È la prima volta che un’autovettura vede riconosciuta la tutela del diritto d’autore. Diventando così, a tutti gli effetti, una vera e propria opera d’arte, la pronuncia è storica
La Ferrari 250 GTO, top car della nota casa automobilistica e fiore all’occhiello del made in Italy, è un’opera d’arte.
Lo ha stabilito il Tribunale di Bologna – Sezione specializzata in materia di impresa – il 20 giugno 2019, pronunciandosi su un reclamo presentato da Ferrari per tutelare il design della nota vettura da un’imitazione.
La spiccata personalizzazione delle linee, delle forme e degli elementi estetici, secondo il Tribunale, hanno fatto della Ferrari 250 Gto un unicum nel suo genere, una vera e propria icona automobilistica.
Il valore artistico della forma del design, creata dal celebre “Maestro Scaglietti”, ha trovato oggettivo e generalizzato riconoscimento in numerosi premi ed attestazioni ufficiali, pubblicazioni e nell’esposizione in mostre e musei anche come scultura.
Tanto che, proprio recentemente, un esemplare della Ferrari 250 GTO, è stato battuto alla celebre casa d’asta Sotheby’s per oltre 41 milioni di euro.
Il giudice, revocando l’ordinanza oggetto di reclamo, ha inibito l’ulteriore diffusione del “rendering”, procedura che permette di generare, con un apposito programma, un’immagine digitale a partire da una serie di informazioni, nonché la produzione, la commercializzazione e la promozione pubblicitaria del modello di autovettura contestato.
La Ferrari, assistita dal prestigioso Studio Legale “Orsingher Ortu – Avvocati associati e Studio Torta – Consulenti in proprietà industriale”, realtà di riconosciuto livello nazionale e internazionale, fondata a Torino nel 1879, che ha redatto la perizia tecnica, ha potuto così vedere riconosciuti i propri diritti d’autore.
Vito Piepoli