“Se per i giudici del riesame i militanti di Asktatasuna formano un’associazione a delinquere, il loro centro sociale va sgomberato subito”. Non ha dubbi la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli intervenendo insieme alla capogruppo di Fdi in Circoscrizione 7 Patrizia Alessi. “Sono anni che denunciamo il pericolo rappresentato dall’estremismo di sinistra. Il centro sociale Askatasuna è un covo antagonista in cui si progettano attacchi contro le forze dell’ordine e i lavoratori del cantiere Tav. Alla luce anche di quest’ultima chiara presa di posizione dei giudici del riesame, occorre che il Sindaco Lo Russo ne chieda lo sgombero immediato. Per troppo tempo questi soggetti hanno goduto di “coperture” da parte del Comune di Torino, ora è il momento di dire basta”.
Con buona probabilità mercoledì 13 luglio sarà votato il disegno di legge sulla depenalizzazione della coltivazione domestica di cannabis (Ddl Magi), per l’occasione la Cellula Coscioni Torino organizza in quella data un sit-in in Piazza Castello dalle ore 18 a supporto della proposta di legge.
«Saremo in piazza per far sentire la nostra presenza e l’attivismo torinese sul tema e invitiamo chiunque: cittadini, associazioni e partiti ad unirsi a noi, un invito che estendiamo ai consiglieri comunali che nelle scorse settimane hanno approvato l’ordine del giorno presentato da Silvio Viale in cui si chiedeva al Parlamento di approvare la legge in discussione. Aspettiamo anche l’assessore Rosatelli, firmatario della Rete delle città antiproibizioniste» affermano Lorenzo Cabulliese, Maria Maddalena Cavaglià e Miriam Abate, rispettivamente segretario, tesoriere e presidente della Cellula «l’ordine del giorno del Comune si somma alle quasi trentamila firme raccolte la scorsa estate nell’area metropolitana sul Referendum Cannabis, i deputati piemontesi non omettano queste informazioni nel momento del voto e si facciano tramite della volontà popolare di questa fetta di corregionali».
Non è il momento di propagande elettorali e slogan sterili come quelle della deputata Montaruli che ha chiesto se i bambini che guardano i lavori in Parlamento (che saranno sicuramente tantissimi) son contenti di sapere che a portare avanti lo ius scholae sono gli stessi che regalano la droga per strada. E’ il momento di togliere alle mafie un giro d’affari pari a 6,3 miliardi di euro ogni anno e di tutelare la salute dei consumatori evitandogli di ritrovarsi tra le mani sostanze nocive. Torino fa e continua a fare la propria parte, la Cellula, come articolazione dell’Associazione Luca Coscioni, sarà sempre in prima linea sul tema.
PD primo partito nei sondaggi incalzato da Fdi
Il Partito Democratico è la prima forza politica nazionale scelta dagli italiani e vola al 20,1%tutto verificato dai vari istituti di sondaggio più importanti a livello nazionale.L’astensione, purtroppo, la fa da padrone,siamo al 45%/48%.
Tutti questi dati valgono a meno di clamorosi ribaltoni e chiudendo l’attuale legislatura alla sua scadenza naturale:nella primavera del 2023.
Dietro il Pd troviamo, non troppo distante, Fratelli d’Italia al 20%,poi la Lega, al 15%,a seguire,con il 12,1% dei consensi c’è il Movimento Cinque Stelle. E infine, ultimo tra i partiti più importanti,
troviamo Forza Italia al 9,8%.
Veniamo adesso alle altre forze politiche meno grandi.Salta subito agli occhi che Italexit di Paragone va al 4%. Insieme alla federazione di Azione di Calenda e +Europa, è l’unica formazione politica che passerebbe la soglia di sbarramento del 3%.Il neo partito “Insieme per il futuro”di Luigi Di Maio si colloca davanti a Italia Viva di Matteo Renzi,tutti al 2% e quindi fuori dal Parlamento.Ricordiamo,altresì,che dalla prossima legislatura non avremo più 945 parlamentari bensì 600 così suddivisi:400 deputati,200 senatori.
