«In occasione del centenario del Milite Ignoto, come Fratelli d’Italia abbiamo depositato una mozione per far apporre una targa commemorativa nei locali della sede della Circoscrizione» – dichiara Raffaele Marascio, capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 4 del Comune di Torino. «Ricordare e commemorare, ancora oggi, il Milite Ignoto è testimonianza di gratitudine per chi è caduto per difendere la Patria ed è di fondamentale importanza per connettere le nuove generazioni alla storia nazionale, la quale è storia viva, poiché ciò che siamo oggi e ciò che rappresenta l’Italia nel mondo è figlio di quel sacrificio», continuano i consiglieri di FDI Raffaele Marascio e Luca Maggia. «La memoria del Milite Ignoto è un ricordo che allo stesso tempo ci connette nel futuro, che ci sprona ad ammirare chi si impegna per difendere la Nazione, in tutti i campi, con orgoglio e devozione. Il Consiglio Comunale quest’anno con una delibera ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto: pertanto riteniamo doveroso che anche la nostra Circoscrizione si attivi per rendergli onore, apponendo una targa commemorativa simbolica all’interno dei propri locali», concludono.
Si è tenuto ieri lo sciopero nazionale del comparto igienico-ambientale, che a Torino ha riunito davanti alla Prefettura i lavoratori delle sigle Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel.
“Ho raggiunto in piazza Castello gli operatori che garantiscono i servizi di igiene ambientale – commenta il presidente della Terza commissione del Consiglio regionale, il leghista Claudio Leone – per capire le motivazioni dello sciopero e per confrontarmi con le tante lavoratrici e i tanti lavoratori che hanno partecipato al presidio”.
“Le istanze raccolte – prosegue il leghista Leone – raccontano della determinazione e della rabbia dei lavoratori che, quotidianamente, garantiscono il decoro alle nostre comunità, anche affrontando le mille difficoltà del periodo pandemico. Lo scopo dei manifestanti era mobilitare la politica e le Istituzioni affinché vi siano risposte all’altezza delle loro rivendicazioni e maggiore attenzione verso i servizi ambientali. Un lavoro essenziale di cui oggi, nonostante lo sciopero, si sono comunque garantiti i livelli minimi”.
Vicepresidente vicario Garcea, vicepresidente Cioria
Dopo la convalida di consigliere e consiglieri eletti e il giuramento del sindaco Stefano Lo Russo, oggi nella prima seduta del Consiglio Comunale convocata dopo le consultazioni amministrative dello scorso ottobre, è stato eletto l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale.
Per la prima volta nella storia dell’istituzione torinese, a guidare la Sala Rossa è una donna: Maria Grazia Grippo (PD), eletta a scrutinio segreto alla prima votazione con 29 voti (10 schede bianche, 1 scheda nulla).
Vicepresidente vicario (carica riservata all’opposizione) è stato eletto il consigliere Domenico Garcea (Forza Italia) con 11 voti; vicepresidente è stata eletta Ludovica Cioria (PD) con 25 voti. Quattro voti sono andati alla consigliera di opposizione Dorotea Castiglione (M5S); 1 scheda bianca.
Senso di responsabilità e spirito di servizio saranno la cifra della mia presidenza – ha dichiarato la neo presidente Maria Grazia Grippo – soprattutto nelle relazioni con la minoranza: la Sala Rossa è il luogo del dialogo, del confronto, della costruzione, dove dare voce alle istanze di cittadine e cittadini e perseguire l’interesse pubblico, anche riguadagnando la fiducia di chi non è andato a votare alle ultime elezioni.
Ringrazio chi mi ha sostenuto e cercherò di tutelare la minoranza al meglio, per il bene del territorio e dei cittadini e delle cittadine torinesi, mettendo a disposizione le mie capacità e la mia voglia di fare – ha affermato il vicepresidente vicario Domenico Garcea.
Dedico l’inizio di questo percorso a tutte le persone che, con coraggio, decidono di seguire la propria passione e spero di poter aiutare la Città a realizzare quanto le persone desiderano – ha aggiunto la vicepresidente Ludovica Cioria.
