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Nasce il circolo dei Giovani Democratici dell’area Nord Torino

Fondato un nuovo unico grande circolo dei Giovani Democratici comprensivo di tutta l’area
Nord di Torino. Si tratta dell’unione dei già esistenti circoli di Venaria, Caselle, Settimo,
Volpiano e anche dell’ormai ex-circolo di Cirié, ma raggruppa ragazzi e ragazze di quasi tutti
i comuni della cintura a Nord di Torino, da San Mauro a Venaria, passando, oltre ai comuni
già citati, anche per Leinì e Borgaro.

L’obiettivo primario di questa quindicina di giovani tra i 18 e i 30 anni, accomunati dal
desiderio di occuparsi della cosa pubblica, è riavvicinare i propri coetanei alla politica e
dedicarsi ai problemi del proprio territorio.

Abbiamo ritenuto che unirsi fosse la chiave per essere più forti e più incisivi nel portare
avanti le idee e le iniziative Democratiche. Il progetto nasce dalla duplice necessità di far
fronte comune dinanzi a difficoltà di diverso tipo:

– Interne, come lo sbilanciamento dovuto al calo degli iscritti in alcuni circoli e la crescita di
nuove adesioni in altri, il crescente allontanamento dell’opinione pubblica dal Partito
Democratico e la sconfitta elettorale in alcuni comuni del territorio.

– Esterne, come le medesime problematiche che interessano molti comuni di questo
territorio (ad esempio la ferrovia Torino-Ceres per le città di Venaria, Borgaro, Caselle,
Ciriè, etc…)

Tra le prime idee, l’organizzazione di iniziative con cui avvicinarsi a temi politici seri in modo
divertente e campagne di sensibilizzazione su temi di attualità, anche in modo indipendente
dalle direttive di partito. I giovani hanno il grande privilegio di non essere disillusi e di poter
ancora sognare di cambiare il mondo, assumendosi il rischio di sbagliare.

Segretario del Circolo è Andrea Borello (Caselle), Vice-segretaria Beatrice Miroglio
Borgaro). Per ulteriori informazioni sulle attività dei GD potete contattare il circolo all’indirizzo
email gdtorinonord@gmail.com a o sulla pagina instagram @gdtorinonord.

Il Circolo GD Torino Nord

Scuola. Ruffino (Azione): per governo tempo pieno non è priorità

“Il governo continua a ignorare la situazione disastrosa in cui si trova la scuola italiana, tra alto livello di dispersione scolastica e tempo pieno assolutamente insufficiente, soprattutto in certe aree del Paese”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Ho presentato un ordine del giorno al decreto Milleproroghe chiedendo l’impegno a stanziare ulteriori risorse per garantire il tempo pieno scolastico su tutto il territorio nazionale, il governo ha espresso parere favorevole ma con una riformulazione che rende l’impegno vago e insufficiente, a dimostrazione che evidentemente il tema non è considerato una priorità. Queste mancate scelte non trovano alcuna giustificazione. L’apertura delle scuole al pomeriggio permette di rafforzare la funzione della scuola rispetto ai territori, promuovendo equità, inclusione, coesione sociale, creatività e innovazione. Il ministro Roccella parla di interventi a favore della natalità e della famiglia, ma senza tempo pieno a scuola è difficile conciliare famiglia e lavoro e non si incentiva certo l’occupazione femminile. Si ignora che le famiglie vivono disagi enormi, compreso il fatto che con il tempo modulare nei giorni in cui gli alunni si fermano a mensa si debbano pagare l’assistenza mensa. Perciò – conclude Ruffino – il governo faccia meno chiacchiere e più fatti per la scuola. Cominciando con il finanziare adeguatamente il tempo pieno”.

Pd: semplificare procedure di accesso alle case popolari

OMNIBUS: GALLO-VALLE

“La Giunta Cirio ha annunciato, fin dal suo insediamento, la volontà di sburocratizzare il sistema e semplificare la legislazione e le procedure. Peccato che l’”omnibus” che dovrebbe contenere queste modifiche si sia distinto, anno dopo anno, come il contenitore delle peggiori storture. Perché non restituire a questo provvedimento il suo vero scopo, iniziando da una modifica delle procedure per accedere alle case popolari?” affermano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle.

