Il noto medico chirurgo estetico torinese esordisce per ‘HCA Edizioni’ con il suo primo libro rivolto alle donne in cerca della parte migliore di sé. Il titolo è già Bestseller Amazon.
Un libro per imparare a crescere. Per evolvere. E diventare così la versione migliore di sé stesse. S’intitola ‘La Bellezza dell’Imperfezione’ (Health Coaching Academy Edizioni) il nuovo Bestseller Amazon, e segna il debutto di Cristina Sartorio, appassionato e stimato medico chirurgo estetico torinese, nel mondo dell’editoria.
Un manuale prezioso, sintetico ed efficace rivolto alle donne‘Per evolvere straordinariamente in quattro tappe’, come recita l’accattivante sottotitolo che fa bella mostra di sé in copertina.
Con la prefazione degli psicologi Antonio Pipio e Romina Corbara e il contributo e la revisione del giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico Maurizio Scandurra (spesso opinionista in tv a ‘Canale Italia’ e a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’), l’autrice intraprende un percorso di miglioramento che conduce il lettore a trasformare le crisi in opportunità.
Specialmente al tempo del Covid, ove anche le più semplici e comuni imperfezioni estetiche possono divenire causa e oggetto di disagio. Insegnando al lettore tutta una serie di preziose e collaudate best practices attraverso le quali riscoprire il proprio valore.
E imparare così a prendersi cura di sé, superando ostacoli e visioni limitanti, credenze depotenzianti e orizzonti che appaiono sempre a prima vista insormontabili. Un volume che scorre veloce, scritto usando il cuore come penna, in grado di coinvolgere il pubblico femminile in una lettura intensa e stimolante.
Un percorso che prende le mosse da tutta una serie di case histories in cui Cristina Sartorio ha saputo cogliere, e altresì mettere in luce, gli elementi più significativi grazie ai quali trasformare il problema del singolo in un’occasione di confronto e crescita comuni. Inclusa la malattia, spesso agente detonante potentissimo per una ricerca del proprio Sé che faccia rima con ripartenza, conquista, successo.
All’interno dell’indice trovano così spazio capitoli dedicati alle resistenze che normalmente si oppongono al cambiamento, e agli strumenti efficaci con cui abbandonarle alle proprie spalle. “Unitamente alla presentazione di acquisizione, tecniche, consigli e metodiche efficaci per apprendere come prendersi cura di sé stessi anche da soli, fra le mura domestiche. Lasciandosi così avvolgere e coinvolgere da un viaggio all’interno del miglioramento con il giusto e sano distacco dal risultato. Quali i modi per tenere a bada e sconfiggere i pensieri negativi, le diete da seguire, gli alimenti cui ricorrere e i contenuti con cui organizzare e nutrire le proprie giornate perché anch’esse portino frutto”, esordisce Cristina Sartorio, titolare di due affermati studi medici a Torino e a Santa Margherita Ligure, nonché affermata professionista italiana del benessere altresì molto attiva sui social media: perché per lei “Divulgare la consapevolezza della propria unica, irripetibile bellezza è essenziale. Una missione. L’obiettivo è parlare alle donne in primis da donna: chiamata, come tutti, a fare delle proprie criticità altrettanti punti di forza. Per svincolarsi dalle convinzioni che riducono l’accesso a felicità e benessere, e mostrare così la parte migliore di sé”, chiosa lapoliedrica autrice.
Per Maurizio Scandurra, invece, “La collaborazione nata spontaneamente da un incontro del destino con la Dottoressa Sartorio e l’amica Cristina s’inserisce nel quadro di una sinergia che pone la persona al centro di un nuovo umanesimo olistico. Ilquale, specialmente in tempo di pandemia, si fa sempre più urgente nella misura in cui anche la medicina estetica, per occuparsi al meglio di ciò che c’è fuori, s’impegna nella ricerca e costruzione di un dialogo più approfondito e costante con tutta la magia e l’emozione che si nasconde nel cuore di chi vi fa ricorso. Onorato di aver dato anch’io il mio piccolo contributo a un’opera densa di pathos narrativo e utili consigli che indica e traccia chiaramente la strada maestra per ritrovare la luce e lo smalto fuori e dentro di sé”.
