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Libri: “Caleidoteratoscopio. Torto e ragione del frammento”

Nella meravigliosa Sala Biblioteca del Circolo dei Lettori  di Torino, venerdì  6 maggio prossimo la Società  Dante Alighieri presenterà il libro di Mario Marchisio “Caleidoteratoscopio. Torto e ragione del frammento”

 

Venerdì  6 maggio prossimo, alle 18, nella suggestiva Bibliotecadel Circolo dei Lettori la Società Dante Alighieri presenterà  il libro Caleidoteratoscopio. Torto e ragione di un frammento “, di Mario Marchisio, accompagnato da un saggio di Daniele Caroppo e edito da Puntoacapo Editrice.

Il volume sarà  presentato dal Presidente della Società DanteAlighieri torinese, Giovanni Saccani, e rappresenta una raccolta di aforismi che, egli stesso,  definisce  un “laborioso coacervo di frammenti “.

“Siamo in presenza –  specifica  Daniele  Caroppo nel suo saggio – di una sorta di dilagante summa, di un singolare oggetto di parole, che sarà  anche un acervatio caotica di pensieri e immagini come piace all’autore, ma fatta anche di frammenti che, come appunto accade nel caleidoscopio, il gioco delle speculari simmetrie aggrega subito nel disegno di una discorde armonia”.

Mario Marchisio è  poeta e saggista e, fra i suoi libri, ha presentato “I dialoghi  di Incmaro”, “Il viandante. Poesie d’amore “, “La falena sulla palpebra. Poesie gotiche”, “Mimesis”, “Elogio della pittura” e altri.

L’incontro è organizzato nel rispetto delle normative anticovid e fino a esaurimento dei posti disponibili.

Mara Martellotta

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Annie Ernaux “Guarda le luci, amore mio” -L’Orma- euro 13,00
Solo lei poteva trasformare un’esperienza banale e quasi quotidiana – fare la spesa al supermercato- in opera letteraria, scoprendo mille significati reconditi e altrettante sfaccettature che appartengono alla vita di ognuno di noi, sui quali però non ci soffermiamo più di tanto.
La scrittrice francese che ha messo per iscritto ogni anfratto della sua vita e delle sue esperienze (compreso l’aborto all’epoca in cui era illegale) per un anno ha annotato in un diario le sue spedizioni all’ipermercato Auchan di Cergy, vicino a Parigi. E le corsie tra gli scaffali sono diventate terreno fertile che rivela la realtà sociale, con i suoi riti, le aspettative, le ansie e i costi.
Lei ha osservato tutto e tutto trasformato in pagine e pagine che ci inducono persino a interrogarci sullo spirito con cui noi stessi varchiamo le entrate dei centri commerciali.
Così scopriamo che dietro l’usuale atto di fare la spesa si nascondono molteplici stati d’animo: l’attesa in coda ai banchi o alle casse, piccole attenzioni e gentilezze che i commessi riservano ai clienti, la voglia di passare inosservati oppure di fare conversazione con gli altri, i consigli in merito ai prodotti da scegliere o scartare. E ancora, l’aria allegra delle feste, e una volta passato il Natale, i cestoni pieni di balocchi scontati del 50%, che però pochi pensano di acquistare in anticipo su futuri compleanni o ricorrenze. Semplicemente le Barbie e gli altri giocattoli perdono il loro valore festivo, perché, secondo la Ernaux, «E’ la grande distribuzione che detta legge sulle nostre voglie».

L’attrattiva degli sconti, la compulsione all’acquisto, il meccanismo di fidelizzazione del cliente tramite le carte personali che garantiscono l’accesso privilegiato alle promozioni.
Divertenti poi le pagine dedicate alle difficoltà delle casse automatiche per chi ha acquistato pochi articoli: «Di fatto un sistema che mette continuamente alla prova, terroristico..» con quella voce sintetica che, tra l’autoritario e lo spazientito, ripete le azioni da compiere; decisamene più facile per i giovani che per gli anziani meno tecnologici.
E ancora, pagine dedicate ai tipi di acquirenti scaglionati nei vari reparti e piani, in diverse fasce orarie; quasi uno studio sociologico che svela come persone e popolazioni non si incontreranno mai.
Tutto raccontato dalla prospettiva dell’infanzia da cui era partita la Ernaux, da una semplice, piccola drogheria…niente a che vedere con gli odierni supermercati.

 

Cara Wall “Amatissimi” -Fazi Editore- euro 18,50
E’ il primo romanzo di questa scrittrice americana -laureata in Storia a Stanford, Master in Scrittura creativa all’Iowa Writers’ Workshop- che, dopo aver pubblicato svariati racconti, ora imbastisce una riflessione su fede e ragione, matrimonio e figli, e su come vaghiamo alla costante ricerca di un senso da dare alla nostra vita.

La storia -divisa in tre parti, dal 1953 al 1970- racconta le vicende di due coppie, sullo sfondo dei mutamenti sociali che investono la società e la Chiesa. La struttura narrativa è circolare, inizia e finisce con la morte di Charles, ma intraprende un volo all’indietro di circa 20 anni.
Protagonisti sono i pastori Charles Barret e James McNally, chiamati dalla Terza Chiesa Presbiteriana di New York, tra 12° Strada e Fifth Avenue, con il compito di riconquistare le anime dei fedeli. Siamo nei rivoluzionari anni Sessanta e gli abitanti del quartiere hanno perso fiducia nella Chiesa. E’ allora che Charles e James si conoscono: due pastori per una chiesa che dovranno trovare il modo bilanciarsi.

Sono profondamente diversi per background ed hanno modi differenti anche di intendere il loro compito e di affrontare le contraddizioni della fede nel mondo moderno. James vuole predicare la giustizia sociale e ritiene che la parrocchia sia troppo ricca; Charles crede che anche i benestanti abbiano bisogno di aiuto spirituale.

Charles discende da due antiche famiglie bostoniane, e avrebbe la strada già spianata ad Harvard; invece sceglie di seguire la sua vocazione.
A sua volta James, il più giovane di 6 fratelli, vive a Chicago in una famiglia cattolica non praticante e la vita domestica è funestata dal padre alcolista. E’ grazie all’aiuto di uno zio ricco che può intraprendere gli studi universitari.