Perché la gente non va più a votare?
Difficile da spiegare perché le cause possono essere molteplici:i partiti politici hanno perso gradimento ma al contempo se c’è una persona che ispira fiducia ecco che aumenta la voglia di recarsi al seggio per votare.Quindi
in Italia il clima di sfiducia nei confronti dell’istituzioni è cresciuta sempre di più.In un paese che,storicamente,ha avuto un tasso di partecipazione elettorale alto, non deve sorprendere che il grande crollo dell’affluenza è avvenuto dopo lo scandalo di Tangentopoli e la fine della prima repubblica.
Enzo Grassano
Questa mattina i lavoratori della Tecnositaf società controllata della Sitaf Spa si sono mobilitati di fronte a Palazzo Civico.
“Un appello che mi trova perfettamente in sintonia con i lavoratori – comunica il Vice Capogruppo di Torino Bellissima, Giuseppe IANNO’ – che devono fare i conti con una forte preoccupazione per il loro posto di lavoro. Esprimo il mio sostegno, rivolto non solo ai 160 addetti altamente qualificati in un’azienda, in cui si è avviato un percorso di liquidazione. Ma anche verso tutte le altre aziende satelliti, che a breve si troveranno in un’analoga situazione. Mi chiedo – prosegue Iannò – anche quale sia il motivo della crisi aziendale, visto che il primo cliente della Tecnositaf è l’Anas, che non mi pare sia economicamente in cattive acque. E’ necessario, che anche il Comune di Torino intervenga, per stroncare una nuova perdita di posti di lavoro, attraverso la convocazione urgente della 3^ Commissione Consiliare”
La politica arranca, il degrado avanza
Fanno persino tenerezza i pentastellati.
Si sono sciolti come neve al sole. Ora non sono più potenti come 5 anni fa. Meteore della politica italiana. Il cerino in mano è rimasto a Giuseppe Conte che si affida al Padre Pio di cui lui è devoto. Per Beppe Grillo la proverbiale briosita è solo un lontano ricordo. Meteore fino ad un certo punto. 10 anni fa raggiunsero già il 23 %. Erano i tempi di Bersani , Berlusca e Letta con Renzi. La ” piccola ” Meloni era ai suoi primi passi da leader. Gianfranco Fini li aveva salutati per diventare o dire di essere diventato un sincero democratico. Altri tempi.
Ora il centrodestra ha un problema: che farne di Giorgina Meloni. Alias le permettiamo di fare il Presidente del Consiglio? Lei che è andata nelle Asturie spagnole ed ha rivendicato le sue origini di estrema destra. Mi sa che Giorgina è e sarà la novella italiana Le Pen francese sempre pronta nel fare il suo dovere per la nazione, ma mai accreditata per poterlo fare. Corsi e ricorsi storici. Lei , con Salvini, che si sente amaramente delusa da Putin e , folgorata sulla via di Damasco dall’atlantismo della Nato baluardo dell’Ucraina in guerra. Fratelli d’Italia e Lega hanno una cosa in comune: il più alto tasso di politici nostalgici del ventennio. Eppure bisticciano su tutto. Dai contenuti, diciamo cosi, politici, alla scelta dei candidati ai posti di governo. Avviene in Regione Piemonte. Avviene a Biella dove al povero Corradino Sindaco gli viene versata di volta in volta amara cicuta da Del Mastro che non fa minimamente mistero delle sue simpatie nostalgiche. Ad Alessandria è persino avvenuto il miracolo della vittoria del centrosinistra.
Città natale del capogruppo leghista Molinari. Indubbiamente il Pd ha invertito la tendenza negativa in Piemonte. Un Pd raggiante. Legittima la sua contetezza. Un po’ di meno il trionfalismo. Ma in cuor suo sa perfettamente che un conto sono le amministrative, un conto le politiche. E poi lo psicodramma pentatestallato incombe.
