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Nuovo sindaco di Torino: piccole e grandi manovre politiche

Per Torino Salvini ha nettamente deciso: il candidato a Sindaco e Damilano. Non ci si può permettere distrazioni con la Meloni.  E’ in gioco chi è, veramente, il numero uno.
Nel centro sinistra tutto in alto mare. Azione, momentaneamente si sfila. Pregiudiziale: mai, in nessuna forma e modo, con i pentastellati. Dargli torto diventa molto difficile, ma non sono valse le rassicurazioni, almeno in sede locale del PD. Scatenato Calenda per fare il Sindaco di Roma. Qui le parti sono invertite, con la sola costante del PD romano che rema in alto mare non sapendo che pesci  prendere. I soliti ed indicativamente preoccupati  (sempre per il Pd ) danno il ballottaggio per Calenda. Pure Travaglio non sa che pesci prendere.  Lui , oramai, è  l’unico e vero segretario dei Cinquestelle che stanno facendo di tutto per non perdere la poltrona. Ma si sa, so’ ragazzi. Altro politico che ce la mette tutta è Mimmo Carretta, segretario del PD torinese.  Consapevole che se non riesce a fare le primarie non dipana la matassa dei candidati a Sindaco. Si affaccia l’ipotesi di farle online.  Lo decideranno il 23. Si intensificano gli incontri. Gariglio , Laus e Lepri magari fanno cartello o …magari no. E da distante il nume Piero Fassino sovrintende.  Chiampa, invece? Moderatamente  contento, osserva con il suo solito ed intelligente distacco. Comunque obbiettivo della sinistra è andare al ballottaggio. Mi sembra abbastanza chiaro. Del resto Damilano non ce la farebbe al primo turno.  E se la Porchietto gli tende una mano? In che modo? Accettando di diventare vice Sindaco.  Se mai avvenisse ciò intravedo una vittoria al primo turno del centro destra. prima volta a Torino . Porchietto naturale numero uno perché dovrebbe essere numero due di Damilano appena arrivato in politica ? Tra un anno e mezzo scade il mandato di Profumo alla Fondazione San Paolo.  Magari in ciò c’è la risposta e verrebbero premiate le comprensibili e decennali ambizioni della Porchietto già presidente dell’Api di Torino. Fantapolitica? Non penso proprio. Vedremo.  Con una finale convinzione:  se Calenda vince a Roma, il PD perde a Torino e Porchietto va in Fondazione SanPaolo,  molti dem avranno  il suicidio assistito assicurato ( politicamente, s’intende). Da parte mia sento ancora “profumo” di candidatura di Sergio Chiamparino. Anche qui si vedrà.
Patrizio Tosetto

Gallo (PD): “Un nuovo strumento per la ripartenza delle imprese”

E’ stata approvata dalla III Commissione del Consiglio regionale la delibera attuativa dello strumento finanziario proposto dal Gruppo del Partito Democratico nella discussione del Riparti Piemonte! Questo strumento fortemente voluto dal Presidente Gallo prevede “Contributi a sostegno della capitalizzazione delle piccole e medie imprese”.

“Siamo molto soddisfatti per il definitivo via libera di questo strumento che, da gennaio, consentirà agli imprenditori che investiranno fondi nel capitale della propria società di ottenere dalla Regione un contributo a fondo perduto pari al 30% dell’investimento!” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Grazie all’intervento del Partito Democratico – prosegue Gallo – siamo riusciti ottenere la creazione di uno strumento di politica industriale che sarà importante per rilanciare il lavoro, l’occupazione e l’economia in Piemonte. Si tratta di un passo importante per dare ossigeno alle imprese che hanno dovuto affrontare gravissime difficoltà”.

“Fin dall’inizio della crisi il Partito Democratico, con proposte concrete e chiare – conclude il Presidente Gallo – ha cercato di fornire un aiuto al mondo delle imprese. Ho sempre creduto molto in questo strumento e ritengo che, nei prossimi mesi, potrà essere decisivo per sostenere concretamente la nostra economia e metterla nelle condizioni di risollevarsi e ripartire”.

Chiusura del centro Covid, Italexit: “Milioni di euro buttati”

“Ma le strutture non erano al collasso?”

