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In centro con un manganello telescopico. Diciottenne denunciato 

Si trovava insieme ad alcuni amici, tre ragazze ed un ragazzo, tutti di età compresa fra i 17 e 18 anni, all’interno dei giardini di Piazza Carlo Felice, quando la pattuglia in servizio di Volante del Commissariato Centro ha deciso di controllarli.

Il giovane, un marocchino di 18 anni, portava all’interno della tracolla uno sfollagente telescopico di metallo riposto dentro una custodia di pelle. Il giovane, dai controlli esperiti, risulta avere vari alias e precedenti per reati inerenti agli stupefacenti, rapina, resistenza a P.U.; è stato denunciato per il possesso del manganello, che è stato debitamente sequestrato.

Durante il coprifuoco rintracciato evaso dai domiciliari

Si trovava in compagnia di due amici in via Elvo angolo Malone, attorno all’una e mezza di domenica notte, così la pattuglia della Squadra Volante ha deciso di effettuare un controllo.

Il giovane si è intrufolato in un  portone di via Malone per trovare  rifugio e si è  nascosto nel vano sottoscala, consentendo ai due amici di allontanarsi.   27 anni, di nazionalità marocchina, ha dichiarato di essere sprovvisto dei documenti dì identità: pertanto, è stato accompagnato in Questura per ulteriori approfondimenti. Al termine, è emerso  che lo stesso fosse sottoposto dal dicembre 2020 al regime degli arresti domiciliari nel suo alloggio in via Cilea, luogo ben distante da quello del controllo. Risulta gravato da precedenti specifici per evasione e per reati contro il patrimonio  e la persona. Per il ventisettenne è seguito l’ennesimo arresto per evasione.

Tentano il furto di Sambuca e Malibu

Un arresto e una denuncia della Polizia

Hanno sottratto dagli scaffali diverse bottiglie di alcolici, celandole sotto gli indumenti, e sono giunti alle casse pagando solo una lattina di birra. È accaduto mercoledì pomeriggio all’interno di un supermercato di via Livorno. La scena era stata osservata dall’addetto alla sicurezza che ha fermato i ragazzi solo una volta raggiunte le barriere antitaccheggio. I due, essendosi dimostrati sin da subito collaborativi ed avendo consegnato spontaneamente il maltolto, su richiesta della proprietà, sono stati lasciati liberi di andare senza contattare le Forze dell’Ordine. Ma, il passo claudicante di uno dei due ha fatto insospettire il vigilantes. Il ventisettenne italiano, chiamato in causa, ha negato ogni sospetto dicendo di avere un tutore che gli impediva dunque di camminare bene, e quando l’addetto alla sicurezza ha iniziato ad essere insistente quest’ultimo ha cambiato versione dicendo di nascondere dello stupefacente. Il racconto non ha convinto l’operatore. All’ennesima richiesta di poterlo controllare l’uomo si è innervosito e lo ha spintonato nel tentativo di guadagnarsi la fuga, ma, non riuscendoci, ha deciso di consegnare la bottiglia di sambuca che nascondeva all’interno di uno scarponcino all’altezza della caviglia. In attesa dell’arrivo della Polizia l’uomo ha perso il controllo e ha aggredito i presenti e nel compiere l’azione ha strappato la giacca ad un dipendente intervenuto per fermarlo. Tutti i tentativi di riportarlo alla calma sono falliti, compresi quelli del suo complice. Gli agenti della Squadra Volante, intervenuti al Parco Dora, hanno arrestato il 27enne per tentata rapina, mentre l’amico, un ventiquattrenne italiano, non avendo preso parte alle aggressioni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per tentato furto ma anche sanzionato per Oltraggio a Pubblico Ufficiale per aver offeso gli agenti una volta raggiunti gli uffici di Polizia. Il valore delle quattro bottiglie di liquori asportate è stato stimato per circa 55 euro. Entrambi hanno precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio e violazione delle norme in materia di stupefacenti. L’arrestato, trovato in possesso di due frammenti di hashish, è stato anche sanzionato amministrativamente per la detenzione dello stupefacente.

Insolvente seriale soggiorna in hotel e non paga

Nei giorni scorsi  gli agenti del commissariato San Donato vengono chiamati ad intervenire presso un bed and breakfast in zona Parella, dove un cliente ospite della struttura riferisce di essere in lite con la titolare.

L’uomo, cittadino italiano di 56 anni, racconta ai poliziotti giunti sul posto, di aver soggiornato presso la struttura per cinque giorni e di aver corrisposto il pagamento per il soggiorno ad inizio settimana tramite bonifico. Nonostante questo, la proprietaria, a suo dire, rifiutava di riconsegnargli la valigia. Interpellata la donna, questa riferisce di non aver ricevuto alcun accredito sul suo conto. Il cliente inizialmente dichiara di aver smarrito la propria ricevuta, per poi fornire una nuova versione dei fatti, confessando di non aver mai saldato l’importo in quanto indigente. Da ulteriori accertamenti svolti dagli operatori emerge come l’uomo non fosse nuovo a questo tipo di episodi: nei primi giorni dell’anno era già stato fermato per un caso di insolvenza fraudolenta.

