“Per le elezioni locali il civismo può, e deve, rappresentare il valore aggiunto per garantire il buon governo e il buon senso nel costruire alleanze e coalizioni non caratterizzate dal massimalismo o dai pregiudizi ideologici. E il modello della lista Cirio utilizzato alle scorse elezioni regionali, e non solo per il significativo successo avuto, è una carta politica importante da coltivare per il rinnovo di quei Comuni dove vige un sistema elettorale che prevede un confronto tra coalizioni e per le Province qualora – e auspicabilmente – ritornino.
Un civismo, però, che non può e non deve ridursi ad un banale ed insignificante prolungamento dei partiti, come avviene nel campo della sinistra. Ma, al contrario, dev’essere espressione reale dei territori, della società civile, delle professioni e del mondo degli amministratori locali che non sono direttamente riconducibili alle articolazioni partitiche.
Un civismo, infine, che può fare la differenza anche per riportare al voto settori di elettorato che, altrimenti, potrebbero continuare a rifugiarsi nell’astensione e nella non partecipazione alla vita politica ed amministrativa”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi Popolari Uniti.
Di fronte alla perdurante e strutturale radicalizzazione della lotta politica nel nostro paese con una sinistra – seppur nelle sue multiformi espressioni – tesa ad annientare e a demolire l’avversario/nemico implacabile ed una destra che risponde per le rime, è di tutta evidenza che una presenza politica di centro si impone. A prescindere, com’è altrettanto ovvio, da chi sino ad oggi si è intestato questa causa e poi è miseramente fallito sia sul versante politico e sia, e soprattutto, su quello elettorale. Come le ultime elezioni europee hanno platealmente confermato. Una politica di centro utile ed indispensabile non per riscoprire una categoria politica ma, soprattutto, per difendere e valorizzare la qualità della nostra democrazia.