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A Torino il ministro per le Disabilità, la leghista Erika Stefani

Una mattinata di ascolto, confronto, approfondimento e progettazione con alcune delle principali realtà che si occupano di soggetti diversamente abili e del terzo settore. E’ “Oltre la pandemia-Ricostruire la disabilità ai tempi del Covid-19”, il webinar che la Lega Salvini Piemonte e le sue donne elette in provincia di Torino hanno organizzato per questo lunedì, 22 marzo, con la partecipazione del ministro per le Disabilità Erika Stefani.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – La giornata si articolerà in cinque momenti di dibattito e inizierà alle 9.15 con il saluto del Ministro e con un focus sul Piemonte al quale parteciperanno il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia, il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, gli assessori regionali della Lega e il presidente della Quarta commissione Sanità, il leghista Alessandro Stecco. A moderarlo, la consigliera regionale della Lega Salvini Piemonte Sara Zambaia.

Alle 10 il dibattito si sposterà sul tema “Rompere le barriere dell’indifferenza. A tu per tu con la Cpd, Consulta per le persone in difficoltà”, mentre alle 11 è in programma “Il futuro della psichiatria: l’inclusione sociale come strumento di crescita personale”. Alle 11.45 il webinar continuerà con “La presa in carico del paziente: il punto con il presidio ospedaliero San Camillo di Torino”, e alle 12.15 si parlerà di “Una disabilità sostenibile: la sfida di oggi per vivere meglio domani”. Alla giornata sono state invitate tutte le principali associazioni che si occupano dei temi delle disabilità: a moderare gli incontri, l’onorevole della Lega Elena Maccanti, le senatrici leghiste Marzia Casolati e Roberta Ferrero, la consigliera regionale Sara Zambaia e la vicecapogruppo della Lega al Comune di Torino Francesca Parlacino.

Il webinar potrà essere seguito in diretta sulla pagina Facebook del gruppo Lega Salvini Piemonte, facebook.com/GrpLegaSalvini

“Un’iniziativa importante – sottolinea la consigliera regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte Sara Zambaia -, fortemente voluta dalle donne della Lega elette in provincia di Torino e organizzata in collaborazione con il gruppo regionale. Diverse associazioni torinesi che operano nel settore delle disabilità avranno l’occasione di confrontarsi in modo diretto, obbligatoriamente online a causa della pandemia, con il ministro Stefani. Quello di lunedì sarà solo il primo di una serie di incontri: vogliamo che ogni associazione del territorio abbia la possibilità di incontrare il ministro, anche in presenza appena il Covid lo permetterà. Sappiamo quanto sia importante poter avere relazioni dirette, soprattutto quando in ballo ci sono le esigenze di un mondo cui finora pare non sia stata data la giusta attenzione”.

“Innanzitutto – aggiunge il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni – voglio fare i miei complimenti alle donne della Lega che, dimostrando ancora una volta la loro competenza e il loro impegno sul territorio, hanno organizzato una giornata così importante. E voglio rinnovare il mio grazie al ministro Erika Stefani per il suo lavoro su un tema delicato come quello delle disabilità e per quanto ha fatto in passato per una questione tanto cara alla Lega come è quella dell’Autonomia. Per noi, che rappresentiamo il più grande partito popolare italiano, quello delle disabilità e del sociale deve essere un mondo verso il quale vogliamo approcciarci da assoluti protagonisti, per costruire insieme un Paese dove a tutti i cittadini vengano riconosciuti uguali diritti. E siamo orgogliosi che oggi questa battaglia di civiltà sia portata avanti al governo proprio da una rappresentante della Lega”.

Reddito di maternità, il Popolo della Famiglia scrive a Cirio

Caro direttore, in qualità di coordinatore regionale del Popolo della Famiglia-Piemonte chiedo cortesemente che sia resa pubblica una lettera aperta inviata al Presidente Cirio.

Il Popolo della Famiglia chiede alla Giunta regionale che sia preso in seria considerazione il Reddito di Maternità, una misura che potrebbe rilanciare la natalità nel nostro territorio. 

