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Coronavirus, le nuove regole da seguire

Dall’ufficio stampa del Consiglio regionale / Il Presidente del Consiglio ha firmato il Dpcm 9 marzo 2020 che ha introdotto nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale

È vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico e sono da evitare gli spostamenti se non per comprovati motivi di lavoro, necessità o urgenze sanitarie.

Alcune risposte alle domande più comuni:

  • Posso andare dai parenti? Non è uno spostamento necessario. Bisogna stare il più possibile nella propria abitazione per evitare il contagio.
  • Posso fare la spesa? Sì, una persona per famiglia, rispettando la distanza di un metro dagli altri clienti ed evitando contatti.
  • Posso uscire a fare una passeggiata coi bambini? Sì, ma in posti dove non c’è assembramento e mantenendo le distanze. Non è vietato uscire, ma occorre evitare contatti con chi non vive nello stesso nucleo familiare.
  • Posso andare ad assistere i miei cari non autosufficienti? Questa è una condizione di necessità, quindi sì. Ricordiamo però che gli anziani sono i più fragili al Coronavirus, quindi se possibile è meglio evitare.
  • Bar, gelaterie, ristoranti? Possono aprire dalle 6.00 alle 18.00, rispettando la distanza di un metro tra i clienti.
  • Medie e grandi superfici di vendita? Chiuse nei giorni festivi e prefestivi, tranne gli alimentari.
  • Chi deve assolutamente stare in casa? Anziani e persone immunodepresse o con patologie.
  • Farmacie e Parafarmacie? Aperte.
  • Asili, scuole e Università? Chiuse fino al 3 Aprile.
  • Riunioni, convegni, eventi, manifestazioni? Vietati.
  • Pub, cinema, palestre, piscine, discoteche, musei, biblioteca? Chiusi.
  • Uffici Comunali? Quasi tutti i servizi sono fruibili on line. Sono garantiti i servizi essenziali e urgenti.
  • Se ho la febbre? Sopra i 37.5C° chiamare il medico di base, stando in casa e NON andare al pronto soccorso.
  • Posso andare in altri comuni? Assolutamente NO, salvo situazioni di necessità.
  • Posso muovermi per motivi di salute? Sì sempre.
  • Posso spostarmi per lavoro anche in un altro comune? Sì, gli spostamenti per motivi lavorativi sono consentiti. È bene avere con se l’autocertificazione.ALTRE DISPOSIZIONI
  • Chiusura impianti sciistici, palestre, centri sportivi, piscine, centri benessere, culturali, sociali, ricreativi.
  • Sospensione attività cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, discoteche.
  • Sospensione di manifestazioni, eventi culturali, sportivi, religiosi, fieristici, pubblici e/o privati.
  • Sospese le procedure concorsuali.

Più di settanta milioni di euro per aiutare il turismo

Il turismo piemontese potrà contare su circa sessanta milioni di euro per il triennio 2020-2021, ai quali entro pochi mesi se ne aggiungeranno circa 17 provenienti dalla rimodulazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr): è questa la disponibilità finanziaria annunciata dalla Giunta  in Regione in Terza commissione illustrando il Bilancio di previsione

Tra i principali obiettivi figura il sostegno all’offerta turistica attraverso il potenziamento e la qualificazione delle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere. La Regione intende sostenere le piccole e medie imprese che erogano i servizi turistici e che ci saranno specifici investimenti per la promozione dei territori.

Sono intervenuti esponenti di M5, Pd e Lega, che hanno espresso forti preoccupazioni per le possibili ricadute negative all’ intero comparto turistico piemontese causate dall’emergenza del Coronavirus.

In particolare il Pd, attraverso il suo capogruppo, ha auspicato di incominciare un’analisi della situazione al fine di individuare le priorità prima dell’approvazione in Aula del Bilancio, in maniera tale da poter apportare le necessarie modifiche dettate dalla contingenza. E per fare ripartire a pieno regime l’intera macchina del turismo piemontese una volta superata l’emergenza, la Lega ha chiesto particolare attenzione alla comunicazione.

