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Film Fund, la Regione sostiene cinema e tv

La Regione ha confermato anche per quest’anno il sostegno al programma «Piemonte Film Tv Fund» dedicato alle imprese di produzione audiovisiva, cinematografica e televisiva con una dotazione di 1,5 milioni di euro. La delibera, approvata questa mattina dalla Giunta, porta la firma degli assessori alle Pmi, Andrea Tronzano e alla Cultura, Vittoria Poggio: entro metà aprile sarà pubblicato sul sito della Regione l’avviso con i criteri e i requisiti per partecipare alla selezione.

L’ASSESSORE ALLA CULTURA, VITTORIA POGGIO: «SEGMENTO IN ESPANSIONE CHE HA PRODOTTO RICADUTE DI 21 MILIONI NEGLI ANNI PRECEDENTI»

«In questi anni il consumo di prodotti televisivi e cinematografici da parte delle famiglie è aumentato moltissimo – ha sottolineato l’assessore Poggio – In questo periodo sono presenti in Piemonte numerose troupe impegnate nella realizzazione di riprese per il cinema e per la tv. Si tratta, quindi, di un segmento in grande espansione da sostenere come industria a cui dare valore per aiutare le aziende e allo stesso tempo per mantenere viva la cultura audiovisiva e cinematografica nata proprio a Torino assieme con la Rai».

«Un comparto quello delle attività audiovisive – aggiunge l’Assessore Tronzano – che esprime, come ho potuto verificare di persona nel corso delle visite alle aziende, professionalità eccellenti nel nostro territorio, con un numero multiforme di micro piccole e medie imprese che operano con grande qualità. Piemonte Film Tv Fund si conferma uno strumento valido per favorire lo sviluppo economico e professionale del settore della produzione cinematografica e televisiva.

Il provvedimento rientra nel pacchetto di misure a sostegno del comparto della Cultura. Il progetto «Piemonte Film Tv Fund» già avviato negli anni precedenti ha dato origine a ricadute economiche di 21 milioni di euro a fronte dei 4 assegnati dalla Regione a titolo di contributo.

«L’esperienza di “Piemonte Film Tv Fund” – ha aggiunto l’assessore Poggio – nel triennio 2018-2020 è stata molto positiva: a fronte di 27 opere finanziate e di 4 milioni di euro di contributi a fondo perduto concessi alle imprese, vi è stata una ricaduta in termini complessivi sul Piemonte tra personale, beni e servizi e strutture ricettive superiore ai 21 milioni di euro».

Questo settore, soltanto per quanto riguarda la filiera cinematografica tra produttori, distributori, industrie tecniche, esercenti, produttori di apparecchi cinematografici genera un giro d’affari di circa 4 miliardi di euro in Italia e vede attive oltre 2.000 aziende, in prevalenza di piccole dimensioni il 97% delle quali è sotto i 10 milioni di fatturato.

Confagricoltura a Cirio: collaborazione per  la ripresa del Piemonte

Enrico Allasia: l’agricoltura è impegnata in prima linea per sostenere la ripresa con un ruolo ativo nella realizzazione dei progetti del Recovery Plan

 

Il presidente regionale di Confagricoltura Enrico Allasia è intervenuto ieri pomeriggio (25 marzo) alla videoconferenza presieduta dal governatore del Piemonte Alberto Cirio per una valutazione generale con le categorie economiche sulle proposte che il Piemonte presenterà al Governo in materia di interventi da adottare nell’ambito del cosiddetto Recovery Plan, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nel suo intervento Allasia ha ricordato al presidente Cirio la stagione di profondi cambiamenti che sta vivendo la nostra agricoltura, anche per effetto della pandemia; le difficoltà del settore provato dalla crisi, acuita dalla situazione contingente che si è innestata su un sistema economico già strutturalmente debole e la necessità di interventi urgenti per migliorare competitività, innovazione e sostenibilità del nostro sistema produttivo.

Per Confagricoltura è necessario mettere in campo interventi per colmare le lacune legate al ritardo organizzativo e tecnologico del Piemonte; rafforzare le nostre filiere produttive; potenziare le infrastrutture logistiche e digitali; efficientare il sistema delle risorse idriche; riformare la Pubblica Amministrazione; sostenere la multifunzionalità dell’agricoltura nell’ottica della transizione ecologica ed energetica grazie al riutilizzo dei sottoprodotti per fini energetici, quali biogas, biometano ed idrogeno, sostenere le produzioni integrate e biologiche; contrastare il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico e  sensibilizzare l’opinione pubblica per favorire la consapevolezza dei consumatori e valorizzare il ruolo dell’agricoltura. “Manifestiamo il  pieno impegno di Confagricoltura a collaborare – ha concluso Enrico Allasia – e chiediamo alla Regione di essere coinvolti in modo attivo nella definizione degli impegni e nella realizzazione delle azioni progettate”.

