Spesa a Porta Palazzo e quattro chiacchiere con amici esercenti. Pochi clienti che girano nel mercato coperto. Pochi soldi da spendere e pochi affari da fare. E poca produzione di pane e similari. Poco di poco. Decisamente preoccupante. Pranzo nell’osteria in Campidoglio. Prezzi modici, distanziamento rispettato con Dehors .nettamente dimezzato il fatturato.
Ricevuti i 25 mila euro il padrone si chiede che senso ha andare avanti. C ‘era da aspettarselo. Ogni tanto mi telefona un amico artigiano. Ho chiuso la partita Iva , continuerò il lavoro in altro modo. Sul prezzo ci mettiamo d’accordo. Basta camminare in qualsiasi via di Torino come via Madama Cristina molto commerciale. Era molto commerciale. Ora più del 20 % dei negozi sono chiusi.
Cartelli con vendesi o affittasi. Rimarranno lì , forse per l’eternità. A 200 km han finito di costruire il ponte Morandi a quasi 2 anni dalla tragedia. Ora nessuno vuole prenderselo in carica con le relative necessarie certificazioni. L’attuale Ministra De Michelis si schermisce: che volete da me, ha incasinato tutto Toninelli. Io sono appena arrivata. Stavolta il massimo del massimo è il nostro Premier Conte. Non voglio il Mef. Sarà ricco di famiglia e penserà che sanità ed economia in Italia sono sotto controllo. La Ministra Azzolina forse conosce appena la grammatica. Continua ad essere quasi irraggiungibile Bonafede. Ora l’abuso d’ufficio è un’inezia. Prima lo voleva punire con 10 anni di galera, possibilmente con i lavori forzati. Ora sulla graticola c’è la sua sodale Chiaretta la Sindachessa. Ed è tutta un altra musica. Giggino l’evanescente continua nell’essere evanescente. Diciamola tutta fino in fondo: Zingaretti è disperato, non sa che fare, e forse, sottolineo forse, tante palle non ne ha. Calenda e Renzi gufano, sperando che il pd evapori. A destra tutto come prima. Meloni supera di una incollata Salvini e rassicura Cirio : per te porte aperte se abbracci la nostra ideologia. Primi dubbi del Governatore albese. Ma eccolo lì il redivivo per eccellenza: Silvio Berlusconi. Dato per spacciato mille volte è raggiante. Dopo 30 anni di processi è innocente su tutta la linea. Addirittura un magistrato in pensione sostiene che tutti i processi contro di lui erano costruiti dai magistrati per fare carriera. Sempre Berlusca: avessi 30 anni farei sfracelli. È decisamente preoccupato che Meloni e Salvini non siano all’altezza. Magari ha pure ragione lui. Dal Papeete in avanti il Capitano perde colpi e la Borgatara (Meloni) ha le Sue gatte da pelare internamente. In tutta Italia numerosi suoi rappresentanti sono inquisiti per associazione mafiosa. Lei comunque non arretra di un millimetro. Carissimo Cirio da noi sei il benvenuto a patto che aderisci agli elementi fondanti della nostra ideologia. Ad intenditore poche parole affinché intenda. Maurizio Marrone neo assessore non perde tempo. Prima sua proposta di legge. Per gli appalti in Piemonte prima di tutto i Piemontesi. Ci mancherebbe altro. Non è dato sapere cosa ne pensano Fontana il lombardo e Toti il ligure. Vista così non mi sembra una cattiva idea. Se sarà gestibile si vedrà. Va peggio a Saluzzo dove i raccoglitori di frutta dormivano accampati in città. Il giornalista: sono 10 anni di questo scempio. Ma il giornalista è giovane, non sa. Parlo con Renzo Minetti tra i grandi capi della Coop Agriforest che mi racconta: 42 anni fa andavo a lavorare da quelle parti e dormivo in tenda. Arrabbiato ho fatto casino politico per i diritti dei lavoratori agricoli spagionali. Aggiungo io che dopo 50 anni la situazione è notevolmente peggiorata. Rimanendo nel Cuneese a Bra arresti e dimissioni di un assessore per collusione con la ‘ndrangheta. Roberto Rosso ed altri sempre in carcere e se non ci saranno rinvii, il 9 luglio prima udienza del processo che lo riguarda. 40 imputati e 240 testimoni, sempre che i cancellieri si degnino di presentarsi. Viceversa, appunto, tutto rinviato. Non siamo messi bene. Impossibile essere allegri. Siamo spettatori consapevoli di felicità impossibili. Durissimo assistere a questo “spettacolo” che, sicuramente non finirà bene. Non c è limite al peggio. Il nostro dovere è raccontarlo.
