Il Pd torinese passerà febbraio a congresso. E chi se ne era accorto? Almeno non il sottoscritto. Ma robusti rapporti interni mi hanno svegliato .
Del resto era nelle cose visto che Mimmo Carretta o fa l’assessore o fa altro. E mi sembra più gratificante fare l’assessore, anche dal punto di vista economico. Poi, da quello che mi risulta, il ruolo di segretario non è, oramai da decenni, retribuito. Tant’è che molti pretendenti non ci sono. Comunque in settimana sapremo, visto che scade il termine per la presentazione delle liste. Quanti iscritti? Non è dato sapere con precisione. Sicuramente non tanti, nell’ordine di alcune migliaia a livello provinciale.
Un congresso sotto tono? Sicuramente un congresso svogliato. Eppure, al netto del covid, un anno “magico” per il Pd, sia a Torino come a Roma. Ha vinto Stefano Lo Russo come sindaco. Ed è questo (forse) il punto, non ha vinto il Pd, ha vinto Stefano lo Russo.
Infatti sta sistemando solo i suoi. Sia ben chiaro: persone tutte di livello e dunque capaci. Ma i malumori si sentono, eccome si sentono. Ci siamo anche noi della sinistra PD. Si sente un flebile urlo. E il consigliere Saluzzo si porta avanti: dopo essere stato eletto in quota sinistra fa il salto della quaglia. Ora è con la maggioranza diciamo così ex renziana. Poveri ex comunisti, non sanno che pesci prendere. Non è colpa loro.
Quando Zingaretti era segretario nazionale si boccheggiava. Con Enrico Letta la respirazione bocca a bocca sta funzionando.
Unico ex comunista che si salverà è Piero Fassino. Oramai è chiaro che lui è Franceschini sono tra i registi dell’elezione di Mattarella. E visto che a pensare male ci si azzecca sempre, il tutto con l’accordo con Letta che s incaricava di prendere in mezzo Matteo Salvini. Operazione talmente riuscita che il centro destra è nel marasma più totale. Oramai sono oltre una crisi di nervi. Peccato che Berlusca è stanchissimo.
E Casini potrebbe essere il leader di un nuovo e centro federato. Fino a ieri si dava per scontata la vittoria elettorale della Meloni e soci. Ora manco sono più soci. Effettivamente partire dicendo comandiamo noi e poi fare quello che Letta voleva è decisamente troppo. Le truppe dei malpancisti si stanno ingrossando. Malpancisti verso Draghi e Mattarella. Contro ogni autoritarismo. Ma io , e non solo io, non vedo una diarchia. Vedo, vediamo una totale debolezza della politica e dei politici. Da decenni, nel migliore dei casi, subiscono, fondamentale senza reagire.
Non vorrei essere nei panni del Ministro Giorgetti, o del Ministro Orlando. Moltissime le richieste di cassa integrazione. Da parte di aziende sanissime, fino a ieri, s intende. Ripresa del mercato e ora messe in ginocchio dal caro bollette che sta colpendo le famiglie. Che cosa dovrebbero fare ? Iniziative con l’Europa verso i paesi esportatori di energia come, ad esempio la Russia. Non dico avvallare una guerra contro l’Ucraina, ma da troppi decenni subiamo embarghi decisi dagli Stati uniti. E poi una diversa politica energetica. Capisco, stiamo entrando nel mondo dei sogni. Capisco. Ma non accetto. Non accetto che la Germania abbia più energia solare del nostro Paese. Non accetto che la Francia, comunque se la gioca ancora con il nucleare. Magari scelte che non condividiamo ma pur sempre scelte. Eccolo lì uno dei nostri mali atavici.
Vivacchiare non pensando , o non volendo pensare al dopo. Magari per i singoli individui tollerabile, non accettabile per la politica e per i politici. E ci risiamo in una tragico gioco dell’oca. Nel 1973 le prime domeniche senza auto. Motivo l’aumento del costo del petrolio. Sono passati 49 anni e siamo a punto da capo: interamente dipendenti dall’estero. Noi singoli cittadini possiamo risparmiare. Cercare di avere comportamenti virtuosi dal riscaldamento ai trasporti. Ma poi l’efficienza dei trasporti dipendente, concretamente dal pubblico nelle sue diverse forme. Tutti a parole sono per il lavoro. Appunto, a parole. Occasione irripetibile il Pnrr. Anche per questo la stabilità è necessaria, indispensabile sia Torino che a Roma. A Torino con Sindaco Stefano lo Russo. A Roma con Sergio Mattarella Presidente della Repubblica.