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Turin Confidential

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Cosa succede a Torino: informazioni per chi arriva in città 

What’s on in Turin: events and attractions for tourists, occasional visitors and expats

Covid-19 cases are constantly decreasing and the number of vaccinated people is increasing. We are slowly reopening restaurants, bars and tourist attractions, which means gathering with friends and visiting other cities. It is finally time and our city is blossoming as a garden that has been covered with frost for too long.

Dear visitor, if you do not speak Italian but you are in Turin for business or leisure, this column is for you. Here you will find ideas on what to do in town. Follow the links as, due to Covid-19 restrictions, many locations might require you to book in advance.

Markets

Every Saturday, you can visit the flea market Balon, and, the second Sunday of each month, you will also find the Gran Balon. From 8am to 6pm more than 300 exhibitors will wait for you with an incredible selection of clothes, accessories, furniture, jewelry and books. It is a true paradise for vintage lovers and collectors. The next Gran Balon will take place on Sunday, June 13.

Every first Sunday of the month, in Piazza Carlo Felice, from 8 am to 6pm, you will find a market dedicated to ancient or out-of-print books. And finally, Piazza Palazzo di Città, every second Sunday of the month, hosts farmers with their produce.

Art

Palazzo Madama, in Piazza Castello, hosts the World Press Photo, the renowned  press photography contest, while  on the other side of the same square, you can find “Capa in Color”, an exhibition dedicated to Robert Capa in Palazzo Chiablese.

With a 5-minute walk, you can reach Camera, Italian center for photography. Here, two amazing exhibitions will enchant you: one dedicated to Lisette Model and the other to Horst P.Horst.

From Camera, walking like an Egyptian, you can reach the most important Egyptian Museum of Europe, second in the world only to that of Cairo. You won’t find temporary exhibitions at the moment, but it is definitely worth a visit. Plus, the district is pinpointed with cafès and wineries open for the happy hour.

From May 13,  ARTiglieria, will host a great exhibition of Peter Lindberg. Nearby, you will also find Mole Antonelliana, with the Cinema Museum and many ice-cream parlors where to you can try the Gianduja flavor.

Music

In the lovely park named La Tesoriera, with the Evergreen Fest, you can find concerts. A nice occasion to take a night walk at the park or eat something at the street food corner.

And for a moment of pure pleasure…

At 6pm of any day, take a seat at La Farmacia, order a St Germain Spritz and wait for the appetizers. Loosen up watching the Piazza Carignano slowly switching from day to night. Things to forget: rainy and cold days, lockdown, Things to remember: friends to meet, gossip, books to read, movies to watch. Life is beautiful and so is travelling.

Lori Barozzino

 

Lori is an interpreter and translator who lives in Turin. You can also find her on www.theitalianblog.net.

Bentornati al Giardino Medievale di Palazzo Madama

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Riapertura mercoledì 2 giugno

Noto come il “Giardino della Principessa” dedicato alla Principessa d’Acaia Bona di Savoia, undicesima figlia di Ludovico d’Acaia e di Anna di Lusignano – dal prossimo mercoledì 2 giugno torna a riaprirsi al pubblico il “Giardino Botanico Medievale”, che dal 2011,  nel fossato di Palazzo  Madama, ospita  la fedele e suggestiva ricostruzione di un giardino di tardo Quattrocento, riprendendo nell’organizzazione della struttura e nella scelta delle piante le indicazioni trovate in alcuni documenti, risalenti al governo di Ludovico Principe d’Acaia (1402 – 1418), in cui erano elencate le spese di vario genere di Palazzo Madama. Ebbene, a 10 anni dall’inaugurazione, botanica e giardinaggio continuano a essere protagonisti di primissimo piano con l’introduzione di nuove specie di piante ornamentali e officinali, frutti e ortaggi e con la ripresa di visite e attività volte alla scoperta delle fioriture stagionali, di curiosità botaniche e di particolari aspetti di coltivazione e gestione naturale del giardino.

