“Abbiamo scoperto insieme alla viceministra Alessandra Todde che il progetto Italcomp, cui aveva lavorato per mesi al fianco del commissario straordinario Maurizio Castro, era stato accantonato dal ministro Giorgetti solo a cose fatte.
In pratica dopo che il Ministro ha comunicato ai presidenti di Piemonte e Veneto il piano che prevede l’improbabile e fantomatica ricerca di nuovi investitori privati. Pare che Todde non sia nemmeno stata invitata a partecipare agli ultimi incontri, nonostante avesse già ricevuto la delega , e ora stia cercando di difendere il grande lavoro svolto. Ma la strada è tutta in salita. Sono più di due mesi, 67 giorni per l’esattezza, che Todde viene sistematicamente esclusa dal dossier Italcomp, quando ne mancano 7 alla partenza dei licenziamenti per i 400 lavoratori ex-Embraco. La cartina di tornasole sarà il voto sugli emendamenti all’articolo 37 del Dl Sostegni che chiedono di velocizzare il finanziamento diretto del Mise alle aziende in amministrazione straordinaria. Dall’esito del voto capiremo se Todde è rimasta sola o se tutti – a prescindere dai colori politici – stiano realmente sostenendo il progetto”. Così in una nota la deputata torinese in Commissione Lavoro Jessica Costanzo (Misto
Durante una pausa dei lavori d’Aula il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – alla presenza degli assessori Fabio Carosso, Marco Protopapa e Andrea Tronzano – ha ricevuto una delegazione di rappresentanti e operatori del gioco d’azzardo legale che questa mattina ha manifestato sotto Palazzo Lascaris.
I delegati dei lavoratori Valentina Gullino e Mara Pasquale hanno evidenziato i timori di perdere il lavoro qualora la legge regionale non venga modificata, dal momento che già 1.700 posti sono stati persi e 5.000 rischiano la stessa sorte dopo il termine di maggio, data di scadenza dei cinque anni previsti dalla legge per consentire agli imprenditori di mettersi a norma rispetto alla distanza delle slot-machine dai luoghi sensibili.
I rappresentanti di Sapar Alessia Milese e Astro Massimiliano Pucci hanno invece contestato che la legge abbia sortito negli anni gli effetti certificati dagli operatori e che la riduzione del gioco legale abbia favorito di gran lunga quello illegale.
Per la maggioranza sono intervenuti il capogruppo della Lega Alberto Preioni e il primo firmatario della proposta di legge Claudio Leone che hanno evidenziato l’impossibilità di far tornare il provvedimento in Commissione, la volontà di prevedere fondi aggiuntivi per i Serd e la necessità di preservare il gioco legale contro l’illegalità e i posti di lavoro messi a forte rischio.
Per la minoranza sono intrervenuti i consigliere Marco Grimaldi (Luv), Monica Canalis, Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd) che si sono dichiarati disponibili ad aprire un tavolo per discutere e risolvere i problemi evidenziati e hanno sottolineato la disponibilità ad aderire alla proposta avanzata da Fi di prevedere una proroga ai cinque anni previsti anche in considerazione dei ritardi e delle difficoltà provocate dalla pandemia.
Erano presenti all’incontro anche i consiglieri Andrea Cane, Michele Mosca, Andrea Cerutti (Lega), Paolo Ruzzola (Fi), Paolo Bongioanni (Fdi) Raffaele Gallo, Alberto Avetta, Maurizio Marello (Pd), Ivano Martinetti (M5s), Mario Giaccone (Monviso) e Silvio Magliano (Moderati).
Messaggi antiabortisti sui muri del Valdese
“Questo è il genere di messaggi a cui la destra vorrebbe aprire le porte dei consultori piemontesi, ricordiamocelo. Questa mattina imbrattavano i muri di un ospedale direttamente col simbolo di una mano che impugna una bandiera tricolore: solo il simbolo ma non il nome, sia chiaro, perché gli autori sono tanto feroci quanto codardi” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, avendo appreso che questa mattina, affissi sui muri dell’Ospedale Valdese di Torino, campeggiavano volantini recanti messaggi quali: “L’Italia ha bisogno di figli non di aborti”, “figli per combattere non pillole per abortire”, “libertà di vivere non di uccidere”.