“Attualmente, l’Isee è il requisito per entrare in una casa di edilizia sociale, il reddito è il parametro per decidere il canone, vengono richiesti sia Isee che reddito per l’accesso al fondo sociale che consente di ottenere un aiuto in caso di impossibilità a pagare l’affitto e, infine, Isee e reddito sono richiesti, ancora una volta nel censimento dati che si riferisce ai tre anni precedenti e che viene effettuato periodicamente da Atc. Una procedura quanto mai macchinosa. Il Partito Democratico propone che l’Isee sia la base per l’intera operazione” spiegano gli esponenti dem.

“Questa semplificazione – proseguono Gallo e Valle – rappresenterebbe una facilitazione per i residenti che dovrebbero o produrre un solo documento o lasciare che Atc lo acquisisca direttamente dal cassetto fiscale e un parametro più equo perché terrebbe conto del numero dei figli presenti nel nucleo familiare. Inoltre, l’utilizzo del solo Isee eviterebbe la conservazione di CU e CUD degli anni passati e, qualora l’utente percepisse il reddito di cittadinanza che varia ogni mese, non sarebbe costretto a conservare tutti i cedolini. La nostra proposta porterebbe, inoltre, un grande risparmio alle Atc dal punto di vista amministrativo”.

“L’omnibus – concludono i Consiglieri regionali Pd – dovrebbe avere la funzione di rispondere ai bisogni reali dei cittadini e quello di aiutare le fasce più vulnerabili degli utenti delle case popolari sarebbe un passo importante”.

Perchè “deve” vincere la Schlein…

Si avvicina la saga delle primarie – uno degli ultimi dogmi laici del Pd delle origini – e a presto, di conseguenza, conosceremo il come e il cognome di chi guiderà il principale partito della sinistra italiana nei prossimi anni.
E dopo la gara nei circoli, dove ancora una volta – e come da copione – hanno avuto la meglio i ‘pacchi’ di tessere pilotati dalle infinite correnti e gruppi di potere interni al
partito, la palla adesso passa al “popolo” delle primarie. Ed è proprio di fronte alla competizione
tra l’ex comunista Stefano Bonaccini e l’esponente della cosiddetta società civile – anche se ha
già collezionato una lunga serie di incarichi politici e di potere – Elly Schlein che uscirà il vincitore.
Essendo state le candidature di Cuperlo e della De Micheli solo uno strumento per consolidare le
rispettive correnti e per poter ipotecare le prossime personali candidature.
Ora, il gioco cambia. Ed è proprio di fronte a questa sfida, che riguarda ed interessa l’intera
politica italiana e non solo le sorti di un singolo partito, che noi ci auguriamo la vittoria della
Schlein. E questo per un motivo ben preciso. E cioè, dopo la trasformazione definitiva ed
irreversibile del Partito democratico rispetto alla sua impostazione originaria – com’è evidente a
tutti, dirigenti del partito compresi – si rende ancor più necessario dare un profilo politico chiaro e
netto al futuro della sinistra italiana. E se l’eventuale vittoria di Bonaccini non sarebbe altro che laconferma di tutte le contraddizioni di questo partito – dalla molteplicità delle correnti organizzate
alla centralità della “ditta”, dalla logica funzionariale tipica dell’impostazione post comunista degli
amministratori locali delle cosiddette “zone rosse” al sano pragmatismo del potere emiliano
romagnolo – l’affermazione della Schlein avrebbe il vantaggio di caratterizzare in modo più chiaro
e più netto il profilo politico del partito. E, soprattutto, rappresenterebbe anche una vera e
credibile discontinuità rispetto al passato del Partito democratico. Certo, anche dietro alla
Schlein, come tutti sappiamo, ci sono molti capi corrente e alcuni potentati storici del partito. Ma
è indubbio che Schlein rappresenta la novità rispetto agli altri 3 candidati che sono e
rappresentano varianti diverse del ceppo ex e post comunista della sinistra italiana.
Dopodiché, è certamente vera e fondata la definizione intelligente ed acuta di un attento
osservatore delle cose politiche italiane, Luca Ricolfi. E cioè, la Schlein interpreta alla perfezione la trasformazione definitiva del Pd in un “partito radicale di massa”. Un partito, quindi, al di là delle
solite e collaudate chiacchiere propagandistiche e demagogiche, che difende i diritti individuali,
attenta a tutte le discriminazioni, sensibile alle ragioni dell’ambientalismo, non indifferente al
populismo pentastellato, ovviamente giustizialista e manettaro e, in ultimo, teso a criminalizzare –
seppur politicamente – tutti gli avversari che, come da copione, sono e restano nemici da annientare.
Certo, una cultura come quella popolare e cattolico sociale è lontana anni luce rispetto a questa
impostazione politica e culturale. Oserei dire che si tratta di una diversità quasi antropologica,
almeno sul versante politico e culturale. Ma, al di là dei cattolici popolari e sociali, quello che
emerge è che la vittoria eventuale della Schlein segnerebbe un punto a capo chiaro, netto,
inequivocabile nella storia centenaria della sinistra italiana. Una chiarezza necessaria sia per chi
vuole dar vita ad una coalizione con il Pd e sia, soprattutto, per tutti coloro che vogliono creare
una alternativa politica, culturale e programmatica alla sinistra del Pd e alla “sinistra per caso” e
populista dei 5 stelle. Appunto, chiarezza politica, trasparenza culturale e lungimiranza nella
costruzione delle alleanze politiche e di governo. Per questo ci auguriamo che la Schlein vinca, e
vinca bene le primarie di domenica prossima del Partito democratico.
Giorgio Merlo

