Questa mattina, nella Chiesa della Gran Madre -dove la ragazza era stata battezzata 22 anni fa- Serena è diventata figlia, amica, allieva di tutti; simbolo di terribili tragedie che non dovrebbero capitare
Celebrati questa mattina i funerali di Serena Saracino, la giovane studentessa di Farmacia che, insieme ad altre sei ragazze italiane, ha perso la vita nel tragico schianto del bus, avvenuto in Catalogna all’alba di domenica 20 marzo. La cerimonia funebre nella Chiesa della Gran Madre, celebrata dall’arcivescovo Cesare Nosiglia, insieme al parroco don Alessandro Menzio. Ad attendere il feretro, con i familiari della ragazza c’era il sindaco Piero Fassino. Una chiesa gremita di persone per dare
l’ultimo saluto a Serena; un’intera città che, in silenzio, ha avvolto in un enorme e commovente abbraccio, quei due genitori straziati e lacerati dal più grande dolore che si possa provare. Chi invece non ha potuto essere presente al funerale è Annalisa Riba, l’altra ragazza torinese rimasta, fortunatamente, solo ferita nel terribile incidente del bus . La ragazza è ancora ricoverata nell’ospedale catalano a causa delle sue delicate condizioni di salute; è cosciente ma i genitori non se la sono sentita ancora di dirle la verità su quanto è accaduto alla sua amica Serena e alle altre ragazze sedute vicino a lei.
A Torino è stato proclamato il lutto cittadino, voluto dal sindaco come segno di vicinanza e rispetto per quella vita spezzata troppo in fretta e così improvvisamente. Oggi la città piange Serena e si rammarica per la tragica e prematura scomparsa di sette giovani studentesse, partite per un comune Erasmus e non tornate più. Questa mattina, nella Chiesa della Gran Madre -dove la ragazza era stata battezzata 22 anni fa- Serena è diventata figlia, amica, allieva di tutti; simbolo di terribili tragedie che non dovrebbero capitare.
Simona Pili Stella
(Fotoservizio Essepiesse – il Torinese)