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“Economia Piemontese ancora sotto il 2007. Incide il calo di Torino”

Il report annuale di Banca d’Italia ci fa fare i conti o l’esame di coscienza col vero stato della economia piemontese. Pochissimi purtroppo  i politici presenti,  mentre parlamentati e consiglieri regionali e comunali avrebbero dovuto essere presenti per prendere nota. La pagella della economia piemontese penalizzata dal calo della economia torinese che vale il 55% della economia regionale e’ ancora sotto il 2007,  mentre sia la economia nazionale che quella del  nord hanno superato il livello del 2007.
Il valore aggiunto piemontese oggi e’ inferiore del 3% al valore aggiunto del 2007. Per il prof. Bertoldi noi avremmo dovuto difendere  l’industria esistente e puntare su nuove start-up . Invece a Torino la Fiat è stata difesa molto poco , troppo poco.
Il dato della bassa crescita si poteva e doveva vedere molto prima per aggiustare la strategia. A capirlo prima si poteva e doveva difendere di più l’industria dell’auto e accelerare la costruzione della TAV e là manutenzione dei nostri trafori e delle nostre autostrade.
Personalmente mi sento a posto con la mia coscienza perché nel 2013 ho guidato la azione per spostare a Torino la Autorità dei trasporti , nel 2018 ho guidato la battaglia per salvare la TAV con la grande Piazza Castello piena e nel 2019 ho lanciato la battaglia poi fatta propria dall’on. Molinari per i fondi alla rottamazione auto quando mi accorsi che nell’ultima finanziaria di Draghi non vi era un euro per il settore industriale più importante.
Prima studieremo bene i dati della relazione di Banca d’Italia e prima correggeremo le azioni del Comune, della Regione e delle imprese e prima andrà meglio per il nostro vecchio Piemonte. Ecco perché a Torino, dopo 32 anni di sinistra al governo , occorre cambiare.
Mino Giachino
SITAV SILAVORO

AVS: cambiare la disciplina sul gioco d’azzardo

Condividiamo le istanze di Libera, della CGIL e delle associazioni che oggi sono tornate sotto Palazzo Lascaris per sollecitare il Consiglio a cambiare la disciplina sul gioco d’azzardo, come richiesto da oltre 12.000 cittadini e cittadine piemontesi che avevano firmato per la proposta di legge di iniziativa popolare archiviata in dieci minuti dalla destra nella precedente legislatura.
La Giunta Cirio ha cancellato nel precedente mandato la legge regionale sul gioco d’azzardo n. 9 del 2016, l’unica che aveva saputo contrastare il fenomeno, facendo risparmiare ai e alle piemontesi oltre 200 milioni di Euro. La nuova legge approvata nel 2021 è una liberalizzazione di fatto del gioco d’azzardo e un vero e proprio favore alle lobby del gioco.
E’ tempo di rimediare all’errore fatto: le norme attuali stanno creando enormi problemi, economici e di salute a migliaia di persone fragili in Piemonte, ci aspettiamo che la maggioranza non resti sorda a questi problemi e abbia il coraggio di riaprire davvero la partita
Alice Ravinale
Valentina Cera
Giulia Marro

Pompeo (PD): “Approvato ODG per rinnovo convenzione Osservatorio Culturale”

“Un passo importante per la promozione delle attività culturali”

 “E’ stato approvato dal Consiglio regionale, l’ordine del giorno da me presentato che impegna la Giunta regionale a rinnovare la convenzione con l’Osservatorio Culturale del Piemonte e a stanziare le risorse necessarie per il suo funzionamento. Questo non solo consentirà di disporre di dati aggiornati e affidabili, ma garantirà anche una valutazione continua delle politiche culturali in atto, un aspetto particolarmente rilevante alla luce dell’introduzione – da parte della Regione – della programmazione triennale” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Da oltre venticinque anni l’Osservatorio Culturale del Piemonte (OCP) svolge un ruolo cruciale nell’analisi, monitoraggio e promozione delle attività culturali sul territorio. Inoltre, attraverso una partnership pubblico-privata che coinvolge istituzioni, fondazioni, enti di ricerca e associazioni di categoria, offre un supporto tecnico e scientifico fondamentale e la sua attività è stata determinante per lo sviluppo delle politiche culturali della nostra regione, contribuendo a migliorare l’accesso alla cultura per tutte le fasce della popolazione” aggiunge Laura Pompeo.