 
Riceviamo e pubblichiamo / Decidetevi: le strutture sanitarie a Torino sono al collasso oppure no?
“Dopo la vicenda dell’ospedale temporaneo delle OGR, aperto e poi smantellato dopo meno di tre mesi perché superfluo, la struttura del Valentino batte ogni record: meno 30 giorni prima di essere chiuso! A fine novembre il solito teatrino con foto di rito e dichiarazioni di assessori/commissari/rappresentanti vari su quanto siano bravi, resilienti e reattivi nell’affrontare l’emergenza; poi il confronto con la realtà dei numeri: anche questa struttura è superflua, chiudiamola senza dare nell’occhio e poi si vedrà un domani.
Questa situazione evidenzia un aspetto fondamentale circa la miopia delle istituzioni sul tema sanitario: un conto è investire in ambiti che possono avere un beneficio duraturo per la collettività anche dopo la fine dell’emergenza (ad esempio ristrutturando i padiglioni degli ospedali già esistenti o riattivando strutture come il Maria Adelaide), un altro è buttare letteralmente decine e decine di milioni di euro in progetti senza prospettive – e, a quanto pare, neanche utilità – giusto per dire che si sta facendo qualcosa dopo anni di tagli, menefreghismo e privatizzazioni in nome dell’austerity…
Italexit con Paragone crede nel diritto fondamentale di ogni italiano di avere accesso ad una sanità pubblica di alta qualità: è per questo motivo che vogliamo perseguire un cambio radicale di paradigma dove lo Stato interviene con investimenti strutturali e la salute non viene considerata una semplice e fastidiosa voce di costo del bilancio pubblico o, peggio, una mangiatoia per i privati.”

La Regione: “Il Tavolo disabili e le barriere architettoniche”

Porre le basi per lavorare insieme su azioni concrete con cui intervenire su uno dei problemi atavici che colpiscono le persone con disabilità

 

L’abbattimento delle barriere architettoniche in ambito pubblico e privato è stato il tema centrale della videoconferenza che l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino, ha svolto con le federazioni che rappresentano le associazioni che si occupano di disabilità (Fish, Anffas e Fand) e l’associazione Peba, che da anni fa di questo argomento il fulcro della propria azione.

“Abbiamo parlato di possibili misure a cui dare forma, rispetto ai piani comunali, alla legislazione regionale e alle risorse – riassume Caucino – Sono ottimista rispetto al fatto che passi in avanti potranno essere compiuti con la disponibilità di tutti; la volontà certamente non manca. Ci rivedremo a breve dopo aver svolto alcune valutazioni circa la fattibilità di alcune azioni. Partire dalla barriere architettoniche è una scelta necessaria, in quanto la civiltà di un Paese si misura anche in base alle risposte che è in grado di fornire a chi ogni giorno si trova a dover superare ostacoli fisici e mentali”.

L’assessore Caucino ricorda anche che poche settimane fa la Regione Piemonte ha istituito un tavolo deputato ad affrontare i temi legati al mondo della disabilità: “Ho accolto con interesse le istanza provenienti dai rappresentanti delle associazioni che da anni operano in questa realtà e ho ritenuto che il modo migliore per mostrare la nostra collaborazione fosse istituire un luogo di confronto e di lavoro. La mobilità, oltre al lavoro e alla scuola sono temi fondamentali da affrontare e dai quali partire”.

Infine, Caucino evidenzia che “il Piemonte ha attuato, nel corso degli anni, misure importanti nella direzione giusta, finanziando con 500.000 euro annui l’adeguamento dei parchi giochi per bambini disabili e recentemente trasferendo ai Comuni, dopo 30 anni, 6,6 milioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Molto resta ancora da fare, ma il percorso intrapreso appare incoraggiante”.

 

Bonus Case di Riposo, Forza Italia: “Giunta Cirio: poche parole, molti fatti”

“Ancora una volta la Giunta Cirio con l’approvazione del Bonus Case di Riposo ha dimostrato che alle parole preferisce i fatti.

Quarantamilioni di euro verranno destinati per venire incontro alle esigenze delle Rsa e Ra, le strutture più sensibili alla pandemia e che in questi mesi hanno visto rivoluzionare la propria mission, comportando anche una serie di investimenti in personale e dispositivi. La Regione Piemonte ha sicuramente una potenza di fuoco ben diversa da quella del Governo, eppure ogni volta che riesce a reperire risorse attraverso una gestione oculata del bilancio li stanzia subito per coprire l’assenza di risposte del Governo. L’ha fatto con il Riparti Piemonte lo sta facendo ora con il bonus Rsa e Ra. Un ringraziamento va al presidente Cirio che ancora una volta ha tenuto un profilo basso, spesso facendo da parafulmine alle critiche d’ufficio delle opposizioni, mentre cercava di trovare soluzioni e non promesse. Le Rsa e le Ra sono un patrimonio per la nostra Regione e non è possibile abbandonarle a loro stesse. Confidiamo che il Governo voglia seguire l’esempio del Piemonte aggiungendo nuove dotazioni economiche indispensabili per venire incontro alle legittime richieste di questo comparto. Infine vorremmo inviare un ringraziamento al personale e ai vertici delle Rsa e Ra per il lavoro incredibile che hanno svolto in questi mesi drammatici”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, la sua vice Alessandra Biletta, il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia e il presidente della Commissione Bilancio Carlo Riva Vercellotti.

