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Librolandia è un modello europeo. In sette mesi la magìa si è rinnovata due volte

Questa mattina sono intervenuti all’inaugurazione istituzionale del  Salone del Libro Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Stefano Lo Russo, Sindaco della città di Torino; Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte; Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale; Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione; Dario Franceschini, Ministro della Cultura; Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro. Sarà letto un messaggio del Presidente della Repubblica.

Sono cuori selvaggi, per riprendere il claim della 34^ edizione del Salone del libro, tutti coloro che hanno reso possibile con coraggio e dedizione la magia di questo importante appuntamento culturale per ben due volte in sette mesi dopo due anni duri. “Il Salone ha resistito e adesso ha tutte le carte in regola per essere un modello a livello europeo perché sollecita il dibattito e diffonde la cultura.”

È Silvio Viale ad aprire così i saluti istituzionali introducendo subito dopo Marco Pautasso direttore del Salone off che ha il compito di leggere la lettera di augurio del presidente Sergio Mattarella che cita Pasolini nell’anno delle celebrazioni del centenario della nascita: “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”. Il messaggio è che iI libri, la lettura restano la base imprescindibile della formazione intellettuale, scientifica e culturale, leggere è una risorsa fondamentale per la società perché rende liberi, favorisce lo scambio di conoscenze, la comprensione reciproca creando ponti.

Un ringraziamento speciale va “a tutti gli operatori economici del libro che devono continuamente misurarsi con nuove sfide, dal prezzo della carta e dei trasporti alla concorrenza dei nuovi media e delle grandi multinazionali di vendita e distribuzione. Sostenere la lettura pertanto significa sostenere l’intera filiera: stampatori, editori Stampatori editori, distributori e librerie.

Con una particolare attenzione per le librerie indipendenti che rappresentano una risorsa preziosa per tanti nostri concittadini.” Interviene a seguire Giulio Biino: “Ogni volta che si aprono i cancelli del Lingotto per il Salone del Libro è un rinnovarsi della magia e quest’anno la magia in soli sette mesi si è ripetuta ben due volte. Un’edizione eccezionale questa trentaquattresima che nella sua ritrovata normalità di normale non ha proprio nulla il salone ha indossato il vestito della festa per accogliere il pubblico nel migliore dei modi spazi più ampi aree esterne fruibili come la Casa della pace e il Bosco degli scrittori, ma soprattutto un numero di editori superiore a qualsiasi altra edizione.”

La storia con la S maiuscola è mossa soprattutto dalle parole. In ogni epoca e ad ogni latitudine alcuni uomini e donne hanno saputo indicare il futuro attraverso le parole, hanno parlato in nome della libertà, della giustizia in discorsi prima delle battaglie, in discorsi pre elettorali, di pace, discorsi politici, arringhe.

Questi uomini hanno saputo veicolare un sentire comune intorno a un’idea.” Biino ci invita perderci nel magico mondo delle parole come i nomadi del deserto, loro sì cuori selvaggi, che sanno perdersi ad ascoltare storie intorno al fuoco.

 

Negli altri interventi molta attenzione alla scuola e alle nuove generazioni come Cirio che ricorda un grande piemontese nel bicentenario della sua nascita, Michele Coppino, il ministro della pubblica istruzione che all’indomani dell’unità d’Italia decise per l’istruzione obbligatoria e gratuita per tutto il paese.

“Abbiamo un debito nei confronti dei nostri ragazzi e credo che il Salone, così come lo abbiamo strutturato quest’anno, può essere un buon modo per iniziare a ripagare questo debito.”

Per concludere l’intervento a sorpresa di Maria Falcone che saluta il pubblico con una frase intravista negli stand che l’ha colpita particolarmente “La lettura può creare indipendenza” e che l’ha riportata a quando da piccola insieme al fratello Giovanni riceveva per il compleanno libri da leggere. Falcone lesse di tutto da Salgari a D’Annunzio.

Per cinque giorni e cinque notti le menti più brillanti si ritroveranno sotto lo stesso cielo rendendo Torino capitale della cultura – commenta Nicola Lagioia, che per questa edizione sceglie come parola chiave “molteplicità”: “la letteratura moderna vive all’insegna dei mille punti di vista, della polifonia che abbatte ogni forma di violenza e prepotenza.”

A seguire la lectio magistralis di Amitav Ghosh che risponde alla domanda “I non umani possono parlare?”, riflettendo su come ci siamo condannati alla rovina rifiutando di ascoltare le altre voci della natura.

Giuliana Prestipino

Cuori Selvaggi: al via la XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro

 Le inaugurazioni, le novità, gli spazi, le info pratiche.

 

La XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino si apre ufficialmente giovedì 19 maggio, quando la Sala Oro di Lingotto Fiere ospiterà l’inaugurazione istituzionale (alle 11:30) e a seguire la lectio di Amitav Ghosh (alle 12:30).

Alla cerimonia inaugurale interverranno, nell’ordine di intervento: Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Stefano Lo Russo, Sindaco della città di Torino; Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte; Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale; Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione; Dario Franceschini, Ministro della Cultura; Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro.

 

A seguire, alle 12:30 la Sala Oro ospiterà la lectio inaugurale di Amitav Ghosh, in collaborazione con Neri Pozza, intitolata “I non-umani possono parlare?

 

L’inaugurazione del Bookstock, lo spazio dedicato ai giovani lettori, sarà in Arena Bookstock alle 10:30 con l’intervento di Maria Falcone, che racconterà agli studenti le battaglie e il lascito morale del fratello Giovanni a 30 anni dal suo assassinio.

