo studio: 79 milioni (di cui 9,911 sull’edilizia scolastica e 26,4 milioni per le borse di studio). Politiche Sociali 226 milioni (di cui 26 milioni sulla disabilità, 71 milioni sulle politiche per gli anziani e 53 milioni per gli interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale e 1 milione sul banco alimentare a sostegno nuove povertà. Sulla sanità destinati 10 milioni per gli emotrasfusi e 10 milioni per la medicina territoriale”. Per gli Extralea 50 milioni. Tutela del territorio e dell’ambiente 192 milioni (27 milioni sulla tutela e valorizzazione delle risorse idriche; 27 milioni sullo sviluppo sostenibile dei territori montani e dei piccoli comuni). Sviluppo economico e competitività 232 milioni (9 milioni su industria Pmi e artigianato, 7 milioni commercio, 208 milioni per la competitività e sviluppo economico). Trasporto e diritto alla mobilità; 695.milioni. Agricoltura e politiche agroalimentari 83 milioni. Cultura 79 milioni. Turismo 35 milioni. Politiche giovanili sport e tempo libero 19 milioni.