“Non cesserò di dire che movimenti per la vita, affini e sodali, che io preferisco chiamare fanatici antiabortisti, vanno allontanati, non avvicinati a consultori e presidi sanitari dove ogni donna ha diritto a esercitare la propria libera scelta. Se è il caso, vanno denunciati e perseguiti” – prosegue Grimaldi.
“Ciò che questi personaggi fanno non è informazione, ma sabotaggio del servizio sanitario e di assistenza e terrorismo psicologico” – conclude Grimaldi. – “A più di 40 anni dalla sua approvazione la legge 194 è ancora sotto attacco da parte di forze reazionarie e oscurantiste, allergiche a ogni forma di libertà e soprattutto allergiche all’idea che le donne siano artefici del proprio destino. Ma sono relitti del passato e col passato passeranno, non ci fanno paura”.
Legambiente: “TAV: un nuovo autoporto per TIR?”
“Ai neo Ministri Enrico Giovannini e Massimo Cingolani chiediamo di dare un segnale tangibile, sospendendo le autorizzazioni e i finanziamenti dell’opera affinché sia possibile discutere se questo progetto sia realmente coerente con gli obiettivi di rinascita e resilienza di cui il Paese ha bisogno”
A San Didero nuovo enorme consumo di suolo e di risorse pubbliche per un autoporto dedicato ai TIR. Non è sufficiente quello di Orbassano a poco più di 30 km, sarà smantellato quello di Susa, a poco più di 10 km.
Riceviamo e pubblichiamo / “Continua un inaccettabile azione di devastazione ambientale nel nome di un progresso basato su un progetto vecchio di decenni del quale, ad oggi, non è stato realizzato un solo metro”.
In questi giorni in Valle Susa è nuovamente salita la tensione grazie all’inizio dei lavori per un nuovo autoporto nel Comune di San Didero. Un’opera che divorerà 68.000 metri quadri di prati e che prevede, fra l’altro, la realizzazione nuovi svincoli autostradali e nuovi sovrappassi. Una nuova colata di cemento a soffocare la Valle di Susa.
“Continua un’inaccettabile opera di cementificazione nel nome di un progresso basato su un progetto vecchio di decenni del quale, ad oggi, non è stato realizzato un solo metro – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Stiamo parlando di un cantiere che cancellerà 7 ettari di prati, impermeabilizzando un’ampia area del fondovalle. Eppure a meno di 30 minuti c’è l’Autoporto di Orbassano. Eppure a Susa, a meno di 10 minuti, esiste una struttura analoga che sarà smantellata. Continua l’emorragia di risorse pubbliche e di democrazia in nome di un’opera dall’impatto ambientale enorme, progettata decenni fa sulla base di previsioni risultate totalmente errate e di cui non è stato realizzato ad oggi un solo metro”.
Sul TAV Torino Lione, Legambiente è chiara: è un progetto da non realizzare e non finanziare, come indicato nella proposta di PNRR che abbiamo presentato lo scorso febbraio (Per un’Italia più verde, innovativa e inclusiva. Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che serve al Paese -> https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/recovery-plan-ecco-il-pnrr-di-legambiente/ ). Una posizione fermamente basata su quanto documentato dalla Corte dei Conti Europea, che nel suo rapporto 2020 mette in luce i ritardi accumulati (ad oggi più di 15 anni); l’inconsistenza delle previsioni di traffico, ampiamente smentite nel corso dell’ultimo decennio e giudicate dall’ECA eccessivamente “ottimistiche” (nel 2035 24 milioni di tonnellate di merci contro i 3 attuali); i vantaggi ambientali chiaramente sovrastimati.
“Proprio su quest’ultimo dato – continua Giorgio Prino – riteniamo di doverci soffermare. ECA sottolinea come, se si rispettassero le previsioni (che ritiene ottimistiche), occorrerebbero 25 anni di attività a pieno regime per compensare i 10 milioni di tonnellate di CO2 derivanti dalla sua costruzione. Arriveremmo al 2055. Ma la stessa ECA ritiene poco realistici tempi e flussi preventivati e sottolinea come, se i flussi fossero solo la metà, si finirebbe almeno al 2080. Fuori perimetro rispetto a tutte le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici previste nel Green Deal europeo: nel 2050 dovremo aver azzerato tutte le emissioni di CO2 dell’Unione Europea. Il tutto in presenza di una linea esistente ed ampiamente sottoutilizzata (meno del 15% della sua capacità potenziale: bloccando completamente il traffico stradale, sia sul Frejus che sul Moncenisio, la linea esistente sarebbe in grado di garantire il trasporto di tutte le merci in transito). Possiamo aspettare la Torino-Lyon per la lotta all’emergenza climatica?”.
La Torino-Lyon è un banco di prova fondamentale per la verifica degli impegni assunti con la nuova denominazione del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e del Ministero per la Transizione Ecologica. L’aspettativa per un cambio di rotta è molto forte. Ai neo Ministri Enrico Giovannini e Massimo Cingolani chiediamo di dare un segnale tangibile, sospendendo le autorizzazioni e i finanziamenti dell’opera affinché sia possibile discutere se questo progetto sia realmente coerente con gli obiettivi di rinascita e resilienza di cui il Paese ha bisogno.
“I giovani non si sentono ascoltati e spesso ci danno un forte segnale di ribellione. Ogni governo ha avuto approcci diversi mancando di continuita’ su certe politiche, il family act e’ un segnale ma non e’ sufficiente, dobbiamo pensare a un aiuto piu’ poderoso che permetta ai nostri giovani un cammino verso l’autonomia e l’emancipazione”.
Dichiara in aula la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino intervenendo nella discussione sulla mozione per le iniziative a favore dell’occupazione, della formazione e dell’emancipazione giovanile. “La formazione professionale e’ una Cenerentola, chi la frequenta e’ visto come un giovane con pochi strumenti. Qui il governo deve fare un cambio di passo perche’ la formazione professionale e’ la grande occasione per inserirsi nel mondo del lavoro, deve essere sostenuta e rafforzata. La politica deve costruire un dialogo nuovo perche’ i nostri giovani chiedono coerenza ed ascolto e noi quello che diciamo lo dobbiamo fare. Bisogna stanziare piu’ fondi per i luoghi d’incontro, il servizio civile volontario va rivisto per permettere l’accesso a tutti. Il gruppo di Cambiamo! votera’ a favore con la caratteristica che ci contraddistingue sempre di essere propositivi e aspettarci reali risultati”, conclude.
Nasce Italexit Valsangone
Nella giornata di sabato 17 aprile si è ufficialmente costituita la sezione di Italexit in Valsangone: un nuovo fondamentale tassello per la crescita del partito del senatore Gianluigi Paragone in Piemonte.
Alla presenza di Rinaldo Scarano, segretario provinciale torinese, la riunione degli iscritti ha votato con scrutinio segreto Roberto Varrone come proprio referente politico. Varrone, già consigliere comunale a Giaveno e con una consolidata esperienza politica nel valsangonese, commenta così la nascita della sezione: “Italexit rappresenta una boccata di aria fresca per questi territori prima illusi e poi abbandonati dai grandi partiti. L’ultimo anno è stato particolarmente duro per i cittadini, i lavoratori e le imprese dei nostri Comuni: nonostante la rassegnazione di molti, noi vogliamo restituire
ottimismo con una nuova proposta politica capace di opporsi fermamente allo status quo. Serve inoltre una riflessione particolare sul turismo pressoché azzerato con le restrizioni vigenti: la Sacra di San Michele deve diventare, insieme agli altri siti culturali della Valsangone, un riferimento per il sempre più apprezzato turismo ecocompatibile”. Varrone sarà supportato nella sua attività da Paolo Garello (in qualità di responsabile organizzativo) e Giorgio Marra (tesoriere).
Scarano esprime la sua soddisfazione dopo l’incontro con i militanti locali: “Ho avuto modo di parlare con persone competenti che, indipendentemente dal loro percorso personale e politico, oggi vogliono trovare una sintesi condivisa nelle battaglie di Italexit. La lunga tradizione industriale e agricola della Valsangone è stata via via smantellata negli ultimi 30 anni di Unione Europea: dobbiamo dire basta a tutto questo”. ===
Il rischio calcolato non produca danni incalcolabili
Il premier Draghi ha dichiarato che il programma di aperture programmato dal governo risponde ad un rischio calcolato.
Magliano: “che cosa ne pensa l’Amministrazione?”
Lo chiederò alla Giunta lunedì con un’interpellanza: Istituti a rischio se i contributi dovuti non saranno erogati nei tempi previsti. Dopo un 2020 terribile, le ultime settimane di attività a singhiozzo sono state un ulteriore colpo subito.