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Lorenzo Matta presenta “La salvezza alla fine del mondo”

Mercoledì 13 marzo, alle ore 18:30, presso il Caramella ChocoBistrot, si terrà la presentazione del libro di Lorenzo Matta “La salvezza alla fine del mondo”, la vicenda dei rifugiati ebrei di Shangai durante la seconda guerra mondiale. L’incontro avverrà alla presenza dell’autore e dell’editore Paola Caramella. Moderare l’incontro Alessandro Valabrega, giornalista e scrittore.

 

Mara Martellotta

A Baldissero “Sotto le stelle di Fred”

Un evento a cura di Albacherium Associazione Culturale, in collaborazione con Borello Supermercati

Una storia tra intuito giornalistico e puro amore per la narrazione, il ritratto inedito e appassionante del mitico cantante-musicista, ma anche di una Torino lontana e di una sua indimenticabile stagione…

Appuntamento il 15marzo alle ore 21 a Baldissero Torinese con Marina Rota e la presentazione del libro “Sotto le stelle di Fred”!

Un evento a cura di Albacherium Associazione Culturale, in collaborazione con Borello Supermercati

👉 I dettagli: https://www.facebook.com/events/411299464753446

“Mare violato”, il nuovo romanzo di Rosanna De Amicis

Nell’ultimo libro “Mare violato” Rosanna De Amicis , come già nel precedente, si avvale di due storie parallele per poi ricomporle indissolubilmente riannodandole in occasione di una indagine svolta da Camilla Di Francesco, l’affascinante e intuitiva Capitano di Corvetta incaricata di occuparsi della misteriosa scomparsa di un ragazzo siciliano stabilitosi da poco in Liguria.

Protagonista dell’altra storia è proprio Vito che, al contrario di Camilla , gratificata dalla felice esistenza a Genova , dal prestigioso lavoro, dall’amore del marito Diego, Capitano di Guardia Costiera, dall’affetto dei suoi famigliari e del piccolo Mattia, è scontento e triste nell’aver dovuto necessariamente lasciare l’amata Catania al seguito del padre che ha trovato lavoro nel porto di Genova.

Le pagine, in cui la scrittrice descrive la malinconia e il rimpianto del giovane nel ricordare la sua terra natale, lo splendore di Aci Trezza, Aci Castello e Giardini Naxos, sono trattate con particolare sensibilità e ammirazione svelando un sentore autobiografico.

Anche lei non può dimenticare quei ricordi nostalgici scolpiti nel suo cuore dei luoghi in cui ha vissuto in gioventu’ col marito siciliano che glieli ha fatti conoscere.

Intorno a Camilla e Vito ruotano tanti personaggi, anche i minori, tutti colti con una attenta indagine psicologica.

Soprattutto viene messo in rilievo Rosario, il ristoratore che ha assistito alla nascita dell’amore tra i due ufficiali ma la sorpresa è data dal ritorno di un personaggio , che conoscevamo già dal libro precedente.

Sono le ultime pagine, quando il lettore pensa che il romanzo si concluda, ad essere le più sorprendenti ed intriganti nel coinvolgere in prima persona la stessa Camilla in una situazione impensabile e inquietante che rende il tutto sempre più avvincente.

Giuliana Romano Bussola

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Julian Barnes “Elizabeth Finch” -Einaudi-

Euro 18,00

In questo romanzo lo scrittore inglese tratteggia un personaggio femminile intrigante, complesso, affascinante, indimenticabile, al di là del tempo e delle mode.

E’ Elizabeth Finch, enigmatica docente che negli anni Ottanta tiene un corso di “Cultura e Civiltà” per adulti. A parlarci di lei è uno dei suoi studenti, Neil, che a quelle lezioni si è iscritto nel tentativo di decifrare meglio la sua vita che ancora non ha una direzione. Ha fatto più lavori, collezionato due matrimoni falliti e tre figli.

Elizabeth è un’insegnante fuori da ogni schema, di lei e della sua vita non trapela nulla; la sua mente è geniale, le sue analisi taglienti, la sua visione delle cose inusuale. Neil ne è come stregato, attratto in un modo che sembra oscillare tra amore platonico e cerebrale, sicuramente è incapsulato in una potente fascinazione. Sentimento che condivide con gli altri studenti abituati a ritrovarsi in un pub dopo le lezioni e l’argomento di conversazione è proprio Elizabeth, chiamata E.F.

Lei apre questioni complesse, sviscera problemi, ma non porge mai soluzioni o risposte, scatena pensieri, propone temi e lascia libertà di pensiero e analisi molteplici ai suoi allievi. Il suo appeal transita per il cervello, la sua arma di seduzione è l’intelligenza.

Neil le resta legato anche negli anni successivi al corso. I loro incontri seguono un copione preciso ed immutabile. Si trovano saltuariamente sempre nello stesso locale scelto da E.F, sempre alla stessa ora per il pranzo: dura sempre 75 minuti, ordinano sempre gli stessi piatti, paga sempre lei. Parlano di tutto e E.F. rimane sempre indecifrabile, ammantata di mistero.