CPR, Sinistra Ecologista e Alleanza Verdi Sinistra: Non si riapra più quel luogo

“La sua storia è  inutile e crudele”

“Migliaia di vite segnate. Milioni di euro bruciati. L’idoneità strutturale è compromessa come la storia di quel luogo. Tra poche ore probabilmente le autorità diranno che il CPR di Torino chiuderà per ristrutturazione, a causa dei roghi dei giorni scorsi. Noi diciamo una cosa semplice, da anni: non si riapra più” – dichiarano il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, e tutti gli amministratori e le amministratrici di Sinistra Ecologista: Jacopo Rosatelli, Alice Ravinale, Emanuele Busconi, Sara Diena, Valentina Cera, Alberto Re, Samuele Stefanuto, Elena Variara, Francesco Pongiluppi, Beppe Piras, Ilaria Genovesee Francesca Gruppi.

“Insieme a quelle porte e a quelle mura si chiuda una volta per tutte una delle pagine più vergognose e disastrose del nostro Stato di diritto” – proseguono gli esponenti rosso-verdi.

“Nella nostra città c’è bisogno di investimenti per garantire i diritti delle persone, dalla sanità all’accesso alla casa: non vengano spesi altri soldi pubblici per riaprire una struttura inutile e crudele”.

Con Elly Schlein per un Pd di sinistra

Il 26 febbraio voterò alle primarie aperte del Pd scegliendo Elly Schlein come segretaria per un partito che rappresenti l’anima di una sinistra credibile e popolare, capace di riconnettersi a quei mondi del lavoro, dell’accoglienza, della scuola e del terzo settore che da tempo hanno preso le distanze dalla politica. 

Nella prima fase ho sostenuto Gianni Cuperlo ma credo che ora sia necessario uno scatto più netto, un passo deciso verso un progetto in grado di costruire ponti, ridare fiducia ai tanti delusi e disamorati che hanno scelto di astenersi. Un Pd che si apra di più e ponga le basi per una maggiore partecipazione di tutte e tutti. Elly Schlein ha proposto un’idea della politica che guarda alle grandi sfide del cambiamento climatico, esigente sui temi sociali e sulla lotta alle diseguaglianze, attenta e propositiva sui diritti civili per essere all’altezza delle sfide del mondo contemporaneo. Per realizzare tutto ciò c’è bisogno di un profondo rinnovamento, di coraggio ed entusiasmo anche in Piemonte. La sconfitta del Partito Democratico e del centrosinistra diviso alle scorse elezioni nazionali e regionali, con la conseguente consegna del nostro Paese a un governo di destra, esige una svolta netta e visibile. Reclama una concretezza e una attenzione alla società e alle domande di trasformazione e di protezione che milioni di persone avanzavano senza ricevere adeguate risposte da parte del Pd e della sinistra. Oggi le condizioni di vita di milioni di persone sono peggiorate, moltissimi hanno difficoltà a immaginare il loro futuro, aumenta la povertà, il lavoro povero continua ad esistere, in pochi anni i salari italiani hanno perso circa il 10% (in Germania sono aumentati del 33%, in Francia del 31%), la precarietà rimane il segno distintivo per giovani e donne e le diseguaglianze diventano più grandi, crescono e sono sempre più evidenti. Se il Pd vuol tornare protagonista deve essere lo strumento per un cambiamento reale, percepibile. Tra i due candidati alla segreteria del Pd è Elly Schlein la più innovativa e credibile per aprire un percorso politico capace di generare un Pd nuovo che sia il perno di una coalizione di centrosinistra unita, competitiva e vincente.

