Torna al centro del dibattito politico l’urgenza di riprendere in mano il piano invasi regionale e la cosa ci solleva.
Desirò (Lib-Pop): “Con Schlein cresce il populismo”
IL TERZO POLO DOVRÀ DECIDERE COSA ESSERE “DA GRANDE”
Panza (Lega): ringrazio per sostegno a mia iniziativa, importante prendere visione.
Bruxelles – “Sono lieto che nella riunione dei Coordinatori della Commissione REGI (Commissione per lo sviluppo regionale) del 27 febbraio si sia ufficializzata la mia richiesta di una missione ufficiale della nostra commissione parlamentare in Ucraina nel secondo semestre di quest’anno – dichiara l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza Coordinatore per il Gruppo ID nella commissione REGI – .
Sono molto soddisfatto della reazione positiva che ha visto in primis il sostegno del Presidente di Commissione Younous Omarjee che mi ha fortemente sostenuto e ha voluto la realizzazione di questa missione, coinvolgendo, senza esclusione, tutti i gruppi politici.
Credo sia doveroso per la nostra Commissione recarsi nel luogo di questo drammatico conflitto – prosegue Panza – per constatare personalmente la realtà dei fatti, anche in virtù del ruolo che ha avuto la Politica di Coesione per il sostegno ai rifugiati e per le necessità che ci saranno per il futuro, nonché per la ricostruzione del Paese nel quale l’Europa dovrà svolgere un ruolo centrale, non solo con le proprie risorse ma anche con le proprie imprese. Non di meno ritengo importante questa visita in sostegno al popolo ucraino in un’ottica di perseguimento della pace e della cessazione di questo conflitto”.
Così in una nota l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza Coordinatore per il Gruppo ID nella commissione REGI.
Ora deve essere plurale. Ruolo decisivo dei Popolari.
“Con la segreteria di Schlein ritornano a pieno regime le identità politico e culturali. Nel Pd tramonta quella ‘pluralità’ culturale che lo aveva contraddistinto sin dall’inizio della sua esperienza politica a vantaggio di una deriva radicale, massimalista ed estremista. È di tutta evidenza che una delle culture fondanti del Pd, quella cattolico popolare e sociale, non potrà che traslocare altrove – come sta già concretamente avvenendo nella periferia italiana – al netto della ‘casta’ parlamentare di chi dice di riconoscersi in quell’area e di chi ricopre incarichi di potere nel partito e negli organismi periferici. Perchè a spostarsi, come ovvio, sono gli elettori e le persone che provengono da quella storia e da quella cultura politica.
La sfida, adesso, è far sì che il soggetto politico di Centro riformista e di governo che si va definitivamente formando dopo l’esito di queste primarie, sia realmente e autenticamente plurale. Il Centro, del resto, non può ridursi ad essere una sorta di riproposizione dell’esperienza del partito repubblicano/liberale. Senza la cultura e l’esperienza dei cattolici popolari e sociali un vero Centro politico e di governo non decolla.
Questa, oggi, è la vera sfida per un vero riformismo democratico e di governo, distinto e distante dal massimalismo di sinistra e radicale della Schlein”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale Pop-Popolari in rete.
Il ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli sarà in visita in Piemonte il 6 e il 7 marzo. Tre le tappe previste: Biella, Torino e Novi Ligure.
Dopo la svolta delle primarie. Decisivo l’apporto dei cattolici popolari per costruire il nuovo
Centro.
“Il nuovo corso del Pd dopo la straripante vittoria alle primarie di Elly Schlein, cambia
radicalmente, ed irreversibilmente, il profilo, l’identità e lo stesso progetto politico di quel partito.
È persin inutile ricordare che i settori centristi e moderati del Pd avranno scarsa cittadinanza in un
partito che assomiglierà sempre di più ad un ‘partito radicale di massa”, per dirla con Luca Ricolfi.
E la cultura cattolico popolare e cattolico sociale non potrà che traslocare altrove, al di là delle
considerazioni degli ultimi ed irriducibili ‘cattocomunisti’ sulla novità del progetto della nuova
segretaria nazionale del Pd. Ma adesso quello che conta è che il cantiere di un Centro dinamico,
riformista, democratico ed innovativo che vede proprio nella cultura dei cattolici popolari uno dei
suoi punti di forza, si rivolga sempre di più agli elettori e ai simpatizzanti di un partito che, d’ora in
poi, non li rappresenterà più sotto il profilo e programmatico.
Per questi motivi occorre accelerare la formazione di un soggetto politico che sia in grado di
declinare una vera ed autentica ‘politica di centro’ e formata da tutte quelle culture politiche che
respingono alla radice qualsiasi radicalizzazione del conflitto politico da un lato e ogni deriva
massimalista dall’altro. Derive che, come ovvio, non appartengono alla tradizione, alla esperienza
e alla storia della miglior stagione cattolico popolare. Esperienza che, invece, ha caratterizzato il
Pd delle origini e che adesso è stata definitivamente archiviata con la vittoria alle primarie dell’ex
Vice Presidente dell’Emilia Romagna”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale Pop-Popolari in rete.
Gallo, Pd: “Battaglia vinta sul testo dell’Omnibus”
“ABBIAMO BLOCCATO UN TESTO PROFONDAMENTE SBAGLIATO. STRALCIATI GLI ARTICOLI SU CACCIA E GIOCO D’AZZARDO”
28 febbraio 2023 – “Con un’opposizione intransigente siamo riusciti a far stralciare dal testo dell’“omnibus”, che la Giunta Cirio aveva portato in Aula azzerando il passaggio in Commissione e imponendo la procedura d’urgenza, articoli che incidevano profondamente su temi importanti come la caccia e il gioco d’azzardo. Abbiamo sventato i trabocchetti nascosti all’interno di un testo di 91 articoli, che dovrebbe avere solo il compito di semplificare le norme e non di stravolgerle” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Ancora una volta – prosegue l’esponente dem – il centrodestra ha provato a utilizzare la scorciatoia dell’“omnibus” per riformare anche norme e leggi molto controverse, sulle quali non ha avuto il coraggio di sottoporre al Consiglio regionale un disegno di legge ad hoc e di utilizzare un percorso legislativo corretto e ha preferito provare a ricorrere a un blitz per accorciare i tempi della discussione. Se fin dall’inizio la Giunta Cirio si fosse dedicata a realizzare le vere riforme che il Piemonte attende non staremmo attendendo, per esempio, un Piano sociosanitario che ormai non vedrà più la luce in questa legislatura”.
“Non condividiamo né i contenuti, né il metodo – conclude Gallo – con i quali il centrodestra ha governato la nostra Regione e l’abbiamo dimostrato dando battaglia durante questi quattro anni. Il centrosinistra ha un progetto chiaro per lo sviluppo e il rilancio del Piemonte. Il centrodestra, a quanto pare, invece, non ha alcuna idea per il futuro della Regione”.