Poi un avvocato contatta Neil per comunicargli che E.F. è morta e gli ha lasciato tutte le sue carte, i diari e alcuni lavori in embrione. E l’enigma prende un’altra piega. Neil intraprende una sorta di indagine sempre più ossessionato; parla con il fratello della donna, risale a elementi del suo passato, cerca di ricostruirne la vita.

 

 

Elizabeth Jane Howard “Amarsi” -Fazi Editore- euro 20,00

Lautrice -diventata un mito con la fortunata serie de “La saga dei Cazalet”- in questo “Amarsi” ambienta la storia a Melton in Inghilterra, a fine anni 60 del 900 e costruisce un romanzo corale in cui narra relazioni, intrecci amorosi e dolorose perdite. Lo fa incrociando le vite di più personaggi, fornendoci una notevole carrellata di destini, caratteri, emozioni, pensieri e scelte.

Al centro di tutto c’è la difficoltà di amare: quella di chi ama troppo e di chi troppo poco o ne è del tutto incapace, quella di chi si sacrifica e chi invece pretende tutto, quella di chi perde la persona amata….insomma forse la cosa più difficile della vita.

Tra i tanti personaggi spicca Persephone (Percy) Plover, 20enne poco amata dai genitori che l’avevano sballottata da un posto all’altro. La giovane ha una relazione piena di aspettative con un uomo sposato (e con figli), che invece la vive come un’avventura e niente di più. A lenire il dolore, la delusione e il senso di abbandono di Percy è sua zia Florence (Floy), curatrice e amante di giardini.

Il cammino delle due donne incrocia quello del ricco (di origini modeste si è fatto da solo e ne va fiero) Jack Curtis che ha acquistato la grande magione di Melton House e incarica Floy di rendere splendido il parco. Jack a sua volta è reduce da un doloroso divorzio ed è attratto da Percy.

A Melton House sono legate anche le vite di altri personaggi, Mary e Thomas, e le loro vicende corrono in parallelo nelle pagine di “Amarsi”. Su tutto campeggia la bravura di Elizabeth Jane Howard nel raccontare pensieri e stati d’animo dei suoi protagonisti alle prese con le capriole della vita.

 

 

Naomi Alderman “Il futuro” -Feltrinelli- euro 22,00

Non è sempre facile seguire questo romanzo distopico, eppure gli spunti in qualche modo inchiodano alla sua lettura. Un futuro estremo, neanche tanto lontano, in cui il mondo sarebbe sull’orlo del disastro climatico ed è governato da grandi compagnie tecnologiche prive di etica.

Naomi Alderman, la scrittrice cresciuta nella comunità ebraica ortodossa di Hendon, a Londra, e autrice di “Ragazze elettriche” torna a terrorizzarci con lo spettro del baratro di un domani i cui pericoli sono molteplici. Ha iniziato a scrivere “Il futuro” prima della pandemia e di ChatGpt, ma ha dimostrato un sesto senso notevole.

Nel romanzo le insidie in agguato hanno molteplici aspetti: i disastri causati dal cambiamento climatico, i rischi dell’intelligenza artificiale, un’epidemia globale, uno strapotere concentrato nelle mani di pochissimi uomini che pensano solo a fare business e a salvarsi, anche a scapito della sopravvivenza dell’umanità.

C’è di che far tremare le vene dei polsi. Seguiamo le vicende dei fondatori delle tre Big Tech più potenti del pianeta (i nomi fittizi rimandano a personaggi come Musk) che hanno già pronti bunker super accessoriati, tute di sopravvivenza, aerei e altre diavolerie per mettersi in salvo.

La Alderman immagina l’esistenza di un algoritmo capace di prevedere 10 giorni prima l’arrivo di un virus letale. La vita sulla terra come la conosciamo potrebbe stravolgersi in una manciata di disastri.

In campo scende un pool di donne che cercano di contrastare la fine. Dall’esperta di tecniche di sopravvivenza Lai Zhen alla sua amante Martha, che è il braccio destro di uno dei grandi magnati, ed è cresciuta in una setta religiosa. Senza tralasciare Badger, giovane figlia della Ceo dell’azienda di computer più redditizia del mondo.

 

John Grisham “Lo scambio” -Mondadori- euro 22,50

Se avete amato “Il socio” uscito nel 1991 (dal quale è stato anche tratto il famoso film interpretato da Tom Cruise), questo è il suo seguito e l’ultimo romanzo dello scrittore di legal thriller tra i più famosi al mondo. Grisham, 68 anni, al suo attivo 28 best seller e oltre 300 milioni di copie, non ha bisogno di presentazione.

Protagonisti de “Lo scambio” sono Mitch Mc Deere e sua moglie Abby, che ritroviamo 15 anni dopo gli avvenimenti del best seller “Il socio”; storia intrigante degli inghippi di uno studio legale di Memphis gestito dalla mafia per riciclare denaro sporco ed evadere le tasse.