 

Domani, mercoledì 18 maggio 2022 alle ore 20.00, in diretta dall’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, si terrà il concerto inaugurale Selvatico Sacro, Improvvisazioni a tre voci, un evento speciale dal vivo ideato e proposto da Rai Radio3, che coniuga le parole della poeta Mariangela Gualtieri, la musica del trombettista Paolo Fresu e del pianista Uri Caine. La serata, che è sold out, sarà introdotta dallo scrittore Amitav Ghosh e da Nicola Lagioia e sarà trasmessa in diretta su Radio3 e RaiPlay.

 

Nuovi spazi per i Cuori Selvaggi

 

Cuori Selvaggi è il tema della XXXIV edizione del Salone del Libro, un fil rouge che accompagnerà gli appuntamenti, le conversazioni, gli spettacoli, le letture, i concerti nel Salone più grande di sempre. Dopo il successo dell’edizione di ottobre, il Salone torna infatti con un ulteriore ampliamento degli spazi di 10mila metri quadri, che portano a 110mila i metri quadri complessivi della superficie espositiva, con alcune importanti novità.

 

Da sempre laboratorio di riflessione e approfondimento, il Salone ha voluto prevedere – nel momento storico che stiamo vivendo – una vera e propria Casa della Pace. Uno spazio fisico dedicato al dialogo, all’incontro, all’informazione sulle iniziative di solidarietà del territorio e al racconto di esperienze virtuose, in cui ONG, reti solidali, soggetti del terzo settore impegnati a diverso titolo sull’emergenza in Ucraina potranno condividere con i visitatori esperienze e storie. Nello spazio sarà allestita una libreria tematica a cura del consorzio COLTI e la Casa della Pace trascenderà i metri quadri del suo stand, diventando un vero e proprio filone del programma, con incontri pensati per approfondire queste tematiche.

 

Altra novità della XXXIV edizione sarà il Bosco degli Scrittori realizzato da Aboca Edizioni: un anfiteatro naturale di 200 metri quadri, composto da oltre 1000 alberi, tra piante e arbusti. Un luogo pensato per immergersi fisicamente nel verde e partecipare a presentazioni e dibattiti sui grandi temi ambientali che caratterizzano il nostro tempo, ma anche uno dei punti di riferimento per le iniziative del Salone dedicate alla natura e alla sostenibilità.

 

Per l’edizione 2022 sarà inoltre ulteriormente arricchita l’offerta dell’area esterna, sono confermati: SalTo Live, il palco degli incontri all’aperto, con appuntamenti fino all’imbrunire (tra i quali il djset del duo olandese Shermanology organizzato in collaborazione con Movement Festival per venerdì 20 maggio); diversi incontri dedicati ai podcast; il camper di Ticket To Read; e poi ancora il Giardino delle Storie, un giardino sonoro pubblico e condiviso dove scoprire i podcast che raccontano l’attualità. All’aperto si terrà anche la prima edizione del Calcetto Letterario, torneo di biliardino a scopo benefico organizzato da Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS in collaborazione con FISCB – Federazione Italiana Sport Calcio Balilla: con l’iscrizione al torneo si potrà contribuire a finanziare le attività di ricerca contro il cancro dell’Istituto di Candiolo IRCCS. Altra novità del 2022 sarà uno spazio dedicato alla lettura dei Tarocchi curato da Lo Scarabeo, casa editrice leader del settore, che porterà un tocco di ispirazione, mostrando il lato sorprendente e artistico delle antiche carte. E ancora, in collaborazione con la Federazione Italiana Tennis, e per riaffermare il forte legame tra la città e le Nitto ATP Finals, saranno allestiti in Fiera dei campi pratica in cui adulti e bambini potranno gratuitamente approcciarsi alla disciplina del tennis col supporto di maestri federali.

 

Tutto pronto anche al Bookstock, da quindici anni lo spazio dei giovani lettori, delle scuole e delle famiglie, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, e quest’anno anche dalla Camera di commercio di Torino e dal Ministero dell’Istruzione, collocato al padiglione 2, su una superficie di 7.500 metri quadri. Sono 16.300 gli studenti già iscritti, ovvero quasi 900 classi. Tra le tante: una classe del Liceo Impallomeni di Milazzo che torna a Torino dopo essere già venuta a ottobre 2021; o una classe di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria) che parteciperà alla redazione del Bookblog con il progetto Identity TV.

 

 

Il Programma di Cuori Selvaggi

 

Il programma completo, e costantemente aggiornato, è disponibile online, alla pagina: https://www.salonelibro.it/programma.html

Segnaliamo che non saranno presenti al Salone, diversamente da quanto precedentemente annunciato, Dacia Maraini e Massimo Ranieri.

Si è aggiunto in programma un evento in Sala Olimpica, lo spazio dedicato alle storie di sport, con Guido Vaciago e Dusan Vlahovic: il Direttore di Tuttosport, autore di Vlahovic non finisce qui. Così nasce un fenomeno, dialogherà proprio con l’attaccante juventino protagonista del libro (giovedì 19 maggio alle 18h45).

Le registrazioni di una selezione di eventi saranno disponibili on demand sulla piattaforma SalTo+ il giorno successivo a quello dell’evento: un modo per coinvolgere anche chi non è riuscito a seguirli dal vivo o non è riuscito a essere fisicamente al Lingotto. Si tratta degli incontri con: Maria Falcone; Carlotta Vagnoli; Pif e Marco Lillo; Jovanotti; Ilaria Capua; Dario Fabbri; Arturo Brachetti; Simonetta Agnello Horby; Paolo Cognetti; Zerocalcare; Elly Schlein; Mario Calabresi, Marco Damilano e Cecilia Sala; Melania Mazzucco; Dario Argento; Marcel Jacobs; Sabrina Efionayi e l’evento conclusivo del progetto “Un libro tante scuole”.

