“L’aumento del 35% dei reati di spaccio a Torino segna in modo chiaro il malessere socio economico che si vive a Torino. Questi dati non aggiungono nulla a quanto già certificato dalla classifica pubblicata qualche giorno fa dal Sole24Ore, si limitano a confermarli. Torino è un città che a differenza di quanto propagandato dall’Amministrazione Lo Russo soffre maledettamente una crisi senza soluzione di continuità e che viene espressa con l’aumento dell’utilizzo della droga, della violenza e dei danneggiamenti. La ricetta della città a vocazione esclusivamente terziaria non funziona e chi vive le periferie, non solo in campagna elettorale, lo sa perfettamente. Siamo una delle città più cassa integrate d’Italia e con la disoccupazione giovanile più alta: questo significa creare generazioni che sprofondano nell’infelicità e nel pessimismo per il domani. Non è sufficiente aumentare le forze dell’ordine, cosa sacrosanta, ma è necessario risolvere a monte il problema ripensando la città e soprattutto le periferie, rispolverando politiche industriali e facendo sistema con il Governo, non mettendosi in competizione se non in contrapposizione con esso. La retorica del Pd a Torino è aggressiva e lo si vede dalle manifestazione di piazza, così come dalle soluzioni prospettate: una su tutte legalizzare Askatasuna. È necessario pensare meno alle battaglie ideologiche e tornare ad occuparsi di sociale e di garantire la dignità di un lavoro ai torinesi”. Ad affermarlo il segretario di Forza Italia di Torino Marco Fontana con i suoi vice Giacinto Marra, Romina Lauretta e Beatrice Rinaudo.
“Le immagini di un ragazzo che spara in aria mentre è in strada sono sconvolgenti e sintomo di una situazione non più sostenibile, a cui vanno trovate soluzioni non più rinviabili.
Questo episodio si aggiunge ad una quotidianità fatta di capannelli, gang e organizzazioni dedite allo spaccio. Chiediamo che il Comitato provinciale per la sicurezza attui misure straordinarie per la zona nord di Torino. Al tempo stesso chiedo al Governo di considerare Barriera tra le aree periferiche da inserire nell’elenco delle zone a. dove applicare il modello Caivano” lo dichiara la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli.
POLITICA
Leggi l’articolo del 22 dicembre su L’identità:
Meloni: Lunedì un vertice sul Piano Albania. Lista Ue Paesi sicuri non prima di marzo
La letterina di Giachino a Babbo Natale

Centro, questa volta Bettini ha ragione
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Goffredo Bettini è una personalità politica che, di norma, non dice mai cose banali o scontate.
Detto con altre parole, è un vero interlocutore politico. Certo, e come ovvio, Bettini continua ad
essere un perfetto distillato del comunismo nella sua versione italiana. In lui si rintracciano e si
rivedono tutti i paradigmi essenziali del Pci, nessuno escluso. Perchè anche se la ‘casa madre’ si
è esaurita per conclamato e manifesto fallimento politico ed ideologico, è del tutto naturale che
restano intatte la cultura, la prassi e la concezione politica che deriva da quei postulati. E la sua
lettura della politica contemporanea conferma entrambi gli elementi: e cioè, la sua intelligenza
politica da un lato e la sua fedeltà all’antico impianto comunista dall’altro.
E, per fermarsi alla riflessione su come ricostruire un Centro nella coalizione di sinistra e
progressista, le tesi di Bettini non solo sono interessanti ma sono anche azzeccate perchè quasi
oggettive.
Per farla breve, Bettini sostiene che nella coalizione di sinistra e progressista è necessaria una
presenza centrista. Ed ha perfettamente ragione. Ma non un vago ed indistinto centro cattolico e
riformista. Quello già esiste ed è presente nel Pd che era, e resta, un partito di centrosinistra.
Senza trattino. Perchè il Pd è nato, appunto, come un partito di centrosinistra per la fattiva e
costruttiva collaborazione tra gli ex comunisti e la sinistra democristiana. Con altri approcci
culturali, politici, sociali e programmatici come ovvio e quasi scontato. Dopodichè è di tutta
evidenza che il Pd di Marini, Veltroni, Rutelli e D’Alema non è più quello della Schlein. L’attuale
guida politica del Pd, espressione di una sinistra radicale, massimalista e libertaria è lontana anni
luce da quel partito. Ma questo è anche, e soprattutto, il frutto della evoluzione dei tempi e del
cambiamento repentino delle classi dirigenti. Il dato di fondo, però, e per tornare a Bettini, è che la
presenza centrista che oggi serve – ed è quantomai necessaria – alla coalizione progressista è
quella di avere un polo liberale, repubblicano, liberista, libertario e modernizzante che sia in grado
di saper incidere in una alleanza fortemente sbilanciata a sinistra. Nulla a che vedere, quindi, con
un centro cattolico. Anche perchè, ed è una riessione nota anche ai sassi, il Ppi prima e poi la
Margherita sono conuiti quasi per intero nel Partito democratico. Quasi 20 anni fa, tra l’altro. Ed
è del tutto naturale che il Pd non imploda al suo interno per dar vita ad un altro polo centrista. Nè
è prevista, almeno ad oggi, una fuga di massa dal Pd dei cattolici e dei centristi presenti in quel
partito – che, tra l’altro, è anche in crescita elettorale – per approdare in un indistinto
raggruppamento centrista.
Per questi motivi, semplici ma chiari ed essenziali, la riflessione di Bettini coglie nel segno.
