SOMMARIO: Spadolini – Giovanni Quaglia alla CRT non avrebbe fatto gli sfracelli del camionista di Tortona – L’assessore Chiarelli – Lettere




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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
La rivolta al carcere minorile “Ferrante Aporti” ha provocato milioni di danni. Una guardia carceraria ha detto: sembrava fossero passati gli Unni e c’è stato chi ha ipotizzato che il caos, gli incendi e i danni fossero in funzione di un’evasione generale. C’è chi ha aggiunto che le violenze fossero superiori a quelle dei terroristi.
Un dato allarmante perché questo danno non potremo addebitarlo agli ospiti del carcere minorile, protagonisti di esempi di vera e propria delinquenza adulta. A queste condizioni non sono più d’accordo a concedere nulla a questi finti minori che al tentativo di recupero rispondono con il teppismo e la cieca violenza che praticano anche in carcere. Bisogna riportare ordine e stringere i freni di chi prende a priori le difese di questi giovani scellerati, frutto di un permissivismo demagogico intollerabile.
E chiamerei anche in causa le guardie carcerarie che hanno consentito il disastro. La tesi del naturalismo francese dell’Ottocento in base al quale la responsabilità è tutta della società ingiusta ha fatto il suo tempo. Basta con il perdonismo giustificazionista.
Leo, una voce autorevole ed equilibrata, una grande risorsa per il Piemonte e non solo
Gian Piero Leo ancora una volta ha levato la sua voce libera ed autorevole, condannando l’aggressione dichiaratamente fascista al giornalista che da sconosciuto è diventato quasi famoso, ma
anche parlando in generale della violenza che va sempre condannata, compresa quella degli antisemiti verso cui vi è una certa accondiscendenza in chi, filopalestinese, parla di Olocausto da parte di Israele. Leo ha infine proposto un grande convegno internazionale a molte voci sulla libertà di stampa. Conosco ed apprezzo Leo da quando all’Università veniva aggredito dai facinorosi. Io non venni mai attaccato fisicamente per la mia stazza con cui non osarono mai misurarsi. Tra di noi si creò allora un legame di solidarietà e di amicizia cresciuta nel tempo , una delle amicizie più importanti della mia vita. In lui si vede lo stile e l’intelligenza lucida, mai perduta, della rimpianta prima Repubblica e della migliore Dc.
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L’estrema sinistra farà naufragare il centro – sinistra
Dopo una discreta affermazione alle europee dell’Alleanza Verdi – Sinistra, facendo eleggere Salis , Lucano ed il vecchio sindaco di Palermo Orlando, l’Alleanza si è ringalluzzita e con prepotenza cerca di spostare l’asse del centro – sinistra dalla sua parte insieme ai grillini. Il Pd sembra aver ceduto alla demagogia degli eredi dei gruppettari sessantottini, arricchiti di una presenza verde estremista, anzi fondamentalista, che non è certo una seria tutela per l’ambiente. La galassia di sinistra che si sta formando non è un’ alternativa credibile al centro – destra, ma un fronte popolare “in nuce” sul modello francese che i moderati non potranno mai votare, anche con Renzi – ennesima giravolta che lo ha screditato in modo definitivo – come ruota di scorta di una nuova “gioiosa macchina da guerra”, sconfitta da Berlusconi nel 1994 . Un uomo come Romano Prodi non c’è più. Fu l’unico a battere due volte Berlusconi anche se quella stessa sinistra velleitaria di oggi fece naufragare il suo Governo. Eppure Bertinotti era molto meglio di Fratoianni.
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L’Assessore regionale alla cultura Marina Chiarelli e le buche torinesi
Il nuovo assessore regionale alla cultura Marina Chiarelli, passeggiando per il centro di Torino, è finita in una delle tante buche stradali non colmate . Giustamente l’ex vice sindaca di Novara ,città meglio governata, si è riservata di fare causa al Comune . Anch’ io nel novembre 2023 mi ruppi una spalla a causa di una buca piena d’acqua in via Maria Vittoria . Mi limitai ad andare al CTO e poi da un fisioterapista per due mesi . Avrei dovuto seguire anch’io l’esempio dell’assessore Chiarelli che ha potuto sperimentare subito cosa sia diventata Torino , capitale dell’insicurezza e dell’ incuria , anche se è previsto che spenda 12 milioni di euro per l’inutile pedonalizzazione di via Roma, imposta dalla galassia verde – rossa che sostiene la Giunta .Al riempimento delle buche non si provvede. Solo la Giunta Fassino lo faceva con diligenza.
