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Boni: “Perché Damilano non lascia gli incarichi pubblici?”

A proposito dell’annuncio di candidatura a sindaco per il Centrodestra di Paolo Damilano Igor Boni (candidato alle primarie del centrosinistra, nella foto) commenta:
“Cominciamo bene, davvero bene. Chi da molti anni è alla presidenza della Film Commision Piemonte, Fondazione alla quale partecipa il Comune, che ha come presenza fissa nel CDA l’Assessore alla cultura del Comune, che è evidentemente connesso indissolubilmente alla politica e nella politica del Comune, farebbe cosa buona a dimettersi prima di cominciare a mettere il suo nome sul tavolo per fare il Sindaco di Torino. Lo dico io che a marzo ho deciso di lasciare l’incarico di AU dell’Ipla, Spa pubblica, proprio perché volevo eliminare ogni possibile conflitto d’interesse anche al di là delle questioni meramente legislative. Per inciso l’ho fatto dopo che l’Azienda è tornata completamente in equilibrio dopo anni di impegno durissimo.
Damilano comincia con il piede sbagliato. Ci racconta di essere un civico in virtù di una posizione assunta grazie alla politica torinese, mantiene la posizione e i conflitti conseguenti, presentando di sé una immagine totalmente falsata”.

Sanlorenzo: politica e umanità che ci mancheranno

Anche Dino Sanlorenzo ci ha lasciati. Grande compagno ed amico,  90 anni di cui 75 passati con passione.

Anni fa ero andato a trovarlo nel suo piccolo appartamento in corso Regio Parco, foderato di libri che aveva letto. Tutti,  e ne era orgoglioso.
Antifascista d’istinto poi dirigente a Torino come a Roma della federazione giovani comunisti. Di quegli  anni ricordava sempre la passione e la fame. Mandato a Novara per ricostruire un partito dilaniato da divisioni interne. Poi il gran ritorno nella sua Torino prima come consigliere regionale e poi Vice presidente del Consiglio Regionale ed Assessor. Per noi giovani aveva una predilezione. Una volta, nel fine anni 70 o inizio anni 80 ci ritrovammo nella stessa carrozza , rientravamo a Torino dopo riunioni a Roma. Reduce da una riunione istituzionale disse perentorio: non mi beccano più. Ho solo perso tempo e ci sono tante cose da Fare a Torino. Il viaggio duro’ un amen con lui che ” mischiava ” ricordi e analisi politica.
Convinto riformista salutò con entusiasmo il cambiamento del nome al PCI. Molto amico di Domenico Carpanini e Pietro Fassino raccontava delle loro vacanze parigine con famiglia nella piccola pensione. Mai un lusso, sia ben chiaro. Anche qui un uomo d’altri tempi.
A metà  anni 90 al solito funerale di un compagno. Mi prese da parte e mi disse: cavolacci tocca a voi giovani darvi una mossa. Non era contento di come le cose stavano andando nel partito. Soprattutto la piega che stava prendendo.
“Vivacchiano, noi volevamo cambiare il mondo”. Era così Dino, non lo mandava a dire.
Schiettezza, questa una delle sue indubbie qualità.
Negli ultimi dieci anni si aiutava con un bastone. Comunque indomito tra riunioni e funerali. E noi incontrandoci chiedevamo sempre notizie su di lui e sulla sua salute.
Gli anni avanzano e sono impietosi. Lasci un vuoto incolmabile. Nel 1945 avevi solo 15 anni. E della liberazione raccontavi spesso,  del 29 Aprile quando fu impiccato Giuseppe Solaro feroce Federale di Torino. Come sua ultima ferocia aveva organizzato i cecchini. Ebbene,  dicevi sempre che si meritava la morte ma non il linciaggio. La tua umanità era l’ umanità di un uomo giusto. Ciao Dino ci mancherai.

Patrizio Tosetto

E’ morto il presidente Sanlorenzo. Il cordoglio di Allasia e Salizzoni

“Desidero esprimere a nome del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato Resistenza e Costituzione, cordoglio e vicinanza per la scomparsa di Dino Sanlorenzo.

La sua è stata una vita dedicata alla difesa dei valori della Costituzione e degli ideali dell’antifascismo”: è quanto ha dichiarato Stefano Allasia, presidente dell’Assemblea legislativa del Piemonte. Con la scomparsa di Sanlorenzo viene a mancare una delle più importanti personalità della storia del Consiglio regionale.

“Con Dino Sanlorenzo ci lascia un autorevole protagonista della storia della sinistra e della politica piemontese. È stato Dino Sanlorenzo a voler istituire, nel 1977, il Comitato Resistenza e Costituzione, nella convinzione che per sconfiggere il delirio terrorista fosse necessaria una forte presa di posizione istituzionale e una determinata mobilitazione culturale. Era un  dirigente esemplare per serietà e per rigore, e incuteva a tutti noi un senso di disciplina. Serietà, rigore e disciplina che dovrebbero sempre connotare le nostre istituzioni e coloro che le rappresentano” ha voluto sottolineare il vicepresidente Mauro Salizzoni.

Sanlorenzo fu presidente dell’Assemblea dal 1975 al 1980, ispiratore del Comitato Resistenza e Costituzione e promotore, nel periodo più buio degli anni di piombo, del questionario che coinvolse attivamente la cittadinanza nella lotta al terrorismo. Un impegno che gli causò la condanna a morte da parte di Prima Linea e un attentato che venne sventato. Sulla tragica parentesi del terrorismo, nel 1989 scrisse il libro “Gli anni spietati”.

Ghigo sostiene Damilano candidato civico

I torinesi dovranno purtroppo fare i conti con un futuro pieno di difficoltà dovute alla scia nefasta che il Covid lascerà dal punto di vista economico e sociale, oltre ai drammi vissuti da tante famiglie che hanno perso i loro cari.

Anche per questa ragione la nostra città avrà bisogno di un sindaco credibile e competente, con esperienze nel mondo del lavoro e dell’impresa, che voglia unire e non dividere. Ritengo che Paolo Damilano sia la figura adatta“.

Così Enzo Ghigo, già presidente della Regione Piemonte per due mandati e per molti anni leader del centrodestra in Piemonte. “Damilano è un forte candidato civico ideale per il centrodestra che, se vuole avere l’opportunità di vincere – aggiunge Ghigodeve presentarsi unito e coeso a incominciare dalla scelta del proprio candidato, in grado di offrire un progetto politico autorevole e una visione per la Torino dei prossimi anni. E sono convinto che, una volta eletto, Damilano sarebbe l’ideale sindaco di tutti i torinesi, capace di un approccio diretto nei confronti dei tanti problemi irrisolti della città“.

Ci vuole Damilano perché dopo decenni di amministrazioni di sinistra e gli ultimi cinque anni di sostanziale stagnazione pentastellata – conclude Ghigo – i torinesi hanno bisogno di un governo civico in sintonia con il mondo produttivo locale, con quelle realtà che, se non si risolleveranno dalla difficile situazione attuale, manderanno in crisi l’intero sistema economico e sociale torinese. E allora saranno guai ancora più seri per tutti”.

No Europa per l’Italia – Italexit con Paragone arriva in Piemonte

Riceviamo e pubblichiamo  / A pochi mesi dall’annuncio della nascita del nuovo soggetto politico, dato da Gianluigi Paragone alla Camera lo scorso 25 luglio, Italexit con Paragone si struttura compiutamente.

Dopo Torino, ecco nascere i circoli di Alessandria e quello di Cuneo.

Il nostro obiettivo è stare al fianco dei milioni di cittadini italiani, impoveriti da questi trent’anni di politiche attente solo agli interessi dei grandi potentati economici, e sorde ai bisogni del paese che lavora.
L’indipendenza politica ed economica è indispensabile per operare scelte davvero lungimiranti. Uscire dalla gabbia dell’Unione Europea è il nostro strumento, per garantire la piena occupazione, per tornare a sostenere le eccellenze e i prodotti del nostro settore agroalimentare, per restituire significato al sudato risparmio degli italiani, per essere di nuovo un’orgogliosa potenza industriale, nuovamente ricca del tessuto di piccole e medie imprese che hanno reso prospera l’Italia. Una nazione sovrana con una propria moneta, attenta allo sviluppo delle arti e della cultura, in grado di garantire un lavoro dignitoso a ciascuno e uno stato sociale degno della nostra comunità civile, coerentemente con la Costituzione Italiana del 1948.
Nella nostra regione i coordinatori regionali sono: Luciano Bosco e Rinaldo Scarano, con compiti politici, Stefano Battocchio e Stefano Chiurato con delega all’organizzazione a alla comunicazione dei social media.
I responsabili del circolo di Torino sono: Franco Trivero, Carlo Borgarelli e Roberto Mossetto, con compiti politici, Rita Ardito (tesoriere) Barbara Fileccia, addetta all’organizzazione e alla comunicazione dei social media.
Ad Alessandria il ruolo di coordinatrice è in carico a Silvia Gambino con compiti politici, mentre Carmelo Miragliotta ha il ruolo di tesoriere e Silvio Stranieri addetto all’organizzazione e alla comunicazione dei social media.
A Cuneo il circolo è coordinato da Alessandro Balocco, per gli aspetti politici affiancato da Fabrizio Rossano addetto all’organizzazione e alla comunicazione dei social media.

Mail: noeuropaperlitalia.piemonte@gmail.com

Canalis (Pd): “Modello di tutela dei minori da potenziare”

“Il sistema piemontese è sano, ricco di professionalità di prim’ordine, fondato su una tradizione normativa, procedurale, operativa e di Terzo Settore che per molti aspetti ne ha fatto un apripista e un modello per il resto d’Italia, ma è affaticato ed indebolito dalla carenza di personale e di risorse e dalla scarsa omogeneità territoriale ed integrazione tra comparto sociale, educativo e sanitario, che rischiano di rendere gli allontanamenti tardivi”. Questa è la diagnosi dei gruppi consiliari di minoranza in Consiglio Regionale, al termine dell’Indagine Conoscitiva svoltasi da ottobre 2019 a luglio 2020.

“Per il Piemonte è sbagliato parlare di “allontanamenti facili”, in numero eccessivo o motivati dalla povertà economica – dichiara la vice segretaria del Pd Piemonte e consigliera regionale Monica Canalis. “Il 96,44% dei 60.068 minori presi in carico dai servizi sociali al 31/12/2018 era seguito in famiglia e il 58,17% dei 2.597 minori fuori famiglia era riconducibile alle seguenti tre tipologie: Minori stranieri non accompagnati (17,67%), affidamenti intra familiari (24,68%) e affidamenti consensuali (15,82%). Solo il restante 41,83% è rappresentato da allontanamenti giudiziali extra familiari.  Si conferma pertanto che nella maggior parte dei casi l’allontanamento è l’extrema ratio, come previsto dalla Legge 184/1983, è consensuale, intrafamiliare o riguarda i minori soli provenienti da altri Paesi. Le cause più frequenti di allontanamento sono inoltre legate a carenze educative, problemi psichiatrici o dipendenze dei genitori e non alla povertà materiale. Il problema dell’eccesso di allontanamenti in Piemonte o dell’allontanamento fatto esclusivamente per carenza di reddito è dunque un problema che non esiste ed è stato circondato da una propaganda, politica e mediatica, che nuoce gravemente a tutto il sistema dei servizi e della rete di volontariato, che dimentica i dati di un contesto socialmente sempre più disgregato, tradisce un forte pregiudizio verso gli operatori, verso il lavoro fatto in passato anche dalle giunte di centro destra, verso i poveri, verso le famiglie affidatarie, verso la gravità dei maltrattamenti di natura psicologica accanto a quelli di natura fisica.

In Piemonte occorre piuttosto un dialogo sereno e aperto con tutti gli attori coinvolti ed una concreta dotazione di risorse finanziarie per rafforzare le professionalità e le progettualità in campo.

Non basta lasciare i bambini in famiglia, ci vogliono più servizi a servizio delle famiglie e bisogna ripensare in modo organico i diversi interventi, prevedendo una maggiore collaborazione tra il settore educativo, sanitario e sociale ed una maggior omogeneità territoriale.

 

Il digiuno di Volt per la legalizzazione della cannabis

Dal 30 novembre 6 volters torinesi stanno digiunando a turno per sensibilizzare le istituzioni circa le importanti implicazioni della piena legalizzazione della Cannabis. 

Volt ha deciso di aderire allo sciopero della fame organizzato da Meglio Legale e Fuori luogo: uno sciopero a staffetta per sostenere la legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico.

Anche Volt chiede alle Istituzioni di “aggiornare le decisioni sulla cannabis. Aggiornarle sulla base degli sviluppi politico-scientifici in corso in tutto il mondo e intonarle al buon senso di chi cerca di vivere liberamente scelte individuali, terapeutiche o professionali.”

