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“Piazza Bengasi torna in strada contro il degrado”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 I residenti di piazza Bengasi e dintorni, guidati da Matteo Rossino dei Comitati per Torino, hanno deciso di tornare a manifestare contro il dilagare dei problemi di spaccio e delinquenza nella zona. La manifestazione con raccolta firme si terrà giovedì 4 luglio ore 21 in via Nizza angolo corso Maroncelli.

 

“Sono cresciuto in questa zona, da piccolo venivo con mio nonno a fare la spesa al mercato di piazza Bengasi e ricordo benissimo com’era una volta – ha affermato Matteo Rossino -. Purtroppo l’immigrazione incontrollata e il business che ne consegue stanno creando ghetti in cui spaccio e delinquenza sono all’ordine del giorno, come per la zona Lingotto.”

 

“Con la manifestazione di giovedì riprendiamo una battaglia iniziata due anni fa e che aveva dato i suoi primi risultati – ha concluso Rossino -, ma non basta, bisogna perseverare e non lasciare nemmeno un angolo di marciapiede abbandonato al degrado. Chiunque ami realmente Torino non può restare indifferente a tutto questo.”

Il presidente Cirio ha firmato il decreto di nomina degli assessori. Ecco tutte le deleghe

Si sono concluse le operazioni di proclamazione dei consiglieri eletti e pertanto stamattina il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato il decreto di nomina della nuova Giunta regionale, assegnando le deleghe così come comunicato nei giorni scorsi.

ALBERTO CIRIO

Coordinamento politiche regionali, legalità, diritti

Pnrr, fondi europei e rapporti con le istituzioni Ue

Rapporti con la Conferenza Stato-Regioni

Affari internazionali

Comunicazione, Grandi eventi

Benessere animale

ELENA CHIORINO
Vicepresidente e assessore all’Istruzione, merito e diritto allo studio universitario; Lavoro, formazione professionale e welfare aziendale; Rapporti con le società a partecipazione regionale

PAOLO BONGIOANNI
Assessore al Commercio; Agricoltura e Cibo; Parchi; Caccia e Pesca; Peste Suina

ENRICO BUSSALINO
Assessore all’Autonomia; Sicurezza e Polizia locale; Immigrazione; Logistica e Infrastrutture strategiche; Enti locali

MARINA CHIARELLI
Assessore al Turismo; Cultura; Sport e post-olimpico; Pari opportunità e Politiche giovanili

MARCO GABUSI
Assessore ai Trasporti e Infrastrutture; Opere pubbliche e Difesa del Suolo; Protezione civile e Gestione dell’emergenza profughi

MARCO GALLO
Assessore allo Sviluppo e Promozione della montagna; Aree interne e GAL; Sistema neve; Tutela delle Aree protette (foreste, parchi, aree UNESCO, SIC e Rete Natura 2000); Attività estrattive; Programmazione territoriale, paesaggistica ed urbanistica; Biodiversità e Tartuficoltura

MATTEO MARNATI
Assessore all’Ambiente, Energia e Coordinamento del Tavolo permanente regionale per l’emergenza alla siccità; Innovazione, Intelligenza artificiale, Ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati; Servizi digitali per cittadini ed imprese

MAURIZIO MARRONE
Assessore alle Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria; Emigrazione e Cooperazione decentrata e internazionale; Usura e beni confiscati alla criminalità organizzata; interventi a favore delle vittime delle mafie; Politiche della casa, delle famiglie e dei bambini

FEDERICO RIBOLDI
Assessore alla Sanità; Livelli essenziali di assistenza; Prevenzione e Sicurezza sanitaria; Edilizia sanitaria

ANDREA TRONZANO
Assessore al Bilancio, Finanze e Programmazione economica e finanziaria; Sviluppo delle attività produttive: Industria, Artigianato, PMI ed Imprese cooperative; Internazionalizzazione e Attrazione investimenti

GIANLUCA VIGNALE
Assessore al Personale, Organizzazione e Patrimonio; Affari legali e contenzioso; Rapporti con il Consiglio regionale; Delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi; Fondi di Sviluppo e Coesione

SOTTOSEGRETARI
Claudia Porchietto e Alberto Preioni

 