 

 

Lotta senza sosta all’amianto, arrivano nuovi fondi

Rimozione amianto, dalla Regione 802mila euro a Comuni e Atc

La Giunta approva i criteri per l’assegnazione dei contributi che avverrà attraverso due bandi.

Marnati: “Ulteriore passo avanti per bonificare aree di interesse pubblico e tutelare la salute pubblica”; Carosso: “Importante realizzare politiche e interventi per supportare i nostri Comuni”; Caucino: “Auspico che le Atc colgano appieno questa occasione”

Via libera dalla Giunta all’approvazione dei criteri per l’assegnazione dei contributi destinati a Comuni e Atc per le operazioni di bonifica dei manufatti contenenti amianto. Degli 802mila euro messi a disposizione dalla Regione, 500mila saranno destinati alle Agenzie Territoriali per la casa e 302mila ai Comuni.

“Un ulteriore passo avanti per bonificare altre aree di interesse pubblico e tutelare la salute pubblica – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Questa resta per noi una imprescindibile priorità”.

“La Regione Piemonte con questo importante provvedimento prosegue con la sua azione di tutela della Salute dei cittadini piemontesi – ribadisce il Vicepresidente e Assessore agli Enti locali, Fabio Carosso – L’amianto rimane una ferita aperta per la nostra Regione ed è importante realizzare politiche e interventi per supportare i nostri Comuni nelle opere di bonifica”.

“La bonifica dell’amianto è un passaggio fondamentale per tutto il territorio – aggiunge l’assessore regionale al Welfare con delega alla Casa, Chiara Caucino – e per questo la Regione ha voluto offrire anche alle tre Atc presenti sul territorio il suo contributo economico. Auspico che le Agenzie Territoriali per la casa colgano appieno questa occasione”.

Con la deliberazione di Giunta si intende dare continuità al programma di risanamento del territorio piemontese.  Due i bandi previsti: per quanto riguarda la concessione di contributi ai Comuni, è previsto un contributo di importo massimo pari a 50mila euro per ogni richiesta, che dovrà garantire la copertura dei costi di rimozione, trasporto e smaltimento. Si tratta di interventi di bonifica, con rimozione di coperture in cemento-amianto, su edifici di proprietà privata a seguito di ordinanze comunali cui i proprietari non hanno provveduto; attraverso l’utilizzo di questi fondi si intende pertanto supportare il Comune – al quale competerà l’azione di rivalsa per il recupero delle somme anticipate – a realizzare le operazioni di bonifica, a tutela della salute pubblica laddove vi sia presenza di manufatti contenenti amianto in stato di degrado per i quali non è stata realizzata la bonifica nonostante le ordinanze emesse a seguito delle verifiche di Asl e Arpa.

Per quanto riguarda le Agenzie Territoriali per la Casa, il contributo massimo per ogni singola richiesta sarà di 100mila euro e nella formazione della graduatoria saranno considerati prioritari gli interventi che riguardano manufatti non confinati e accessibili, e, tra questi, quelli contenenti amianto in matrice friabile. Il contributo regionale è destinato alla copertura dei costi netti di bonifica e di ripristino.

“Piemonte cuore d’Europa”, terminato il roadshow

L’ultimo incontro sul territorio per condividere con gli attori economici e gli enti locali le linee guida dei nuovi fondi europei e del Recovery Plan.  Il presidente Cirio: “Saranno la benzina da mettere nel motore del Piemonte”

“Se da una parte dobbiamo camminare con l’occhio vigile alla sanità e al vaccino, dall’altra dobbiamo riservare un’attenzione altrettanto vigile all’economia e alla ripartenza di un Piemonte in cui tutti chiedono di poter tornare a lavorare il prima possibile. E oggi abbiamo gli strumenti per poterlo fare, ovvero il Recovery Plan e i fondi europei scritti con il territorio, che saranno la benzina da mettere nel motore del Piemonte”: è quanto ha dichiarato il presidente Alberto Cirio a conclusione della tappa di Torino di “Piemonte Cuore d’Europa”, svoltasi nella Sala della Trasparenza del Palazzo della Regione e in diretta streaming su https://piemonte2021-2027.eu

E’ così terminato il roadshow che la Regione ha voluto organizzare per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e istituzionale di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa: dai fondi del Recovery Plan, per i quali è stato presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, alla prossima programmazione dei fondi europei 2021-2027, che avrà un valore di quasi 4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al passato). Una programmazione che si concentrerà su 5 obiettivi: un Piemonte più intelligente e competitivo, più verde e sostenibile, più connesso, più sociale e inclusivo, più vicino ai cittadini.