Patrizio Tosetto
(foto: il Torinese)
Il sindaco di Lione, Grégory Doucet, si è appena insediato e non ha avuto modo di studiare le carte della Tav e, in particolare, la tratta che unisce la sua città a Torino.
Il sindaco, che io sappia, anche in Francia fa il sindaco, amministra cioè la sua città. Questioni di rilevanza nazionale, è il caso della Tav, sono di competenza del governo nazionale. Doucet non sa di che cosa parla e forse ne parla per dovere d’ufficio, essendo un ambientalista, e non per conoscenza dei fatti. I lavori della Tav procedono spediti e non sarà Doucet o qualsiasi altro sindaco a impedirli. L’idea di eliminare 500 o 600 mila tir circolanti fra Lione e Torino non piace al signor Doucet? Provi a chiedere ai suoi concittadini e veda la risposta che ne riceve.
Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, deputati di Forza Italia
Il Consiglio regionale ha approvato ad ampia maggioranza la mozione 328 che impegna la quarta Commissione (Sanità) a svolgere un’indagine conoscitiva diretta ad acquisire notizie, informazioni e documenti relativi alla gestione dell’emergenza sanitaria Covid 19. L’attività sarà svolta da un gruppo di lavoro individuato dall’Ufficio di presidenza, il cui coordinamento sarà affidato a un rappresentante delle opposizioni.
Il documento ha come primo firmatario il presidente del Consiglio Stefano Allasia ed è stato sottoscritto anche da Alberto Preioni (Lega), Paolo Ruzzola (Fi), Sean Sacco (M5s), Silvio Magliano (Moderati), Raffaele Gallo (Pd), Paolo Bongioanni (Fdi), Mario Giaccone (Monviso).
“Finito il periodo più critico dell’emergenza Covid-19, penso che sia giunto il momento di svolgere un’indagine – ha chiarito Allasia – con lo scopo di approfondire e acquisire con la massima trasparenza notizie, informazioni e documenti relativi alla gestione dell’emergenza epidemiologica sul nostro territorio regionale. Credo che sia importante fare chiarezza, per capire cosa abbia funzionato bene o male, in modo da pianificare una strategia per affrontare eventuali future emergenze”.
Alberto Preioni (Lega) ha sottolineato che il suo gruppo intende “svolgere tutti gli approfondimenti necessari, ora che questa fase sembra terminata. Spero che questo spazio non diventi un luogo di propaganda politica. Ho visto l’impegno dei nostri sanitari in questi mesi: un impegno totale, sul piano professionale e umano. Ha funzionato tanto nella nostra sanità, pochi i problemi emersi. Il nostro sistema ha retto, in particolare il settore ospedaliero. Questa esperienza ci dice però che sono necessari i presidi ospedalieri territoriali, anche con una partecipazione del privato che aumenti l’efficienza”.
Per Raffaele Gallo (Pd) “il punto di sintesi trovato è accettabile. Non abbiamo interesse a una caccia alle streghe, solo a un luogo di confronto per capire cosa non ha funzionato, per approfondirlo e migliorare la sanità piemontese, in modo da essere pronti anche a un eventuale ritorno della pandemia. Un sistema da difendere nella sua forma pubblica, riorganizzato in questi anni per uscire dal piano di rientro”.
