Il 2 giugno, in contemporanea con la Festa della Repubblica, si è svolto a Moncalieri “Antiq’aria”, il mercato dell’antiquariato che ogni prima domenica del mese vede più di 150 variopinte bancarelle snodarsi per tutto il centro storico della cittadina piemontese
Le merci in esposizione sono le più varie, tutte all’insegna dell’old-fashioned style: oggetti e mobili antichi, giocattoli, accessori per l’arredo della casa, abbigliamento, bijoux, libri, stampe, pizzi e tessuti, attrezzi da lavoro e di precisione, cartoline, fotografie, oggetti da collezione (monete, francobolli) e anche prodotti per il restauro.
La manifestazione parte solitamente dalla piazza di Borgo Navile – che però in questo mese di giugno non può ospitare banchi, a causa di lavori pubblici – e sale attraverso la Porta Navina, prosegue per via San Martino e giunge infine alla suggestiva Piazza Vittorio Emanuele II, con i suoi bei portici, ove si affacciano il Palazzo Comunale, la Collegiata di Santa Maria della Scala e la Chiesa di San Francesco.
Iniziando a visitare il mercato partendo dalla Porta Navina, possiamo accennare a qualche curiosità di carattere storico sui palazzi e sui monumenti che man mano si incontrano salendo verso la piazza principale.
E proprio riguardo alla Porta Navina, forse non tutti sanno che il disegno originale era molto semplice e che è stata più volte rimaneggiata nei secoli XV-XVI; l’aspetto attuale viene raggiunto verso la metà del XIX secolo, quando venne aggiunta una loggia con quattro archi; questa porta difendeva l’ingresso alla città da ponente ed è l’unica rimasta delle originarie porte difensive medievali; infatti, secondo i documenti più antichi, le porte dovevano essere quattro, tant’è che nelle incisioni settecentesche la città appare difesa da quattro porte: Mediolanensis, Rivigliasca, Taurinensis e Piacentina. La Porta Navina è appunto l’antica Porta Mediolanensis ed è nota come “Navina” in quanto vicina al porto fluviale a carattere commerciale che si trovava proprio qui, dove il Po formava un’ampia ansa; per secoli i Cavalieri Templari custodirono tale porta come via di transito, quale antico affaccio delle imbarcazioni sul Po. Un altorilievo di bronzo ricorda il “Proclama di Moncalieri” firmato da Vittorio Emanuele II il 20 novembre 1849.
Proseguendo la passeggiata tra le bancarelle, ci si diverte a guardare quanto siano cambiati, nel corso del tempo, gli oggetti più comuni, come ad esempio le teiere e gli orologi da tavolo; si rivedono materiali e forme oggi in disuso, ma il fascino dell’antiquariato è proprio questo: riassaporare quell’atmosfera di sobria eleganza che solo gli oggetti provenienti dal passato sono in grado di rievocare…. E gli espositori lo sanno molto bene, infatti sono abilissimi nel mettere in bella mostra i propri tesori, allestendo ogni banco con amorevole cura, per attirare l’attenzione e lo sguardo del visitatore sui dettagli, sui colori, sui giochi di luce del sole, che illumina le stoffe cangianti e le fa brillare come pietre preziose.
Giunti in piazza Vittorio Emanuele II, alla nostra destra possiamo ammirare la Chiesa di San Francesco, che è direttamente collegata con il Real Collegio di Carlo Alberto, situato subito dietro la Chiesa, tramite un ponte coperto visibile a sinistra, nell’omonima via Real Collegio. La sua costruzione risale al 1200, originariamente in stile gotico; venne poi abbattuta verso la metà del 1700 e ricostruita più o meno come la vediamo oggi, con la severa facciata in cotto; degni di nota sono i dipinti interni realizzati da Tommaso Juglaris, pittore locale.
Ai due lati della piazza, come già accennato, si snodano i portici: in origine lignei, nel ‘700 vennero rifatti in muratura, mantenendo comunque botteghe e locande; tra queste, merita una visita la Gelateria artigianale Gasprin, che dal 1929 offre gelati e panna montata di altissima qualità. Consiglio: armatevi di pazienza perchè nei fine settimana, specialmente nella bella stagione, la gelateria è presa letteralmente d’assalto, ma la bontà del gelato vale senz’altro l’attesa.
Possiamo infine ammirare la Collegiata di Santa Maria della Scala: costruita in stile romano-gotico nella prima metà del 1300, dall’imponente facciata rimaneggiata nel XIX secolo, con l’inserimento del rosone e della balaustra, la Chiesa è caratterizzata da tre navate con absidi terminali; la quarta navata venne più tardi, con l’inserimento di cappelle sepolcrali di famiglie nobili. Un recente restauro ha ripristinato la struttura originaria, con le navate divise da pilastri a fascio e coperta da volte a crociera. L’abside barocca reca lo splendido coro intagliato nel legno di noce, opera dei chieresi Francesco e Domenico Riva. Caratteristica è l’ultima cappella a sinistra, sede nel ‘500 della compagnia del SS. Sacramento e del gruppo del S. Sepolcro (ora trasferito entrando a sinistra), in terracotta dipinta, rappresentante la deposizione di Gesù nel sepolcro: è un’opera di arte fiamminga del ‘400, unica nel suo genere in Italia.
L’altare di destra è l’ex altare maggiore e conserva l’urna delle reliquie del Beato Bernardo di Baden, patrono di Moncalieri; nel 1958 fu eretto il nuovo altare in onore del Beato e fu eseguito l’ultimo restauro.
Rugiada Gambaudo