Tra i temi evidenziati dai rappresentanti delle istituzioni, delle varie categorie economiche, dei sindacati e dalle numerose istituzioni (tra i partecipanti il prefetto Claudio Palomba, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, la sindaca di Torino e della Città metropolitana Chiara Appendino, il presidente della Camera di Commercio Dario Gallina e della Fondazione CRT Giovanni Quaglia, il segretario generale della Compagnia di San Paolo Alberto Anfossi, il direttore dell’Unione Industriale Angelo Cappetti, i rettori dell’Università e del Politecnico di Torino Stefano Geuna e Guido Saracco) l’individuazione di pochi ma grandi progetti capaci di generare competitività e occupazione con particolare riguardo alla filiera dell’innovazione, la redazione di bandi calibrati sulle esigenze dei destinatari per facilitarne l’accesso, l’utilizzo veloce delle risorse a disposizione come strategia basilare per colmare il divario con gli altri Paesi, la creazione dei distretti del commercio, l’investimento sull’istruzione e sulla formazione professionale in quanto chiavi di volta per la riconversione delle imprese e la coesione sociale, il recupero delle aree dismesse, lo sviluppo della digitalizzazione per favorirne l’attrattività e la sostenibilità. Tra i progetti prioritari il Parco della Salute, il Manufacturing Center e la Città dell’Aerospazio di Torino, la Città della Scienza di Grugliasco. Senza dimenticare la semplificazione amministrativa, il contrasto al dissesto ideogeologico, l’attenzione alla qualità della vita nelle zone di montagna.

“Entro fine marzo avremo consolidato il documento che arriverà al premier Draghi – ha aggiunto il Presidente – e che scriveremo dopo essere andati nelle varie province con un’iniziativa che ha rappresentato un momento di concertazione per fare in modo che i documenti non vengano scritti in un palazzo o in un ministero, ma sui territori. Trasmetteremo le istanze che sono pervenute e, Covid o non Covid, andremo avanti senza perdere neanche un minuto su questi strumenti di ripartenza economica e sociale. Potremo però ripartire davvero quando saremo tutti vaccinati. La pandemia non ci deve fermare nel programmare la ripresa del Piemonte. Ma nulla ha senso se non ci vacciniamo, perché vincerà la sfida del futuro chi vaccinerà prima i propri cittadini. Il Piemonte è virtuoso, ai vertici nel rapporto residenti/vaccinati, ma lo fa in base alle dosi che ha”.

Il presidente Cirio ha poi evidenziato come questo sia un momento storico, perché si stanno definendo le linee di indirizzo per lo sviluppo dei prossimi 10 anni: “Abbiamo a disposizione cifre che non vedremo mai più e che ci permetteranno di favorire lo sviluppo del sistema produttivo e infrastrutturale. Ma saremo competitivi solo se sapremo individuare e condividere progetti con immediate ricadute sul territorio, oltre a investire sull’istruzione e sulla formazione professionale. Sono certo che se porteremo al presidente Draghi un documento del Piemonte, e non solo della Regione, daremo alla nostra voce più forza. Importante sarà anche poter applicare il cosiddetto ‘Modello Genova’ per le opere pubbliche, perché, senza abbassare di un centimetro l’attenzione verso la legalità, abbiamo bisogno di regole veloci e facili da applicare”.

Infine, riassumendo le richieste più ricorrenti pervenute dai partecipanti agli incontri sul territorio, il presidente Cirio ha messo l’accento sul fatto che “il Piemonte è una terra che patisce anni di isolamento ed ha sete di infrastrutture, di autostrade, di metropolitane, di collegamenti ferroviari da costruire o da terminare. Ce ne sono in ogni provincia. Per questo non appena avremo disponibilità dei primi fondi partiremo con le opere mancanti di accompagnamento alla Torino-Lione, la Novara-Vercelli, la Pedemontana, il collegamento con la Svizzera, il completamento del Tenda da una parte e il collegamento con la Liguria dall’altra, alle quali voglio unire un grande sistema di opere per il turismo outdoor, dalla ciclopedonalizzazione del lago Maggiore all’utilizzo delle tratte ferroviarie abbandonate da anni per farne piste ciclabili e consentire così al Piemonte di diventare una regione modello per questo tipo di offerta”.