Sean Sacco (M5s), poi, ha dichiarato che “dopo una lunga interlocuzione, arriviamo a qualcosa di concreto. Non quello che ci si aspettava, ma meglio di niente. Abbiamo notato nella maggioranza una certa difficoltà ad aprirsi a una inchiesta, non per fare processi, ma per assumerci responsabilità per quello che è successo nella nostra regione. Perché si parla sempre di autonomia, ma poi si chiedono a Roma le soluzioni”.
A parere di Marco Grimaldi (Luv) “siamo davanti a una occasione persa, un commissione di inchiesta avrebbe fatto bene a tutti. Spero che qualcuno spieghi il ritardo nell’esecuzione dei tamponi, che ha messo in crisi il sistema della vigilanza attiva che avremmo dovuto fare. Cosa non ha funzionato nell’approvvigionamento del Dpi. Il mancato ascolto dei lavoratori della sanità è una delle cause della tragedia”.
Paolo Bongioanni (Fdi), ha dichiarato: “Voterò a favore, ma non parteciperò alle riunioni. Mi auguro che il gruppo di lavoro operi anche nell’ottica di una riforma del sistema sanitario, perché a inizio pandemia ci siamo trovati davvero con una situazione difficile da gestire organizzativamente”.
Paolo Ruzzola (Fdi), nell’annunciare il voto favorevole, ha chiarito che “lo scopo principale è quello di lasciare a fine legislatura una sanità migliore di quella che abbiamo trovato”.
(GM – dall’uffico stampa del Consiglio regionale)
Conferenza Stampa / Libertà per i prigionieri politici in Turchia. Venerdì 3 Luglio, ore 11,30. Presso il Polo del 900 Via del Carmine, 14 Torino
Organizzano
RETEKURDISTAN ITALIA
COORDINAMENTO INTERCONFESSIONALE NOI SIAMO CON VOI
COORDINAMENTO CONTRO LE ATOMICHE, TUTTE LE GUERRE E IL TERRORISMO
Intervengono
Firat Ak rappresentante della Comunità kurda in Piemonte
Giampiero Leo vicepresidente del Comitato per i diritti umani Regione Piemonte
Paolo Candelari rappresentante del Coordinamento contro le atomiche, contro tutte le guerre, contro il terrorismo
coordina
Laura Schrader giornalista, saggista
A causa della pandemia, la Turchia ha liberato 90 mila detenuti, alcuni per reati gravissimi. Lascia in carcere 50 mila prigionieri di opinione: parlamentari e giornalisti, accademici e studenti, sindaci e artisti ignorando ogni norma di prevenzione e perfino di igiene: appare chiaro l’intento di decimarli.
Intanto continuano i bombardamenti aerei e la penetrazione di truppe nel Nord Irak, che colpiscono aeree popolate in prevalenza da Cristiani e Yazidi, già devastate dall’Isis: il cardinale cristiano caldeo Sako ha recentemente denunciato i raid sui villaggi, le vittimi civili, perfino il bombardamento di un cimitero caldeo.
E prosegue l’operazione di pulizia etnica e di genocidio sulle aree kurde del Nord della Siria, che erano state oasi di convivenza pacifica tra etnie e religioni diverse, e cuore della resistenza e della vittoria contro l’Isis, occupate da Ankara e lasciate in balìa delle atrocità dei suoi miliziani jihadisti.
Giornata internazionale per la liberazione dei prigionieri politici in Turchia
In Turchia sono oltre 50 mila le persone incarcerate per motivi di opinione con accuse inconsistenti e pretestuose, allo scopo di vietare la libertà di pensiero e di espressione. Deputati e sindaci democraticamente eletti, attivisti per i diritti umani, giornalisti, sindacalisti e intellettuali, artisti e accademici, studenti, musicisti.
