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Magi+Europa: a noi voto liberale

GRAZIE A CITTADINI TORINESI

“Nonostante il risultato a livello nazionale non possa soddisfarci, sono stato eletto nel collegio Piemonte 1 a Torino. Per questo, voglio ringraziare tutti i cittadini torinesi per aver posto la loro fiducia nelle nostre proposte, dandomi la possibilità di continuare in Parlamento le battaglie per cui lottiamo da sempre”. Lo scrive il deputato Riccardo Magi, Presidente di +Europa.  “Il fatto che +Europa abbia tenuto, sfiorando il 3% a livello nazionale – e superando il 4% in Piemonte e quasi il 6% a Torino -, significa che è passata l’idea che la vera opzione di voto liberale che non favorisse la destra era quella di +Europa nel centrosinistra. Siamo di fronte a una destra che di centro non ha più nulla. Noi saremo pronti a fare un’opposizione dura, presidiando i valori e le battaglie che da sempre ci contraddistinguono e a vigilare perché le grandi opportunità di sviluppo economico e civile rappresentate dal Pnrr non vengano disperse da una maggioranza euroscettica, anzi con tratti decisamente antieuropei. Voglio ringraziare per l’impegno e l’entusiasmo messo in questa campagna elettorale tutti i compagni dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, di +Europa Torino e +Europa Piemonte”.

Eletti a Torino e in Piemonte: 13 a 2 per il Centrodestra

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In Piemonte, in 13 collegi uninominali su 15 vince il centrodestra.

Riccardo Magi candidato alla Camera di +Europa e Andrea Giorgis candidato del Pd al Senato sono gli unici due parlamentari del centrosinistra eletti,  in collegi uninominali di Torino città. Tutti gli altri 13 collegi uninominali piemontesi sono stati conquistati dal centrodestra che registra  una netta vittoria. Il Pd è il primo partito solo nel capoluogo dove FdI supera il 20% dei consensi. Un po’ sotto la media nazionale M5S, con l’ex sindaca Chiara Appendino che conquista il 13,8% dei consensi collocandosi  al terzo posto sull’uninominale di Torino. Vince però  un seggio con il proporzionale. Va meglio del resto d’Italia il terzo polo che supera nel centro di Torino  il 10%. I parlamentari da eleggere in Piemonte sono complessivamente 43 tra deputati e senatori.

Piemonte, Centrodestra al 53%. Pd primo partito a Torino

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Elezioni politiche, il giorno dopo

Anche in Piemonte la vittoria nelle urne va al Centrodestra con il 53% dei consensi. Il Pd resta primo partito a Torino, ma tallonato da Fratelli d’Italia che supera il 20%. Nei collegi uninominali della città vincono Andrea Giorgis (Pd), Andrea Magi (+Europa) e Augusta Montaruli (FdI). L’affluenza nel capoluogo regionale cala di 10 punti rispetto alle precedenti elezioni per il Parlamento. In Piemonte il Centrosinistra è al 28%. Tra i dati ancora non definitivi:  M5s e Lega al 10%, Azione-Italia Viva all’8,5%, Sinistra Italiana 6,4%.

La politica per il bene comune

L’appuntamento a Piazza dei Mestieri di Torino, nell’ambito di TOgether, Protagonisti all’Opera

La politica per il bene comune non è uno slogan qualsiasi, ma sta alla base della rassegna dal titolo “Together Protagonisti all’opera: rassegna di incontri dal 19 al 25 settembre 2022, organizzato in piazza dei Mestieri, via Jacopo Duranti 13.

Si tratta del susseguirsi di una serie di appuntamenti che affrontano i diversi aspetti del vivere, dalla cultura al lavoro, dalla politica alla società, offrendo agli spettatori l’opportunità di acquisire una conoscenza maggiore e una consapevolezza di se stessi e del contesto in cui vivono.

L’occasione è  rappresentata dal centenario della nascita di don Giussani, avvenuta nel 1922, che è stato presbitero, teologo e docente, fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione. Alla chiusura di una campagna elettorale piuttosto povera di contenuti, la manifestazione intende offrire una chiave di lettura nuova della realtà che ci circonda. Sul palco sono salitepersone, imprese e associazioni che operano quotidianamente sul territorio, per creare condizioni di crescita e di sviluppo, aiutando chi si trova in difficoltà.

Una pluralità sono gli argomenti trattati, la missione delle opere sociali che si confrontano sulla realtà  dei bisogni più impellenti della nostra società.

Sul palco, nell’ambito dell’incontro sul tema “La politica per il bene comune”, sono intervenuti Sergio Chiamparino, Consigliere regionale del Piemonte, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Giampiero Leo, portavoce del Coordinamento Interconfessionale “Noi siamo con voi”, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, moderatore Dario Odifreddi, presidente della Fondazione Piazza dei Mestieri.