Ad affiancare il presidente Cirio si sono succeduti il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e gli assessori Andrea Tronzano, Elena Chiorino, Fabrizio Ricca e Maurizio Marrone, che hanno parlato dell’importanza dell’ascolto dei territori in un momento così importante, della necessità che le azioni politiche siano perfettamente integrate tra loro senza esclusioni e riportando al centro il ruolo della famiglia, del lavoro – in particolare quello femminile -, della formazione con strumenti come le Academy, che favoriscano l’incontro tra la formazione e le esigenze delle imprese.

I cinque obiettivi della programmazione dei fondi strutturali

Piemonte più intelligente

Sviluppare innovazione e competitività del sistema produttivo con attenzione alle pmi partendo dalle filiere manifatturiere tradizionali

Diffusione di tecnologie digitali e servizi digitali

Digitalizzazione per cittadini, pubblica amministrazione, imprese, trasporti

Rafforzamento dei processi di crescita e competitività delle pmi

Formazione

Mobilità sostenibile, nuovi vettori energetici, idrogeno

Banda ultralarga

Piemonte più verde

Infrastrutture verdi in ambiente urbano e periurbano

Efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico

Sviluppo di reti, strutture e impianti di stoccaggio dell’energia

Supporto alla produzione di energie rinnovabili

Adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione dei rischi e resilienza alle catastrofi

Economia circolare

Gestione forestale sostenibile

Gestione sostenibile delle risorse idriche e riduzione degli inquinanti

Rafforzamento della biodiversità

Tutela del paesaggio e tutela del suolo

Miglioramento qualità dell’aria attraverso mobilità urbana sostenibile e ciclabilità

Piemonte più connesso

Sviluppo della logistica come comparto strategico

Potenziare ed ammodernare i sistemi di trasporto su ferro

Sviluppare l’intermodalità

Sviluppo di reti ciclabili

Trasformazione digitale della logistica

Piemonte più sociale

Rafforzamento ed adeguamento dei percorsi formativi a tutti i livelli con potenziamento di servizi individualizzati

Academy verticali, Itse Ifts, alta formazione

Inserimenti lavorativi con tirocini ed apprendistato

Formazione continua legata alle esigenze di riqualificazione delle imprese o di riconversione produttiva

Sostegno all’imprenditorialità, al lavoro autonomo e alla creazione d’impresa

Sostegno alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro

Favorire l’accesso ai servizi per l’infanzia e minori e per le famiglie vulnerabili

Contrasto alla dispersione scolastica

Misure a sostegno della natalità

Consolidamento ed informatizzazione centri per l’impiego e servizi sociali

Sostegno al turismo, al patrimonio culturale e paesaggistico, al percorso di valorizzazione delle residenze reali

Sostegno allo sport, alla qualificazione degli impianti sportivi

Piemonte più vicino ai cittadini

Rafforzamento della capacità amministrativa

Rilancio delle periferie

Rigenerazione urbana

Città a misura dei cittadini:verde,sostenibile,vicina, solidale e partecipata

Progettazione integrata di area con ampia concertazione per aree omogenee

Superamento del digital divide

Sviluppo aree interne

Attenzione alle città medie

Maggiori informazioni su https://piemonte2021-2027.eu

I volti noti del Piemonte scendono in campo a sostegno del vaccino

Parte oggi la campagna di sensibilizzazione promossa dalla Regione. Il presidente Cirio e gli assessori Marnati e Icardi: “Grazie di cuore ai tantissimi testimonial che stanno accogliendo il nostro appello. Il vaccino ha bisogno di fiducia”.Il presidente del Consiglio regionale Allasia: “Serve combattere il sospetto e la disinformazione” 

 

Parte oggi la campagna comunicativa di sensibilizzazione per la vaccinazione della popolazione contro il Covid 19 lanciata dalla Regione Piemonte e fortemente voluta dall’assessore regionale alla Ricerca Covid, Matteo Marnati. 

Dai personaggi del mondo dello spettacolo a quelli dello sport passando per gli esponenti del mondo scientifico, della cultura e del giornalismo: tanti i piemontesi famosi che hanno accolto l’invito a scendere in campo per ricordare a tutti che “vaccinarsi è un atto di responsabilità nei confronti di sé stessi e degli altri” e che è l’unica arma per “sconfiggere definitivamente il virus”.

“Ci auguriamo che questa campagna – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore Matteo Marnati e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – possa contribuire a fugare i dubbi di chi ha ancora perplessità o timori”.

“Veniamo da mesi di grande dolore, paura e sofferenza, ma tutto questo può finire perché c’è il vaccino – sottolinea il presidente Cirio -. Possiamo davvero ripartire, ma potremo farlo insieme quando saremo tutti vaccinati”.

“Il vaccino è sicuro ed è l’unica strategia possibile per sconfiggere il Covid 19 e uscire dalla pandemia – aggiunge ancora l’assessore Marnati – Il Piemonte è tra le regioni che stanno procedendo più veloci nelle somministrazioni, ma abbiamo bisogno di un numero maggiore di dosi per riuscire a immunizzare ogni cittadino al più presto. E questo è l’appello che rivolgiamo al governo italiano e all’Europa”. 

“Per la prima volta dall’inizio della pandemia – dice l’assessore Icardi – abbiamo a disposizione un’arma straordinaria contro il virus: il vaccino. Affidiamoci con fiducia ai nostri medici”.

Una campagna di comunicazione diffusa inizialmente via social sui canali istituzionali della Regione, che si arricchirà di giorno in giorno di nuovi appelli al senso di responsabilità di altri personaggi famosi, e che da aprile, dopo Pasqua, sarà diffusa anche attraverso un maxischermo collocato in piazza Castello, sul quale “scorrerà” anche l’aggiornamento in tempo reale del numero dei vaccini somministrati sul territorio piemontese.

Alla campagna, al momento, hanno aderito Cristina Chiabotto, showgirl e conduttrice televisiva; Cristina Chirichella, pallavolista Igor Novara e nazionale; Evelina Christillin, presidente Fondazione Museo Egizio; Ezio Greggio, conduttore televisivo e regista; Marco Berry, illusionista e conduttore televisivo; Massimo Giletti, giornalista; Nicola Batavia, chef stellato; Piero Chiambretti, conduttore televisivo; Stefano Geuna, Rettore Università di Torino; Gian Carlo Avanzi, Rettore Università Piemonte Orientale; Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino; Pier Giorgio Odifreddi, matematico e scrittore; Vladimir Luxuria, Presidente Lovers Film Festival; Walter Rolfo, illusionista e conduttore televisivo; Alba Parietti, conduttrice televisiva; Mimmo Pesce, opinionista sportivo, Fabio Ravezzani, Nathalie Goitom, Luca Momblano, giornalisti sportivi.

L’immagine di speranza che apre il video, una cartina dell’Italia ricoperta di primule in cui spiccano quelle sul Piemonte, è di Stefania Bonfiglio, componente Nucleo Covid Asl TO5, appassionata di fotografia artistica.I suoi scatti, realizzati durantela pandemia, hanno fatto il giro del mondo, e sono stati pubblicati anche dal Ministero della salute. La bambina che si scorge nella foto è la piccola Bianca, sua figlia, la testimonial più giovane della campagna lanciata dal Piemonte.

A partire dalla prossima settimana questa immagine simbolo della campagna #ilPiemontetivaccina sarà diffusa su tutto il territorio, con poster e cartoline in distribuzione negli oltre 130 punti vaccinali del Piemonte. 

Nei prossimi giorni inoltre partirà anche la campagna mediatica di supporto alla vaccinazione realizzata dal Consiglio regionale del Piemonte sui social e sulle testate giornalistiche locali.

“Questo momento informativo serve a combattere il sospetto e la disinformazione – sottolinea il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia -, aiutando tutta la cittadinanza a capire l’importanza di vaccinarsi contro il Covid-19. Un gesto importante per sconfiggere il virus e tornare a quella normalità che tutti conosciamo e desideriamo ritrovare. Oggi finalmente grazie al vaccino possiamo guardare al futuro con più fiducia”.

Alluvioni Piemonte, la Regione: “Appello a Roma per i fondi della ricostruzione. Servono 400 milioni”

La Protezione civile ha svolto un lavoro meritorio, ma ora lo sforzo si sposta su un piano economico. Fabbisogni immediati per 400 milioni. La Regione chiede aiuto ai parlamentari piemontesi a Roma.

«Non dimentichiamo i territori che oltre all’emergenza sanitaria stanno affrontando un’altra battaglia legata alle conseguenze delle devastazioni alluvionali del 2019 e 2020». Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alle Opere Pubbliche e Difesa del Suolo Regione Piemonte Marco Gabusi nella richiesta di aiuto ai parlamentari piemontesi per sensibilizzare il Governo nella copertura finanziaria degli interventi legati alle alluvioni.