Cannabis terapeutica, Grimaldi: “inaccettabile che i malati rimangano senza cure”

“Il Piemonte si doti delle strutture necessarie per produrre i farmaci in casa come previsto da una legge del 2015”.

“Dopo le problematiche della scorsa primavera, i farmaci cannabinoidi sono di nuovo introvabili o di difficile reperimento. Ci giungono numerose segnalazioni che alcune farmacie ospedaliere non riescono ormai da mesi a far fronte ad ordini con ricetta medica che interessano le terapie Bedica e FM2 a causa di blocchi doganali; questa situazione è ancora più grave a causa dell’impossibilità di reperire per l’immediato futuro le 2 terapie e neppure i rispettivi equivalenti” – denuncia di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“Ricordo che quei farmaci sono assolutamente fondamentali per molte categorie di pazienti, quelli affetti da forte dolore oncologico e non, da disturbi cronici associati a sclerosi multipla o a lesioni del midollo spinale, da alcuni effetti avversi della chemioterapia, della radioterapia o da alcune terapie per l’HIV e di glaucoma, quello che resiste alle terapie convenzionali, pertanto – prosegue Grimaldi, che annuncia un’interrogazione urgente in Commissione per fare luce sulla situazione – è assolutamente necessario che il servizio sanitario pubblico renda disponibile questi trattamenti sanitari. Questi continui problemi minano la continuità terapeutica, rischiano di vanificare i miglioramenti raggiunti sinora e possono portare ad una regressione pericolosa dal punto di vista medico e da quello della qualità della vita dei pazienti”.

“La Regione Piemonte ha il dovere di garantire i farmaci ai pazienti piemontesi a prescindere da eventi esterni che possano pregiudicarne l’approvvigionamento – prosegue Grimaldi – pertanto occorre che partano al più presto i progetti e le azioni sperimentali previste dalla nostra legge regionale del 2015, affinché il Piemonte possa diventare più autonoma nell’approvvigionamento dei farmaci. Se non è in condizioni di farlo – conclude Grimaldi – la Regione si faccia promotrice di una chiamata nazionale e internazionale per insediare imprese che producano i farmaci sul nostro territorio, sostenendo presso i Ministeri competenti le azioni volte ad ottenere le autorizzazioni necessarie”.

Boni: “Damilano fuori dalla politica? Non è vero”

Igor Boni (Candidato alle primarie del centrosinistra di Torino) interviene a proposito della candidatura di Paolo Damilano come sindaco per il Centrodestra:

“Salvini descrive Damilano come un civico fuori dalla politica? E’ un racconto falso e falsificante. Si passa dal civismo al cinismo come nulla fosse. Damilano imprenditore trae parte rilevante dei suoi introiti grazie alle concessioni pubbliche sulle acque che arrivano dalla Regione Piemonte. Come pensa di porsi nei confronti della Regione che fornisce le concessioni milionarie a sette marchi di acque il futuro candidato Sindaco? Non vede l’incudine che pesa sulla sua candidatura? Questo è un conflitto di interessi grande come una casa che non può essere passato sotto silenzio perché è impensabile che il Sindaco di Torino, che ogni giorno tratta e opera con la Regione, abbia dalla stessa Regione le concessioni suddette. Tutto questo senza parlare del Damilano Presidente della Fondazione Film Commission, fondazione voluta e sostenuta finanziariamente dalla Città di Torino e dalla Regione.
Nessun contatto con la politica? Non scherziamo. Salvini è esperto di racconti falsi e di falsificazione della realtà e non sorprende. Spero che il PD e tutte le forze di coalizione del centrosinistra torinese battano su questo un colpo e inizino con me a contribuire a far aprire gli occhi agli elettori. Perché dopo le balle elargite ai torinesi in questi anni, non possiamo consentire di far prevalere ulteriori balle sulla realtà. Questo tentativo di costruire inesistenti verginità è semplicemente indecente”.

Pininfarina, Costanzo (M5S): “Attenzione del ministero dopo flop tavolo Regione”

Come promesso – rende noto la deputata torinese Jessica Costanzo (M5S) – questa mattina ho discusso in commissione lavoro il question-time sul destino dei lavoratori della Pininfarina Engineering di Cambiano (TO).