I loro destini si intrecciano a quelli delle future mogli, anche loro diverse quanto a carattere e formazione.
Lily, amata con tenacia da Charles, è rimasta orfana a 15 anni: intellettuale atea fatica a conformarsi alla vita dedita alla chiesa e trova oasi di pace soprattutto quando riesce ad isolarsi dal mondo.
Invece Nan è figlia di un pastore del Mississippi, addestrata fin da piccola alla pazienza e alla generosità, condivide la scelta di James ed è la moglie ideale per un pastore.
Poi c’è lo scorrere delle vite delle due coppie, alle prese con incomprensioni e difficoltà. James e Nan lottano contro l’infertilità; mentre Charles e Lily sono alle prese con due gemelli dei quali uno gravemente autistico. E Charles, che stenta ad accettare la condizione del figlio Will, non trova conforto neanche nella fede.

 

Enrica Tesio “Tutta la stanchezza del mondo” -Bompiani- euro 17,00
Si sorride spesso, ma si medita pure, su questo libro della blogger, scrittrice e copywriter torinese che aveva conquistato il successo con “La verità, vi spiego, sull’amore”; diventato anche un esilarante film nel 2017, interpretato da Ambra Angiolini, Carolina Crescentini e Massimo Poggio.
Il piglio di “Tutta la stanchezza del mondo” è lo stesso: una verve irresistibile che, a tratti, sembra anche un saggio perché, sul racconto esilarante di sprazzi di fatiche e impegni, si innestano parecchi spunti per meditare sulla frenesia della vita odierna.
Il libro è fortemente autobiografico e narra il quotidiano di Enrica Tesio che ora è alle prese con una famiglia lievitata di numero. I figli da due sono passati a tre, c’è un nuovo amore, e ne conseguono altre fatiche, responsabilità, ansie e salti mortali.
Nel libro di esordio l’avevamo scoperta mamma single di due cuccioli, con la ferita ancora aperta della separazione, ma che sapeva ridere delle difficoltà della sua vita e inneggiava alla speranza. Bene, ora le cose si sono evolute e le fatiche che elenca sono 12 come quelle di Ercole. Entriamo nella vita di questa donna che a 42 anni ha messo al mondo la terza figlia, e si destreggia come può in una famiglia allargata perché con il nuovo compagno ha conquistato anche i suoi due figli più grandi.
Un nucleo di personalità diverse -da quelle ancora in erba a quelle maggiormente strutturate- ed ecco servito sul piatto d’argento un bel lavoro di smistamento di esigenze, sensibilità, urgenze e altri mille infiniti capitoli di convivenza che può sembrare strampalata, eppure funziona benissimo.
Dietro a tutto questo gran da fare ovviamente c’è lei, la donna multitasking che veleggia nei marosi del quotidiano armandosi di dosi massicce di ironia con la quale tutto sembra bellissimo, vitale, irrinunciabile. E godiamoci i tanti aneddoti e siparietti della sua divertente fatica di vivere, che la Tesio racconta con il suo piglio inconfondibile.

Patricia Cornwell “Autopsia” -Mondadori- euro 22,50
Qui la Cornwell riporta in prima linea la sua creatura di maggior successo, l’anatomopatologa forense Kay Scarpetta, e sceglie anche la narrazione in prima persona, raccontando dalla prospettiva della famosa protagonista
Kay torna in Virginia dove era iniziata la sua carriera, ora è capo medico legale e si trova per le mani un caso di quelli da perderci la testa.
Lungo la ferrovia è stato rinvenuto il cadavere di una donna mutilata in modo orribile, e tutto fa pensare all’opera di un serial killer. Mentre indaga sul delitto e lotta perché non venga archiviato, eccola all’azione anche su un altro fronte.

In quanto membro della Doomsday Commission (specializzata in casi sensibili per la sicurezza nazionale) viene convocata alla Casa Bianca per occuparsi della catastrofe in un laboratorio spaziale segreto lanciato in orbita. A bordo c’erano due scienziati ed esperti astronauti, un americano e una russa che si sono avventurati in una passeggiata spaziale. Da allora se ne sono perse le tracce; mentre il terzo membro dell’equipaggio si è salvato, ma in un modo poco limpido.
Kay dalla Situation Room assiste alle operazioni di soccorso e guida il gruppo di salvataggio in una sorta di autopsia virtuale.

Meglio non raccontare di più, per non togliervi il gusto dei continui colpi di scena che la Cornwell mette a segno in queste pagine.
E ancora una volta, la regina di best seller internazionali, si dimostra abilissima nel trascinare i lettori in una vicenda che mescola le vicende personali di Kay, del marito psicologo forense Benton Wesley, e del collaboratore Marino alle complesse indagini del thriller.
I due uomini aiuteranno Kay Scarpetta nella doppia indagine e nei collegamenti tra i due casi, ma le complicazioni saranno sempre in agguato.

 

 

Rassegna mensile dei libri: Aprile

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Tre Consigli di lettura dagli iscritti al gruppo FB Un Libro Tira L’Altro, Ovvero il Passaparola dei Libri. Un romanzo storico Il Ponte Sulla Drina, del Premio Nobel Ivo Andric, per riflettere su come sia facile distruggere legami e creare barriere; il recente romanzo di formazione di Veronica Raimo Niente Di Vero, candidato al Premio Strega ma che ha convinto poco i lettori; Guns. Contro Le Armi, di Stephen King, un piccolo prezioso testo che affronta la delicata questione della diffusione delle armi da fuoco in America.

Andar per libri

“Cuori selvaggi” è il tema dell’edizione 2022 del Salone del Libro, un fil rouge che accompagnerà gli appuntamenti, le conversazioni, gli spettacoli, le letture, i concerti. Il Salone Internazionale del Libro 2022 di Torino si svolge dal 19 al 23 maggio 2022 al Lingotto Fiere. Il salone, dopo l’edizione straordinaria dello scorso autunno, ritorna sotto la Mole nel consueto periodo primaverile per la sua XXXIV edizione.

