Le parole dell’arcivescovo risuonano come un monito ispirato al pauperismo francescano (con riferimento al santo di Assisi e all’omonimo papa di origini piemontesi). Per monsignor Cesare Nosiglia Torino ha il triste primato, nel giorno di Pasqua ” di considerare un giorno speciale come un giorno feriale, dove tanti supermercati restano aperti e tanti lavoratori sono costretti a lavorare non avendo così l’opportunità di vivere in famiglia una festa che accomuna tutti, credenti e laici”. “La sete di denaro e di profitto – ha detto l’arcivescovo nell’omelia in duomo – è ormai diventata l’idolo più assoluto e indiscusso a cui si sacrifica ogni altro valore. Ma questo non fa che aggravare il declino di una società verso una deriva etica e umana sempre più devastante per il nostro futuro”. E poi dall’arcivescovo, anche un appello al sostegno della famiglia e degli immigrati.
(foto: il Torinese)