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Merlo: PNRR, risorse finanziarie a rischio per i piccoli Comuni

“La grande opportunità dei fondi legati al PNRR rischiano di trasformarsi in autentici boomerang
per le opere e gli interventi individuati dai piccoli Comuni italiani. Sono molti, purtroppo, gli
elementi che portano a questa amara conclusione. Perchè oltre ad una questione di cassa che
non è affatto secondaria per i piccoli Comuni, il vero nodo da sciogliere resta quello legato alla
complicazione burocratica. È di tutta evidenza, del resto, che con la sovrapposizione di soggetti
predisposti al controllo da un lato e alla sostanziale impossibilità per i piccoli Comuni di assolvere
a questo compito dall’altro, l’epilogo rischia di essere solo quello di rinunciare di fatto a quelle
ingenti risorse finanziarie.
Insomma, si corre il serio rischio che la stragrande maggioranza dei Comuni italiani – che
rappresentano la vera ossatura istituzionale del nostro paese – debbano rinunciare, di fatto, a
queste risorse. Non sarebbe un buon biglietto da visita per il sistema delle nostre autonomie locali
ma, soprattuto, per i territori che concretamente devono governare tutti i giorni”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

“Come eri bella Classe Operaia” Alla ricerca di verità scomode ma pur sempre verità

Come eri bella classe operaia. Appunto, come “eri” bella classe operaia. Eri…, ora sei ridotta a poche migliaia. C’è ancora chi vive nel mito del tuo ricordo, ma come si è più volte detto: la nostalgia non è una proposta politica. Il libro scritto dal Professor Romolo Gobbi che, a cavallo degli anni 70 e 80, fu indiscutibilmente il mio principale punto di riferimento culturale e politico.
Era dal 1989 che non lo vedevo e sentivo più. Proprio dal giorno della presentazione della prima edizione di “Come eri bella Classe Operaia”, alla libreria Comunardi. E 6 mesi fa, casualmente, passeggiando in riva al lago di Viverone, l’ho rincontrato. Immutabile nei suoi 86 anni portati magnificamente.
Romolo Gobbi scrive di sé “Il punto di vista operaio ha dominato la mia lunga e tormentata formazione politica dentro e fuori il Partito Comunista. Nel corso di questa esperienza mi sono incrociato coi principali protagonisti dell’operaismo italiano, dai quali mi distinguevo ( e mi distinguo?) Per un innato senso di ironia, accompagnato da profonda insicurezza,  che mi hanno impedito di prendermi troppo e comunque sul serio.  Anche nei momenti di maggiore coinvolgimento emotivo riuscivo in un certo punto a vedermi dal di fuori e a salvarmi dal settarismo. Ovvero sono stato settario a più riprese, ma mai a lungo sulle stesse posizioni”. E bravo Romolo, ottima sintesi su te stesso. Ed ecco. Una sua capacità: la sintesi.  Scrive in modo asciutto.  Senza inutili fronzoli ed in modo chiaro ed esplicito.  Vero, ha un ” caratteraccio “, ma si sa che la perfezione non è di questa Terra. Passeggiando  mi spiega: ho imparato questa sintesi scrivendo i primi volantini, quando studiavo e lavoravo per il Sindacato Torinese. Dovevo e volevo farmi capire dagli operai. Gli chiedo: posso parlare di te? Ma no, non è necessario. Io sono quello che ho scritto, io sono i miei libri.
Va bene, anche se per me è decisamente difficile.  Allora mi abbandono a personali ricordi.  Nel luglio del 1980 vacanze all’isola del Giglio. Giornata tipo, era una mattinata di sole e poi lui ed io passavamo il pomeriggio a chiacchierare. In realtà parlava di più lui, se si vuole il classico rapporto tra professore e discepolo. In particolare, mi descriveva cosa sarebbe successo in Fiat a settembre. Ero responsabile dei giovani comunisti delle fabbriche. Precisamente le cellule dei giovani comunisti erano al Lingotto, Mirafiori e alla Lancia di Chivasso. Dopo i 35 giorni di sciopero e i 23 mila in cassa integrazione ebbe inizio l’inesorabile declino quantitativo e qualitativo della classe operaia, del Movimento operaio e dell’operaismo. Ci fu un sussulto con la rivista “Laboratorio politico”, rivista promossa dai bei nomi dell’operaismo italiano, primo fra tutti Mario Tronti.
Romolo Gobbi ebbe la idea di realizzare un questionario rivolto ai giovani operai. La distribuzione del questionario fatta dai giovani comunisti. Oltre 200 risposte.  Con relativa pubblicazione. Convocato dal segretario del PCI torinese fui ricattato: “Se firmi sei fuori dal Partito”. Stupidamente non firmai, appunto sbagliando. Poi, nel settembre del 1982, cambiai lavoro. Non frequentavo più l’Università ed i rapporti con Romolo si diradarono.
Prima della Bolognina uscì la prima edizione di Come eri bella classe operaia. Un libro decisamente autobiografico. Soprattutto un libro che sanciva la fine di quella esperienza politico intellettuale. Ancora una volta Romolo Gobbi anticipava i tempi della sinistra, del partito comunista, del sindacato classista sul viale del tramonto. Romolo Gobbi ci ha sempre abituati ed insegnato ad andare oltre, cercando delle verità nascoste dall’ideologia. Lo è stato nel superamento storico del Mito della Resistenza. Verità scomode ovviamente che venivano rifiutate proprio per la loro scomodità. Rifiutate, omesse e rimosse ma decisamente fondate. 40 anni fa Romolo parlava e denunciava l’aumento sconsiderato della popolazione mondiale.
Con tutte le conseguenze, sia di carattere alimentare sia sui possibili esodi migratori.
Emblematico l’esempio che fa nella seconda edizione. In Cina vengono allevati 400 milioni di maiali e l’allevamento dei suini è altamente impattante sull’ambiente. L’Europa non sa che fare sull’esodo di massa che sta avvenendo. Anche gli States non sanno che fare ed ora pure libici e algerini sono contro chi ha la pelle nera. Insomma, caos allo stato puro. 40 anni sono tanti e se la politica ed i politici, in particolare, fossero intervenuti decenni fa non saremmo in queste condizioni. In verità, anche i potenti della Terra sapevano ma non avevano la convenienza nell’intervenire. Ora mi sa che sia troppo tardi. Ma fa indiscutibilmente piacere sapere che professori ed intellettuali, seppur minoritari, come Romolo Gobbi, continuino nel non mollare e a scrivere ciò che pensano. Questa e stata la vita di Romolo Gobbi ed il suo insegnamento: prendere una direzione ostinata e contraria per cercare quei perché e quelle verità scomode, ma pur sempre verità.
PATRIZIO TOSETTO

