I servizi segreti occidentali hanno calcolato che sarebbero più di 20 mila i miliziani partiti per il Medio Oriente da più di 80 paesi di tutto il mondo. Si tratta soprattutto di giovani di età compresa tra i 16 e i 28 anni
Se i servizi di intelligence del patto Atlantico hanno stimato che sono una quarantina gli italiani che hanno abbandonato il Paese per aderire al nascente Califfato Islamico, prendendo armi (soprattutto armi) e bagagli e partendo per l’Iraq o l’Afghanistan è lecito pensare che tra loro ci sia anche qualche torinese.
In un ampia inchiesta condotta dal quotidiano Torino Cronaca sui possibili adepti locali dell’Isis, si ricorda come nella nostra città ci siano stati, del resto, precedenti legati alla guerra santa e al terrorismo islamico.
Per esempio nel caso dell’egiziano Hamoud Najai che sosteneva di lavorare per un’associazione di volontariato sotto la Mole. Ma, nel 1988, in un garage sotto casa sua venne scoperto un vero e proprio arsenale. In seguito, Najai si fece esplodere in Iraq in un attentato suicida, con tanto di rivendicazione ufficiale di Al Qaeda. Il tunisino Saleh Sassi, invece, vendeva banane a Porta Palazzo.
Dopo un po’ di tempo ha abbandonato il suo banchetto ed è partito per l’Afghanistan per abbracciare la guerra santa. I servizi segreti occidentali hanno calcolato che sarebbero più di 20 mila i miliziani partiti per il Medio Oriente da più di 80 paesi da tutto il mondo. Si tratta soprattutto di giovani di età compresa tra i 16 e i 28 anni convertitisi alla fede musulmana e pronti a partire per la guerra santa.
Recentemente una circolare del Ministero dell’Interno diretta a prefetti e questori mette in allerta sul rischio di attentati. Si tratta di una informativa che viene solitamente diramata dopo eventi internazionali staraordinari, come nel caso della decapitazione del giornalista americano James Foley (nell’immagine un fotogramma del barbaro video).
Non ci sono segnalazioni specifiche su Torino, ma è una sorta di allerta generico per tutto il territorio nazionale. Certo è che la nostra città, tra qualche mese accoglierà migliaia di pellegrini per l’Ostensione della Sindone e sarà anche meta della visita di Papa Francesco. In quell’occasione i controlli delle forze dell’ordine saranno al massimo livello di guardia.