“Torino rischia di perdere due Case di Comunità finanziate con i fondi del Pnrr, passando dalle previste 18 a 16, i dati provengono dall’Asl. Era questa la Sanità che voleva il Governo dei migliori? Chiederò conto al ministro Roberto Speranza di come sia possibile che si sia verificato questo episodio grave, soprattutto in pandemia, soprattutto con le periferie in affanno, soprattutto con l’arrivo in Italia dei fondi destinati proprio a sanare tutte le spaccature che l’emergenza da Covid-19 ha creato e in alcuni casi messo in evidenza se già vi fossero. In particolare esistono quartieri come Lucento e Vallette, Borgo vittoria e madonna di campagna , che devono avere le case di Comunità che gli spettano e che invece oggi si vedono sacrificate al contrario dei problemi nazionali” commenta in una nota il deputato torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.
Merlo presenta a Roma il libro su Marini
Il 15 dicembre a cura dell’Istituto Luigi Sturzo

Il presidente Bongiorno del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia: “Il Governo ha dimostrato scarsa attenzione nei confronti della nostra terra, dove strutture di questo tipo sono fondamentali”
Dopo essere rimasta nell’aria per alcuni giorni, la notizia ha assunto i crismi dell’ufficialità: in Piemonte le case di comunità che saranno finanziate con la liquidità derivante dal Pnrr saranno 82 e non 93, come originariamente previsto. “Undici strutture in meno, dunque – ha commentato con amarezza Paolo Bongioanni, presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia –: l’ennesimo taglio alla sanità che penalizza la nostra regione, tra l’altro proprio dopo che nelle varie sedi istituzionali, come maggioranza, abbiamo evidenziato la necessità obbligata di investire sulla medicina di territorio, che diventa fondamentale per un servizio preciso e puntuale ai cittadini, alla luce anche della situazione epidemica che non è conclusa, né superata”. Di fatto, pare non esservi modo di arginare la sfoltita che i vertici amministrativi della nostra nazione hanno inteso effettuare in questo settore, peraltro preannunciata nella proposta di ripartizione programmatica del Ministero della Salute diffusa a ottobre, in cui si leggeva: “In sede di definizione delle procedure di attuazione degli interventi del Pnrr, almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente, anche attraverso bandi, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato alle regioni del Mezzogiorno”. A tal proposito, Paolo Bongioanni, presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Piemonte, ha inteso far udire la propria voce e diffondere il proprio pensiero contrariato circa lo scenario concretizzatosi in queste ore. In particolare, ha asserito: “Il taglio decretato dal ministro Roberto Speranza in riferimento alle case di comunità, che a livello regionale saranno undici in meno rispetto a quanto inizialmente preventivato, costituisce non soltanto un grave e innegabile danno, ma denuncia anche la scarsa attenzione da parte del Governo nei confronti della nostra terra e soprattutto della provincia di Cuneo. Stiamo del resto parlando, in questo caso, di un’autentica subregione, sulla cui superficie strutture intermedie di tale natura in ambito sanitario sono a dir poco fondamentali. Una mancanza di considerazione che si riflette anche negli appelli e nelle richieste fin qui inascoltati e inerenti ai problemi legati al gelo che ha distrutto le produzioni frutticole nella scorsa primavera e alle criticità permanenti connesse allaviabilità: basti pensare che ad un anno e due mesi dalla tempesta Alex ancora nulla è stato fatto per quanto concerne il ripristino dei collegamenti del sud Piemonte con la Francia, con la Riviera di Ponente e con il Monegasco”. Infine, in relazione al nuovo piano dell’edilizia sanitaria e socio-sanitaria, la nota lieta è costituita “dai fondi INAIL, che permetteranno una serie di interventi importanti per una cifra di 1,28 miliardi di euro, 500 milioni dei quali saranno destinati alla Granda per Cuneo e il triangolo Fossano–Savigliano–Saluzzo”.
“L’assestamento di bilancio serve per questo o non passerà proprio”
«Sappiamo che Edisu al momento ha a disposizione 43.005.901,44 € per le borse di studio, mentre per la copertura totale ne servono 48.919.870,20 €. Mancano quasi 6 milioni. Sappiamo anche che la Regione ne è al corrente anche se non ha informato nessuno» – domanda il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.