Fissolo, Bilancio del Comune: 100% la valutazione del Sindaco sul PNRR, male i Gemellaggi

 

Una bella notizia! Il Sindaco valuta eseguito al 100% il lavoro degli uffici del Comune di Torino sul PNRR. A breve la piattaforma online dove potremo vedere i cantieri.

L’appunto va fatto però sui soli 4.000 euro per gli Accordi e i Gemellaggi della Città di Torino, che sono veramente pochi. Mantenere e riattivare i Gemellaggi o ipotizzare nuovi Accordi con 4000 euro nel 2023 è impossibile. Torino è Città internazionale e per tornare ad avere relazioni con il resto del mondo, dopo il provincialismo dell’era Appendino e la quarantena causata dal Covid-19, deve destinare più risorse per le reti e i rapporti internazionali.

Simone Fissolo
Capogruppo dei Moderati

Fondazione Oncologia, Accossato (Luv): “Più attenzione dalla Regione”

“La Regione per 3 anni si è disinteressata di nominare i membri nel CdA della Fondazione. Chiediamo una maggiore attenzione su questi temi per il futuro”.

La Regione Piemonte da 3 anni non nomina i propri membri nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Piemonte per l’Oncologia. Rispondendo ad una mia interrogazione in merito, l’assessore Icardi ha candidamente ammesso che dal 2020 la Regione non nomina i due membri nel CdA della Fondazione del Piemonte per l’Oncologia. Ora, essendoci un cambio di Statuto in corso, non avrebbe senso nominarli perché rimarrebbero in carica solo pochi mesi. Se ne desume che in questi 3 anni il governo dell’ospedale è stato solo nelle mani del socio privato, a parte la funzione amministrativa svolta degli uffici regionali.

Una risposta che mi ha lasciata francamente perplessa, che denota una scarsa attenzione dell’attuale Giunta di centrodestra rispetto alla Fondazione, di cui è ente fondatore e di cui dovrebbe svolgere funzioni di indirizzo e controllo sull’ordinaria amministrazione, come da statuto.

Considerata l’importanza dell’Istituto di Candiolo e della Fondazione del Piemonte per l’Oncologia, chiediamo, anzi pretendiamo, una maggiore attenzione da parte della Regione rispetto a questo tema.

Silvana Accossato

Capogruppo Liberi Uguali Verdi

Consiglio regionale del Piemonte

Centrodestra Città Metropolitana per il contenimento dei piccioni

In Città Metropolitana il centrodestra raccoglie l’appello di Coldiretti sull’emergenza piccioni.

“Ho presentato un ordine del giorno per l’adozione di un piano di contenimento dei piccioni sul territorio metropolitano, sottoscritto da tutti i colleghi del gruppo – spiega il consigliere Davide D’Agostino, che prosegue:

“Oltre all’allarme lanciato da Coldiretti va ricordato l’episodio che ha visto la chiusura di due istituti scolastici nella Città di Cirié a causa di una infestazione di parassiti portati proprio da una colonia di piccioni.

Fino ad oggi gli uffici di Città Metropolitana hanno cercato di fare da coordinamento tra enti o soggetti privati su singole situazioni quando queste venivano sottoposte alla loro attenzione ma è evidente che servono strumenti più adeguati ed efficaci in modo tale da permettere  agli uffici di esprimere tutte le competenze e le conoscenze utili a dare la risposta corretta e più efficace su tutto il territorio metropolitano.

Ci auguriamo che anche la maggioranza comprenda la necessità è sostenga l’ordine del giorno che abbiamo presentato”.

Amianto, Ravetti (Pd): “A che punto sono le bonifiche?”

 “Ho fatto mia la richiesta dell’Associazione Famigliari e Vittime dell’Amianto (Afeva) di un incontro con le Istituzioni per fare il punto sullo stato di avanzamento delle bonifiche, sulle prospettive e sulla situazione della sanità e della ricerca sul mesotelioma e ho formalizzato, oggi, la richiesta di audizione di Afeva in IV Commissione” dichiara il Consigliere regionale Pd di Alessandria Domenico Ravetti.

“In Piemonte – prosegue l’esponente dem – esiste una legge regionale specifica sul tema dell’amianto che impegna le Istituzioni sul fronte delle bonifiche e della ricerca sanitaria. Dobbiamo fare in modo che i cittadini casalesi e i rappresentanti di Afeva continuino a essere centrali in queste vicende, come è sempre stato. Chi ha vissuto in prima persona un dramma come quello causato dall’amianto deve essere coinvolto e non sentirsi escluso. Le parole degli esponenti di Afeva meritano tutto il nostro rispetto e tutta la nostra attenzione”.

“Auspico  – conclude il Consigliere Pd – che l’audizione possa svolgersi in tempi brevi e che la Commissione possa ascoltare le posizioni e le proposte di queste persone. Dalla Regione, inoltre, mi aspetto un impegno concreto su una questione tanto delicata”.

Metro, Gallo (Pd): “Trovare risorse per la linea 15 a Grugliasco”

PRESIDENTE DEL GRUPPO PD IN CONSIGLIO REGIONALE: “METRO 2: BENE IL COMMISSARIO”

“Bene l’approvazione dell’emendamento per il Commissario di metro 2 che accelera la costruzione di un’opera importante e strategica che consentirà di sviluppare al meglio la rete dei trasporti su ferro di Torino e della Città Metropolitana e di rilanciare alcune aree del nostro territorio.” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale.

“In linea con il piano trasporti presentato dalla città e in scia alla buona notizia su metro 2 coglierò l’occasione della discussione del Bilancio in Consiglio regionale per stimolare la Giunta a individuare, subito, le risorse per la linea 15 a Grugliasco, un altro tassello fondamentale per il sistema dei trasporti del futuro” conclude Gallo.

Il “terzo polo” esiste se è plurale

C’è un aspetto decisivo e qualificante che resta sullo sfondo per il futuro e la prospettiva del cosiddetto “terzo polo”. Cioè di un partito che dovrebbe diventare il luogo politico centrista, riformista e democratico per eccellenza. E questo elemento si chiama semplicemente “pluralità culturale”. Un dato che resta centrale e costitutivo per un partito che, guardando la storia democratica del nostro paese, non può ridursi ad essere una sorta di riedizione di un partito liberale o repubblicano o tardo azionista. Ciò equivarrebbe a fare di quel partito un luogo del tutto marginale se non addirittura periferico nello scacchiere politico italiano. Come, del resto, nessuno pensa – salvo qualche simpaticone nostalgico – di dar vita ad un partito cattolico fortemente identitario. E questo perchè la vera scommessa e la vera sfida politica è quella di saper costruire un luogo politico autenticamente plurale dove la capacità di chi guiderà il partito è di saper elaborare un progetto che faccia sintesi dei vari filoni ideali democratici e riformisti che vi partecipano.