Coronavirus, bilancio Regione: Tronzano replica al Pd

Apprezziamo le aperture dell’opposizione, ma contestiamo la visione salvifica con la quale il Pd approccia la sua discussione al Bilancio; è infatti orba, in quanto non tiene conto delle valide proposte della maggioranza di governo

Il centrodestra con le misure contenute nel bilancio e nel piano della competitività agisce con efficacia sull’emergenza economica pre e post Coronavirus.
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Il bilancio prevede investimenti sui lavori pubblici utili a far ripartire il lavoro delle micro e piccole imprese, anche artigiane, oltre a una serie di misure a favore del turismo, del commercio, della cultura e di altri settori strategici della nostra regione. Il piano della competitività, che presenteremo a breve, contiene scelte politiche molto chiare che guardano al futuro, ma non dimenticano la necessità delle imprese di sopravvivere al presente. Sull’emergenza coronavirus agiamo con tutti gli strumenti che le leggi consentono alla regione Piemonte; tra le altre, avviamo la moratoria sui mutui in capo alla Regione, attiviamo il fondo regionale di garanzia che dà molta forza alle imprese sulla liquidità a loro necessaria, e mettiamo a disposizione un contributo importante per abbassare il costo dei prestiti che le aziende hanno con le banche. Non ultima, ci sarà una misura, fortemente voluta dal presidente Cirio, dedicata al rafforzamento dell’immagine del Piemonte nel mondo; l’abbiamo abbondantemente finanziata e partirà una volta finita l’emergenza.

Sull’Irap, la maggioranza ha già ragionato in modo concreto e la proposta è stata fatta per garantire nuovi investimenti e favorire l’assunzione di personale. Riteniamo che, per come il Pd declina l’intervento, il rischio di cadere in una misura iniqua tra settori economici investiti dalla crisi coronavirus sia molto alto. In ogni caso c’è la nostra disponibilità a un confronto successivo all’approvazione del Bilancio perché esistono i tempi tecnici per poter realizzare un’eventuale rimodulazione prima della scadenza del pagamento delle rate a carico delle imprese 

Naturalmente, chiediamo con forza l’intervento del Governo nazionale che diventa indispensabile per attivare azioni fiscali, sulla cassa integrazione in deroga, e su tutto ciò che è utile per allargare efficacemente le azioni a contrasto dell’emergenza. Auspichiamo che il Pd perori la causa piemontese nei confronti dell’esecutivo nazionale che il Presidente Cirio ha attivato con l’incontro di oggi con il Presidente del Consiglio.

Siamo quindi disponibili ad un confronto, purché sia rapido e rispetti le prerogative politiche di ciascuno, in modo da approvare in tempi brevi il bilancio per fare ripartire la nostra economia, le nostre imprese e dare serenità ai cittadini piemontesi.

 

Andrea Tronzano

assessore regionale al Bilancio

Interventi sospesi tranne quelli urgenti. Terza vittima in Piemonte

Il comunicato della Regione Piemonte, venerdì 6 marzo, ore  9,30

CORONAVIRUS PIEMONTE, SALGONO A TRE I DECESSI, IN TOTALE I CASI PROBABILI SONO 135, DUE CONIUGI POSITIVI ALLE MOLINETTE

UN SECONDO DECESSO A NOVI LIGURE

È mancata nella notte a Novi Ligure una donna di 81 anni, affetta da pluripatologie e risultata positiva del test del Covid 19, ricoverata da qualche giorno presso il Pronto soccorso del nosocomio, dove si era presentata con sintomi influenzali e tenuta in osservazione. Il suo quadro clinico è peggiorato improvvisamente ed è deceduta nella fase di trasferimento in rianimazione. Sale quindi a tre il numero delle persone decedute in Piemonte, con positività al “coronavirus covid19”.