Ora Mitch è cresciuto parecchio professionalmente, tanto da essere diventato un avvocato di fama internazionale in un prestigiosissimo studio legale di New York. Abby è editor di libri di cucina ed hanno due figli piccoli.

Ma un’altra avventura è in agguato, e Mitch finisce dritto nelle spire un complotto internazionale; costretto ad affrontare una banda di terroristi, di quelli che non si fanno problemi a mozzare le teste delle loro vittime. Galeotto è un incarico che un collega romano gli affida riguardo un importante cliente turco in Libia.

Siamo nell’era in cui Geddafi era ancora al potere, ed è lì che Mitch si reca per portare avanti la causa. Tutto precipita quando la giovane collega Giovanna, figlia di un suo amico di vecchia data, viene rapita e i sequestratori chiedono un riscatto colossale. E’ così che Mitch si ritrova al centro di un complotto internazionale……

L’eternità per ritrovarsi: il nuovo romanzo di Arianna Frappini

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L’unico modo per essere fratelli non è possedere lo stesso cognome e/o lo stesso sangue o vivere insieme, ma esserci nei momenti di dolore per cercare di guarirlo e in quelli di felicità per renderla più completa

 

L’AUTRICE    Arianna Frappini nasce nella cittadina umbra di Gualdo Tadino nel 1997. Già da piccola dimostra il suo talento  per la scrittura e,alla domanda quando nasce questa passione,  lei ama rispondere che è nata con lei, che c’è  dal primo istante e che poi l’ha certamente coltivata e potenziata.

Senza impegno e studio non si va da nessuna parte, sostiene, però neppure senza la dote di fondo, quella particolare connessione che la collega al suo mondo interiore e alla dimensione in cui esistono i suoi personaggi ed esiste pienamente anche lei stessa. Ha pubblicato diverse poesie con altri autori in iniziative dell’Aletti editore e una raccolta personale, “Di una vita”, nel 2013. Ha anche scritto e condiviso tre  romanzi: L’ultimo dono prima di morire (Albatros, 2020), Il soldato che amava l’alba (Zona, 2022) e L’eternità per ritrovarsi (Albatros, 2023). Si dedica a tempo pieno alla scrittura e gestisce il blog personale Oltre con due rubriche: Libri senza pregiudizi, di riflessioni e di recensioni di libri di letterature poco conosciute (soprattutto araba) e tutti quelli capaci di essere ponti tra culture e di andare al di là delle apparenze, e Emozioni da lupi sulla musica di Ermal Meta.

IL LIBRO Il suo nuovo romanzo è L’eternità per ritrovarsi ed è una sorpresa e un regalo bellissimo e inatteso anzitutto per lei. Riprende le vicende del suo primo libro, L’ultimo dono prima di morire (che non è imprescindibile aver letto prima, ma è utile), vent’anni dopo e abbiamo il piacere di ritrovare i personaggi molto maturati con i loro figli, i loro nipoti, le loro responsabilità e la loro capacità unica di essere una famiglia sui generis, una famiglia tra Spagna e Impero turco,che  deve accogliere nuove persone, abbracciare altri dolori, contemplare altre perdite e ricordarsi che una sola cosa può essere più forte dell’odio e della vendetta: l’amore, oltre qualsiasi pregiudizio. E, in una famiglia tanto accogliente e stupenda, c’è posto per tutti. C’è posto per Mita, una ragazza fiorentina che si trova  prigioniera dei corsari e che crede di aver perso tutto sul ponte della nave dove vede  il padre assassinato dai suoi amici e che trova l’amore e una nuova casa, per scoprirsi più forte di quello che credeva. C’è posto per Alejandra, la divertente domestica di Mita, che non ha mai perso la fede ed è riuscita a reagire  e a farsi amare con la sua forza, il suo coraggio e il suo sorriso. C’è posto per tutti quelli che vogliono restare, tornare, arrivare. E, soprattutto, ancora una volta, c’è posto per loro, per coloro che hanno creato tutto questo e che tengono in piedi il loro amore, insegnandolo agli eredi: Pedro, Maria, Masuud, Aisha e Ali ci insegnano che l’unico modo per essere fratelli non è possedere lo stesso cognome e/o lo stesso sangue o vivere insieme, ma esserci nei momenti di dolore per cercare di guarirlo e in quelli di felicità per renderla più completa.

 

Per acquistare L’eternità per ritrovarsi:

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Per visitare il blog dell’autrice:

https://oltreblogdiariannafrappini.wordpress.com/

 

Diario delle 8. Aforismi, frasi e pensieri nel nuovo libro di Pier Paolo Segneri

E’ stata un bella presentazione quella del 2 marzo scorso presso la Sala Biblioteca dei Circolo dei Lettori di Torino. L’atmosfera era contemplativa tra tutti i preziosi volumi che abitano gli scaffali delle antiche librerie, ma anche effervescente grazie alle parole, alle analisi, alle letture e alle considerazioni che si sono fatte sul nuovo libro di Pier Paolo Segneri, Diario delle 8, edito da Affiori.