Ora con chi ci alleiamo? Con una sinistra sbrindellata , oramai da un decennio, fuori gioco. Ed intanto Stellantis se ne va definitivamente da Torino. Vietato stupirsi Accordo tra sindacati (tranne Fiom) ed Azienda. Troveremo noi un posto di lavoro agli operai ex Fiat. Poi le solite cose. Pensionamenti anticipati e naspi a go-go.
Ci hanno impiegato 40 anni , ma poi ci sono riusciti. A Torino non verrà prodotta neppure un’auto. L ignavia della politica e dei politici locali e è definitivamente realizzata.
E mancando lavoro avanti con il degrado che non riguarda solo più Barriera di Milano e Falchera o Mirafiori Sud. Anche, ad esempio Borgo Vittoria. Fino a 10 anni fa un gioiello con Via Chiesa della Salute, un piccola via Roma per i suoi prestigiosi negozi. Ora o chiudono o vengono sostituiti da attività commerciali molto ma molto meno prestigiose. Ma sono le Baby gang il vero cancro. Non solo piccola delinquenza. Atti di vandalismo in molti casi gratuiti verso persone e strutture pubbliche. Come la piscina comunale Massari, da decenni gestita dalla Uisp. Unione italiana sport popolare. Sono letteralmente disperati: un giorno si e l’altro pure atti di vandalismo. Ed ora la notizia di in uomo ammazzato a botte
Insomma il ” cancro ” del degrado avanza, avanza senza che nessuno riesca a fermarlo. Il comune assume per l’emergenza anagrafe. Appena possono i dipendenti vanno i pensione. Direi proprio un fuggi fuggi generale. Chi gestirà i fondi del Mef? Quali sono le professionalità adeguate nel gestire il tutto? Mistero profondo. Insomma, essere ottimisti sarebbe da incoscienti.
Patrizio Tosetto
“Il simpatico Calenda continua a distribuire pagelle di onestà, capacità, competenza, credibilità.
L’elenco degli ‘esclusi’ dalla cosiddetta area di centro e moderata è sempre più lungo: da Mastella
a Sala, da Di Maio a Renzi e via discorrendo. Insomma, tranne i radicali c’è poco altro con l’ex
montiano ed ex Pd Calenda.
Ora, al di là delle battute da avanspettacolo di Calenda, l’unica cosa certa è che l’area di centro –
riformista, democratica, di governo e soprattutto inclusiva – si colloca da un’altra parte. I censori, i
moralisti e i distributori di pagelle è consigliabile che vadano per conto loro. Così se la cantano e
da suonano da soli”.
Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro-Mastella’.
Ravetti (Pd): Peste suina drammatica realtà
“LA GIUNTA CIRIO RISPONDE CON ANNUNCI”
“Condivido la posizione espressa da Coldiretti Alessandria. Non c’è più tempo per discutere sulla peste suina africana e sui gravi danni che sta procurando al settore agricolo. Occorre decidere, individuare soluzioni concrete e bisogna farlo immediatamente” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.
“Chiediamo certezze – prosegue l’esponente dem – I ritardi per agricoltori, commercio e attività outdoor sono purtroppo una realtà che deve scontrarsi, quotidianamente, con il problema della fauna selvatica e dei danni che sta producendo. Ai loro appelli sono corrisposti soltanto annunci da parte della Giunta regionale e della maggioranza di centrodestra, specchio del mondo surreale nel quale vive chi governa la Regione. La Giunta Cirio si sta distinguendo per la sua lontananza dai cittadini e dai tanti problemi che stanno vivendo. Le soluzioni esistono basterebbe avere la volontà e il coraggio di praticarle”.
