“Si tenga conto della volontà popolare, qualunque sia”
Il Movimento Progetto Piemonte con una lettera a firma presidente e consigliere con delega all’Identità Piemontese del Comune di Villamiroglio (Alessandria) sottolinea alla Regione Piemonte l’opportunità di modificare l’attuale assetto dell’iter per le fusioni di Comuni, per quanto riguarda la consultazione referendaria, oggi meramente consultiva. L’occasione è l’attuale percorso iniziato dai consigli di Gattinara e di Lenta. “Non è nostra intenzione entrare nel merito di questa vicenda –dice Iaretti, che tra l’altro appatiene ad una famiglia originaria proprio di Gattinara – perché sarebbe un atto di interferenza nelle libere decisioni di due comunità locali, ma questo problema era già stato da noi sollevato sin dallo scorso anno, partendo dalle esperienze negative di tre precedenti consultazioni referendarie, avvenute nella passata legislatura che avevano dato esito parzialmente contrario (i casi di Lu e Cuccaro Monferrato e di Cassano Spinola e Gavazzana dove le popolazioni di Cuccaro Monferrato e Gavazzana avevano detto no alla fusione) o totalmente contrario (il caso di Gattico e di Veruno dove in entrami i comuni i no erano stati maggioranza) e nonostante questo il Consiglio Regionale si era espresso in senso contrario”. La lettera è stata indirizzata al presidente ed al vice presidente della Regione, Alberto Cirio e Fabio Carosso, al presidente del Consiglio Regionale, Stefano Allasia ed al presidente della Prima Commissione di Palazzo Lascaris, Carlo Riva Vercellotti. Sullo stesso argomento ante inizio dell’iter che riguarda i due comuni vercellesi, MPP ed altre associazioni (Liberi Elettori Piemonte, il presidente del comitato di Cuccaro ‘No alla fusione con Lu’, il fondatore del comitato ‘No alla fusione con Gavazzana’, la lista civica ‘Cassano Spinola e Gavazzana Insieme) avevano inviato un’analoga richiesta di correzione legata all’esito della consultazione referendaria ed un rappresentante del Movimento Progetto Piemonte era stato, nello scorso mese di settembre, ascoltato in Prima Commissione a Torino. Inoltre era stata consegnata una copiosa memoria scritta. “In quell’occasione era parso che la grande parte delle forze presenti in Consiglio – dice ancora Iaretti – era favorevole ad intervenire per effettuare modifiche al testo normativo. Nei mesi successivi purtroppo sono anche sopravvenuti fatti che nessuno poteva prevedere. Ma oggi, con l’iter per la fusione tra Gattinara e Lenta, l’argomento ritorna di attualità”.
Massimo Iaretti
Presidente
Movimento Progetto Piemonte – MPP
Accolto odg Ruffino per impegnare beneficiari rdc
“Il decreto legge che istituisce il reddito di cittadinanza prevede che i beneficiari debbano dare disponibilità alla partecipazione a progetti dei comuni utili alla collettività, in ambito culturale, sociale e ambientale, da svolgere nello stesso comune di residenza.
Il decreto successivo del ministro del Lavoro ha dato attuazione a tale disposizione, ma molti amministratori e sindaci segnalano che, al momento, ciò non avviene per una serie di ragioni: navigator che percepiscono lo stipendio ma che sono irreperibili, sistemi informativi che non dialogano tra di loro, comuni che mettono in essere progetti ma che poi non vengono supportati dai centri per l’impiego e servizi sociali, definizioni di ruoli e competenze mai definite nel dettaglio. Insomma, al momento regna il caos e quanto stabilito dal decreto è rimasto lettera morta. Per questo, ho presentato un ordine del giorno al Dl Rilancio, accolto con parere favorevole, con il quale ho impegnato il governo ad avviare tutte le azioni utili perché i percettori del reddito di cittadinanza partecipino attivamente ai Puc. Vigilerò perché il governo tenga fede agli impegni assunti: se ci sono soggetti, percettori di Rdc, pronti a lavorare, che lavorino per il bene della collettività”. Lo dichiara, in una nota, Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia.
Licia Mattioli, una outsider per Torino
FRECCIATE Quando sarà terminato il gioco estivo delle candidature a Sindaco di Torino potrebbe essere interessante la annunciata discesa in campo dell’avvocato imprenditrice Licia Mattioli. A destra o a sinistra?