In considerazione della pandemia, sono stati liberati 90 mila detenuti per reati comuni, in alcuni casi per reati gravissimi e di forte pericolosità sociale.
Rimangono in carcere i detenuti per motivi di opinione, compresi quelli in attesa di giudizio. L’amministrazione turca ignora i principi stabiliti dallOms e nelle carceri non soltanto omette ogni misura di prevenzione e contenimento del contagio, ma trascura perfino le normali norme igieniche. E’ chiaro l’intento di decimare quanti tentano di affermare in Turchia i valori democratici, il rispetto dei diritti umani, la libertà di espressione.
RETEKURDISTAN PIEMONTE
COMITATO INTERCONFESSIONALE NOI SIAMO CON VOI
COORDINAMENTO CONTRO LE ATOMICHE, LE GUERRE E IL TORRORISMO
Chiedono la liberazione dei prigionieri politici inTurchia, il rispetto della libertà di opinione e il rispetto della libera espressione della volontà popolare per quanto riguarda i parlamentari del Partito Democratico Popolare Hdp e dei sindaci eletti in Kurdistan
Chiedono alla comunità internazionale di fermare i bombardamenti e la penetrazione militare turca nel Nord Irak, che colpisce villaggi, campi profughi e siti religiosi di Cristiani e Yazidi, già devastati dalla barbarie dell’Isis
Chiedono alla comunità internazionale di condannare e contrastare l’invasione turca della Siria del Nord. L’occupazione – che ha lo scopo, pubblicamente dichiarato dal presidente Erdogan – della sostituzione etnica, ha causato l’esodo oltre il confine iracheno di 250 mila Kurdi, Cristiani, Yazidi e appartenenti ad altre minoranze che convivevano pacificamente e sottopone la popolazione rimasta alla brutalità dei miliziani jihadisti, alleati di Ankara e da Ankara destinati a ripopolare la regione.
“La Regione si è dimenticata degli sport di contatto e del ballo, mancano ancora infatti le linee guida per la riapertura e bisogna intervenire urgentemente” a lanciare l’allarme sono i Consiglieri PD Valle e Gallo.
“Non devono esserci sport figli di un Dio minore, il calcio e il ballo di coppia ad esempio coinvolgono moltissimi piemontesi che a oggi non sanno ancora niente sulle riaperture” commenta il Consigliere Valle.
“Non possiamo continuare a navigare nell’incertezza, chiediamo al Presidente Cirio di emanare il prima possibile Linee guida per la ripartenza di questi settori” richiama il capogruppo PD in Consiglio Regionale Raffaele Gallo.
“Intanto chiederemo una informativa urgente in Commissione, migliaia di cittadini e di professionisti aspettano risposte e disposizioni per riaprire” chiariscono i Consiglieri dem.
“La Commissione Lavoro ha avviato l’esame della proposta di legge che riguarda le cosiddette false cooperative, ma anche gli appalti, la somministrazione di lavoro e il distacco di lavoratori.
La proposta di legge punta a correggere alcune problematiche dell’attuale normativa e ad evitare lo sfruttamento dei lavoratori e la somministrazione abusiva di manodopera, oltre che ovviamente il fenomeno degli appalti illeciti”. Così in una nota la deputata del MoVimento 5 Stelle Jessica Costanzo, prima firmataria della proposta di legge.
“Abbiamo spesso assistito a una realtà in cui i lavoratori sono soci di una cooperativa solo sulla carta, ma non possono in alcun modo esercitare i loro diritti. Questi lavoratori non hanno nemmeno le tutele dei lavoratori subordinati e spesso devono accettare omissioni e irregolarità retributive, mancato pagamento degli straordinari, irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro o cambi di appalto che favoriscono alcuni lavoratori a discapito degli altri”, continua la deputata.