Tutti i mercoledì del mese di giugno, dalle ore 16.30 e alle ore 17.30, saranno dedicati alle “Passeggiate con il curatore botanico Edoardo Santoro, che, con l’aiuto dei volontari del progetto Senior Civico del Comune di Torino, accompagnerà i visitatori nelle diverse aree del giardino tra rose antiche, officinali mediterranee, medicinali indigene, fiori di campo e piante dimenticate. Dal mese di luglio le passeggiate avranno cadenza mensile e l’appuntamento sarà il primo mercoledì del mese.

Altro progetto. Si sa che il giardino è anche luogo fra i maggiormente deputati alla lettura e per questo motivo, l’ultimo venerdì del mese dalle ore 16.30 alle ore 17.30 verrà dedicato all’appuntamento Libri e giardini: sarà un’ora pomeridiana durante la quale i visitatori potranno pescare a sorpresa da una cesta alcuni libri scritti da famosi giardinieri o giardiniere, intellettuali, personaggi dello spettacolo, che amano mettere le mani in terra e raccontare esperienze di giardinaggio, piante curiose o avventurosi viaggi botanici.

Info: il giardino è visitabile con un biglietto dedicato (5€, gratuito Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card) oppure con il biglietto di ingresso al museo.

Costo appuntamenti in giardino: € 4 (max 10 persone)
Calendario Passeggiate con il curatore botanico | ore 16.30 – 17.30; mercoledì 9, 16, 23, 30 giugno; mercoledì 7 luglio, mercoledì 4 agosto
Calendario Libri e giardini | ore 16.30 – 17.30; venerdì 25 giugno, venerdì 30 luglio, venerdì 27 agosto

Prenotazioni: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

g. m.

La Locanda nel Parco, cibo e comunità

Sabato 29 maggio apre a Torino il nuovo laboratorio socio culinario dove il cibo è il contorno del fare comunità

 

Tra i palazzi di via Artom e i sentieri nel verde di Parco Colonnetti, si trova La Locanda nel Parco, il primo laboratorio socio culinario che fa incontrare il cibo e le persone in quello che è il luogo di unione tra il paesaggio urbano e il paesaggio naturale, ideale passaggio dalla realtà cittadina fatta di strade, traffico e rumore ad una realtà più bucolica fatta di natura, tranquillità e cultura.

La Locanda nel Parco è un food format innovativo, inserito in un contesto unico arricchito da una fitta programmazione culturale, artistica e musicale. Ad inaugurare l’apertura, sabato 29 maggio, il jazz trio Cora Bonetto Vasserot in “Non solo Broadway” alle ore 21, preceduto dalle ore 18 da un dj set.

Dopo 10 anni in cui si sono succedute differenti gestioni, la Cooperativa Sociale Mirafiori ha deciso di investire in un territorio dove ha radici profonde e dove è forte il senso di appartenenza alla comunità, rinnovando completamente lo spazio della Locanda nel Parco, diretta emanazione della casa del quartiere “La Casa nel Parco” gestita dalla Fondazione Mirafiori.

Da un punto di vista sociale, la Locanda vuole essere un luogo di aggregazione, ma anche formativo, di inserimento lavorativo e di sviluppo dei progetti della Cooperativa. Dal punto di vista ambientale, la Locanda è un luogo di transizione tra la città e la natura. L’ambientazione “green” parte dall’interno del locale, con le pareti decorate a graffiti, tipiche dell’ambiente urbano, dagli street artist di Pigmenti, le luci di design a risparmio energetico di Creative-Cables, gli elementi di arredo in legno. All’esterno è la natura a farla da padrone tanto da ricoprire di verde tutta la terrazza che diventa un vero e proprio giardino pensile, punto di osservazione privilegiato sul parco, sulle case di via Artom e sull’intero arco delle montagne, tra cui svetta il Monviso. In questo lembo di Parco Colonnetti che ospita la Locanda e la Casa nel Parco si respira un’atmosfera particolare e di forte impatto soprattutto sulla terrazza a forma di mezzaluna verde, unica nel panorama cittadino e con pochi eguali in Europa. Vista la caratterizzazione della struttura, la proposta culinaria è improntata all’offerta di piatti semplici, della tradizione italiana, con l’utilizzo di ingredienti del territorio prodotti in modo sostenibile: menù alla carta con formule “combo” a pranzo, l’aggiunta della pizza alla sera, tapas all’ora dell’aperitivo, brunch alla domenica e cestini pic nic attrezzati di tutto punto da prelevare all’interno della Locanda e gustare nella terrazza attrezzata, per la prima volta, con tavoli e sedie in materiali naturali. Il cibo, alla Locanda nel Parco, è il contorno del fare comunità.