Incontri con gli autori

Se volete conoscere nuovi autori, magari indipendenti, non perdetevi le interviste della redazione del sito www.novitàinlibreria.it: questo mese conosciamo meglio la scrittrice esordiente Nancy Luppino che ha appena pubblicato L’Inaspettato (Extempora, 2022), un romanzo rosa che sta già riscuotendo grande successo tra gli appassionati; Giuseppe Bennardi, tarantino trapiantato a Livorno, da poco tornato in libreria con Cavallo di Tuono, toccante racconto auto-pubblicato “on the road” sulle tracce degli ultimi nativi americani; Maria Rosa Bellezza, esordiente napoletana che con Le Lesioni Dell’Anima (Homo Scrivens, 2022) fa conoscere ai lettori il mondo dell’esoterismo.

Per questo mese è tutto, vi invitiamo a venirci a trovare sul nostro sito ufficiale per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e della lettura! unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Il diario “adulto” di Enrico Vanzina: 11 anni di vita italiana

Fra i volumi più letti, nel corso dei secoli, i diari occupano un posto significativo.

Sono diari, tutto sommato, le “Confessioni” di Sant’Agostino ed i “Saggi” di Montaigne, due dei libri più studiati ed amati di sempre, i “ Memoires” di Giacomo Casanova, il Diario dei fratelli Goncourt, testo imprescindibile per comprendere la controversa Francia ottocentesca, la raffinata ed estetizzante “À la recherche du temps perdu” di Marcel Proust.

Continua a leggere:

Il diario “adulto” di Enrico Vanzina: 11 anni di vita italiana

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Maurizio de Giovanni “L’equazione del cuore” -Mondadori- euro 19,00
Questo è il libro che de Giovanni voleva scrivere da tempo, con un personaggio nuovo sospeso tra logica ferrea e un’umanità seminascosta. E’ il professore di matematica in pensione Massimo De Gaudio, vedovo un po’ misantropo, taciturno e solitario. Vive a Solchiaro “un’isola nell’isola”, in una casa appartata a Procida, nel Golfo di Napoli, che ama soprattutto in inverno quando scompaiono i fastidiosi turisti. Ama godersi la bellezza del mare, pescare in santa pace, vivere con i suoi ricordi e pensieri. Ha un’unica figlia, Cristina, sposata ad un ricco imprenditore del nord; tra il padre e la donna qualche veloce telefonata e spizzichi di vacanze condivise quando lei lo raggiunge con il figlio di 9 anni, Francesco detto Checco. Momenti preziosi in cui il nonno diventa l’eroe del nipotino, al quale insegna a pescare spiegandogli i dettagli della lotta tra preda e predatore. A spezzare i ritmi abitudinari di Massimo è la notizia che figlia e genero sono morti sul colpo in un incidente d’auto; a bordo c’era anche Checco, ora ricoverato in ospedale, operato d’urgenza, in coma e sospeso tra vita e morte. Addio tranquillità e ordine, Massimo lascia il suo rifugio -spera solo temporaneamente-, sale al nord ed affronta la dura realtà.
E come riesce a farlo? Ricorrendo al solo ordine che conosce, quello dei numeri, ai quali ricorre per arginare anche le emozioni; lui che delle tovaglie dell’osteria conta i quadretti e posiziona il bicchiere sempre in un punto calcolato e preciso. Mentre il nipote lotta per sopravvivere nel reparto di terapia intensiva, il nonno nutre dubbi sull’inspiegabile dinamica dell’incidente. Soprattutto scopre di essersi perso gran parte della vita della figlia; una distanza emotiva prima ancora che fisica.
Deve anche fare i conti con il fatto che il bimbo sia l’unico erede di una colossale fortuna dalla quale dipende il benessere dell’intera zona. I medici non sono in grado di fare previsioni in merito alla sopravvivenza di Checco, tantomeno sulle condizioni in cui potrebbe risvegliarsi. De Gaudio, che sogna di tornarsene al mare quanto prima, potrebbe diventare il tutore del nipote e deve confrontarsi con una serie di personaggi legati all’azienda del genero e alle opere umanitarie della figlia. Con persone come la baby sitter del nipote –la protettiva affezionata Alba- e la migliore amica della figlia. E pagina dopo pagina emergono segreti e correnti sotterranee che spiegano molte cose……

 

Karina Sainz Borgo “La custode” -Einaudi- euro 18,00
E’ il secondo romanzo della giornalista e scrittrice venezuelana, nata a Caracas nel 1982, che vive in Spagna da 12 anni. Ed è di una struggente bellezza, che ha a che fare con la pietà verso i morti, ambientato in una sanguinosa terra di confine tra Colombia e Venezuela.
La storia ruota intorno a una donna che a Mezquite si fa carico di seppellire i cadaveri abbandonati dei migranti. E’ Visitación Salazar, della quale Karina Sainz Borgo apprese l’esistenza leggendo un reportage; decise di rintracciarla e ci riuscì grazie all’aiuto di un amico che aveva lavorato per la Croce Rossa in quella zona.
La raggiunge e trascorre del tempo con lei, ne scopre la natura profonda e magnifica, la missione che diventa il suo motivo di vita: dare sepoltura a chi non ha terra, con una compassione rara nelle storie di “los caminantes”, intrise di disumanizzazione lungo le frontiere dove sei un fuggitivo o un cadavere. Visitación si oppone a tutto questo ed è la custode del raffazzonato cimitero illegale il Terzo Paese, nel quale consegna corpi e ossa all’eterno riposo in nicchie di blocchi che lei stessa cementa in modo rudimentale o sotto palate di terra, poco più che fosse comuni, ma con l’aggiunta di indicazioni per segnare dove sono i resti dei disperati. I primi capitoli del romanzo sono folgoranti. Angustias, voce narrante, è una giovane donna alla quale sono morti tra le braccia due gemellini nati da poco: «Lasciarono questo mondo nello stesso ordine in cui c’erano arrivati. Prima Higinio, poi Salustio…Li avvolgemmo negli asciugamani e li trasportammo così finché non rimediammo delle scatole. Erano talmente piccoli che ne sarebbe bastata una». Angustias, con il suo carico di morte, va alla ricerca della donna che avrebbe seppellito i suoi figli e le avrebbe insegnato a sotterrare quelli degli altri. Non è solo finzione letteraria perché la Sainz Borgo è stata testimone di quanto avveniva e tutt’ora accade alla frontiera. Ha partecipato lei stessa alla sepoltura di cadaveri abbandonati ed ha visto davvero una giovane che portava con sé i suoi gemelli nati prematuri e chiusi in una scatola da scarpe. Da lei nasce la protagonista Angustias, che abbandonata dal marito -in questo libro gli uomini sono spesso codardi- decide di restare con Visitacion, aiutarla nella sua missione di custode dei morti, di essere sua alleata contro i soprusi del possidente più ricco della zona e del suo pericoloso braccio destro….