“Con questa proposta di legge vogliamo fare in modo che il socio lavoratore diventi un lavoratore subordinato a tutti gli effetti. Inoltre, vogliamo garantire che il trattamento economico sia in linea con i contratti collettivi e che non ci siano discriminazioni nella distribuzione delle occasioni di lavoro tra i vari soci, modalità questa utilizzata per punire chi si oppone alle irregolarità. Ovviamente, puntiamo a intensificare il sistema sanzionatorio per le cooperative che non rispettano la legge. Ci sembrano misure di buon senso che possono andare incontro a tante persone che svolgono il loro lavoro ogni giorno e hanno diritto a non subire un ingiusto sfruttamento”, conclude Costanzo.
Ludopatia: “noi siamo dalla parte della maggioranza dei piemontesi e dei più deboli, non delle lobby”
“Lega e soci ignorano le Asl e gli uffici regionali, negano il confronto con chi si occupa ogni giorno di contrasto alla ludopatia, usura e racket, e negli scorsi giorni hanno depositato il “Riparti Slot”, che riporterebbe migliaia di macchinette nelle strade delle nostre città. Solo a Torino potrebbero tornare più di 5000 slot-machine”. Sono le parole di Marco Grimaldi ai cronisti presenti al Presidio convocato da Libera, Avviso Pubblico e Acli.
Il capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, nel 2016 è stato il relatore di maggioranza della legge regionale n. 112 “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, che questa maggioranza di centro destra vuole cancellare: “tutto per pagare qualche promessa elettorale alle lobby del gioco d’azzardo” – tuona al microfono Grimaldi – “la destra vuole togliere le distanze entro le quali è vietato posizionare le macchinette rispetto ai ‘luoghi sensibili’ – scuole, parrocchie, banche, centri anziani, etc. – e dimezzare gli stessi, con effetto retroattivo: non possono esistere né proroghe né retroattività, i termini di legge sono in vigore da anni e valgono per tutti: sulle regole non si scherza, sulla salute non si gioca!”.
“Come si può non capire che, davanti alla più grave crisi pandemica mai vista in questi decenni, e davanti alla crisi economica che ne sta derivando, questa “restaurazione” è solo una patrimoniale sulla povertà?” – attacca Grimaldi – “Abbiamo fermato l’escalation e ridotto le perdite da gioco: i risultati sono sotto gli occhi di tutti e sono certificati. Questi risultati li abbiamo ottenuti nonostante la nostra legge non sia ancora stata applicata alle grandi sale VLT e che da un anno, di fatto, c’è stata un’omissione dei controlli”.
“A questo proposito – prosegue Grimaldi – non ho paura di denunciare pubblicamente la cosa: occorre che la Procura apra un’inchiesta sui mancati controlli e che le forze dell’ordine si impegnino a esercitarli. Non possiamo permetterci di temere chi ‘in questo gioco’ è più forte e più grande. Per quanto riguarda la Giunta di centro destra, invece di fare sanatorie dovrebbe mettersi dalla parte dei sindaci e dei Servizi per le Dipendenze Patologiche che, da anni, chiedevano una legge per il contrasto all’azzardopatia come quella approvata nel 2016”.
“Anche se siamo minoranza in Consiglio – conclude Grimaldi –, su questo tema sappiamo di essere in maggioranza e che i piemontesi sono dalla nostra parte: dopo aver fermato con migliaia di emendamenti il blitz della scorsa settimana, la sanatoria per chi non aveva spento le slot machine, ci organizzeremo per fermare anche questa nuova proposta di legge: sulla salute non si gioca!”.
“Sul tema del gioco legale – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – l’emendamento è stato ritirato dall’Omnibus e quindi ora la questione può essere approfondita prima in Commissione, poi in Aula, seguendo il normale iter legislativo, compresa la fase delle audizioni dei soggetti interessati. Ciò permetterà un’ampia condivisione del testo”. Con queste parole Allasia ha rassicurato la delegazione ricevuta a Palazzo Lascaris, che chiedeva attenzione per i problemi della ludopatia e dell’indebitamento, come conseguenza del gioco d’azzardo.