Marco Travaglini ( ex consigliere regionale Pd e dirigente della sinistra in Piemonte)

Ambrogio (Fdi): “Anagrafi, continuano i disagi”

“BASTA PAROLE VUOTE, SI PASSI AI FATTI CONCRETI. PRESENTERÒ MOZIONE PER ISTITUZIONE
COMMISSIONE SPECIALE CHE APPROFONDISCA LA TEMATICA”
“Passano i mesi ma i torinesi continuano a dover affrontare seri problemi relativi alle anagrafi
cittadine, con tempi di attesa infiniti per fissare appuntamenti o rilascio di documenti che viene
smaltito troppo lentamente.
Il malfunzionamento del sistema è ormai insostenibile e rappresenta una vera e propria emergenza
per la città.
I cittadini hanno il diritto di accedere ai servizi pubblici rapidamente e questi devono essere efficienti
ed efficaci, ma al momento l’amministrazione non sta offrendo le risorse necessarie.
Nonostante la passerella del Sindaco Lo Russo di pochi mesi fa alle OGR, in cui veniva rappresentata
una città modello ed efficiente, dove le anagrafi funzionavano a pieno regime, nulla è in realtà
cambiato, anzi il quadro generale è sicuramente peggiorato. I cittadini chiedono risposte concrete,
ebbene, se non riuscirà il Sindaco Lo Russo o l’Assessore Tresso a darle, è opportuno utilizzare uno
degli strumenti nella disponibilità del Consiglio comunale. A questo proposito, presenterò una
mozione istitutiva di una commissione consiliare speciale a composizione sia tecnica che politica, in
modo da approfondire propriamente il tema e valutare le azioni necessarie per risolvere il problema”.
Così Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere comunale di Torino.

Presta (PdF):«sensibilizzare sul “consenso informato” per la libera educazione dei figli»

Riceviamo e pubblichiamo

«Dal 20 febbraio parte in tutta Italia la campagna di sensibilizzazione sul “consenso informato” per la libera scelta dei genitori circa l’educazione dei loro figli»

Il Popolo della Famiglia-Piemonte segnala che dal 20 febbraio è partita una campagna informativa principalmente tramite manifesti murali e distribuzione di volantini.
«Intendiamo sensibilizzare i genitori circa la propaganda ideologica genderistica imposta nella scuola italiana tramite la legge 107/2015, su ispirazione di normative europee. I genitori che non la condividessero possono evitarla ai loro figli, tramite il “consenso informato”da firmare e consegnare presso la segreteria della scuola – dichiara Lucianella Presta, coordinatore regionale del PdF- I ragazzi saranno in tal modo esentati dalle attività extracurricolari non condivise dai genitori, che sono di diritto i primi educatori dei loro figli.
ll modulo si può anche scaricare dal manifesto tramite QR code e va consegnato alla segreteria della propria scuola, in conformità alla Nota Ministeriale n. 19534 del 20-11-2018, la quale precisa che “tutte le attività didattiche inserite nel PTOF devono essere portate tempestivamente a conoscenza delle famiglie, soprattutto se non rientrano nel curricolo obbligatorio, incluse quelle inserite nell’ampliamento dell’offerta formativa”, per le quali è prevista la richiesta del consenso dei genitori (art. 9 O.P.R.M. 275-1999)».
« Secondo l’ideologia gender- continua Presta – il sesso, maschile o femminile al momento della nascita, cessa di essere un inequivocabile dato di fatto, e diviene una scelta della persona. Si tratta di una visione che, effettivamente, compromette le fondamenta antropologiche della nostra civiltà. Denunciamo l’ideologia invasiva della Commissione Europea in campo etico, e ci appelliamo al Premier Giorgia Meloni, affinché affermi la sovranità del nostro Paese e respinga al mittente di Bruxelles le indebite ingerenze, come aveva peraltro promesso prima delle elezioni, impegnando il suo partito a cancellare “la Buona Scuola” renziana, che è stata mantenuta in vigore dai successivi Governi Conte e Draghi».
Non vogliamo che accada in Italia quanto accaduto in Spagna con la cosiddetta “legge trans”.
Lucianella Presta (PdF Piemonte)