Il libro, scritto con passione e trasporto percepibili pagina dopo pagina, vuole regalare uno sguardo nuovo e alternativo su alcuni argomenti, compagni della nostra quotidianità, tratta diversi temi con la penna privilegiata di chi ha una visione ampia sulla cose della vita grazie alla suo essere poliedrico; Pier Paolo Segneri, infatti, oltre ad essere uno scrittore, è  un regista, un poeta, un autore e un docente, professione a lui molto cara e carica di significato.

La copertina da’ l’incipit a questa lettura creativa attraverso i simboli del numero preferito dall’autore, il numero 8, che è  anche il numero infinito, l’ora in cui per tutti noi, e lo è ancora oggi, suonava la campanella per entrare a scuola, e infine, ricalcando le regole del biliardo, che prevedono che la pallina numero 8 possa andare solo nelle buche laterali, propone una strada alternativa del pensiero e una maniera di concepire diversi temi attraverso una modalità anticonformista, come appunto è  il pensiero laterale.

La bellezza, la poesia, l’alterità, la saggezza, le emozioni, la scuola e la politica, grandi passioni dell’autore, sono raccontate, descritte e auspicate con uno spirito indipendente e libero attraverso frasi, aforismi e pensieri che non sono solo delle affermazioni, ma anche un invito, una chiamata al pensiero, alla parola e conseguentemente all’azione svincolate dal telaio delle omologazioni.

A presentare e celebrare la nascita di questa nuova opera erano con l’autore, Elena D’Ambrogio Navone per i saluti istituzionali, il giornalista Edmondo Bertaina, che ha condotto il dibattito, l’attrice Sara D’Amario che ha letto diversi brani del libro, e due relatori, Giampiero Leo e anche la sottoscritta, felicissima di essere stata invitata a partecipare.

Qualcuno ha detto che quando finiamo di leggere un libro perdiamo un amico e in un certo senso è così perchè lasciamo una storia, dei protagonisti, uno scenario che immaginiamo nella nostra mente mentre scorriamo le sue pagine; però  è altrettanto vero che un libro ci dona la sua amicizia lasciando in noi tracce di sapere, nozioni, emozioni. Questo libro mi ha permesso di legittimare molti dei miei pensieri, di convalidare diverse idee che avevano bisogno di essere supportate da un “amico” e soprattutto mi ha fatto riconoscere quanto sia importante la capacita’ di pensare in maniera libera e indipendente.

MARIA LA BARBERA

L’isola del libro. Speciale Marguerite Yourcenar

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

 

La Yourcenar (nata Cleenewerck de Crayencour a Bruxelles l’8 giugno 1903, morta a Mount Desert il 17 dicembre 1987) è un monumento della cultura francese. Scrittrice e poetessa è stata la prima donna eletta alla prestigiosissima Académie Française, candidata al Premio Nobel per la letteratura con il suo capolavoro “Memorie di Adriano”.

E’ nata in una facoltosa e blasonata famiglia franco-belga; il padre era un ricco proprietario terriero, la madre una nobile belga che morì, stroncata da una setticemia, 10 giorni dopo aver dato alla luce Marguerite. E l’inizio della vita è già in salita quando al tuo primo vagito fa eco l’urlo di dolore di tua madre, al quale segue poi il suo silenzio nell’eternità.

La piccola cresce nella villa della nonna Noemi a Mont Noir nel nord della Francia e dimostra precocemente un’intelligenza e una sete di conoscenza fuori dal comune. Educata privatamente da tutori, a 12 anni padroneggia già latino e greco, legge avidamente i classici e a soli 17 anni pubblica il suo primo libro di poesie sotto lo pseudonimo di Marguerite Yourcenar.

Tra le tappe decisive della sua vita c’è l’incontro nel 1937 a Parigi con Grace Frick, insegnante di letteratura inglese, che diventa l’inseparabile compagna fino alla fine dei suoi giorni. Le due donne si trasferiscono a vivere in America nel 1939, quando scoppia la seconda Guerra Mondiale. Marguerite prende la cittadinanza americana nel 1947 e si dedica alla scrittura, all’insegnamento di storia della letteratura francese e storia dell’arte. Con il successo letterario gira il mondo in lungo e in largo; si ferma solo quando la salute di Grace declina fino alla sua morte nel 1979.

Dopo di lei c’è la passione per Jerry Wilson, anche lui destinato a precederla nella tomba. Sopravvivere ai suoi amori è un altro marchio preciso nel destino della Yourcenaur.

Lei la vita l’abbandona nell’ospedale di Bar Harbor sull’isola di Mount Desert nel Maine, il 17 dicembre 1987.

 

 

Eugenio Murrali “Marguerite è stata qui” -Neri Pozza- euro 17,00

E’ il primo romanzo del giornalista e scrittore Eugenio Murrali che in queste pagine adotta una soluzione coinvolgente per trasportarci nel mondo della grande scrittrice. Racconta la vita della Yourcenar attraverso le parole di chi ne ha accompagnato il percorso, dando voce a pensieri ed emozioni altrui che delineano magnificamente il personaggio.