 

Enrico Rotelli “L’America è un esperimento” -La nave di Teseo- euro 18,00

Giornalista e scrittore, Enrico Rotelli, è stato assistente di Fernanda Pivano, della quale ha anche curato i volumi dei diari, inoltre è coautore di libri autobiografici di grandi nomi come Valentina Cortese, ed ha seguito svariati progetti editoriali. Il sottotitolo “Scrittori e storie degli Stati Uniti” anticipa le pagine che seguono, nelle quali scopriamo come si raccontano alcuni grandi autori nelle interviste concesse al giornalista tra 2015 e 2020. Gran parte è stata pubblicata su “La lettura” del Corriere della Sera, ed ora Rotelli le ha raccolte in 200 pagine.
Una carrellata che incanterà gli amanti della letteratura nordamericana; ma di notevole interesse anche per chi vuole riflettere sui grandi temi di attualità (o pure antichi) insieme ad attenti autori contemporanei. Rotelli ha dialogato con 23 scrittori a stelle e strisce tra i più interessanti, da Premi Pulitzer famosi ad altri meno noti oltreoceano: tutti però con un occhio particolarmente sensibile ed acuto che mette a fuoco svariate realtà. Il giornalista ha avuto la fortuna di lavorare per 5 anni (fino al 2009 anno in cui è morta) al fianco dell’immensa Fernanda Pivano che è stata l’artefice della scoperta in Italia di grandi scrittori americani, prima quasi ignoti da noi e mai tradotti. Insieme a lei ha percorso in lungo e in largo New York, ed ha incontrato molti protagonisti della scena culturale. Non perdetevi l’introduzione di questo libro dedicato “a Nanda” in cui Rotelli racconta il loro incontro e l’avvio dell’entusiasmante avventura come suo assistente, trascinato nella coinvolgente scoperta delle firme più prestigiose e dei loro pensieri sulla vita, sulla letteratura e sul mondo.
Tra gli intervistati nomi del calibro di Erika Jong, Lawrence Ferlinghetti, Michael Cunningham, Andrew Sean Greer. E ancora Dave Eggers, Richard Powers e Jill Eisenstad, ovvero la rossa del Literary Brat Pack: il gruppo di 4 ventenni –oltre a lei Bret Easton Ellis, Jay McInerney e Tama Janowitz- che negli anni ottanta raccontavano le vicissitudini dei giovani americani disillusi.
Alcuni li ha incontrati personalmente, raggiungendoli anche sulla costa ovest degli Usa; altri li ha interpellati telefonicamente o per email.
Sono tanti dialoghi diversi e indipendenti, con voci della scena letteraria americana, ma anche provenienti da culture diverse: come la cinese Yiyun Li, Ayelet Waldman nata a Gerusalemme, Maaza Mengiste nata nel 1971 ad Addis Abeba o ancora, tra gli latri, Elif Batuman nata in New Jersey da genitori turchi.
Tante analisi e prospettive sul lavoro dello scrittore, sulle difficoltà che si possono incontrare nell’analizzare e narrare il proprio tempo, sulle esperienze personali, sul futuro della letteratura e della situazione politico-sociale. Un composito mosaico di voci che ci portano nel cuore della letteratura americana contemporanea.

 

Ana Bågstam “Testimone oculare” -Marsilio- euro 18,00

E’ il primo appuntamento di una serie che l’avvocato svedese Ana Bågstam ha in mente di scrivere, con al centro il personaggio della giovane criminologa Harriet Vesterberg.
Un ‘eroina dalle molte sfaccettature: preparata, ma a tratti insicura, forte e determinata, eppure delicata al contempo. Ha 30 anni ed è specializzata in criminologia, figlia di Eugen docente universitario in pensione, sorella di Paul sposato e padre di famiglia. Dopo una delusione amorosa, Harriet decide di lasciare Stoccolma e cercare una nuova partenza nel piccolo paesino sulla costa della Scania, Lerviken, dove è solita trascorrere le vacanze estive e dove vive il padre.
Assunta come criminologa nella stazione di polizia locale si trova a dover affrontare la diffidenza della capa e dei colleghi, e il suo battesimo lavorativo è particolarmente cruento. Nel tranquillo villaggio di pescatori, dove tutto sembra scorrere in modo tranquillo, avviene un efferato delitto.
In un capannone viene trovato il cadavere straziato di Laura Andersson: ha la bocca e il mento coperti di nastro adesivo telato, lo stesso con cui qualcuno le ha fissato le palpebre aperte, ed una mortale ferita di arma da taglio alla testa. E’ in un bagno di sangue, sotto un trattore e in una posizione innaturale. E’ la moglie 53enne del ricchissimo finanziere Douglas Andersson di 72 anni. Una coppia senza figli né altri parenti, proprietari di una vasta tenuta che era appartenuta ad una famiglia dell’aristocrazia locale.
Laura, molto più giovane del marito «…lunghi capelli rossi e la grazia di una star del cinema. Bellissima, enigmatica e misteriosa. Però camminava in modo strano, zoppicando, come se le facesse male una gamba». Era lo strascico della polio ed ultimamente era peggiorata tanto da muoversi solo in sedia a rotelle.
Il marito – che in un primo tempo non si trova- risulta essere stato condannato due volte per maltrattamenti nei confronti della moglie. Poco dopo però è proprio Harriet a scoprire Douglas gravemente ferito e chiuso in un container. Dunque l’assassino da dove arriva?
Poco a poco le indagini proseguono e convertono su alcuni individui, con risvolti anche tragici: testamenti cambiati all’ultimo, gemelli problematici, moventi economici, vendetta per violenze passate…. Senza anticipare troppo, va però detto che questo è un godibilissimo giallo dalla tipica struttura investigativa, in cui fondamentale è la sequenza: crimine, indagini condotte tra ragionamento, indizi da valutare, suspence, colpi di scena e deduzioni che trascinano il lettore alla scoperta della dinamica del delitto e del colpevole….o colpevoli? Gustatevi le imprese di Harriet, giovane dall’intuito notevole, alle prese con un ambito lavorativo in cui deve farsi strada con unghie e denti; le sue ansie, delusioni e aspettative ce la rendono particolarmente vicina e simpatica.
Oltre alle indagini, c’è anche molta vita privata di Harriet che aiuta a delineare meglio il personaggio. Tra padre anziano e smemorato, fratello sfuggente, vicina di casa con qualche segreto, e forse un nuovo amore all’orizzonte, godiamoci queste 387 pagine che corrono via accattivanti più che mai. E diamo il benvenuto a una nuova stella del firmamento del giallo nordico.