È intervenuto anche il presidente della Commissione Legalità Giorgio Bertola, chiarendo che “se verrà mai cambiata la norma vigente, peraltro votata all’unanimità, si dovrà fare anche una seria riflessione anche per quanto riguarda l’applicazione concreta e le possibili ripercussioni riflesse”.
Secondo Maria Josè Fava di Libera Piemonte, “L’attuale legge ha portato risultati importanti. Capiamo le esigenze di tutti, ma ci sembra di osservare che l’occupazione nel settore non sia calata in modo vistoso. Però per tutelare un comparto non possiamo dimenticare tutto quello che ruota intorno. Quando si parla di gioco d’azzardo si parla anche di dipendenze, di mafia e di usura”. E ha aggiunto: “Si vuole rivedere la legge? C’è la nostra disponibilità a collaborare, ma alcuni paletti per noi restano fissi”.
Per Massimo Tarasco di Acli Piemonte “c’è un problema di merito e di metodo. Rispetto all’emergenza attuale, una legge che agiva sulla prevenzione, che permetteva controlli, per noi non è da cambiare. Tutela non solo alcune categorie, ma tutti i cittadini piemontesi. Non è pensabile tutelare un lavoro se nello stesso tempo non si tutela la salute. In ogni caso, eventuali modifiche devono essere ampiamente condivise”.
Allasia ha concluso chiarendo che l’intero Consiglio sarà messo a parte “di questo incontro e di quanto avete affermato qui oggi. È evidente che questa maggioranza voglia apportare delle modifiche, ma senz’altro il vostro aiuto può essere utile per arrivare a un compromesso che porti a una variazione ponderata e migliore possibile. Poniamo anche l’attenzione sul gioco online che oggi è forse un pericolo ancora maggiore, ma che né lo Stato né alcuna Regione ha ancora affrontato per i problemi di patologia e di indebitamento”.
“Lanciamo un appello al presidente della Repubblica affinché venga aperta una stagione di veritá sui processi politici avvenuti in Italia negli ultimi anni.
Il Presidente ha già dato segnali forti sulla vicenda Palamara confidiamo che lo pretenda ancora con più forza dopo le rivelazioni avvenute in queste ore sul processo farsa al presidente Berlusconi. Non si può girare la faccia dall’altra parte e pensare – come sempre avviene in Italia – lasciando che tutto finisca tutto a tarallucci e vino. Dopo le gravissime esternazioni di un magistrato di Cassazione e la sentenza del Tribunale Civile di Milano che spiegano come la sentenza contro il nostro presidente Silvio Berlusconi era sbagliata e probabilmente pilotata non è possibile fare finta di nulla. Dalle intercettazioni uscite in questi giorni emergenze un Paese dove certi apparati dello Stato e parti della politica e del giornalismo sarebbero intervenuti pesantemente per riscrivere la storia del nostro Paese. E’ necessario una operazione verità e questa deve passare attraverso il Parlamento e una Commissione d’Inchiesta creata ad hoc per avviare una riflessione seria sulla Giustizia. In qualsiasi Paese civile ciò avverrebbe: è un atto dovuto per dei servitori dello Stato come il presidente Berlusconi che sono stati messi alla gogna esclusivamente per non essersi schierati con i partiti giusti. Si deve chiarezza in primis ai milioni di italiani che hanno votato Forza Italia in questi ultimi ventisei anni, lo si deve per rispetto della democrazia e dei principi fondamentali che reggono il nostro Paese, lo si deve anche per la magistratura, affinchè riacquisisca la credibilità persa per colpa di alcune frange impazzite”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, coordinatore regionale azzurro in Piemonte e i vicecoordinatori regionali gli onorevoli Roberto Pella, Roberto Rosso e Diego Sozzani.