Murrali ha svolto approfondite ricerche e viaggiato seguendo le tracce della Yourcenar attraverso Europa e America; è sulla scorta di questo indagare a fondo che è riuscito ad assemblare una pluralità di voci, testimonianze, percezioni, pensieri e sensazioni di chi è stato accanto alla Yourcenar.

Una spettacolare ed emozionante alchimia che gli ha consentito di scrivere questo romanzo a più voci, grazie alle quali entriamo nell’avventura umana ed intellettuale di una donna unica. E ci sembra quasi di vederla a pochi passi da noi, sentirla, conoscerla come se fossimo nella stessa stanza con lei.

Dunque la parola passa a chi l’ha conosciuta, a partire dal dottor Dubois che nel 1903 seguì il complicato parto della madre della scrittrice, Fernande. Per le complicanze di quel travaglio perde la vita una manciata di giorni dopo il primo vagito di Marguerite. E veniamo catapultati in quella stanza, in quei tempi in cui il parto era spesso questione di vita o morte.

Toccante è anche il capitolo in cui l’autore riprende i pensieri di Fernande che immagina di scrivere una lettera al marito poco prima di morire. Poi la cameriera Aldegonde che osserva il fotografo chiamato ad immortalare per sempre il volto della giovane donna appena morta a soli 31 anni.

Le pagine che seguono miscelano i pensieri della nonna della scrittrice, Noemi, che ripercorre le tragedie della sua vita; quelli della bambinaia Barbe che la crebbe come se fosse stata figlia sua; e ancora quelli del padre Michel René.

Per arrivare alla compagna Grace Frick che riannoda le fila del suo amore per Marguerite. Il loro sarà un sodalizio unico e la condivisione di giorni, interessi comuni e pensieri nella loro “Petite Plaisance”; la casa “la nostra gioia leggera” in cui trascorreranno la convivenza 40ennale nell’amato Maine.

Ogni capitolo è un pezzo ricostruito dell’esistenza di questa immensa donna e non vi resta che assaporare ogni immagine con infinita emozione.

 

 

Yosyane Savigneau “L’invenzione di una vita: Marguerite Yourcenar” -Einaudi- euro 15,00

Marguerite Yourcenar fu sempre molto attenta nel tramandare memoria della sua vita attraverso 3 volumi autobiografici in cui cura in modo particolare quello che vuole o meno rivelare di sé e del suo percorso. Ma se vogliamo avere un quadro d’insieme obiettivo questo è il libro che ci permette di farlo.

L’autrice è una giornalista francese che ha lavorato a fondo su tutto quello che riguarda la Yourcenar: carteggi, diari, lettere, taccuini, interviste, documenti sia pubblici che privati, ricordi di testimoni. Si è documentata meticolosamente e ha riletto anche tra le righe le sue opere. Il ritratto che ci offre è a tutto tondo, fin da quando Marguerite è piccola orfana di madre e vive al seguito del padre dandy e spendaccione, colto e legatissimo alla figlia, della quale coltiva l’ingegno brillante e precoce.

La Savigneau ripercorre tutte le fasi fondamentali della vita della Yourcenar, inclusi i viaggi, gli anni più difficili e quelli più sereni. Il suo grande amore per Grace con la quale vivrà in simbiosi nella loro piccola oasi di pace, in quel cottage in legno dipinto di bianco, pieno di amore e cultura, che avevano finalmente comprato nell’île des Monts-Desert. Quando Grace muore stroncata dal cancro nel 1979, Marguerite si trova col terreno che frana sotto i piedi. Riprende una vita errabonda e sul suo cammino finisce per incontrare l’altro amore della sua vita, il giovane omosessuale Jerry Wilson, anche lui destinato a una fine precoce. Lasciando sola questa immensa scrittrice nell’ultimo scorcio della sua irripetibile e densissima esistenza.

 

Alcune opere di Marguerite Yourcenar

 

Alexis o il trattato della lotta vana”

E’ il primo libro dell’autrice, scritto in anni giovanili, pubblicato nel 1929, ed è un breve romanzo epistolare. A scriverlo è il musicista Alexis che compone una lunga lettera in cui dichiara alla moglie la propria omosessualità, dunque l’impossibilità di amarla come lei vorrebbe. Il protagonista ha 24 anni, esattamente come la Yourcenar che in queste righe tratteggia un tormento intimo, scandagliando in profondità il sentire di Alexis che, dopo aver lottato strenuamente contro la sua omosessualità, dichiara fallita la lotta con se stesso e spiega alla moglie le ragioni che gli impediscono di essere un marito a tutti gli effetti.

 

 

Memorie di Adriano”

Romanzo storico pubblicato nel 1951, vinse il Prix de Critiques e mette a fuoco la figura dell’imperatore romano.

Publio Elio Traiano Adriano è l’imperatore 60enne che si trova a dover fare i conti con la malattia e il corpo che lo sta tradendo. La Yourcenar immagina che di fronte alla prospettiva della morte, lui scriva una lunghissima lettera al giovane amico 17enne Marco Aurelio che diventerà suo nipote adottivo.

