88 anni complessivi di carcere: sono queste le richieste di pena nel processo che si sta svolgendo in questi giorni a Torino contro il centro sociale Askatasuna di corso Regina. L’attività politica, certamente militante e radicale, di un centro sociale fortemente radicato nella città e in una lotta fondamentale come quella contro la devastante realizzazione del TAV in Val di Susa viene ridotta ad “associazione a delinquere”. Bisogna respingere con forza questa equiparazione, nel caso specifico e prima che venga estesa ad altre espressioni di movimento e di lotta, sulla scia di quel ddl Sicurezza che siamo tutt* impegnati a contrastare. Il conflitto, riferito alle molteplici contraddizioni determinate dal sistema capitalistico in cui siamo immersi, e’ sempre stato il motore di ogni avanzamento della società. E’ più che mai necessario oggi, con i venti di destra che soffiano impetuosamente verso una sempre più accentuata repressione, difenderne le possibilità di espressione, non solo in astratto, ma nel vivo delle lotte. Perciò occorrerà seguire con attenzione ciò che avverrà nei prossimi giorni nelle aule del tribunale, per scongiurare un esito repressivo che ricadrebbe inevitabilmente su tutte le espressioni di lotta che, faticosamente ma in maniera sempre più estesa, si stanno esprimendo in questa fase, sul terreno sociale, politico, sindacale. Coerentemente con la nostra storia e con il nostro impegno, non mancheremo di farlo.
Rifondazione Comunista Torino