“Incipit Grand Tour”. Se il giro d’Italia si fa in sella a una “Vespa-libreria”

Riprende lo strano viaggio per tutt’ Italia dello chef – scrittore – libraio – editore e quant’altro Fabio Mendolicchio

Dal 27 aprile al 7 maggio

Lui si presenta come Mendo aka (alias) Fabio Mendolicchio. E scrive di sé: “Sono del 1973 e ho un percorso formativo lungo trent’anni. Mi sono diplomato all’‘Istituto Alberghiero” di Torino e ho lavorato per vent’anni fra alberghi, ristoranti – fra cui il ‘De Amicis’, primo ristorante di ‘Libera contro le mafie’ – e vari progetti strani”. Alcuni: musicista, grafico, dj, scrittore con “Siamo tutti allenatori” per “CartaCanta Editore”. E lui stesso editore con “Miraggi”, casa editrice fondata (con Alessandro De Vito e Davide Reina) a Torino in via Mazzini, nel 2010, “per fare libri che altri non fanno” e vera e propria fucina o tsunami di strane, geniali e improbabili “pensate” legate al mondo della lettura, come “L’IBRIda CENA” (trasformando le librerie in ristoranti per una sera) e l’“Incipit Grand Tour”. Come dire, girare tutta l’Italia con una Vespa 200 GT, attrezzata, in un afflato di magica follia, come libreria viaggiante. E da giorni la Vespa e Fabio “Mendo” stanno scalpitando, in attesa della nuova partenza per il secondo (l’anno scorso il primo) viaggio “letterario”. Con lo stesso mezzo (medaglia d’oro alla povera Vespa! Ma anche a Mendo!) utilizzato per portare quotidianamente i libri alle librerie torinesi. Questo, in cifre, il tour 2022: 4mila chilometri in 11 giorni, dal 27 aprile al 7 maggio, con una media di 363 chilometri al giorno per raggiungere 54 librerie e Biblioteche d’Italia.

Ad ogni tappa, una lettura ad alta voce. Ad ogni presentazione un gioco con le 54 carte del gioco letterario “Incipit Offresi” per indovinare un grande classico e vincere un libro a dimostrare che sempre “vince chi legge”. “Un po’ come Nanni Moretti in ‘Caro Diario’ – spiega Fabio – un po’ Forrest Gump: quando ci si mette in viaggio, ci si mette in gioco. Per questo motivo con la nostra casa editrice abbiamo deciso di partire in Vespa e girare l’Italia a colpi di ‘Incipit’ per portare i nostri libri a spasso per lo Stivale, raccontandoli, vivendoli come compagni di viaggio, facendoli conoscere laddove spesso non trovano spazio e rendendoli protagonisti veri e propri di questa follia”.

Tante tappe, tanti libri, tanti personaggi e tanti librai e lettori da incontrare. Il viaggio parte da Ivrea, “Capitale Italiana del Libro 2022”, attraversa Arona, Novara e arriva a Verbania, da “Alberti Libraio”. Si sconfina quindi in Svizzera, a Locarno, Lugano e poi Como, Milano alla “Libreria Covo della Ladra” e da “Anarres Libreria Bristrot”, si prosegue per Bergamo e Brescia fino a raggiungere la “Libreria Muratori” di Capriolo per incontrare Alan Poloni “libraio di provincia e narratore di periferia”. Il terzo giorno si riparte passando per Mantova, verso la tappa di Vicenza; l’appuntamento è alle ore 18,30 alla “Libreria Traverso” per il firmacopie con l’autrice di “Casadolcecasa” ( libro edito da “Miraggi” nel 2021) e in audiolibro da “Il Narratore”: Antonella Bukovaz, originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo-sloveno, che si dedica alla poesia e alle interazioni  tra parola, suono e immagine in forma di lettura, videopoesia e video-audioinstallazione. A Treviso l’incontro è con la “libraia controcorrente” della “Ubik Clara Abatangelo” e a Udine, alla “Libreria Moderna”, con Luca Quarin, al suo secondo romanzo “Di sangue e di ferro” con “Miraggi Edizioni”. Domenica 1° maggio la Vespa di Mendolicchio attraverserà Venezia e Ferrara, per approdare alla “Libreria Atlantide” di Castel San Pietro Terme (Bologna) con Alberto Alberici. Si prosegue ancora per Urbino, Ascoli Piceno con tappa alla “Libreria Rinascita”, Norcia, L’Aquila, Montesilvano alla “Libreria On the Road”, Foggia alla “Libreria Ubik” e infine alla Biblioteca di Trani, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Città di Trani, per incontrare Rosanna Gaeta, inventrice e guida dei “Dialoghi di Trani”. Il 5 maggio si riparte dalla “Libreria 101” di Bari, si attraversa Matera e si continua per San Giorgio a Cremano (Napoli) alla Libreria “La Bottega delle Parole”. E il viaggio geografico-letterario continua. Dalla “Libreria Eli” a Roma per un insolito pranzo con i lettori, ci si sposta a Firenze da “Alice&Co.”, per poi approdare il 7 maggio alle 10,30 al “Museo Piaggio” di Pontedera (Pisa), il più grande museo motociclistico d’Italia, e tornare a Torino non prima di aver visitato la Biblioteca sul mare “Fascie Rossi” di Sestri Levante e la Libreria “L’Amico Ritrovato” di Genova. L’intero viaggio sarà raccontato attraverso foto e video su tutti i social networks di “Miraggi Edizioni” e “Lettura Day”. Una domanda. Ritornati a casa, sotto la Mole, della povera Vespa 200 GT che ne sarà? E di “Mendo”? Almeno un anno di sacrosanto riposo ci vuole. E’ il minimo!

Gianni Milani

Leggere al futuro. Il Maggio dei Libri 2022

A Ivrea, “Capitale italiana del libro 2022”, inaugurazione della XII edizione

Sabato 23 aprile, ore 11

Dove mai, se non a Ivrea, dal 16 febbraio scorso “Capitale italiana del libro 2022”, poteva tenersi la “prima” della Giornata Mondiale Unesco del libro e del diritto d’autore? Domanda retorica. E, infatti, sabato 23 aprile, alle ore 11, al “Teatro Giacosa” (piazza Teatro, 1) di Ivrea, prende ufficialmente il via la XII edizione de “Il Maggio dei Libri”, la campagna del “CEPELL – Centro per il libro e la lettura” (Istituto autonomo del Ministero della Cultura dipendente dalla Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore) che, fino al 31 maggio, invita gli appassionati di libri e lettura ad organizzare iniziative in presenza e in digitale ispirate al tema istituzionale “ContemporaneaMente. Leggere per comprendere”. Particolarmente soddisfatta, Costanza Casali, assessore eporediese alla Cultura: “La partenza del ‘Maggio dei libri’ da Ivrea è un segnale importante per la Città e segna una tappa importante dell’anno da Capitale. Vogliamo coinvolgere il ‘Cepell’ nella costruzione del ‘Manifesto per il futuro del libro’, il nostro grande obiettivo. L’avvio dei lavori coinciderà con il ‘Salone del Libro’, dove saremo presenti e faremo il passaggio di consegne con l’attuale Capitale, Vibo Valentia”.

Particolarmente allettante e ricco di grandi aspettative è il titolo che porterà sul palco al “Giacosa” di Ivrea, l’evento inaugurale di quest’anno: “Leggere al futuro”. Titolo che ben esprime “lo spirito – dicono gli organizzatori – di una campagna che oggi, come da oltre un decennio, semina e insieme raccoglie passione e buone pratiche nel nome della promozione della lettura”. E proprio guardando all’avvenire si apre questo appuntamento, con l’esibizione del “Coro dei bambini del Circolo Didattico di Zafferana Etnea”, diretto dal maestro Ata Pappalardo (in collegamento da remoto). Dopo i saluti di Stefano Sertoli, Sindaco del Comune di Ivrea, e Costanza Casali, Assessore alla Cultura, sono attesi gli interventi di Marino Sinibaldi, presidente del “Centro per il libro e la lettura”, Paolo Verri, coordinatore di “Ivrea 2022”, Gaetano Di Tondo, presidente dell’“Associazione Archivio Storico Olivetti” (in collegamento da remoto), e degli scrittori Alessandro Perissinotto e Donatella Di Pietrantonio (in collegamento, sempre, da remoto). A loro il compito di presentare i contenuti di questa edizione della campagna e il rapporto speciale con la “Capitale italiana del libro 2022”, nonché di offrire un incipit letterario attraverso la testimonianza di un’importante autrice del panorama narrativo contemporaneo. In chiusura, l’attrice e regista Laura Curino darà voce alla figura poliedrica di Adriano Olivetti: nella lettura di passi da sue memorie e scritti, in collaborazione con l’omonima “Fondazione”, rivivranno l’entusiasmo e l’energia progettuale di un imprenditore illuminato che il futuro seppe non solo sognarlo ma anche crearlo. E farlo vivere nel tempo. Attraverso esempi e prassi singolari, oggi purtroppo lasciate cadere, non di rado, nell’oblio.

g.m.

Nelle foto:

–       Ivrea, piazza Ottinetti

–       Costanza Casali, assessore alla Cultura Città di Ivrea

La giustizia conviene

 

Giampiero Leo

Desidero segnalarvi la presentazione del libro di Giancarlo Caselli e Guido Lo Forte: “ La giustizia conviene – il valore delle regole raccontato ai ragazzi di ogni età”che si terrà giovedì 21 aprile presso l’Accademia Albertina di Belle Arti Torino. L’importanza e l’estrema attualità del tema, nonchè la grande autorevolezza dei due autori, a mio avviso rendono questo appuntamento uno di quelli veramente “imperdibili”, per chi ha davvero a cuore una società più equa e più rispettosa dei diritti di tutte le persone. 

Giampiero Leo 

Vice Presidente del Comitato diritti umani della Regione e portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte.

 

Oggi parlare di legalità in termini credibili non è facile: la nostra società individualistica guarda alle regole con fastidio e sono molti i cattivi esempi che creano diffidenza: furbizie, illegalità nelle stesse istituzioni, scontri nella magistratura.

Ma perché allora osservare le regole, rispettare la legge? Due magistrati noti al grande pubblico per il loro impegno contro le mafie e il terrorismo lanciano in questo libro un appello appassionato a favore della giustizia, l’unico strumento a salvaguardia delle libertà e dei diritti di tutti. Perché la giustizia conviene proprio a chi non ha potere né privilegi. Spiegando, in termini chiari e con numerosi esempi, le basi delle nostre istituzioni, i principi del processo e delle pene,  la questione morale, Caselli e Lo Forte mostrano che più legalità significa non solo più sicurezza, ma anche più possibilità di avere una migliore qualità della vita e la speranza di una crescita nell’interesse generale. Qualcosa per cui vale la pena di impegnarsi, fin da giovani.