Se la buona politica riguarda anche il Barolo

Il Re è nudo. Sono bastati due anni e Giorgia Meloni si è arenata. Presa in mezzo dall’Europa e da Fanpage. Sia ben chiaro che ognuno della sua vita ne fa quel che vuole. Un po’ meno se di professione viene scelto come Presidente del consiglio.
Gongola Matteo Salvini e decisamente è in salita Tajani. Ha tentato di mediare fino all ultimo non riuscendoci. I fratellini d’Italia continuano nel fare i baldanzosi ma sono decisamente in difficoltà. Ne escono a modo loro dicendo: tanto vinceremo le elezioni sempre noi. Già ora non è così, ma come dargli una delusione sbattendogli in faccia la realtà. Saremmo dei crudeli. Che poi ci  siano nel nostro paese fascitelli antisemiti e razzisti è notorio ai più.
Basta entrare in una palestra e conoscerne qualcuno. Dopo poco si scaglieranno contro i poteri mondiali ebraici. Sintesi: il fascismo non è mai morto e trova ospitalità nella destra destra, non solo in Fratelli d Italia, s’intende.
Che succederà? Francamente sono molto ma molto più preoccupato di non vedere spesi i soldi che l’Europa per ora ha congelato o il governo ha rifiutato. E sempre francamente non ho ben capito che cosa comporta l’apertura della procedura d infrazione europea. Ho solo capito che non siamo messi bene. Economia italiana: tira? Non so, so solo che continua ad esserci il lavoro in nero. Pagamenti in nero , in altre parole una Economia parallela e dunque non controllata e controllabile. Tengono le esportazioni grazie soprattutto all’agroalimentare. Da Barolo arrivano brutte notizie. Polemiche all’interno del Consorzio tutela Barolo e nebiolo. Matteo Rascheri ex presidente rilascia una intervista a Gambero Rosso, intervista  di fuoco. Senza mezzi termini accusa suoi colleghi, le cooperative di conferimento del prodotto e supermercati di voler stravolgere il disciplinare da cui dipende il come fare il Barolo con l’obbiettivo di rendere questo Re dei vini alla portata di tutti abbassando notevolmente il prezzo di vendita. Concretamente stravolgendo le origini. Nel merito non saprei che dire, anche se giusto 15 giorni fa ci sono stato perché la mia famiglia, per il mio compleanno, mi ha regalato una degustazione di vini con relativa visita nelle cantine di produttori. Estremamente istruttivo. Decisamente apprezzabile sia il vino sia la degustazione del cibo. Eravamo di sabato e Barolo pullulava di turisti. Metà dei quali non italiani. Il Barolo è re dei vini e le Langhe la principessa. Il Piemonte deve molto al vino , deve molto alle Langhe e l’Italia deve molto al Piemonte per la sua credibilità internazionale. Poi abbiamo il nostro Cirio Governatore albese doc. Insomma difendiamo fino in fondo questo nostro patrimonio. Bisticciano e le liti non fanno bene alla credibilità.
Vino è anche cultura. E cultura è credibilità.
Attinenza sui due argomenti toccati?
Si… infatti, credibilità a tutto tondo che ci fa campare nel vero senso della parola. Ci fa lavorare non solo per guadagnare ma anche per dignità che – appunto –  fa rima con credibilità.

PATRIZIO TOSETTO

Merlo: Regione Piemonte, lista Cirio decisiva per le politiche di centro

“La lista civica del Presidente Cirio con i suoi 5 consiglieri e due assessori regionali e con un consenso che l’ha portata ad essere la terza forza elettorale del Piemonte e la seconda della coalizione che ha vinto le elezioni dell’8/9 giugno, può e deve giocare un ruolo politico decisivo in questo mandato amministrativo.
Un ruolo politico che si caratterizza nella capacità di saper declinare una vera e propria ‘politica di centro’ nelle concrete scelte amministrative. Riflettendo, del resto, la cifra politica distintiva del Presidente Cirio. Una ‘politica di centro’ lontana ed alternativa rispetto a qualsiasi massimalismo ed estremismo e quindi lontana dalla radicalizzazione della lotta politica predicata e praticata dal cartello delle sinistre piemontesi: quella radicale e massimalista del Pd, quella estremista dei verdi e comunisti e quella populista dei 5 stelle.
Una presenza politica, quella della lista civica, che potrà essere anche decisiva per rafforzare e valorizzare la cultura del buon governo e la strategia del buon senso che rappresentano l’essenza per poter governare concretamente un territorio vasta ed articolato come quello della Regione Piemonte”.

Giorgio Merlo, Dirigente Nazionale Tempi Nuovi Popolari uniti

Avetta (Pd): “I disagi continuano e aumentano del 3,6% i biglietti per treni e bus extraurbani”

TRASPORTI EXTRAURBANI: “PER MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO ZERO IN CONDOTTA ”

Il consigliere regionale contesta la scelta della Giunta Cirio sui rincari

«L’estate ha portato in regalo ai pendolari un aumento del +3,6% dei biglietti per treni e bus extraurbani. L’assessore Marco Gabusi si è premurato di precisare che si tratta di un ordinario adeguamento all’inflazione. In realtà, la Giunta Cirio ha scelto di applicare i rincari. Detto ciò, quello che non cambia mai, è il servizio con i suoi disagi e le sue criticità: ritardi, convogli e bus strapieni, corse annullate. Per cinque anni dai banchi dell’opposizione abbiamo incalzato la Giunta Cirio su queste problematiche e per cinque anni poco e nulla è cambiato. Lo sanno benissimo i viaggiatori della Torino-Ivrea, della Sfm1 Rivarolo-Chieri (la Canavesana), del pinerolese e delle altre linee regionali costretti ad un calvario quasi quotidiano. E scommettiamo che con la ripresa della scuola a settembre ci troveremo di fronte al solito caos annunciato? Pertanto, se i rincari registrano un +3,6%, i miglioramenti saranno fermi allo zero».