Lucianella Presta

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All’On. Alberto CIRIO
Presidente della Giunta Regionale
Il Popolo della Famiglia, che ho l’onore di rappresentare in Piemonte, prende atto con vivo apprezzamento della Vostra proposta di aprire, presso i consultori e gli ospedali, sportelli gestiti dalle associazioni tra le cui finalità siano previste la tutela della vita, fin dal concepimento, e attività specifiche che riguardino il sostegno alla maternità e alla tutela del neonato. In tal modo sarà consentita la piena ed effettiva applicazione della legge 194, garantendo alle mamme anche il diritto di salvare la vita del proprio bambino.
In questa direzione va dato atto all’attuale Amministrazione di avere anche emanato, nel settembre u.s., una circolare che vietava la distribuzione della pillola RU 486 nei consultori e in day hospital, invitando anche all’attivazione di sportelli con associazioni come il Movimento per la Vita, Federvita Piemonte, i Centri aiuto alla Vita  operanti nel settore della tutela materna ed infantile. Di diverso avviso siamo invece rispetto all’approvazione all’unanimità del NIPT, che si intende rendere totalmente accessibile e a costo zero perché a carico della comunità, come del resto ogni aborto.
 
Cogliamo questa occasione per un appello urgente e convinto affinché codesta Giunta prenda in seria considerazione una proposta di legge di iniziativa popolare di cui il Popolo della Famiglia si è fatto promotore fin dal 2018, raccogliendo in tutta Italia ben oltre le 50.000 firme richieste. Purtroppo, pur essendo depositato da quasi due anni,  nessun partito, presente in parlamento e che pure si professi favorevole alla famiglia, se ne è fatto carico.
 
Si tratta del Reddito di Maternità: 1000 € al mese, per 8 anni, alle donne italiane che si dedichino in via esclusiva alla vita familiare e alla crescita dei figli.
 
Chiediamo alla Giunta di prendere in seria considerazione la necessità urgente di fornire alle donne piemontesi, ed alla loro famiglie, una soluzione economica concreta come il RdM a misura regionale.  Fornirà loro, in tal modo, l’opportunità di avvalersi di un diritto in più, quello di divenire mamme, incrementando così il potenziale di risorse umane, sociali, economiche e morali di cui l’Italia insieme al Piemonte si va inesorabilmente privando.
 
Grata per l’attenzione e per un gradito sollecito riscontro, porgo cordiali saluti.
Lucianella Presta
Coordinatore regionale del PdF-Piemonte

 Ruffino (Cambiamo!): “lo Stato acquisti villa Giolitti”

“Ho depositato una interpellanza urgente al ministro Franceschini per sapere il motivo per cui lo Stato non interviene nell’acquisto della dimora del grande statista piemontese Giovanni Giolitti.

Villa della Rocca, pregevole costruzione del XVIII secolo con 25 mila metri quadrati di parco annessi nel comune di Cavour, e’ infatti in vendita all’asta presso una rinomata agenzia internazionale e per un valore di 680 mila euro”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “La villa e’ il luogo dove Giolitti incontrava personalità politiche, scriveva le leggi e faceva la storia del nostro Paese. E’ una parte importante della memoria collettiva dell’Italia, non possiamo permettere che venga venduta a privati, il governo deve intervenire per acquistarla e inserirla in un nuovo circuito di interesse storico e turistico insieme al comune di Cavour che la ospita. I beni culturali, la loro storia, sono il vero Made in Italy che ci rende famosi in tutto il mondo e la meta più ambita del turismo internazionale. L’acquisto della villa di Giolitti avrebbe un alto valore soprattutto in questo momento in cui discutiamo su come far ripartire l’economia italiana e il turismo puntando sulle eccellenze del nostro territorio. Non perdiamo questa occasione”, conclude

Decreto Sostegno, Iv: “600 milioni contro fallimento impianti sci”

“I 600 milioni di euro destinati agli impianti sciistici non possono essere ridotti, sono infatti necessari per evitare il fallimento delle aziende del settore dopo una stagione invernale inesistente e le spese comunque sostenute per garantire gli interventi di manutenzione alle infrastrutture”

E’ quanto dichiarano i deputati di Italia Viva Silvia Fregolent e Mauro Del Barba sull’incontro tenuto oggi, giovedì 18 marzo, dai partiti politici con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco sui contenuti del Decreto Sostegno.
“Come ha giustamente ribadito la Presidente Boschi al Ministro Franco è quindi necessario recuperare ulteriori risorse adeguate ed immediate per ristorare gli altri componenti del settore della neve come i maestri di sci, gli alpeggi e l’indotto, oggi in ginocchio dopo mesi di stop alle attività”: concludono i deputati di Italia Viva.