 

 

Biglietteria e info logistiche

 

Il Salone internazionale del Libro di Torino tornerà nel rispetto dei protocolli sanitari vigenti. L’accesso sarà regolato dalle disposizioni governative aggiornate al momento della visita, tutte le informazioni sono costantemente aggiornate su www.salonelibro.it/visita.

In base alle ultime disposizioni, all’ingresso della fiera non sarà richiesto il Green Pass. La mascherina FFP2 è obbligatoria nelle sale, mentre è fortemente consigliata all’interno della manifestazione.

 

Il Salone del Libro sarà visitabile dal 19 al 23 maggio 2022, nei seguenti orari:

– giovedì, domenica e lunedì dalle ore 10.00 alle ore 20.00
– venerdì e sabato dalle ore 10.00 alle ore 21.00

 

La biglietteria sarà aperta nei seguenti orari:

– giovedì, domenica e lunedì dalle ore 10.00 alle ore 19.00
– venerdì e sabato dalle ore 10.00 alle ore 20.00

 

E’ sempre possibile acquistare il biglietto online – anche per evitare il sovrapprezzo del biglietto on site – sulla pagina dedicata del sito: https://www.salonelibro.it/visita/biglietti.html

Da sabato 14 maggio è attiva una biglietteria all’interno del Centro Commerciale Lingotto.

 

Gli accessi alla Fiera sono quattro: Nizza, Mattè Trucco (Oval), Stazione FS Lingotto e Centro Commerciale Lingotto. Come avviene dal 2019 sarà prevista l’apertura del passaggio dalla Stazione Lingotto per accedere direttamente al Salone tramite la passerella che supera il binario 9. Agli ingressi sarà disponibile una corsia veloce riservata a donne in stato di gravidanza e accompagnatore, persone con disabilità e accompagnatori.

 

 

 

Tutti gli appuntamenti della Fondazione Musei al Salone del Libro

La Fondazione Torino Musei rinnova la convenzione con il Salone Internazionale del Libro di Torino che si svolge dal 19 al 23 maggio a Lingotto Fiere e propone cinque appuntamenti (3 nei musei e due in fiera) legati all’evento.

 

I possessori di un titolo di ingresso al Salone hanno diritto a un ingresso ridotto a Palazzo Madama, GAM e MAO nei cinque giorni del Salone sia per le collezioni permanenti sia per le mostre.

 

GLI APPUNTAMENTI IN FIERA E PER IL SALONE OFF

MAO MUSEO D’ARTE ORIENTALE

 

Giovedì 19 maggio alle 19

ASIAN GLITCH: EDITARE L’ASIA IN EUROPA

Il MAO e add editore si raccontano negli interstizi artistici e letterari dell’Asia tra storia e contemporaneità. Intervengono: Ilaria Benini, editor collana Asia, add editore, e Davide Quadrio, direttore del MAO.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Info:  eventiMAO@fondazionetorinomusei.it

INFO

GAM GALLERIA D’ARTE MODERNA CONTEMPORANEA

 

Venerdì 20 maggio ore 18

WORLD PRESS PHOTO: COME LE IMMAGINI RACCONTANO IL NOSTRO TEMPO

GAM – conferenza nell’ambito del Salone OFF del Salone Internazionale del Libro

Intervengono: Simona Ghizzoni, Presidente della giuria per l’Europa e membro della giuria global per il World Press Photo Contest 2022, Nicolas Lozito, art director de La Stampa, Viviana Perietti, fotografa, Menzione d’onore WPP2022 con la foto “A Portrait of Absence” in collegamento dalla Colombia.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

In occasione dell’incontro la mostra World Press Photo Exhibition 2022 sarà aperta fino alle 21:00

INFO

PALAZZO MADAMA MUSEO D’ARTE ANTICA

 

AL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO

 

Sabato 21 maggio ore 12

EUROPA. L’ILLUSTRAZIONE ITALIANA RACCONTA L’EUROPA DEI POPOLI

Palazzo Madama al Salone Internazionale del Libro – Spazio Città di Torino (Padiglione 1, D 102)

Sedici grandi illustratori italiani raccontano visivamente i valori fondanti l’Europa dei popoli. Un incontro sul potere della narrazione silenziosa, su etica ed estetica, in un’alchimia di talento e responsabilità.

Intervengono: Elisa SeitzingerAndrea Serio, Matteo Berton e Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama.

INFO

SALONE OFF A PALAZZO MADAMA

 

Lunedì 23 maggio ore 16 e 16.45

 

ore 16 | UN POMERIGGIO A POMPEI: visita alla mostra Invito a Pompei con letture dai classici a cura di Giovanni Carlo Federico Villa, direttore Palazzo Madama

ore 16.45 | PORTALUCERNE, BACILI E SERRATURE: STUDIO E RESTAURO DI OGGETTI DEL QUOTIDIANO A POMPEI: conferenza con Marco Demmelbauer – Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Valeria Meirano, Andrea Grana, Valeria Gugliermina, Giulia Palladino – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino

Lo studio archeologico e il restauro, fondamentale momento conoscitivo, permettono di ricostruire la biografia degli oggetti: dalla realizzazione e dall’utilizzo in antico, fino alla distruzione, al recupero e, talora, ai passati interventi conservativi. In questa chiave, alcuni manufatti in metallo concorrono a restituire un’immagine vivida delle case pompeiane, con i loro arredi e le loro suppellettili, permettendo di recuperare aspetti della dimensione quotidiana del vivere in città.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria: 011 4429629 (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16);   madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