 

Non solo Broadway…!

Jazz trio Cora Bonetto Vasserot

Gilberto Bonetto (pianoforte), Diego Vasserot (tromba e flicorno), Alessandro Cora (voce)

Il trio nasce dall’esigenza di fondere le qualità artistiche dei tre musicisti in un vero e proprio viaggio musicale, uno spettacolo fatto di brani strumentali, canzoni e racconti per immergersi nel repertorio del ‘900 americano e non solo. Gli arrangiamenti, curati dall’ensemble, alternano momenti con sonorità più classiche a momenti più jazzistici in cui gli strumenti, voce compresa, dialogano per ricreare le atmosfere di quegli anni.

 

 

Info

La Locanda nel Parco, via Modesto Panetti 1, Torino

Inaugurazione: sabato 29 maggio

dalle ore 18 dj set; alle ore 21 concerto jazz trio Cora Bonetto Vasserot

La Locanda nel Parco sarà aperta da martedì a domenica

Giorno di chiusura: lunedì

www.casanelparco.it/la-locanda

info@cooperativamirafiori.com

 

Un charity shop e una vendita promozionale da non perdere

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Nel Regno Unito sono popolarissimi e a Londra sono una vera e propria istituzione. Si chiamano Charity shop, negozietti in cui si può trovare di tutto, dall’abbigliamento vintage all’arredamento per la casa.  Shop come negozio, charity come beneficenza dal momento che il ricavato delle vendite va a organizzazioni senza scopo di lucro.

A Torino, c’è ne uno bellissimo, quasi nascosto in Via Pacinotti 2/a, tra Via san Donato e Corso Regina Margherita. Non ci passi per caso, ma quando lo scopri non puoi fare a meno di tornarci.

 

CambiaMenti è il negozio che Maria Pecoraro e Michela Zappia, mamma e figlia, aprono nel 2007 dopo aver fondato l’associazione Kons. Ma facciamo un passo indietro perché questa è una bella storia da raccontare ed è tutta al femminile.

 

Michela come nasce l’idea della Onlus?

 

Per caso. Anni fa organizzavamo spettacoli ed eventi e una parte del ricavato andava sempre ad associazioni benefiche, a cause che ci stavano a cuore. Poi un giorno la mia dentista mi fa scoprire l’ambulatorio Bambi del Regina Margherita. L’ambulatorio opera in uno spazio davvero angusto e si occupa di visitare mamme e bambini per verificare se c’è stato un abuso familiare.

 

Un compito non facile.

 

Già, soprattutto perché per i bambini non deve sembrare una visita. Bisogna capire se c’è stata violenza e a quel punto allontanare mamma e figlio dall’ambiente familiare mentre si mette in moto la macchina giudiziaria. Così abbiamo iniziato raccogliendo fondi per acquistare un videocolposcopio.  Successivamente io e mia mamma volevamo aprire una casa famiglia, ma non ne eravamo in grado fino a che nel 2020 sulla nostra strada abbiamo trovato la comunità Murialdo.

 

Una comunità che ha una struttura in centro a Torino, giusto?

 

Esatto, con sei alloggi destinati all’ospitalità di mamma e bambino, anche se spesso le mamme ospiti hanno anche due o tre bambini. È un luogo bellissimo, gestito da donne, Oss, volontarie e ovviamente Melina, la responsabile.

 

Voi, la dentista, le operatrici. Donne che aiutano donne.

 

Si, in un ambiente con spazi condivisi come il salone e la cucina. Le ospiti della casa famiglia fanno un percorso che cerca di guidarle verso l’indipendenza una volta lasciata la struttura.

