Lo storico e scrittore Alessandro Barbero: “L’Esercito nell’Italia di oggi è una delle istituzioni che danno prova di professionalità, di serietà e di efficacia”
La rievocazione della battaglia di Waterloo è il tema della conferenza tenuta dallo storico e scrittore Alessandro Barbero presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Istituto che ha la responsabilità della formazione degli Ufficiali e Sottufficiali e dell’insegnamento linguistico di tutta la Forza Armata. L’illustre scrittore non poteva scegliere una location migliore dello storico Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, il più antico Istituto militare europeo, per raccontare ai numerosi ospiti le strategie, le gesta e gli errori commessi dai protagonisti di una delle battaglie più cruente e famose della storia, di cui il 18 giugno prossimo ricorrerà il bicentenario. L’attualità del fatto storico e la competenza de relatore hanno suscitato molte riflessioni tra gli Ufficiali frequentatori ed i presenti, generando un intenso dibattito al termine dell’incontro culturale, che ha avuto lo scopo di incrementare il patrimonio di conoscenze dei futuri Comandanti di uomini su temi di grande interesse storico e professionale.
Abbiamo chiesto al Prof. Barbero cosa pensa dell’evoluzione del nostro Esercito.
L’Esercito italiano si è rinnovato da tempo. Tra le sue peculiarità ci sono la sempre più elevata formazione professionale/culturale e i compiti legati a missioni per il mantenimento della pace ed umanitarie nel mondo: per lei ha un significato particolare, in quanto storico e divulgatore di storia militare, essere qui oggi, nella Scuola di Applicazione?”
“Ha un significato particolare intanto perché i miei nonni, quando ero bambino, abitavano qui di fronte all’Arsenale e, quindi, l’Arsenale è un’immagine che io ho negli occhi da sempre, da cinquant’anni. Esserci dentro è un grande onore e un grande piacere; e poi perché comunque l’Esercito nell’Italia di oggi è una delle Istituzioni che danno prova di professionalità, di serietà e di efficacia. Vederlo, ed essere a contatto un poco con l’Esercito dal di dentro, per uno storico, è un fatto molto utile anche per il mio mestiere, oltre che molto importante per un cittadino italiano”.