Nonostante gli incontri tenutisi in queste settimane e il recente tavolo di martedì scorso in regione l’Assessora Chiorino non è stata in grado di persuadere la proprietà a optare né per una tipologia di ammortizzatore sociale diverso dalla CIGS per cessata attività, né a ritirare i licenziamenti nonostante l’attività di Pininfarina Engineering non risulti affatto cessata.
Non dimentichiamo che si tratta di un marchio storico ed identitario sul nostro territorio torinese e non possiamo prestarci a giochetti al ribasso da parte delle multinazionali, come dimostrato anche dalle cifre irrisorie offerte per incentivi all’esodo (20 mila e lordi) da parte di risorse umane altamente qualificate.
Sebbene si tratti di un esubero a carattere locale – quindi di competenza della Regione Piemonte – non possiamo attendere il letargo della regione, il rispetto del divieto dei licenziamenti ed eventuali raggiri è una priorità del Ministero del Lavoro, anche attraverso l’accertamento da parte dell’Ispettorato del Lavoro sul rispetto della normativa da parte della proprietà indiana” conclude Costanzo.

Italexit con Paragone in piazza per il commercio


Italexit, il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone per portare l’Italia fuori dall’Unione Europea e dalla moneta unica, sarà in piazza nella giornata di domenica 20 dicembre per presentare le proprie proposte alla cittadinanza torinese. 

Riceviamo e pubblichiamo / Torino è una delle città che più ha sofferto le politiche liberiste dell’Unione Europea negli ultimi 30 anni, riducendosi a città dormitorio senza nessuna reale prospettiva per il futuro. La recente emergenza ha inoltre definitivamente dimostrato la complicità delle istituzioni locali e nazionali che, al di fuori di iniziative marginali e di poco conto, nulla hanno fatto per tutelare il tessuto sociale ed economico del territorio. Italexit intende quindi diventare il punto di riferimento per chi vuole costruire un’alternativa libera e credibile a questo sistema.
Luciano Bosco, coordinatore regionale del partito, sarà presente in prima persona all’iniziativa: «Sempre più torinesi si rivolgono a Italexit per cercare un nuovo interlocutore politico privo di ambiguità sulle questioni comunitarie: Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia ci hanno fatto capire che la loro opposizione all’Unione Europea vale solo in campagna elettorale; PD e centro-sinistra invece sono ormai diretta emanazione di Bruxelles. Come Italexit vogliamo dare voce a chi è stanco di pagare il prezzo di questo servilismo opportunista».
Il partito sarà presente con un banchetto in Via Garibaldi: «Abbiamo scelto un luogo simbolo del commercio torinese – continua Bosco – per lanciare un messaggio a tutti i lavoratori, commercianti, ristoratori e piccoli imprenditori locali: non siete soli, noi siamo con voi! Mentre il Governo Conte tratta le condizioni usuraie del MES, ci sono infatti migliaia di attività che non sanno neanche se nel 2021 saranno ancora aperte».
Nelle prossime settimane avranno luogo altre iniziative, sia a Torino che nel resto del Piemonte, durante le quali gli interessati potranno ricevere informazioni sul nuovo soggetto politico e iscriversi al partito.

Il “cimitero” di Mascherine Tricolori davanti ad Amazon

Nuova azione della Mascherine Tricolori contro Amazon, questa volta per i diritti dei lavoratori

Riceviamo e pubblichiamo / Questa notte, a Torino e Vercelli, le Mascherine Tricolori hanno allestito un cimitero simbolico davanti alle sedi Amazon. Le tombe fittizie recano delle scritte che rappresentano la morte dei diritti fondamentali dei lavoratori della multinazionale. Una situazione già segnalata dai sindacati in varie parti d’Italia.
“Stiamo continuando a puntare i riflettori su Amazon per fare in modo che ai suoi dipendenti vengano riconosciuti i diritti lavorativi fondamentali” comunicano in una nota le mascherine tricolori.
“È ormai noto che il colosso dell’e-commerce sottopaghi i propri dipendenti – continua il movimento anti-lockdown – e non conceda premi o benefit previsti dal contratto nazionale. Nonostante gli incassi milionari della società ai dipendenti è stata riconosciuta una gratifica di soli 300€ in busta paga. Una miseria rispetto all’aumento del fatturato degli ultimi mesi”.
“Le persone che lavorano in Amazon sono costantemente sotto pressione, vengono controllate a vista durante turni massacranti e oltretutto hanno quasi tutti un contratto a tempo determinato” attaccano le mascherine tricolori. “Proprio per questo nei giorni scorsi in molte sedi del colosso americano sono nate manifestazioni pacifiche dei dipendenti per chiedere maggiori tutele e stipendi più adeguati alle mansioni. Ovviamente noi continueremo a combattere al loro fianco. Il lavoratore non è uno schiavo e va trattato e pagato come merita”.