CONIUGI POSITIVI ALLE MOLINETTE

Nella serata di ieri é risultata positiva al Coronavirus una coppia di 80 anni, ricoverata dai primi giorni di marzo, presso il reparto di Medicina generale (diretto dal dottor Luca Scaglione). I coniugi erano arrivati in ospedale per quella che sembrava influenza, purtroppo non dichiarando che era venuto a fare loro visita proprio in quei giorni il figlio, che lavora nella “zona rossa” di Lodi. Durante la giornata di ieri le loro condizioni sono peggiorate e dagli accertamenti sono risultati positivi al Coronavirus. Immediatamente la Direzione aziendale dell’ospedale ha posto in essere i dovuti provvedimenti del caso. Sono state attivate tutte le procedure, compresa l’analisi del percorso dei pazienti dal loro arrivo in ospedale. La paziente è già stata trasferita presso l’ospedale Amedeo di Savoia, come da procedura regionale, mentre il paziente, più critico, è ricoverato in rianimazione. Essendo degenti allettati, nessun rischio per gli altri ricoverati, che in termini precauzionali sono stati comunque spostati in altri reparti dell’ospedale. Sono già in corso le analisi epidemiologiche per mettere in sicurezza gli operatori ed eventuali visitatori, che hanno avuto contatti con i due pazienti.

BOLLETTINO CONTAGI ALLE ORE 9.30

Sono 135 le persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte: 47 in provincia di Asti, 31 nell’Alessandrino, 32 in provincia di Torino, 6 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 2 nel Biellese, 7 nel Vercellese, 2 a Cuneo e 5 provenienti da fuori regione.

Ottanta persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di queste, 25 si trovano in terapia intensiva: 4 ad Asti, 8 a Torino, 2 a Orbassano, 3 a Vercelli, 5 a Tortona, 1 a Biella, 1 a Cuneo, 1 a Vercelli.

Sono in isolamento domiciliare 52 persone. Tre le persone decedute.

Finora sono 666 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, 445 dei quali risultati negativi.

Il comunicato della Regione Piemonte, giovedì 5 marzo ore 12

CORONAVIRUS: SOSPESI GLI INTERVENTI CHIRURGICI ORDINARI NEGLI OSPEDALI PIEMONTESI, 97 I CASI PROBABILI POSITIVI

Sospese le attività chirurgiche ordinarie

L’Unità di crisi sul COVID-19 ha diramato questa mattina una comunicazione a tutti i direttori delle aziende sanitarie del Piemonte, in cui si dispone la sospensione degli interventi chirurgici ordinari e gli interventi sanitari che implichino l’utilizzo delle sale operatorie, fatta eccezione per gli interventi chirurgici urgenti, quelli salvavita e quelli di tipo oncologico. La decisione è stata assunta allo scopo di mettere in atto ulteriori misure di contenimento della diffusione del virus.

Aggiornamento dei casi in Piemonte

Sono 97 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 24 nell’Alessandrino, 16 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 5 nel Vercellese, più 3 casi extraregione.

Cinquantatre persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di questi, 22 sono ospitati in reparti di malattie infettive (8 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 3 ad Alessandria, 2 a Vercelli), 17 in terapia intensiva, 14 in altri reparti. Le persone in isolamento fiduciario domiciliare sono 44.

Situazione Pronto Soccorso

Sono pienamente operativi i Pronto soccorso di Chivasso e di Biella. Resta chiuso il Pronto soccorso di Novi Ligure, in attesa del trasferimento verso altri ospedali dei casi presenti risultati positivi al COVID-19. Chiuso anche il Pronto soccorso di Tortona, dove sono in atto le operazioni di riconversione della struttura in COVID-Hospital.

Allasia: “Contro la droga, male assoluto, per salvare i giovani”

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, ha espresso parole di apprezzamento nei confronti della recente vasta operazione antidroga dei Carabinieri che ha portato a dieci arresti. Ecco cosa ha detto

“Un plauso e un sentito ringraziamento all’Arma dei Carabinieri per l’importante operazione avvenuta nella giornata di ieri, che ha portato ad un maxi sequestro di droga e all’arresto di una decina di trafficanti che avevano come base il quartiere Borgo San Paolo
Questo dimostra quanto Torino sia un importante crocevia del traffico internazionale degli stupefacenti, la lotta al narcotraffico è un’importante priorità per le istituzioni. Ritengo che la droga sia un male assoluto, perché la droga uccide. Non intervenire in modo energico per sconfiggere questa pericolosa piaga sociale, significa rovinare le future generazioni anche perché purtroppo l’età di primo consumo di stupefacenti si è abbassata fino all’età di 12 anni”.