L’imperatore apre il suo cuore e ripercorre le tappe più salienti della sua vita sia pubblica che privata. Riflette a lungo sul significato e le conseguenze della gloria conseguita in campo militare e politico; medita sul suo trasporto verso la poesia, l’arte, la musica, la filosofia, e mette anche a fuoco la sua passione verso il giovanissimo amante Antinoo.

Un libro indimenticabile corredato anche da un taccuino di appunti in cui la Yourcenar ha segnato le tappe fondamentali della genesi di quest’opera che iniziò a pensare tra il 1924-29. Tanti tasselli autobiografici che stanno dietro la gestazione dell’opera lunga 30 anni.

 

L’opera al nero”

Altro romanzo di argomento storico in cui la scrittrice narra la vita di un personaggio immaginario, il filosofo, scienziato e alchimista Zenone che lei immagina essere nato nel XVI secolo in Belgio.

Nato illegittimo agli albori del Cinquecento, Zenone avrebbe viaggiato a lungo in Europa, sempre svolgendo la sua professione di medico. Vissuto a cavallo tra un Rinascimento che sta per arrivare e l’alchimismo sovversivo del Medio Evo, tra scienza, tecnologia e religione, Zenone viene osservato nel corso della sua vita al capezzale dei malati.

Un percorso tra povertà e miseria da un lato e opulenza delle corti dall’altro, costellato da una miriade di comparse: mercanti, ecclesiastici, banchieri, donne di tutte le estrazioni sociali, …. Fino alla prigionia lunga 70 giorni e alla morte che lo aspetta perché condannato al rogo…. ma la scelta definitiva che Zenone si trova a decretare sarà tra esecuzione o una fine volontaria…..in cui l’anima e il sangue fuoriescono insieme dal suo corpo.

 

Care memorie” –

In queste pagine la Yourcenar ricostruisce tra storie e fantasia la storia della sua famiglia, riannodando le vicende di più generazioni. Inizia dal racconto della sua nascita drammatica e prosegue fissando un primo tassello della sua autobiografia che affonda le radici in un passato qui magistralmente ricostruito indietro fino al XVI secolo nelle Fiandre.

Trilogia che prosegue in “Archivi del nord” e in “Quoi? L’éternité”.

I libri più commentati del mese

RASSEGNA DI FEBBRAIO

Eccoci al consueto appuntamento con i libri più letti e commentati dalla  grande community di lettori “Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri”  nel mese di febbraio, dominato dalle discussioni su Il Colore Viola, grande classico contemporaneo di Alice Walker tornato alla ribalta grazie a una nuova versione cinematografica; secondo posto per Case Rosse, di Alberto Coco, un piccolo spaccato della società italiana negli anni Sessanta e Settanta; L’Età Fragile, di Donatella Di Pietrantonio, romanzo sull’incomunicabilità molto apprezzato dai lettori e dalle lettrici.


Incontri con gli autori

Abbiamo fatto due chiacchiere con Celestina Cielo e Agnese Urbano, scrittrici piemontesi autrici di Caracolito Hostal (Neos, 2021) un romanzo a metà tra l’inchiesta, la guida turistica, un taccuino di viaggi; Giorgio Guicciardi,  al suo esordio con Gli Inseparabili (auto-pubblicazione, 2023) la vera storia di un grande amore,  testimonianza di come la sofferenza e la malattia aprano il cuore all’essenza della vita; Briciolina, una scrittrice romana al suo esordio con  Commedia Femminile: Fotogrammi Di Una Relazione, (auto-pubblicazione, 2023), un’antologia di racconti brevi che fissano gli aspetti diversi di una relazione tra due persone.

Per questo mese è tutto. Vi invitiamo a seguire Il Passaparola dei libri sui nostri canali sociali e a venirci a trovare sul nostro sito ufficiale per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e della lettura! unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Elsa Lohengrin: Il Cigno – La troverai la Via, se prima avrai il coraggio di perderti

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Con oltre 43mila pagine lette a due settimane dalla pubblicazione e decine di copie vendute, Il Cigno ha avuto un debutto fulminante.


Si tratta del romanzo d’esordio dell’autrice indipendente italo-svizzera Elsa Lohengrin e del primo volume autoconclusivo della Saga degli Altavilla, una serie dedicata alle vite dei membri di questa numerosa ed ecclettica famiglia contemporanea, in cui si intrecciano problematiche  d’attualità legate all’amore, all’amicizia, al lavoro e all’autorealizzazione.

Il Cigno è una storia che ci porta nei meandri della psiche umana, illustrando con precisione chirurgica e una prosa limpida cosa succede quando ci si annulla per assecondare gli altri e rispondere alle loro aspettative. La storia è raccontata dal punto di vista del protagonista, il dottor Killian Altavilla, che in ciascun capitolo ci svela un piccolo tassello del mosaico che compone il suo passato, fino a rivelarci con un colpo di scena inatteso chi si nasconde dietro al cigno metaforico che lo tormenta di notte.