Il sindaco Stefano Lo Russo ha quindi fatto gli auguri al nuovo Ufficio di Presidenza e ha presentato la Giunta comunale, insediatasi la scorsa settimana.
Con buona probabilità Maria Grazia Grippo (nella foto) sarà Presidente del consiglio comunale di Torino, che si riunisce oggi per la prima volta. Auguri di buon lavoro.

Rifondazione manifesta contro la giunta Lo Russo
Riceviamo e pubblichiamo
LA NOSTRA OPPOSIZIONE ALLA GIUNTA LO RUSSO
LUNEDI’ 8 NOVEMBRE, dalle ore 15
PRESIDIO
in occasione della prima seduta del Consiglio Comunale
PIAZZA PALAZZO DI CITTA’
Diciamo basta alla logica del tutti contro tutti: giovani contro anziani, nativi contro migranti, “normali” contro “diversi”, centro contro periferia…
PER UN’ALTERNATIVA POPOLARE E SOLIDALE !
- Una nuova politica per il lavoro: non più sudditi degli Agnelli/Elkann, che chiudono gli stabilimenti, condannando la Città al declino.
- NO a grandi opere (TAV) e grandi eventi, SI alla cura del territorio.
- NO alla “mostra delle armi” a Torino: riconversione dell’industria bellica.
- Difesa e sviluppo della Sanità Pubblica: Case Pubbliche della Salute e prevenzione della malattia.
- Sfratti zero: una nuova politica pubblica per la Casa.
- Consumo di suolo zero: per un nuovo Piano Regolatore partecipato.
- Basta tagli ai servizi pubblici, no al ricatto del debito; assunzioni STABILI al Comune di Torino.
- Controllo popolare sui fondi del PNRR, per destinarli ai veri bisogni della popolazione.
- Ius soli cittadino e diritti per i migranti.
- Estensione dei diritti per donne, uomini, LGBTQ+.
SOSTEGNO AD UNA POLITICA GENERALE PER:
- Redistribuire il lavoro, riducendo l’orario senza riduzione del salario.
- Pensione a 60 anni di età o con 40 anni di contributi e pensione di garanzia per i/le giovani.
- Salario Minimo e Reddito di Cittadinanza: per il diritto a un’esistenza dignitosa.
PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA, SINISTRA ANTICAPITALISTA, DEMA, TORINO ECOSOLIDALE, PARTITO COMUNISTA ITALIANO
“Ho partecipato in primis come cittadina poi come rappresentante del territorio a fianco delle istituzioni locali e delle migliaia di persone alla manifestazione di Mazzè per dire NO al deposito unico nazionale, in vista del seminario che dovrà svolgersi dal 15 al 17 novembre per il Piemonte. Durante le analisi compiute da tecnici e professionisti del Politecnico e dell’università di Torino sono emerse grandi criticità sul territorio del chivassese, basso canavese e carmagnolese che allertano ancora di più sui metodi di individuazione da parte di Sogin, l’ente preposto. Oltre a seguire da tempo in Parlamento la vicenda e ad aver discusso anche mozioni ed interrogazioni, ho predisposto un emendamento da depositare in legge di bilancio al Senato, che prevede dei ristori pari alla quota che ogni comune interessato dalla Cnapi ha dovuto sostenere da gennaio, cioè dalla desecretazione delle carte, fino a dicembre. Si tratta di spese aggiuntive che sono piovute improvvisamente addosso alle amministrazioni e che impattano parecchio sul bilancio di piccoli comuni. Mi sembrava corretto prevedere una norma che agisse a livello nazionale, dal momento che gli enti locali interessati sono dislocati su diverse regioni. Questo emendamento voglio che diventi trasversale e lo cederò volentieri alla maggioranza, l’obiettivo è che venga recepito, essendo una proposta necessaria e di buon senso”. Così in una nota la deputata torinese Jessica Costanzo.
“Il problema degli ungulati è ormai noto alle cronache nazionali.