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ZTL a Moncalieri
Spiace che il centro storico di Moncalieri con via San Martino, unico asse che porti in piazza Vittorio Emanuele e al Castello, sia diventato zona ZTL sia pure a livello sperimentale fino a settembre Già l’idea di sperimentarla durante le ferie appare balzana.
D’accordo inoltre che esiste un bellissimo e funzionale parcheggio multi piano nelle vicinanze, ma questa presenza non giustifica un’operazione demagogica inaugurata il 26 luglio dal “sindaco – podestà” di Moncalieri, quello noto per i toni bruschi ed autoritari, per non ricordare altri suoi precedenti non proprio esemplari.
Ma a Moncalieri esistono anche dei cittadini con la schiena diritta che si ribellano ad un progetto che neppure la grillina Appendino riuscì a realizzare nel centro di Torino.
Potete firmare una petizione presso la Farmacia Maldini e l’ Ottica Autelli nonché nella tabaccheria di via San Martino. In pochi giorni in periodo di ferie le firme hanno già raggiunto il numero di 400.Firmare diventa un atto di civismo attivo.
In ogni caso non bastano quattro fioriere per cambiare il volto del centro storico. Creare un deserto al posto della storica piazza appare insensato perché essa è e deve restare il cuore pulsante e attivo della città e non zona archeologica o metafisica alla maniera di De Chirico.
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Taxi e malati
L’altro giorno ho preso due taxi per recarmi ad una visita medica. Ho il volto emaciato di chi è stato per mesi malato e ancora oggi stenta a riprendersi, inoltre utilizzo un bastone per camminare. Solo un distratto non coglie che sono ancora malata. Ebbene , i due taxisti non si sono mossi e non hanno neppure chiesto se avevo bisogno di aiuto per salire e scendere dal loro taxi. In passato non accadeva così, almeno a Torino. I taxisti in genere erano premurosi e non rimanevano incollati al volante. Anche questo è un segno del degrado della civiltà torinese del nostro tempo. Fiorenza De Carli
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Non sarei così pessimista, anche se Lei dice la verità. Anche a me è capitato di incontrare taxisti distratti e indifferenti agli anziani e perfino agli ammalati. Forse sono perfino infastiditi nell’accoglierli sul loro mezzo che spesso è troppo piccolo o troppo alto. Le regole sull’ abbattimento delle barriere non vengono rispettate dai taxisti che usano utilitarie giapponesi anguste o furgoni più adatti a trasportare merci che persone. Chissà cosa risponderebbe la cooperativa dei taxi di fronte alla Sua esperienza?
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Le dimissioni di Toti
Le dimissioni di Toti chieste in piazza dal campo largo ma con poca gente, in compenso molto faziosa, dimostra che il rapporto tra magistratura e politica è stato stravolto con una involuzione giustizialista che si impone anche sul voto popolare, stravolgendolo. I giudici prima di ogni processo decidono chi deve andarsene, malgrado l’investitura popolare. Una minaccia alla democrazia molto pericolosa. Gianni Induno
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Non ho mai avuto simpatia per Toti che ha avuto anche la presunzione, lui berlusconiandipendente, di creare un suo movimento personale. Ma in questo caso sono dalla sua parte. Sarà la Magistratura in un libero processo a decidere su di lui, ma non può essere la piazza insieme ai pm a decidere circa le sue dimissioni. Qui si torna al 1992 con Di Pietro e Borrelli. Una pagina nefasta che portò al golpe giudiziario con cui vennero liquidati i partiti, salvo il Pci.