 

Non siamo ancora arrivate al Charity shop

 

Dopo aver saputo che la nostra Onlus Kons sosteneva la comunità Murialdo, molti amici hanno inziato a donarmi abiti per le ospiti e i loro bimbi. A un certo punto Melina, la responsabile mi dice che avevano troppa roba e non sapevano più dove metterla. Fu allora che mi è venuta l’idea del negozio. Potevo vendere tutto ciò che ci veniva donato, aiutare la comunità e l’ambulatorio Bambi e persino riciclare.

 

Un circolo virtuoso rappresentato dal negozio di Via Pacinotti 2/a.

Esatto. E oggi in negozio puoi trovare abiti, accessori, bigiotteria per adulti e bambini. C’è un’ampia selezione di giocattoli sia usati sia nuovi. Due volte all’anno la Quercetti ci dona i giocattoli, ma non è la sola a sostenerci. Sono molti i privati e le aziende coinvolte ma preferiscono non essere nominate.

 

In pieno stile sabaudo

 

E a me piace l’idea che chi viene qui trova l’abito vintage firmato o l’accessorio per arredare casa.

 

Continui a organizzare eventi?

 

Certo. Infatti oggi venerdì 28 Maggio e domani, sabato 29 svendiamo tutto a due euro.

 

Lo so, ho già adocchiato due anelli e non intendo lasciarmeli scappare.

 

Saremo aperti con orario continuato dalle 9.30 alle 19. Esporremo nel piazzale davanti all’ingresso e, come è successo in passato, sarà una piccola festa per chi ci passa a trovare.

 

Io lo dico sempre. Lo shopping fa bene a noi, al nostro stile, all’economia. Questo poi è totalmente privo di sensi di colpa. Anzi, abbiamo bisogno di contatti e di solidarietà, oggi più che mai. Io poi ho pure bisogno di un anello rosso da abbinare a una collana comprata di recente!

 

Lori Barozzino

L’ultimo numero della Rivista Savej è dedicato alla natura

Da giovedì 27 maggio sarà nelle edicole di tutte le province del Piemonte l’ultimo numero di Rivista Savej dedicato alla natura. 

La natura piemontese ha da sempre affascinato e meravigliato artisti e scienziati. Artisti come i pittori della Scuola di Rivara e i Sei di Torino che offrono uno sguardo poetico sui paesaggi naturali della nostra regione mentre le illustrazioni dei grandi maestri di iconografia botanica, come Francesco Peyrolery Tecofila Colla, stupiscono ancora oggi per la loro precisione e maestria nell’uso del colore.  

Non solo arte ma anche scienza, dai botanici che si concentrarono sulle specie autoctone come Carlo Allioni a quelli che girarono il mondo alla scoperta di nuove specie come Carlo Bertero. Ed è giusto sensibilizzare sul grande problema del cambiamento climatico che ha portato realtà attuali come le Banche del Germoplasma a trovare soluzioni per preservare il futuro delle piante piemontesi dall’estinzione.

Sarà un numero particolarmente prezioso ed appagante agli occhi dei lettori: petali, foglie e frutti hanno popolato le pagine in un turbinio di forme e colori. Oltre alla consueta rubrica dedicata alla storia delle parole piemontesi e a uno spazio dedicato ai consigli di lettura, in questo sesto numero troverete anche:

  • la natura nel Liberty torinese;
  • la flora nei nomi dei luoghi che ci circondano;
  • i boschi piemontesi tra reale e immaginario;
  • le specie esotiche descritte da Emilio Salgari.

Le antiche arti tra tradizione e innovazione

Accoglienza e convivialità sono le parole chiave che nell’Atelier torinese di Lorella Greco, orafa e designer di bijoux, respiri entrando.

Ad aprire la porta di un mondo magico, sospeso tra tradizione e innovazione, è il sorriso di Lorella che, insieme ad un buon caffè, fa dell’arte del ricevimento un vero e proprio rito irrinunciabile.

L’Atelier di via Vasco 2 è uno scrigno che contiene creazioni uniche, che racchiudono la sapienza di mani artigiane e il gusto per l’imperfetto: un cerchio, una linea, una geometria che, proprio perché imprecise, caratterizzano il concept dell’artista.