La Buona Destra solidale con il settore turistico

La Buona Destra del Piemonte, attraverso il suo Comitato per la Buona Destra di Torino, esprime vicinanza e sostegno nei confronti di uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi pandemica. Quello turistico è infatti il settore che forse più di altri sta pagando l’impossibilità di una pianificazione sul medio-lungo periodo, a causa del sistema dei colori e del blocco degli spostamenti regionali.

L’anno di pandemia appena trascorso ha causato una perdita di circa 3 milioni di presenze turistico-alberghiere nei nostri territori e le nuove restrizioni attualmente in corso, determineranno un’ulteriore danno economico al settore. L’attuale situazione rischia di ripercuotersi sui bilanci di quest’anno, con la preoccupazione che il 2021 possa rivelarsi, per l’intero comparto, peggiore del 2020 appena concluso, con tutte le conseguenze sociali, economiche ed occupazionali conseguenti.

Per questo motivo, facciamo nostro l’appello di FederAlberghi Torino, affinché la campagna vaccinale in corso, che ricordiamo essere la nostra unica arma per sconfiggere la pandamia, subisca un processo di accelerazione, in modo da riaprire al più presto i confini tra le regioni, dando respiro ad uno dei settori che più di tutti ha subito le conseguenze economiche dall’emergenza sanitaria in corso.

Diversi paesi europei sono in procinto di riaprire ai flussi turistici la prossima estate, il nostro Paese, che fonda il 13% del proprio PIL sul turismo, non può rimanere indietro.

Auspichiamo che le richieste di Federalberghi Torino, compatibilmente con le necessità sanitarie collettive, possano essere accolte ed attese dalla politica il prima possibile. Mai come in questo momento, dare risposte certe e rapide ai cittadini e alle imprese colpiti dai danni economici e sociali causati dal Covid-19, crediamo essere di fondamentale importanza.

                 

                    Claudio Desirò                                 Pietro Piazzolla

            (Buona Destra Piemonte)                  (Buona Destra Torino)

Smart working in Regione. Grimaldi (LUV): “La Giunta offende i dipendenti”

“Mentre ritarda a redigere il Piano del lavoro agile”

“Come fanno notare i sindacati, la Regione non ha ancora pubblicato il Piano organizzativo del lavoro agile previsto da ormai due mesi. Purtroppo sappiamo bene quanta discrezionalità ci sia al momento sul tema smart working e quanto sia necessario avere chiare le attività che possono essere svolte da remoto, le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, gli strumenti di verifica dei risultati. Ma soprattutto si continuano a ignorare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici in smart working emergenziale, come il diritto alla disconnessione e il diritto a un rimborso spese per le utenze domestiche e l’acquisto di strumenti di lavoro propri” – dichiara Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, in merito alla mancata redazione del P.O.L.A. 2021 che, in base all’art. 263 del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77 del 2020, sarebbe atteso dal 31 gennaio.

“Tuttavia” – prosegue Grimaldi – “la Regione, nel Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza 2021-2023 appena pubblicato, fa riferimento allo smart working invitando a rispettare ‘codici di comportamento’ responsabili per non cedere alla tentazione di ‘comportamenti agili che non possono essere visti dagli altri’, per esempio ‘resistere alle pressioni di conoscenti che chiedono accesso privilegiato ai servizi o informazioni riservate’. Ma a che pro questo atteggiamento moralizzatore? Invece di offendere i dipendenti, la Giunta pensi a colmare i propri ritardi”.

Avetta (Pd): “Quali investimenti per le strade del Canavese?”

Alberto Avetta (Pd): “Variante del Ponte Preti, variante alla SP 460 Lombardore-Front, Peduncolo di Ivrea, Traforo di Monte Navale, Ponte Ribes, nodo di Borgofranco e nodo idraulico di Ivrea: questi gli interventi infrastrutturali indispensabili per il rilancio del Canavese.”

 

