politica- Pagina 161

Grimaldi e Ravinale: “violenza privata per chi ha contestato problema di tenuta democratica”

“Davvero stiamo discutendo del fatto che la contestazione di sabato avrebbe impedito alla Ministra Roccella di tenere la sua conferenza? Come se potesse esserci un problema di libertà di parola per un ministro! L’ipotesi di reato per cui sono state denunciate 29 persone sarebbe violenza provata. Se la notizia fosse confermata, saremmo di fronte a un fatto di inaudita gravità: se un privato cittadino può rischiare quattro anni di carcere per aver contestato con le parole un’esponente del governo in carica c’è un enorme problema di tenuta democratica” – dichiarano il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, e la Capogruppo di Sinistra Ecologista a Torino, Alice Ravinale.

“La Ministra ha dichiarato che l’obiezione non rappresenta un ostacolo all’interruzione di gravidanza, quando sono almeno 30 le strutture sanitarie in Italia con il 100% di obiettori di coscienza, più o meno 50 quelli con una percentuale superiore al 90% e oltre 80 quelli con un tasso di obiezione superiore all’80%” – proseguono Grimaldi e Ravinale. – “Di fronte a parole che addirittura negano la realtà non si dovrebbe neanche fischiare?”

Ravetti (Pd): “Si adotti un nuovo piano amianto”

 “AUDIZIONE AFEVA: CI IMPEGNEREMO PERCHE’ LE ISTITUZIONI RIPRENDANO IL CONFRONTO E VENGA ADOTTATO SUBITO UN NUOVO PIANO AMIANTO. I FAMILIARI DELLE VITTIME NON DEVONO ESSERE LASCIATI SOLI”

 “Si è tenuta ieri l’audizione in Commissione, da me sollecitata all’inizio di aprile, della Presidente dell’Associazione Famigliari e Vittime dell’Amianto (Afeva) Giuliana Busto e dei rappresentanti Nicola Pondrano e Bruno Pesce finalizzata a fare il punto sulla ricerca sanitaria dedicata al mesotelioma e sulle bonifiche dall’amianto. I portavoce casalesi dei familiari delle vittime da amianto hanno espresso fortissime perplessità e, su alcuni specifici casi, anche stupore per la lentezza con cui le Istituzioni affrontano questi temi così decisivi per la salute e l’ambiente” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico di Alessandria.

“In particolare – prosegue l’esponente dem – hanno sottolineato la necessità di dare una svolta e un’accelerazione alle bonifiche sia nei siti pubblici che in quelli privati e di prevedere strumenti operativi più opportuni per spendere le tante risorse, accantonate e non utilizzate, per  l’eliminazione dell’amianto. Inoltre, hanno evidenziato che il fondo milionario destinato alla ricerca contro il mesotelioma e frutto della battaglia legale sull’ex Eternit, parrebbe non essere più utilizzato. Infatti, la rendicontazione dei progetti di ricerca per individuare nuove cure contro il mesotelioma che coinvolgevano l’Università di Torino presso l’azienda ospedaliera San Luigi di Orbassano, i dipartimenti di Scienze della Salute e di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale, l’Istituto Mario Negri insieme all’azienda ospedaliera di Alessandria e l’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori, risale al 2021. Da allora Afeva chiede, inutilmente, una ripresa delle progettualità sui tavoli istituzionali”.

“In questo senso – afferma il Consigliere regionale Pd – siamo tutti d’accordo sul percorso di riconoscimento dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere scientifico (Irccs) sulle patologie ambientali per Alessandria e la sua provincia. Ne abbiamo, fin da subito, compreso il valore e siamo stati noi i primi a tracciare questa strada, attraverso delibere specifiche alle quali devono seguire i dossier ufficiali di candidatura (e non le vaghe intenzioni parlamentari espresse con mozioni inutili, se i valori scientifici dei dossier sono poco qualificanti). E, oggi, vogliamo rilanciare, con forza, in questo percorso, il ruolo di Casale Monferrato e di tutti i protagonisti sociali e sanitari di quel territorio”.

“Voglio, inoltre, rimarcare il fatto che al Piemonte manca, perché scaduto nel 2020, il “Piano regionale Amianto” e il Comitato Strategico Regionale, previsto da apposita legge, a parte una convocazione del novembre scorso di scarsa rilevanza operativa, non svolge, da qualche anno, un ruolo di analisi e di coinvolgimento nelle scelte di indirizzo indispensabili. In Consiglio regionale chiederemo l’adozione di un nuovo Piano Amianto e ci impegneremo, ancora di più, per rimettere al centro del dibattito la città di Casale Monferrato con tutte le questioni legate alle bonifiche e alla ricerca” dichiara il Vicepresidente del Gruppo Pd.