I lavori si sono aperti con una riflessione di Giampiero Leo sul significato profondo del Bene Comune, che è più facile compiere se si è dotati di una “bussola morale”, di una sincera disponibilità al dialogo e di un vero amore e rispetto per la comunità. Partendo da questo presupposto è stato ricordato il momento in cui, con Chiamparino sindaco di Torino, la città ha conosciuto uno dei suoi periodi più gloriosi con le Olimpiadi del 2006conquistate da Torino, grazie all’impegno congiunto di governi regionali e comunali di colore diverso, che sono state affiancate anche da importanti manifestazioni culturali.

L’intervento del presidente della Regione Alberto Cirio  e del sindaco di Torino Stefano Lo Russo hanno rappresentato un contributo essenziale per rafforzare il fatto che la politica debba avere in mente il bene comune, bandendo qualsiasi interesse partigiano.

Creare il bene comune nella politica – ha poi affermato Sergio Chiamparino – rappresenta esattamente il contrario di quello che viene considerato un intrigo. È il presupposto fondamentale di chi viene eletto e rappresenta una parte della società. La tensione per il bene comune è l’anelito verso un bene capace dicoinvolgere tutte le categorie sociali.

“Ritengo – afferma il sindaco di Torino Stefano LoRusso – che questa sia una fase della storia dell’Europa e dell’Italia molto particolare, in cui è richiesto di rispondere a un bisogno di sincerità e di andare oltre le proprie convinzioni. Ricercare il bene comune riguarda investimenti e la strutturazione di posti di lavoro. L’industria risulta cambiata, è necessario raccontare i progetti e non si può appaltare ai soli politici la politica. Bisogna far tornare la consapevolezza che l’impegno in politica è di tutti.

Sette settimane fa il problema era rappresentato dall’acqua che mancava, ora bisogna dimostrare di essere persone credibili facendo innamorare della politica tutti i cittadini.

“Condivido tutti e tre gli interventi che mi hanno preceduto – puntualizza Alberto Cirio – nella mia esperienza politica devo confrontarmi sempre con ciò  che sta accanto a me. Grandi responsabilità ho assunto quando sono stato nominato commissario al Covid, prima, poi per l’emergenza profughi in Ucraina, quindi Commissario alla siccità. Sono felice di aver trovato un aspetto pragmatico nella ricerca di soluzioni comuni per beni comuni.  Quando ho dovuto prendere la decisione di chiudere le scuole, al comparire del Covid, ho trovato conforto nell’appoggio del Presidente della Repubblica, che mi ha detto di ispirarmi alla  Costituzione, in cui è presente il diritto allo studio, ma preceduto dal diritto alla vita e, per questa ragione, ho compiuto la scelta dolorosa di far chiudere le scuole”.

“Risulta fondamentale – spiega Giampiero Leo la partecipazione dei cittadini alla democrazia. Il Bene Comune lo si realizza molto più facilmente individuandoun rapporto molto stretto tra politica e istituzioni, e riabilitando il ruolo dei corpi intermedi. Un miracolo concreto è  rappresentato proprio dalla realtà di “Piazza dei Mestieri.

La legge sui centri giovanili fu, così, infatti per esempio, votata all’unanimità dal Consiglio regionale. Le associazioni hanno avvertito una profonda responsabilità; poi, purtroppo, l’attenzione verso queste associazioni culturali, con il tempo è molto diminuita.Altrettanto fondamentale risulta il discorso sulla democrazia, che si basa sulla ricchezza delle associazioni. Un altro aspetto da curare è  quello di avvicinare i giovani alla politica. L’80, 85 per cento diloro risulta lontano dalla politica e appare dunque necessario avvicinarlo, innanzitutto con esempi di coerenza e serietà, ma anche mantenendo in campo tutti gli stimoli possibili.

Nel corso dell’incontro è stato sottolineato il ruolo della dimensione, in chiave europea, del presidente Alberto Cirio. Sergio Chiamparino, in qualità  di consigliere regionale, ha poi, altresì, spiegato di misurarsi sui cambiamenti naturali e strutturali della società, evitando qualsiasi personalizzazione crescente e ambigua da parte della politica, che tende a oltrepassare tutti i circuiti di mediazione. Un altro aspetto estremamente critico è dato dal fatto che i corpi intermedi siano in difficoltà e che la comunicazione sia sempre più individualistica.

Risulta, quindi, necessario, un recupero del ruolo dei corpi intermedi e di quello, per esempio, che il sindacato ha sempre avuto. La loro assenza può provocare barbarie e dittatura. Chi abbia degli incarichi deve, necessariamente, dialogare con i sindacati e con le associazioni del territorio.