Le notizie della loro indisturbata presenza, anche nelle città, fanno clamore, ma rappresentano solo parte di una cronaca quotidiana che coinvolge tutta la popolazione. Il settore agricolo, infatti, è in estrema difficoltà a causa dei danni provocati e gli incidenti stradali causati dall’attraversamento dei selvatici sono diventati ormai, purtroppo, una consuetudine” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.
“La tutela economica e la sicurezza dei cittadini sono i piani su cui vanno poste le soluzioni al problema – prosegue Ravetti – e l’esito del recente confronto tra Governo e Regioni, durante il quale sono stati proposti interventi per arginare la proliferazione della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, mi sembra un punto di partenza anche se parziale e, in alcuni versanti, non del tutto convincente”.
“Se le soluzioni – conclude il Consigliere regionale Pd – vengono ricercate principalmente, ponendo attenzione all’uccisione degli animali e al ristoro assicurativo, senza concentrarsi abbastanza sulla rimozione delle cause che hanno determinato e determinano la proliferazione degli ungulati, il rischio che si corre è quello di non cambiare nulla”.
Guardia medica, interrogazione di Avetta (Pd)
Il consigliere ha presentato un’Interrogazione sulle criticità del servizio di Guardia Medica e sulle scelte della Regione che rischiano di penalizzare gli abitanti delle valli.
«Sarebbe bene che alla retorica sulla centralità della montagna, delle terre alte, delle aree disagiate e dei piccoli comuni seguisse anche qualche azione concreta. Perché questa centralità, annunciata in ogni occasione dalla Giunta Cirio e della sua maggioranza, si registra solo nelle parole, non certo nelle politiche e negli atti concreti della Regione Piemonte. Lo conferma quanto sta avvenendo a proposito del servizio di Guardia Medica(continuità assistenziale). Un servizio prezioso per chi abita nelle valli. I medici hanno lanciato un allarme: c’è il rischio concreto che l’efficientamento di questo servizio si traduca nella sempre più radicale disaffezione dei medici di Guardia Medica, con le conseguenti ricadute negative per le nostre comunità, in particolare per quelle montane. L’accorpamento delle sedi risponde ad una logica precisa ma in certi territori – penso ad es. a Cuorgné e Castellamonte, alla chiusura della sede di Locana, etc.) – insieme alle altre condizioni evidenziate dai medici, rischia di trasformarsi in un pericoloso detonatore. Non c’è poi da stupirsi se è sempre più difficile trovare un medico disponibile ad affrontare tutte le difficoltà e i disagi che il servizio di Guardia Medica comporta. Per questo ho presentato un’Interrogazione chiedendo all’assessore alla Sanità Luigi Icardi di farci capire come pensa di ascoltare il grido d’allarme dei medici e di garantire l’assistenza sanitaria nelle valli, nei piccoli abitati e nelle frazioni. La medicina del territorio non basta invocarla, bisogna potenziarla. Nel caso della Guardia Medica le nobili intenzioni parrebbero smentite dai fatti».
“Anche oggi da Nord a Sud fioccano le denunce per i furbetti del reddito di cittadinanza. Solo ieri una maxi operazione dei Carabinieri, in cinque Regioni, ha scoperto 5mila irregolarità. Sono segnali, più che eloquenti, che sul reddito di cittadinanza occorre un’inversione di rotta e un più serrato controllo per evitare gli abusi ed individuare così chi soffre realmente un disagio sociale e ha bisogno di sostegno perché non può accedere al mondo del lavoro”. Lo afferma Daniela Ruffino, deputata di Coraggio Italia. “Il rischio se si continua così è che gli unici a pagare le conseguenze di questa continua speculazione politica sul reddito di cittadinanza siano i poveri. Vanno corrette le storture che da tempo il reddito di cittadinanza si trascina dietro. Non è possibile soprattutto che a beneficiare dei soldi pubblici siano mafiosi e criminali. Per scongiurare le truffe di chi non avrebbe diritto a percepire il reddito a causa di condanne penali e appartenenza a organizzazioni criminali sarebbe sufficiente mettere in collegamento la banca dati dell’Inps con quelle dei Ministeri di Giustizia e Interno”.