Potrete seguire il digiuno dei Volters e le motivazioni per questo sciopero sulla nostra pagina Facebook: 

lunedì 30 novembre: Ricardo Regis

martedì 01 dicembre: Claudia Ciuraru

mercoledì 02 dicembre: Eleonora De Salvo

giovedì 03 dicembre: Gaia Russo

venerdì 4 dicembre: Teresa Sari

sabato 5 dicembre: Stefano Calderan

(foto archivio)

Magliano: “Alleggerire gli ospedali e riprendere visite e cure ambulatoriali”

In questa fase di perdurante emergenza occorre puntare forte sul Covid-Hospital di Torino Esposizioni (attualmente ci risultano tassi di occupazione bassissimi) per alleggerire gli Ospedali del territorio e riprendere tutte le attività ambulatoriali, come da me più volte richiesto in Consiglio Regionale con i miei atti. Anche patologie diverse  dal COVID-19 rischiano di avere conseguenze immediate e drammatiche. Condivisibile la richiesta da parte del collega Tresso di istituire un monitoraggio periodico dei dati relativi all’assistenza specialistica di comunità erogata dai Poliambulatori territoriali pubblici.
 
Evitare l’interruzione delle prestazioni specialistiche erogate dai Poliambulatori Territoriali pubblici significa tutelare i piemontesi, specialmente anziani o con situazione di pluripatologia. In questa fase di perdurante emergenza è fondamentale, come da me ripetutamente richiesto in Consiglio Regionale con i miei atti, puntare sul Covid Hospital (presso il quale attualmente ci risultano tassi di occupazione bassissimi) approntato al V Padiglione di Torino Esposizioni al Valentino, per alleggerire gli Ospedali. Sostengo pienamente la proposta di Ordine del Giorno presentata in Consiglio Comunale dal collega Tresso: è fondamentale riprendere anche le visite categorizzate come programmate e differibili, che corrispondono pur sempre ad altrettanti casi di piemontesi che necessitano cure mediche. Il personale medico e sanitario dedicato alle visite ambulatoriali e specialistiche torni a occuparsi di questi ambiti: evitiamo così un ulteriore allungamento delle liste d’attesa, che sarebbe non più smaltibile in tempi ragionevoli.
 
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris

“Damilano porta aria nuova in politica”

La candidatura civica di Paolo Damilano è un atout importante per portare aria nuova nella politica torinese.

La sua candidatura è da salutare come l’occasione a lungo attesa per metterci alle spalle schemi vecchi e polverosi, liturgie di partito che trasmettono agli elettori l’immagine di un centrodestra ossificato. Comprendiamo le ragioni che hanno spinto Damilano a compiere questo passo, sono le stesse che hanno mosso altri imprenditori a fare un passo avanti e impegnarsi in politica in prima persona.

Damilano conosce Torino come imprenditore, la vive come ogni cittadino, la ama come ogni torinese. Il valore della sua candidatura è una risorsa preziosa per tutto il mondo liberale, moderato e riformista: è soprattutto un dono che si fa a una città operosa e desiderosa di mettersi alle spalle i cinque anni terribili della giunta grillina.

 Daniela Ruffino, Andrea Tragaioli, Osvaldo Napoli e Alessandro Iocola, esponenti di Forza Italia

(nella foto piccola Daniela Ruffino, in alto Paolo Damilano)

Damilano scende in campo: si candida a sindaco per il centrodestra

L’imprenditore Paolo Damilano dopo avere nicchiato per qualche mese si è deciso e ha annunciato la propria candidatura a sindaco di Torino per la coalizione del  centrodestra “per mettermi al servizio diella città con un progetto civico e con una squadra  aperta a chi crede nel futuro e nel cambiamento”

L’industriale opera  nel  settore cibo (è proprietario del pastificio DeFilippis e del Caffè Zucca)  nel vino e nelle acque minerali. In passato era stato responsabile di Film Commission.

E’ stato scelto in particolare dalla Lega: nei giorni scorsi aveva incontrato il segretario del Carroccio Matteo Salvini.

Nelle altre forze politiche della coalizione c’è però qualche perplessità. Forza Italia aveva proposto Claudia Porchietto, che potrebbe correre in tandem con Damilano per un ticket elettorale.