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Fissolo: Olimpiadi Invernali 2026, la grande occasione persa da Torino

 

“Torino avrebbe potuto contare su impianti già pronti a ospitare le prossime Olimpiadi invernali del 2026, a 20 anni esatti dalla prima esperienza.

Purtroppo 5 anni fa il Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle introdusse una condizione che vincolava il CONI e di fatto escluse la Città dalla candidatura.

La Delibera che sottoponeva al Coni la condizione vincolante e cioè che fossero previste sinergie esclusivamente con località dell’area metropolitana torinese, fu approvata con i voti di tutto il Movimento 5 Stelle in Comune.”

“Torino ha lasciato sfuggire un’occasione unica, che le avrebbe permesso di non fermarsi nel suo percorso di crescita economica dopo gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si concluderanno intorno al 2026” – dichiara il Capogruppo dei Moderati Simone Fissolo.

Il 1° ottobre 2023 si è riaperto uno spiraglio per Torino in quanto gli organizzatori delle Olimpiadi Invernali sono ancora oggi alla ricerca di un’infrastruttura adeguata per la disciplina del bob. La sinergia tra la Città di Torino, la Città Metropolitana e la Regione Piemonte consentirebbe la riqualificazione della pista di bob di Cesana Torinese, oggi inutilizzata, e permetterebbe a Torino e al Piemonte di non perdere l’occasione dei Giochi Olimpici Invernali 2026 con grande beneficio in termini di immagine e di turismo.

Il Capogruppo Simone Fissolo ha inoltre evidenziato: “La riqualificazione della pista di bob di Cesana Torinese consentirebbe alla Regione di valutare la candidatura per i Campionanti del Mondo di bob del 2028″.

 

Giachino: Italia-Francia, oltre 100 miliardi l’interscambio annuo

 Non sono bruscolini. Non scherziamo le ALPI sono la priorità.

Per l’Italia il mercato francese è vitale. Viene subito dopo la Germania come  volume ma con la Francia il nostro Attivo vale 14 miliardi di euro quasi un punto  di PIL,  5-6 miliardi di entrate fiscali, entrate preziose per i nostri conti pubblici .  Dai tunnel stradali e ferroviari non passa solo l’import e l’esport del Piemonte come continuano a dire alcuni . Il Governo deve capire  che la chiusura della linea  ferroviaria con la Francia e i ritardi nei lavori della TAV costano tantissimo al nostro Paese e alla nostra economia. Se ci si ferma sull’autogrill della Autostrada per Bardonecchia si vedono passare TIR con le targhe dei Paesi dell’Est che hanno attraversato la A4 , la autostrada che fa lo stesso percorso della TAV, e vedrà ad esempio un TIR Blu che giornalmente  collega Romania, Italia, Francia e Spagna andata e ritorno. Stimo che sul versante francese da Ventimiglia al Frejus sino al Monte Bianco passino merci e produzioni per circa 200 miliardi di euro l’anno, 45 milioni di tonnellate di merci non bruscolini, lavoro di milioni di lavoratori. Ecco perché per l’Italia ,che  ha bisogno come  il pane di crescere di più , le Alpi sono la priorità delle priorità.
Se per candidarsi al Parlamento o al Governo fosse previsto un esame di ammissione molti non lo supererebbero perché pochissimi hanno studiato Cavour e la sua VISION. Cavour non era lezioso ma molto schematico. Sono convinto che Cavour, Sommeiller, Grandis e Grattoni, i tre Ingegneri che l’hanno costruito in soli 13 anni, siano molto delusi dai nostri tempi e dalle nostre priorità.
Si chieda alle aziende italiane e francesi che stanno lavorando al cantiere della TAV, lato francese ,di intervenire rapidamente sulla frana in terra francese.
Conto molto sulla determinazione della Premier Meloni e del Ministro Tajani.
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Mino Giachino
Responsabile piemontese trasposti e logistica di FDI.

Tragedia di Rivoli, Ruffino: “sostegno psicologico alla bimba”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione), componente Commissione infanzia e adolescenza:

 La tragedia accaduta a Rivoli, l’ennesima di una lunga scia di femminicidi, ha visto un uomo uccidere la sua compagna e poi suicidarsi. A questa tragedia non deve aggiungersene un’altra quale sarebbe l’abbandono della bimba, figlia delle vittime. Quando parliamo di sussidiarietà è anche a vicende come questa che bisogna riferirsi. Lo Stato deve sussidiare una bimba in un modo che vada oltre il semplice affidamento ai parenti. È importante, ad esempio, attivare nuclei di professionisti specializzati nel sostegno psicologico e di inserimento nella scuola. La bimba sopravvissuta alla strage ha il diritto di essere indennizzata dallo Stato in quanto soggetto incolpevole di una tragedia che rischia di cambiare per sempre il corso della sua vita. Bene fanno quelle associazioni che chiedono l’intervento del giudice tutelare per consentire alla bimba di Rivoli di accedere al Fondo vittime di femminicidio. Perché è lei, sopravvissuta, la vittima più grande.