Gian Carlo Caselli
Nato ad Alessandria nel 1939, è stato giudice istruttore del  Tribunale di Torino dai primi anni Settanta, via via sempre più impegnato in indagini sul terrorismo, in particolare sulle Brigate rosse. Dal 1986 al 1990 è stato membro del Consiglio superiore della magistratura. Dal 1993 al 1999 ha diretto la procura di Palermo, dalla cattura di Totò Riina e di numerosi altri boss ai grandi processi su mafia e politica. Ha terminato la sua carriera nel 2013 come procuratore capo di Torino. La sua autobiografia, Nient’altro che la verità è stata pubblicata da Piemme nel 2015.

Guido Lo Forte
Nato a Palermo nel 1948, è entrato in magistratura nel 1974. È stato pubblico ministero nella sua città per oltre trent’anni, prima come sostituto e poi come procuratore aggiunto, e poi a Messina, come procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale. Il suo nome è legato alle inchieste sui rapporti tra mafia, politica ed economia e al sequestro dei patrimoni di boss mafiosi di primo piano. Con la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha curato, tra l’altro, i processi Andreotti, Dell’Utri e Carnevale nella fase delle indagini e del dibattimento di primo grado.

La Piccina Commedia Dante e i ragazzi tra educazione e ricreazione

MUSLI – Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia. Palazzo Barolo – Via Corte d’Appello 20/C -29 aprile – 26 giugno 2022

(Inaugurazione venerdì 29 aprile alle 17.30)

Piccolina, ma pur sempre “Divina”, la Commedia dantesca continua a far parlare di sé nell’anno che segue il “Dante 700” che ha celebrato i sette secoli dalla sua scomparsa. Lo fa con la mostra “Piccina Commedia – Dante e i ragazzi tra educazione e ricreazione”, progetto di ricerca sviluppato nel corso del 2021 dalla Fondazione Tancredi di Barolo in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e visitabile presso il MUSLI, Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia di via Corte d’Appello 20/C a Torino dal 29 aprile al 26 giugno 2022.

L’esposizione si propone di documentare la presenza di Dante e della sua opera nella produzione editoriale italiana destinata ai giovani nel periodo tra il 1850 e il 1950, sia nei libri di letteratura per ragazzi che nei testi scolastici.

4 passi nell’universo dantesco

La prima sezione del percorso è riservata a “Dante e la Divina Commedia in 100 anni di libri e periodici illustrati per ragazzi in Italia”. Il visitatore vi potrà esplorare quella suggestiva zona di confine tra letteratura popolare e per l’infanzia in cui convivono approcci divulgativi, educativi, didascalici e di colto intrattenimento, consistenti in traduzioni, adattamenti, versioni parodiche o umoristiche, testimonieranno anche l’esistenza di opere più o meno note al grande pubblico ma sempre dotate di spiccata intelligenza e creatività.

Sarà proposta una vasta e variegata iconografia utilizzata per avvicinare i giovani lettori al fascino del personaggio e della sua opera, soprattutto in epoche più recenti.

“Dante in Classe” è il titolo della seconda sezione della mostra; allestita in un’aula storica del MUSLI, presenta un’ampia selezione di libri, quaderni e materiale didattico di ogni genere che intende documentare la presenza del sommo Poeta nella scuola italiana del secolo scorso, un ambito specifico ancora poco conosciuto e frequentato. In questa selezione, spiccano la splendida litografia a colori di un manifesto didattico stampato da Paravia negli anni ’40 che raffigura uno spaccato dell’Inferno e rari pennini e inchiostri dedicati a Dante raccolti dal collezionista ed esperto calamofilo Stefano Lenti. Un ulteriore approfondimento tematico è dedicato alla presenza nella scuola della “Società Dante Alighieri” detta “la Dante”.

 

Dante, tra classicismo e contemporaneità

Il percorso, sospeso tra la tradizione iconografica dell’800 e del primo Novecento fino alla realtà aumentata, porrà in evidenza un approccio a Dante originale e capace di dialogare tra culture classiche e postmoderne: dalle illustrazioni del passato alle tavole contemporanee, fino alle creazioni tridimensionali rappresentate dalle “fotosculture” di Umberto Mastroianni, i pop-up di Massimo Missiroli e le visioni fantasy di Alfredo Podestà. A questi, si aggiungeranno alcuni progetti di libri animati destinati a grandi e piccini, realizzati nell’anno scolastico 2020/2021 dagli studenti dell’indirizzo “Design del Libro” del Liceo Artistico Passoni di Torino.

Tra gli artisti più significativi, spesso influenzati dalle archetipiche illustrazioni che Gustave Doré realizzò per la Divina Commedia nel 1861, vi sono Enrico Mazzanti, Antonio Maria Nardi, Piero Bernardini, Giovanni Battista Galizzi, Gustavino (Gustavo Rosso), Mario Zampini, Manfredo Manfredini, Tancredi Scarpelli e Corrado Sarri. Riguardo all’interpretazione moderna e contemporanea dell’universo dantesco, saranno protagonisti “Topolino all’Inferno”, con le celebri tavole realizzate da Guido Martina e Angelo Bioletto, rispettivamente sceneggiatore e disegnatore della celebre parodia disneyana, e un inusuale “Pinocchio” in viaggio nei gironi infernali, frutto della vivace immaginazione di Marco Corona.

La mostra in sintesi

Il Progetto di ricerca, sviluppato nell’arco del 2021 nell’ambito di Dante 700 Unito è stato realizzato dalla Fondazione Tancredi di Barolo. La mostra, allestita al MUSLI come integrazione del Percorso libro e del Percorso scuola, è curata da Pompeo Vagliani ed è corredata da una pubblicazione che raccoglie l’intero progetto di ricerca con saggi del curatore e di Luciana Pasino.

La mostra sarà visitabile negli orari di apertura del MUSLI (sabato e domenica ore 14.00-19.00) ed è inclusa nel costo del biglietto: intero 8,00 euro (gratuito per abbonamento musei, minori di 11 anni e ridotto 5,00 euro per possessori di Piemonte card).

Nel corso della mostra sono previsti eventi e attività laboratoriali di cui sarà disponibile a breve un calendario dettagliato.

Il MUSLI

Il Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia, è la principale emanazione della Fondazione Tancredi di Barolo. L’ente museale si propone di coniugare l’attenzione alle radici storiche “locali” con la storia dell’educazione e dell’editoria per l’infanzia della nostra Regione, senza perdere di vista la dimensione internazionale.

Io sono un jazzista ed altre storie

Si chiama ‘Io sono un jazzista ed altre storie’, edito per i tipi dei Melville di Siena ed è l’ultimo, ma soltanto per adesso, lavoro di Guido Michelone, ormai prossimo all’uscita in tutta Italia

E’ un romanzo, il sesto nato dalla penna di questo scrittore vercellese, laureato in Lettere a Torino, con una specializzazione in Scienze dello spettacolo all’Università Cattolica di Milano, dove è stato poi assistente volontario e docente a contratto. Attualmente insegna Storia della Musica Afroamericana al Master in Comunicazione Musicale sempre presso la Cattolica, che insieme ad altri ha fondato e Storia ed Estetica del Jazz al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. Michelone non è però soltanto un autore di romanzi, anzi, oltre a numerosi saggi su jazz e cinema, vanta diversi testi tra cui monografie su Vasco Rossi, Fabrizio De Andrè, Zucchero, Enzo Jannacci, i Beatles, Miles Davis e una recente opera ‘Il Jazz e i Mondi’ di cui parleremo tra poco. Lo abbiamo incontrato recentemente a Vercelli per parlare della sua attività di scrittore, giornalista, saggista e romanziere.

Professore, partendo dalla fine, qual è la trama di ‘Io sono un jazzista’ ?

E’ un romanzo con sfumature comiche ambientato nella Milano dei primi anni Cinquanta, protagonista un giovane sassofonista, squattrinato, donnaiolo. Questo come gli altri non è rivolto ad una letteratura di consumo ma cerco di mettere nelle storie che raccolto qualcosa di nuovo a mio rischio e pericolo. Ci sono sovente dei ricordi del passato, dei ‘bei tempi andati’ come si dice, anche se qui non c’è niente di autobiografico.

 

Quanto c’è di Vercelli nei suoi romanzi ?

Le faccio un esempio. In un altro lavoro, ‘Parigi a Vercelli’ c’è la storia di una celebre regista francese che per poter lavorare tranquillo sceglie di arrivare in un posto dove non sia conosciuto ed approda a Vercelli. Qui, però, viene riconosciuto da una ragazza e nasce una storia d’amore … In questo ho citato ristoranti, caffè, locali cittadini per rendere omaggio alla mia città.

 

Dove lei vive …

Si vivo a Vercelli dove sono nato, ho studiato a Torino, lavoro da 40 anni a Milano.

 

Dove verrà presentato il suo libro ?

C’è un evento importante alla Casa Museo Alda Merini a Milano insieme ad una conferenza sulle canzoni della Merini il 12 maggio, poi ci saranno altre occasioni in Italia e in Piemonte, a Borgomanero, Santhià, in Valcerrina con LibrInValle.

 

Questo, però, non è l’unico suo libro uscito quest’anno ?

Due mesi fa, con Arcana, è uscito ‘Il Jazz e i Mondi’ legato alla diffusione del jazz in America, Africa, Asia e Oceania. E in autunno uscirà ‘Il Jazz e l’Europa’ dedicato al nostro continente. Dovevano essere un libro unico ma si è preferito sdoppiarlo perché è frutto, piuttosto voluminoso, di un lavoro di ricerca durato vent’anni i cui frutti sono pubblicati oggi.

Quindi un lavoro con un ampio spettro sulle nazioni del mondo intero …..

Ha toccato una sessantina di Paesi, in alcuni dei quali non si penserebbe mai che ci sia o ci sia stata una tradizione di jazz. Per fare alcuni esempi nell’Iran prima dell’avvento della rivoluzione khomeinista si suonava, nell’Afghanistan degli anni Sessanta vi suonò Duke Ellington, in Australia si suona jazz dalla notte dei tempi, in Africa dopo la decolonizzazione si è sviluppata una discografia autoctona più svincolata dalla tradizione afroamericana, il Giappone è un Paese di grandi collezionisti, il Festival più ricco è oggi in Cina a Shangai.

 

Anche il prossimo volume sul Jazz in Europa riserverà delle sorprese ?

Qui ho toccato quasi tutti gli Stati compresi Malta e città del Vaticano. La Chiesa Cattolica nel tempo ha aperto anche allo spiritual afro-americano.

 

Ha in cantiere altre pubblicazioni ?

Come romanzi per il momento no. Sotto l’aspetto della saggistica tornerò a scrivere un libro insieme al pianista jazz milanese Gaetano Liguori con il quale nel 1999 avevamo realizzato ‘Una storia del jazz’ che per la prima volta vedeva la collaborazione nella scrittura di un critico e di un musicista.

Adesso l’obiettivo è un libro che si occupi dei 200 dischi fondamentali di tutta la storia del jazz. Ci siamo divisi i compiti: Liguori si occuperà di quelli dalle origini sino al 1990, io di tutta la produzione contemporanea.

Da vercellese si è mai occupato delle bianche casacche della Pro Vercelli ?

Si in ‘La Mitica ProVercelli – Racconti di sport cultura bellezza’ un libro che ha una storia particolare, edito nel 2017 con la Banksville di Londra e realizzato a Charleston nel South Carolina, E’ un testo che parla in parte della Pro Vercelli e del calcio del Piemonte nell’epoca mitica, e in parte del calcio in generale e della storia delle maglie delle squadre.

 

Anche quest’ultimo argomento la vede piuttosto ferrato ….

E’ una passione. Qualche anno fa volevo partecipare proprio come esperto in maglie delle formazioni calcistiche al ‘Rischiatutto’, non a quello di Mike Buongiorno ma al remake condotto da Fabio Fazio nel 2016. Mandai la domanda, partecipai alle selezioni e non fu una passeggiata perché su 10mila aspiranti ne erano stati ammessi un 200 circa. Poi, però, la trasmissione che non aveva avuto un gradimento di pubblico come la serie originale degli anni Settanta, non proseguì e non se ne fece nulla.

 

Massimo Iaretti