«Circa 2000 studenti rischiano di restare senza borsa – prosegue Grimaldi – non vogliamo rivivere un brutto film: fino al 2010/11 il Piemonte è stato, insieme al Trentino Alto Adige, l’unica Regione ad avere sempre erogato la borsa a tutti gli idonei. Poi è subentrato il governo a guida leghista. Nel 2011/12: 3.657 borsisti su 11.872 idonei, nel 2012/13: 5.025 borsisti su 10.039 idonei. Quando il centrosinistra è tornato al governo siamo riusciti a fermare il ‘delitto allo studio’ di Cota e riportare giustizia e eguaglianza in Piemonte. Ormai da anni – ricorda Grimaldi – vengono pagate tutte le borse di studio; i dati continuano a essere in crescita e gli studenti che arrivano da fuori per studiare negli atenei torinesi aumentano non solo grazie al prestigio delle nostre facoltà, ma anche per merito delle politiche sul diritto allo studio degli ultimi anni».
«Se non passeranno i nostri emendamenti – conclude Grimaldi – dai mille ai duemila studenti rischiano di perdere la borsa e di interrompere il proprio percorso di studio. Abbiamo fatto di tutto quando eravamo in maggioranza, siamo pronti alle tende e ai sacchi a pelo in Aula se non troveremo sei milioni di euro. L’assestamento di bilancio deve essere approvato entro mercoledì? Sara così se tutti gli idonei avranno una borsa. La Lega ha convocato due serate serali, preparino i banchi e le brande per le notturne se non vogliono che tutti i 16.000 meritevoli privi di mezzi abbiano la borsa che gli spetta».
Forza Italia: “Appendino chieda scusa ai torinesi”
“Le intercettazioni pubblicate sui media sono di una gravità inaudita anche perchè fanno crollare tutta una serie di distinguo che avevamo pronunciato circa il modo garantistico per le responsabilità a lei attribuite. Sulle responsabilità penali e civili saranno i giudici a decidere, ma su quelle morali vorremmo dire all’Appendino che ora dovrebbe chiedere scusa alla Città e soprattutto ai torinesi. Non potranno riparare al danno arrecato, ma almeno riconsegnerebbero ad una dimensione umana la figura di un sindaco che dovrebbe mettere al primo posto la sicurezza dei suoi concittadini”. Ad affermarlo in una nota il vicecoordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte Roberto Rosso e il coordinatore cittadino di Forza Italia Marco Fontana.
“Servono pene alternative e riduzione dei numeri di tutta la struttura”
“Abbiamo visitato il Sestante , preso visione dei lavori di ristrutturazione e incontrato la ditta incaricata. Nella sezione ci sono ancora sei detenuti che attendono di uscire o essere riassegnati. Queste persone hanno diritto a un percorso detentivo che sia davvero rieducativo e capace di garantire un pieno reinserimento nella società, in percorsi di lavoro e formazione e, ogni volta che si può, a misure alternative al carcere. Il Sestante, che solo oggi ha avuto tanta eco mediatica, è – come diciamo da tempo – un problema nel problema: la ristrutturazione, che dovrebbe porre fine alla vergogna dei bagni a vista, è un passaggio necessario, ma non risolverà l’ingiustizia di tenere rinchiuse persone che avrebbero bisogno di una diversa gestione del loro disagio psichico. Come tutte e tutti noi, i detenuti hanno diritto a ogni cura sanitaria, psichiatrica e di assistenza, così come hanno diritto a mantenere i legami con il mondo fuori e a percorsi di inserimento a fine pena” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, che da anni effettua sopralluoghi nelle carceri piemontesi nell’ambito del percorso “Codice a sbarre”. Grimaldi ha visionato i lavori che interesseranno le sezioni 7 e 8, ma non solo.
“Siamo qui anche per rispondere con la presenza alla lettera di Marina, Stefania, Sara, Teresina, Ylenia, Valentina, Laura Debora, Monica, Deborah, Regina, Alice, Erica, Rosa, Janette e Hindi, che ci hanno scritto tempo fa per segnalare le tante difficoltà delle detenute e dei detenuti” – prosegue Grimaldi. – “Dal 17 al 23 le detenute saranno in protesta con lo ‘sciopero del carrello’, per chiedere la liberazione anticipata di 75 giorni per tutti, perché la pandemia ha significato ancora maggiore isolamento per le persone private della libertà, interruzione di percorsi di lavoro e formazione, lontananza dagli affetti più cari”.
“Attualmente” – conclude Grimaldi – “il carcere ospita 1369 persone (più 54 in regime di semilibertà) ed è sovraffollato al 35%. Andrebbe decongestionato anche per permettere la ristrutturazione totale di interi padiglioni fatiscenti e inadeguati e per rendere più vivibili le sezioni per i detenuti e le detenute”.
La protesta di Fratelli d’Italia
Dopo la bocciatura da parte del Consiglio della Circoscrizione 4 della mozione volta ad ottenere l’apposizione di una targa commemorativa del Milite Ignoto nei locali della sede della Circoscrizione 4, arriva la protesta ad opera di Fratelli d’Italia, tramite i consiglieri Raffaele Marascio e Luca Maggia. I Consiglieri si sono recati davanti alla sede di via Servais con due cartelli: uno rappresentante la targa che avrebbero voluto fosse posta in Circoscrizione e un altro con scritto “io non posso entrare” a rappresentare simbolicamente la contrarietà per la votazione della sinistra al ricordo dei caduti italiani.
