Gallo (Pd): “Sostenere percorsi per minori disabili”
“Sono perfettamente consapevole della pressione alla quale è sottoposto, attualmente il nostro sistema sanitario, impegnato a combattere la pandemia da Covid 19. Tuttavia, ritengo della massima importanza che le persone colpite da gravi patologie e da disabilità continuino a essere garantite e seguite, come ho più volte sottolineato nelle scorse settimane.
Malattie come la sordità infantile, per esempio, richiedono una diagnosi precoce che non può essere sospesa o rinviata, pena un recupero comunicativo e linguistico deficitario che trasformerebbe bambini nati sordi in adulti con gravi difficoltà linguistiche e relazionali” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Ho presentato, quindi – prosegue Gallo – un’interrogazione a risposta immediata con la quale chiedo all’Assessore alla Sanità di conoscere, nel dettaglio, come l’Amministrazione regionale intenda agire affinché venga attuato un piano di garanzia sanitaria per i disabili minori, come quelli affetti da ipoacusia infantile, che prescinda dall’emergenza in atto e assicuri loro ogni tipo di continuità terapeutica”.
“Ribadisco, infatti – afferma Raffaele Gallo – che l’attività di interi reparti e ambulatori specialistici , come quella svolta dal Centro Infantile di Audiologia ed Otologia dell’Ospedale Martini di Torino, non può essere toccata dall’emergenza, che i servizi specialistici, a maggior ragione quelli infantili, devono restare fruibili, che screening, monitoraggio e assistenza per ipocusia infantile, esattamente come per altre patologie importanti, non devono essere interrotti e che l’assistenza deve essere garantita in quanto necessaria per il futuro dei nostri bambini, ma anche per non congestionare ulteriormente la sanità pubblica, al termine dell’emergenza”.
“L’Assessore Icardi – conclude Gallo – nulla sua risposta, ha affermato che alcuni percorsi continuano a essere garantiti. Ci chiediamo se siano sufficienti per supportare i minori disabili che devono essere seguiti costantemente con interventi mirati. Nel caso dell’ipocusia infantile l’attività dell’ospedale Martini, diventato Covid Hospital, è stata ricollocata presso il Regina Margherita per quanto concerne gli interventi di chirurgia che dovrebbero riprendere la prossima settimana, e presso il Maria Vittoria per le attività ambulatoriali U e B. Tuttavia, per casi tanto delicati la garanzia delle prestazioni indifferibili e urgenti non ci sembra sufficiente”.
Il ministro Luigi Di Maio ha liquidato il ricorso al Mes perché i risparmi che si otterrebbero sugli interessi valgono “solo” (sic) 300 milioni ogni anno.
Io aggiungo: moltiplicati i 10 anni della durata si ottiene la discreta somma di 3 miliardi. Il ministro degli Esteri non ha grande dimestichezza con i conti. Dimentica infatti che ha stravolto gli equilibri del Parlamento imponendo il taglio di 345 parlamentari che fanno risparmiare alle casse dell’erario “solo” (questa volta lo dico io) 50 milioni ogni anno. Per ottenere dal taglio dei parlamentari gli stessi risparmi del Mes occorrono 60 anni, cioè 12 legislature. Di Maio ha avuto cattivi insegnanti di matematica.
on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
Servono ancora le circoscrizioni?
Se ne parla da sempre delle tanto vituperate circoscrizioni, non solo a Torino. Chi voleva eliminarle, chi accorparle, ora sono 8 ma erano 10 e si voleva ridurle a 5.Vengono percepite come un qualcosa di scarsa utilità e verso la quale si manifesta una pressoché assoluta mancanza di interesse per la maggior parte dei cittadini.
Vediamo quali sono le funzioni che svolgono le circoscrizioni; da un lato esse sono uno
Le circoscrizione non sono state un effettivo veicolo di partecipazione anche per via della inefficacia degli strumenti di cui i rappresentanti-Consiglieri hanno a disposizione. Decentramento amministrativo, poi, si è limitato spesso ad un’articolazione minima dei servizi amministrativi di base, come per esempio i
Cosa si può fare? Trasferire più competenza ed indipendenza ai consigli di quartiere aumentando i budget a disposizione del comune, il quale dovrebbe individuare e cancellare tutti gli sprechi che ancora ci sono. Trasformare e riorganizzare in municipalità le circoscrizioni, adottandole di facoltà decisionali e non solo di parere. Senza tutto questo sono inutili ed una perdita di tempo. Servono soltanto per agganciare voti soprattutto per i candidati consiglieri comunali, i quali,per la maggior parte, scompaiono dal territorio appena vengono eletti, lasciando da solo il “povero” consigliere di quartiere inerme ad ascoltare e ricevere le arrabbiature degli abitanti.
Vincenzo Grassano
Dal terrorismo alla democrazia perfettibile
“La Legge di Bilancio, che a giorni arriverà in Parlamento, contiene alcune misure fondamentali per il mondo del lavoro e per dare supporto alle famiglie.
Innanzitutto il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza, misura fortemente criticata da destra a sinistra ma che in questa pandemia, purtroppo, ha dimostrato come una politica di sostegno ai più deboli sia quanto mai necessaria. Dopo essere riusciti a raggiungere 3,5 milioni di persone, con circa 362mila contratti di lavoro stipulati finora, puntiamo ad assicurare questo strumento di sostegno economico fino al 2029 con un fondo da 4 miliardi”. È quanto afferma in una nota la deputata Jessica Costanzo in commissione Lavoro alla Camera.
“Fondamentali anche gli interventi annunciati per dare stimolo all’occupazione, messa a dura prova dalla crisi generata dalla pandemia. È per questo positivo il forte segnale che arriverà dalla decontribuzione al 100% per il biennio 2021-2022 per le imprese che assumeranno lavoratrici donne e fino al 2023 per quelle che assumeranno giovani sotto i 35 anni”, continua.
“Un’altra delle nostre battaglie che prenderà forma grazie ai fondi presenti in legge di bilancio è quella per assicurare alle famiglie l’assegno unico a partire da luglio 2021. Si tratta di un contributo di circa 200 euro per ogni figlio fino ai 21 anni di età. Per i nati nei primi mesi del 2021 ci sarà comunque la proroga del bonus bebè. Un aiuto necessario per strutturare le nostre politiche a sostegno della genitorialità e per il futuro del nostro Paese”, conclude
Le sollecitazioni del presidente Mattarella, come pure gli appelli di Nicola Zingaretti e i ragionamenti di Goffredo Bettini sono parole che il vento porta via e non raggiungono le orecchie dei dirigenti del M5s. Il presidente Conte, cioè colui che dovrebbe fare un passo nella direzione di un confronto parlamentare aperto e schietto, è incatenato ai diktat dei Cinquestelle.
Crimi ha dato l’alt a ogni collaborazione con le opposizioni sulla manovra bilancio che deve essere scritta dalla maggioranza, le opposizioni, invece, dovrebbero limitarsi a fornire i loro voti per il quarto scostamento di bilancio.
Tanta arroganza, è ovvio, è figlia dell’estrema debolezza e della confusione strategica che sta lacerando i grillini, non più movimento è sempre più simili a una brutta versione di partito. È evidente come in queste condizioni la disponibilità offerta da Forza Italia a collaborare con il governo per attraversare la crisi della pandemia e mettere l’Italia in sicurezza, è una pietra di inciampo nella logica grillina. A pagare il prezzo di questa chiusura sarà con ogni evidenza il Pd. Maggiore ancora è il prezzo che dovranno pagare gli italiani per tanta cecità politica.
Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
“Interpellanze del cittadino”, buco nell’acqua
L’ultimo atto di questo tipo è stato discusso in Sala Rossa il 30 settembre 2019: questa è la misura del crollo di una concezione di democrazia diretta alla quale gli stessi Cinque Stelle hanno dimostrato, nei fatti, di non credere. Domani si discuterà la mia interpellanza sul tema in Consiglio Comunale.
Interpellanze del cittadino? Fallimento (quasi) totale. Non se ne discutono da un anno: lunghissima è ormai la “coda” di atti presentati e ancora non calendarizzati. Il proposito di dedicare una seduta al mese a questo strumento di partecipazione resta lettera morta (e l’emergenza sanitaria non c’entra). Mi è stato riferito che, per alcune interpellanze recapitate via PEC, sono stati necessari due mesi e più per l’accoglimento e la comunicazione dell’esito al cittadino presentante. Se è questa la “democrazia diretta” della quale i Cinque Stelle tanto parlano, possiamo davvero parlare di buco dell’acqua o di ennesimo esempio di azione di facciata priva di seguito. I torinesi se ne stanno accorgendo. Si sarebbero dovute calendarizzare ogni mese sedute da cinquanta minuti a questo argomento, ma il proposito è rimasto lettera morta. Sono diverse le interpellanze “in coda”, in attesa di essere calendarizzate. Con un’interpellanza, chiederò alla Giunta quali siano le ragioni del mancato rispetto del calendario mensile e se possiamo sperare, nelle prossime settimane, che gli atti “in coda” arrivino finalmente in Aula.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Il gruppo di lavoro regionale di indagine sull’epidemia covid19 ha audito oggi le rappresentanze sindacali degli infermieri.
Le organizzazioni hanno innanzitutto lamentato una carenza di confronto e coinvolgimento che persiste anche in questa fase della pandemia: un tema tristemente ricorrente nelle interlocuzioni con le rappresentanze sindacali.
Emerge in maniera significativa una disponibilità, oltre 500 unità, di personale OOSS e infermieristico in graduatoria per posti a tempo indeterminato (almeno nelle ASL di AT, CN, NO, AL), a cui però non si attinge preferendo soluzioni precarie consentite dalle normative eccezionali ora vigenti, a cui aggiungere quelle che sono trasformazioni di contratti interinali. Addirittura, in alcune aziende, le assunzioni a tempo indeterminato sarebbero inferiori rispetto a quelle degli anni precedenti. Un tema significativo, specie alla luce della competizione tra sistemi regionali e i sistemi pubblico e privato, per accaparrarsi personale: siamo dell’idea che occorra spingere sulle assunzioni con maggior decisione.
Le OOSS si sono, infine, a lungo soffermate sulle difficoltà di accesso al tampone nel corso della prima ondata e sulla difformità, ancora presente, nell’applicazione dei protocolli di screening per gli operatori nella seconda ondata: alcune ASL e ASO non hanno ancora effettuato neanche il primo controllo previsto dal 3 settembre.
Drammatica, inoltre, è la gestione della differenziazione dei percorsi, che, anche in questa seconda fase, non riescono separare quelli puliti da quelli sporchi. Mancano le aree grigie negli ospedali e sul territorio gli infermieri passano da servizi in contesti Covid, come le RSA dove vengono inviati, a servizi in contesti puliti, magari sul territorio. Occorre garantire al personale un accesso periodico e diretto ai servizi di diagnosi del Covid19, per garantire la sicurezza dei lavoratori e l’operatività del sistema ospedaliero e l’Unità di crisi deve farsi carico di verificare la puntuale applicazione delle sue disposizioni da parte delle aziende.
Raffaele Gallo. Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale
Domenico Rossi, Vicepresidente Commissione Sanità
Daniele Valle, Coordinatore Gruppo di indagine sul Covid19