 

Con grande intensità emotiva, lautrice ci catapulta nella vita di Killian, un giovane medico svizzero con il sogno di diventare medico legale e un segreto di cui non ha mai parlato con nessuno, nemmeno con la sua ragazza. L’incontro con il suo nuovo capo, il Professor Lachlan MacLeod, risveglia però in  Killian ricordi che aveva relegato nell’oblio per anni, facendo riemergere spaccati di vita invasi da dubbi e dilemmi interiori. Questo sconvolgimento interiore sfocia in conflitti interpersonali sempre più aspri sia a casa che al lavoro, finché Killian sarà costretto a guardarsi allo specchio e a scegliere se rinchiudersi per sempre nella gabbia dorata che si è creato oppure spiegare le ali e volare verso l’infinito.

 

Un meraviglioso viaggio nell’intimo di personaggi indimenticabili, protagonisti di un romanzo dedicato a tutti i Cigni di questo mondo a chi, in un modo o in un altrocerca di trovare la forza di liberarsi dalle catene imposte dall’esterno o dai sensi di colpa maturati nell’adolescenza, per affermare il proprio posto nel mondo. I lettori lo hanno definito un romanzo particolare, diverso dal solito, intrigante e assolutamente da non perdere.

Elsa Lohengrin è nata in Inghilterra, è cresciuta in Italia e ora vive in Svizzera, dove divide le sue giornate tra l’attività di traduzione, lo studio della narratologia, la scrittura dei suoi romanzi, la sua famiglia e una miriade di altri impegni. Si è laureata in traduzione, per poi dedicarsi allo studio della scrittura creativa seguendo i corsi di alcuni dei più grandi esperti statunitensi di storytelling. Scrive narrativa contemporanea e storie damore in italiano, la sua lingua di preferenza. Ha un marito e tre figli, e sogna di vivere in un paesino sperduto lungo la costa scozzese.

 

Potete scoprire di più su di lei e il suo lavoro sul sito www.elsalohengrin.com o sui suoi profili Instagram e Facebook  (@elsalohengrinauthor).

 

Il Cigno è in vendita in formato cartaceo e ebook su Amazon e può essere letto gratuitamente su Kindle Unlimited: https://www.amazon.it/Cigno-Elsa-Lohengrin-ebook/dp/B0CRQTG1JQ

“E non esiste una Me senza Te”: Silvia Pizza narra l’amore salvifico di un genitore per la figlia

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Sofia incrocia più volte lo sguardo amorevole di Sara e intuisce che in famiglia ci sono tutte le risorse che le servono per sentirsi accolta, capita ed amata. Dall’altro canto, Sara sente il bisogno di dedicare un diario epistolare alla figlia per accompagnarla passo passo alla rinascita, a risollevarsi come una fenice dalle sue stesse ceneri. E si concederà, nel corso degli anni, un’opportunità di confronto irripetibile…

L’autrice

Silvia Pizza è nata a Lucca e vive a Pescia, nella provincia pistoiese. Scrittrice, poetessa, saggista e divulgatrice di ottimismo, di resilienza, di saggezza. Ha esordito con quattro romanzi, cinque sillogi di poesie e tre antologie tra saggi, riflessioni e divagazioni d’impronta psicologica. Racconta di sé con un lessico schietto, esplicito, profondo e trasmette questa passione letteraria sui canali social, postando tanti componimenti inediti e altrettanti pensieri oculati sull’introspezione, sulla psicologia femminile, sull’adolescenza, sulle relazioni umane e sui conflitti esistenziali. Nel 2016 esordisce con il romanzo “Mi scordo di dimenticarti”, nel 2017 con un altro romanzo “Memorie di un amore folle”, poi con la silloge “Urlo nelle stanze infinite dei miei pensieri” e infine con una raccolta intimista di riflessioni, e-mail e liriche, intitolata “Un’icona su WhatsApp”. Nel 2018 pubblica un’antologia di saggi intitolata “Perle di Primavera” e si mette alla prova con le linee-guida per il benessere psicofisico, proprio avanti la pandemia da Covid-19.  Ritorna a scrivere dopo quattro anni di stasi voluta, con “Le divagazioni di una scrittrice senza filtro” presenti in “Autenticità” e tanta voglia di musica, di serenità, di attaccamento, di poesia classica.  Silvia lo fa, scegliendo un approccio più franco, più incisivo, più intenso sui canali social, perché finalmente ha imparato a esporre la sua scrittura, senza confini, senza prevenzione, senza freni. A fine aprile 2023 propone all’attenzione del pubblico il suo quarto romanzo “Basta che mi prendi la mano e tutto si aggiusta” con l’estro e la passione che la caratterizzano. E ancora continua a scrivere un nuovo romanzo che spera di finire a breve. La maggior parte delle sue pubblicazioni sono edite con la Booksprint, altre due edite: “Istanti di eterno” e “Ti avrei voluto per la vita, storia del primo amore”, con La riflessione di Davide Zedda; una edita con la Montedit di Melegnano – “Un’insolita vena poetica”, una silloge poetica “Grida alla luna” con Aletti editore e un’altra silloge intitolata “La realtà che vorrei” con Ibiskos di Empoli.