La passione di Lorella Greco nasce per caso: impiegata della Telecom a Torino, a quarant’anni si rende conto di avere una creatività dirompente e di non riuscire ad esprimerla con quel lavoro. Decide, così, di buttarsi a capofitto nel progetto che aveva a cuore: riuscire a creare una propria linea di gioielli.

Nel 2013 compra un bancone da orafo e comincia a studiare e produrre pezzi per la storica gioielleria sabauda  Cane, un paio di anni dopo apre un laboratorio in piazza Monastero, a Torino, fino ad arrivare all’Atelier artigianale di lavorazioni in bronzo e ottone di via Vasco, nel centro storico del capoluogo piemontese.

L’esposizione, a due passi dalla Cavallerizza reale, è allestita in un vecchio magazzino di fine Ottocento, probabilmente adibito alla sosta dei cavalli, che conserva un fascino retrò. Il pavimento originale in cementine e gli arredi, scovati nei mercatini che Lorella ama frequentare, sono un vero e proprio esempio di elegante commistione di stili che si sposa armonicamente con creazioni  raffinate ma al tempo stesso facili da indossare.

La cassettiera da tipografo che luccica come fosse nuova ospita la collezione “Antiche arti”, gioielli creati artigianalmente a telaio, proprio come si faceva un tempo. L’idea nasce nel corso di un soggiorno a Longobucco, nella sua amata Calabria, che vanta una tradizione secolare di tessitura a telaio di legno. Unire le vecchie tradizioni all’innovazione nel concetto moderno di gioiello: è questo l’obiettivo dell’artigiana torineseche, con grande passione, ha dato vita a monili davvero straordinari.

L’oro lavorato in minuscole catenelle si sposa perfettamente con la filatura di pregiato cachemire, scintillante lurex o semplice cotone, con un risultato di straordinaria eleganza e raffinatezza. La collezione comprende collane, anelli e bracciali che non possono non essere indossati uno accanto all’altro nei più originali accostamenti cromatici e tessili.

Le borse realizzate in macramè sono un altro assaggio di tradizioni del nostro passato. Pizzo antichissimo, era usato nel Medioevo principalmente per le bordure da corredo e viene lavorato con soli nodi e intrecci. Queste tecniche sono state riprese nelle borse che vanno a braccetto con i gioielli esposti in Atelier: pochi pezzi dai colori neutri e dalle fogge che sembrano senza tempo, un accessorio chic che non può certo mancare nell’armadio di ogni donna.

La gioielleria

Le prime creazioni di Lorella Greco sono state leFedone Materia”, anelli in bronzo, pensati in origine come fedi nuziali, per celebrare i 25 anni di unione con Roberto e diventate poi un vero e proprio must-have.

L’artista si ispira al concetto di “testa-cera”, ovvero l’idea nasce da un’intuizione che viene immediatamente modellata nel cosiddetto processo di “cera persa”. “Le idee migliori – spiega Lorella – nascono proprio quando sto lavorando la cera grezza. Prediligo le linee sinuose, i cerchi, le curve, ma che tutto sia assolutamente imperfetto, perché è un po’ come  con le persone: un difetto è tale se lo si rapporta a un’idea di perfezione, ma sotto un’altra luce questa mancanza può diventare una grande risorsa, una grande bellezza. Un gioiello perfetto non mi parla, un prodotto che appare non ancora finito lascia invece spazio al divenire e può essere tutto ciò che immaginiamo e che più ci affascina”.

Il rapporto umano è un lavoro…

Ciò che colpisce di più di Lorella Greco, oltre alla grande passione che guida le sue creazioni, è il rapporto con le clienti, che spesso diventano amiche, compagne di chiacchiere e di caffè. Lei è pronta a tendere un orecchio e ascoltare la storia di ogni donna che varca la soglia del piccolo cammeo di via Vasco, ognuna porta con sé una storia, un’emozione, un difetto che lei, con la pazienza di chi mette l’anima in quel che fa, sa trasformare in leggerezza, in orpello, in dono. Sì perché basta indossare un orecchino o mettere al dito uno dei suoi anelli per sentirsi una principessa, bella perché imperfetta.

