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Classifica Sole 24 Ore: Cirio 3° tra i governatori, Lo Russo 72° tra i sindaci

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 I 5 sindaci più apprezzati d’Italia secondo la classifica del Sole 24 Ore:

  1. Marco Fioravanti (Ascoli Piceno) – 70% di consenso
  2. Michele Guerra (Parma) – 65%
  3. Vito Leccese (Bari) – 61%
  4. Gaetano Manfredi (Napoli) – 61%
  5. Mattia Palazzi (Mantova) – 60%, ex aequo con Pierluigi Biondi (L’Aquila), Paolo Calcinaro (Fermo) e Mario Conte (Treviso)

 I 5 presidenti di Regione più apprezzati

  1. Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) – 66,5%
  2. Luca Zaia (Veneto) – 66%
  3. Alberto Cirio (Piemonte) – 59%
  4. Eugenio Giani (Toscana) – 58%
  5. Roberto Occhiuto (Calabria) – 58%, ex aequo

Stefano Lo Russo (Sindaco di Torino)

  • Si posiziona al 72° posto con un consenso del 50,5%

Alberto Cirio (Presidente del Piemonte)

  • Centra la medaglia di bronzo con un 59% di gradimento, entrando per la prima volta nel podio tra i governatori. Il risultato evidenzia un apprezzamento in crescita rispetto al passato, rendendolo anch’esso uno dei riferimenti del centrodestra nel Nord.

Merlo: Chi vuole rifare il Centro non lo fa con questa sinistra

“Chi vuole ricostruire un Centro riformista e una ‘politica di centro’ non può guardare a questa
sinistra, al di là della ridicola e grottesca ‘tenda’ inventata dall’ex comunista Bettini e da Renzi.
Del resto, è a tutti evidente che l’attuale coalizione di sinistra e progressista ha una guida politica
chiara e ben definita. E cioè la sinistra massimalista e radicale della Schlein, la sinistra populista e
demagogica dei 5 stelle di Conte e la sinistra estremista ed ideologica del trio Fratoianni/Bonelli/
Salis. Il tutto coordinato dal segretario della Cgil Landini. Cosa c’entri tutto ciò con un Centro
riformista e democratico, cattolico e laico, resta un mistero.
Per queste ragioni chi vuol ricostruire oggi un Centro riformista e di governo non può che
guardare altrove. Nella coalizione di sinistra, appunto, c’è posto solo in una ‘tenda’. Peraltro
disadorna e anche un po’ triste se non addirittura patetica”.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’.

Il cattolicesimo associato nella dottrina sociale della Chiesa

Mercoledì 9 luglio, dalle 15 alle 18, presso la cripta dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano (largo Gemelli 1), si terrà un simposio sul tema «Il cattolicesimo associato nella dottrina sociale della Chiesa, da Leone XIII a Leone XIV», promosso da Movimento cristiano lavoratori e da Edizioni Traguardi sociali. Dopo i saluti istituzionali, è prevista la prolusione dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. A seguire, si terranno gli interventi di Francesco Bonini (rettore della Libera Università Maria Santissima Assunta, Lumsa), Michele Rosboch (professore ordinario di Storia del diritto italiano ed europeo presso il Dipartimento di Giurisprudenza nell’Università degli Studi di Torino), Lorenzo Ornaghi (presidente onorario dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, già Ministro della Cultura). Presiede Antonio Inchingoli, presidente di Edizioni Traguardi sociali. Al termine dibattito le conclusioni sono affidate ad Alfonso Luzzi, presidente generale di Mcl.
Nell’ambito del simposio è prevista anche la premiazione del terzo premio nazionale «Identità e storia del cattolicesimo associato in Italia» che ha avuto come giuria i relatori indicati che ne indicano l’altissimo livello. Nella terna vincitrice è rientrato il moncalierese Matteo Cerrato, diciotto anni, il più giovane dei partecipanti, che ha presentato la storia dell’ultima sezione sturziano operativa d’Italia, quella di Moncalieri intitolata ad Alfredo Rista. Tale riconoscimento nazionale utile a dare visibilità alla storia e all’identità dei cattolici in politica e al loro miglior pensiero politico, il popolarismo radicato nell’idea democratico cristiana, sancisce il prestigio e l’importanza nazionale, oltre che l’originalità, della sezione della Città del Proclama, della sua storia, dei suoi archivi e biblioteca, che svolge il ruolo di segreteria nazionale dei Popolari di Italia Popolare ed ha solidi legami internazionali e con ambienti del Ppe e rappresenta un’autentica denominazione di origine controllata popolare. Presenzieranno all’iniziativa il Segretario popolare Giancarlo Chiapello e il decano della direzione Pietro Losito. Il testo che riceverà tale riconoscimento, scritto da un giovane, riassume una storia iniziata il 30 aprile 1919 con il fondatore Felice Masera, sindaco e poi primo Presidente internazionale degli ex allievi Salesiani, proseguita con il sindaco democristiano Mario Vecchia, poeta e pittore del giro di Casorati, il vice segretario nazionale Dc Silvio Lega, l’on. Giovanni Porcellana,  per citare alcuni nomi, fino al sen. Alberto Monticone, già Presidente nazionale Azione Cattolica e fondatore con Gerardo Bianco di Italia Popolare per la resistenza del popolarismo che fanno della sezione lo strumento unico per il riconoscimento della denominazione di origine controllata popolare grazie ad una ininterrotta successione politica. 
 
(Allegata foto di Matteo, a dx, con il Segretario Chiapello, il Presidente EDS del Ppe, Sismondini, il prof. Markus Krienke, membro comitati scientifici Fondazioni Adenauer e De Gasperi, il consigliere Lorenzo Bugli della Repubblica di San Marino e Vice Presidente del giovanile dell’Internazionale Democratico cristiana, con il gonfalone scudocrociato della sezione cucito tra il 1946 e 48)

Diena, Busconi: “Stanza dell’Ascolto: inequivocabile la sentenza del TAR”

<<La Stanza dell’Ascolto, voluta dall’assessore Marrone non ha nessuna legittimità di esistere: la sentenza del TAR è inequivocabile ed è l’ennesima dimostrazione che la destra non ha nessuna idea di cosa voglia dire tutelare i diritti delle persone.
Finalmente si dovrà porre fine a questo abominio legislativo e sociale che colpisce il diritto di autodeterminazione delle donne e delle persone con utero.
Speriamo che con questa sentenza, l’assessore Marrone finalmente capisca che deve smetterla di fare campagna elettorale sulla vita delle persone e che è ora di iniziare a governare per il benessere di tutti i cittadini e le cittadine, non solo per coloro che lo hanno votato, così come il suo incarico istituzionale richiede.
Un ringraziamento particolare va alla CGIL TORINO, all’associazione Se non ora quando, a Non una di meno e a tutte e tutti coloro che non sono state in silenzio di fronte a un palese calpestamento del diritto ad autodeterminarsi.
Sara Diena, capogruppo comunale Sinistra Ecologista
Emanuele Busconi, consigliere comunale Sinistra Ecologista

Zangrillo: “Forza Italia per un Paese più giusto”

“La battaglia che stiamo portando avanti per la riforma della Giustizia ha un denominatore comune: la difesa della libertà di ogni cittadino. Vogliamo una giustizia giusta, equa, davvero al servizio delle persone. Una battaglia che ha un nome e un volto: quello di Silvio Berlusconi. Oggi il nostro impegno, quello di Forza Italia, del viceministro Francesco Paolo Sisto, è portare avanti le idee e i valori che ci contraddistinguono per garantire una giustizia più giusta a tutti gli italiani.” Lo ha dichiarato il senatore Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione e segretario regionale di Forza Italia in Piemonte, intervenendo a Torino all’evento dedicato alla riforma della giustizia.
Un incontro molto partecipato, occasione di ascolto e confronto, che ha ribadito il ruolo di Forza Italia come forza liberale, garantista e moderata. Zangrillo nel suo intervento ha sottolineato come gli stessi principi stanno guidando anche il lavoro di modernizzazione della Pubblica amministrazione: “Partiamo dai bisogni concreti dei cittadini, semplifichiamo i processi, rendiamo i servizi più accessibili e trasparenti. Anche nella Pubblica amministrazione, come nella giustizia, l’obiettivo è uno solo: rendere il rapporto tra Stato e cittadini più efficace”, ha precisato il ministro.
Zangrillo ha infine ribadito il ruolo di Forza Italia all’interno della coalizione di centrodestra: “Non siamo solo la casa dei moderati. Siamo la forza della buona amministrazione, del pragmatismo, della responsabilità. Lavoriamo ogni giorno per un’Italia più giusta e più moderna. La nostra visione non nasce per caso: è il frutto di un progetto politico e culturale che portiamo avanti con passione e coerenza. Un progetto che vive grazie all’impegno dei nostri amministratori e dei nostri militanti. Un progetto che porta la visione di Silvio Berlusconi, che proprio qui in Piemonte ha ricevuto uno degli abbracci più forti e sinceri”.

Merlo: Il Centro non è una tenda nè un rifugio

“Quando il Centro viene pianificato a tavolino da chi ne è politicamente estraneo è di tutta
evidenza che lo si considera come un semplice ornamento che non deve disturbare chi guida la
macchina di una coalizione. È quello che capita a sinistra con il duo Bettini/Renzi che prevedono
per il Centro nella coalizione guidata da Schlein, Conte, Fratoianni/Bonelli e Landini un ruolo
politicamente gregario e del tutto irrilevante. Insomma, l’esatto contrario di quello che fecero nel
passato Franco Marini con il Ppi o Francesco Rutelli con la Margherita.
Il Centro, e la ‘politica di centro’, hanno un senso e una mission specifici solo se sono protagonisti
in una coalizione e non una semplice comparsa. Peraltro disegnata e progettata da chi
politicamente e culturalmente non ne fa parte.
Per queste ragioni chi costruisce tende, rifugi e accampamenti lavora per rafforzare la sinistra e
per annichilire definitivamente qualunque riferimento ad un Centro riformista e di governo”.
On. Giorgio Merlo

Stanza Ascolto, Riva Vercellotti (Fdi): “Non rinunceremo a sostenere volontariato pro vita”

Dopo il pronunciamento del TAR circa la Stanza dell’Ascolto in supporto alle donne in gravidanza presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino, continuano le strumentalizzazioni della sinistra. Una cosa però è chiara, la posizione ferma e convinta pro vita e pro mamme in difficoltà di Fratelli d’Italia, ribadita con forza dalla dichiarazione che segue del Capogruppo in Consiglio Regionale, Carlo Riva Vercellotti.

Le sinistre che cantano vittoria a sproposito sappiano che, con l’assessore Marrone, non rinunceremo mai a sostenere quel volontariato pro vita a sostegno delle future mamme in difficoltà. La sospensione provvisoria della Stanza dell’Ascolto e le osservazioni del TAR saranno utili per definire la nuova convenzione e proseguire nel lavoro intrapreso. Per troppi anni le istituzioni hanno ignorato centinaia di donne e coppie fragili, disapplicando volutamente quella parte della legge 194 che afferma invece la tutela sociale della maternità”

Scritte contro Meloni, Ambrogio (Fdi): “Città ostaggio dei centri sociali”

Le scritte ingiuriose, tra cui ‘Giorgia Meloni terrorista’, comparse questa mattina in via Garibaldi, sono la fotografia di una Torino ostaggio dei centri sociali e del mondo antagonista”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.

“E’ il risultato – continua la Ambrogio – delle politiche di tolleranza messe in campo dal Sindaco Lo Russo nei confronti delle frange più estreme, con tanto di percorso di legalizzazione e sostegno per chi diffonde odio e violenza, come Askatasuna”.

“Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: è inaccettabile avvicinare le Istituzioni a certi mondi per proprio tornaconto politico. Non ci può essere dialogo con chi non riconosce e rispetta gli equilibri e le strutture democratiche”.

La Regione: più assunzioni nella sanità piemontese

“Entro l’anno taglieremo del 30% l’utilizzo di gettonisti, consentendo risparmi per 25-30 milioni di euro, e continueremo a internalizzare nuovi medici al Servizio sanitario regionale, oltre a proseguire nelle assunzioni a cominciare dai 600 previsti dal più recente bando di concorso”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Federico Riboldi nel corso della comunicazione al Consiglio regionale, richiesta dai gruppi di opposizione.

Durante il lungo intervento l’assessore alla Sanità si è soffermato su diversi punti nodali, a cominciare dalla creazione di un ospedale materno – infantile che, partendo dal percorso sperimentale di scorporo dell’Ospedale Regina Margherita (Oirm) dalla Città della Salute e della Scienza di Torino, giunga “all’inserimento del presidio Sant’Anna all’interno dell’Oirm, portando alla luce nuove opportunità con la valorizzazione di un percorso che vedrà la creazione di un Ircss materno infantile di riferimento a livello nazionale”.

“Sarà presa in esame – ha inoltre annunciato – una riorganizzazione della Breast Unit, con la prevista istituzione di una nuova Struttura complessa di Chirurgia senologica e ricostruttiva universitaria e nella prospettiva di conseguire a breve la prestigiosa certificazione Eusoma, garantendo la continuità assistenziale di tutte le donne già prese in carico, attualmente circa 20.000, consentendo anche di abbreviare ulteriormente i tempi d’attesa”.

