Il locale è stato posto sotto sequestro

La polizia scopre "fabbrichetta" di capi di moda contraffatti

Nei giorni scorsi gli agenti del Commissariato “Dora Vanchiglia” hanno scoperto in corso Regina Margherita, all’interno di un garage interno cortile, un ingente quantitativo di merce contraffatta. L’attività info-investigativa ha consentito di individuare il responsabile: si tratta di un cittadino marocchino di 37 anni, regolare sul Territorio Nazionale.

L’uomo, all’interno del box-magazzino, aveva allestito un vero e proprio laboratorio di contraffazione. Acquistava la merce personalmente in alcune città del sud Italia, e poi a Torino, all’interno della sua “fabbrichetta”, con macchine da cucire e bobine di filo, applicava sui capi i relativi marchi, seguendo meticolosamente i modelli autentici in possesso.
 
Si evidenzia una manifattura accurata e la presenza di certificati di garanzia, che indurrebbero in errore qualsiasi acquirente, sia dunque per la qualità del prodotto che per rifinitura nel confezionamento dello stesso.

Nello specifico sono stati rinvenuti: 296 paia di scarpe, 34 magliette, 9 camicie, 7 pochette, 39 cinture, 1 portafogli, 54 giubbotti, 1 scatola di cerniere, 2 buste di ganci, 3 scatole di adesivi e etichette, 1 scatola di bobine di filo e 3 macchina per cucire.
 
Il locale è stato posto sotto sequestro ed il trentasettenne marocchino è stato denunciato per i reati di contraffazione e ricettazione.
 

M.Iar.

La polizia scopre “fabbrichetta” di capi di moda contraffatti

Nei giorni scorsi gli agenti del Commissariato “Dora Vanchiglia” hanno scoperto in corso Regina Margherita, all’interno di un garage interno cortile, un ingente quantitativo di merce contraffatta. L’attività info-investigativa ha consentito di individuare il responsabile: si tratta di un cittadino marocchino di 37 anni, regolare sul Territorio Nazionale.

L’uomo, all’interno del box-magazzino, aveva allestito un vero e proprio laboratorio di contraffazione. Acquistava la merce personalmente in alcune città del sud Italia, e poi a Torino, all’interno della sua “fabbrichetta”, con macchine da cucire e bobine di filo, applicava sui capi i relativi marchi, seguendo meticolosamente i modelli autentici in possesso.

 

Si evidenzia una manifattura accurata e la presenza di certificati di garanzia, che indurrebbero in errore qualsiasi acquirente, sia dunque per la qualità del prodotto che per rifinitura nel confezionamento dello stesso.

Nello specifico sono stati rinvenuti: 296 paia di scarpe, 34 magliette, 9 camicie, 7 pochette, 39 cinture, 1 portafogli, 54 giubbotti, 1 scatola di cerniere, 2 buste di ganci, 3 scatole di adesivi e etichette, 1 scatola di bobine di filo e 3 macchina per cucire.

 

Il locale è stato posto sotto sequestro ed il trentasettenne marocchino è stato denunciato per i reati di contraffazione e ricettazione.

 

M.Iar.