Merlo: Elezioni regionali, no ad alleanze con populisti e massimalisti

“In vista delle prossime elezioni regionali piemontesi le forze centriste è bene che non si alleino con i movimenti populisti e i partiti massimalisti. L’unica coalizione possibile e politicamente coerente resta quella con una coalizione che privilegi il buon governo del territorio senza rigidità ideologiche e senza estremismi.
E, nello specifico, anche i Popolari, almeno quelli che sono lontani tanto dal populismo quanto dal massimalismo, non potranno che optare per una alleanza pragmatica e profondamente ancorata ad un programma, attenta ai problemi dei piemontesi e lontana dalle pregiudiziali ideologiche e dai settarismi”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale ‘Tempi nuovi-Popolari uniti.

Centro alternativo al populismo

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Nella confusione che continua a caratterizzare la cittadella politica italiana, alcuni elementi sono
sufficientemente chiari per non cadere in spiacevole equivoci. Uno di questi è rappresentato dalla
incompatibilità politica, culturale e programmatica tra le forze e i movimenti del Centro riformista e
democratico e il populismo demagogico, qualunquista e anti politico. Una incompatibilità che
affonda le sue radici nella cultura politica e in un universo valoriale che erano e restano alternativi
tra due precise concezioni della politica e quindi, e di conseguenza, anche della società. Non c’è,
infatti, alcuna convergenza tra chi sostiene e propugna la scorciatoia populista, come l’esperienza
dei 5 stelle, e chi invece individua nella politica e nelle sue storiche e costitutive categorie la
strada principale per affrontare e risolvere i problemi. E quando parlo del ritorno della politica
penso al ruolo dei partiti democratici, alla valenza della cifra riformista, alla cultura della
mediazione, al rispetto dell’avversario, al valore del pluralismo, alla centralità delle istituzioni
democratiche, alla autorevolezza e alla statura della classe dirigente e, in ultimo ma non per
ordine di importanza, alla qualità della democrazia. Tasselli che rendono, di fatto, e senza alcun
pregiudizio ideologico, semplicemente alternativi i riformisti rispetto ai populisti.
Ecco perchè, se c’è un campo concreto in cui la politica può ritornare protagonista e decisiva, è
proprio quello della costruzione delle alleanze. A livello nazionale come a livello locale e regionale.
Alleanze che prescindono, quindi, dal trasformismo, dall’opportunismo o dalla logica della sola
convenienza momentanea. Ma, al contrario, alleanze e coalizioni che dovranno basarsi
esclusivamente sulla coerenza e sulla serietà della politica. E quindi sulla affinità politica e
culturale tra i vari attori in campo. Del resto, com’è possibile pensare di rendere compatibile chi
pratica la deriva populista e anti politica come strumento decisivo per affrontare e risolvere i
problemi del nostro paese con chi, invece, fa del riformismo e della cultura di governo l’elemento
cruciale e decisivo per costruire le alleanze e dar vita ad un progetto politico? Sono, di fatto,
tasselli che contribuiscono, comunque sia, a ridare nobiltà alla politica e forse anche credibilità
alla stessa classe dirigente. E, nello specifico, contribuisce anche a sciogliere alcuni nodi
essenziali. E cioè, chi si allea con i populisti probabilmente condivide anche l’impianto ideale di
quella sub cultura. Cosa in sè legittima ma del tutto estranea rispetto a chi persegue altri valori,
altre prospettive e altri programmi.
Insomma, a partire dalle prossime elezioni regionali forse ci sarà la necessaria chiarezza politica e
culturale tra i vari partiti e nella costruzione delle stesse alleanze. Una pagina indubbiamente
importante che da un lato può rafforzare la vocazione riformista e di governo delle forze centriste
e, dall’altro, fa emergere in modo altrettanto chiaro l’alternativa populista e massimalista. Per
chiarezza e non per polemica.