“Più di vent’anni fa, era il febbraio del 2000, vennero individuate le strade da trasferire alle Regioni e agli Enti locali. Finalmente con il DPCM del 21 novembre del 2019, il ministero delle Infastrutture e dei Trasporti ha avviato il trasferimento. Essendo prossimo il passaggio formale ad ANAS di tali tratte stradali, è importante che durante la discussione del bilancio regionale 2021 si affronti il tema: questi interventi infrastrutturali sono indispensabili per il rilancio industriale, economico e sociale del Canavese”. Lo afferma il Consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd), che ha presentato un’Interpellanza relativa al trasferimento della rete stradale alla Regione Piemonte e ad Anas. “In particolare segnalo l’importanza della variante alla SP 460 Lombardore-Front per lo sviluppo dell’area dello stampaggio a caldo in alto canavese (opera in attesa di finanziamento, il progetto è affidato alla Città Metropolitana che attende dalla Regione le risorse per aggiornare il progetto definitivo); la Variante del “Ponte Preti” (opera finanziata dal Ministero Trasporti nel 2019 e in fase di progettazione a cura della Città Metropolitana di Torino); il Peduncolo di Ivrea, collegamento tra la SS 26 e la SP 228, e Traforo di Monte Navale (entrambe in attesa di finanziamento); il Ponte Ribes, ricostruzione e adeguamento sulla SP 565 (in attesa di finanziamento); il nodo di Borgofranco (movimenti franosi sulla SS 26) e gestione nodo idraulico di Ivrea (in attesa di finanziamento). Pertanto, ho voluto sollecitare la Regione Piemonte per sapere a che punto è il confronto con Anas e Città Metropolitana di Torino per la futura gestione delle varianti e degli altri interventi infrastrutturali ancora in fase di progettazione, e soprattutto quante risorse si prevede di stanziare in sede di bilancio. E’ bene che la Regione tratti con ANAS le migliori condizioni coinvolgendo fin da subito i sindaci canavesani”.

Sempre i soliti da trent’anni

No… non ci posso credere, il Prof Mario Calderini candidato per centro sinistra e pentastellati a Torino.  Persona degnissima,  sia ben chiaro. Come un riflesso condizionato si pensa subito al Prof Francesco Profumo e Mercedes Bresso. Fu lei nel volerlo a Presidente FinPiemonte,  poi il centro sinistra scelse Fabrizio Gatti. Ma questa è un’ altra storia,  e che storia,  precisamente una storiaccia. Non è da meno Chiaretta Appendino. Molto alternativa quando chiedeva i voti ai centri sociali e no Tav , lei pur sempre figlia della buona borghesia torinese.

Quando è toccato a lei non ha avuto dubbi: riconferma di Francesco Profumo alla presidenza di Fondazione San Paolo. Presidente lo fu Sergio Chiamparino,  e questa è una storia almeno parallela. Sempre i soliti da trent’anni? Francamente il sospetto viene.  Unica che , almeno a Torino,  vorrebbe una alleanza al primo turno tra PD e cinquestelle e Chiaretta. Indubbiamente,  prima o poi Enrico Letta dovrà occuparsene. Avanti coi carri e Irene Tinagli vice segretaria. Grande amica di Calenda ma soprattutto grande professoressa a livello Mondiale e laurea a pieni voti alla Bocconi. Stupendo il suo libro: la grande ignoranza. Dall’ uomo qualunque al Ministero qualunque. L’ ascesa del’ incompetenza e il declino dell’ Italia,  ottima sintesi per un ottimo programma politico. La vedo dura per Giggino ( Di Maio )  e i suoi sodali. E non finisce qui.  Anna Rossomando alla segreteria nazionale responsabile Giustizia.
Lei che ha sempre bollato la legge Bonafede sulla prescrizione come una boiata pazzesca. E poi quell’ abbraccio tra Letta e Bersani la dice lunga. Entrambi letteralmente fregati dal Toscanaccio (Renzi) al quale non rimane altro che viaggiare in Arabia. Molto generosi nei gettoni di presenza nei loro cda.  Mizzica, e 15 giorni fa chi avrebbe immaginato tutto ciò?
Poi finalmente è arrivata la conferma.  Da mesi Nicola Zingaretti era insofferente. Precisamente i beni informati suggeriscono che il primo a parlare a Enrico Letta sia stato proprio il nostro Nicola Nazionale. Martucci e Del Rio non demordono rimanendo al loro posto. Tengono il punto , ma prima o poi dovranno scegliere se continuare nel fare resistenza passiva o voler rimanere nel giro.
Ad oggi, non mi pare che Enrico Letta sia propenso alla seconda soluzione. Se non cambia la legge elettorale,  e difficilmente cambierà, sarà Letta nel decidere i candidati e dunque i probabili eletti. Se son rose fioriranno. Intanto,  per ora si vedono più affinità tra Draghi e Letta che tra Draghi e Salvini. A Matteo Salvini non  rimane che la sterile polemica con Letta definito professorino di Parigi. Totale pochezza. Ma in fondo il Capitano ( Salvini ) fa tenerezza,  molto ma molto in fondo,  s’ intende. Ha endemicamente bisogno della polemica come linfa vitale del suo vivere. Ma Giorgetti lo rabbonisce. Boni, state boni. Concludendo si vedrà. Una cosa è certa: chi ha pensato a Enrico Letta ha fatto,  ad oggi, la cosa giusta per  rafforzare Draghi e qualche difficoltà nel centro destra esiste. Unica contenta è la Meloni che continua nell’urlacchiare. Ma, almeno per ora, non fa testo.