Più che mai quest’anno il 25 luglio 1943 viene commemorato in tutta Italia con le pastasciutte antifasciste sull’ esempio dei fratelli Cervi che così festeggiarono la caduta di Mussolini. Ma i fratelli non si limitarono alla pastasciutta, ma sacrificarono la loro vita in modo eroico. Chi oggi mangia la pastasciutta non rischia nulla se non la propria dieta. Se è vero che oggi c’è un pericolo fascista in Italia, la pastasciutta appare un ricordo po’ fragile. Io non penso che tale pericolo esista e quindi ritengo più che giusta una abbuffata di pasta alla Fabrizi. In effetti la data del 25 luglio andrebbe ricordata in termini storici come un, sia pure tardivo, capolavoro politico per rimuovere Mussolini nel modo meno traumatico in un momento tragico quando il nemico, poi diventato liberatore, era sbarcato in Sicilia. Con il voto del Gran Consiglio dell’odg Grandi iniziò un’ operazione che portò all’immediata rimozione di Mussolini da parte del Re. Sembrò allora una liberazione che preludeva alla fine della guerra ormai perduta. Il popolo che aveva osannato il fascismo e la stessa guerra, scese in piazza a festeggiare la fine della dittatura inneggiando al Re che commise un grave errore nell’affidare a Badoglio il governo. Badoglio si rivelò subito inadeguato non solo nell’affrontare un armistizio che venne firmato tardivamente nelle condizioni peggiori. Dal 25 luglio si passò all’8 settembre che rappresentò la liquefazione dell’Italia e pose le basi per l’occupazione tedesca e per la guerra civile. Detto questo, non si può dire che il trasferimento del Re e del Governo al Sud sia stata una semplice fuga, ma una necessità assoluta sia per la situazione eccezionale di Roma sia perché quella fuga consentì di salvare la continuità dello Stato. Un Re fatto prigioniero dei tedeschi come sua figlia Mafalda non sarebbe servito se non a salvare la monarchia. La politica di Badoglio nel periodo dal 25 luglio all’8 settembre si rivelò esiziale per l’incapacità del vecchio maresciallo che fu complice del fascismo come forse nessun altro capo militare. Al Sud comunque fu possibile ricostituire un esercito che partecipò alla guerra di liberazione in modo significativo, secondo alcuni, perfino superiore ai partigiani al Nord. Poi la storia imboccò la sua strada e il contributo degli alleati fu determinante per liberare l’ Italia, a partire da Roma, senza voler assolutamente sminuire il ruolo dei partigiani al Nord. Molte di queste riflessioni i commensali della pastasciutta dovrebbero considerarle. Così capirebbero che certa faziosità stucchevole andrebbe evitata. Identificare l’antifascismo con una parte politica resta un grave errore politico, come dimostrano anche alcune reazioni all’aggressione del giornalista torinese di sabato. La Resistenza fu di esponenti di diversa fede politica o anche di nessuna fede politica come i militari. Monopolizzarla resta anche oggi un errore che porta chi non è comunista a far parte per se’ stesso e a non aderire a certe manifestazioni. Questa elementare verità alcuni non riescono a capirla. I tempi sono cambiati e tutti devono farsene una ragione. Le logiche di piazzale Loreto appartengono ad un nefasto passato ormai archiviato nella storia: una pagina che non fa onore a nessuno.
Covid e trasparenza
La Corte europea (che spesso viene chiamata in causa solo quando ci dà ragione) ha sentenziato che sui vaccini Covid non ci fu trasparenza. E’ un fatto grave che più o meno tutti abbiamo percepito, anche in Italia, nei due terribili anni in cui abbiamo vissuto quasi in cattività. Io non ho certezza della realtà perché un conto è vivere certe situazioni e un conto è analizzarle dopo tre anni.
Resto però sostanzialmente convinto che il Governo Conte 2 non sia stato all’altezza del compito che era in ogni caso improbo perché senza precedenti a cui guardare. Il Covid era un problema internazionale e la Ue non ha saputo agire con l’efficacia necessaria.
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Una piacevole scoperta: Alessio Magaddino
In questa settimana ho avuto molte ore per navigare in Internet in attesa che mi dimettessero dall’ospedale, e ho scoperto i saggi di uno studioso di vaglia e di un uomo coraggioso che onora gli studi storici e letterari: Alessio Magaddino che non è mai banale e scontato e non segue la solita vulgata. Controbatte le tesi di Canfora che pretende di ideologizzare la storia invece di scriverla. Ad un uomo come lui sarebbe spettata una cattedra universitaria, se non ci fossero i veti ideologici che fanno dell’Università un luogo di spaccio del pensiero unico.
Alessio, che fa il libraio in piazza Statuto, scrive di fascismo ed antifascismo, tenendo testa alle banalità degli storici improvvisati che confondono la propaganda con la storia. Il suo è un tentativo di voltare pagina, riannodandosi alla grande lezione defeliciana e anche pavoniana. Cercate su Internet i suoi scritti e vedrete la tempra di un saggista di alto livello meritevole della massima attenzione. E’ stato anche amico non servile di Galante Garrone e di Bobbio. Se Torino ha ancora uomini con lui, c’è ancora da sperare.
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Don Ziggiotti salesiano fuori ordinanza
Don Renato Ziggiotti è stato il quinto successore di Don Bosco come Rettor Maggiore dell’opera salesiana. Lo conobbi quando ero allievo dell’Istituto salesiano “San Giovanni Evangelista”; ascoltandolo, capii il valore dell’uomo di cultura, ancor prima del salesiano votato alla causa di Don Bosco fin dalla più tenera età. Lo ritrovai al Colle Don Bosco Rettore del Santuario che lui stesso volle realizzare. Dopo aver girato il mondo per visitare tutte le comunità salesiane esistenti , decise di lasciare l’alto incarico per dedicarsi al Santuario eretto vicino alla casa natale di Don Bosco. Dal castello di Camerano Casasco i miei facevano arrivare aiuti ai Becchi – dove era nato San Giovanni Bosco – e io presi l’abitudine di tornarvi. Più volte ebbi occasione di parlare con lui: era stato anche ufficiale combattente nella Grande Guerra dove aveva appreso l’arte del comando, e un validissimo docente liceale.
Un prete che aveva vissuto la guerra era anche umanamente un interlocutore eccezionale perché fu un italiano che andò in guerra ,credendo nella Patria con la p maiuscola. Era un latinista splendido e con lui si parlava di Lucrezio ed anche di Catullo. Un grande salesiano aperto al mondo con lo spirito più vero dei salesiani in cui io riconosco anche oggi i miei maestri giovanili: don Dante Bettega, soprattutto, nato a Bressanone ancora sotto la dominazione austriaca, poliglotta, intellettuale di immensa cultura, ma anche uomo semplice che sapeva stabilire con i giovani un rapporto che non ho mai più vissuto. Se io presumo di conoscere il Latino che ho professato al liceo classico prima di dedicarmi alla storia contemporanea, lo debbo a lui che nella scuola media (non ancora unica) ci immerse nelle traduzioni per farci cogliere la classicità, ma anche la grammatica e la sintassi senza le quali lo studio classico diventa la mera finzione di certi ex ginnasi o di certi licei scientifici odierni.
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Inghilterra e Francia
In Inghilterra le elezioni hanno dato un esito chiaro e il governo è stato subito formato. E’ merito del sistema uninominale, ma è anche merito della Monarchia che resta arbitro imparziale del confronto politico anche più aspro.
Se vediamo la Francia che, sia pure in un regime di Repubblica semipresidenziale, non riesce a trovare un governo anche perché il Presidente più che arbitro e giocatore in proprio qualche riflessione sui Re non è fuori posto. Cordiali saluti. Nina Pugliatti
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I temi che Lei pone sono reali. Meriterebbero un approfondimento perché non tutto è così semplice, ma certo la monarchia anche oggi non appare essere robaccia da solaio come molti pensano in Italia.
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Università e femminismo
La notizia che le commissioni di concorso universitarie debbano avere obbligatoriamente, con sentenza del Tar di Milano, una presenza femminile al loro interno mi appare folle. Nelle commissioni vale la competenza scientifica relativa al concorso e non l’art. 51 della Costituzione o, meglio, la sua applicazione in chiave ultra femminista. Prof. Ercole Maggi
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Caro collega, concordo con te. Le Commissioni vanno formate da docenti che insegnino discipline attinenti al concorso.
Ottimo inserire una donna, se ci sono queste condizioni, ma se non è possibile ,appare assurdo bloccare i concorsi o annullarli. I soli uomini non sono più in grado di provvedervi? L’Universita’ è stata sempre maschile in passato. A Lettere nel 1968 c’era solo la storica Lelia Cracco Ruggini. E ovviamente va detto, esagerando un po’ che i candidati vincenti non potranno mai essere due in nome di una distorta parità di genere che sarebbe lo snaturamento della scienza a favore di un concezione demagogica e delirante. Qualche personaggio come la compianta Murgia magari giungerebbe a teorizzarlo, aggiungendo qualche asterisco.