“Negli ultimi anni – conclude la Consigliera Pompeo – il settore culturale piemontese ha subito significativi cambiamenti, anche a causa degli impatti derivanti dalla pandemia e dalla digitalizzazione, e  l’OCP ha dimostrato di essere un faro di eccellenza, riconosciuto non solo in Italia, ma anche in Europa per la sua capacità di analizzare e monitorare le politiche culturali e per il suo impegno nella promozione della diversità culturale e dell’inclusività. Oggi abbiamo ottenuto un impegno importante da parte della Giunta regionale: la garanzia che l’Osservatorio potrà continuare a svolgere un ruolo di orientamento strategico per le future politiche regionali, promuovendo la valorizzazione e la tutela del nostro patrimonio culturale”.

Fdi, Approvato il Programma della cultura per il triennio 2025/2027

Antonetto, Presidente Commissione Cultura: Un passo avanti importante per dare stabilità e visione al mondo culturale”

Il Consiglio regionale ha espresso parere favorevole sul Programma Triennale per la Cultura 2025–2027, che definisce le linee guida e le priorità degli interventi regionali in ambito culturale per i prossimi tre anni.

Questo nuovo Programma rappresenta un passaggio decisivo verso una politica culturale più stabile, strutturata e capace di rispondere con concretezza alle esigenze del territorio”, ha dichiarato Paola Antonetto, Presidente della Commissione Cultura in Consiglio Regionale. “La conferma della triennalità, già introdotta nel precedente piano 2022–2024, consente agli operatori culturali di progettare sul medio periodo, superando la logica della precarietà annuale e restituendo fiducia e prospettiva al comparto”.

Tra i punti salienti del documento: il consolidamento delle convenzioni triennali con gli enti culturali partecipati, l’apertura a convenzioni con soggetti pubblici per obiettivi strategici, l’aumento dei bandi triennali, e un rinnovato impegno sul fronte della semplificazione amministrativa, con l’obiettivo di snellire procedure e liberare risorse per la progettazione.

Semplificare vuol dire valorizzare il lavoro degli operatori culturali, permettere loro di concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: costruire contenuti, creare reti, dialogare con i territori. È una richiesta che arriva forte dal basso, e a cui abbiamo voluto dare una risposta concreta” ha aggiunto Antonetto.

La Presidente ha inoltre espresso un sentito apprezzamento per il lavoro dell’Assessore alla Cultura, Marina Chiarelli, e per l’impegno complessivo della Giunta regionale, che ha saputo costruire un Programma solido, orientato alla visione, ma anche capace di offrire risposte operative e misurabili.

L’attenzione mostrata dall’Assessore Chiarelli e dalla Giunta nei confronti del comparto culturale è stata chiara e concreta. Il lavoro di squadra tra assessorato e Commissione ha prodotto un documento equilibrato, ambizioso e vicino ai territori. È questo il metodo giusto per rafforzare la cultura in Piemonte” ha rimarcato Antonetto.

Il Programma dedica inoltre particolare attenzione ai territori meno serviti dalla programmazione culturale, come le aree montane e i piccoli comuni, e premia i progetti capaci di integrare inclusione sociale, sostenibilità ambientale e partecipazione attiva.

La cultura deve essere accessibile e capillare. Con questo Programma ribadiamo che nessun territorio è marginale e che ogni progetto culturale può essere uno strumento di crescita, coesione e innovazione” ha concluso la Presidente Antonetto.

Il Programma Triennale 2025–2027 rappresenta dunque una cornice strategica per rafforzare il ruolo della cultura come leva di sviluppo sociale ed economico per l’intera comunità piemontese.

“DELPHI. Ecosistema democratico”, una scuola di consapevolezza politica

Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini, Prossima democrazia e Polo del ‘900
Con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito delle Linee Guida per il sostegno a scuole di politica.
 4, 5, 6 luglio 2025
 Polo del ‘900 – Torino
La Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini e l’APS Prossima Democrazia presentano “DELPHI. Ecosistema democratico”, una scuola di consapevolezza politica rivolta a giovani cittadini attivi, militanti e amministratori locali, che si terrà dal 4 al 6 luglio 2025 presso il Polo del ‘900 di Torino.
La scuola nasce con l’obiettivo di esplorare, comprendere e sperimentare nuove forme di partecipazione politica, andando oltre il voto e i tradizionali meccanismi rappresentativi, per integrare strumenti di democrazia partecipativa, diretta, deliberativa e civica.
Attraverso un approccio multidisciplinare e laboratoriale, DELPHI propone un percorso formativo di tre giorni, articolato in 11 laboratori, che spazieranno dalle assemblee dei cittadini estratti a sorte ai referendum, dal bilancio partecipativo alla disobbedienza civile e alla nonviolenza, con ospiti e docenti di respiro nazionale e internazionale.
L’obiettivo è formare una nuova generazione di “ambasciatori democratici”, capaci di promuovere, praticare e diffondere un approccio ecosistemico alla democrazia nei propri contesti di vita, lavoro e impegno politico.
La partecipazione è gratuita, comprensiva dei pranzi durante i tre giorni. La call è rivolta a 30 giovani under 35, che potranno iscriversi fino al 25 giugno 2025.
Al termine della scuola, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