 

«In fase di emergenza la Protezione civile ha certamente svolto un lavoro meritorio– sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Gabusi -, ma ora lo sforzo si sposta su un piano economico. Infatti, ad oggi la Regione Piemonte ha rappresentato un quadro dei fabbisogni immediati di circa 400 milioni di euro».

 

A fronte di un fabbisogno totale di oltre 1.353 milioni di euro per i danni del 2019 e del 2020 ad oggi sono stati stanziati appena 15 milioni su oltre 70 richiesti per le sole somme urgenze dell’alluvione 2020, mentre nulla è stato stanziato per il 2019. La Regione Piemonte, da parte sua, ha destinato, con bilancio 2020, 7,5 milioni di euro per i danni ai privati«certamente un grosso sforzo per noi, ma che in realtà può aiutare economicamente solo in minima parte. Ora tocca allo Stato intervenire», sottolineano il Governatore del Piemonte e il suo Assessore.

 

In dettaglio, al Governo è stato chiesto uno stanziamento per gli interventi individuati come ‘prioritari’ pari a 249 milioni per le opere pubbliche e a 149 milioni per i danni ai privati e alle attività produttive. Per il 2019 la copertura delle spese di intervento è particolarmente urgente a causa del peggioramento in atto per alcuni danni sul territorio. «Non possiamo attendere oltre – spiegano il presidente Cirio e l’assessore Gabusi -, Enti locali e privati sono in grave difficoltà. L’intervento di Roma è fondamentale sia per evitare il dissesto di molti Enti locali, ora in sofferenza per aver anticipato le spese per gli interventi di somma urgenza, sia per aiutare i privati, anch’essi piegati dagli anticipi o, peggio ancora, bloccati da danni che non riescono ad assestare e che si aggravano di giorno in giorno».

La Regione: “Poche dosi per i vaccini”

“Abbiamo ottime potenzialità per le vaccinazioni, ma siamo frenati dal numero esiguo di dosi. Speriamo si possano riprendere le inoculazioni con Astra Zeneca e che arrivino anche altri tipi di sieri vaccinali. Dobbiamo puntare a vaccinare rapidamente la popolazione. Verso fine mese dovremmo avere importanti arrivi anche di altri vaccini”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, nel corso della seduta della quarta Commissione regionale presieduta da Alessandro Stecco.

“Abbiamo fatto un accordo – ha proseguito l’assessore – in modo che anche i privati possano allestire dei centri vaccinali e giovedì è stato inaugurato  un nuovo centro a Torino al Gradenigo. Noi forniamo i vaccini e loro il personale. Con i distretti mobili, poi, aumenteranno i punti di vaccinazione, con un’azione coordinata tra sindaci, protezione civile, Asl e medici di base. È un modello che sta funzionando bene. Se avremo le dosi potremo andare più spediti”.

Gli interventi da parte dei consiglieri Domenico RossiDiego Sarno e Daniele Valle (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Sarah Disabato (M5s), hanno posto alcune domande all’assessore sulla campagna vaccinale.

Icardi ha parlato di circa 675 mila dosi consegnate e di circa 545 mila inoculazioni che pongono il Piemonte tra le Regioni più efficienti nel vaccinare la popolazione, con una flessibilità di circa cinque giorni, per poter procedere in caso di carenza, pur essendo al di sotto del margine di giacenza di dosi richiesto dalla gestione commissariale romana. 370mila dosi sono state inoculate, esclusi gli ottantenni, al personale sanitario, sociosanitario, anziani nelle Rsa e tutti coloro che a vario titolo entrano negli ospedali, quindi per garantire la sicurezza delle strutture sanitarie e sociosanitarie. Per quanto riguarda gli over 80, gli inoculati sono 170 mila (esclusi gli anziani nelle Rsa). Considerato che quelli che avevano presentato la preadesione attraverso il medico di base erano quasi 330 mila, quelli che hanno ricevuto l’iniezione sono poco più del 50 per cento degli over 80. Intanto si stanno raccogliendo le preadesioni per la categoria tra i 70 e gli 80.

Una circolare ministeriale ha cambiato in modo radicale il piano vaccinale modificando le categorie per determinare l’ordine di priorità delle vaccinazioni. La prima è quella degli estremamente fragili (il cui perimetro è in via di definizione) esclusi ovviamente gli over 80, gli insegnanti e le Forze dell’ordine che avevano già iniziato a vaccinarsi. La seconda categoria è quella delle persone tra 70 e 80 anni, poi quella tra 60 e 70, quindi gli altri fragili e, infine, tutta la popolazione.

L’assessore ha spiegato l’iter inerente alla farmacovigilanza in relazione al caso della persona deceduta a Biella qualche giorno fa e che aveva portato ad un breve periodo di sospensione prudenziale delle vaccinazioni per individuare le dosi del lotto sotto osservazione.

Sulla struttura sanitaria torinese al Valentino, l’assessore ha detto che probabilmente non dovrebbe essere utilizzata come punto vaccinale ma come ospedale che dovrebbe essere aperto a breve.

L’informativa della Giunta regionale ha aggiornato la Commissione sull’evoluzione del sistema epidemiologico regionale, rispondendo anche alle domande dei consiglieri Rossi e Valle (Pd), Francesca Frediani (M4o) e Di Sabato (M5s).

Siamo ormai intorno ai 2 mila casi medi al giorno di contagio, in una fase dove l’epidemia sembra ancora crescere e crescono i ricoveri, anche se l’effetto delle vaccinazioni si comincia a sentire nelle parti di popolazione dove stanno procedendo le inoculazioni. Per quanto riguarda il ciclo settimanale dell’acquisizione dei dati e l’oscillazione del numero di tamponi fatti, è stato spiegato che il dato dei positivi al Covid è una variabile aleatoria che non dipende dai tamponi fatti. La variabilità giornaliera dei dati dipende più dalla scarsa propensione della cittadinanza a presentarsi nel weekend per sottoporsi ai tamponi che a problemi della struttura sanitaria.

I dati non sono ancora tali da permettere di poter fare una analisi attendibile dell’effetto delle vaccinazioni.

A Torino, dall’ospedale Amedeo di Savoia, uno dei sei ospedali italiani che avevano avviato la sperimentazione sulla cura con gli anticorpi monoclonali, a breve arriveranno dei risultati che dovrebbero consentire un impiego più strutturato e ordinario di questa terapia. “Una terapia che pare – ha affermato Icardi -, in base a notizie ancora informali, dia dei buoni risultati”.

L’assessore ha anche assicurato che il sistema di conversione dei reparti ordinari in reparti Covid, è organizzato per riprendere ove possibile l’attività ordinaria.

Smart working in Regione. Grimaldi (LUV): “La Giunta offende i dipendenti”

“Mentre ritarda a redigere il Piano del lavoro agile”

“Come fanno notare i sindacati, la Regione non ha ancora pubblicato il Piano organizzativo del lavoro agile previsto da ormai due mesi. Purtroppo sappiamo bene quanta discrezionalità ci sia al momento sul tema smart working e quanto sia necessario avere chiare le attività che possono essere svolte da remoto, le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, gli strumenti di verifica dei risultati. Ma soprattutto si continuano a ignorare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici in smart working emergenziale, come il diritto alla disconnessione e il diritto a un rimborso spese per le utenze domestiche e l’acquisto di strumenti di lavoro propri” – dichiara Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, in merito alla mancata redazione del P.O.L.A. 2021 che, in base all’art. 263 del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77 del 2020, sarebbe atteso dal 31 gennaio.

“Tuttavia” – prosegue Grimaldi – “la Regione, nel Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza 2021-2023 appena pubblicato, fa riferimento allo smart working invitando a rispettare ‘codici di comportamento’ responsabili per non cedere alla tentazione di ‘comportamenti agili che non possono essere visti dagli altri’, per esempio ‘resistere alle pressioni di conoscenti che chiedono accesso privilegiato ai servizi o informazioni riservate’. Ma a che pro questo atteggiamento moralizzatore? Invece di offendere i dipendenti, la Giunta pensi a colmare i propri ritardi”.

Energia e ambiente, il Piemonte punta sulle rinnovabili

“Entro aprile ho intenzione di convocare gli Stati generali della transizione energetica per fare il punto sulle numerose iniziative delle aziende che oggi investono sul settore e per illustrare le azioni che intendiamo mettere in campo”. Lo ha annunciato l’assessore regionale Matteo Marnati durante la discussione del bilancio di previsione 2021-2023 sui temi energia e ambiente in terza Commissione, presieduta da Claudio Leone

Promuovere la “green economy” in Piemonte, favorire lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, ridurre i consumi energetici per usi finali e potenziare le infrastrutture energetiche in chiave sostenibile sono infatti alcuni tra gli obiettivi strategici che l’assessorato intende perseguire anche attraverso il Piano energetico regionale che dovrà essere a breve affrontato dall’aula di Palazzo Lascaris.

In questa direzione fra le proposte regionali all’interno del Recovery fund è stato segnalato un investimento di 30 milioni di euro per la riqualificazione in chiave energetica di circa 200 edifici pubblici. Nell’ambito del programma interassessorile sulle fonti energetiche, che comprende progetti europei coerenti con la pianificazione energetica ambientale regionale e trasferimenti ad Arpa, a Città metropolitana e Province per accertamenti, ispezioni e monitoraggi degli impianti termici le risorse di competenza dell’assessorato sono di oltre 2,13 milioni di euro per il 2021 e di quasi 2,3 milioni annui per il 2022 e 2023. Previsto inoltre l’utilizzo di risorse (109mila euro nel 2021 e 200mila annui per il 2022 e 2023) per finanziare approfondimenti tecnico scientifici su fonti energetiche e sviluppo sostenibile da parte di Università, Politecnico e altri istituti di ricerca e per la diffusione dell’informazione sul tema. Marnati ha infine ricordato che il Piemonte con Torino si è candidato per ospitare il Centro italiano di alta tecnologia sull’idrogeno e per questo c’è la previsione di uno stanziamento complessivo di 150milioni di euro per la creazione di una “Hydrogen valley”, con la creazione di un’ampia filiera, se il progetto verrà approvato all’interno del Recovery fund.
Durante il dibattito sono poi intervenuti Monica Canalis (Pd) sui ristori alle Rsa del Piemonte che dovrebbero provenire dalle risorse previste dalla legge sulle derivazioni idroelettriche e Sean Sacco (M5s) sul superbonus del 110% per l’efficientamento energetico e il possibile supporto regionale per facilitare l’accesso al credito.
Sempre in terza Commissione è poi intervenuto l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa, che ha sottolineato il pieno impegno per supportare il settore agricolo in un momento difficile, con un serrato confronto a livello nazionale in vista del nuovo Piano di sviluppo rurale. “L’ipotesi è ottenere per un biennio fra 360 e 452 milioni, cui dovremo però affiancare lo sforzo del cofinanziamento regionale”, ha spiegato l’assessore, che auspica di ottenere risorse aggiuntive da destinare al tema dei ristori per le alluvioni. Fra le priorità annunciate quella di garantire l’avvio dei bandi condizionati dal rispetto delle tempistiche stagionali.
Per quanto riguarda il bilancio di previsione, l’assessore ha annunciato 600mila circa in meno per il 2021 collegati al maxiemendamento, con una riduzione che arriverà a 3 milioni per il 2022 e 2023, precisando però l’impegno a mantenere il più possibile i servizi senza toccare ad esempio gli indennizzi per incidenti stradali o le misure legate ad esigenze giornaliere come gli aggiornamenti per l’anagrafe agricola, il salariato agricolo e la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura.

Grimaldi (LUV): “pro vita nei consultori come no-vax nei centri vaccinali”

Aborto. “Nelle strutture pubbliche non c’è spazio per le associazioni violente”.

“Non possiamo fare entrare nelle nostre Asl, nei nostri ospedali e nei nostri consultori persone o associazioni che in tutta Italia conducono delle infami campagne d’odio contro le donne e che parlano dell’aborto come prima causa di femminicidio al mondo. Questa gente va tenuta il più lontana possibile dalle strutture sanitarie pubbliche, dovremmo addirittura pensare a degli ordini restrittivi per tali associazioni, impendendo loro di avvicinarsi ai consultori piemontesi. Altro che favorirne l’accesso o ipotizzare sportelli in cui questi criminali vengono invitati a fare propaganda e terrorismo psicologico su donne che stanno già attraversando uno dei momenti più dolorosi che possa capitare nell’intera loro vita. Far entrare i ‘pro-vita’ nei consultori è come mettere i no-vax nei centri vaccinali per il Covid” – commenta Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.

“Anche il modo in cui la Giunta regionale consentirebbe a queste associazioni violente di entrare negli ospedali pubblici è imbarazzante: è vero che hanno recuperato un testo vecchio di 10 anni, solo parzialmente modificato per aggirare una sentenza del TAR?” – domanda Grimaldi. “La magistratura sul punto è stato chiarissima: ‘il requisito della presenza nello statuto delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni del privato sociale della finalità di tutela della vita fin dal concepimento è irragionevolmente discriminatorio’ e non sarà l’aggiunta di tre o quattro parole sull’accompagnamento alla maternità a renderlo meno spaventoso per le donne piemontesi” – conclude Grimaldi. “Per questi motivi il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi devono ritirare immediatamente quel Protocollo”.