Insomma, per dirla con altre parole, alla coalizione progressista serve una presenza simile a quella
che nella prima repubblica ricoprivano partiti come il PLI e il PRI. Cioè partiti con una forte
connotazione laicista, moderata e liberal/liberista che l’attuale Pd non riesce ad intercettare. Per
non parlare, come ovvio e persin naturale, della sinistra fondamentalista del trio Fratoianni/
Bonelli /Salis o dei populisti dei 5 stelle.
Questa è, oggi, la vera priorità e la vera emergenza per la coalizione che la segretaria del Pd sta
lentamente e “testardamente” costruendo e consolidando in alternativa al centro destra dove,
com’è altrettanto ovvio, per quanto riguarda il Centro la situazione è molto più semplice perchè
esiste un solo partito centrista che è Forza Italia.
Oltretutto, come ci dicono quasi tutti i sondaggisti, lo spazio elettorale del Centro non è adatto
illimitato. Il 7,6% ottenuto alle elezioni del 2022 con l’ormai famoso ‘Terzo polo’ poi miseramente
fallito, fu possibile perchè, come ripete sempre la Ghisleri, si trattava di un Centro che si è
presentato in autonomia rispetto ai due schieramenti maggioritari. Un’eventuale alleanza, nel caso
specico con la coalizione di sinistra, avrebbe un risultato molto diverso proprio perchè non si
tratterebbe più di un progetto politico autonomo ma semplicemente parte di una coalizione.
Comunque sia, e come sempre, la riflessione di Bettini è del tutto calzante e pertinente. E fa
discutere.
È deceduto questa mattina l’ex segretario del Pd di Torino Fabrizio Morri, 70 anni, era malato da alcuni anni. Arrivato in Piemonte dalle Marche, inizio’ l’attività politica a Settimo e a Torino, prima nel Pdup e poi nel Pci, nei Ds e nel Pd. Era stato parlamentare Pd per due legislature negli anni Duemila e segretario provinciale dal 2013 al 2017.
L’assessore del Piemonte Bussalino: “Fondamentale il dialogo continuo tra Regione e Governo per portare benefici concreti al territorio”
“Lo stanziamento di 8,5 milioni di euro per il prolungamento della Linea 1 della Metropolitana di Torino fino a Cascine Vica rappresenta un primo passo importante, al quale potranno aggiungersi ulteriori risorse. Questo risultato è la dimostrazione di quanto sia fondamentale il dialogo continuo tra Regione e Governo, un confronto costante che consente di individuare e risolvere le criticità, portando benefici concreti al territorio. Si tratta di un segnale importante di attenzione verso Torino e tutto il Piemonte. Questi fondi permetteranno di coprire gli extracosti dovuti all’aumento dei prezzi dei materiali. Desidero ringraziare il Governo, in particolare il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari e i deputati Elena Maccanti e Alessandro Benvenuto, per l’attenzione costante rivolta al Piemonte e alle richieste della nostra Regione.” – dichiara l’assessore alle Infrastrutture strategiche della Regione Piemonte, Enrico Bussalino.
POLITICA
Leggi l’articolo su L’identità:
PRIMO PIANO – Mani Pulite e vite spezzate: una lunga striscia di morte
Europa Verde Piemonte, nuova sede in corso Siccardi
Sabato 14 Dicembre nella sala Pasquale Cavaliere di Corso Siccardi, si è svolta l’inaugurazione della nuova sede di Europa Verde Piemonte, un momento importante per il movimento.
Durante l’evento, l’europarlamentare Benedetta Scuderi e il professor Sergio Bellucci hanno dialogato su un tema di grande attualità: il futuro dell’intelligenza artificiale.
La sede è stata dedicata a Pasquale Cavaliere, una figura simbolo per il movimento e creare uno spazio fisico che potesse fungere da punto di riferimento. Un luogo dove raccogliere idee, scritti e persone, convinte che la giustizia climatica e sociale debbano essere affrontate in modo concreto ed efficace.
Questa inaugurazione rappresenta un importante punto di partenza, reso possibile grazie alla collaborazione di un gruppo coeso, efficace e appassionato. Oggi abbiamo gettato solide basi per il futuro.
Europa Verde Piemonte
88 anni complessivi di carcere: sono queste le richieste di pena nel processo che si sta svolgendo in questi giorni a Torino contro il centro sociale Askatasuna di corso Regina. L’attività politica, certamente militante e radicale, di un centro sociale fortemente radicato nella città e in una lotta fondamentale come quella contro la devastante realizzazione del TAV in Val di Susa viene ridotta ad “associazione a delinquere”. Bisogna respingere con forza questa equiparazione, nel caso specifico e prima che venga estesa ad altre espressioni di movimento e di lotta, sulla scia di quel ddl Sicurezza che siamo tutt* impegnati a contrastare. Il conflitto, riferito alle molteplici contraddizioni determinate dal sistema capitalistico in cui siamo immersi, e’ sempre stato il motore di ogni avanzamento della società. E’ più che mai necessario oggi, con i venti di destra che soffiano impetuosamente verso una sempre più accentuata repressione, difenderne le possibilità di espressione, non solo in astratto, ma nel vivo delle lotte. Perciò occorrerà seguire con attenzione ciò che avverrà nei prossimi giorni nelle aule del tribunale, per scongiurare un esito repressivo che ricadrebbe inevitabilmente su tutte le espressioni di lotta che, faticosamente ma in maniera sempre più estesa, si stanno esprimendo in questa fase, sul terreno sociale, politico, sindacale. Coerentemente con la nostra storia e con il nostro impegno, non mancheremo di farlo.
Rifondazione Comunista Torino