+Europa: Primarie di centrosinistra per il futuro della città

Con l’avvicinarsi della prossima scadenza amministrativa, si apre per Torino una fase di riflessione e rilancio. La costruzione di un progetto solido, ampio e partecipato per il futuro della città richiede anche la capacità di interpretare i cambiamenti in atto nella società torinese.
Negli ultimi mesi, abbiamo assistito alla nascita di iniziative civiche e nuove aggregazioni che dimostrano vivacità e fermento nel campo del centrosinistra, ma anche la mancanza di visioni diverse rispetto a quella oggi rappresentata. Segnali che però, indifferentemente da tutto, indicano la necessità di un confronto aperto e trasparente, capace di generare una visione nuova e condivisa per Torino.
In un momento in cui Torino ha bisogno di visione, credibilità e slancio, serve il coraggio di superare automatismi e rendite di posizione, archiviare ciò che appartiene al passato e rimettere al centro idee, programmi e capacità. Riconosciamo dunque la buona amministrazione attuale ma crediamo che la Torino dei prossimi anni necessiti di una visione più radicale e soprattutto di una maggiore capacità di incidere.
Riteniamo che per raggiungere questo obiettivo un passaggio democratico, partecipato e orientato al merito – come quello delle primarie – possa rappresentare non solo lo strumento più efficace per selezionare la proposta politica e il profilo migliore per guidare la città nei prossimi anni, ma anche il modo più Democratico per aprire una nuova fase.
Il nostro auspicio è che tutte le forze del campo sappiano raccogliere questa sfida, guardando avanti con responsabilità e spirito unitario.
Andrea Turi e Marco Cavaletto – Segretario metropolitano e Presidente +Europa Torino

Anche Confindustria dice che la priorità è la crescita economica

E parla di politica del settore auto suicida

Caro Direttore, al fresco delle bellissime e comode montagne torinesi vale la pena ragionare sulla nostra situazione economica e del lavoro. Il primo problema del nostro Paese è quello di aumentare il tasso di crescita economica sia per ridurre il peso del grande Debito Pubblico sia per creare nuove opportunità di lavoro per i nostri ragazzi che da anni dopo aver studiato cercano un posto all’estero indebolendo il nostro sistema sociale e economico. Io l’ho scritto alcuni mesi fa in un libro che ho presentato alla Camera e apprezzato dal dott. Gianni Letta. Ieri lo hanno sostenuto anche il Presidente di Confindustria Orsini e il presidente Cairo. Mi auguro che la Presidente Meloni raccolga queste indicazioni perché la politica estera dove Giorgia eccelle non basta. Altro ragionamento che sostengo da tempo e cioè la importanza del settore auto ha trovato conferme importanti nei due interventi di Luca De Meo italiano ad di Renault e dello stesso Presidente di Confindustria De Meo ha confermato che nessun settore industriale ha le ricadute sulla economia del settore auto. Orsini ha detto che la decisione europea è stata un suicidio. Alla Schlein che l’ha votata saranno fischiate le orecchie. Anche alla luce dei dati che ci fornirà questa settimana Banca d’Italia Sabato prossimo 21 alle 17 presento la nuova edizione del mio libro su economia ,lavoro e sicurezza a Torino alla Gelateria 121 di piazza Derna. Di questi tempi meglio un gelato buono per ragionare e discutere.

Mino GIACHINO

Ruffino (Az): “Rottamazione e taglio Irpef presa in giro”

Il decreto fiscale del governo è il vuoto pneumatico. È talmente vuoto e privo di ogni risorsa da mortificare perfino la strategia degli annunci tanto cara a Giorgia Meloni. Davvero a palazzo Chigi pensano di continuare a prendere in giro gli italiani senza che ci sia una qualche reazione da parte dei cittadini? La sola misura concreta fin qui presa dal ministro Giorgetti è stata il taglio di detrazioni e deduzioni, come si accorgeranno gli italiani a mano a mano che presentano la dichiarazione dei redditi. Tagliare deduzioni e detrazioni in base ai livelli di reddito che cosa è se non aumentare le tasse? E spese maggiori per accedere al servizio sanitario o iscrivere i bambini all’asilo nido, non sono altrettanti aumenti di tasse e perdita di reddito?
La maggioranza di destra sta raschiando il fondo del barile ma sanno bene che in cassa non c’è un euro, come non si stanca di ripetere il guardiano dei conti. Salvini farnetica di rottamazione e Tajani di taglio delle tasse al ceto medio dopo averlo bastonato con i tagli alle detrazioni. È una sceneggiatura ogni giorno sempre più inguardabile.
Così l’on. Daniela Ruffino (Azione)