Daniela Ruffino e i giovani di Azione: “lacune e criticità del D.L. Caivano”

“Il decreto Caivano, approvato dal governo Meloni lo scorso 15 settembre in risposta agli abusi sessuali di gruppo avvenuti nella località campana e a Palermo, introduce misure severe per affrontare i reati commessi da minori. Queste misure vanno dalla sanzione Daspo per i minori con più di 14 anni fino alla condanna a due anni di carcere per i genitori che trascurano l’obbligo di mandare i loro figli a scuola e alla detenzione per i minori che si dedicano allo spaccio di droga. Il decreto è attualmente all’esame in sede referente delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato per la conversione in legge.

Emerge chiaramente l’aspetto critico della carenza di risorse stanziate. Così secondo Daniela Ruffino, deputata di Azione e Vice-presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle Periferie, rimane il nodo problematico già individuato dalla nota di lettura del Servizio del bilancio al Senato per cui “In tale studio emerge chiaramente la necessità di maggiori dettagli al fine di fornire una precisa valutazione sulla coerenza delle risorse assegnate”.

Noi di Azione Under 30 spingiamo per misure che definiscano per gli insegnanti nelle zone più complesse una preparazione e formazione specifica per contrastare il fenomeno dell’abbandono delle scuole e che siano irrobustite, nelle previsioni contrattuali, le incentivazioni a restare in queste zone su un’ottica di medio-lungo periodo. Nella nostra proposta inoltre è riconosciuta l’importanza di costruire spazi in cui i ragazzi più esposti alle avversità e fragilità del proprio territorio possano sentirsi liberi di comunicare il proprio disagio, e non pensiamo soltanto allo sportello psicologico, ma attraverso una più proficua collaborazione tra le istituzioni scolastiche e le associazioni del terzo settore e le associazioni cittadine nella loro totalità.

Riteniamo che, specialmente nelle zone ad alta criticità sociale, l’istruzione non debba costituire uno strumento di coercizione, bensì una leva per ampliare il contesto educativo offerto, legando tutta la comunità cittadina alla scuola, ridando vita a un sistema che vede anche il 20% degli studenti abbandonare l’istituzione e perdere un’occasione per costruirsi un futuro migliore.

 

Daniela Ruffino

Deputata di Azione,

Vice-presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie

 

Stefano Callà e Jacopo Vanali

Gruppo U30 “Contrasto alla dispersione scolastica”

 

Un progetto per recuperare il post olimpico e rilanciare la vocazione turistica e sportiva di Pragelato

“Abbiamo elaborato un progetto, in fase di approvazione che sarà finanziato dalla Regione Piemonte e dai fondi della Legge 65/2012, condiviso dalle Federazioni di settore, che punta a recuperare una porzione del post olimpico da un lato e, soprattutto, a rilanciare la vocazione turistica e sportiva di Pragelato dall’altro. Si tratta, cioè, di trasformare l’evento internazionale, le Universiadi del 2025, in un appuntamento che sia in grado di trasformare una disciplina sportiva, con i relativi impianti, utilizzabile per tutto l’anno con una gestione sostenibile e duratura. Cioè, l’esatto opposto di quello che capitò con i trampolini del 2006.

In sostanza, si tratta di un Centro per lo Skiroll e il Biathlon completamente attrezzato, con l’obiettivo che diventi il Centro Federale delle discipline nordiche del nord-ovest. Abbiamo subito coinvolto la federazione, la FISI, per centrare questo grande obiettivo. Inoltre la completa ristrutturazione del centro olimpico di fondo a Plan ed importanti interventi sull’impianto di innevamento che, dopo vent’anni, manifesta dei seri problemi.

L’elemento trainante è lo Skiroll che consente l’attività sportiva in tutti i mesi dell’anno quando non c’è neve e offre l’opportunità di destagionalizzare l’offerta turistica di Pragelato. Il progetto prevede diverse piste adatte a tutti i livelli, dai principianti ai professionisti di prima fascia e potrà accogliere gare anche a livello mondiale.

Lo skiroll, inoltre, è un’attività sportiva in forte crescita; una disciplina a basissimo impatto ambientale; non è un’attività sportiva energivora; si coniuga in modo efficace con Pragelato dove sono presenti zone protette di Natura 2000; viene realizzata recuperando una zona già pesantemente compromessa per l’impianto olimpico del salto e dove sono oggi presenti l’impianto di pompaggio per la produzione della neve e l’impianto del teleriscaldamento di Pragelato; e, infine, i costi di gestione sono molo contenuti. Inoltre lo skiroll consente la pratica del biathlon per tutto l’anno sfruttando appieno il poligono.