INFO

Salone Off: gli incontri della libreria Belleville

Ecco alcuni incontri promossi dalla libreria Belleville nell’ambito del Salone del Libro Off

Libreria Belleville
Piazza De Amicis 80/E
10126 Torino
Tel: 333-9101681
Tel: 011-18582753
www.libreriabelleville.it
Facebook: https://www.facebook.com/libreriabellevilletorino
Instagram: https://www.instagram.com/libreriabelleville/

Salone Off 2022 Presentata oggi la XVIII edizione: fino al 24 maggio oltre 400 eventi

E’ stata presentata oggi a Torino, presso il Porto Urbano – Murazzi del Po, la XVIII edizione del Salone Off, la grande festa del libro diffusa nei quartieri delle otto Circoscrizioni della Città di Torino, in diversi Comuni della Città Metropolitana e in alcune città della Regione Piemonte.

 

Come ogni anno, gli appuntamenti in programma (fino al 24 maggio) si distinguono tra loro sia a livello geografico che contenutistico, grazie soprattutto alla preziosa collaborazione di biblioteche, librerie, case del quartiere, Università, musei, teatri, cinema, centri di protagonismo giovanile, circoli, aziende, esercizi, centri commerciali e anche cimiteri. Per questa edizione inoltre Italgas, con il suo nuovo Heritage Lab, e Torino Outlet Village saranno partner del Salone Off 2022 e promotori di alcuni incontri.

 

Tra gli autori internazionali presenti: Jokha Alharthi al Mausoleo della Bela Rosin, Jennifer Egan ad Ivrea, Cal Flyn alla Libreria del Golem, Alain Friedman a Chieri, Amitav Ghosh a Settimo Torinese e a Novara, il regista Werner Herzog al Castello di Rivoli e al Museo Nazionale del Cinema, Anilda Ibrahimi al Polo del ‘900, Tom Kuka al Centro Interculturale, Jean-Claude Mourlevat all’Alliance Française, Andrés Neuman alla libreria Bodoni, il cardinale Dieudonné Nzapalainga sarà al Sermig Arsenale della PaceFrank Rose alla Scuola Holden; mentre tra i tanti autori italiani: Carmine Abate, Viola Ardone, Francesca Barra e Silvia Galeazzi, Hervé Barmasse, Luca Bianchini, Ginevra Bompiani, Annalisa Camilli e Fabio Geda, Massimo Carlotto, Marco Cazzato, Cristina Chiabotto, Andrea Cortellessa, Erri De Luca, Luigi de Magistris, Viola di Grado, Simone Filippetti, Tiziano Fratus, Elio Germano e Folco Terzani, Oskar Giammarinaro (Statuto), Viola Graziosi, Gad Lerner, Antonio Manzini, Andrea Marcolongo, Lorenzo Marone, Fabio Marzano, Roberto Mercadini, Roberto Mussapi, Francesco Pacifico, Francesco Pannofino, Antonio Pascale, Marco Peano e Carlotta Vagnoli, Telmo Pievani, Veronica Pivetti, Domenico Quirico, Veronica Raimo, Sara Rattaro, Simone Regazzoni, 
Matteo Saudino, Daniele Scaglione, Antonio Scurati, Enrica Tesio, Davide Toffolo, Luca Trapanese, Paolo Verri.

 

Dopo il successo delle precedenti edizioni, torna Voltapagina, progetto di impegno civile e sociale che vedrà la presenza di Fabio Bacà, Jonathan Bazzi, Andrea Donaera, Giorgio Fontana, Vincenzo Latronico, Sacha Naspini e Manuela Valenti nelle carceri piemontesi; Il Ballatoio che riunirà attorno alla lettura di Una questione privata di Beppe Fenoglio gli abitanti di un condominio di periferia, con la serata finale in compagnia di Margherita Fenoglio; Pagine in corsia, iniziativa che prevede l’organizzazione di letture ad alta voce, quest’anno in due ospedali, a cura volontari del Servizio Civile Universale.

Tra i numerosi appuntamenti di quest’anno, tre grandi eventi avranno luogo venerdì 20 maggio: debutterà alle 20.45 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani ALESSANDRO – un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, uno spettacolo speciale nato dalla collaborazione tra il Teatro Koreja di Lecce, il Salone Internazionale del Libro di Torino e la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, in ricordo dello scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie a favore degli ultimi della Terra; nel giardino dello Spazio 211 si terrà a partire dalle 20.00 l’evento speciale Collezione di attimi… con Marco nel cuore, un incontro, una festa e un tributo a Marco Mathieu accompagnato dalle musiche e le immagini dei Negazione che presenteranno il loro ultimo libro; mentre la docu-fiction Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo, che esplora la vicenda umana e professionale di uno dei più importanti pionieri dell’industria editoriale italiana, verrà presentata in anteprima ore 20.30 nella Sala Uno del Cinema Massimo, grazie ad Anele e Rai Fiction, con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte e del Museo Nazionale del Cinema.

 

Non mancherà inoltre un’apertura verso il mondo dei versi con Poeti raccontano poeti, una breve rassegna di incontri a tema, ospitata dalla Scuola Holden, e costituita da tre appuntamenti che avranno luogo nelle giornate di giovedì 19, venerdì 20 e domenica 22 (tra gli ospiti Valerio Magrelli e Maurizio Cucchi).

 

La programmazione del Salone Off spazia tra passeggiate – come quelle artistiche con tre illustratori di Bao Publishing Il cielo su Torino è pieno di nuvolette o quella matematica con Silvia Benvenuti – ed esposizioni allestite nella cornice dell’evento, tra le quali Più moderno di ogni moderno. Le geografie di Pier Paolo Pasolini di Bruno Zanzottera, che verrà inaugurata mercoledì 18 presso il Polo del ‘900, e momenti omaggio a scrittori o artisti, come Vasilij Grossman, Luis Sepúlveda, Sergio Atzeni e Macario.

 

Il programma completo del Salone Off 2022 è consultabile sul sito, selezionando “eventi Salone Off” – link diretto

Un libro piovuto dal cielo Il sorprendente saggio romanzato su Papa Francesco

“Il Papa alla sbarra – Processo a Papa Francesco”

Poco si conosce sul suo autore, un avvocato torinese deceduto dalla spiccata personalità. Sorprende, però, che abbia scritto questo libro dopo essere morto, direttamente dalla città celeste di Lisianthus. Nome, Lisianthus, condiviso con la casa editrice Lisianthus Editore. Come dice un noto personaggio televisivo, “coincidenze? Io non credo”. Un libro effettivamente piovuto dal cielo, un mistero che affascina il mondo editoriale.

Nella città celeste di Lisianthus l’avvocato deceduto e autore del romanzo Giangiacomo Nichols riceve una richiesta inaspettata. È il Vescovo di Roma, Papa Francesco, che lo ha scelto come difensore nell’imminente processo che lo vedrà protagonista. Bergoglio è accusato, anche nell’Aldilà, di eresia e deve rendere conto delle affermazioni, azioni e omissioni compiute in Terra. Con l’aiuto del suo mentore e suocero Eli Rosenberg, Giangiacomo imbastirà la difesa chiamando a testimoniare Santi, Beati e ex Pontefici in quello che verrà ricordato come il processo celeste più importante dell’eternità. Non è un romanzo canonico, ma all’interno della trama e dei personaggi (pieni di umorismo e vivacità) vengono riportati discorsi e parole reali, fatti realmente accaduti. Bevendo mate al Bar dei Miracoli e mangiando carne allo spiedo al Ristorante delle Anime Dannate, Nichols imparerà a comprendere l’essenza del Papa argentino e verrà a patti con sestesso.

Si tratta di un libro divertente, profondo, ironico e sociale, capace di affrontare alcune critiche realmente mosse al Papa e contemporaneamente di aprire grandi spunti di riflessione per comprendere il lato nascosto dell’uomo divenuto Vescovo di Roma.

La casa editrice non ha voluto svelare le origini di questo sorprendente saggio. “È letteralmente piovuto dal cielo” ha ribadito, “è pervaso di emozioni e non è rivolto solo a coloro che si pensano religiosi, è un libro che affascinerà tutti i lettori, a prescindere da ciò in cui credono”.

Il protagonista, Nichols, è ateo. Suo suocero e mentore è ebreo. L’accusato è il Pontefice della Chiesa Cattolica. Possiamo sapere chi interpreta il ruolo del Pubblico Ministero? “Una donna forte, che crede fermamente in Bergoglio e che dovrà affrontare un compito temuto, scavare nel passato del Papa. Anche i personaggi di contorno sono pieni di verve, ne citiamo solo alcuni, Joseph Ratzinger, Karol Wojtyla, Bernardette Soubirous, Domenico Savio, Maria Valtorta e Piergiorgio Frassati”.

Un romanzo corale, dunque?

“Sì, ma anche no. Così come è un romanzo, ma anche un saggio, divertente ma anche profondo. Un libro che unirà il mondo, aspetto tanto più  fondamentale in un’epoca di frammentazione e individualismo come quella che stiamo vivendo”.

Mara Martellotta 

Al Salone del Libro si celebra Marcel Proust

A partire dal 19 maggio tornerà il consueto, attesissimo appuntamento con il Salone del Libro, giunto quest’anno alla sua XXXIV edizione. Questo 2022 vuole essere l’anno della vera rinascita, dopo l’annullamento del 2020 e l’edizione autunnale del 2021. Tante le ricorrenze importanti, su tutte il centenario della morte di Marcel Proust. E proprio al grande autore francese è dedicata la nuova mongolfiera dell’artista torinese Antonella Staltari, che sarà esposta presso lo stand della Libreria Internazionale Luxemburg ( padiglione 1, stand B43).
Appuntamento allora per tutti gli appassionati al Salone del Libro, dal 19 al 23 maggio 2022, con l’auspicio che un bel volo in mongolfiera ci aiuti a riscoprire pienamente la magia dei libri e della cultura, per un evento che da oltre trent’anni porta la nostra Torino sotto i riflettori del mondo intero.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Robert Kolker “Hidden Valley Road” -Feltrinelli- euro 22,00
Kolker è un grande giornalista investigativo e scrittore americano, nato a Columbia nel 1969, vincitore di numerosi premi; abile nel maneggiare con cura argomenti piuttosto complessi.
Nel romanzo “Hidden Valley Road” racconta la storia vera di una famiglia americana particolarissima, alle prese con la schizofrenia che la sprofonda in un inarrestabile baratro, sullo sfondo delle teorie e delle cure mediche del secolo scorso. Protagonisti sono i Galvin, e Kolker ha intervistato tutti i superstiti del clan, mettendo ordine in una materia difficile come quella della malattia mentale.
Don e Mimi Galvin inseguono il sogno americano e sono i genitori di una tribù di ben 12 figli, che Mimi ha sfornato a ritmo incalzante nell’arco di 20 anni, a partire dal 1945. Lei li chiama per numero nel tentativo di semplificare la vita difficile che l’aspetta. Il primogenito Donald nasce 15 giorni prima della bomba atomica sganciata su Hiroshima, mentre il padre sta combattendo da quelle parti. Seguono gli altri, in tutto 10 maschi, e per finire le due ultime femmine che non avranno vita facile.
E’ durante l’adolescenza che Donald inizia a manifestare sintomi preoccupanti: ha improvvisi e immotivati scatti di violenza, tortura e uccide un gatto, si butta nel fuoco e sembra diventare di colpo un’altra persona, irriconoscibile.
E’ solo l’anticamera dell’inferno familiare devastato dalla follia che ghermisce altri 5 figli.
Perché ben 6 figli, tutti maschi, di questa famiglia che all’esterno pare perfetta, si ammalano di schizofrenia?
Kolker organizza il romanzo in tanti capitoli dedicati ai vari componenti, intervallando le loro follie con una grandiosa ricostruzione dello studio della schizofrenia, dagli anni 50 ad oggi. Racconta le varie teorie, diagnosi, i tentativi di cura, i ricoveri, gli elettroshock, i farmaci e i loro effetti spesso devastanti.