Servizi sociali, ripristinati i fondi sul bilancio regionale

Nella proposta di Bilancio presentata dalla Giunta regionale del Piemonte viene completamente ripristinato il taglio del trenta per cento attuato dalla precedente amministrazione sul Fondo regionale per la gestione dei servizi sociali

L’assessore al Welfare, Chiara Caucino,  ha sottolineato come per il 2021 e 2022 sia stata stabilita “una dotazione finanziaria di 44.374.000 euro, che pone così rimedio ai drastici tagli che avrebbero arrecato un grave danno all’operatività dei servizi sociali, già in forte difficoltà. Segno, questo, di una precisa volontà dell’assessore che intende valorizzare e creare le condizioni più favorevoli per quei servizi che sono essenziali per tutti i cittadini piemontesi”.

L’assessore ha poi ribadito che “non possano sussistere, in un sistema efficiente, disparità sociali ed economiche, garantendo l’impegno a rendere omogenee le modalità di erogazione delle prestazioni su tutto il Piemonte, anche alla luce della prossima definizione del Piano regionale per la non autosufficienza, come obbligo di legge”.

Pd Piemonte: “La Giunta accolga nostra proposta per approvare subito il bilancio”

“Se è giusto che il Governo, in questa situazione di grave emergenza, intervenga, richiesta che sosterremo, è doveroso che la Regione faccia la sua parte, a partire dall’approvazione in tempi rapidi di un Bilancio che affronti nel modo corretto la crisi che sta interessando il Piemonte.

Il Gruppo del Partito Democratico ha chiesto, oggi, all’Assessore al Bilancio, in apertura di seduta della I Commissione, di accogliere alcuni emendamenti, cruciali per per dare risposte alla crisi che il Piemonte sta vivendo come del resto tutta l’Italia, che intervengono a favore di settori economici duramente colpiti dalle ripercussioni connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e a sostegno dei cittadini più deboli.

Abbiamo la necessità di rivedere il Bilancio alla luce degli eventi di questi giorni per dare una risposta insieme al Governo. Discutiamo in modo serrato su questi temi e approviamo il Bilancio in un giorno” hanno dichiarato il Presidente  del Gruppo Domenico Ravetti e ilVicepresidente Raffaele Gallo.

“Entrando nel dettaglio delle proposte – hanno proseguito gli esponenti dem – chiediamo che le risorse stanziate per l’esonero dal bollo auto (quantificate in circa 8 milioni di euro) vengano destinate alla riduzione, solo per il 2020 in via straordinaria, del pagamento dell’IRAP per le imprese che, a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, hanno subito o subiranno contraccolpi. Pensiamo, inoltre, che sia importante trasferire 15 milioni di euro per la promozione e il sostegno del settore turistico piemontese, gravemente colpito da annullamenti e cancellazioni. Rimane fondamentale anche il tema della protezione sociale sul quale il nostro Gruppo chiede risorse aggiuntive: occorre continuare a finanziare gli assegni di cura, sostenendo le persone in difficoltà”.

“Il Bilancio che la Giunta di centrodestra aveva predisposto – concludono Presidente e Vicepresidente del Gruppo Pd – era il frutto di un periodo nel quale il Piemonte non si trovava ad affrontare l’emergenza del COVID-19. Adesso occorrono misure diverse e tempestive che consentano alla Regione di affrontare l’emergenza e di rilanciare l’economia. Sentiamo la responsabilità del momento e pensiamo che le nostre proposte possano fornire una prima risposta alle richieste dei settori produttivi e dei cittadini. I Comuni stanno intervenendo con atti concreti. La Regione faccia altrettanto! Non si possono rinviare gli interventi al Piano di competitività che ha tempi dilatati nell’utilizzo dei fondi e sul quale potremo discutere solo quando verrà presentato e ne conosceremo i contenuti”.

Covid-19: a Tortona la prima vittima, aveva 79 anni

Comunicato stampa della Regione Piemonte, mercoledì 4 marzo ore 19

CORONAVIRUS PIEMONTE:  84 I CASI PROBABILI POSITIVI

Sono 84 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 17 nell’Alessandrino, 11 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 4 nel Vercellese, più 3 casi extraregione.

