Il presidente della regione sostiene che “non si deve fare un nuovo ospedale, ma un ospedale totalmente nuovo”
Fassino, Chiamparino e Saitta difendono a spada tratta il Parco della salute che “consentirà un salto di qualità nell’offerta in sanità, poiché – dice il sindaco – oltre al tema dell’assistenza toccherà anche quello della ricerca scientifica. Ha fatto bene la Regione a investire in uno dei principali progetti nei prossimi anni, sia in termini di riqualificazione urbana sia come sviluppo per la città”.
Secondo il primo cittadino però “rimane il problema della medicina del territorio: va bene investire in strutture di eccellenza, è essenziale, ma ricordiamoci che la medicina è anche sempre di prossimità e i servizi sul territorio vanno rafforzati”.
Il presidente Chiamparino sostiene che “non si deve fare un nuovo ospedale, ma un ospedale totalmente nuovo” e per realizzarlo servono due passaggi, “il Nucleo di valutazione del Ministero, e la creazione di un’operazione di sistema fra Regione, Città, Università e Politecnico, e finanza”.
“Le fondazioni bancarie – ha aggiunto il governatore- dovranno essere il veicolo di un investimento strutturale, sul modello di quanto fatto per il rinnovamento del sistema dei beni culturali piemontesi. Dobbiamo essere orgogliosi della qualità delle nostre eccellenze e ambiziosi. Su questo progetto si gioca la faccia questa amministrazione regionale”.
Ancora più determinato l’ex presidente della Provincia e attuale assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta: “A chi parla di ‘alternativa zero’ sul Parco della Salute a Torino, dico che sarebbe una scelta irrazionale e un dramma economico per il sistema pubblico. Lasciare la soluzione attuale di Molinette e Città della Salute costerebbe 366 milioni di euro in adeguamenti strutturali e 20 milioni all’anno per la manutenzione dei vecchi edifici, Il progetto non è una mera speranza ma un’operazione possibile, per la quale stiamo raccogliendo molto interesse da parte degli operatori”.
Una sorta di Crociata imprescindibile, secondo i tre esponenti delle istituzioni, per il futuro della sanità regionale,