“Voglio infine rilevare, sul piano politico – conclude il Consigliere regionale alessandrino – che dagli interventi dei rappresentanti di Afeva è emersa la mancanza di un confronto e di un rapporto con le Istituzioni e un senso di abbandono e solitudine nella lotta all’amianto che ha lasciato dietro di sé tanto dolore. Questi appelli dimostrano chiaramente che anche le Istituzioni locali potrebbero e dovrebbero prestare maggiore attenzione a chi da anni si spende in prima linea per debellare questa piaga e incentivare e rafforzare la ricerca”.

Popolari, i tempi sono maturi

La capacità del politico, da sempre, è quella di saper anticipare i tempi. Certo, se poi accanto a
questo ”dono” – perchè di questo si tratta – c’è anche una cultura politica e un retroterra ideale
robusto e qualificato, allora ci troviamo di fronte ad un potenziale leader. Potenziale, come ovvio,
perchè la leadership politica è anche il frutto e il prodotto di molteplici tasselli che non vengono
decisi a tavolino. E questo perchè, per dirla con Donat-Cattin, in politica – come, del resto, nella
vita – “il carisma o c’è o non c’è. È inutile darselo per decreto”.
Ora, nell’attuale fase politica italiana, emergono alcuni elementi che non possono essere aggirati o
banalmente elusi. Perchè dopo la vittoria della destra identitaria e di governo nella consultazione
del 25 settembre scorso e l’affermazione – un po’ a sorpresa ma non eccessivamente – di una
sinistra radicale, massimalista e libertaria con le primarie del Pd, lo spazio per un partito/
movimento/contenitore/cartello centrista emerge sempre di più. E questo non solo perchè lo
dicono i sondaggi ma anche, e soprattutto, per la semplice ragione che un sempre più aggressivo
“bipolarismo selvaggio” alimenta l’astensionismo elettorale da un lato e riduce la qualità del
confronto politico dall’altro. E se, di conseguenza, quasi si impone – oggi – la necessità di dar vita
ad un movimento politico che si candida ad intercettare e a rappresentare mondi vitali, interessi
sociali, realtà culturali e gruppi di opinione, è giocoforza che un’area come quella cattolico
popolare e sociale scenda definitivamente in campo. Ben sapendo che sia a destra che,
soprattutto, a sinistra, una presenza come quella del cattolicesimo popolare e sociale o è
“gentilmente ospitata” o è “semplicemente tollerata”. Nell’un come nell’altro caso è destinata,
comunque sia, a giocare un ruolo culturalmente marginale e politicamente del tutto ornamentale.
Ecco perchè è giunto il momento, per andare al titolo di questa rapida riflessione , per riflettere e
soprattutto per agire come cattolici popolari e sociali. E la ghiotta occasione rappresentata dalle
elezioni europee – con il sistema elettorale proporzionale – offre la possibilità di potersi misurare direttamente con i cittadini. Certo, creando un’offerta politica che sia in grado di unire le varie sensibilità culturali riconducibili ad una comune politica centrista, democratica, riformista e di governo. Su questo versante, può e deve iniziare un percorso politico che non potrà che
culminare con la formazione di un partito politico con un chiaro e netto progetto politico e di
governo. E, per fermarsi ai Popolari, forse è giunto anche il momento per uscire da un anonimato politico che ormai dura da troppo tempo. E cioè, dalla gloriosa esperienza del Ppi a guida Franco Marini e Gerardo Bianco per poi confluire nella Margherita e per poi esaurirsi definitivamente con
l’esperienza del Pd a guida Schlein. Al di là e al di fuori delle simpatiche, per non dire allegre, affermazioni del “cattolico adulto” Romano Prodi e dei suoi sodali sulle capacità inclusive e sulla
vocazione “plurale” della nuova leadership del Partito democratico….
Ecco perchè, infine, adesso i Popolari e tutta l’area che non vuole più essere condannata
all’irrilevanza politica, culturale e programmatica ha il dovere di uscire allo scoperto e di mettere
democraticamente in campo le munizioni ideali per dare voce e rappresentanza ad un mondo
che non può più restare ai margini. Dopodichè, saranno le categorie dell’intelligenza politica, del
coraggio civico e della coerenza culturale ad essere determinanti e decisivi per competere
nell’agone politico contemporaneo. Senza rassegnazione, senza vittimismi e, soprattutto, senza furbizie di potere e di solo tatticismo.
Giorgio Merlo

Leo: “No all’intolleranza, dialogo per la crescita culturale”

In merito agli atti di intolleranza verificatisi  ieri al Salone del libro – che hanno portato, paradossalmente, ad impedire la presentazione di un libro! sarebbe necessario svolgere qualche seria riflessione.