In effetti il gioiello serve proprio ad attirare gli sguardi e le sue creazioni delicate e raffinate non eccedono mai, ma segnano un tocco di originalità in ognuno, un tocco speciale, che difficilmente si ritrova in un mondo così globalizzato, dove il lavoro dell’artigiano viene spesso sovrastato dalle produzioni di massa a basso costo e scarsa qualità.

“Con il lockdown legato al Covid la mia parte creativa – spiega Lorella – ha avuto un blocco. La mancanza di contatto con le persone non mi ha permesso di esprimermi, di socializzare, di condividere qualche momento di confidenza o semplicemente di confronto. Mi ha tolto la continuità. Oggi poter raccontare i miei bijoux a chi passa a trovarmi mi ricarica di energie, mi nutro soprattutto del rapporto con le clienti: la soddisfazione  di vedere una persona affascinata dalle mie creazioni è stimolante e appagante per chi fa questo mestiere. Anche per questo ho deciso di allestire un piccolo gazebo fuori dall’Atelier, per accogliere, tra un caffè e due chiacchiere, chi desidera entrare nel mio piccolo mondo”.

E tra gli ultimi e ricercati arrivi che Lorella ha deciso di ospitare nel suo spazio, si rimane affascinati dalle sete delle sciarpe dell’artigiano siciliano Eugenio Vazzano e dai secchielli in pelle di Red Whale: non resta che fare un salto a curiosare, per rifornire il guardaroba dell’estate!

Daniela Roselli

Tra le Nuvole, un profumo per sognare

Profumo di luoghi inesplorati, dove la fantasia trascolora nelle realtà e rivela un cielo illuminato dal desiderio di una nuova primavera.

Tra le Nuvole, la prima fragranza di Nina tra le Nuvole, porta con sé tutta la magia delle stelle. Persistente allo stesso tempo leggera, proprio come l’anima delle donne, con note eteree ma anche indelebili, che vanno dall’apertura fresca ed agrumata, al cuore vanigliato fino a terminare nella nota di fondo del Palo Santo. Molto più di un profumo: Tra le Nuvole è una dichiarazione d’amore per la vita da parte di una donna grintosa e glamour, ma al tempo stessa di tendenza, romantica, raffinata e fashion.

La fragranza esce sul mercato ‘per completare’ la collezione Nina tra le nuvole, bijoux realizzati a mano, tutti Made in Italy.
Più che bijoux, più che preziosi, i gioielli di Nina sono scintille di magia. Magia che si ripete ora con l’eau de parfum Tra le Nuvole,
Il brand Nina tra le Nuvole è nato e cresciuto a Torino: e torinese e al femminile è anche l’intera filiera di realizzazione di questa eau de parfum. Infatti Tra le Nuvole è stata realizzatain collaborazione con Diletta Tonatto, guida della maison torinese Tonatto profumi, eccellenza della profumeria italiana nel mondo, mentre l’illustrazione dell’etichetta e del packaging sono stati affidati a Elisa Seitzinger (con già all’attivo collaborazioni con il mondo, oltre che dell’editoria, del fashion: vedi i recenti patterns realizzati per Kristina T.).

Tra le Nuvole è disponibile in due formati:
nel flacone da 15ml (formato da borsetta) e 30ml con elegante pompetta vintage.

I prezzi:
15 ml formato da borsetta con tappo a vite eco friendly 34 euro
30 ml con pompetta vintage 52 euro
L’eau de parfum Tra le Nuvole, come tutti i bijoux Nina tra le Nuvole, è acquistabile online su: www.ninatralenuvole.it. Trova i punti vendita su: www.ninatralenuvole.it/rivenditori/

 

Bee the Future: Eataly Lingotto porta in città i semi per le api!

Il progetto, che vede insieme Eataly, Slow Food e Arcoiris, è protagonista dell’Or-TO urbano di Torino Nizza Millefonti e del nuovo Bee Garden, in collaborazione con Green Pea.