Sotto questo versante la cosiddetta “fase costituente” del futuro partito di centro è decisiva e cruciale.
Innanzitutto quando si parla di fase costituente di un partito è necessario garantire una vera e non virtuale apertura a tutti quei mondi vitali e culturali che si riconoscono in una potenziale prospettiva centrista e riformista. Nessuna deriva autoreferenziale e nessun tentativo di escludere a priori, in virtù di strane e singolari pregiudiziali politiche o ideologiche, alcune tradizioni culturali ed ideali rispetto ad altre. Inoltre, la fase costituente di un partito è credibile nella misura in cui apre un vero dibattito nel paese senza alcuna preoccupazione di garantire e consolidare rendite di posizione o di salvare leadership che si sono affermate, seppur legittimamente, nel frattempo.
In secondo luogo va garantita la cosiddetta “contendibilità” interna al partito. Ovvero, certificare la possibilità – attraverso norme statutarie certe, sottoscritte e condivise – che la leadership politica va conquistata sul campo attraverso un vero ed autentico percorso democratico e partecipativo. Nulla di nuovo, del resto, rispetto all’impianto democratico e trasparente dei partiti del passato che, almeno su questo versante, non possono essere visti ed interpretati come strumenti inservibili e da criminalizzare sotto il versante culturale e politico. E, inoltre, questa è l’unica strada concreta per battere alla radice qualsiasi tentazione di “partito personale” o di un banale cartello elettorale prolungamento delle volontà del “capo”. Elemento, questo, che era e resta il vero nemico da battere dopo una lunga stagione caratterizzata dal populismo grillino che ha distrutto i partiti, ridicolizzato le culture politiche, azzerato la militanza, cancellato il radicamento territoriale e indebolito la qualità e l’autorevolezza delle classi dirigenti politiche ed amministrative.
Ecco perchè la fase costituente di un partito – nel caso specifico di un partito di centro che vuole perseguire una vera e credibile “politica di centro” – non può e non dev’essere affrontata con leggerezza e con disinvoltura. Ogni cedimento sul terreno della partecipazione democratica, della collegialità decisionale, dell’apertura verso l’esterno e della piena valorizzazione del pluralismo culturale, rischia di mettere in discussione l’intero progetto politico. Per questo occorre pensarci prima che sia troppo tardi, superando anacronistici personalismi e tentazioni autoreferenziali che sono sempre nascoste dietro l’angolo.

Giorgio Merlo

Magliano (Moderati): “Motorizzazione di Torino, subito una fermata dedicata”


Da troppo tempo dipendenti e utenti di questo fondamentale servizio devono scegliere: prepararsi a lunghe camminate o raggiungere la sede di via Bertani 41 in auto. Rispondendo poco fa alla mia interpellanza, la Giunta ha confermato che la richiesta sarà soddisfatta in tempi brevi: vigileremo con attenzione. Che a Torino manchi una “Fermata Motorizzazione” è semplicemente assurdo.

Un vero e proprio controsenso: la sede della Motorizzazione Civile di Torino è priva di una fermata GTT dedicata. Un disservizio del quale da troppi anni fanno le spese dipendenti e utenti, tra i quali i molti cittadini che utilizzano auto o altri mezzi per lavoro e che non possono recarsi presso gli uffici di via Bertani 41 in maniera comoda. La Giunta, rispondendo  in Consiglio Regionale alla mia interpellanza sul tema, ha parlato di «servizio necessario, programmato e possibile», confermando che anche le necessarie risorse economiche sono già disponibili per un rapido intervento. Mi auguro che il sopralluogo menzionato dalla Giunta, recentemente effettuato su richiesta di GTT, sia l’ultimo e che le piccole modifiche all’attuale progetto derivanti dai rilievi siano effettuate in fretta. Terremo alta l’attenzione e ci auguriamo che l’Agenzia per la Mobilità Piemontese faccia efficacemente e scrupolosamente la sua parte. I tempi di percorrenza a piedi dalle fermate meno distanti dalla sede della Motorizzazione raggiungono attualmente i 20 minuti: davvero troppi. Non solo i Moderati, ma soprattutto i cittadini, i professionisti e i dipendenti chiedono una soluzione rapida e convincente.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Azienda Zero, il Pd presenta 113 emendamenti in Regione

Sono 113 gli emendamenti presentati dal Pd alla proposta di delibera della Giunta regionale che prevede di assegnare ulteriori servizi amministrativi e di supporto ad Azienda zero.

Il documento, illustrato dall’assessore alla Sanità, propone di assegnare ad Azienda zero “il coordinamento dell’emergenza ospedaliera, della rete dei laboratori e dei servizi, delle reti di patologia, il coordinamento regionale di epidemiologia e il supporto tecnico-organizzativo e metodologico per coordinare i progetti di investimento in edilizia sanitaria”.

Dopo il dibattito generale, che ha visto gli interventi di Pd e Lega, sono stati illustrati una settantina di emendamenti. I rimanenti verranno presentati nelle prossime sedute.