‘La Bellezza dell’Imperfezione’ è disponibile in formato e-book e cartaceo su ‘Amazon’.
Fa da sfondo agli avvenimenti lo splendido territorio collinare di Vignale Monferrato dove si svolge la sua esistenza e in cui in una lussuosa villa vive la protagonista, ormai anziana e vedova, che la scrittrice ha capacita’ di far conoscere immediatamente sia fisicamente che nello spirito gia’ dalle prime pagine.
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Qualcosa nella vita di Giulia si mette a scricchiolare quando sta per compiere 49 anni e il suo sopito orologio biologico inizia di colpo a batterle il tempo. Nel bilancio della sua vita manca all’appello un figlio del quale ora sente il vuoto, e lo vuole colmare.
E’ il terzo romanzo della scrittrice inglese di origini nigeriane che -dopo aver analizzato l’infanzia nel libro di esordio, poi il legame tra padre e figlio- ora si concentra sulle dinamiche di coppia. Il libro narra di 2 coppie di colore, “ordinary people” della media borghesia nera, alle prese con le crisi di mezza età.
Questo è il resoconto della storia d’amore tra Michael e Caitlin, entrambi sposati con altre persone ma, da 25 anni, ogni primo giovedì del mese, si trovano in una sterile camera d’hotel a Coney Island. Una zattera sulla quale salgono per sfuggire all’infelicità dei loro matrimoni.
Edgar Lee Masters, nato nel Kansas nel 1869, fu avvocato, poeta e scrittore; la sua opera più famosa è l’ “Antologia di Spoon River”, libro unico nel panorama letterario mondiale.
“Il Tempo sospeso”, volume edito da Gian Giacomo della Porta Editore, accosta le riflessioni e osservazioni maturate in questi due anni di pandemia da parte della giornalista torinese Mara Martellotta alle opere pittoriche dell’artista fiorentino Andrea Granchi, già docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze e appartenente ad una famiglia di tradizioni artistiche e pittoriche.

È stato presentato con la partecipazione degli autori alla libreria torinese Belgravia in via Vicoforte 14/d mercoledì 15 dicembre.


I loro figli poi sono un capitolo a parte.
A narrare la perigliosa impresa emotiva è Johanna che torna in Norvegia dopo 30 anni di lontananza e il violento strappo dalla famiglia, che non le ha mai perdonato di aver scelto la sua strada indipendentemente da quella tracciata dal padre. Lui era un avvocato che aveva spinto la figlia a seguire la stessa carriera. Lei, studentessa di legge sposata da poco, aveva abbandonato l’affidabile marito ben visto in famiglia. Era scappata nello Utah con il suo professore di arte, Mark, insieme al quale aveva avuto un figlio, ed era diventata una pittrice di successo.
Questo romanzo, pubblicato in Italia nel 2017, ora torna alla ribalta anche grazie al film di Nanni Moretti presentato a Cannes. Il libro è ambientato in una palazzina di 3 piani vicino a Tel Aviv, in Israele. Tre i nuclei familiari benestanti e le loro storie, diverse e scandite come racconti.
Fern Britton è un’autrice televisiva inglese e i suoi romanzi, tutti ambientati in Cornovaglia, sono best seller. Non fa eccezione questo “Le figlie della Cornovaglia” che si snoda su tre piani temporali, raccontando le vite di tre donne della stessa famiglia alle prese con segreti, guerre, morti, tragedie varie ed assortite.
E’ molto più che un thriller questo romanzo di esordio della scrittrice- avvocato nata a Madrid da genitori argentini, che ha studiato alla Sorbona a Parigi e alla Columbia University a New York.
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Salvador è stato mandato in pensione prima del tempo perché affetto dai primi sintomi di una malattia neurologica che lo rendeva confuso o silenzioso di fronte agli studenti. Così si è armato di bagagli e libri –primo fra tutti il “Don Chisciotte” di Cervantes- e ha deciso di isolarsi dal resto del mondo.
Però gli ultimi 8 dei 24 conti che si sono succeduti hanno sperperato a piene mani il patrimonio, si sono rivelati dannatamente incapaci di gestire le finanze e -complici anche 2 guerre mondiali e il crollo di Wall Street- a poco a poco le fattorie sono state svendute e il disastro è stato inarrestabile. Divorzi, incompetenza e tasse ereditarie hanno inferto colpi di grazia a ripetizione. Le ali del castello sono state chiuse una dopo l’altra, dipinti e arredi preziosi venduti, treno privato e panfilo lasciati arrugginire in rovina.