L’autore indaga le conoscenze scientifiche e gli studi fatti dai ricercatori che negli anni hanno tentato di spiegare la natura di una malattia che resta in parte oscura tutt’oggi. Le spiegazioni si rincorrono: per alcuni la causa erano le madri e i loro comportamenti, le definivano madri “schizofrenogene”; per altri invece le cause risiedono nella genetica. Le spiegazioni si evolvono con gli studi e i Galvin -con l’alto tasso di schizofrenia di buona parte dei suoi membri- sono materia di studio importante. Le teorie si evolveranno, ma Mimi si sentirà sempre esposta e sotto accusa, anche se farà di tutto per nascondere al mondo le derive psichiatriche dei suoi ragazzi.

Mentre la scienza annaspa tra natura e cultura, abuso o rifiuto di farmaci, ricoveri ripetuti, psichiatria o psicoterapia, i Galvin vivono l’inferno tra le mura domestiche e le violenze dei figli.
Il primo a morire è il quarto figlio, Brian, che in preda a una crisi psicotica spara alla moglie e poi si uccide. E non sarà l’unico…..

Sebbene siano sane, le ultime nate, Margaret e Mary (che per smarcarsi dalla famiglia nell’adolescenza si farà chiamare Lindsay), finiranno vittime dei fratelli in un modo che le segnerà nel profondo e le spingerà a ritenere in parte responsabili i genitori, colpevoli di essersi dedicati ai figli malati più che a quelli sani.
Non resta che addentrarsi nelle pagine scritte con immensa empatia da Kolker, che alla bravura di romanziere unisce quella di giornalista investigativo. E sa farlo con successo: nel 2013 ha ricostruito il caso di 5 prostitute uccise a Long Island nel libro “Lost Girl”, che ha ispirato il film con Amy Ryan e Gabriel Byrne in onda su Netflix; mentre da un’altra sua inchiesta è stato tratto il film “Bad education”.

 

Thomas Savage “Il potere del cane” -Neri Pozza- euro 17,00
Savage è stato un importante scrittore americano (morto a 88 anni nel 2003) noto per i suoi romanzi ambientati nel Montana. “Il potere del cane” risale al 1967 ed è in parte autobiografico; basato sul periodo in cui Savage era adolescente in un ranch del Montana.
Al libro si è ispirata la sceneggiatrice e regista Jane Campion, l’ha adattato per il film che le è valso l’Oscar 2022 per la regia, (28 anni dopo quello per la sceneggiatura di “Lezioni di piano”).
A dare volto ai personaggi sono gli attori della caratura di Benedict Cumberbatch e Jesse Plemons nei panni dei fratelli Burbank, Kirsten Dunst è la locandiera Rosa e suo figlio Peter è interpretato da Kodi Smit-McPhee.

La trama è semplice e allo stesso tempo densa di significato; ruota intorno a solitudine, amore, dolore, ed è ambientata nel 1925 sullo sfondo di un maestoso Montana, che la Campion ha magnificamente immortalato nel film, con immagini maestose ed emblematiche della vita in quello Stato e in quegli anni.
Al centro di tutto ci sono i due fratelli Burbank, ricchi proprietari di un ranch. Pur essendo molto legati e dormano ancora nella stessa stanza a due letti in cui sono cresciuti, Phil e George sono diversi come il giorno e la notte.

Phil è magro, scattante, nervoso, irascibile, ha una mente brillante, è freddo e crudele. Vive nel ricordo e nell’innamoramento per il suo mentore Bronco Harry, (anche se all’epoca del romanzo Savage non era ancora apertamente gay).
Ben più umano è il robusto George, insicuro, riservato e silenzioso, educato e sensibile; e si accontenta di vivere nel cono d’ombra del fratello, che dei due è il dominatore.
Le cose cambiano quando George si innamora della vedova Rose Gordon che gestisce una locanda spersa nel nulla insieme al figlio adolescente Peter; effemminato e apparentemente fragile, segnato dal suicidio del padre che proprio lui ha trovato impiccato.
Rose afferra l’occasione, vende la locanda, sposa George e con lui va a vivere nel ranch dei Burbank. Da allora le cose non saranno più le stesse: i rapporti tra fratelli mutano, la donna subisce le angherie del cognato, ed altro ancora accadrà fino al tragico epilogo.
Occorre fare una postilla: la regista neozelandese ha scavato a fondo nei materiali di archivio, studiato foto dell’epoca e delle persone che avrebbero ispirato la trama, consultato parenti in vita di Savage, visitato il ranch in cui l’autore è cresciuto. Un lavoro certosino di approfondimento che l’ha convinta che Savage avesse realmente avuto uno zio che lo aveva bistrattato, e morto per avvelenamento da antrace, frutto non di una vendetta, ma di un incidente dettato dal caso.

Meg Mason “L’opposto di me stessa” – HarperCollins- euro 18,50
Meg Mason è nata in Nuova Zelanda, ma vive a Sidney, in Australia, da quando era adolescente. E’ una giornalista freelance e collabora con varie prestigiose testate; questo è il primo dei 3 romanzi che ha pubblicato.
Protagonista è la 40enne Martha Friel, che il giorno del suo compleanno si ritrova appassita, triste, sola e senza amici, con il secondo marito Patrick che sta per lasciarla. Per capire il suo profondo disagio esistenziale occorre fare qualche passo indietro nella sua storia.

Tanto per cominciare è nata a Londra in una famiglia disfunzionale. I genitori sono 2 artisti alquanto bizzarri: il padre Fergus Russel è un poeta autore di una sola poesia; la madre Celia Barry è una scultrice dedita all’alcol; poi c’è la sorella Ingrid, irrefrenabile e sulla quale non si può fare affidamento.
Vivono a Belgravia in una casa decadente, la vita familiare sgangherata sembra resistere almeno per un certo tempo e i genitori amano moltissimo le figlie nate a poca distanza l’una dall’altra.

E’ intorno ai 17 anni che la protagonista inizia a manifestare qualche stranezza; come rintanarsi sotto una scrivania che diventa il tetto sulla sua testa mentre studia, mangia, vive e dorme. Una sorta di protezione dal resto del mondo, che vari psicologi cercano di interpretare e curare con psicofarmaci. Tra le fantasiose diagnosi ci sarebbe anche quella che riguarda la negazione della maternità.

Martha cresce e finisce a lavorare per Vogue; poi nella sua vita irrompe un broker rampante, specializzato nella vendita di opere d’arte, a tema campestre, agli oligarchi. Si chiama Jonathan, è particolarmente sensuale, fa breccia nel cuore di Martha, la seduce e la sposa in fretta. Però dopo l’innamoramento iniziale, il marito si rivela un cocainomane narcisista; l’unione naufraga, lasciando Martha esposta al fallimento e preda di ricorrenti depressioni.

Ed ecco arrivare il momento in cui l’amico Patrick -che aveva conosciuto a 13 anni e che era sempre stato innamorato di lei- balza in primo piano: Martha finalmente mette a fuoco anche la sua attrazione per il giovane diventato medico.
Finiscono per sposarsi, ma il malessere di Martha è sempre in agguato e a poco serve la pazienza di Patrick che la conosce da sempre. C’è un punto di rottura e anche questa coppia va in pezzi; e Martha continuerà a cercare di capire da dove arriva il suo mal di vivere…..diagnosi dopo diagnosi.

 

Costanza DiQuattro “Giuditta e il monsù” -Baldini+Castoldi- euro 16,00

Di questa talentuosa giovane scrittrice siciliana (che, dopo un lungo restauro, si occupa anche del teatro di famiglia Donnafugata) abbiamo già amato “La mia casa di Montalbano” nel 2019 e l’anno seguente “Donnafugata”. Ora la sua bravura ci guida nei segreti e nelle stanze di un’antica dimora siciliana blasonata.
La storia è ambientata a partire dal 1884, a Ibla, a Palazzo Chiaromonte, dove la nobildonna Ottavia, moglie del marchese Romualdo Chiaromonte, si contorce negli spasmi delle doglie del suo quarto parto, sperando che, dopo tre figlie femmine, stia finalmente per nascere l’agognato maschio. Invece al mondo viene Giuditta.
Ma quella stessa notte in casa arriverà anche un neonato, ed entrerà dalla porta principale, dopo che qualcuno lo aveva abbandonato sulla soglia del sontuoso palazzo. Un fagotto avvolto in una coperta a brandelli, che il marchese scosta per scoprire che è «masculu»….

Il marchese Romualdo decide di chiamarlo Fortunato (nome scelto non a caso e che prelude un augurio…ma forse anche altro) e lo affida al Monsù di casa e alla moglie; don Nicola e donna Mariana, coppia in là con gli anni e senza figli, che lo cresceranno nel palazzo e come un piccolo principe.
Fortunato e Giuditta crescono insieme: compagni di giochi, complici, affiatati, complementari tanto che «…nessuno avrebbe saputo dire dove finiva uno e dove cominciava l’altro».

L’autrice ci introduce nelle stanze, nelle cucine, nelle ombre e nelle luci, nell’atmosfera d’altri tempi, nei rapporti familiari e tra la servitù di un palazzo tipico della Sicilia dell’Ottocento. E segue i Chiaromonte che ogni primo giugno lasciano l’imponente e vetusto palazzo di Ibla per trasferirsi in campagna, a Poggiogrosso dove «l’aria era fina e pulita e la notte si dormiva da paradiso».
Fortunato e Giuditta sempre a giocare insieme e a fare marachelle, difendendosi l’un l’altro.
Il romanzo racconta la vita della famiglia alle prese con le consuetudini dell’epoca, i lutti da osservare, i caratteri e le inclinazioni delle sorelle di Giuditta. La secondogenita Ada portata allo studio e alla religione, mentre Romualdo pretende il meglio per il matrimonio della primogenita Amalia (quella a cui Giuditta è maggiormente legata).

Intanto il legame tra l’ultimogenita del marchese e Fortunato si fa sempre più intenso; lei svogliata negli studi, coglie ogni occasione buona per stare nella cucina –carica di odori e sapori- regno del padre di Fortunato. E’ in quella stanza che il giovane apprende il mestiere di cuoco, ma ambisce a libri e istruzione. Così il tempo vola con Giuditta che si diverte ad impastare ed imparare ricette, mentre Fortunato si erudisce su libri e quaderni. Solo che i due stanno sbocciando e iniziano a guardarsi con occhi diversi… preludio di una passione che verrà aspramente contrastata.

Il Centro Studi Piemontesi al Salone Internazionale del Libro

Dal 19 al 23 maggio

OVAL stand V 37

Ogni giorno nello stand brevi presentazioni di libri

di recente pubblicazione con i nostri Autori ospiti

Programma completo in via di definizione

Da non perdere sabato 21 maggio in Sala Argento

21 maggio, ore 17:15-18:15

Sala ArgentoPAD 3

Presentazione del  libro di

Giulia Ajmone Marsan

Aniceta & Edoardo

Le famiglie Frisetti e Agnelli

agli esordi dell’imprenditoria torinese

 

A breve le altre iniziative

 

Info 011 537486; info@studipiemontesi.it. www.studipiemontesi.it

Berruti, l’uomo che fondo’ il Maria Vittoria

Il primo ospedale in Italia dedicato alle donne e ai bambini

di Giuseppe Busso, Libero Ciuffreda, Alessandro Comandone, Paolo Mussano

Una vita dedicata alla cura dei bambini e delle partorienti. Una vita che si intreccia con la storia della sanità in Piemonte ed in Italia. Una vita, quella del medico chivassese Giuseppe Berruti (1841-1911), inscindibilmente legata all’Ospedale Maria Vittoria di Torino, il primo ospedale in Italia dedicato alle “malattie speciali” delle donne e dei bambini, di cui Berruti fu ideatore, fondatore e padre spirituale.

Giuseppe Berruti nasce a Chivasso il 30 novembre del 1841, in una famiglia agiata (il padre era un medico chirurgo molto apprezzato). Dopo gli studi universitari a Torino, inizia ad esercitare all’Ospedale Civico di Chivasso, dove tocca con mano la condizione disagiata e spesso drammatica di tante famiglie e di tante donne povere delle campagne chivassesi. Donne costrette a lavorare, anche durante gli ultimi mesi di gravidanza, nei campi e nelle prime industrie manifatturiere insediate nel territorio chivassese e del basso canavese, con un’altissima incidenza di mortalità infantile. Nel 1872 a fronte di 827mila morti, 410mila erano bambini entro il quinto anno di età, e la mortalità nel 65% dei casi era dovuta a malattie infettive dell’apparato gastroenterico e polmonare. L’attenzione di Berruti si concentra soprattutto verso l’assistenza alle donne partorienti e ai bambini, tra i quali erano molto diffusi il rachitismo e la scrofolosi.

Dopo cinque anni, Berruti torna a Torino con l’incarico di assistente del Professor Domenico Tibone, quindi diventa docente in ostetricia e ginecologia (in molte facoltà di medicina le due branche erano separate, mentre a Torino erano riunite in un unico insegnamento).

Berruti legò il suo nome anche a uno dei primi parti cesarei eseguiti in Italia su donne rachitiche (1876), e fu tra i primi ad applicare l’elettricità nella cura delle malattie utero-ovariche. Fu anche promotore di riviste specializzate: nel 1900 fondò il “Giornale di Ginecologia e Pediatria” poi trasformato in “Giornale dell’Ospedale Maria Vittoria (Ginecologia – Ostetricia – Pediatria)”.

Nel 1872 Berruti si fa promotore dell’Ospizio Marino Piemontese, inaugurato a Loano (Savona) e destinato alla cura dei bambini affetti da scrofolosi, malattia per la quale si raccomandava la terapia clinica al mare.

Le conoscenze acquisite con l’esperienza quotidiana, gli esempi studiati nei suoi molti viaggi all’estero e l’innata capacità organizzativa, lo convinsero della necessità di realizzare un Ospedale specializzato nelle malattie connesse al parto delle donne e nelle malattie dei bambini, scarsamente considerate dalla medicina tradizionale e dai nosocomi cittadini. Corre l’anno 1879, il progetto trova il sostegno di Casa Savoia, in particolare di Amedeo di Savoia Duca d’Aosta e di sua moglie Maria Vittoria Principessa della Cisterna, nonché di numerosi cittadini torinesi e di molti esponenti della comunità ebraica torinese. Come sede viene scelto il borgo di San Donato, una zona in cui erano sorte diverse industrie, in particolare dolciarie: qui, al fondo dell’attuale via Cibrario, all’incrocio con corso Tassoni, è sito un terreno di proprietà della famiglia Berruti. Il progetto è curato dall’ingegnere Giuseppe Bollati, il progettista di piazza Statuto, i lavori iniziano nel luglio del 1883 e il 1 agosto 1885 viene inaugurato ufficialmente il primo nucleo ospedaliero, che disponeva di tre padiglioni e di dodici letti.

Giuseppe Berruti muore il 15 aprile del 1911.

 

La riscoperta di questa importante personalità è dovuta al lavoro di catalogazione delle opere del fondo librario di Renato Bèttica Giovannini, al quale è intitolata la biblioteca della Pro Loco Chivasso “L’Agricola”. Anch’egli chivassese, antifascista e partigiano, grande appassionato di libri, fu libero docente presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Torino (uno dei rari casi di non laureati ammessi alla docenza) e nel 1958 venne assunto come segretario di redazione della rivista “Annali dell’Ospedale Maria Vittoria”, incarico che mantenne fino al 1987, trasformando la pubblicazione in un organo di studio della Storia della medicina. Il fondo “Renato ed Emilia Bèttica”, infatti, comprende un numero consistente di pubblicazioni inerenti la medicina e la storia della medicina .

Neos edizioni -104 pagine – € 15,00