Giovedì 20 maggio, in occasione della Giornata mondiale delle apiBee the Future, il progetto nato nel 2018 per tutelare gli insetti impollinatori, si arricchisce di una nuova iniziativa. Dopo aver riforestato oltre 100 ettari agricoli con fiori amici delle api, riparte questa volta dalle città. Il progetto diventa quindi un’occasione per creare una rete fra le diverse realtà cittadine che potranno beneficiare dei nuovi semi biologici selezionati da Eataly in collaborazione con Arcoiris, con l’obiettivo di donarne almeno 10 milioni in tre anni.

Nell’Or-TO urbano di Torino Nizza Millefonti, sul piazzale davanti a Eataly Lingotto, sin dal 2019 ci sono le piante mellifere delle sementi di Bee the future: lo spazio creato da Eataly nel 2017 in sinergia con la Città di Torino e la Circoscrizione 8 per promuovere esperienze di cittadinanza attiva tramite la cura condivisa, è così protagonista centrale da ormai 3 anni di questo importante progetto per proteggere gli insetti impollinatori e di conseguenza il nostro ambiente.

Simbolicamente il 20 maggio, inoltre, sarà aperto al pubblico il Bee Garden – Il Giardino del Rispetto, punto verde vicino all’Or-TO: l’area diventa un nuovo spazio della comunità e amico delle api e degli altri insetti impollinatori, grazie a Eataly Lingotto e con il fondamentale sostegno di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo aperto a dicembre 2020 di fianco al primo Eataly. Progetto coordinato da Orti Alti e curato da Turin Garden, il Bee Garden è dedicato all’amico Andrea Paternoster, fondatore di Mieli Thun venuto a mancare tragicamente lo scorso mese, con il quale Eataly da sempre ha condiviso valori e filosofia e che ha dedicato il suo lavoro alla tutela delle api e della biodiversità.

Prossimo passo per portare Bee the Future sempre di più nella città sarà una collaborazione con il Centro Vaccinale Regionale negli spazi del Centro Commerciale Lingotto Fiere, dove, per rendere ancora più bello un luogo di grande importanza per il territorio, saranno presenti piante e coltivazioni mellifere.

E poi si proseguirà per le strade di Torino, con altri progetti a favore del verde e degli insetti impollinatori.

Ognuno, del resto, può fare la sua parte e sostenere la mission di Bee the Future in ambito urbano. A Eataly Lingotto, infatti, sono acquistabili le bustine di semi Bee the Future che si possono piantare sul proprio balcone o terrazzo: girasole, calendula, lavatera, miscuglio di millefiori e altri meravigliosi fiori amici delle api. E acquistandoli il 20 maggio sarà possibile ricevere in omaggio uno speciale vaso in edizione limitata per piantarli subito. Solo nella giornata di giovedì 20, inoltre, il 10% del valore della spesa effettuata dai clienti di Eataly in negozio e online verrà devoluto a iniziative di riforestazione urbana.

BEE THE FUTURE

Nel 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di designare il 20 maggio Giornata mondiale delle api. Nello stesso anno Eataly, Slow Food, l’azienda sementiera Arcoiris e l’Università di Palermo hanno stretto un’alleanza per creare Bee the Future, un progetto agricolo a favore delle api. Risale al 2018 il primo lancio di Bee the Future che, in meno di tre anni, attraverso gli Agricoltori Resistenti, una rete di oltre 50 produttori e agricoltori virtuosi, ha riforestato oltre 100 ettari agricoli in cinque delle principali aree italiane destinate all’agricoltura intensiva dove, a causa di metodi di coltivazione basati sull’alto rendimento dei terreni, la biodiversità e le colonie di api stanno particolarmente soffrendo.

L’emergenza non è finita e non si può trascurare l’allarme rispetto alla moria di questi preziosi insetti. Si calcola che l’87,5% delle piante spontanee a livello globale (circa 308.000 specie) dipende, almeno in parte, dall’impollinazione animale per la fecondazione. Mentre la produzione di oltre tre quarti dei principali tipi di colture alimentari a livello mondiale beneficiano dell’impollinazione degli insetti (fonte FAO).