Edilizia sanitaria

Per quanto riguarda i finanziamenti tramite Inail, l’assessore ha ricordato che l’investimento totale che sarà coperto dall’Istituto ammonterà a 2,389 miliardi di euro, che garantiranno la realizzazione di sette nuovi ospedali. Una scelta, quella di ricorrere ai fondi Inail, che garantirà “un tasso d’interesse inferiore di circa il 50% rispetto al patnernariato pubblico – privato”.

“Abbiamo in qualche modo smentito – ha concluso – la previsione che mancasse un accordo quadro tra Regione e Inail. Il 4 giugno, infatti, abbiamo siglato, prima Regione in Italia, un documento che consentirà di fissare le tempistiche e le modalità di approvazione dei progetti di fattibilità che saranno consegnati dalle Asr a Inail nel corso dei prossimi mesi”.

Rimedi per i bilanci delle Aziende sanitarie regionali

Per far fronte al disavanzo delle Aziende sanitarie regionali, ha spiegato l’assessore, la Giunta ha adottato “una serie di atti la cui attuazione viene monitorata e che vede un approccio sempre più ‘pazientecentrico’ e la presa in carico di tipi omogenei di pazienti per migliorare l’appropriatezza prescrittiva, mettere in campo modelli più virtuosi e puntare sull’interoperabilità, come sta avvenendo per i diabetici. Un approccio che permette di abbassare i costi generali e migliorare l’efficacia delle prestazioni”.

“Abbiamo previsto, per esempio, – ha aggiunto Riboldi – una gara unica delle forniture delle utenze, in modo che si possano avere maggiori ribassi da parte delle aziende e, di conseguenza, risparmiare centinaia di milioni di euro che ci permetteranno investimenti per altri servizi a favore dei pazienti”.

Il dibattito in Aula

Il dibattito è stato aperto dal vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle (Pd), che ha espresso la convinzione che “la sanità del futuro debba essere integrata e preoccupa il fatto che la maggior parte degli Ospedali verrà costruita a debito. Un debito di cui va valutata la sostenibilità nel tempo. Inail offre indubbiamente condizioni favorevoli, ma sette mutui da sostenere sembrano davvero tanti”.

Sarah Disabato (M5s) ha dichiarato “mi congratulerò per il taglio del 30% dei gettonisti quando sarà realtà. Sull’edilizia sanitaria ci sono interventi che attendono da anni e siamo consapevoli delle priorità per i cittadini. È coraggiosa la scelta di optare per investimenti pubblici, però è una scelta che arriva in ritardo, mentre su Parco della salute e Città della salute siamo ancora ai blocchi di partenza e non è ancora stato posato un mattone”.

Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha sottolineato che “sull’edilizia sanitaria nel 2019/20 la Corte dei conti bacchettava per l’assenza totale di investimenti in edilizia sanitaria regionale che risultava vecchia. Oggi, grazie alla Giunta Cirio e al lavoro dell’assessore Riboldi, parte questo piano epocale di investimenti sugli ospedali, un volume estremamente importante, un lavoro che darà i suoi frutti negli anni”.

Per Mauro Salizzoni (Pd) “un tempo il rapporto, anche fisico, tra le strutture pediatrica e ostetrica e le Molinette era molto stretto e penso sia molto importante organizzare così le nostre strutture ospedaliere. Dobbiamo provvedere finanziamenti sufficienti che ci consentano di reggere per i 7/8 anni che serviranno per completare il Parco della salute”.

Per Avs Alice Ravinale ha dichiarato di “prendere atto che la Giunta ha nuovamente cambiato idea sullo scorporo del Regina Margherita e per i finanziamenti Inail: progetti di cui si discute da anni ma che continuano a essere sulla carta. È mancata, nella relazione, un accenno alle non autosufficienze, di cui la Regione copre il 6% delle necessità pur trattandosi di prestazioni esigibili in quanto Lea”.

Valentina Cera ha invece sottolineato che “i tagli non devono incidere sulla carne viva delle persone. Aspettiamo da lungo tempo il Parco della Salute ma, nel frattempo, i lavoratori delle Molinette sono sottoposti a condizioni ambientali inaccettabili a causa delle alte temperature. Servirebbero azioni concrete e puntuali a partire da oggi e cominciare a ragionare sulla medicina di genere, che rende l’ipotesi dello scorporo del Regina Margherita e del Sant’Anna come un’eventualità preoccupante”.

Per Silvia Raiteri (Fdi) “la firma dell’intesa tra la Regione Piemonte e Inail rappresenta non solo un atto formale, ma un chiaro e forte indirizzo politico che conferma la primazia del pubblico. Si tratta di un cambio di passo storico per l’edilizia sanitaria piemontese. Grazie poi ai fondi anticipati dalla Regione abbiamo studi aggiornati per ospedali moderni e spazi flessibili interconnessi al territorio in una visione di sanità che mette al centro pazienti e operatori sanitari.

Nadia Conticelli (Pd) ha fatto notare di aver “già chiesto tempistiche e costi sui progetti che avete annunciato ma siamo stati rimandati a fine luglio a quanto pubblicherete sul sito. La discussione su ospedali e costi doveva essere fatta in Commissione. Si è annunciato il taglio del 30% dei gettonisti entro quest’anno, ma sarà necessario un piano di assunzioni per sostituirli”.

Gianluca Godio (Fdi) ha dichiarato di “apprezzare che l’attività dell’assessore tiene conto non solo delle esigenze di Torino ma anche delle altre province, come Novara, che subisce mobilità passiva verso la Lombardia. Le strutture territoriali, come le 91 case di comunità sono un grande esempio di attenzione alla medicina del territorio”.

Gianna Pentenero (Pd) ha lamentato “la cronica assenza di un Piano sociosanitario, la cui approvazione era stata promessa già entro la fine di giugno” e sottolineato che “i finanziamenti Inail non sono gratis ma hanno un costo, che è necessario quantificare attraverso la realizzazione di un piano finanziario”.

Per il vicepresidente della Commissione Sanità Davide Zappalà (Fdi) “oggi sono emerse importanti azioni pianificate dall’Assessorato che porteranno a efficientamenti e controllo della spesa. Sottolineo in particolar modo gli sforzi per nuove piattaforme informatiche e nuovi software di gestione in modo da avere un’unica piattaforma informatica per tutti i reparti sanitari della Regione Piemonte”.

Monica Canalis (Pd) ha evidenziato che “la minoranza non ha pregiudizi sull’operato della Giunta ma, a distanza di un anno, è necessario affrontare la sostanza delle questioni. Vi state probabilmente scontrando con il fallimento del distacco del Regina Margherita dalla Città della Salute, che non possiede le caratteristiche per essere autonomo. E poco si è parlato del rapporto ospedali – sanità territoriale”.

Fabio Isnardi (Pd) ha sottolineato “la necessità di affrontare la situazione sanitaria presente nelle aree interne, come la criticità che ha portato alla chiusura della dermatologia di Asti, così come i vari problemi legati alla medicina di base, alla pediatria e ai tempi di raggiungimento dei Pronto soccorso”.

Domenico Ravetti (Pd) ha espresso “rispetto per la dimostrata concretezza dell’assessore e speriamo di vedere realizzare l’ospedale di Alessandria, che fa parte di quelli finanziati da Inail. Mi preme ricordare che tutti gli atti di programmazione devono essere adottati dal Consiglio regionale e non dall’assessore. Per questo non mi risulta che sia stata fatta una nuova programmazione, diversamente avreste adottato provvedimenti impropri e tali da giustificare tali da giustificare ricorsi nelle sedi opportune”.

Roberto Ravello (Fdi) ha dichiarato: “Possiamo finalmente tracciare un bilancio e per questo ringrazio la minoranza che ha voluto questo confronto sulla sanità. Il rapporto di Crea sanità di poche ore fa ha assegnato alla Regione Piemonte il quinto posto, tra le Regioni italiane, nel rapporto tra qualità delle erogazioni e soddisfazione degli utenti, subito davanti alla Lombardia. Si raccolgono così i frutti di un lavoro che serve a riportare all’eccellenza la sanità piemontese”.

Al termine degli interventi, Riboldi ha replicato – tra l’altro – che i numeri delle assunzioni sono documentati e indiscutibili e che i fondi per il Regina Margherita dipenderanno dalla scelta di ricorrere a Inail o al partenariato pubblico-privato. Ha poi rassicurato sul fatto che l’intento non è separare le strutture ma creare collaborazioni, che “il potenziale del Sant’Anna per essere Ospedale delle donne è una convinzione sulla quale non s’intende recedere” e ribadito l’importanza di istituire e promuovere Irccs e si è impegnato ad approfondire ogni altra questione in Commissione Sanità.

A.B. Ufficio Stampa Crp