Grimaldi (LUV): “L’unica alternativa a un governo della paura è che questo governo smetta di avere paura”
“L’unica alternativa a un governo della paura è che questo governo smetta di avere paura. Proprio a questo servono le proposte concrete e radicali” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi commenta, in relazione all’iniziativa 5 x 5, che ha portato a Torino i parlamentari Quartapelle (PD), Palazzotto (LEU-SI), Fusacchia (+ Europa) e Lattanzio (M5S).
“In questi anni” – prosegue Grimaldi, che ha fatto gli onori di casa – “abbiamo portato avanti campagne contro la disoccupazione, il lavoro povero, per il sostegno al reddito, la giusta retribuzione, i diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali. Il confronto con il mondo del lavoro autonomo e delle partite iva, dove si registrano spesso assenza di tutele, bassi guadagni e tasse alte, è fondamentale. Negli ultimi tempi è cresciuto un esercito di lavoratori che hanno subito la discontinuità occupazionale, con la conseguenza di buchi contributivi e un futuro incerto. Ecco perché questa giornata è stata soprattutto dedicata a loro ed ecco il senso della video chat organizzata allo Spazio di coworking Toolbox, che conta circa 170 partite Iva”.
I 5 parlamentari dei diversi partiti della maggioranza di governo hanno portato proprio qui la loro proposta di legge su un contributo di garanzia universale e hanno discusso assieme ad alcuni professionisti e sindacalisti di come armonizzare in modo inclusivo il sistema previdenziale.
“Credo sia un tema cruciale che non può essere isolato da una discussione sulla durata della formazione e sulla qualità dei contratti e dei salari per chi entra nel mondo del lavoro” – conclude Grimaldi. – “La contribuzione di garanzia universale deve andare di pari passo con la rimodulazione delle attuali soglie di reddito previste per chi ha iniziato a lavorare dopo il 96, per poter accedere alla pensione di vecchiaia o anticipata. E serve una contribuzione figurativa che valorizzi non solo i periodi di discontinuità dei contratti, ma anche quelli dedicati alla formazione e alla cura familiare”.