Italia Liberale Popolare, una proposta fiscale per il ceto medio

Il nostro Paese sta affrontando un contesto economico e sociale sempre più preoccupante: i dati economici disegnano una piramide sociale che si allarga verso la base, confermando un impoverimento generale e, per questo motivo, risulta ancora più urgente mettere mano ad una profonda Riforma Fiscale, per ridare fiato e capacità di spesa alle Famiglie Italiane.
“Da molti anni, anzi troppi, si parla di possibili proposte di Riforma, senza che vengano mai realmente portate a termine: i dati economici attuali, e la situazione generale tra Inflazione, Aumento di Tassi e Tariffe, Crisi Energetica ed Instabilità Internazionale rendono ancora più urgente la necessità di interventi profondi a sostegno dell’economia del nostro Paese. Primo fra tutti, una Riforma Fiscale che liberi risorse di spesa per tutti gli italiani, a partire da quel Ceto Medio di cui la politica non si occupa da anni”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, introduce la proposta di Riforma Fiscale elaborata dall’Associazione.
Stando ai dati estrapolati dalle ultime dichiarazioni dei redditi disponibili, su 41 milioni di contribuenti solo 5 milioni di essi, da soli, si caricano il 60% dell’ Irpef versata.
Inoltre, solo il 13% dei lavoratori dichiara più di 35k all’anno.
Le possibili cause di questa situazione sono due: stipendi che non crescono da 30 anni ed evasione fiscale.
“In uno scenario simile, quali possono essere le soluzioni? Si devono percorrere 2 strade parallele: minor pressione fiscale e lotta all’evasione. Sul primo punto, la nostra idea è quella di 4 aliquote Irpef per tutti i lavoratori: un minimo esente fino a 10 mila Euro, 23% fino ai 28 mila, 27% fino a 50 mila e 40% dai 50 mila in su”, così Yuri BrioschiEsperto di Economia e Finanza di Italia Liberale e Popolare.
“Nella nostra proposta di Riforma dovrebbe essere anche abbassata la soglia della flat tax a 50k per eliminare la sperequazione tra lavoro autonomo e dipendente. A fianco della riduzione della pressione fiscale, risulta evidente la necessità del rafforzamento della lotta all’evasione: il tax gap ad oggi è al 18,5%,mentre l’obiettivo PNRR è di portarlo al 15,8%”, conclude Brioschi.
Italia Liberale e Popolare continua sulla strada delle proposte concrete, sia territoriali che nazionali, con una visione distante dall’approccio demagogico ed ideologizzato per portare avanti soluzioni complesse ai problemi complessi che il nostro Paese affronta.
“Mai come oggi la politica deve tornare ad essere concreta, per occuparsi davvero delle istanze del Paese. Ringrazio Yuri ed il suo gruppo di lavoro per questa ennesima proposta che va nella direzione di una maggior attenzione verso quel Ceto Medio bistrattato, impoverito e di cui non ci si occupa da troppo tempo”, conclude Desirò.

Parco Salute, Ambrogio (Fdi): “Il Comune ha predisposto analisi di impatto?”

“NOMINA COMMISSARIO STRAORDINARIO TASSELLO FONDAMENTALE”

“La nomina del commissario straordinario per la realizzazione del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino è tassello fondamentale nell’azione di rilancio del progetto. Si tratta di un motivo di orgoglio, con il Governo che ha dimostrato grande sensibilità e risolutezza nel rispondere positivamente alle condivisibili sollecitazioni della Regione Piemonte e del Presidente Cirio”.
Così Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale di Torino, che aggiunge: “Un’opera imprescindibile per Torino e per i nostri territori che, giustamente, merita l’applicazione del ‘modello Genova’: grazie al commissario, con funzioni di stazione appaltante, si potrà accelerare verso la cantierizzazione dell’opera. Un cambio di marcia che, spero, possa trovare pronto il Comune di Torino: la ricollocazione avrà prevedibili effetti sul tessuto economico-commerciale direttamente o indirettamente legato all’attuale Città della Salute. L’amministrazione ha elaborato un’analisi di impatto per gestire al meglio il processo?
In ogni caso, è necessaria l’attivazione di un tavolo permanente che unisca tutti i soggetti coinvolti – dalla Regione all’azienda ospedaliera, dalle associazioni ai commercianti della zona – in modo da poter affrontare questa sfida nel miglior modo possibile”.