“Dopo il vergognoso Consiglio, in cui la sinistra ha negato la possibilità di apporre una targa commemorativa del Milite Ignoto in occasione del centenario, quest’oggi ci siamo recati presso la sede della Circoscrizione 4 con la targa che avremmo voluto potesse entrare nei locali della sede della nostra Circoscrizione.” – dichiarano i Consiglieri di Fratelli d’Italia Raffaele Marascio e Luca Maggia – “Questo non sarà possibile, perché a causa di una votazione scellerata, la targa sarà costretta a stare fuori, come indicato dal cartello che simbolicamente abbiamo portato con noi.” – continuano – “Con questa azione simbolica abbiamo voluto ribadire che la scelta di bocciare la nostra mozione resta inaccettabile, perché non rende onore e rispetto a chi si è sacrificato per darci un’Italia libera e unita. Non molleremo di un centimetro e continueremo a lottare perché i nostri caduti possano avere il rispetto che meritano, nonostante qualcuno vorrebbe negarne il ricordo” – concludono.
“Nella giornata di oggi ho richiesto che venga disposta l’audizione del Sindaco Lo Russo, nonché degli Assessori Salerno, Foglietta e Rosatelli in II Commissione (Trasporti), a seguito della lettera di diffida che hanno ricevuto dalla Consulta per le Persone in Difficoltà.
È necessario procedere ad un’audizione perché l’amministrazione deve urgentemente chiarire come intenderà tutelare il diritto allo studio ed il trasporto degli studenti disabili durante l’anno scolastico 2021/2022, visto che – ad oggi – non è stata ancora formulata una programmazione certa e adeguata”.
Paola Ambrogio Consigliere Fdi Comune di Torino
“Condotta spregiudicata ai danni di operatori concorrenti”
“Misurazione delle performance, negazione di vantaggi essenziali per ottenere visibilità e migliorare le vendite. Amazon ha apertamente danneggiato gli operatori concorrenti di logistica per e-commerce e favorito il proprio servizio di logistica, ma ha ancora il coraggio di dire che la sanzione dell’Autorità è ingiustificata e sproporzionata” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi e responsabile Transizione Ecologica per Sinistra Italiana, Marco Grimaldi, commentando la sanzione di oltre 1 miliardo di euro (1.128.596.156,33 euro) imposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato alle società Amazon Europe Core, Amazon Services Europe, Amazon, Amazon Italia Services e Amazon Italia Logistica per violazione dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.
“La condotta di Amazon è spregiudicata in Italia e in ogni parte del mondo” – prosegue Grimaldi. – “Basti pensare alle indagini Ue in corso nei suoi confronti per l’utilizzo improprio dei dati aziendali non pubblici dei venditori indipendenti che usano la sua piattaforma, una pratica che anche in questo caso danneggerebbe i venditori terzi. Da tempo diciamo che le istituzioni europee devono alzare la testa e porre un argine agli abusi dei ‘primi irraggiungibili’. Speriamo che si prosegua in tal senso. Noi chiediamo intanto l’iscrizione della nostra proposta di rimodulazione dell’Irap per i giganti dell’e-commerce e del GDO in Piemonte. Vi ricordate a che punto è la proposta di Tele Cirio sul tema?”.
ZANGRILLO (FI): TUTTI POSSONO ESSERE PROTAGONISTI, ANCHE CGIL E UIL A CONDIZIONE DI ACCANTONARE AUTOREFERENZIALITA’
“È vero, come ricorda il segretario della UIL Bombardieri, che lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito, ma come ogni diritto va rivendicato e utilizzato con senso di responsabilità e consapevolezza del contesto. In un Italia che sta facendo ancora i conti con la pandemia e le sue drammatiche ricadute economiche, una classe politica che si è autotassata accettando un governo di unità nazionale, lo sciopero generale è qualche cosa di cui non si sentiva proprio il bisogno. La tutela degli interessi di lavoratori e pensionati passa necessariamente dalla capacità di stare insieme, coltivando il dialogo ed il confronto tra governo e parti sociali, in quell’esercizio idoneo a trasferire ai cittadini la volontà di condividere problemi e soluzioni senza strappi e forzature. Due rilevanti forze sindacali come CGIL e UIL hanno certamente la possibilità di essere protagonisti della ripresa, a condizione che la disponibilità a fare squadra prevalga su una sempre discutibile autoreferenzialità”. A denunciarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo in Commissione Lavoro per gli azzurri e coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte.