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“Il Tempo Sospeso” di Martellotta in onda su Grp televisione

Intervista all’autrice, domani, mercoledì 2/3/22 h. 18.45  su GRP TELEVISIONE e in replica giovedì 3/3/22 h. 13.45 su 114TV

“Il Tempo Sospeso”, edito da Gian Giacomo Della Porta Editore, accosta le riflessioni elaborate in questi due ultimi anni dalla giornalista Mara Martellotta (a destra nella foto) alle opere pittoriche dell’artista fiorentino Andrea Granchi, nato a Firenze nel ’47, già docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, vincitore del premio Stibbert per la pittura nel ‘71 e proveniente da una famiglia di antica tradizione artistica e nel campo del restauro.

La contemporaneità dei temi trattati, quali il cambiamento della società e dei rapporti interpersonali, la comparsa di nuove angosce e dubbi, hanno trovato un perfetto parallelismo sia nella scrittura dell’autrice, sia nella pittura di Andrea Granchi, indicando e tracciando una possibile via di ancoraggio e salvezza, in questo “tempo sospeso”, nell’arte.

“Gli scritti di Mara Martellotta – spiega il professor Pier Franco Quaglieni, che ha scritto la prefazione del libro  – ci rivelano che nel grande naufragio c’è gente che ha salvato la sua anima attraverso la cultura, l’arte e la fiducia in una vita animata da valori che sembrano appannati. Questi scritti sono destinati a testimoniare il coraggio e l’intelligenza di chi ha saputo passare attraverso il fuoco senza bruciarsi, come diceva il mio amico Mario Soldati”

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Alexandra Lapierre “Belle Greene” – Edizioni e/o- euro 19,00
L’autrice è figlia del grande scrittore francese Dominique Lapierre –filantropo e autore di libri di enorme successo tra i quali “La città della gioia”- ed è una maestra nello scrivere biografie e romanzi su grandi personaggi della storia, spesso messi un po’ da parte. Tra le sue opere più riuscite “Fanny Stevenson” e “Artemisia”.
Ora ci regala quasi 500 pagine in cui ripercorre l’incredibile vita della famosa e chiacchierata bibliotecaria afroamericana del magnate J.P Morgan; l’anima, l’ideatrice e curatrice della favolosa Morgan Library di New York, autentico tempio di sapere, erudizione e bellezza.
La sua vita è stata davvero degna di un romanzo, unica e affascinante.
Nella New York di inizi Novecento si muove la 18enne Belle che costruisce il suo glorioso futuro nascondendo un segreto indicibile. La società all’epoca è profondamente razzista e alle persone di colore concede poco-nulla. Belle sembra bianca a tutti gli effetti, in realtà discende da ex schiavi e per la legge di allora è nera. In più il padre è un famoso attivista che si vede tradito da quella figlia che rinnega le sue origini.
Belle, con la complicità di madre (abbandonata dal marito) fratelli e sorelle, si inventa una discendenza diversa. Diventa l’affascinante Belle Greene discendente dall’aristocratica famiglia van Vliet da Costa Greene e inizia l’avventura della sua ascesa ai massimi livelli. Sempre sul filo del rasoio, con il timore di venire smascherata e colta a trasgredire le leggi razziali severissime: impongono la segregazione di chi possiede anche solo una stilla di sangue nero (e tali saranno fino al 1964 con la firma del Civil Rights Act).

Belle è intelligente, colta, gran lavoratrice ed ha una passione profonda per i libri, soprattutto quelli antichi, dei quali diventa esperta conoscitrice. Dopo uno stage alla biblioteca universitaria di Princeton finisce a lavorare per il potente banchiere J.P.Morgan, che all’acume per gli affari unisce una passione da bibliofilo.
Belle diventa il suo braccio destro, imbattibile nello scovare e assicurarsi il meglio del mercato antiquario.
Il loro legame sarà profondo, anche se con qualche asperità. Il banchiere fagocita la vita di Belle, non tollera divagazioni o altri legami che non siano con lui e la biblioteca. Lei gli è devota e fedele fino al sacrificio della sua vita privata. Tra i due correrà sempre e solo un casto affetto e grande stima reciproca.

In pochi anni, con abnegazione e tenacia Belle diventa icona dell’establishment newyorkese, si impone con la sua bravura e forza in una società radicalmente maschilista; diventa direttrice della prestigiosa Morgan Library e la donna più pagata degli Stati Uniti. Non era amata da tutti e le dicerie sulla presunta «puttana nera del banchiere John Pierpont Morgan» circolavano tra gli invidiosi.
Sul versante della vita affettiva avrà una relazione importante e fuori dagli schemi con Bernard Berenson, storico e mercante d’arte nella sua fantastica villa dei Tatti sulle colline di Fiesole. Tra i due (lui era sposato) nasce una passione non solo per i libri, una fitta corrispondenza e un legame tenuto nascosto a J.P. Morgan che l’avrebbe visto come alto tradimento.

La vita però sa essere beffarda e quando Belle era ormai convinta che il suo segreto fosse ben celato, ecco invece la tragedia: il suicidio dell’adorato nipote che aveva adottato e che finì per schiantare la sua coraggiosa giovane vita contro lo spettro dell’infamia.
Belle brucerà tutte le carte che racchiudevano la sua vita e che avrebbero potuto condurre i posteri alla scoperta del suo segreto. Imponente dunque la mole delle ricerche che Alexandra Lapierre ha svolto per raccontarci così a fondo la storia di Belle Greene.

 

Rachel Cohen “Bernard Berenson. Da Boston a Firenze” -Adelphi- euro 32,00
Rachel Cohen è docente alla University of Chicago e in queste pagine ha ricostruito la biografia del controverso storico dell’arte ed esperto di Rinascimento italiano, Bernard Berenson.
Un uomo tormentato e in crisi di identità per tutta la vita, preso dal tentativo di smarcarsi dalle sue origini e di essere annoverato tra i più prestigiosi e autorevoli intellettuali dell’epoca; cosa che però si scontra con il veniale mestiere di mercante d’arte.
Era figlio di un venditore ambulante di stoviglie emigrato con la famiglia dalla Lituania a Boston; fu un brillante studente di Harvard, nonostante il forte antisemitismo dell’epoca, imperante anche in ambito accademico.
Berenson è stato uno dei maggiori esperti d’arte, soprattutto, strenuo sostenitore del Rinascimento italiano che era ancora poco apprezzato. Abilissimo autenticatore di dipinti e autore di cataloghi tra i più importanti e consultati tutt’oggi dagli addetti ai lavori.
Si occupò anche di compravendita e dovette fare i conti con il passato familiare.

Rachel Cohen -tra romanzo e saggio- ricostruisce in modo approfondito, minuziosamente e con dovizia di particolari, la vita di quest’uomo, da Boston a Firenze.
La sua cultura, i viaggi, la vita quotidiana nella meravigliosa villa “I Tatti” sulle colline di Firenze che acquistò con la moglie, ristrutturò e rese grandiosa. I suoi rapporti con i principali collezionisti e intellettuali, il suo anticonformismo di studioso disposto ad amare più donne, instaurando una sorta di matrimonio aperto con la moglie Mary, che era a sua volta traditrice seriale.
Una biografia imprescindibile se si vuole capire più a fondo questo complesso intellettuale, senza tralasciare difetti, debolezze e limiti. Una piacevole immersione nel mondo di uno dei più importanti critici d’arte e abilissimo mercante affarista, con tutta la bellezza che lo circondava, opere magnifiche, rapporti con artisti e miliardari per i quali le opere d’arte erano importantissimi beni finanziari.
Non sempre il suo rapporto con il mercato dell’arte fu limpido, perché era sedotto dalla vita agiata e dalle bellissime donne con le quali divise parti della sua vita, tra incontri semiclandestini, ampiamente noti alla consorte.
Questo dandy di profonda cultura ebbe una tormentata relazione con Belle Greene, che però non rivide più dopo il 1936 a Salisburgo.
Assistette la moglie malata fino alla sua morte nel 1945 e poi trascorse l’ultima tranche della sua lunga esistenza con Nicky, più giovane di lui di 22 anni, che descrisse come compagna ideale perché «..lavora con me, pensa con me, sente come me…», ovvero l’alchimia che non gli era riuscita con la bibliotecaria di J.P.Morgan.
Berenson morì a 94 anni nel 1959 e lasciò la villa “I Tatti”, la biblioteca e le sue collezioni all’Università di Harvard dalla quale era partita la sua incredibile vita.

 

Elizabeth Jane Howard “La ragazza giusta” -Fazi Editore- euro 20,00

L’autrice della “Saga dei Cazalet” questa volta si concentra su una storia che è commedia intrisa di ironia sullo sfondo della Londra di fine anni 70.
Protagonista è l’impacciato e timido 31enne Gavin che di mestiere fa il parrucchiere in un salone il cui proprietario è assai stizzoso e poco amato. Gavin viene da una famiglia modesta, vive ancora con i genitori e ubbidisce a una madre maniaca di ordine e controllo la cui debolezza è una passione sconfinata per i reali e persone titolate in generale.
Gavin, più che assaporare la vita, si lascia vivere, assorbito dal tranquillo tran tran quotidiano al servizio di clienti di tutti i tipi, che tra una messa in piega e una tinta si raccontano, confidano, chiedono consigli e pettinature in grado di abbellire le loro figure e perché no, anche un po’ le loro esistenze.
Oltre al lavoro Gavin ha ben poco: minimi svaghi, piatte cene con i genitori, qualche disco, libri e il tempo trascorso con il suo migliore amico Harry che è omosessuale e con molta più verve di lui. Una vita senza scossoni alla quale manca soprattutto una ragazza giusta. Trovarla non è impresa facile per Gavin, ragazzo all’antica che sogna un amore per tutta la vita; ideale difficile da concretizzare in un’epoca in cui più che l’impegno a lungo termine in voga c’ è la recente libertà dei costumi sessuali.

Poi una svolta, quando Harry riesce a trascinarlo ad una festa in un ambiente assai diverso dal suo. E’ il suo ingresso in una casa aristocratica e nella mondanità. Ad affascinare Gavin in quel mondo per lui nuovo è la padrona di casa, Jane; donna raffinata, colta, affascinante, moglie innamorata di un uomo che la fa soffrire. Joan instaura subito un feeling con il giovane parrucchiere e lo costringe a fare un gioco intrigante in cui devono svelarsi e raccontarsi a suon di battute.

Sempre alla festa incontra anche la giovanissima Minerva, ragazza bizzarra, a tratti disperata, infelice e con una fantasia inarrestabile.
E’ lei che gli si accolla, praticamente lo insegue e lo supplica di ospitarla per la notte. E qui pagine particolarmente divertenti perché Gavin vive ancora con mamma e papà e quindi la cosa scatena timori e panico. Gustatevi la scena della colazione in cui la madre di Gavin va letteralmente in visibilio quando le viene presentata Lady Minerva Munday, rampolla di ricchissima famiglia che racconta di castelli e vita ai massimi livelli. La verità è che è poco amata dai genitori e alla spasmodica ricerca di affetto….

Due donne totalmente diverse che però finiscono per coinvolgere Gavin in sviluppi che non vi anticipo. E non ci saranno solo loro all’orizzonte del cambiamento, ma anche la giovane collega apprendista Jenny, ragazza madre di grande tempra, che poco a poco si rivelerà agli occhi di Gavin…
Quale sarà quella giusta?

Agnès Poirier “Rive Gauche. Arte, passione e rinascita a Parigi 1940-1959” -Einaudi- euro 21,00

Queste pagine sono un piacevole e dotto viaggio letterario nel cuore di un’epoca eccezionale, raccontato attraverso le vite di chi l’ha vissuta e resa indimenticabile. E’ il frutto di anni di ricerche della giornalista francese Agnès Poirier attraverso diari, cronache e scritti dei diretti interessati; non un romanzo -anche se come tale può essere letto- in realtà tutto è rigorosamente documentato ed avvenuto davvero.
Ricostruisce idee, correnti di pensiero, vite e amori di artisti e intellettuali che, nel dopoguerra, seduti in mitici caffè e bistrot, trasformarono Parigi nella capitale d’Europa.

La Rive Gauche Parigina con la Sorbona, Les Deux Magot e il Café de Flore dove bere, fumare, dialogare ed esprimere idee, l’hotel La Louisiane: tutti luoghi avvolti da un alone leggendario.
Qui tra gli anni Quaranta e Cinquanta hanno assistito all’orrore della guerra e dell’occupazione tedesca artisti e intellettuali che hanno creato, pensato, combattuto, vissuto e amato, partecipando alla rinascita di una città ferita.

A fare la parte dei leoni fin dal 1939 sono soprattutto Jean Paul Sartre e Simone De Beauvoir che in quegli anni si destreggiarono tra insegnamento, fascino esercitato sui loro studenti e relazioni aperte con vari amanti e pretendenti. Furono motore importante della febbrile rinascita della cultura parigina dopo la liberazione dall’occupazione nazista. Una nuova ventata di idee e un modo inedito di vivere i rapporti affettivi e sessuali.
Poi c’è la storia importante del direttore del Museo del Louvre, Jacques Jaujard, che con lungimiranza comprese l’imminente arrivo dei tedeschi e iniziò ad orchestrare l’esodo delle principali opere. Le farà nascondere in castelli e cantine sparsi in tutto il paese, lasciando ai tedeschi lo smacco di un museo quasi vuoto.

Questi solo alcuni spunti del libro che narra molto di più, grazie alla curiosità di Agnès Poirier che, con cura certosina, è andata alla ricerca di ciò che i protagonisti di quell’epoca fumavano, mangiavano, bevevano, come si vestivano e con che penne scrivevano. Una ricerca che li rende più vivi che mai e penetra nelle pieghe più nascoste delle loro esistenze.
Tra i tanti personaggi raccontati nel libro anche Juliette Greco e le famose libraie Sylvia Beach e Adrìenne Monnier della storica “Shakespeare and Company”, ritrovo di artisti europei di avanguardia ed espatriati americani negli anni Venti.

Il fascino dell’imperfezione

Venerdì 25 febbraio 2022

Tiziana Bonomo e Domenico Quirico presentano

IL FASCINO DELL’IMPERFEZIONE

Moncalieri, ore 17,30

Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31

Pagina facebook della Biblioteca @bibliomonc

 

Il fascino dell’imperfezione. Dialoghi con Domenico Quirico è il suggestivo titolo del volume che Tiziana Bonomo ha voluto dedicare all’inviato di guerra de La Stampa, al suo lungo percorso come appassionato testimone dell’odissea del mondo contemporaneo tra scrittura, guerra, migrazione, dolore. Bonomo e Quirico intervengono il 25 febbraio alle 17,30 alla biblioteca civica di Moncalieri, per presentarlo insieme. Attraverso i documenti, le fotografie e soprattutto le parole vive raccolte dall’autrice, il libro cerca di svelare la percezione originale di un narratore del nostro tempo, restituendo la sua testimonianza vissuta in drammatica presa diretta sugli avvenimenti storici più rilevanti degli ultimi trent’anni. A moderare l’incontro ci sarà l’assessore alla Cultura Laura Pompeo. L’appuntamento è in biblioteca alle 17,30, con ingresso libero fino ad esaurimento posti (e diretta facebook).

Il libro è strutturato su 5 conversazioni tra l’autrice e il reporter che costituiscono un unico intenso dialogo – commenta l’assessore Laura Pompeo – Uno spaccato di umanità e passione civile, in fecondo contatto con quell’affascinante zona di imperfezione che costituisce la cifra più profonda delle vicende umane e storiche di cui Quirico è stato testimone”.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Ken Follet “Per niente al mondo” -Mondadori- euro 27,00

Lo scrittore gallese Ken Follet, imbastisce una ricca trama intorno a temi nevralgici della contemporaneità: terrorismo e conflitti tra superpotenze che preludono a un disastro nucleare.
Pauline Green è la prima presidente donna degli Stati Uniti, repubblicana tendente alla saggezza e alla moderazione. Si trova a dover gestire una crisi di portata mondiale e, in parallelo, anche qualche problema familiare; a partire dalla figlia Pippa in piena ribellione adolescenziale mentre il matrimonio dei genitori si sta sfaldando.
Poi ci sono questioni politiche interne, come l’antagonismo becero dell’avversario nel suo stesso partito, il guerrafondaio James Moore, che corre per la Casa Bianca. La mette costantemente alle strette e vorrebbe cancellare la Cina con una pioggia di bombe atomiche. In più, il vicepresidente di 60 anni ha perso la testa per una 16enne e rischia di trascinare la presidenza nello scandalo.

Ma fin qui i problemi sono tutto sommato gestibili. Il peggio invece avviene sullo scacchiere mondiale, dove il terrorismo è il nemico da stanare, e per questo agisce una variegata rete di spie. Tamara è una 30enne abile e affascinante che parla l’arabo; dal quartiere generale della Cia di Langley viene assegnata alla stazione di N’Djamena, sulle tracce dello spietato leader dello Stato Islamico del Grande Sahhara (Sigs), ovvero un califfato come l’Isis che nel deserto nasconde basi operative di jihadisti.
Lo stesso compito di Samara è stato affidato all’agente dello spionaggio francese, Tab, giovane di ascendenza algerina e con il padre petroliere.
Altro agente della Cia sotto copertura è il coraggiosissimo libanese Abdul che dà la caccia ai terroristi per vendicare la morte della sorellina dilaniata da una bomba. Qualunque sia la molla che lo muove, Abdul è spericolato, determinato e letale. La sua dolcezza emerge solo nell’incontro e nel salvataggio di una vedova con figlio in fuga dal deserto e preda di trafficanti di esseri umani.

A questo già ricco parterre si aggiungono il presidente dittatore del Ciad con sogni di potenza e grandezza pericolosi; il leader nordcoreano Kang U-Jung che affama il popolo e si fa forza del suo arsenale nucleare per ricattare i padrini cinesi. Ci sono tutti gli estremi per trovarsi sull’orlo del baratro di una possibile guerra nucleare tra superpotenze ….e vedremo come se la caverà Pauline Green.

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Namwali Serpell “Capelli lacrime e zanzare” -Fazi- euro 18,50

L’autrice di questa monumentale saga è nata in Zambia, emigrata da bambina in America, oggi insegna all’Università di Harward; questo è il suo primo romanzo col quale ha vinto prestigiosi premi e l’ha collocata tra i migliori scrittori africani under 40.
E’ la storia di 3 generazioni nello Zambia, tra 1904 e 2023, dall’epoca coloniale al futuro prossimo: narra di lavoro, fatiche, fallimenti, successi, amori, errori e lutti.
Oltre 800 pagine divise in 9 capitoli principali con al centro le vicende di 3 famiglie; una nera, una bianca e una mista. Di fatto il romanzo è la storia di un paese, lo Zambia, affacciato sulle cascate Vittoria, e la narrazione inizia con l’arrivo di un uomo bianco.

E’ l’esploratore Percy M. Clark che nel 1904 raggiunge le cascate Vittoria e ne è stregato. Si ferma all’Old Drift, piccolo insediamento coloniale alle prese con zanzare e malaria che falcidiano vittime a tutto spiano. Percy è di fatto un pioniere, e lì si stabilisce, convinto che essendo arrivato per primo troverà grandi opportunità. Però non è certo una vita facile e il tasso di mortalità è altissimo. Il posto viene ribattezzato Deadrock -la roccia della morte- e, tra un funerale e l’altro, il becchino è selezionato tra i sopravvissuti.
Percy è un personaggio irresistibile. Ha la passione della fotografia, ed è uno dei primi pionieri ad attraversare lo Zambesi, noleggiando piroghe e portatori, combattendo contro mille avversità. La sua storia ha i toni dell’avventura, dei disastri, della fama e dei commerci, della cristianità e della colonizzazione.

Poi ci si sposta In Italia, in Piemonte, dove Giacomo Gavuzzi, figlio del primo barman del Victoria Falls hotel, in piena epoca fascista, mette incinta una cameriera, Adriana, … e si dilegua. Da quel fattaccio nasce Sibilla, il cui corpo è completamente ricoperto di peli.
Di qui in avanti il romanzo scorre tra storiografia, vicende private, personaggi fantastici -come un’altra protagonista coperta da una cascata di lacrime- in un susseguirsi di incroci di razze, metafore, colori, toni a tratti fiabeschi e pagine sorprendenti.
Si arriva, infine, a un futuristico 2023 che la scrittrice immagina con meraviglie scientifiche che scivolano nella fantascienza; tra microdroni, afronauti e sorveglianza di massa, grazie a microchip impiantati sotto l’epidermide.

Guillame Musso “La sconosciuta della Senna” -La nave di Teseo- euro 20,00
Ha fatto ancora una volta centro questo scrittore francese tra i più letti, tradotto in 42 lingue e col vanto di circa 35 milioni di copie vendute.
La storia è ambientata in una Parigi grigia e sporca in cui imperversano i Gilet Gialli,, con la loro guerriglia urbana partita dalla miseria delle banlieau e dilagata nelle lussuose vie del centro.
Protagonista è la poliziotta che non dorme mai, abusa di sonniferi e cibo spazzatura, fermamente single e in rotta con il suo capo. E’ Roxane MontChrestien che per punizione viene relegata nello strano Bureau des Affaires non Conventionelles, preposto a indagini con risvolti “soprannaturali” e diretto dal poliziotto Marc Bataille, che si trova in coma all’ospedale dopo una caduta dalle scale.

Ed ecco il caso misterioso di cui Roxane si occupa: nella Senna viene ritrovata una giovane donna nuda. Ha lunghissimi capelli biondi, indossa solo uno strano orologio, un braccialetto, e dei tatuaggi.
E’ in piena amnesia, non ricorda il suo nome, tantomeno come sia finita in acqua e in quelle condizioni. Pare sia scappata da un reparto psichiatrico. Ma il mistero si accentua poiché risulta che il suo Dna corrisponde a quello di una famosa pianista: Milena Bergman, morta oltre un anno prima in un disastro aereo. Il volo Air France 229 partito da Buenos Aires era precipitato nel tratto di mare tra Tenerife e Madera; bilancio tragico di 178 vittime, nessun superstite, recuperati 121 corpi compreso quello di Milena.

La trama poi si fa ancora più intrigante con i misteri che riguardano il passato di Marc Bataille, quelli che avvolgono suo figlio Raphaël, romanziere di successo che stava per sposare la pianista morta; a cui si aggiungono inquietanti personaggi travestiti da seguaci di Dioniso e pronti a uccidere…..

 

Alessandro Martini – Maurizio Francesconi “La moda della vacanza. Luoghi e storie 1860-1939” -Einaudi- euro 34,00

Alessandro Martini -docente di architettura- e Maurizio Francesconi -di semiotica della moda-hanno unito le forze e scritto questo saggio che è una guida storica del viaggio, circoscritta a un preciso periodo. Hanno ricostruito storie di villeggiatura tra Ottocento e Novecento, il significato delle vacanze nel passato, i luoghi prescelti, i mezzi per raggiungerli, le classi sociali che potevano permetterselo.
Risultato è l’affascinante intreccio di notizie accurate e immagini dell’epoca che ben raccontano visivamente il fascino di qualcosa che non c’è più, ma è stato antesignano dell’oggi che conosciamo.
Si sono concentrati sugli albori della moda della vacanza, gli anni d’oro che preludono al turismo in senso moderno. Tutto inizia quando decade l’abitudine di trascorre le pause vacanziere nelle case di proprietà e si scelgono invece i grandi hotel.
Fondamentale è il denaro che si è disposti a spendere. Negli alberghi stellati e nei ristoranti di lusso convergono personaggi che danno vita ad un nuovo modo di trascorrere le vacanze, secondo canoni stilistici ben precisi. A usufruire di queste vacanze altolocate è soprattutto l’aristocrazia e un ristretto numero di persone che possono permetterselo: alta borghesia, industriali, personaggi della finanza e professionisti. Ma anche artisti come poeti, scrittori, musicisti e pittori; poi diplomatici, dandy e un nutrito seguito di giocatori d’azzardo, avventurieri assortiti e spie.
Di conseguenza, architettura, moda (per esempio negli anni Venti il costume da bagno è un capo nuovo espressamente inventato per la spiaggia) e luoghi, si plasmano in base alle nuove esigenze. Prendono vita città balneari specifiche, villes d’eaux termali, con nuovi servizi e strutture che gli autori raccontano in un ricco excursus attraverso vari paesi europei, a partire dall’inglese Bath che diventa la regina delle Spa.
Un viaggio tra laghi, montagne, mare: Costa Azzurra, lido di Venezia, mare toscano, Riviera ligure e romagnola, Capri e la costiera amalfitana, mete Mitteleuropee, e altre affascinanti destinazioni.
Pagine che a tratti si leggono col gusto con cui si sfoglierebbero i tabloid scandalistici di inizio Novecento, densi di aneddoti gustosi e divertenti. Tra i cambiamenti più significativi legati alle vacanze ripercorriamo come a St. Moritz, negli anni Venti, le donne abbandonarono le gonne per poter praticare gli sport invernali e così gli stilisti crearono le prime tute da sci.
Decisamente affascinanti anche le pagine che ricostruiscono la moda della scoperta dell’Oriente, la ricerca di nuovi orizzonti, di avventure dal sapore esotico, ma anche interessi economici, religiosi e archeologici. Viaggerete in Asia attraverso le pagine di scrittori che del viaggio hanno fatto la principale cifra dei loro libri, come Evelyn Waugh e W.S. Maugham.

“Un libro tante scuole” seconda edizione

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Più di 6mila studenti italiani si cimenteranno, quest’anno, su “L’isola di Arturo” di Elsa Morante

Promotore il “Salone Internazionale del Libro” di Torino, in collaborazione con il “Ministero dell’Istruzione” (main partner  “Intesa San Paolo” con il sostegno dell’“Associazione delle Fondazioni di origini bancaria del Piemonte” e la partecipazione di “Chora Media”), prende il via fra febbraio e marzo di quest’anno la seconda edizione di “Un libro tante scuole”, progetto nazionale di “lettura condivisa” che riunisce attorno ad un romanzo best seller studentesse e studenti da tutta Italia. Dopo il successo della prima edizione nel 2021, dedicata a “La Peste” di Albert Camus, la seconda edizione del progetto vedrà arrivare a marzo sui banchi di scuola un grande classico della narrativa italiana, con la collaborazione della casa editrice “Einaudi”: “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, vincitore del “Premio Strega” nel 1957 e sicuramente tra i romanzi più importanti del secondo Novecento. Il romanzo, che costruisce un fitto dialogo tra l’uomo e il paesaggio, “intreccia – dicono gli organizzatori – due poli insieme concettuali e narrativi, riuscendo a parlare a un pubblico di giovani e adulti: da una parte Arturo e il suo sguardo di ragazzino su ciò che lo circonda, dall’altra un’isola selvaggia in cui la natura detta i tempi delle esperienze di crescita, facendo diventare l’esplorazione uno strumento privilegiato di formazione”. E i numeri confermano l’asserzione. “L’isola di Arturo” in questa edizione speciale (ancora unavolta affidata, per cover ed impostazione grafica, a Riccardo Falcinelli, fra i più calebri art director italiani) raggiungerà infatti più di 6mila studentesse e studenti in tutta Italia, che riceveranno il libro gratuitamente. Il volume entra così a fare parte della “Biblioteca del Salone” e la sua scelta  vuole essere anche un modo per celebrare “Procida Capitale Italiana della Cultura” nel 2022. Il progetto, inoltre, prevede l’“arruolamento” di autrici e autori d’eccezione che accompagneranno ragazze e ragazzi, ma anche il pubblico più adulto, alla lettura del libro della Morante, grazie a lezioni e interventi audio del podcast in sei puntate “Il Salone presenta Elsa Morante”, realizzato in collaborazione con “Chora Media”, scaricabile su SalTo+ e sulle principali piattaforme di streaming gratuite a partire da marzo. Interverranno: la giornalista e scrittrice Angela Bubba, la vincitrice “Premio Campiello 2021” ( con “L’Acqua del lago non è mai dolce”, per “Bompiani”) Giulia Caminito  con Giuliana Zagra, responsabile dell’ “Archivio Elsa Morante” alla “Biblioteca Nazionale Centrale” di Roma, la scrittrice Antonella Lattanzi, lo psicoanalista attento alla poesia e alla letteratura Vittorio Lingiardi, la scrittrice Valeria Parrella ( che con “Almarina” è stata finalista al “Premio Strega 2020” e che oltre al podcast terrà anche una video lezione registrata, il filosofo e storico della biologia Telmo Pievani. Ogni ospite si concentrerà su un aspetto della poetica e delle tematiche di Elsa Morante, fornendo una propria chiave di lettura e un approccio specifico all’opera. E ancora. Dopo il viaggio virtuale alla scoperta della Morante, autrici e autori incontreranno dal vivo studentesse e studenti delle scuole nelle diverse sedi delle “Gallerie d’Italia”, i Musei di “Intesa Sanpaolo” a Milano, Napoli, Vicenza e Torino. Il programma con il dettaglio degli incontri sarà comunicato nel mese di marzo sul sito www.salonelibro.it .

Per rendere visibile il lavoro delle classi sul romanzo e permettere lo scambio e la condivisione, studenti e docenti pubblicheranno poi scritti e recensioni sul Bookblog del Salone, lo spazio di racconto condiviso che il Salone mette a disposizione dei ragazzi e delle scuole, nell’apposita area dedicata al progetto, dove sono già presenti i tanti contributi su “La peste” di Albert Camus. Il momento conclusivo del grande percorso di lettura de “L’isola di Arturo” sarà alla “XXXIV Edizione del Salone del Libro”, con un appuntamento corale aperto a tutte le ragazze e i ragazzi coinvolti nel progetto, in cui saranno chiamati a parlare ospiti da sempre legati alle opere di Elsa Morante.

Per aderire a “Un libro tante scuole”, le scuole devono candidarsi sulla piattaforma SalTo+Infowww.salonelibro.it.

g.m.

Nelle foto:

–         Giulia Caminito

–         Cover edizione speciale “L’isola di Arturo”

–         Valeria Parrella

“Storytelling di volontariato”, storie di umanità

Volontariato e umanità emergono nel volume  a cura di Marco Bani ( Vol.To Torino) e Stefania Iacono (Cesvol Umbria)

Volontariato e umanità costituiscono un binomio inscindibile. A riprova della stretta connessione di questi due aspetti, riflesso uno dell’altro, è sicuramente il volume pubblicato nel 2019 nella collana “Incontri” dal titolo “Storytelling di volontariato”, e presentato al Salone del Libro, che racchiude testimonianze preziose raccolte da Marco Bani ( membro del Consiglio direttivo del Centro Servizi per il Volontariato di Torino Vol.To, con delega alla Comunicazione) e da Stefania Iacono ( dipendente del Centro Servizi per il Volontariato di Perugia CESVOL).
L’incontro tra queste due realtà è avvenuto per caso nel 2018 al Salone Internazionale del Libro di Torino durante la presentazione della collana “I quaderni del Volontariato” che il Cesvol Perugia già editava dal lontano 2006.
“È nata una sfida – spiega Marco Bani – rivolta a far conoscere a più persone possibili il mondo del volontariato, in quanto ancora si sa troppo poco delle mille opere che compiono persone di buona volontà quali sono i volontari.
L’aspetto fondamentale del volontariato consiste, infatti, proprio nella dedizione, nella dolcezza e nella gratuità con cui le persone dedicano il loro tempo, che diventa prezioso per i soggetti più bisognosi, ben coscienti che il dono di sé rivolto agli altri rappresenta un arricchimento per la propria vita”.
“In questo volume – aggiunge il consigliere Marco Bani – è stato chiesto ai volontari di raccontare la propria esperienza e le motivazioni che li hanno spinti a intraprendere questo cammino, le difficoltà e le gioie legate a questa esperienza umanamente molto arricchente.
Esistono alcune parole chiave che contraddistinguono l’anima del volontariato, il non rendere mai il dolore “egoistico”, fine a se stesso, chiuso dentro ognuno di noi, quanto piuttosto il considerarlo come un’esperienza da condividere, perché solo nella condivisione può essere alleggerito e diventare più comprensibile.
Amore, accoglienza, gioia, speranza e dono sono alcuni dei termini intorno ai quali ruota l’esperienza del volontariato, che può essere inteso come una missione che arricchisce umanamente i volontari e coloro che da loro sono aiutati, ma richiede nel contempo preparazione, serietà e consapevolezza dell’impegno preso”.
Sono tante le storie di volontariato che trovano spazio nella narrazione di questo volume davvero unico. Nessuna risulta più importante di un’altra, tutte sono egualmente preziose, come quella delle volontarie dell’Associazione Cuore di Maglia, rappresentate da nonne, mamme e donne che amano sferruzzare piccoli e morbidi lavori per le minuscole creature che riposano nelle culle termiche nei reparti di Terapia Intensiva neonatale; altre storie sono quelle delle volontarie del CISOM di Perugia, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, che opera per portare soccorso alle persone in stato di necessità, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, e quelle dei volontari impegnati nella sensibilizzazione e nel sostegno ai bambini e ragazzi con disturbi specifici nell’apprendimento e alle loro famiglie.
Spesso le storie dei volontari si tramutano da dono in restituzione, come nel caso della donna ammalatasi di tumore in giovane età, che è stata invitata a entrare a far parte di un’associazione di donne che condividono insieme gioie e dolori all’interno dell’Associazione stessa, dimostrando che dalla propria precarietà e da simili momenti di difficoltà può scaturire una grande ricchezza.

Mara Martellotta

“La passione del vivere” con Pavese e Fenoglio

 

Saranno Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, dopo Dante e Shakespeare, i protagonisti del nuovo percorso di social reading per le scuole italiane

Dal 21 febbraio al 3 aprile

Un vero e proprio viaggio nella letteratura novecentesca patrocinato dal Ministero dell’Istruzione e realizzato attraverso la formula del “social reading”, pratica di lettura condivisa attraverso cui gli utenti, in questo caso ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di tutta Italia, potranno leggere insieme – tramite smartphone o tablet – un testo, commentarlo e discuterne secondo le dinamiche di interazione e comunicazione tipiche dei social network. Dal 21 febbraio (con l’inizio del secondo quadrimestre) al 3 aprile prossimi, il percorso di lettura sarà dedicato a “La passione di vivere – Giovani, donne e territori”nelle opere di due dei maggiori scrittori italiani del nostro Novecento, Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 1908 – Torino, 1950) e Beppe Fenoglio (Alba, 1922 – Torino, 1963), di cui quest’anno ricorre, fra l’altro, il centenario della nascita. Promosso da “CRC Innova” in collaborazione con “Pearson”, casa editrice leader nel settore educational, con la “Fondazione Cesare Pavese” e il “Centro Studi Beppe Fenoglio” supportati dalla start up innovativa “Betwyll”, ideatrice del metodo di lettura condivisa, il nuovo progetto – sulla base dell’esperienza maturata l’anno scorso che vide al centro del percorso didattico e con grande partecipazione da parte degli studenti, Dante e Shakespeare – vuole avvicinare i giovani a Pavese e Fenoglio attraverso una selezione di testi che “esalta – dicono gli organizzatori – gli aspetti vitali e meno consueti dei due autori, spesso poco evidenziati e valorizzati, ma quanto mai vicini alla quotidianità e alle problematiche dei ragazzi di oggi”. Per Pavese, brani tratti da “La luna e i falò”, “Tra donne sole” e “Il diavolo sulle colline”; per Fenoglio, tra gli altri, i racconti“La sposa bambina”, “Pioggia e la sposa”, “Nove lune”. L’“App Pearson Social Reading”, gratuita e scaricabile su smartphonee tablet, permetterà così agli studenti e ai loro insegnanti di confrontarsi e dialogare tra loro, partendo dai testi degli autori che più svelano il mondo e l’epoca storica in cui hanno vissuto. Pavese e Fenoglio – pur con vite ed esperienze diverse – hanno infatti condiviso significativi elementi biografici, che verranno ricostruiti durante il social reading: entrambi sono figli dello stesso territorio, le amatissime Langhe; hanno vissuto le atrocità della Seconda Guerra Mondiale e i duri anni della Resistenza contro il Nazifascismo; hanno descritto, nelle loro opere, le donne e i giovani del loro tempo e, infine, hanno concluso a Torino la loro esistenza. Saranno quindi le donne e i giovani descritti da Fenoglio e Pavese i protagonisti del percorso di lettura di quest’anno, in una cornice che fa da fil rouge alle narrazioni: il territorio piemontese e in particolare quella genitrice terra di Langa, dai due profondamente radicata nella mente, nella ruvidità dell’espressione, di cuore e d’anima. Gli studenti potranno accedere al social reading su invito del proprio docente, tramite l’App che “li condurrà in un ambiente sicuro e protetto”. Per gli insegnanti, invece, “Pearson” propone più momenti di formazione e assistenza attraverso webinar e tavole rotonde online. Non solo, ma prima dell’inizio del percorso è prevista una lezione speciale per approfondire le chiavi di lettura e avvicinamento proposte nel corso del progetto: “Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Tra tradizione e innovazione”, con interventi di Bianca Roagna, direttrice del “Centro Studi Fenoglio” e di Pierluigi Vaccaneo, Direttore della “Fondazione Cesare Pavese”. Il percorso si concluderà con un incontro finale tra lettrici e lettori, ad Alba a inizio giugno, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario fenogliano: l’“approdo ideale di un viaggio tra le opere di due grandi autori della nostra letteratura contemporanea”.

Per info: “Centro Studi Beppe Fenoglio”,piazza Pietro Rossetti 2, Alba (Cn), tel. 0173/384623 o www.centrostudibeppefenoglio.it ; “Fondazione Cesare Pavese”, piazza Confraternita 1, Santo Stefano Belbo (Cn), tel. 0141/840894 o www.fondazionecesarepavese.it

g.m.

Nelle foto:

–         Beppe Fenoglio

–         Cesare Pavese

Ivrea Capitale del Libro, il plauso della Regione

«La notizia dell’assegnazione ad Ivrea di Città Capitale del Libro deve riempire di orgoglio non soltanto la comunità eporediese ma tutti i piemontesi, un riconoscimento che premia la cultura umanistica del lavoro nella terra di Adriano Olivetti, un imprenditore ispirato dalla lettura e dallo studio in cui tutti gli italiani si riconoscono nel segno del lavoro e dell’ingegno. Con Ivrea il Piemonte diventa a tutti gli effetti un territorio Faro nel campo della Cultura».

Così il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Turismo e Commercio Vittoria Poggio dopo l’assegnazione a Ivrea di Capitale Italiana del Libro 2022.

«La Regione – hanno sottolineato il Presidente e l’Assessore – ha sempre creduto nella candidatura nazionale della città, ed è oggi più che mai al fianco dell’amministrazione che si aggiunge a Torino e al Piemonte come territorio trainante nel campo librario e della lettura».

Ivrea è la Capitale italiana del libro 2022

Ivrea è la Capitale italiana del libro 2022. L’annuncio è stato dato oggi pomeriggio dal Ministro della cultura Dario Franceschini in diretta streaming, su indicazione della Commissione composta da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio, Valentina Sonzini, e presieduta da Marino Sinibaldi. Ivrea è risultata la migliore candidatura tra le sedici che sono state presentate, di cui otto giunte in finale.

 

Un traguardo importante che segna l’avvio di una nuova fase per la Città che potrà aggiungere un significativo tassello alla sua storia millenaria: da prima capitale d’Italia con Re Arduino, fino a divenire capitale della tecnologia, dell’innovazione e laboratorio di futuro grazie alla straordinaria esperienza di Camillo e Adriano Olivetti.

 

La visione comunitaria che ha caratterizzato il periodo olivettiano è stato il tema scelto per il dossier di candidatura, che ha coinvolto nella sua elaborazione oltre 50 persone e 7 community del mondo del libro. Inevitabile il richiamo a un oggetto-simbolo: la Lettera 22, la mitica macchina da scrivere portatile ideata dalla Olivetti, divenuta un’icona mondiale.

 

Stefano Sertoli, Sindaco di Ivrea: “Siamo davvero felici di questo riconoscimento, frutto di un grande lavoro, in cui abbiamo profondamente creduto. Ivrea potrà condividere con tutta Italia lo straordinario patrimonio culturale che custodisce ed essere per un anno intero il palcoscenico di tutto ciò che ruota intorno al mondo dei libri. Aspettiamo qui i lettori, gli scrittori, gli editori, i librai per creare insieme il Manifesto per il futuro del libro e dare vita a un anno che faccia davvero diventare la lettura patrimonio collettivo. Il mio grazie va a tutti coloro che ci hanno sostenuto, dai cittadini agli addetti ai lavori fino ai partner pubblici e privati”.

 

Costanza Casali, Assessore alla Cultura di Ivrea: “Ivrea Capitale del libro è un bellissimo successo e sono felice che la mia città possa fregiarsi di questo titolo così prestigioso. Ho sempre cercato di tenere fisso davanti a me l’obiettivo, per quanto ambizioso fosse, mettendoci il cuore. Il gruppo di lavoro, che ringrazio, non si è mai perso d’animo. La prima soddisfazione l’abbiamo avuta pochi giorni fa nell’audizione con la Commissione, che ha elogiato il nostro lavoro, i progetti contenuti e l’entusiasmo che si respirava intorno alla candidatura. Un grazie speciale va a tutto il mondo Olivetti, che si è messo a disposizione per questo progetto. Adesso non abbiamo un minuto da perdere perché l’anno è già incominciato. Ci metteremo al lavoro sin da subito con il team che ha realizzato la candidatura per partire quanto prima con il programma presentato nel dossier”.

 

Paolo Verri, coordinatore probono della candidatura: “Ho accolto l’invito di lavorare a questo progetto perché amo Ivrea e sono legato profondamente alla cultura olivettiana. Credo che sia importante mettere a disposizione le proprie competenze per il futuro dei territori, per questo ho accettato l’incarico portando le mie esperienze di direttore del Salone del Libro, di responsabile della comunicazione dell’AIE e di direttore di Matera 2019. Ora, con questo titolo, credo che Ivrea abbia una chance importante, che deve giocarsi al meglio realizzando un programma che a partire dal libro possa creare un volano di attrattività culturale e turistica per l’intero territorio”.

 

Ivrea, la romana Eporedia, centro nevralgico del Canavese, è attraversata dal fiume Dora Baltea, proveniente dalla vicina Valle d’Aosta, e circondata da un Anfiteatro Morenico, fra i più noti e meglio conservati al mondo, tra le cui colline sono incastonati cinque piccoli laghi.

Prima capitale del Regno d’Italia con Re Arduino nel 1002 d.C., la Città mantiene tuttora le tracce del suo passato antico evocato, nella parte più alta della Città, dal Castello “dalle rosse torri”, dal Duomo di Santa Maria Assunta e dal Palazzo del Vescovado, un passato che si respira per le vie del centro storico e in molti palazzi della Città.

Ivrea è celebre in tutto il mondo per il suo Storico carnevale, che culmina con la spettacolare battaglia delle arance. Una festa antica e coinvolgente, con sentite e radicate tradizioni, a cui tutta la Città partecipa ripercorrendone la storia e i rituali attraverso i personaggi della Mugnaia, del Generale e le altre tantissime figure che prendono parte alla manifestazione.

Nei primi decenni del Novecento la Città è stata investita da un processo industriale che ha raggiunto l’apice con l’Olivetti e il progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti. Riconoscibile nel tessuto urbano, la città industriale è stata progettata dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento. “Ivrea città industriale del XX secolo” è iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2018.

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria


Francesca Diotallevi
  “Le stanze buie”    -Neri Pozza-    euro 18,00

Questo è il libro di esordio della giovane scrittrice milanese, pubblicato nel 2013 ed ora riproposto in una versione parecchio rivista. Una coinvolgente storia, abilmente orchestrata tra toni gotici e opere classiche, con misteri ingarbugliati, un passato doloroso tenuto nascosto, destini tragici che si incrociano….e tantissimo altro in una lettura affascinante scandita da colpi di scena che vi incolleranno alle pagine.

Il racconto inizia a Torino nel 1904 con la vendita all’asta del ricco mobilio “della casa stregata”. Tra gli oggetti c’è un carillon che viene strapagato da un anziano «..un uomo che sta cercando di rimettere insieme i frammenti di un passato che, come sassi nelle tasche di un suicida, pesano da troppi anni sulla sua coscienza».

E’ l’avvio di un viaggio a ritroso nel tempo, protagonista VittorioFubini (l’anziano dell’asta) che narra a partire dal suo arrivo a Neive nel 1864.

A 39 anni era partito da Torino per andare al funerale di uno zio che non aveva mai conosciuto ma che nel testamento gli aveva riservato un lascito preciso. Assumere al suo posto l’incarico di maggiordomo nella villa di campagna dei conti Flores.

Tutto si svolge nella loro maestosa villa, gravata da un clima d’inquietudine, piena di scricchiolii e strane atmosfere che aleggiano, episodi che sembrano inspiegabili, stanze chiuse a chiave e proibite.

Nell’augusta magione, trasandata e umida come una cripta, vive il burbero padrone; il conte Amedeo Flores, dedito alle sue vigne, uomo severo che presto scopriremo profondamente tormentato e incline a cadute alcoliche ed irose.

La giovane moglie Lucilla: eterea, bellissima e delicata, anticonformista, annunciata dal suo inconfondibile profumo, misteriosa, sola e infelice. E’ totalmente devota alla piccola figlia Nora: vivace, intelligente, ma forse malata, sicuramente nottambula.

Intorno a loro si muovono una vecchia domestica nume tutelare di oscuri segreti e un cameriere geloso di Vittorio e dalla doppia faccia.

Suo malgrado il nuovo maggiordomo si troverà a scavare nel passato di quella famiglia, catapultato in storie di rapporti troppo ossessivi tra fratelli, e scoprirà che dietro la porta della stanza che deve restare sempre chiusa si è consumata una storia d’amore e morte……

Preparatevi davvero a conoscere destini unici e tragici in un gioco di rimandi tra passato e presente che sfiora i migliori romanzi gotici.  

Anne Griffin  “Ancora in ascolto”    -Blu Atlantide-   euro  18,50

Storia affascinante che ha per protagonista la giovane JeanieMasterson, dotata dello straordinario potere di sentire le voci dei morti arrivati da poco nell’agenzia di pompe funebri di famiglia. Dono o condanna, eredità del padre, che sta per ritirarsi dal lavoro e lasciare a lei la gestione dell’attività.

Siamo nell’affascinante campagna irlandese e la storia non è per niente cupa come potreste pensare di primo acchito.

Si intrecciano i sentimenti di Jeanie, la sua storia personale oscillante tra un amore rimpianto e uno non pienamente vissuto. Poi c’è la sua straordinaria facoltà di raccogliere le voci dei morti e riferire i messaggi che questi vorrebbero mandare ai loro cari, oppure pronta ad esaudire i loro ultimi desideri.

La giovane tende a farsi condizionare dalle decisioni della famiglia e un po’ anche dai morti di cui raccoglie lasciti e pensieri.

E’ un libro decisamente particolare e delicato, che non scivola in banalità o aspetti scontati. Piuttosto racconta di una ragazza sospesa tra un ferreo senso del dovere verso il padre; ma anche un forte senso di responsabilità nei confronti di chi non c’è più e di cui lei resta l’ultimo breve tramite.

I dialoghi che la scrittrice imbastisce tra Jeanie e i defunti deceduti da poco sono bellissimi. Non sempre simpatici o buoni; anzi a volte lanciano parole e verità scomode che possono stravolgere i loro cari.

Poi ci sono anche momenti di notevole intensità, narrati con uno stile gradevole che dona leggerezza a un tema pesante come un macigno.

In mezzo c’è la crescita della protagonista che riesce a far chiarezza su chi è davvero e cosa vuole veramente.

 

Andrea Albertini   Una famiglia straordinaria”    -Sellerio-   euro   16,00

Andrea Albertini, con questo romanzo desordio, riannoda i fili  della sua storia familiare e le vicissitudini dei suoi avi, le cui vite si intrecciarono per l’alchimia dell’amore. L’autore nato nel 1960 racchiude nel suo Dna tracce di personaggi leggendari, nelle sue vene scorrono echi di storia della letteratura mondiale, del giornalismo e del teatro.

E’ la storia di 3 dinastie che finiscono per incrociare i loro destini, pur partendo da luoghi lontani, tra metà Ottocento e metà Novecento. I Tolstoj con la nipote dello scrittore russo; i Giacosa, famiglia del drammaturgo italiano che scrisse la Tosca e la Bohéme; Luigi  Albertini leggendario direttore del “Corriere della sera”.

Queste le vite di personaggi incredibili in un romanzo che pesca in due angoli del mondo distanti: Jasnaja Poljana dimora di Tolstoje Colleretto nella campagna torinese dove cresce Giuseppe “Pin” Giacosa.

L’autore ci conduce all’interno della tenuta tolstojana, di cui racconta la vita, i ritmi, le stanze e i destini di personaggi come la figlia dello scrittore Tatiana, che a 41 anni e dopo 4 traumatici aborti spontanei, arriva dai genitori incinta. La bimba che darà alla luce è Tania (1905-1996) e sarà la futura moglie del primogenito del direttore del “Corriere della sera” Luigi Albertini (1871- 1941), grande giornalista che coraggiosamente si oppose a Mussolini.

Luigi aveva sposato la seconda delle tre figlie del drammaturgo piemontese Giuseppe “Pin” Giacosa (1847-1906), librettista pucciniano (due fratelli Albertini sposarono due sorelle Giacosa).

L’autore di questo memoir storico-letterario è un loro discendente e quella che racconta è davvero la storia straordinaria dei suoi avi, a cui si aggiunge negli ultimi capitoli quella dei Carandini. Infatti Elena Albertini, sposata Carandini, nel capitolo conclusivo è incinta di Andrea che diventerà il famoso archeologo che conosciamo.

Sullo sfondo appare la storia con tutta la sua dirompente portata:le traversie dei Tolstoj e la decadenza di Jasnaja travolta dalla guerra, e dai disperati esili. Le delusioni, le difficoltà e i primi successi del giovane Giacosa, drammaturgo librettista tra i più famosi al mondo.  Le vicissitudini dei leggendari fratelli Albertini comproprietari del quotidiano più letto in Italia e più famoso in Europa, con i suoi rivoluzionari supplementi.

Ma uno dei tanti pregi di queste 451 pagine è quello di cogliere i caratteri, pensieri, stati d’animo, sentimenti dei vari personaggi; il loro modo di reagire a lutti, rovina, malattie e momenti difficilissimi. Un punto di vista che rende speciale questo libro: osservare come i grandi uomini sono prima di tutto “esseri umani”.

 

Denise Boomkens  “AndBloom. The art of AgingUnapologetically”  – Octopusbooks.

Questo libro è una sorta di manifesto dedicato all’invecchiamento declinato in fascino, colore, personalità e stravaganze. Sono le strepitose foto di oltre 100 donne non più giovanissime ma con le loro interessanti vite da raccontare, tra rughe, stile, ironia e saggezza nell’affrontare il tempo che inesorabilmente passa.

A mettere insieme i loro ritratti e le brevi biografie è stata Denise Boomkens Den” una sorta di intelligente amica che su Instagramci dà appuntamento quotidiano con le sue divertenti, istrioniche stories tra trucco e  outfit fuori dagli schemi.

Il suo connotato principale è l’intelligenza con cui si destreggia nel cambiamento, trasformandolo in glamour a tonnellate.

Inutile dire che lei è bellissima, ha un passato da modella in giro per il mondo, che però a 25 anni ha deciso di tornare in Olanda e diventare fotografa. Anche per questa professione è planata a varie latitudini del globo, da New York a Tokyo, Seul e Capetown.

E’ quando si sta avvicinando ai 40 anni che coglie paure, insoddisfazioni, cambiamenti fisici e tutto il bagaglio che rende l’invecchiamento una tappa temibilissima. Nota il disastro emotivo che creano le campagne antietà, con modelle-bambine o dive hollywoodiane ampiamente rifatte tra botox, chirurgia, riempitivi vari e un’unica meta….arrestare il tempo e dimostrare a tutti i costi 15 anni meno della realtà anagrafica.

Den a 40 anni mette al mondo suo figlio e si affaccia su una prospettiva drasticamente diversa, in cui i valori cambiano e l’essenziale balza agli occhi.

Così nasce l’idea del progetto AndBloom, ovvero una comunità che esalta in modo positivo l’età che avanza. Lei fotografa donne sopra i 40 anni, autentiche e fascinose, con grandi personalità, che hanno saputo dare nuove direzioni alle loro vite. L’età non è più uno spettro temibile quando rivedi le priorità e ti lanci in nuove entusiasmanti sfide: dall’ avviare nuove attività imprenditorialiall’ accrescere la propria istruzione, dal seguire i propri interessi, e ancora …iniziare nuove relazioni o avere bambini e non ultimo decidere di viaggiare alla scoperta del mondo.