Infatti l’episodio di ieri si colloca in un clima che rischia di divenire sempre più fazioso e partigiano, trasformando la pur naturale e sana dialettica politico culturale, in uno scontro continuo ,che rischia di riportare il Paese – o almeno una parte di esso a tempi tristi che speravamo definitivamente superati.

E’ auspicabile che segretarie/i e leaders di partiti importanti, siano concordi nel condannare ogni forma di violenza ed apprezzare chiunque spinga nella direzione del dialogo e del confronto. Così come pure è necessario, in vista di una crescita culturale e di coscienza della collettività, che intellettuali e opinionsleaders non bollino come provocatorie iniziative o posizioni non collimanti con le proprie. Per aiutare a percorrere e/o ritrovare questa via – come sovente auspicato dal nostro eccellente Presidente della Repubblica Sergio Mattarella stiamo pensando, laici veri e non laicisti, credenti seri non integralisti, persone sostenitrici della nostra Costituzione e del dialogo, convinti assertori del pluralismo e della piena libertà di espressione, di organizzare alcuni momenti, anche pubblici, in cui rimettere al centro e porre a comune denominatore i principi su enunciati.

Giampiero Leo,

Portavoce del Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”

Vice presidente del Comitato diritti umani delle Regione Piemonte

Alluvione, i SìTav polemizzano con FFF e Verdi

GIACHINO (FDI) : Per migliorare  l’ambiente e per la battaglia contro il cambiamento climatico basta parole ognuno faccia cose concrete e giorno per giorno  a partire dai trasporti.
Inutili manifestazioni di protesta che non portano a risultati. Ognuno invece deve fare la propria parte. Trasferire ad esempio il trasporto merci e passeggeri dalla strada alla rotaia è un contributo concreto quotidiano alla diminuzione dell’inquinamento e per frenare il mutamento climatico.
I FFF e i VERDI  dicano finalmente SI alla TAV invece di fare solo parole.
Governo e Parlamento rendano strutturali nel Bilancio dello Stato 50 milioni l’anno per il FERROBONUS, l’incentivo che istituìi, primo in Europa, nel 2009 , quando Greta andava ancora all’asilo e che ha portato in questi anni al raddoppio del trasporto merci su rotaia. Il Governo renda strutturale nel Bilancio dello Stato 50 milioni l’anno a favore delle Autostrade del mare. Con l’aumento del trasporto merci su rotaia e con il trasferimento di quasi un milione di TIR dalla strada alla nave si è’ ridotto l’inquinamento in misura significativa . I discorsi e le provocazioni danno visibilità ma non riducono l’inquinamento lo dico anche a chi organizza le trasmissioni televisive.
Mino Giachino
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI e leader SITAV

Ambrogio (FdI): “Donne valore aggiunto nelle Forze Armate”

 “DONNE, PACE E SICUREZZA”. AMBROGIO (FDI):
“COMPLEMENTARIETÀ DI GENERE NELLE FORZE ARMATE  ORGOGLIO NAZIONALE”
“La complementarietà di genere all’interno delle Forze Armate è ormai un fattore vincente e
largamente riconosciuto: si tratta di un valore aggiunto soprattutto all’interno delle missioni
internazionali, dove le donne si sono distinte nei progetti di cooperazione a supporto della
popolazione.
Il fatto di aver superato quella cortina ideologica che sembrava inossidabile all’interno di una realtà
così peculiare, quale quella militare, deve fungere da traino anche in ambito civile: non c’è mansione,
non c’è ruolo che una donna non possa svolgere o ricoprire in modo encomiabile. Sarà il merito il
vero grimaldello verso la completa parità di genere, senza scorciatoie o quote rosa”.
Così Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia a margine della presentazione del volume “Donne,
pace e sicurezza” del Sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti al Salone del Libro di Torino.

Roccella contestata al Salone del Libro. Cirio: Il Salone è di tutti”

/

All’Arena Piemonte del Salone del Libro  la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità  Roccella, che avrebbe dovuto presentare il suo libro  ‘Una famiglia radicale’. è stata contestata  da manifestanti. Quando  la ministra ha iniziato a parlare  attivisti di Extinction Rebellion e le femministe di ‘Non una di meno’ hanno urlato slogan e si sono seduti per terra. La polizia è subito intervenuta. La ministra ha  chiesto un confronto pubblico e sul palco  una militante ha letto un comunicato.

La ministra ha detto ai manifestanti: “Lottate contro l’utero in affitto insieme a noi – ha detto la ministra – contro la mercificazione del corpo delle donne,  contro un mercato razzista dove i figli delle donne nere costano meno di quelle bianche”.

