Il trend è in costante aumento
Torino è la città italiana con la maggior incidenza di melanoma ed il trend è in costante aumento. L’Istituto di Anatomia patologica della Città della Salute di Torino ha diagnosticato circa 650 melanomi nel 2017 e circa 700 nel 2018. Per avere un confronto con il passato, nel 1976, presso lo stesso Servizio, erano stati diagnosticati 34 melanomi e nel 2011 erano stati 400 i nuovi casi. Questi dati sono relativi al Centro che da sempre è considerato il polo oncodermatologico di riferimento della provincia di Torino e non conteggia i casi di melanoma individuati e rimossi in altri ospedali come l’IRCC di Candiolo, l’ospedale Gradenigo e tutti gli altri presidi ospedalieri di Torino e provincia. Nonostante questo, la mortalità continua ad attestarsi al di sotto del 12%, grazie al lavoro congiunto della diagnosi precoce, della rapidità d’intervento dei servizi di chirurgia e delle innovazioni terapeutiche. L’obiettivo dei prossimi anni è quello di ridurre ulteriormente la mortalità da melanoma in modo consistente. Il melanoma è un tumore maligno della pelle, che origina dalla cute sana e, solo nel 20 % dei casi, è legato ad una trasformazione di un nevo pre-esistente. Fino a 20 anni fa era una patologia considerata rara. Oggi la sua incidenza è andata progressivamente aumentando in tutta la popolazione occidentale, con una crescita annua del 4% circa. Ad oggi in Italia si stimano circa 14 mila nuove diagnosi all’anno e la maggior parte di essi non avrà ricadute sulla salute generale grazie alla diagnosi precoce. Colpisce entrambi i sessi con una prevalenza tra i 40 e i 60 anni, ma è il terzo tumore maligno più frequente sotto i 30 anni. I soggetti maggiormente a rischio sono le persone con carnagione, occhi e capelli chiari. Un altro fattore di rischio da non sottovalutare è rappresentato dal numero e dalla tipologia dei nevi presenti sulla pelle, oltre, ovviamente, alla familiarità. Non bisogna trascurare che anche le esposizioni non corrette alla luce solare, soprattutto in età giovanile, e la cattiva abitudine ad abbronzarsi con l’aiuto di lampade artificiali incrementano il rischio. Le campagne di prevenzione sono fondamentali per contrastare questa patologia e ridurre l’elevata mortalità che la caratterizza. Solo in Italia si contano circa 1800 decessi ogni anno a fronte di una patologia visibile sin dal suo esordio e che nella maggior parte dei casi impiega alcuni anni prima di compromettere la vita del soggetto colpito. Oggi il dermatologo, grazie all’utilizzo di strumenti come il dermatoscopio (microscopia ad Epiluminescenza in vivo), è in grado di effettuare una corretta diagnosi delle lesioni pigmentate della cute ed il melanoma, se asportato precocemente, ha una percentuale di guarigione prossima al 100% con un intervento chirurgico eseguibile in anestesia locale della durata di pochi minuti. Come in altri campi dell’oncologia e della medicina in genere, i recentissimi progressi in campo biomolecolare hanno permesso di individuare nuovi target molecolari ed immunologici portando alla sperimentazione di nuovi farmaci che hanno migliorato sensibilmente la sopravvivenza dei pazienti con malattia metastatica. L’evoluzione più importante è però la possibilità di utilizzare queste terapie prima del possibile sviluppo delle metastasi e quindi migliorare non solo la qualità di vita ma soprattutto la sopravvivenza. Queste terapie, che vengono dette “adiuvanti”, consentono vantaggi concreti se iniziate in breve tempo dopo l’intervento chirurgico di rimozione del melanoma ed è quindi fondamentale una stretta collaborazione tra la fase diagnostica, quella chirurgica e quella farmacologica. Mai come ora una “Skin Cancer Unit” risulta determinante per vincere la lotta contro il melanoma. Di tutto questo si discuterà durante il Congresso “Dalla chirurgia all’immunoterapia: nuovi paradigmi di trattamento nel melanoma”, che si svolgerà venerdì 29 marzo 2019 dalle ore 8,45 presso il Turin Palace Hotel (via Sacchi 8, Torino), organizzato dalla professoressa Maria Teresa Fierro (Direttore Dermatologia universitaria Città della Salute di Torino), Franco Picciotto e Paolo Broganelli, che vede riuniti i maggiori esperti italiani del settore dermato-oncologico allo scopo di discutere ed uniformare le nuove procedure e gli standard internazionali alle realtà locali.