L’arciere
“Pur avendo diritto agli aiuti non vi accedono, prima di creare nuove aspettative occorre finanziare chi è più in difficoltà”
“Il Consiglio regionale boccia la nostra proposta di rendere obbligatorie le spese per finanziare i voucher scuola: sarebbe stato l’unico modo per garantire a tutti gli idonei gli aiuti per libri di testo, trasporti, materiale didattico e, magari, anche un sostegno per i buoni mensa” – commenta Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.
“Il voucher Piemonte sarebbe garantito a chi risiede in Piemonte e ha un ISEE fino a 26 mila euro – commenta Grimaldi – ma, nei fatti, negli ultimi anni solo pochi tra gli idonei hanno potuto beneficiare dei finanziamenti regionali. Tra coloro che hanno fatto domanda per il voucher scuola a sostegno delle spese per i libri di testo, il materiale didattico, le dotazioni tecnologiche funzionali all’istruzione, le attività integrative previste dai POF e per il trasporto scolastico – quindi più spesso chi frequenta la scuola pubblica – moltissime famiglie non hanno avuto ciò che gli spettava”.
A partire dal 2016/17 sono state finanziate solo 14.488 delle 19.570 domande ammesse, sostenendo solo le famiglie con ISEE fino a 9.842 euro. Ed è un trend che peggiora di anno in anno: nel 2017/18 le domande finanziate sono state 14.006 (su 26.076 idonee) con ISEE fino a 7.726 euro, nel 2018/19 sono state finanziate 14.807 domande (sulle 35.953 idonee), con ISEE fino a 5.655 euro, mentre, nonostante gli sforzi profusi, nel 2019/20, le domande ammesse sono state solo 39.037 su 55.720, coprendo solo le famiglie con ISEE fino a 8.911 euro.
“Se i numeri riportati da alcune testate giornalistiche verranno confermate dall’Assessora regionale all’Istruzione, Elena Chiorino – commenta Grimaldi – ci troveremo a passare dalle 15 mila domande escluse dal beneficio del 2019, alle 65 mila del prossimo anno scolastico, escludendo dal beneficio le famiglie che, pur non essendo in una situazione di povertà assoluta, sono comunque ben al di sotto della soglia dei 26.000 euro di ISEE”.
“Sarebbe una dramma per tantissime famiglie piemontesi, e di certo per gli studenti e le studentesse che si vedrebbero negato il proprio diritto allo studio: per questo motivo, prima di alzare la soglia ISEE e creare nuove aspettative, sarebbe necessario rendere obbligatorie per la Regione il pagamento di tutte le spese per il voucher scuola agli idonei: solo così – conclude Grimaldi – si potranno mettere a disposizione tutte le risorse necessarie a coprire le spese scolastiche di tutte le studentesse e gli studenti che ne hanno diritto”.
Da Palazzo Civico / Si è svolto questa mattina un Consiglio Comunale aperto, presieduto da Francesco Sicari, dedicato alle Rsa di Torino e del Piemonte, durante l’emergenza sanitaria e sulle prospettive future. Sono intervenuti, oltre ai consiglieri comunali, rappresentanti delle Asl, del mondo sindacale, di enti e associazioni e cooperative e delle stesse Rsa.
E circa 900 nuovi tesserati, più gli iscritti direttamente on line. Molinari: “I nostri sindaci sono i più amati dai cittadini”
Riceviamo e pubblichiamo/ Circa 900 nuovi tesserati ai gazebo di tutte le città e i paesi del Piemonte (e molti altri direttamente on line, anche in queste ore), e decine di migliaia di firme raccolte per dire no alla sanatoria per i clandestini, alle cartelle di Equitalia e ai vitalizi dei parlamentari.
Questi i dati complessivi relativi al primo sabato di luglio, che ha visto centinaia di militanti della Lega Piemonte incontrare i cittadini nelle vie e nelle piazze di Torino e di tutti i capoluoghi di provincia, ma anche e soprattutto nei piccoli centri che spesso gli altri partiti trascurano, e non sanno ascoltare.
“Una partecipazione straordinaria, in cui la gente ci ha chiesto di non mollare, di incalzare ancora di più il Governo Pd 5 Stelle in Parlamento, ma anche nel Paese. Fra i piemontesi c’è forte consapevolezza della gravità del momento, e dell’assoluta inadeguatezza di questo esecutivo, che rischia di trascinarsi nel baratro”, sottolinea l’on. Riccardo Molinari, che nella sua veste di segretario piemontese della Lega ha presenziato personalmente a diversi gazebo, non solo della sua provincia, Alessandria, ma anche nel resto del Piemonte.