Quaranta persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di questi, 21 sono ospitati in reparti di malattie infettive: 8 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 2 a Vercelli. Altri 14 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva, 5 sono in altri reparti. Le persone in isolamento fiduciario domiciliare sono 43.

SITUAZIONE PRONTO SOCCORSO

Risultano al momento precauzionalmente chiusi gli ospedali di Novi Ligure e Tortona, dopo il rilevamento di casi di positività che hanno richiesto la sanificazione dei locali e la messa in osservazione dei sanitari coinvolti nelle azioni di assistenza specifica.

Un altro caso di contagio, nel pomeriggio, ha reso necessario chiudere precauzionalmente anche il Pronto soccorso, la Rianimazione e la Medicina di urgenza dell’ospedale di Biella.

Nel caso di Tortona, si stanno gradualmente trasferendo i pazienti in altre strutture in modo da riservare l’ospedale alle funzioni di “Covid Hospital”, come previsto dal nuovo piano di emergenza della rete ospedaliera.

A Novi Ligure e Biella, invece, l’attività tornerà alla normalità non appena saranno completate le operazioni di sanificazione delle strutture.

 

MODELLI PREVISIONALI SUL CONTAGIO IN PIEMONTE

Chiusura delle scuole ed isolamento sanitario sono le misure di mitigazione più efficaci per ridurre il tasso di attacco dell’epidemia.

Lo ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte nella conferenza stampa di poco fa all’Unità di crisi del Piemonte, illustrando i risultati dei modelli epidemiologici redatti su base scientifica e raccolti dallo stesso Assessorato.

Dai grafici presentati dall’assessore, emerge chiaramente che, quanto più tardi si attua l’intervento di contenimento sociale, tanto più questo perde di efficacia.

L’applicazione immediata di tutte le misure di contenimento (sospensione del lavoro in sede, chiusura delle scuole e isolamento di almeno il 90% dei contagiati) entro le prime due settimane dalla scoperta dell’epidemia, riesce sostanzialmente a contenerla quasi del tutto, ma, più realisticamente, quando questo non è possibile, esistono alcune misure più efficaci di altre, quali, appunto, la chiusura delle scuole e l’isolamento dei contagiati.

Le stesse misure, se applicate dopo tre settimane dall’inizio dell’epidemia, risultano decisamente meno efficaci, per diventare sostanzialmente inutili se applicate dopo la quinta settimana.

L’assessore ha pertanto esortato la popolazione a collaborare con il Sistema sanitario nazionale, attraverso il rigoroso rispetto delle norme igieniche, la limitazione il più possibile delle interazioni sociali non strettamente necessarie e l’uso consapevole e appropriato degli accessi ospedalieri.

A Tortona si registra la prima morte connessa al virus Covid-19 nella nostra regione. Si tratta di un 79enne che era già colpito da diverse altre patologie, era ricoverato nell’ospedale cittadino. Si stanno effettuando le verifiche per capire se la causa del decesso sia il coronavirus o complicazioni legate alle altre malattie.

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Comunicato stampa della Regione Piemonte, mercoledì 4 marzo ore 11,30

Sono 81 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 15 nell’Alessandrino, 11 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 3 nel Vercellese. Nella somma degli 81 positivi rientrano anche 3 casi di pazienti provenienti da altre regioni, trattati in Piemonte.

Venticinque persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di questi, 19 sono ospitati in reparti di malattie infettive: 6 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 2 a Vercelli. Altri 13 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva.

Finora sono 514 i tamponi eseguiti in Piemonte, 407 dei quali risultati negativi.

Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sugli 81 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.

È stato riaperto in mattinata, dopo essere stato opportunamente sanificato nelle zone a rischio, il Pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano, a causa del passaggio di un paziente individuato come “caso sospetto” e risultato poi positivo al test sul COVID-19.

Non ha interrotto l’attività, invece, il Pronto soccorso delle Molinette di Torino, dove è stato gestito secondo i protocolli un caso sospetto, risultato poi positivo al test. In via precauzionale, alcuni operatori sanitari stati messi in isolamento fiduciario domiciliare.