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E non esiste una Me senza Te”

Da quando una compagna di scuola media prende ad offendere Sofia, quest’ultima non fa che incassare vituperi e ingiurie continue, in classe e nella chat privata su WhatsApp, che di conseguenza, la portano ad isolarsi da tutti. Sofia smette di essere solare e allegra per rifugiarsi nel silenzio del suo dolore e nell’oblio forzato, credendo che sia l’unico modo per salvarsi.  Nell’interiorità di Sofia s’insinua il vuoto, una sorta di abisso coi tentacoli che la prosciuga senza lasciarle spazio alcuno per una rivalsa, ma solo delusione cocente, amarezza a non finire, fastidiosi dolori addominali e tanta depressione. Un male di vivere che, pian piano, la consuma e la spinge sempre più nel baratro. Soprattutto quando Giovanni, il suo fidanzatino, la lascia per frequenti sbalzi d’umore e per futili incomprensioni, non risolte. Ciò porterà Sofia a disperarsi ulteriormente, tanto da desiderare di farla finita. Perché ritiene che la sua vita sia uno schifo disumano, fino a quando intervengono altre persone a farla ragionare e a dissuaderla da certi agiti impulsivi che sono privi di alcun fondamento.  A poco a poco, Sofia capisce che le persone che l’amano realmente così com’è possono trascinarla fuori dal tunnel della depressione e fanno del loro meglio pur di proteggerla e accoglierla negli abbracci, che le risanano l’equilibrio sfasciato. E allora è meglio dialogare con mamma Sara che fiuta ogni sfumatura umorale e soppesa pure, ogni sua parola come un investigatore privato.  Meglio confidarsi con chi nelle difficoltà di relazione ci è già passato, per esperienza. Meglio allentare le tensioni nervose con il taekwondo, con la psicoterapia e le selezioni regionali per Miss Italia. Meglio trovare delle soluzioni temporanee che fuggirle, meglio cogliere delle occasioni al volo che piangersi addosso.  Così Sofia incrocia più volte lo sguardo amorevole di Sara e intuisce che in famiglia ci sono tutte le risorse che le servono per sentirsi accolta, capita ed amata. Dall’altro canto, Sara sente il bisogno di dedicare un diario epistolare alla figlia per accompagnarla passo passo alla rinascita, a risollevarsi come una fenice dalle sue stesse ceneri. E si concederà, nel corso degli anni, un’opportunità di confronto irripetibile, pur di far tornare la figlia al sorriso, alla spensieratezza e alla piena affermazione di sé stessa.  Perché solo l’amore profondo di un genitore per la propria figlia può risanarla completamente da ogni negatività vissuta.

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Lettura e analisi del testo

Il rapporto tra una madre e una figlia adolescente, con i suoi ostacoli e i suoi silenzi, con la
difficoltà di comunicare e l’amore incondizionato. Una storia emozionante e travolgente,
comune e speciale che ci racconta quanto complesso sia il fenomeno del bullismo.
Le tematiche legate al bullismo e del cyberbullismo sono molto trattate ed incontrano
spesso la difficoltà di sperimentare un canale di comunicazione concretamente efficace e
che possa avere un impatto realmente positivo nella vita degli adolescenti, educarli,
sensibilizzarli e guidarli in un’età difficile e ricca di sfide. Questo testo permette al lettore
adolescente di identificarsi nella storia e riflettere sul proprio vissuto con la speranza che
possa trarne beneficio. Inoltre, può essere uno strumento per i genitori che si ritrovano ad
affrontare il complesso rapporto con i loro figli adolescenti.
Le due lettere che precedono il racconto stabiliscono immediatamente un intimo legame
con il lettore e commuovono favorendo un coinvolgimento emotivo profondo, così come
quelle in chiusura.
La scrittura è semplice e lineare ma allo stesso tempo delicata, si percepisce la grande
sensibilità con la quale vengono indagate le ragioni e i sentimenti dei personaggi. Si tratta di
un testo prezioso che assume il valore di testimonianza e si rivolge ad un pubblico molto
ampio, molto più ampio di quanto ci si aspetti perché parla di noi, della nostra società.
Permette una riflessione critica e completa su una serie di dinamiche che caratterizzano il
mondo in cui viviamo e su come le loro conseguenze siano intrinseche, collegate e come
possano colpire i più deboli, gli adolescenti.
È un testo crudo e delicato, che non mitiga gli elementi più atroci e oscuri della depressione,
del senso di solitudine e del dolore ma lo fa con una grande dignità ed eleganza.
Ogni pagina è intensa, coinvolgente e preziosa. Si viene completamente rapiti dalla scrittura
che dimostra grandi capacità nell’indagare e nel descrivere i sentimenti più difficili da
esprimere e le situazioni più estreme. Si percepisce l’urgenza di scrittura, le motivazioni e lo
spirito che accompagna l’opera. Oltre che un pregio letterario e stilistico si tratta di un testo
che può comunicare molto a molti.