“La Lega in Piemonte – conclude Molinari – ha un autentico radicamento popolare, e i nostri sindaci sono risultati, anche nei giorni scorsi, tra i più apprezzati dai cittadini, secondo una fonte super partes come la classifica annuale del Sole 24 Ore. Al Governo chiediamo di smetterla di litigare su temi come il Mes o la legge elettorale, e di occuparsi invece del fatto che a due milioni di lavoratori non è ancora arrivata la cassa integrazione: la potenza di fuoco di liquidità promessa da Conte ben poche imprese l’hanno vista, e la situazione del paese reale va affrontata con ben altra determinazione”.
Inciucio risorgimentale
FRECCIATE E’ stato eletto presidente del Museo del Risorgimento l’ex sindaco di San Damiano d’Asti designato da Cirio ed eletto con il voto di due consigliere grilline. Un vero inciucio contro il presidente Umberto Levra, storico insigne del Risorgimento e rifondatore del medesimo nel 2011, che non è stato confermato. Viene voglia di evocare un vecchio proverbio su quelli di San Damiano, o meglio sui loro amici.
L’arciere
“L’epidemia non ha insegnato nulla”
“Una decisione vergognosa che decreta la fine di qualsiasi parvenza di servizio pubblico”, così Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc Torino ha stigmatizzato la decisione della Giunta Appendino, approvata dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Torino, di fare cassa procedendo alla totale privatizzazione delle 39 farmacie comunali.
In opposizione a tale scelta si è schierata Eleonora Artesio di “Torino in Comune”, il gruppo consiliare cui fa riferimento Rifondazione Comunista. Gli impegni precedentemente presi all’atto della trasformazione delle farmacie in spa, impegni al mantenimento del controllo pubblico, sono stati completamente disattesi, prima con la rinuncia al controllo del pacchetto azionario di maggioranza, adesso con “il colpo di grazia” inferto dalla svendita del 20 per cento della residua partecipazione azionaria. Per Locatelli: “al posto delle farmacie comunali, nate come servizi pubblici di rilevanza sociale, avremo farmacie commerciali controllate e gestite da privati che operano unicamente sulla base delle aspettative di profitto. Una trasformazione che fa a pugni con la realtà, con la recente emergenza sanitaria da Covid19. Questa emergenza ci ha detto della assoluta necessità di preservare e riqualificare i servizi sociosanitari pubblici. Qui si fa l’esatto contrario, si fa tabula rasa del pubblico, si alimenta il mercato della salute legato all’industria e alla distribuzione farmaceutica più interessata al giro d’affari che alla salute delle persone. La privatizzazione delle farmacie è una delle peggiori scelte intraprese dalla Giunta del M5S e company, un danno per la collettività. Non dimenticheremo tale scelta di una gravità inaudita. La battaglia contro le privatizzazioni continua”.
Gallo (Pd): “Contrari alla Commissione autonomia”
“Abbiamo più volte sottolineato la nostra contrarietà all’istituzione di una Commissione permanente sul tema dell’Autonomia. Fin dall’inizio della legislatura il nostro Gruppo si è impegnato per trovare il giusto metodo per discutere di autonomia:
non in una Commissione nuova e specifica, la cui istituzione, come è poi avvenuto, avrebbe dilatato i tempi, ma attraverso una Commissione speciale che avrebbe accelerato i lavori” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo
“Oggi viene creato uno strumento, un contenitore. Riteniamo, tuttavia, che se nei prossimi anni si potrà discutere delle diverse applicazioni dell’autonomia il tema poi si esaurirà. Verificheremo, quindi, la funzione e l’utilità di questo strumento. Ci auguriamo che l’autonomia tanto sbandierata dalla Lega si trasformi in atti concreti. Infatti rimarchiamo che di fronte a decisioni difficili il Governo regionale sistematicamente scarica le responsabilità al Governo nazionale, all’Europa o ad altri, ma che autonomia è questa? Da ora in avanti dovrà assumersi fino in fondo le responsabilità che chiede in pieno spirito autonomista, vedremo se ne sarà capace” conclude il Presidente Gallo.