E’ intervenuto  il direttore del Salone, Nicola Lagioia. “E’ un gioco democratico e la democrazia contiene anche la contestazione per cui non perdiamo questa occasione di dialogo. Mandate un vostro delegato a discutere con la ministra”. Lagioia è stato criticato per il suo intervento di mediazione dalle parlamentari di Fdi Augusta Montaruli e Paola Ambrogio.

Il governatore del Piemonte Alberto Cirio: “Il Salone del Libro deve essere il luogo del dialogo e del confronto civile sulle idee, non delle urla e della contestazione. Quello che è successo è molto grave e non deve più accadere. L’organizzazione deve garantire che chiunque al Salone possa parlare ed esprimere democraticamente le proprie idee. Perché il Salone del libro è di tutti e ciò che è accaduto è inaccettabile”,

Valle (Pd): “La destra vuole tacitare il dissenso”

«Lo spettacolo andato di scena oggi all’Arena Piemonte la dice lunga su come la destra, anche piemontese, si rapporta con la contestazione, questa seccatura democratica che ancora le tocca sopportare. Urla, spintoni e insulti, tanto per chi contesta, quanto per chi si propone di mediare e costruire il dialogo.

È grave in generale, lo è di più se pensiamo all’urgenza delle questioni femminili e ambientali.

Ma la gravità diventa assoluta se tra gli urlatori dobbiamo annoverare parlamentari della Repubblica (peraltro custodi del pluralismo informativo in Commissione di Vigilanza Rai) come Montaruli e tra i mediatori il direttore Lagioia, sul quale solo fino all’altro giorno abbiamo dovuto sorbirci gli ipocriti complimenti di Cirio e soci. Le esultanze di Montaruli di oggi la dicono tutta sui reali pensieri della destra: “faremo i rulli di tamburi quando se ne andrà”.

Gravissimo, infine, che tutto questo sia andato in scena all’Arena Piemonte, spazio realizzato e finanziato dal Consiglio Regionale, poiché la Giunta non ha risorse da investire sulla propria presenza al Salone (sic!). In Ufficio di Presidenza proporrò di valutare  l’opportunità che dall’anno prossimo, la giunta del conte Mascetti, realizzi un proprio spazio distinto come accadeva in passato, così che si chiariscano bene responsabilità e interessi».

Daniele VALLE

Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte

Le auto del futuro, sfide sociali e ambientali per Torino

Meno, elettriche e condivise

Le auto del futuro e sfide sociali e ambientali per Torino

che si svolgerà

sabato 20 maggio

presso il

Polo Culturale Lombroso16, in Via Lombroso 16

dalle 9:30 alle 13:00

Per Sinistra Ecologista la necessità di una transizione ecologica che superi l’attuale modello di mobilità e che sia socialmente sostenibile è urgente e fondamentale. Per questo promuove un momento di riflessione sul tema, così come illustrato nell’allegato al presente invito.

Interverranno:

Giorgio Airaudo, Silvia Bodoardo, Giovanni Colombo, Anna Donati, Marco Grimaldi, Enrico Fedeli, Edi Lazzi, Roberto Mezzalama, Alice Ravinale.

Impegnarsi per il campo largo

Alleanza dei Democratici e DemoS esprimono rammarico per le difficoltà che sta incontrando in questo momento il Terzo Polo ed auspicano che la situazione si ricomponga nel più breve tempo possibile, al fine di poter proseguire nella costruzione di una coalizione ampia in grado di poter efficacemente competere alle prossime elezioni regionali piemontesi.

Stiamo lavorando per creare le condizioni per dar forza a quel campo largo in cui possano confluire tutte le forze contrapposte alla destra, per operare con un quadro unitario nell’elaborazione di obiettivi comuni sui temi più urgenti.

Il nostro obiettivo vede centrale la costruzione di un progetto unitario, a sostegno di una candidatura forte per il centrosinistra, in grado di coinvolgere un campo larghissimo.  A nostro parere l’unica via in grado di garantire la vittoria.

Per questo anticipiamo che stiamo organizzando un’iniziativa aperta di confronto politico su questi temi che toccano l’area metropolitana di Torino e la Regione.

Il Piemonte è una realtà contendibile perché su lavoro e sanità l’attuale amministrazione a guida Cirio ha operato malissimo e non ha una visione.

Riteniamo importante lavorare affinché il civismo possa trovare una rappresentazione unitaria, la più ampia possibile, capace di esprimere partecipazione popolare e fiducia.

Questo sarà l’impegno di Alleanza dei Democratici e DemoS nel percorso che si è aperto in vista delle consultazioni amministrative del 2024 per la presidenza della Regione Piemonte