La politica dell’insulto e dell’attacco personale

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Dunque, ci risiamo con la “guerra civile” tra i partiti. L’ultimo allarme lo lancia Giorgia Meloni nei confronti della sinistra e di tutti coloro che, dall’opposizione, ogni giorno sgranano il solito rosario fatto di insulti, denunce, contumelie, attacchi personali e aggressioni verbali nei confronti della Presidente del Consiglio. Certo, non è che dalle parti del centro destra ci troviamo di fronte ad un esercito di chierichetti.
Ma c’è una differenza di fondo – politica, culturale e di metodo – tra le due coalizioni nell’aggredire l’avversario. Con una doverosa premessa. Non c’è alcun dubbio che ci troviamo di fronte ad un clima dove l’insulto, la demolizione dell’avversario e la delegittimazione morale e politica del nemico non sono una eccezione ma la regola di comportamento nel cosiddetto confronto tra i partiti. Ed è proprio all’interno di questo contesto che si inserisce la differenza tra le due attuali coalizioni in campo. Se nel centro destra l’attacco personale e la strategia dell’insulto rispondono più a criteri artigianali ed estemporanei – ovviamente sempre deprecabili e da denunciare – la strategia della sinistra è molto più sofisticata, precisa, puntuale e specifica. E questo perchè storicamente la cultura politica della sinistra italiana, ex e post comunista, è molto più attrezzata in questo specifico settore. Dai tempi della Democrazia Cristiana l’attacco personale e l’aggressione verbale sono stati gli elementi determinanti e costitutivi della battaglia politica contro l’avversario/nemico. Che, com’è persin inutile ricordare, ha sempre fatto dell’annientamento politico dell’avversario/nemico la sua regola fondamentale. E questo risaliva ai tempi del Pci dove, comunque sia, c’era un disciplina di partito, una cultura politica e una autorevolezza della classe dirigente neanche lontanamente paragonabili a ciò che capita, adesso, nella concreta situazione politica italiana. Certo, il violento antiberlusconismo prima e l’irruzione del grillismo poi con il suo carico di violenza verbale e di squadrismo nel linguaggio quotidiano, hanno sdoganato un comportamento politico che ha rappresentato un forte e plateale peggioramento rispetto anche solo ad un passato recente.
E, accanto a questa escalation del linguaggio – sempre più violento, aggressivo e frontale – noi purtroppo assistiamo anche ad una recrudescenza sul terreno più squisitamente politico. Con una progressiva radicalizzazione del confronto politico tra i partiti e le rispettive coalizioni. Se da un lato non passa giorno senza ascoltare da parte del cartello delle sinistre – e cioè Schlein, il duo Fratoianni/Bonelli e Conte e tutto il circo mediatico che li sostengono – il “ritorno della dittatura”, la “svolta illiberale”, la “torsione autoritaria”, la “minaccia fascista”, la “negazione delle libertà democratiche” e tutte queste sciocchezze, sul fronte del centro destra non mancano repliche altrettanto grossolane ma politicamente meno raffinate e precise.
Dopodichè, e infine, non possiamo non evidenziare che questo clima – volgare, insopportabile e sempre più violento – è semplicemente il frutto di una crescente radicalizzazione del conflitto politico. Una radicalizzazione che non contempla “posizioni di mezzo” nè, soprattutto, un confronto di merito sulle questioni perchè la delegittimazione morale, la demolizione personale e l’annientamento politico dell’avversario/nemico sono diventati le regole auree dello stesso dibattito politico. Ed è anche, ma non solo, per questi motivi che si rende sempre più necessario ed indispensabile il ritorno del Centro. Della cultura politica di centro. Del metodo centrista. E, infine, di un progetto politico di centro.

Regione, l’Assessorato alla Sanità tra priorità e progetti

Tante criticità ma almeno si incomincia con una bella storia

“Sono uno di quei bambini che è stato dato in adozione appena nato da una madre che aveva deciso di fare questa scelta e quindi sono grato a chi ha indicato alla mia madre naturale la possibilità di dare il bambino in adozione come alternativa all’aborto”. Il neo assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, tra progetti e priorità per il suo Assessorato, racconta un po’ sé stesso ma aggiunge: “Possono esserci voci diverse ma sempre nel rispetto della volontà e dei diritti delle donne”…

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