Alla luce dei fatti il reo viene nuovamente denunciato e sanzionato in quanto inottemperante al divieto di effettuare spostamenti tra comuni salvo comprovate esigenze.

Strappa il cellulare dalle mani di una donna, fermato dalle Pegaso

La vittima nel frattempo ne monitorava gli spostamenti dal computer

Sono le 22.30 in zona San Salvario ed una donna sta rientrando alla propria abitazione, ascoltando musica attraverso le cuffiette. Questo non le permette di accorgersi della presenza di un uomo, cittadino gabonese di 21 anni, che improvvisamente sopraggiunge alle sue spalle, strappandole il cellulare dalle mani, per poi scappare via. A questo punto la vittima rincasa, allerta il 112 NUE dell’accaduto e comunica la direzione di fuga dello straniero attraverso la geolocalizzazione attiva sul telefono. Nello stesso attimo, in via Morgari, un uomo viene fermato da una pattuglia delle Pegaso: poco prima era stato visto correre per la strada, comportamento che aveva insospettito gli operatori. Sottoposto a perquisizione, gli agenti rinvengono nella tasca della giacca il cellulare in questione, che scopriranno poi essere oggetto della segnalazione ricevuta contestualmente al controllo.

Il ventunenne, irregolare sul territorio Nazionale e con precedenti di Polizia, viene arrestato per furto con strappo e denunciato per aver fornito false generalità nel corso degli accertamenti.

Dalla mancata compravendita all’aggressione. Denunciato 

Tutto ha avuto origine da un accordo di vendita di un furgone non rispettato. Lunedì mattina due persone sono nei pressi di un’agenzia di pratiche auto per una voltura

Di lì a poco arriva con un furgone un cittadino marocchino quarantaduenne che prima lamenta di dover fare lui la voltura e poi, armato di una chiave da 7 a forma di giravite, aggredisce una delle due persone che dovevano stipulare l’atto di cessione del veicolo.

All’arrivo degli agenti del Commissariato di Ivrea e Banchette, l’aggressore spiega come avesse preso accordi in precedenza per la vendita del suo furgone ma, transitando in zona, aveva visto l’acquirente nei pressi dell’agenzia in procinto di stipulare l’atto con un’altra persona.

Il quarantaduenne è stato denunciato dalla Polizia per minacce aggravate e per il possesso di un coltello trovato nel vano porta oggetti del furgone; ritrovata sul tappetino del mezzo e sottoposta a sequestro anche la chiave a forma di giravite, della lunghezza di 18 cm, utilizzata per l’aggressione.

Torino: tentati furti a negozi chiusi per la pandemia

5 persone arrestate negli scorsi giorni nei servizi di prevenzione e vigilanza delle Volanti

 

Nella notte di martedì tre soggetti stranieri vengono visti forzare un’auto in strada Comunale di Mongreno: arrivati tempestivamente sul posto, gli agenti della Squadra Volante fermano uno dei tre, mentre i complici hanno già scavalcato la recinzione che costeggia il giardino di un ristorante della zona. I poliziotti scavalcano anche loro e trovano nascosti i due fuggitivi. Il terzetto è composto per intero da ragazzi di nazionalità marocchina, due dei quali allontanatisi da una comunità per minori sita in provincia. Hanno addosso dei cacciaviti ed uno scalpello di grosse dimensioni, che verranno sottoposti a sequestro. Gli agenti accertano che una pota finestra del ristorante era stata forzata. Nelle disponibilità degli arrestati, della merce trafugata poco prima dall’auto che avevano preso di mira, fra cui uno zaino e degli occhiali da sole, che vengono restituiti immediatamente al legittimo proprietario. Inoltre, un secondo mezzo posteggiato su strada Mongreno si presenta privo di finestrino posteriore: dal furgoncino sono stati asportati degli altoparlanti, dei joystick, un misuratore di pressione, degli attrezzi da lavoro, il tutto riposto in una capiente borsa, nonchè una bicicletta. Rintracciato il proprietario del furgoncino, tutto il materiale trafugato gli è stato riconsegnato. Gli arrestati, di 22 anni uno e gli altri sedicenti minorenni, ma di fatto di circa 19 anni, hanno precedenti specifici per reati analoghi. Sono stati tratti in arresto per furto pluriaggravato e tentato furto in abitazione continuato in concorso, gli ultimi due anche per aver fornito false dichiarazioni in merito alla loro età.

 

Due cittadini italiani di 50 e 43 anni sono stati arrestati ancora dalla Squadra Volante venerdì notte per aver tentato di introdursi all’interno di un ristorante pizzeria chiuso sempre in ordine alla emergenza pandemica. I due sono stati intercettati da una pattuglia in via Borgo Dora mentre tornavano alla base, l’alloggio di residenza di uno di essi, in via L. Damiano. Dopo un tentativo di fuga neutralizzato dai poliziotti, i due sono stati fermati: in auto, due televisori di grosse dimensioni ed un’affettatrice professionale.  Il tutto era stato asportato da un ristorante pizzeria ubicato nei pressi della Mole Antonelliana. Rinvenuti e sequestrati anche numerosissimi oggetti atti allo scasso trovati nella disponibilità dei due, che sono ben noti alle forze dell’ordine per una serie impressionante di analoghi delitti.

 

Arrestato anarchico: fabbricava bombe carta

La DIGOS della Questura di Torino, ha  arrestato un militante della locale area anarchicaper il delitto di porto illegale di esplosivi in luogo pubblico ai sensi degli art. 10 – 12 della L. 497/1974 (arresto poi convalidato dal GIP di Torino).

Il predetto era stato inizialmente notato nel gruppo dei circa 50 “liberati” riunitisi in presidio all’esterno del locale Centro di Permanenza e Rimpatri di Corso Brunelleschi per protestare contro la politica immigratoria dello Stato ed, in particolare, contro i rimpatri degli stranieri.

Nella circostanza, il militante era stato individuato mentre accendeva una “bomba” ed altri petardi, motivo per il quale è stato poi bloccato, al termine della manifestazione, da personale della Digos di Torino, in via Monginevro, dove, pochi istanti prima, era stata udita altra forte deflagrazione.

A seguito della perquisizione personale sono stati rinvenuti, all’interno di uno zainetto, tre “bombe carta” artigianali, un artifizio esplodente privo di etichettatura, un coltello a serramanico ed un accendino (quello precedentemente utilizzato).

Nel corso della successiva perquisizione presso l’abitazione sita nel Comune di Monastero di Lanzo sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 4 artifici esplodenti di fabbricazione artigianale.

Giovane denunciato per furto sul treno

Gli agenti Polfer in servizio nella stazione di Torino Porta Nuova hanno denunciato un ventunenne algerino, senza fissa dimora, responsabile di furto aggravato a bordo treno.

Una viaggiatrice a bordo di un treno regionale nella tratta Bardonecchia (TO) – Torino ha notato un giovane che, cambiando repentinamente posto e aggirandosi su diverse carrozze, manipolava alcuni bagagli posti su una cappelliera.

Nel controllare i propri effetti personali, la ragazza si è accorta che le erano stati sottratti il cellulare ed un hard-disk esterno. Avvisato nell’immediatezza il Capotreno, questi ha avvisato il personale Polfer presso lo scalo di Torino Porta Nuova, stazione di arrivo del treno.

Rintracciato ancora a bordo, il giovane è stato accompagnato presso gli uffici di polizia dove è risultato essere inottemperante all’Ordine di espulsione emesso del Prefetto di Mantova. Estendendo il controllo, nel suo bagaglio al seguito è stato rinvenuto l’hard disk della viaggiatrice, mentre il cellulare è stato ritrovato in un cestino dei rifiuti sullo stesso convoglio.

L’uomo è stato deferito all’A.G. per furto aggravato e per inottemperanza all’ordine di allontanamento.

Donna schiaffeggia guardia giurata che ha allertato la Polizia

La donna era stata vista trafugare alcuni prodotti

Domenica pomeriggio gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato una cittadina italiana di 28 anni.

Sono circa le 18 quando la donna si reca in una profumeria di via Garibaldi e, dopo aver effettuato alcuni acquisti, si dirige verso l’uscita. Nel tragitto la ventottenne afferra un rossetto da uno scaffale e lo occulta fra gli articoli acquistati poco prima. La guardia giurata, notato l’accaduto, allerta immediatamente le forze dell’ordine. Nel frattempo suonano le barriere antitaccheggio, così il vigilante la raggiunge chiedendole di mostrare il contenuto del sacchetto che aveva al seguito. Questa allora palesa l’articolo precedentemente trafugato. L’uomo la invita a mostrare eventuale altra merce rubata, informandola di aver contattato la Polizia. Ascoltate queste parole, la ventottenne da in escandescenze, spingendo l’uomo verso l’uscita e schiaffeggiandolo al fine di guadagnarsi una via di fuga. Ai poliziotti giunti sul posto la donna consegnerà altri due prodotti cosmetici che aveva nascosto nella borsa.

La rea è stata arrestata per tentata rapina e la merce asportata, del valore commerciale di oltre 40 euro, riconsegnata ai dipendenti del negozio.