“Bisogna fare degli investimenti – spiega il presidente della Regione Alberto Cirio sui giovani, che risultano demotivati dalla presenza del reddito di cittadinanza e spesso rifiutano tre o quattro lavori. Siamo di fronte anche a un cambiamento nella comunicazione, attraverso un nuovo uso dei social, tanto che compaiono delle macchine appartenenti al mondo virtuale del metaverso”.

Mara Martellotta 

Elezioni, Torino: affluenza finale 64,57%

Elezioni politiche 2022 Citta’ di Torino

Aggiornamento definitivo:

L’affluenza alle 23 del 25 settembre per il Senato e per la Camera è del 64,57%. Alle elezioni politiche del 2018 (una sola giornata di voto) l’affluenza finale del Senato era stata del 73,18 % degli elettori, e per la Camera del 73,22%

Ore 23/ E’ in corso la rilevazione dell’affluenza finale e lo scrutinio dei voti. Affluenza finale: tendenza al 64.5 %.
Su:http://www.comune.torino.it/elezioni/2022/politiche/ è possibile seguire l’andamento in tempo reale delle affluenze e dello scrutinio dei voti.


ELEZIONI POLITICHE, AFFLUENZA ORE 19

 

La rilevazione alle ore 19 sull’affluenza per le elezioni politiche a Torino è stata del  50,49

Nelle Elezioni politiche del 2018 (una sola giornata di voto) alle ore 19 a Torino aveva votato il 58,22% degli elettori.

Nelle Elezioni amministrative del 2021 (due giornate di voto) alle ore 19 a Torino aveva votato il 29,29% degli elettori.

La rilevazione finale sarà alle ore 23.00, alla chiusura dei seggi.

Elezioni, Torino: alle 12 affluenza del 17,53%

ELEZIONI POLITICHE, AFFLUENZA ORE 12

La rilevazione alle ore 12 sull’affluenza per le Elezioni politiche è stata del 17,53%

Nelle Elezioni politiche del 2018 (una sola giornata di voto) alle ore 12 a Torino aveva votato il 16.85% degli elettori.

Nelle Elezioni amministrative del 2021 (due giornate di voto) alle ore 12 a Torino aveva votato il 9,62% degli elettori.

La prossima rilevazione sarà alle ore 19.00

Curiosità elettorali

Cosa succede se non si vota? L’esercizio del voto è un  “dovere civico”  non un obbligo, questo secondo la Costituzione.

In Italia  non succede quindi nulla se un elettore decide di non recarsi a votare una o più volte.

La scheda bianca a chi dà il voto? A nessuno, perché è come se il voto non venisse espresso.

Elezioni politiche 25 settembre 2022 Come si vota

Andremo a votare in un’unica giornata, domenica 25 settembre, muniti di documento d’identità e tessera elettorale.Non c’è più l’età minima di 25 anni per eleggere i senatori, basta aver compiuto la maggiore età:18 anni.

Gli eletti saranno 600 (non più 945) 400 deputati e 200 senatori.

La legge elettorale si chiama “Rosatellum” da Ettore Rosato, attuale deputato di Italia Viva.
I 600 parlamentari verranno eletti con un misto di sistema maggioritario e proporzionale.

Un terzo dei seggi di Camera e Senato viene assegnato con il maggioritario per mezzo dei collegi uninominali in cui vince chi prende più voti.Gli altri due terzi vengono attribuiti con la quota proporzionale.

Al seggio riceveremo 2 schede:una per la Camera ed una per il Senato.

Tracceremo una x sul simbolo della lista o sul nome del candidato dell’uninominale.In ogni collegio uninominale sarà eletto chi avrà la maggioranza dei voti.Non esiste il voto disgiunto!
Al voto proporzionale possiamo scegliere un partito da noi preferito all’interno della coalizione semplicemente tracciando x sulla lista desiderata.
Ogni singolo candidato può presentarsi solo in un collegio uninominale ed al massimo in 5 proporzionali.

È importante ricordare che ci sono 2 sbarramenti di percentuale: al proporzionale ottengono seggi solo liste
che arrivano al 3%,se si è in coalizione la percentuale è 10%

Se un partito fa parte della coalizione ed ottiene meno del 3% i suoi voti vengono redistribuiti alle altre liste che superano il 3%.
Se un partito non ottiene neanche l’1% tutti i voti spariscono nel nulla

Enzo Grassano

Buon voto a tutti

È proprio il primo giorno d’autunno. Tempo uggioso, con quella naturale tristezza.

Tristezza per un presente decisamente angosciante con Putin che vuole dichiarare guerra al modo mobilitando trecentomila riservisti. Come si è dimostrato nella seconda guerra mondiale, difficile se non impossibile cercare di ragionare con un pazzo. E intanto 4 miliardi di persone hanno assistito ai funerali della Regina Elisabetta. Qualcosa non torna. All’Est i russi difatto hanno distrutto tutto, se non altro dal punto di vista morale. Ma anche all’occidente le cose non quadrano. Anche il binomio capitalismo e democrazia fa acqua da tutte le parti. Sono dieci mesi che si parla del caro bollette e praticamente non si è fatto nulla per affrontarlo se non dire agli italiani, praticamente, arrangiatevi. Santa pazienza.
Ed ovviamente dalle nostre parti le cose non tornano. Dall’ Italia scendendo in Barriera di Milano, passando dal Piemonte e “planando” a Torino.

Immondizia presso via Cigna. Ammetto che francamente da Lo Russo mi aspettavo di più ed in tempi più rapidi. Qui non siamo a Roma dove non c’è lnceneritore. Qui , addirittura c’è il termovalorizzatore. Eppure le periferie soffrono come l’isola pedonale di via Di Nanni. La  Chiesa di San Bernardino fino a cinque anni fa era una piccola Svizzera ora in preda a ragazzotti di dubbia civiltà. Momenti e situazioni molto ma molto tristi. E i guai per lo Russo non finiscono qui. Deve tagliare le spese passando da 7 milioni a due per manutenzione strade. Tra buche e spazzatura assomigliamo  troppo a Roma.
Decisamente un non buon viatico per il Pd che proprio queste elezioni anticipate proprio non le voleva. Ma ora si “balla” e si deve ballare. Molta apprensione dei candidati.
Molta apprensione per ciò che rimane del Partito. Non solo non sarà il partito con più voti, ma l’insieme non è molto gradito.  Sintesi? Isolamento, Isolamento, Isolamento.
Chi gongola sono i pentastellati. Altro che 10%:  di più, molto ma molto di più. Gli arrabbiati tornano a loro. Capita anche nelle migliori famiglie. Il terzo polo a Torino non sfonda puntando al centro, non solo politico ma anche geografico. Chi vincerà? Su questo, mi sembra, non ci sono dubbi: Giorgia Meloni. Più che il centro destra vincerà lei che era una borgatara  di Garbatella e diventerà Presidente del consiglio. Tra le altre cose Garbatella è uno dei più bei quartieri di Roma con pregiatissime opere architettoniche.
Altro discorso per Berlusca e Salvini.
Decisamente ed irrimediabilmente in fase calante. Con un primato da raggiungere: pochi votanti figli di un voto chiamante d’opinione. Tant’è che i comizi sono poco affollati da ambo le parti. Del resto televisione  e internet sono più comodi.  Piaccia o non piaccia la nostra democrazia è un po’ stanchina. Con il sempre diffuso  “non voto tanto non cambia nulla” .
Effettivamente. Comunque buon voto a tutti.
Non vedo ragionevoli alternative. Ho votato per la prima volta il 6 giugno 1975. Era la prima volta che votavano  i 18enni. Che emozione.
Che contentezza. Vero, oggi vince un distacco quasi rassegnato “condito” da rassegnata stanchezza. Vero, verissimo. Ma non vedo ragionevole alternativa al voto. Dunque buon voto a tutti.

Patrizio Tosetto

Torino al voto, i numeri

NUMERI e CURIOSITÀ

633.911 è il numero del corpo elettorale torinese suddiviso fra 335.308 femmine e 298.603 maschi.

Le sezioni elettorali in tutto il territorio cittadino sono 919 per un totale di 3.756 scrutatori nominati.

40 seggi speciali cioè quelli costituiti da un presidente e due scrutatori, nominati appositamente perché gli elettori sono ricoverati in luoghi di cura con più di 100 posti letto e 45 seggi “volanti” (ufficio distaccato di sezione) dove il presidente, il segretario e uno scrutatore vanno a raccogliere il voto in luoghi di cura con meno di 100 posti letto o al domicilio; gli altri 3 componenti (tra cui il vicepresidente) rimangono in sezione.

I torinesi che votano per la prima volta sono 1.855 (921 femmine e 934 maschi) e quelli che compiono 18 anni il 25 settembre sono 17 (10 femmine e 7 maschi).

I centenari sono 359 (306 femmine e 53 maschi).

I compensi esentasse, previsti dalla Legge, sono:

presidenti € 187

scrutatori – segretari € 145

scrutatori di seggio speciale: € 90

presidenti di seggio speciale: € 61

I presidenti e gli scrutatori di seggio sono stati tutti nominati regolarmente.

Info:

www.comune.torino.it/elezioni/politiche2022.shtml

www.comune.torino.it

Ufficio Elettorale tel. 011.01125245 – 011.01125580 – 011.01125229