Dunque, le elezioni si avvicinano e la politica italiana cerca di uscire faticosamente dal
trasformismo politico e dall’opportunismo parlamentare che l’ha contraddistinta in quest’ultima
legislatura.
Una delle stagioni più squallide e decadenti nella lunga storia democratica del nostro
paese, caratterizzata da una profonda crisi politica, culturale e soprattutto etica.
Ora, di fronte a questo scenario, forse è arrivato anche il momento di sciogliere il nodo delle
alleanze. O meglio, delle coalizioni da ricostruire dopo la sbornia populista, demagogica e anti
populista scaturita dal voto del marzo 2018. Quella fase, fortunatamente, volge al termine e la
bolla populista si sta sciogliendo, seppur lentamente, come neve al sole e non si può, di
conseguenza, non aprire una nuova stagione.
Molto, però, dipende dalle scelte concette dei partiti. O almeno, dei principali partiti italiani. A
cominciare, appunto, dalla scelta concreta che farà il Partito democratico. E da cosa decide il Pd
dipende anche, seppur in parte, il futuro del partito di “centro” che si va configurando e
consolidando, malgrado gli atteggiamenti grotteschi se non addirittura ridicoli di chi all’interno di
quest’area politica e culturale continua a distribuire patenti di competenza, di onestà e di
presentabilità a destra e a manca. E quindi anche al centro. Nello specifico penso, com’è evidente
a tutti, a Calenda e al suo partito.
Ma, al di là di Calenda, nel merito si confrontano almeno 3 prospettive politiche all’interno del Pd,
al di là e al di fuori del sempre più misterioso “campo largo”.
C’è chi pensa di riproporre, con una versione aggiornata e rivista, l’antica e mai sopita “vocazione
maggioritaria” del partito. Una sorta di revival gramsciano che vede il Pd al centro di tutte le
operazioni politiche supportato da alcuni “satelliti” scelti dall’alto come semplice truppa di
complemento da contrapporre alla destra.
C’è chi, invece, pensa ancora in modo forte e determinato a stringere un ‘alleanza organica e
duratura con il partito populista per eccellenza, cioè il partito di Grillo e di Conte, in nome e per
conto della solita, e ormai un po’ noiosa, alleanza contro la destra illiberale, fascista, sovversiva,
sovranista e chi più ne ha più ne metta. La solita solfa che viene recitata ormai a memoria da
svariati decenni dalla sinistra post comunista alcuni mesi prima di celebrare le elezioni politiche
nazionali. Un modo questo, però, per non battere e archiviare definitivamente la mapalapianta del
populismo demagogico, anti politico, giustizialista e manettaro che continuerebbe, purtroppo, a
circolare nel sottosuolo, e non solo, della società e della politica italiana.
E c’è chi, invece, con maggior realismo e coerenza politica, punta a ricostruire dalla fondamenta
un vero e credibile centro sinistra di governo. Autenticamente riformista e democratico. Un
progetto, questo, che non contempla affatto la deriva populista e che punta, semmai, ad
archiviare definitivamente una stagione politica che sarà ricordata per i danni che ha provocato al
paese e per la distruzione di alcuni caposaldi costitutivi della nostra democrazia rappresentativa e
costituzionale.
Ecco perchè, adesso, si tratta di capire quale di queste strade sarà intrapresa. Con l’avvertenza
che ognuna delle prospettive politiche richiamate, e ben presenti nel dibattito interno al Pd, avrà
delle ricadute politiche altrettanto precise e definite all’interno della cittadella politica italiana. È
inutile richiamare l’attenzione sul fatto che il “centro” che si va costruendo in vista delle elezioni –
e che sarà presente nella consultazione della prossima primavera – opta per una prospettiva di
centro sinistra senza alcuna deriva o condizionamento massimalista, populista o anti politico. Se
così non fosse, credo, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Come, del resto, capita
sempre in politica per le scelte concrete che un partito fa e compie.
Giorgio Merlo