Susa, giardino a cielo aperto con Agriflor

Domenica 16 maggio, dalle 9 alle 19, Via Palazzo di Città, nel cuore della cittadina piemontese, si trasformerà in un giardino a cielo aperto ospitando le eccellenze floreali dei migliori vivaisti piemontesi e alcune specialità dei piccoli produttori agroalimentari

SUSA SI FA “GREEN” CON LA PRIMA EDIZIONE DI AGRIFLOR

Dopo aver conquistato Torino, diventando un irrinunciabile appuntamento mensile, il mercatino di Agriflor arriva a Susa con la promessa di riempire di colori e profumi il centro della cittadina piemontese.

Saranno intorno alla trentina infatti i vivaisti e i piccoli produttori che metteranno in mostra le proprie eccellenze floreali e agroalimentari, domenica 16 maggio, dalle 9 alle 19 nella centralissima Via Palazzo di Città, per una giornata all’insegna di fiori, piante e bellezza.

Come avvenuto tutte le edizioni torinesi, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con il controllo delle temperature, ingressi scaglionati e contingentati e con la garanzia e il controllo del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

Nata da un’idea di Società Orticola del Piemonte, già organizzatrice di Flor a Torino e di numerosi eventi floreali in tutta Italia, Agriflor è un’occasione molto importante per i florovivaisti e i piccoli produttori piemontesi di mettere in mostra le proprie varietà ed eccellenze, in una situazione estremamente complessa per le loro attività a causa delle limitazioni imposte alle loro attività nell’ultimo anno e mezzo.

Saranno variegate le bellezze “floreali”, provenienti esclusivamente dal Piemonte, che si potranno ammirare e odorare girando per i banchi di Agriflor: dalle aromatiche ai bonsai, dalle rose alle peonie fino a una grande varietà di coloratissime orchidee. Un piccolo focus sarà poi dedicato alle piante di montagne, con protagonisti alcuni vivaisti della Val di Susa come, per esempio, il vivaio Piantagrane di Susa.

Un vero e proprio tripudio di colori per allietare il pubblico amante della natura e delle piante. Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà anche alcune eccellenze agroalimentari piemontesi con i prodotti tipici del nostro territorio, come i formaggi, il miele, vino, grappe e genepy, ma anche le farine e i biscotti.

Dal reale al virtuale, sempre sotto il segno dei fiori. Per scoprire il sempre più ampio e rigoglioso mondo florovivaistico di FLOR, infatti, tutti gli appassionati potranno continuare a collegarsi su eflor (www.eflor.it) la prima piattaforma floreale italiana che mette in contatto gli amanti del verde con gli esperti del settore e i florovivaisti.

Un luogo di incontro virtuale dove sarà possibile “visitare” i vivai, ammirare le foto delle piante, conoscere tutte le loro caratteristiche, scambiarsi opinioni “green”, chiedere suggerimenti e, naturalmente, acquistare fiori di ogni tipo ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni per la casa e il giardino.

Ad Agriflor aprile sarà presente un banco eflor dove poter ritirare le piante ordinate sulla piattaforma e fare quattro chiacchiere con gli organizzatori per avere suggerimenti e farsi indirizzare verso la pianta migliore per le proprie esigenze.

Organizzato da Società Orticola del Piemonte, Agriflor Susa ha ricevuto il patrocinio della Città di Susa.

A Moncalieri riapre “Casa”

Dal 14 maggio la catena di negozi di arredamento CASA ha riaperto il punto vendita di Moncalieri, che tornerà ad accogliere i suoi clienti con un look rinnovato.

CASA Moncalieri riparte con uno store concept tutto nuovo e un assortimento studiato a tre stili di tendenza. Lo scorso anno CASA Italia ha rinnovato molti punti vendita sparsi nella penisola, nell’ambito del progetto CASA 20.20, lanciato nel 2017 con il proposito di dare nuova ispirazione ai propri clienti. Il nuovo look è stato apprezzato dalla clientela italiana facendo vincere all’azienda il premio Insegna dell’Anno 2020-2021 nella categoria Articoli per la Casa. La riapertura di Moncalieri segue, nel 2021, quelle di Biella, Orvieto, Fano, Bassano del Grappa, Muggia e Gioia Tauro in un anno ricco di novità per CASA.

CASA Moncalieri
Centro Commerciale Porte di Moncalieri
Corso Savona 69
10024 Moncalieri
Su di noi
CASA è una catena di ne