La scrittrice inglese Ivy Comton-Burnett è stata maestra nel narrare e dare voce all’infelicità che cova spesso nelle famiglie; forse perché anche lei ne sapeva qualcosa.
Inverno 1957, Contea di Wexford in Irlanda, nella ricca residenza di Ballyglass House, che appartiene a una blasonata famiglia protestante, ha luogo un omicidio scabroso e inquietante. La vittima è un amico, padre Thomas Lawless prete cattolico che è stato accoltellato….ed evirato.
L’agile libretto edito dalla novarese Segni e Parole propone trentasei composizioni di questo poeta, pittore, scultore, gastronomo e designer nato a Omegna, sulla punta settentrionale del lago d’Orta. Una miscela di sensazioni, ricordi, visioni che si inseguono secondo un ordine alfabetico che non offusca l’anarchica originalità, la fantasiosa irriverenza o la malinconia struggente, spaziando dai luoghi in cui è nato a lidi più lontani anche se ,come una falena attratta dalla luce, ritorna sempre a specchiarsi nelle acque del lago d’Orta, rese cangianti dai riverberi delle luci delle albe, dei tramonti e delle notti di luna. Ci accompagna sul sentiero delle carline all’alpe Devero per poi scendere verso la sua casa di Crusinallo dove, nella notte di San Lorenzo, scruta il cielo alla ricerca delle stelle cadenti “dove la grande mano dell’universo sparge negli occhi di sognatori bambini illusioni di caramello”. Omaggia la memoria di Alda Merini che aveva un rapporto molto stretto e personale con Omegna (“Quando i poeti se ne vanno è come l’esaurirsi di una sorgente..”) e non manca di elogiare con i suoi versi in rigoroso dialetto la mitica moka, eccellente caffettiera nata nella città dove vide la luce anche Gianni Rodari, fedele compagna che elargisce il primo caffè del mattino (..”gh’è mia un ‘auta machineta…gnanca cula dal George Clooney c’la batt cula dal Bialett”). In Ode del suicidio lacustre riecheggia la stessa intensità dei versi cari del poeta ortese Augusto Mazzetti (“Oh, lago, lago, lago! Sciogliermi infine con te, per essere un giorno pescato come un antico luccio”) e il legame indissolubile con le acque del Cusio quando scrive “come piatto ciottolo, esaurita l’energia del braccio, scenderò dondolando dolcemente nella profondità ”. Cita sovente le onde, il profumo di quella terra tra lago e montagne, il fiato grigio delle brume che se ne stanno sospese a fior d’acqua in certe stagioni. Sotto l’antico tiglio ricorda riti antichi, musiche e baldorie popolari, scampoli d’infanzia mentre le primule, declinate anch’esse in dialetto omegnese, fanno ripensare al giallo del risotto alla milanese rievocandone profumo e sapore. Ogni poesia nasconde frammenti di storie, memorie vicine o lontane, narrate con parole essenziali e asciutte. Una poesia ci ricorda che ci stiamo affacciando sulla soglia dell’inverno e s’intitola Al buio nell’aria della notte. Eccola: “Ho sentito il profumo della neve. Che non è il profumo del pane appena sfornato, delle rose di maggio, della pelle di una donna, del fieno appena tagliato, dell’uva della toppia, del mio lago, del calicantus d’inverno, dell’olea fragrans d’autunno, dei narcisi di primavera, della sigaretta e del caffè del mattino, del profumo del pelo delle mie cagne bagnato, della stufa che và a legna. E’ il profumo dell’innocenza”. In poche righe svela le sue radici. Ci sono tratti della personalità di questo artista eclettico, figlio di una tradizione popolare e dei “poeti maledetti” del lago d’Orta, Ernesto Ragazzoni e Augusto Mazzetti. Onde, Ondine, Onde anomale regalano, centellinandolo come il buon vino, l’incanto delle parole, il gusto dei versi. Privarsene sarebbe uno sbaglio, un imperdonabile errore.
Diretta sulla pagina facebook @bibliomonc della Biblioteca civica Arduino