Per contenere la diffusione del virus, l’assessore regionale alla Sanità e il coordinatore dell’Unità di crisi chiedono la collaborazione di tutti i cittadini piemontesi, invitandoli a rispettare le norme di prevenzione e a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento.

Comportamenti responsabili da parte della popolazione aiutano a mitigare l’impatto dell’onda lunga dei contagi sulle preziose (e non infinite) risorse del Servizio sanitario nazionale. Minore sarà il numero dei casi affrontati dagli operatori degli ospedali e meglio questi potranno essere fronteggiati e curati.

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martedì 3 marzo, ore 19 / Sono 63 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 40 in provincia di Asti, 6 in provincia di Torino, 4 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 2 nel Vercellese e 6 nell’Alessandrino. Sono inoltre ricoverati in strutture del territorio un paziente proveniente dalla provincia di Cremona e uno dalla provincia di Piacenza, mentre sono attesi sei pazienti da Finale Ligure.

Sedici persone sono tuttora ricoverate in ospedale: 6 ad Asti, 4 a Novara e 3 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 1 a Vercelli. Altri 5 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva.

Sono 42 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio.

Finora sono 479 i tamponi eseguiti in Piemonte, 391 dei quali risultati negativi.

Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 63 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.

Ore 11,30 /Sono 56 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 40 in provincia di Asti, 7 in provincia di Torino, 4 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 1 nel Vercellese e 1 nell’Alessandrino

Tredici persone sono tuttora ricoverate in ospedale: 7 ad Asti, 3 a Novara e 3 all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Altri 3 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva.

Sono sempre 40 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio.
Finora sono 477 i tamponi eseguiti in Piemonte, 387 dei quali risultati negativi.

Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 56 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.

La sanità privata in campo per affrontare l’emergenza coronavirus

Le cliniche private pronte a mettere a disposizione i letti nelle rianimazioni / Vista la situazione di emergenza sanitaria generata dalla diffusione del “coronavirus” in Italia e in particolare nelle Regioni del Nord, La componente privata della sanità Piemontese è al fianco del Sistema Sanitario Nazionale e mette a disposizione del sistema sanitario la propria rete composta da 36 strutture, “pronta al pieno coinvolgimento di tutte le proprie risorse e professionalità, nel rispetto delle indicazioni ministeriali e regionali.” 

Giancarlo Perla, Presidente dell’Aiop Piemonte, ha scritto all’assessore regionale alla sanità, Icardi, una lettera per chiedere “un immediato incontro tra le nostre delegazioni e il Vostro Assessorato  a livello di Unità di Crisi. Ci giungono dalle  Società Nostre Associate continue segnalazioni di episodi figli dell’attuale situazione di diffusione del COVID-19 e di conseguente allarmismo. Prosegue Perla , non può, infatti, sorprendere che per il ruolo che hanno nella Sanità Regionale e per la loro diffusione sul territorio, i Centri Privati, di qualsiasi natura, ricevano quotidianamente pazienti potenzialmente critici, spesso proprio inviati per accertamenti volti a chiarire le patologie in atto.

Non sfugge quanto il tema sia rilevante, per la salute pubblica,  per la prevenzione  primaria e secondaria, per la sicurezza sui luoghi di lavoro delle nostre realtà.E’ indispensabile individuare comportamenti univoci  e coordinati, passando da contatti singoli e contingenti ad un confronto istituzionale strutturato”, conclude la lettera. Al fine di fornire un fattivo contributo per fronteggiare l’attuale momento critico e collaborare con il centro di crisi regionale gli operatori della sanità privata si dichiarano pronti a porre in atto tutte le azioni che saranno ritenute utili ed efficaci per contrastare il propagarsi del virus e prestare le cure più efficaci ai nostri cittadini.

“Siamo consapevoli che combattere questo virus significhi un grosso impegno che coinvolge ad ogni livello tutti gli operatori della sanità. E’ per tale motivo che siamo completamente disponibili, quali aziende facenti parte del servizio sanitario nazionale – dichiara Giancarlo Perla, a mettere in rete le nostre strutture per decongestionare gli ospedali pubblici e gestire pazienti anche gravi nei nostri posti letto di rianimazione, di acuzie o anche di post acuzie in ipotesi di malati cronici”.