Patrizio Tosetto

Crisi aziendali, Berutti scrive al Ministro Giorgetti

“subito un tavolo al Mise per definire risposte e strategie”

Roma, 18 marzo 2021 – “Sul nostro territorio continuano a presentarsi crisi aziendali complesse e dalle genesi diverse, ogni caso deve essere trattato con le dovute attenzioni e mettendo in campo interventi specifici per salvaguardare i lavoratori, che non devono essere l’unico soggetto che paga le difficoltà strutturali e congiunturali”. Lo dichiara in una nota il Senatore di Cambiamo, Massimo Berutti. “Al fianco delle attenzioni e degli interventi specifici, penso, ad esempio, a quelli necessari per la Cerutti di Casale Monferrato, ma anche per la Freudenberg di Mombello, serve una strategia nazionale. Sul primo fronte, il Governo deve riconoscere ai lavoratori Cerutti la cassa integrazione Covid e aprire un tavolo al Ministero dello Sviluppo economico sia sull’azienda casalese che sulla Freudenberg di Mombello Monferrato. Sul fronte della strategia più di prospettiva, il Ministero del lavoro e quello dello Sviluppo economico devono muoversi quanto prima, sia nel sostegno alle realtà storiche, che nel creare le condizioni perché lo shopping a buon prezzo dei marchi cui troppo spesso assistiamo venga evitato. Queste crisi – prosegue Berutti – hanno un impatto terribile sui territori. Pensiamo al caso della Val Cerrina, su un’area come quella, la perdita di centinaia di posti di lavoro è evidentemente insostenibile. È quindi fondamentale attivarsi quanto prima. So che attraverso atti di indirizzo per chiedere azioni concrete lo stanno facendo molti Consiglieri comunali. È in questa direzione che dobbiamo lavorare. Anche in vista delle risorse del PNRR, serve una strategia concreta che metta fine alle contrapposizioni tra territori e che ponga le imprese in condizione di competere anche a livello globale, senza i limiti che troppo spesso ne vincolano le sorti al di là delle caratteristiche delle produzioni. Su questi fronti occorre agire subito, per questo ho scritto al Ministro dello sviluppo economico affinché si attivi quanto prima”.

Valle (Pd): “A rischio il villaggio olimpico di Bardonecchia”

“Nell’anno del COVID la cooperativa che gestisce il Villaggio Olimpico di Bardonecchia ha dovuto pagare 1 milione di euro di affitto a fronte di entrate praticamente inesistenti, questa situazione rischia di far chiudere la struttura e lasciare a casa i circa 100 dipendenti” dice il Consigliere Regionale Daniele Valle.

“Ho presentato una interrogazione al Presidente Cirio, visto che la proprietà della struttura è anche regionale. Non possiamo accettare che una delle poche eredità olimpiche a funzionare come si deve (il Villaggio Olimpico rappresenta da solo circa il 50% dei posti letto alberghieri di Bardonecchia) chiuda i battenti per fallimento proprio quando iniziamo ad intravedere la fine di questa emergenza sanitaria”.

La struttura del Villaggio, così come tutte le altre strutture olimpiche, è stata data in concessione trentennale alla società Parcolimpico srl, in cui le istituzioni del territorio partecipano per il 10%, mentre il 90% è detenuto dalla società GL Events.

“La cooperativa ha giustamente chiesto una riduzione del canone per il 2020, anche a fronte del fatto che, in virtù della sua compagine sociale, non ha ricevuto ristori dal governo, ma non è ancora stato trovato un accordo con Parcolimpico, e la cooperativa è stata costretta a pagare tutto per non perdere la concessione. Ora però, con la stagione invernale completamente saltata, i conti sono in profondo rosso – conclude Valle – un’eventuale chiusura del Villaggio Olimpico sarebbe una tragedia per il comparto turistico di Bardonecchia, che vedrebbe svanire le 100.000 presenze ospitate dalla struttura annualmente nel periodo pre-covid, con conseguenze durissime per tutto il comparto”.