Un progetto che, secondo tutti gli esperti del settore, tiene conto del contesto ambientale e del rapido mutamento climatico puntando su asset che garantiscono facile accessibilità, gestioni sostenibili e sopportabili senza continuare ad inseguire sogni ormai impraticabili e costosissimi per un’altitudine come Pragelato, come nuovi impianti di risalita dove si è poi costretti a scaricare sui cittadini le ingenti perdite di gestione di questi impianti.

Pragelato ha molte altre potenzialità da sviluppare. Ed è necessario rafforzare il tessuto imprenditoriale di questa località in nuovi e rinnovati settori specifici. E la nuova gestione del rifugio Troncea, lo sblocco del progetto delle borgate di Laval e Joussaud, la capanna del Sole, il progetto del Centro Federale, il prossimo bando per le Casermette sono stati – e saranno – uno stimolo imprenditoriale per Pragelato. Cioè una località che deve guardare ad attività che incentivano lo sport, tempo libero, turismo ambientale e naturalistico.

E il progetto legato alle prossime Universiadi si inserisce in questo percorso di sviluppo”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere nazionale Anci.

Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.

Renzi vola alto: “No ai sovranisti di destra e ai populisti di sinistra. Io ci metto la faccia”

Stoccate a destra e a sinistra. Un Matteo Renzi in grande forma conquista il palco da vero mattatore nell’evento “Volare Alto” promosso questa sera al Collegio San Giuseppe da Italia Viva di Torino.

L’ex premier, di fronte a una sala gremita,   attacca il governo: “Sta cambiando idea su tutto. Quando il governo ha preso il via, un anno fa, all’anniversario della marcia su Roma c’era chi ne temeva una nuova. Questi invece fanno la retromarcia su Roma”.

Non risparmia neanche il Pd, di cui fu segretario: al giornalista che gli chiede  delle difficoltà dei dem a fare la coalizione dice che il partito della Schlein “sta facendo fatica. Pensate a chi ha votato il Pd ai tempi del 40%, credeva nel jobs act. Oggi sono diventati per il reddito di cittadinanza. Il Pd doveva sostenere le grandi battaglie in Europa, ora sta con Conte” E la Schlein “parla un linguaggio non sempre comprensibile”.

Renzi è già in campagna elettorale per le elezioni europee candidato del collegio nord ovest. E, per il momento, niente alleanze: “Per le europee – afferma – correremo da soli. Noi siamo convinti che l’Europa abbia bisogno di una bella sveglia e sia i sovranisti di destra, cioè Meloni e Salvini, sia i populisti di sinistra, cioè Schlein e Conte, non danno risposte. Allora Italia Viva corre e io ci metto la faccia”. Gran finale motivazionale con il coach Al Pacino che in uno spezzone da cinefili sprona la squadra. 

Daniele Valle dialoga con la società civile

Sabato 28 ottobre, alle ore 10, all’Hiroshima Mon Amour (Via Bossoli, 83), a Torino, Daniele Valle dialogherà con alcuni esponenti della società civile sulle proposte contenute nel documento “IL PIEMONTE È LA NOSTRA CASA. Idee, per rilanciare il futuro del nostro territorio”.

Tra gli altri sono previsti gli interventi di Maria Jose Fava (Libera Piemonte), Paola Ricchiardi (UniTo), Abdullai Ahmed (consigliere comunale di Torino), Jacopo Suppo (vicesindaco CMTO), Giuseppe Vernero (Croce Rossa Italiana), Pierluigi Prati (imprenditore agricolo), Beatrice Dema-Alberto Ferrari (Club silencio), Marta Giaconi (Università Milano Bicocca), Alessandro Zennaro (vicerettore UniTo) e Maurizio Babuin (comitato emergenza cultura).

Giachino a Salvini: “Mandiamo un’azienda italiana a riparare la frana in Francia”

LA LETTERA AL MINISTRO

“La frana sta bloccando la ferrovia con la Francia con un notevole danno economico”

Caro Ministro,
Vedo che da parte francese sono ancora fermi a sistemare la frana che sta bloccando da quasi due mesi la ferrovia di Cavour. Cavour che aveva avvertito del rischio di esclusione se non attraversavamo le ALPI vede il primo traforo alpino al mondo fermo. Le Alpi per l’economia del nostro Paese sono una priorità. Due terzi del nostro export è diretto in Europa e senza quel surplus commerciale il nostro PIL negli ultimi dieci anni sarebbe stato in rosso. Perché non offriamo ai francesi la sistemazione della frana a cura delle nostre grandi aziende del settore? Non è una  provocazione è la conferma di quanto l’Italia ci tenga al rapporto economico con la Francia.
Ti ringrazio molto della attenzione,
Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI